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Autore: BlackVanilla    12/12/2019    2 recensioni
* ATTENZION SEQUEL - E' CONSIGLIATA LA LETTURA DI HEART AND LIFE * Dopo Heart and Life, Gwennie ritorna più desiderosa che mai di guarire dal suo terribile virus...riuscirà Law ad aiutarla? Come andrà a finire tra i due? La loro storia avrà un futuro o incontrerà troppi ostacoli da affrontare? Lo sapremo solo leggendo!!! Un racconto ambientato nella magica Wano accompagnerà i lettori che vorranno gentilmente seguirla!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Mugiwara, Trafalgar Law
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Gwennie guardò il lumacofono che Leroy le aveva consegnato poco prima.
La sera precedente, Sasaki le aveva spiegato nel dettaglio quale strategia intendeva mettere in atto in caso i pirati si dichiarassero d’accordo nel collaborare con i marine.
“E’ molto semplice. Per prima cosa voglio mettere le mani su questo cane sciolto, Smith. Merita di finire ad Impel Down senza dubbio alcuno. Poi direi che sarebbe il caso di andare direttamente alla sede del Gemini, presso l’isola di Boden Schwarz...fonti certe riferiscono una prematura dipartita del misterioso Direttore, la cui funzione sembra essere stata inglobata dalla persona che sta realmente dietro a tutto questo, al Gemini, al Chimera e al VDM-03. Sappiamo che si tratta di una donna, ma la sua identità è avvolta nel mistero. In ogni caso stiamo ancora indagando e siamo certi di trovare qualche indizio più specifico”, parlando aveva acceso uno dei suoi famosi sigari.
La ragazza si era chiesta cosa piacesse di più al commodoro, se il tè o i sigari.
“Come ha detto anche lei, il piano è semplice. Dovrò discuterne con il mio capitano e con Trafalgar Law, attualmente nostro alleato. Proverò a contattarli appena possibile. Sappiate però che noi siamo qui a Wano per un motivo specifico e che non intendo in nessun modo anteporre il Gemini alla disastrosa situazione nella quale versa questo paese. Perciò che Rufy accettasse di stringere questa specie di alleanza, dovrete attendere la caduta dell’Imperatore Kaido”, era stata asciutta ma chiara.
Il commodoro si era visibilmente accigliato.
“Nonostante la pericolosa presenza qui di Smith, tu vuoi lo stesso prendere parte alla battaglia per rovesciare Kaido? Almeno il campione dei VDM-03 è al sicuro?”, aveva domandato non prima di essersi assicurato che il suo sigaro stesse ardendo in modo uniforme.
La pirata aveva sorriso amaramente per poi annuire in modo da poter rassicurare il marine.
Sasaki aveva lanciato un’occhiata a Leroy, il quale aveva fatto semplicemente spallucce: il coltello dalla parte del manico lo aveva la ragazza, quindi tutto ciò che potevano fare era di seguirla nelle sue intenzioni per poterle dare un aiuto concreto, un aiuto finalizzato alla completa distruzione di un’organizzazione malvagia intenzionata a produrre virus mortali.
“Va bene. Rispetteremo i tuoi tempi”, aveva infine acconsentito il commodoro.
Gwennie aveva pensato che se non fosse sopravvissuta alla battaglia, sarebbe stato Law a portare avanti la sua missione, perciò si sentiva coperta anche in quel senso.
“Gatcha!”, il suono emesso da Den Den Mushi la riportò alla realtà...qualcuno dei suoi nakama aveva risposto alla chiamata.
“Pronto...chi parla?”, la voce inconfondibile di Usopp.
Le era mancato, come tutti gli altri mugi.
Nei successivi minuti la giovane venne aggiornata sulle ultime novità...dall’allenamento di Rufy con Hyo, alla liberazione della prigione di Udon, i lavori di Franky al porto per assicurare a tutti gli alleati un’imbarcazione adeguata per poi concludere con l’entrata in possesso della strepitosa Enma da parte di Zoro.
“Tutto questo mi dà una gioia che non immagini, Usopp...non vedo l’ora che la battaglia abbia inizio!!!”, l’entusiasmo della ragazza era genuino, ma aveva bisogno di riferire qualcosa al compagno.
Provò a sintetizzare tutto ciò che le era accaduto, sorvolando volutamente sui fatti accaduti a lei e Law in prigione...ricordava bene l’ammonimento del chirurgo al momento della sua cattura.
“Sono senza parole...riferirò tutto a Rufy appena si sveglia. Si è duramente allenato per ore...poi è crollato a terra ronfando. Sai bene anche tu che è impossibile svegliarlo quando è in questo stato”, esclamò il cecchino.
Gwennie sorrise al lumacofono al quale era spuntato un lungo e sottile naso.
Rassicurando Usopp, si fece ripetere il luogo dell’incontro per l’indomani, assicurandolo che ci sarebbe stata.
Riagganciò con la promessa di sentirsi presto, poi mise al sicuro la piccola lumaca e si alzò in piedi: prima di presentarsi al porto promesso, doveva assolutamente recuperare il suo chakram, altrimenti il suo contributo in battaglia sarebbe stato alquanto misero.
Pensando ad un modo per penetrare nella prigione senza dare nell’occhio mosse alcuni passi verso il centro città dove in quel momento si stava svolgendo un mercatino agricolo riservato solamente alle persone più facoltose della capitale: i prezzi esposti sulle bancarelle erano infatti inaccessibili per la maggior parte del ceto medio di Wano.
Osservò distrattamente della frutta esposta...toccò con la punta di un dito una mela rossa la cui buccia era lucida e appetitosa...sospirò ricordando che Law doveva essere ancora prigioniero.
Avrebbe desiderato aiutarlo a fuggire, ma da sola temette di poter fare ben poco...in ogni caso, una volta sgattaiolata nelle prigioni avrebbe senz’altro tentato di liberarlo, in un modo o nell’altro.
“Non voltarti, non fermarti. Cammina come se nulla fosse”.
La ragazza sentì il cuore raddoppiare la propria velocità.
Avrebbe riconosciuto quella voce tra un milione.
“Sei riuscito ad evadere!”, sussurrò emozionata.
Dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per non voltarsi e stringerlo in un abbraccio...desiderava sentire il suo profumo, la sua consistenza, il suo calore. 
“Tieni. Questa è la tua arma”, con un movimento fluido agganciò la cintura alla vita della pirata per poi ritrarsi rapidamente.
Gwennie posò una mano sul cuoio nero, sorrise tra sé percependo il ben conosciuto peso del chakram pendere dalla sua schiena.
“Stavo per andare a riprenderlo…”, pensò a voce alta.
“Lo immaginavo, per questo mi sono azzardato ad avvicinarmi così tanto. Adesso devo andare, non possono vederci insieme. Non riferire a nessuno che ci siamo visti, tantomeno che mi trovo qui”, il dottore parlava in modo che soltanto lei lo potesse udire.
“Aspetta, per favore...un minuto solo...io voglio spiegarti…”.
“Non mi devi alcuna spiegazione, Gwennie. Il tuo stato di salute è stazionario, quindi cerca di mantenerlo tale”, la interruppe lui.
Non più capace di trattenersi, la giovane si voltò di scatto ma lui era già sparito.
Strinse forte la pelle nera della sua cintura fino a far diventare bianche le nocche delle mani.
 
Tornò al rifugio in uno stato emotivo piuttosto burrascoso...da un lato era estremamente felice di sapere che Law non fosse più prigioniero, dall’altro era delusa e amareggiata di non avergli potuto spiegare la faccenda del Do-In.
Entrò nel salottino senza nemmeno alzare lo sguardo, il suo obiettivo era quello di raccogliere i pochi oggetti personali che aveva lasciato in camera per poi incamminarsi verso il porto.
“Dove eri? Ho provato a chiamarti più volte!”, il tono bellicoso di Leroy ebbe un effetto distruttivo sui nervi già tesi della pirata.
“Non devo rendere conto a te di dove vado”, esclamò secca, ben intenzionata a tagliare la conversazione.
Il marine si alzò, la raggiunse rapido per poi afferrarla per entrambi i polsi, costringendola ad aderire alla parete con la schiena...avvicinò il proprio viso a quello di lei, la ragazza poteva sentirne il respiro sulla pelle.
“Siamo qui per aiutarti ma se tu non sarai collaborativa, la cosa risulterà difficile per entrambi, non credi?”, uno strano ghigno si era formato sul bel viso del soldato.
Gli occhi di Gwennie erano fiammeggianti.
“Lasciamo subito. Non è un consiglio”, si limitò a dire.
Ma lui non le diede ascolto, anzi, aumentò la stretta sui sottili polsi della giovane.
Poi fece una cosa del tutto inaspettata.
Non lo aveva affatto programmato, anzi a dire la verità non gli era mai nemmeno passato per la mente...ma in quel momento vedendola così furente, con la guance accese per l’affronto subito e un poco raccomandabile bagliore nello sguardo, una forza sconosciuta lo spinse ad agire.
Avvicinò ulteriormente il proprio viso a quello della pirata e premette le labbra su quelle morbide e delicate di lei.
Fu un attimo.
Quasi non si accorse di averlo fatto, fino a quando la protesta della giovane si fece decisamente sentire: con una gamba diede un calcio laterale al ginocchio destro di lui, obbligandolo a piegarsi e, di conseguenza, a staccarsi da lei.
Non fece neppure in tempo a proferire verbo...un ceffone lo raggiunse in pieno viso facendogli voltare forzatamente lo sguardo di lato.
Gwennie lasciò la stanza in un fruscio di stoffe, quelle del suo kimono, mentre Leroy rimase immobile ad osservare il tatami che ricopriva il pavimento.
Che cosa gli era saltato in mente?
 
Diverse ore più tardi, il commodoro Sasaki lesse il biglietto che Gwennie King gli aveva lasciato: affermava di essere partita per riunirsi ai suoi compagni e che il giorno seguente sarebbe iniziata la battaglia contro il governatore di Wano, Kaido.
Avrebbe dato suoi aggiornamenti a tempo debito grazie al Den Den Mushi che le avevano consegnato il giorno prima.
“Molto bene, Leroy. Il nostro compito qui a Wano è quasi terminato. Non ci rimane altro che mettere in gabbia quel topo di fogna di Smith”, l’uomo versò del tè decisamente bollente in una piccola tazza, poi ripetè lo stesso gesto per riempire una ciotola anche per il suo interlocutore.
Il soldato non rispose, era ancora scosso per quanto avvenuto tra lui e la King...ovviamente non ne aveva fatto parola con il suo superiore.
Sorbì in silenzio la bevanda calda cercando di riflettere su cosa lo avesse portato a compiere quel gesto scellerato, ma non trovò una risposta gratificante...dovette accettare il fatto di aver agito per puro istinto.
“...quindi io torno alla nave. Te la senti di rimanere qui con qualche uomo?”, Sasaki aveva parlato, ma il marine aveva percepito soltanto l’ultima parte del discorso.
“M-ma certamente signore! Tre uomini saranno più che sufficienti. Ci terremo in contatto tramite lumacofono, non credo che la cattura di Smith sarà troppo difficoltosa”, posò la tazza vuota sul tavolino di legno.
Il commodoro annuì con lentezza, dimostrando così la propria approvazione.
 
 
Visto???
Non mi sono dimenticata di voiiiii!!!!
Capitolino di transizione, sperando che il flashback di Oden, per quanto sia interessante, finisca prima di qualche anno, permettendoci così di dare il via alla battaglia finale!!!
XD
Un abbraccio e auguri di buone Feste!!!
BV
   
 
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