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Autore: Sacchan_    14/12/2019    0 recensioni
1) Dazai Osamu/Nakajima Atsushi
2) Nakahara Chuuya/Nakajima Atsushi
3) Dazai Osamu/Sakunosuke Oda
4) Dazai Osamu/Nakajima Atsushi
5) Akutagawa Ryuunosuke/Nakajima Atsushi
Solo una serie di flash/oneshot in attesa del Natale.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Atsushi Nakajima, Chuuya Nakahara, Osamu Dazai, Ryuunosuke Akutagawa, Sakunosuke Oda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni qual volta che Nakahara Chuuya si ritrovava nell'ufficio di Ougai Mori, leader della Port Mafia, aveva sempre più l'impressione di trovarsi sul posto sbagliato nel momento sbagliato.
Come era possibile che l'uomo dal più alto rango della Mafia finiva sempre per cedere ai piagnistei di una bambina saccente e capricciosa come Elise?
Di per sé il fatto che un uomo di mezza età come lui desse retta a una ragazzina non rappresentava un grosso problema, fino a quando la Port Mafia manteneva tale la reputazione che si era aggiudicata nel corso degli anni, il problema si presentava quando Mori, pur di non deludere la sua Elise, gliela smollava appresso, riducendo così le urla della piccola.
Per l'ennesima volta il membro esecutivo sacrificò il suo giorno libero per portarla in giro al posto del suo superiore, alla ricerca di preziose leccornie da divorare, tutte a tema natalizio visto il particolare periodo dell'anno.
L'uomo sospirò osservando il suo riflesso rifratto nello specchio della vetrina di un negozio; quantomeno la piccola Elise sembrava essersi calmata dopo aver visto tutti quegli addobbi e quelle luminarie che percorrevano le vie del centro di Yokohama, per non parlare della carrellata di panettoni farciti, tronchetti, pandori e omini di pan di zenzero.
Dicembre era un mese problematico per tutti; ma per lui, i cui giorni liberi si potevano contare sulle dita di una mano, trovare del tempo per se stesso era davvero una rarità.
Inoltre non disprezzava passeggiare per le vie della sua città di tanto in tanto; anzi, gli dava la possibilità di apprezzarla in misura maggiore, persino in un momento così frenetico come il periodo natalizio.
Chuuya lasciò perdere quei pensieri e tornò a focalizzarsi sulla piccola Elise quando, riprendendo a camminare, sbatté involontariamente contro la spalla di qualcuno.
"Mi scusi... ah!"
Quante probabilità potevano esistere per due persone, facente parte di due fazioni completamente diverse, incontrarsi nel pomeriggio inoltrato in una delle vie più trafficate della città? 
Tra tutti chissà perché il nuovo pupillo di Dazai, quello per cui Akutagawa sembrava nutrire un odio smisurato e che, a vederlo così, non dimostrava poi quale forza, eppure era stato in grado di metterlo al tappeto. L'aspetto di Nakajima Atsushi era veramente quello della persona più pura e innocente che potesse esistere sulla faccia della Terra, persino ora che lo fissava a occhi sbarrati, con i muscoli leggermente tesi e un'espressione mista a meraviglia e stupore sul volto.
Chuuya allentò le spalle, schioccando di poco la lingua.
"Rilassati, ragazzo. Come vedi sono qui per conto mio e non in servizio. Non avrei nemmeno il motivo per attaccarti ora."
La sua schiettezza sembrò rilassarlo, al punto tale da fargli distendere il viso.
"La ringrazio e mi scusi. Mi ha solo preso di sprovvista."
Solo allora Chuuya notò che le mani del ragazzo erano impegnate a tenere delle buste, dalle quali facevano capolino diversi pacchettini regalo.
Forse li osservò perfino troppo intensamente dato che si sentì domandare se anche lui si trovava lì per il medesimo motivo.
Quante sciocchezze, pensò Chuuya; alla Port Mafia non c'era certo il tempo di poter farsi dei regali l'uno con l'altro -solo Mori riempiva di doni Elise, ma quello lo faceva sempre, mica solo a Natale- tuttavia non rispose, proprio per questo il neofita dell'Agenzia si lasciò andare a qualche confidenza in più.
"Ho preso dei regali quasi per tutti, mi manca solo quello per il signor Dazai... ma lui è così difficile che sono in alto mare. Uhm, dato che lei è stato il suo ex-partner magari ha dei consigli da darmi?"
A quella domanda Chuuya strabuzzò gli occhi fuori dalle orbite, lo stesso Atsushi capì di aver osato chiedere troppo iniziando a ridacchiare nervosamente.
"Ragazzo, l'unica cosa che regalerei a quell'idiota suicida sono solo due calci nel sedere."
Nakajima Atsushi si grattò la nuca ancora più a disagio contribuendo a far voltare il viso di Chuuya per trovare una scappatoia a quella particolare situazione così imbarazzante.
Un negozio al di là della strada attirò la sua attenzione, grazie al suo via vai di clientela che entrava e usciva.
"Fiori..." Mormorò sottovoce.
"Uh?"
"Dei fiori andranno benissimo." Rispose focalizzandosi sulla gente presente in negozio, piena di bouquet colorati tra le braccia. " In realtà non hai bisogno di regalargli chissà cosa. Qualsiasi regalo tu gli faccia sarà perfetto, dato che sei tu a darglielo."
Non fu sicuro che il ragazzino capì esattamente cosa intendesse; di sicuro aveva attirato la sua attenzione verso gli allestimenti esposti in vetrina.
In quel momento Elise gli si avvicinò tirandogli appena il cappotto per avere la sua attenzione; Chuuya annuì e si sistemò meglio il cappello in testa. 
"Beh, per me è ora di andare."
Non aspettò un saluto o una risposta, anche perché il ragazzo dell'Agenzia sembrò ancora preso nell'osservare il negozio di fiori, indeciso se tentare o meno. Si era già persino allontanato di qualche passo quando la sua voce attirò nuovamente la sua attenzione.
Ruotando di poco gli occhi lo vide con il busto chinato appena nella sua direzione.
"Grazie e buone feste."
Chuuya non gli rispose, ma si limitò soltanto a scrollare le spalle prima di attraversare la strada e sparire tra la folla.



Parole: 851




Anticipazioni del prossimo capitolo:
 
"La tua memoria fa acqua come al solito, mio caro Odasaku. Charles Dickens è l'autore di questo racconto; uno scrittore inglese che, nella lettura occidentale, viene considerato uno dei più popolari."
L'uomo chiamato Osadaku alzò la mano in direzione del barista per fargli notare che il suo bicchiere era vuoto.
"Perché lo stai leggendo?" Proseguì. "Che fine ha fa
tto quel volume sul suicidio che ti porti sempre appresso?"
Dazai sorrise voltandosi leggermente verso l'amico, non proferendo parola ma lasciando che quest'ultimo continuasse.
"Stai cercando di entrare in pieno spirito natalizio?" Ironizzò voltandosi verso le vetrate del bar dove era possibile vedere le luminarie appese contro le abitazioni e le strade. "Tu non fai niente per caso, e finora il Natale mai ti aveva toccato minimamente. Allora, dimmi, perché ora sei qui accanto a me che leggi questo libro?"
   
 
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