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Autore: ArrowVI    11/12/2019    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 8-5: Pietra

 


Xernes non riuscì a credere alle immagini che Arthur gli fece vedere. Le osservò una ad una con delle espressioni incredule stampate in volto, in silenzio.
Il suo sguardo era fisso su quelle foto, quasi paralizzato.

<< Una cosa del genere... Come è possibile? >>
Borbottò, sottovoce, attirando l'attenzione degli altri tre uomini in quella stanza.


Quella riunione venne convocata da Arthur stesso: scelse poche persone fidate a cui rivelare quelle importanti informazioni.


<< Deve trattarsi di uno scherzo di pessimo gusto... Azael? Vivo? >>
Continuò subito dopo, appoggiando lentamente quelle immagini sul tavolo in marmo davanti a se, per poi fissare intensamente il suo subordinato con una espressione preoccupata ma, allo stesso tempo, inferocita.

<< Da quando sapevi di questo, Arthur? >>
Gli domandò subito dopo.

<< Da prima che tornassi ad Avalon. >>
Rispose rapidamente il soldato.

<< Al di fuori di noi... Chi altri ha visto queste immagini? >>
Non appena Xernes gli fece quella domanda, la discussione che ebbe qualche ora prima con quei ragazzini gli tornò in mente.

<< Nessuno, Generale. >>
Rispose Arthur, dopo qualche secondo di silenzio.

<< Solo noi e quelli che hanno scattato le foto. Non parleranno. >>
Continuò subito dopo.


Xernes non sembrò convinto dalle parole del suo subordinato.
Osservò di nuovo le foto davanti a se per qualche secondo, sbuffando, prima di posare ancora una volta il suo sguardo cupo su Arthur.


<< Bene. Dobbiamo tenere queste informazioni per noi fino a quando non sapremo se sono vere e, in tal caso, cosa significhino. >>
Disse il Gran Generale, posando poi il suo sguardo su Andromeda, uno dei partecipanti alla riunione che Arthur aveva indetto.

<< Questo è ridicolo... >>
Ringhiò Andromeda, attirando l'attenzione dei presenti.

<< Devono essere per forza delle immagini falsificate! >>
Continuò subito dopo, non riuscendo ancora a credere a ciò che Arthur gli aveva appena fatto vedere.

<< Non lo sono. >>
Quella risposta fece imbestialire ancora di più Andromeda, che ringhiò nella direzione del suo compagno.

<< Sei piuttosto rabbioso in questi giorni, vero Andromeda? >>
Domandò Arthur al suo compagno.

In quell'istante Andromeda indicò con un dito la grossa cicatrice verticale che scendeva dalla fronte fino a sotto il suo occhio sinistro.

<< Guardami, Arthur! Guardami! >>
Ruggì, inferocito dalle sue parole, colpendo con forza il tavolo in marmo con la mano libera.

<< So perfettamente cosa è successo diciassette anni fa! Ho tagliato a metà quel bastardo!  Non c'è nessuna chance che quel bastardo si sia rialzato dopo che ho finito con lui. Specialmente perché Azael non poteva neanche usare la magia. >>
Continuò il soldato, per poi indicare le immagini davanti al suo generale.

<< Quelle foto... Non ho idea di cosa siano. Ma sono sicuro di una cosa... >>
Continuò, indicandosi con un dito.

<< Io ho ucciso Azael, e chiunque sia in quella foto... Non è lui. >>
Concluse subito dopo.

<< Puoi assicurarci che non siano dei falsi, Arthur?
Domandò il Generale al soldato, subito dopo.
Dopotutto, ciò che Andromeda aveva appena detto era nient'altro che la verità.


Diciassette anni prima, durante la Notte Cremisi, Andromeda si separò dall'esercito comandato dai precedenti membri del consiglio per scontrarsi contro Azael in un uno contro uno.

Dopo una battaglia furiosa e sanguinosa, fu Andromeda a emergere vittorioso dopo aver colto alla sprovvista il suo avversario, tagliandolo a metà con un singolo e fulmineo fendente all'altezza del ventre.


Non potendo usare la magia...
... In nessun modo Azael avrebbe potuto sopravvivere.



<< Sono più che sicuro che non si tratti di falsi, Signore. Le persone che mi hanno consegnato queste foto non le hanno mai rese pubbliche e mi è stato chiesto di non rivelare neanche i loro nomi. Alcuni di loro volevano anche sbarazzarsene, ma avevano paura di aver scoperto qualcosa di troppo pericoloso per non avvertire le forze dell'ordine... E avevano troppa paura per farlo in caso di mettere sulle loro teste dei bersagli. >>
Gli rispose il soldato.

<< Se avessero davvero voluto fare soldi da queste immagini, o diventare famosi... Allora hanno davvero sbagliato metodo per farlo, specialmente quando sanno che ingannare un soldato con delle informazioni di questo tipo è punibile in maniera esemplare. >>
Continuò subito dopo.


<< Hai avuto qualche visione, Arthur? >>
Domandò Xernes al suo subordinato, indicato l'immagine con Azael.
Il soldato scosse la testa.

<< No, non ho visto nulla al di fuori dell'assalto da parte di Belzebub, ultimamente. >>
Rispose subito dopo.

Xernes si portò una mano sulla fronte, deluso dalla risposta del soldato.

<< Cosa sai dirmi di quest'altra foto? >>
Chiese subito dopo.

In quell'istante le parole di Seryu gli tornarono in mente.


"Dove è stata scattata questa foto?"
"Devo saperlo, è mia sorella!"
"Devo salvarla!"


<< E' stata scattata nella zona industriale che è collassata otto anni fa a causa del terremoto. >>
Rispose il soldato, dopo qualche secondo di silenzio.

<< Quel posto sta cadendo a pezzi. Chi è quell'uomo, comunque? >>
Domandò Andromeda al suo comandante.

<< Quell'uomo è Dottor Arus. >>
Disse il terzo uomo che, fino a quel momento, non aprì bocca.
Quel nome suonò familiare a Xernes e Andromeda.


Era un uomo di circa cinquant'anni, più basso di Arthur e Xernes. Indossava un camice bianco con dei pantaloni scuri e degli occhiali da vista.
I suoi occhi erano neri, esattamente come i suoi corti capelli.
Aveva un accento differente da quello degli altri presenti.

L'uomo si toccò gli occhiali con due dita, sollevandoli leggermente.


<< Mi stavo domandando che motivo avesse di aver convocato anche me, oggi, Mister Pendragon. >>
Continuò subito dopo, posando il suo sguardo divertito su Arthur.

<< Ci sono alcune cose di cui vorrei renderla partecipe, in verità, Dottor Lingard. >>
Rispose Arthur.

Il dottore ridacchiò, sorpreso dalle parole del ragazzo.

<< Oh, my... >>
  [ Oh, cielo... ]
Disse subito dopo, con fare sorpreso.

Il dottore allungò una mano verso il tavolo, afferrando la foto dell'uomo che aveva appena riconosciuto, sogghignando.

<< Arus, it's been so long... >>
[ Arus, è passato così tanto tempo... ]
Sospirò.

<< Parli la nostra lingua, Dottor Lingard. Non si trova a Savia. >>
Lo rimproverò Xernes, infastidito dal comportamento dell'uomo.

Quelle parole sembrarono cogliere Lingard alla sprovvista.

<< Oh, mi perdoni Generale. >>
Si scusò rapidamente.

<< Conosce quell'uomo? >>
Domandò subito dopo, Xernes.

<< L'ultima volta che ci incontrammo fu... Circa tredici anni fa, a Mistral. Quel poveretto stava cercando un modo per salvare sua figlia. Fallì. >>
Rispose Lingard, appoggiando subito dopo la foto sul tavolo.

<< Al di fuori di quell'occasione... Ci siamo incontrati alcune volte, senza mai fermarci a parlare. Dopotutto, nessuno voleva avere a che fare con un pazzo accusato di lavorare su una Pietra Filosofale. >>
Aggiunse subito dopo.

<< Sta parlando di se stesso, o di Arus? >>
Gli domandò Xernes.
Lingard ridacchiò senza rispondere alla sua domanda.

Quelle parole attirarono l'attenzione di Arthur.


<< Qualche mese fa siamo stati avvertiti che Arus potrebbe trovarsi ad Avalon, e che starebbe facendo esperimenti su esseri umani. Ha qualche idea su dove potremmo trovarlo, se così fosse, Dottor Lingard? >>
Domandò Xernes all'uomo, cambiando discorso.
Lingard gli rispose con un cenno negativo del capo.

<< Non posso aiutarvi, purtroppo. >>
Rispose il dottore, rapidamente.

<< ...Chi sarebbe questo vostro informatore, in ogni caso? >>
Domandò subito dopo al generale, incuriosito dalle sue parole, sorridendo.

<< Informazione riservata. >>
Rispose rapidamente il Generale.

<< Perdoni la mia curiosità. >>
Concluse rapidamente il dottore.


<< Dottor Lingard, avrei qualcosa da farle vedere. >>
In quell'istante Arthur appoggiò una strana pietra ovale sopra il tavolo in marmo, attirando l'attenzione dei presenti.

Sembrava quasi un cristallo riempito di una sostanza rossa come il sangue congelato. Era poco più grande di un palmo della mano, talmente lucido e liscio che era impossibile non fosse stato manipolato da una mano umana.

Xernes e Andromeda non capirono di cosa si trattasse, e guardarono la pietra con occhi confusi.

<< Cosa è quella pietra, Arthur? >>
Domandò Xernes al soldato.

<< L'ho trovata all'interno della fabbrica presso dove è stata scattata la foto del Dottor Arus. >>
Rispose Arthur.
La sua espressione era cupa.

<< I can't believe it... >>
[ Non posso crederci... ]
Borbottò Lingard, afferrando quella strana pietra e osservandola con uno sguardo incredulo e incuriosito.

<< E' ciò che penso, Dottor Lingard? >>
Domandò Arthur all'uomo.

<< Non... Posso dirlo per certo... >>
Rispose il dottore, sollevando la pietra verso l'alto, usando la luce del lampadario per poterla osservare meglio.

<< Mi piacerebbe fare più esami, ma... Questo materiale... E' senza alcun dubbio un cristallo della miniera di Vacuo. >>
Continuò subito dopo, attirando l'attenzione di Xernes.

<< La miniera che crollò dieci anni fa a Mistral? >>
Domandò all'uomo.
Lingard rispose con un cenno positivo del capo.

<< Quella miniera venne usata dal governo di Mistral per creare speciali armi e strutture che potessero assorbire o deviare la magia... A volte, entrambe le cose.
Avete qualcosa del genere anche qui, ad Avalon. I vostri sono cristalli differenti, però: non sono "perfetti", non sono "puri". >>
Continuò l'uomo, senza mai smettere di fissare quella pietra.

<< Ogni cristallo ha un certo quantitativo massimo di energia che può assorbire... Se ne "mangia" più di quanto ne possa contenere... L'energia straripa, rovinando il cristallo e la sua abilità di contenere e rilasciare l'energia assorbita. I cristalli di Vacuo erano puri, lontani da qualsiasi forma di magia perché nascosti nel sottosuolo. Bastarono quindi pochi anni di esperimenti per capire quale fosse la loro capacità massima: una volta individuata, li riempirono uno ad uno con abbastanza energia da non far straripare le pietre, per poi farle riposare. Dopo un certo quantitativo di tempo e trattamenti segreti, che Mistral non ci rivelò, i cristalli smisero di assorbire ulteriore energia una volta raggiunto il loro limite. Questo permise loro di creare cristalli che non si rompevano dopo ogni utilizzo, cristalli che assorbivano solamente l'energia necessaria a raggiungere la loro capacità massima.. Una fonte di difesa e attacco rinnovabile. 
Quando la miniera crollò, alcuni cristalli collisero gli uni con gli altri, creando una reazione a catena che mandò l'intera struttura a farsi benedire. Dopotutto serve la massima precisione per maneggiare questo tipo di cristalli senza causare effetti collaterali. >>
Non appena disse quelle parole, Lingard posò il suo sguardo divertito su Xernes e Andromeda.


<< Questo cristallo... E' scarico. >>
Concluse subito dopo, appoggiandolo subito dopo sopra il tavolo in marmo.

<< A cosa stava lavorando il governo di Mistral? E cosa ha a che fare con Arus? >>
Gli domandò Xernes.

<< Mistral stava cercando di lavorare su un speciale progetto... Sfruttare le attuali conoscenze magiche, unendole alla scienza, per creare ciò di cui l'Alchimia ha sempre parlato come un qualcosa d'irrealizzabile e etereo... >>
Rispose Lingard, senza finire quella frase.

In quell'istante Xernes impallidì.

<< Una Pietra Filosofale... >>
In quell'istante Lingard sorrise.

<< Ding, ding! Bingo! >>
Esclamò, divertito da quelle parole.

<< La "Pietra Filosofale", un qualcosa da cui si può creare ogni cosa. Ciò che permette d'ignorare la regola fondamentale dell'alchimia... Lo "Scambio Equivalente". Il governo di Mistral credeva di aver creato delle Pietre Filosofali, ma l'unica cosa che erano riusciti a fare era, in realtà, solamente quello di creare un qualcosa che si avvicinava al concetto di Pietra Filosofale, ma che, comunque, non lo era. Una Pietra Filosofale è un "contenitore illimitato di energia" dal quale si può creare ogni cosa. Mistral aveva semplicemene creato dei contenitori di energia ricicablili. >>
In quell'istante Lingard cominciò a ridacchiare, senza smettere di fissare quella pietra neanche per un istante.

<< Cosa c'è di divertente, Dottor Lingard? >>
Gli domandò Xernes, confuso e infastidito da quel suo comportamento.

<< Il punto è, mio caro Generale... Non esiste magia a questo mondo che, una volta assorbita da un cristallo, rilasci questo colore rosso come il sangue... >>
Rispose il dottore, con un tono cupo e uno sguardo incuriosito.

<< Quindi, mi sorge spontanea una domanda... >>
Continuò subito dopo.

<< ...Quante sono le chance che questo cristallo sia una effettiva Pietra Filosofale? >>
Domandò, a nessuno.
In quell'istante Lingard sollevò lo sguardo, posando la sua espressione estatica su Xernes.

<< Se non le dispiace, Generale, vorrei il permesso di fare esperimenti su questo cristallo. >>
Gli domandò subito dopo.

Titubante, Xernes gli diede il permesso. 


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Fine del capitolo 8-5, grazie di avermi seguito e alla prossima!




 

   
 
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