Capitolo 16 - Tic Tac -
"Sapevo che mi avresti riconosciuto."
Annunciò Karl Heinz, sfoderando un sorriso malizioso degno
di Raito.
Dopotutto era il padre dei Sakamaki, ognuno doveva aver preso qualche
tratto da lui.
"Non è facile dimenticare colui che ha
ucciso mia madre."
Il vampiro si avvicinò ed io indietreggiai, pronta a fuggire
o ad
urlare.
"Natsumi era una persona... caparbia."
Strinsi i pugni e appuntai mentalmente che mia madre si chiamava
Natsumi.
I miei ricordi erano ancora sfocati, ignoravo quale fosse il suo nome,
e
questo mi lasciava sempre un vuoto incolmabile.
Adesso, tutto iniziava a prendere forma.
"Non osare nominare mia madre."
"Tu le somigli molto... sei testarda proprio come lei e... bella
come lei."
Karl Heinz mi afferrò una ciocca di capelli e
l'attorcigliò intorno al
dito.
Mi ritrassi, disgustata e spaventata.
Il vampiro prese a girarmi intorno, come a valutarmi da diverse
angolazioni.
"Osservarti."
Aggrottai le sopracciglia, aspettandomi che aggiungesse altro, ma non
fu
così.
Si posizionò di fronte a me, a qualche metro di distanza, ed
io mi
sentii più sicura.
"So di dover scegliere uno dei tuoi figli, un Adamo,
ma
perchè?"
"Vedo che qualcuno ti ha narrato la leggenda... Chi?"
"Non importa - mi affrettai a dire, non avrei tradito Ayato -
Perchè dovrei scegliere uno di loro?"
"Dev'essere stato Ruki - continuò invece il vampiro, come se
mi
avesse ignorato completamente - era così frustrato per
avermi deluso."
"A tal proposito, non è colpa loro."
Mi affrettai a dire.
Avevo sviluppato una mia teoria e la esposi: nessuno di loro poteva
essere il mio Adamo, a meno che non fossi stata io stessa a sceglierlo.
Karl Heinz mi fissò divertito.
"Cerchi di giustificare i Mukami? - lo chiese con evidente stupore
- ad ogni modo, non possono diventare un Adamo perché non
sono dei vampiri purosangue,
avrei dovuto immaginarlo."
Ascoltai attentamente, di certo quella versione era accettabile.
Ma ero sicura che dipendesse anche da me, la
scelta dell'Adamo.
Fece dietro front ed io mossi dei passi verso di lui.
"Cosa accadrà se dovessi scegliere un Adamo? E
perché dovrei
sbrigarmi?"
Karl Heinz ruotò di poco il capo, mostrando solo una parte
del volto.
Ma intuii che sorrideva ancora.
In un modo terrificante.
"Credo di aver fatto arrabbiare gli amici di tuo padre, con questa
leggenda.
Tic Tac Eva, non ti rimane molto tempo."
Sempre più confusa cercai di dare un senso a quelle parole,
ma quando
gli domandai cosa volesse dire, Karl Heinz era già svanito
nel nulla.
Tic Tac.
Riecheggiò nel silenzio della sera ed
io rabbrividii.
"Stai bene?"
Ruki sostava in piedi alle mie spalle.
Tremavo ancora, ma la sua presenza mi rassicurò lievemente.
Annusò l'aria e il suo sguardo si fece più duro.
Feci un cenno d'assenso col capo, incapace di spiccar parola.
Cosa voleva dire con quel discorso sugli "amici" di mio padre?
Si riferiva forse alla Chiesa? Ai Cacciatori?
"Vuole che scelga un Adamo... ma non mi ha detto il perché."
"Nessuno sa mai cosa gli passi per la mente."
Il vampiro continuò ad osservare il paesaggio circostante,
come se fosse
certo che Karl Heinz ancora ci spiava nell'oscurità.
"Gli dobbiamo molto."
Guardai il viso enigmatico di Ruki e capii.
"Lui vi ha trasformato, non è vero?"
L'altro annuì.
"Ma vi sta usando - aggiunsi con rabbia - ha usato voi e i propri
figli per i suoi scopi. Ci muove come fossimo burattini."
Non si erano dimostrati utili ai suoi scopi.
"Meglio così - commentai - non siete più
vincolati a lui."
"Abbiamo pur sempre un debito nei suoi confronti."
Scossi il capo e mi sistemai la borsa in spalla, così tornai
sui miei passi:
dovevo sbrigarmi a rientrare o Reiji non mi avrebbe più
permesso di uscire.
"Dove stai andando?", domandò Ruki.
"A casa."
Piuttosto lo fissai incuriosita.
"Non vorrai mordermi? Perché i Sakamaki non ne sarebbero
felici."
Ruki mi afferrò per un polso e mi strattonò a
sé, lo sguardo
terribilmente serio.
"Credi che abbia paura di loro?"
Abbassò il viso, sfiorando il mio collo col naso.
Inspirò a fondo il profumo.
Rimasi immobile, se mi avesse morsa, i Sakamaki non l'avrebbero presa
bene.
Tuttavia si allontanò e mi lasciò andare.
Sospirai di sollievo.
La sua frase mi stupì.
"Ti accompagno a casa."
Così dicendo, tornò ad avanzare nella strada
semi-buia ed io lo osservai
accigliata: era forse preoccupato per la mia sicurezza?
Stentavo a crederci, ma camminare al suo fianco mi donò
serenità.
Proseguimmo dunque in silenzio, io ero abbastanza a disagio e non
trovai
alcuna argomentazione, finché mi tornò alla mente
il patto stretto con i
Sakamaki.
"Sceglierò un Adamo. - annunciai,
destando la sua attenzione - e,
in cambio, i Sakamaki mi permetteranno di venirvi a trovare."
Eravamo quasi giunti alla villa e Ruki si fermò in
prossimità del
cancello d'ingresso.
Imbarazzata, non riuscii a rispondere per qualche minuto.
Giocherellai con una ciocca di capelli, farfugliando un "beh...
ecco io..."
Non volevo dirgli che mi ero affezionata a loro,
sebbene fosse quello il
motivo.
Poi mi decisi a parlare.
"Sia voi che i Sakamaki avete vissuto dei traumi. Credete che le
persone siano cattive, egoiste ed insensibili.
Ed è vero, molti lo sono. Ma non tutti e anche se ci fosse
una sola
persona per cui valga la pena essere buoni e gentili, io
continuerò ad esserlo.
In fondo è quello che cerco di dimostrare ogni giorno ai
vampiri con cui
vivo, attraverso piccoli gesti d'affetto, tanto banali quanto
significativi."
Non mi accorsi neppure che Ruki si era avvicinato.
"Quindi vorrei venirvi a trovare, potrei preparare qualche dolce e..."
Mi scrutava attentamente, non sapevo cosa gli passasse per la testa, ma
non potei evitare di arrossire.
Ruki calò le sue labbra sul mio collo ed ero quasi certa che
mi avrebbe
morsa, ma non ci fu alcun dolore, solo il tocco delicato della sua
bocca.
Prima che potessi metabolizzare, e capire se aveva intenzione di
mordermi o altro, sentii un colpo secco.
E la guancia di Ruki era arrossata.
Quest'ultimo mostrò i canini e, furioso, si
avventò su Subaru,
scaraventandolo contro il cancello.
L'albino provò a liberarsi, mentre Ruki sferrava una serie
di pugni nel
suo stomaco.
Ruki fu l'unico a darmi ascolto, smise di picchiare il vampiro e Subaru
ne approfittò per calciare il suo addome e spedirlo a terra.
Ma, prima che si lanciasse su di lui, con i canini pronti a dilaniargli
la carne, mi interposi fra loro.
"Subaru no!"
Gli posai una mano sulla guancia.
Avevo imparato che, un metodo efficace per calmare l'albino, era usare
il
mio tocco.
Subaru mi guardò contrariato, ma la sua ira
sembrò placarsi.
Le sue iridi infuocate tornarono limpide.
E si posarono sul mio viso.
Poi scattò in piedi e si allontanò da me e Ruki.
"Che ci fa lui qui?"
Anche Ruki si sollevò da terra.
"Mi ha accompagnata."
"Non sembra avere buone intenzioni." commentò.
Notai lo zigomo sanguinante di Ruki, probabilmente lui e i suoi
fratelli
avevano una guarigione più lenta, considerato che non erano
sempre stati dei
vampiri.
A pensarci bene, Azusa conservava vecchie cicatrici che impiegavano del
tempo a svanire.
Sebbene fosse lui a riaprirle periodicamente. Rabbrividii al pensiero.
"Non voleva ferirmi - lo rassicurai - ma c'è qualcuno che
vorrebbe."
Il vampiro dai capelli bianchi mi fissò interrogativo.
"Vostro padre è venuto a farmi visita."
Sgranò gli occhi, puro nervosismo si impossessò
del suo corpo.
Mi squadrò attentamente.
"Ti ha fatto del male?"
Gli risposi che no, non mi aveva fatto del male, eppure c'era qualcosa
di sinistro nel suo sorriso e nelle sue parole.
Notai Subaru divenire sempre più preoccupato e notai la
stessa
inquietudine negli occhi di Ruki.
"Cacciatori. - proferì quest'ultimo - conoscono la
leggenda."
Subaru annuì, profondamente turbato.
"Qualcuno mi potrebbe spiegare?"
"Dobbiamo parlare con Reiji." annunciò Ruki,
sorprendentemente.
La questione doveva essere proprio grave.
Subaru concordò e invitò l'altro a seguirci
all'interno della villa.
Sentii che qualcosa di brutto stava per accadere.
ANGOLO AUTRICE
Chiedo umilmente perdono per essere scomparsa per così tanto
tempo, sono
tornata da pochi giorni dal viaggio e finalmente eccomi qui.
Ho realizzato di avervi lasciato in sospeso in un punto cruciale, per
cui prometto di far uscire al più presto il capitolo
successivo.
Grazie a tutti coloro che seguono la mia storia,
A presto, Nephy-