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Autore: niwakaame    09/12/2019    2 recensioni
“Fra me e quello lì NON c'è nessun passato, nothing, nada, niente di NIENTE, CAPITO?!” Bercio sguaiata. “Lui mi ha offerto un lavoro ed io ho accettato, tutto qui!”
E se Akane non fosse una frana in cucina? E se invece fosse una talentuosa pasticcera? E se Ranma fosse invece la nuova stella della ristorazione stellata? Tra padelle, litigate, incomprensioni e piatti da leccarsi i baffi i nostri eroi troveranno (o ritroveranno) l'amore ... forse?!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ranma, vieni fuori” la sento chiamare

 

Tump

Un libro mi cade in testa

 

“Ranma! Vieni fuori ho detto!”

 

Tump

Un paio di sneakers mi rotola addosso

 

“Ranmaaa!!! Dove diavolo ti sei cacciato?!”

“Sono qui Akane, non strillare!” rispondo uscendo dall'armadio

“Ma si può sapere quanta roba hai là dentro?! Ho rischiato di finire sepolto vivo” brontolo massaggiandomi la testa ancora dolorante

“Non fare il melodrammatico; piuttosto, sei stato beccato” ribatte sbrigativa

“Nabiki?”chiedo

Annuisce

“Cosa vuole?” indago

“Cenare all'Herb … gratis” mormora abbassando lo sguardo

“Akane!” la ammonisco

“Scusa ma che altro dovevo fare?! Lo sai com'è fatta no?! Avrebbe sbandierato a tutta Tokyo che siamo stati a letto insieme e vorrei evitarlo sinceramente!”

“Che c'è, ti vergogni forse?!” domando infastidito più di quanto mi costi ammettere

“No, certo che no!”sbraita

“E allora qual è il problema?”sbraito a mia volta

“Non … beh, io non … ecco …” esita

 

La fisso in attesa di una risposta

 

“Non voglio rimanere fregata un'altra volta Ranma, non lo sopporterei” confessa crollando seduta sul letto

 

Sento il sangue montarmi alla testa

Davvero crede che per me sia solo una scappatella?!

Mi reputa così meschino?!

Le parole mi rotolano fuori dalla bocca prima ancora che riesca a fermarle:

 

“Pensi sul serio che volessi solo scoparti?! Eh?! È questo che pensi? Di essere stata solo una gran bella scop ...”

“Smettila!” strilla interrompendo il mio sproloquio

“Non fare la vittima con me capito?! È vero, non riesco a fidarmi, ma sai com'è, sei svanito nel nulla per quasi un decennio, se permetti un minimo di diffidenza ce l'ho! Chi mi dice che domattina sarai ancora qui e che per te non sono stata solo un allegro diversivo?!”

 

Santi Kami ora la uccido

Prendo la mia decisione

 

“Vestiti, usciamo”ordino

“Eh?” mi risponde stupita

“Ho detto vestiti. Subito” ripeto

“Ma .. io … non era ...” sussurra

“Akane, mettiti immediatamente un cazzo di vestito qualsiasi addosso, ho detto che usciamo” ringhio

 

La lascio lì impalata a fissarmi esterrefatta ed esco dalla stanza

Me ne vado in soggiorno e mi butto sul divano prendendomi la testa fra le mani

 

Ho come le vertigini.

 

Devo farlo, devo dimostrarle che faccio sul serio, devo farle capire quanto la amo e per farlo c'è solo un modo.

Ma mi ammazzerà.

 

“Cazzo!”

 

Sbatto un pugno sul tavolino da fumo

“R … Ranma …?! So … sono pronta ...” la sento mormorare dietro di me

 

Mi volto e per un attimo sento la ragione abbandonarmi, come ogni volta che le poso gli occhi addosso.

 

Vorrei solo stringerla forte e baciarla fino a finire il fiato.

 

Magari lo faccio; la stordisco di baci e rimando a più tardi il momento della verità.

No, non posso.

Deve sapere com'è andata realmente in tutti questi anni.

 

“Andiamo” sospiro e lei, docile come un agnellino, mi segue

 

 

 

 

 

*********************

 

 

 

 

“Siediti”

“Ma perché mi hai portata a casa tu...”

“Ricominci?!” ringhio

“No, è solo che non ...”
“Ascoltami bene e senza fiatare; hai detto che volevi delle certezze, no? Bene, sto per dartele. Così poi potrai decidere se fidarti o meno di me e forse finalmente ti entrerà in quella tua testaccia dura che non ti sto prendendo in giro”

 

Questa volta evidentemente non trova nulla da ribattere perché si limita a fissarmi con un'espressione stupita in volto e a sedersi sul mio letto

 

Apro l'armadio, ci entro dentro e ne riemergo con un enorme scatolone che appoggio accanto a lei

“Qui forse troverai le risposte alle tue domande; io passo un attimo a vedere come va al locale, se hai bisogno chiamami lì”

 

Senza neanche salutarla me ne vado

 

 

 

Come ogni giorno, passo davanti a casa dei miei, così decido di fermarmi un secondo.

Suono il campanello e dopo un bel po' mio padre compare ad aprire la porta

 

“Ranma, figliolo, che ci fai qui?!” mi chiede sorpreso

“Stavo andando al ristorante e ho pensato di passare per un saluto. La mamma c'è?”

“No, è andata a trovare una sua amica e tornerà per l'ora di cena”

“Ah, beh allora salutala tu per me. Me ne vado, ciao papà” faccio per girare i tacchi ed andarmene quando lo sento chiamarmi

 

“Aspetta Ranma! Che ne dici di una birra con il tuo vecchio?!”

“Papà non posso, te l'ho detto, sto andando al lavoro” replico

Non sono proprio dell'umore adatto a chiacchierare e poi se Akane dovesse chiamarmi …

“Certo, capisco. Sei troppo occupato per passare del tempo con me che sto invecchiando a vista d'occhio e che fra non molto andrò incontro agli shinigami*. Oh che triste destino è il mio!” frigna coprendosi il volto con le mani

 

Che idiota!

Si aspetta davvero che ci caschi?!

 

“Eccoti qua Genma Saotome, giunto ormai alla fine dei tuoi giorni, solo ed abbandonato dal tuo unico, irriconoscente figlio che non prova altro che disprezzo per te ...”

 

Mi tiro su le maniche e mi scrocchio le nocche

 

Perché?! Perché la vita è stata così crudele con me?! Che cos'ho fatto per meritare un discendente così ingrato?!”

“Smettila pezzo di cretino!” urlo colpendolo in piena faccia con un pugno

“Che succede qui?”

 

Mi giro e vedo mia madre intenta ad osservarci dal vialetto

 

“Mamma, ciao! Non eri fuori?!”

“Ciao tesoro; sì lo ero, ma poi la mia amica Noriko ha avuto un imprevisto e quindi sono tornata a casa! Ti fermi a mangiare?” chiede sorridente

“No, ero passato per un saluto veloce; sto andando al ristorante”

“Bevi almeno una tazza di Genmaicha** prima di andare” cinguetta spingendomi dentro casa

Annuisco arrendendomi alla sua ospitalità

 

Seduto sul divano mi guardo le mani in attesa del tè, quando mi accorgo che le nocche sono tutte sbucciate.

Devo aver colpito quell'imbecille di mio padre più forte di quanto pensassi.

 

Vado in bagno a disinfettarmi e mentre mi pulisco le escoriazioni, ecco arrivare mia madre con una tazza fumante in mano.

 

“Hai fatto di nuovo a botte con papà?” domanda serafica

“Mh mh”

“Di nuovo la storia degli shinigami?” continua

“Già”

Piega le labbra in un piccolo sorriso.

“È abbastanza patetico, vero?! Ma ti vuole bene Ranma, sul serio. Gli manchi molto. Ci manchi molto.”

 

Sospiro

 

“Non fraintendere, siamo immensamente orgogliosi di te e di quello che hai costruito, ma sei sempre di corsa e sempre tanto arrabbiato. Ne vale davvero la pena?”

“Mi piace il mio lavoro, che stai dicendo?!” affermo indispettito

“Che sei infelice figliolo e prima lo ammetterai a te stesso e prima potrai rimediare”

“Io sono molto felice” asserisco gelido

“Davvero? Il tuo stile di vita, la tua attività, persino la tua casa dicono il contrario”

“Io amo il mio stile di vita, la mia attività e casa mia non ha niente che non va!” abbaio

“Non insultare la mia intelligenza Ranma, non te lo permetto! Sono tua madre e ti conosco meglio di chiunque altro al mondo e ciò che vedo è un figlio frustrato e represso che sfoga tutta la sua rabbia in una professione che, se solo potesse, abbandonerebbe domattina.”

“Non è ...”

 

Mi zittisce con un gesto della mano

 

“Ho capito qual è la vera ragione che ti ha spinto a diventare uno chef del tuo livello, ma devo dirtelo figlio mio, la tua strategia non ha funzionato. Hai sacrificato il tuo talento per le arti marziali, la tua passione e per cosa?! Per dimostrarle che ce l'hai fatta comunque? Per farle vedere che Ranma Saotome è sempre il migliore, in qualsiasi campo? È per questo che l'hai assunta, non è vero?! L'ho capito l'altra sera, quando è venuta a cena! Hai buttato via la tua felicità per un po' di esibizionismo!”

“Si può sapere di cosa stai vaneggiando?! Di che diavolo parli?!” strepito scioccato

 

Odio quando mi legge dentro così.

 

“Parlo di come sei talmente accecato dalla tua voglia di rivalsa da non ammettere di aver sbagliato tutto! ”

“Davvero non capisco di cosa vai blaterando, credo che tu sia stanca, forse è meglio se te ne torni di là e ti riposi un po'” dichiaro porgendole la tazza vuota

“RANMA!” tuona

 

“Va tutto bene qui?” domanda mio padre facendo capolino dalla porta

“Sì mio caro, va tutto benissimo. Torna pure di là a bere il tuo tè!”

“Ma cara, io ho sentito ...”

“Genma! Ho detto torna pure di là a bere il tuo tè!” lo fulmina

 

Mio padre si ritira alla velocità della luce ed io, per la prima volta nella vita, vorrei andare a fargli compagnia

 

“Gli occhi inquisitori di mia madre tornano a posarsi su di me.

“Scusami mamma, ma ora devo proprio andare” dico uscendo dal bagno.

 

Mi afferra per il polso costringendomi a voltarmi e guardarla.

 

“Sono sicura che non è certo per quella stupida stella francese che Akane Tendo è venuta a lavorare per te, perciò smettila di torturarti e dille cosa provi perché questa situazione sta diventando ridicola.”

Allenta la stretta e si congeda, sparendo in cucina

 

“Dannazione!” impreco colpendo il muro con un cazzotto

Sarebbe bello se mia madre non fosse sempre così insopportabilmente saggia.

Cazzo, sto sanguinando

 

“Ma' ...” borbotto entrando anch'io in cucina

“Sì caro?!” pigola senza degnarmi di uno sguardo

 

È arrabbiata per come l'ho trattata, lo so

 

“Scus ...scusami, non volevo ...”

Continua ad ignorarmi

Alzo gli occhi al cielo

“Hai un po' di garza per caso?”

“Terzo cassetto del mobiletto in bagno” replica gelida

 

Arraffo della carta assorbente, me l'avvolgo intorno alla mano e mi appoggio alla tavola, di fronte a lei

 

“Mamma, smettila. Ti ho detto che mi dispiace” ribadisco “Per favore” aggiungo poi più dolcemente

 

“Ranmaaaa!” Un'improvvisa e potentissima pacca sulla schiena mi lascia senza fiato

 

“Furbacchione che non sei altro! E così hai messo gli occhi addosso alla figlia di Soun Tendo eh?! Bravo! È una gran bella ragazza, complimenti!” bercia sguaiato mio padre

“ Io non … ma che diavol ...” tartaglio a metà tra il basito e l'infastidito

“Ho sentito tutto, di là con tua madre! Ahahahah!” continua becero

 

Stringo i pugni rabbioso; sento il bisogno irrefrenabile di prenderlo a calci, ma devo provare a contenermi; non voglio rispondere alle sue provocazioni

 

“Non dar retta a tua madre, i sentimenti sono roba da femminucce! Portala invece alle terme per il weekend; un bel bagno caldo, una cena in un ristorante costoso e vedrai che te la darà subito!”

 

Un mio cazzotto ed una padellata di mia madre lo colpiscono contemporaneamente

 

“Idiota! Akane non è quel tipo di donna ed io non sono un cavernicolo come te!” urlo

“Mi hai fatto male stupido!” guaisce lui

“Evidentemente non abbastanza, se sei ancora cosciente” sibilo preparandomi a colpirlo di nuovo

 

La mano di mia madre sulla spalla mi ferma appena in tempo

 

“Ora basta!” minaccia

“Ranma, finiscila di malmenare tuo padre per ogni cosa e tu Genma, accendi il cervello o mi vedrò costretta a prepararti il futon nella stanza degli ospiti”

“Sì mamma”

“Sì cara”

“Vieni con me figliolo” impartisce uscendo dalla cucina e salendo le scale del piano superiore

 

La seguo svogliatamente

So già perché vuole andare di sopra; vuole farmi una bella lavata di capo lontano dalle orecchie indiscrete di papà

 

Mi fa cenno di entrare in quella che una volta era camera mia ed io obbedisco sbuffando

Incrocio le mani al petto in attesa dell'inevitabile

 

A pensarci bene è una situazione comica.

Io, sempre così abituato a spadroneggiare, che tremo per le ramanzine di un'innocua donna di mezz'età.

 

“Siediti”

Eseguo

“Da quanto non fai sesso Ranma?!”

 

Cado all'indietro e sbatto la testa contro il muro

 

“Allora?” m'incalza

“Sei per caso impazzita?!” replico strofinandomi la nuca indolenzita.

“Non fare tanto il bacchettone, è una domanda come un'altra!”afferma imperturbabile

“Non sono bacchettone, ma di certo non voglio parlare della mia vita sessuale con mia madre!” strillo indignato

“Non ci sarebbe nulla di male, conosco anch'io l'argomento cosa credi?! Da dove pensi di venire tu, da una pianta di cavolo?! Io e tuo padre ci siamo dati un gran da fare per concepir ...”

“Mammaaaaa!” supplico tappandomi le orecchie

 

Sto per vomitare

 

“E va bene, va bene, la smetto!” ridacchia divertita

“Il punto è” continua seria “che tuo padre ha ragione. La sua visione è barbarica, misogina e a dir poco antiquata, ma ha un fondo di verità. Non avere paura, fa' sapere ad Akane quanto la ami e concediti qualche giorno da solo con lei. Divertitevi, mangiate,ridete e fate l'amore! La vita ti sta regalando la possibilità di essere felice, non buttarla via per i tuoi stupidi dubbi. E se lei proprio dovesse rifiutarti, cosa che non avverrà, allora potrai sempre tornare ad essere un despota odioso ed ipercritico con una casa orrenda.!” conclude strizzandomi l'occhio.

“È molto più complicato di quanto credi ...” sospiro

“Lo è davvero tesoro?! Io credo invece che sia molto più facile di quanto pensi tu!” sorride sibillina

 

Scuoto la testa

 

“Le ho mentito, l'ho ferita, sono scappato ...”

“Sì, l'ho hai fatto; ma mi pare che lei sia comunque ancora qui” decreta

 

Alzo il capo per guardarla negli occhi

 

“E se non mi volesse più?”

“Mio adorato quanto ingenuo figlio! Non capisci che lei non ha mai smesso di volerti?!” afferma dandomi una carezza

 

Mi alzo in piedi e l'abbraccio forte

 

“Ti voglio bene ma'”

“Anch'io tesoro, anch'io” risponde stringendomi a sua volta

“Vado da lei” dichiaro sciogliendo l'abbraccio

 

Mi precipito giù per le scale e poi in strada, correndo a perdifiato verso casa mia.

 

 

 

 

****************************

 

 

 

“Akane?” chiamo mentre apro la porta della stanza da letto

 

Lei è lì seduta per terra, a gambe incrociate, con lo sguardo fisso davanti a sé

Circondata da foto, bigliettini, lettere e ritagli di giornale che hanno tutta l'aria di essere stati accartocciati, spiegazzati e sparpagliati ovunque in preda ad uno scatto d'ira.

 

Lo sapevo

 

“Akane?” riprovo avvicinandomi

 

Alza lo sguardo e mi vede

Apro la bocca per parlare, ma non me ne dà il tempo

Mi si avventa addosso come una belva graffiandomi ovunque

 

“TUUUU!!!” ulula continuando a picchiare alla cieca

“Akane, stai calma per fav...” esclamo prendendola per i polsi

 

Continua a dimenarsi come un animale selvaggio, perdendo l'equilibrio e facendoci cadere entrambi a terra

 

“Ahia ...” brontola strofinandosi un ginocchio

“Hai dei seri problemi, lo sai?!” bercio aiutandola a rialzarsi

 

Come risposta becco un ceffone

 

“Ti do trenta secondi per spiegare” sentenzia incrociando le braccia al petto

“È giusto” ammetto

 

Mi siedo sul letto facendola accomodare di fronte a me e mi faccio coraggio

 

“Quella sera, quando me ne andai da Nerima, beh, fu una cosa improvvisa, non l'avevo previsto e scappai senza nemmeno lasciare un biglietto ai miei, ero sconvolto e ...”

“Venti secondi Ranma” ringhia

“In stazione presi il primo treno e da lì vagabondai senza meta per diversi mesi.

Scrissi una lettera a mia madre spiegandole il perché della mia fuga, che stavo bene, che per favore non mi cercasse perché mi sarei fatto vivo io quando me la fossi sentita e sopratutto di non dire una parola a te o alla tua famiglia. Girai per un anno intero tutta la Cina alla ricerca di un rimedio al mio cuore spezzato, ma non ci fu verso. Ovunque andassi o qualsiasi cosa facessi, tu eri sempre lì a perseguitarmi.”

 

“Continua” concede freddamente

 

“Una mattina, in preda alla disperazione chiamai casa tua. Non so perché lo feci, forse speravo di sentire almeno per un attimo la tua voce. Ma rispose qualcun altro e lì, in quel momento, iniziò tutto”

“Mi stai dicendo che hai coinvolto quell'arpia di Nabiki per farti mandare fotografie ed informazioni su di me per tutti questi anni? La pagavi per avere dettagli sulla mia vita?!” strilla puntando il dito verso la pila di roba sparsa per la camera

“No, Santi Kami no!” mi difendo

“Non ho mai pagato nessuno! E poi lo sai che io tua sorella Nabiki non l'ho mai potuta soffrire! No, Nabiki non ne sa niente o almeno spero …”

“Hai messo in mezzo mio padre Ranma!? Dopo tutto quello che ha fatto per te? Ma non ti vergogni?! Non ho parole, sei veram ...”
“Tuo padre non sa nulla!” la zittisco

“E allora con chi diamine ti sei messo d'accordo?!” sibila furente scattando in piedi

“Te lo dico però tu …”

“CON CHI?!”

“Kasumi” mormoro

 

Cade in ginocchio portandosi una mano sulla bocca

 

“Co ...come … Kasumi?! Balbetta

 

M'inginocchio davanti a lei

 

“Akane, mi devi ascoltare, ok? Giuro che posso spiegarti tutto, però tu devi stare calma” cerco di rassicurarla

 

Mi avvicino per prenderle la mano, ma lei mi scaccia in malo modo

 

“Non toccarmi!” ruggisce

“Non fare l'isterica!” la rimbecco io “ho detto che posso spiegare”

“Non c'è nulla da spiegare!” ruggisce alzandosi in piedi “Ti sei dato alla fuga peggio di un latitante per ben nove anni e ora scopro che in realtà, in tutto questo tempo non hai fatto altro che spiare la mia vita e per giunta con la complicità della persona di cui mi fido di più al mondo. Come l'hai convinta a fare il doppio gioco? Eh?! Kasumi non è ricattabile, quindi ci dev'essere altro; l'hai minacciata, è così?!” sta schiumando dalla rabbia

“Sai bene che non farei mai una cosa del genere, sciocca! Non mi sognerei mai di mancare di rispetto a tua sorella, è stata lei a propormi il patto! ” esplodo

“Qua … quale patto?”

“Si offrì di aggiornarmi settimanalmente su di te; in cambio avrei dovuto dedicare almeno un'ora al giorno alle arti marziali, indipendentemente da dove fossi o cosa facessi.”

“Ma che stronzata! Non ha nessun senso! Perché mai Kasumi vorrebbe una cosa del genere?!” brontola acida

“A dire il vero non l'ho mai capito nemmeno io ...” ammetto alzando le spalle “Ad ogni modo fu irremovibile, quindi accettai. Poco dopo m'informò che ti eri iscritta a non so che corso di alta pasticceria e la sera stessa feci domanda d'ammissione presso Le Cordon Bleu di Kobe***. Ecco, ora lo sai” concludo stanco

“Sarebbe stata lei a mandarti tutta questa roba? Addirittura una copia del mio diploma di pâtisserie?”

 

Annuisco

 

“Tutta questa storia non sta in piedi, mia sorella non farebbe mai niente del genere, lei è troppo pura di cuore e ...” la metto a tacere porgendole una delle lettere firmate da Kasumi

 

“Quindi non sei diventato uno chef perché era il tuo sogno, ma per ripicca?! Hai tramato nell'ombra, sei tornato a Nerima, mi hai dato un lavoro per questo?! Per farmi un dispetto?! ” strepita concitata

“Non ci posso credere, ancora non ci arrivi!” constato mettendomi le mani nei capelli per la disperazione “Sei ancora impulsiva e isterica come da ragazzina Akane! Se ho accettato quell'accordo, se mi sono fatto il culo, se sono tornato, se ti ho offerto quello stramaledetto lavoro, non l'ho fatto certo per vantarmi o per farti i dispetti, ma per riaverti nella mia vita! Io ti amo ancora stupida!”

 

Mi metto una mano sulla bocca per tapparla, ma è troppo tardi.

 

Ormai l'ho detto

 

“E tu sei ancora arrogante, pieno di te, insensibile ed insolente come da ragaz ... che cos'hai detto?” chiede con la voce tremante

 

Fisso il vuoto davanti a me cercando il coraggio di rispondere, ma è come se mi fosse caduta la lingua

 

“Tu … hai ...” balbetta incredula

 

Al diavolo!

Volevo confessare, no?! Ecco fatto

Patetico

 

“Ho detto che ti amo, stupida!” ripeto imbarazzato a capo chino

 

Alzo lo sguardo un momento per fissarla negli occhi

 

“Sei l'amore della mia vita Akane, lo sei sempre stata e lo sarai per sempre” affermo senza esitazioni

“Ra … Ranma ...” mormora

 

Me ne sto lì, a testa bassa e senza muovere un muscolo, in attesa della sua reazione

Se mi rifiuta non mi riprenderò mai più

 

“Anch'io ti amo stupido!” rivela buttandomi le braccia al collo

 

Alzo il capo scioccato

 

“Come dici?” biascico

“Ti amo scemo! Ti amo fin da quando eravamo ragazzi … ti ho amato in tutti questi anni in cui non c'eri e non ho mai smesso un attimo di aspettarti ...” singhiozza fra le lacrime

 

La stringo talmente forte da stritolarla

Kami sento il cuore esplodermi per la felicità

 

“Non … non respiro ...” ansima

“Scusami!” dico allentando un po' la presa

 

Così, uno di fronte all'altro, ci fissiamo impacciati

La scruto nei suoi bellissimi occhi marroni e le prendo il viso fra le mani

 

“Amore mio ...” mormoro sfiorandole delicatamente le labbra con le mie

“Amore mio … amore mio … amore mio ….” ripeto come un mantra liberatorio, baciandola ogni volta un po' più intensamente

“Amore mio ...” dice anche lei, infilando timida le mani nei miei capelli

 

La stringo di nuovo a me baciando ogni lembo di pelle a portata di bocca e all'improvviso il suo profumo mi esplode nelle narici

 

Non capisco più niente

La spingo sul letto e le salgo sopra.

 

Quanto la amo

Quanto la voglio

 

Le sue dita vagano sotto la mia maglietta, mentre le mie vanno a sollevare i lembi della sua gonna.

Ci spogliamo a vicenda, piano piano, sfiorandoci lentamente per assaporare appieno la situazione, senza mai distogliere lo sguardo l'uno dall'altra

 

La osservo schiudersi per accogliermi e quando entro dentro di lei posso percepire chiaramente l'ultima briciola di autocontrollo andarsene.

 

Non voglio altro e non m'interessa nient'altro

Lei su questo letto e la voglia di amarci, è solo questo che conta.

 

“Ti a … amo … Ra … Ranma ...” mugola raggiungendo il piacere

“Ti amo … Aka … Akane ...” gemo sentendo arrivare il culmine anche per me

 

Crollo esausto su di lei, stordito dall'orgasmo e da quello che ci siamo appena confessati

L'ultima cosa che sento prima di addormentarmi sono i suoi capelli che mi solleticano il collo e le sue labbra che accarezzano il mio volto

 

 

Mi sveglio dopo non so quanto; affamato e palesemente voglioso, perciò rotolo verso l'altro lato del letto cercando Akane per il secondo tempo, ma accanto a me non c'è più nessuno.

 

Mi stropiccio gli occhi e mi siedo sul letto

 

“Akane?”

Silenzio

“Akane??” ritento

Mentre continuo a guardarmi intorno, l'occhio mi cade su una specie di foglietto che giace sul cuscino.

 

MI LICENZIO.

TI PREGO, NON CERCARMI.

HO BISOGNO DI TEMPO PER RIFLETTERE.

TI AMO, MA QUELLO CHE AVETE FATTO TU E KASUMI MI HA FERITA.

NON SO SE POSSO FIDARMI ANCORA DI VOI.

 

AKANE

 

 

L'ho persa; di nuovo

Corro in bagno a rigettare anche l'anima

 

 

 

 

 

 

 

 

* Gli shinigami nella cultura giapponese sono personificazioni della morte, un po' come la nostra Nera Mietitrice

 

** Il Genmaicha è un tipo di tè verde giapponese

 

*** Le Cordon Bleu è una delle più prestigiose scuole di cucina al mondo, con diverse sedi nei vari continenti. In Giappone si può trovare in ben due città, a Tokyo e a Kobe appunto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non i crederete, ma sono vivaaaaa!!!!

Salve a tutti :) :) :)

Sono passati mesi dall'ultima volta che ho aggiornato, ma nel frattempo è successo di tutto, fra traslochi, lavori, allenamenti, infortuni e chi più ne ha più ne metta.

Metteteci anche che tutto il capitolo era stato salvato nel mio pc, che ha poi deciso di darmi l'addio perdendo tutto il suo contenuto e siamo proprio a posto!

In ogni caso ce l'ho fatta; alla fine tutto quello che avevo scritto è stato cestinato e alla fine ho scelto di dare di nuovo un po' di voce a Ranma (con grande difficoltà!) che, poveraccio, è messo sempre peggio.

Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno continuato a leggermi, anche in questo periodo di assenza e spero vivamente di avervi almeno incuriosito un po'.

Giuro che non ci metterò più così tanto ad aggiornare, anche perché ho già iniziato a scrivere il prossimo capitolo!

Un bacio a tutti e a presto :) :)

   
 
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