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Autore: Misaki Ayuzawa    17/12/2019    0 recensioni
Vita da lupo vede come protagonista Remus Lupin (inaspettato, lo so) dai tempi di Hogwarts all'età adulta. Spero vi piaccia!
Dal primo capitolo:“La piattaforma era gremita: studenti e genitori che si urlavano gli ultimi saluti, bagagli che venivano caricati sulle carrozze, animali vaganti i cui proprietari tentavano disperatamente di riacciuffare. Remus non aveva di questi problemi: il suo docile barbagianni beccava tranquillamente il mangime nella gabbia e  non sembrava intenzionato ad evadere.
Da lontano vide James e Sirius, seguiti da un affannato Peter, farsi strada in mezzo alla folla verso il treno. Decise che li avrebbe raggiunti più tardi."
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Vita da lupo
Capitolo 3: Halloween

Merlino, quanto era stanco. Si sentiva la testa pesante e a fatica trovava la forza necessaria per mettere un piede davanti all'altro.
Per fortuna, per quel giorno le lezioni erano finite ma la sera ci sarebbe stato il banchetto di Halloween e i suoi doveri di prefetto lo avrebbero tenuto più impegnato del solito. Gli studenti erano particolarmente eccitati in previsione della festa: si facevano scherzi e si rincorrevano lungo le scale, non tenendo conto della loro abitudine di muoversi senza preavviso.
Remus le stava appunto quando vide davanti a sé uno studente del secondo anno di Tassorosso non accorgersi che la rampa si era spostata e che ora dava sul vuoto. Il ragazzino fece un passo di troppo e presto si trovò letteralmente senza il terreno sotto ai piedi. Remus agì ancor prima di pensare: afferrò la bacchetta, puntò e urlò:"Arresto Momentum!" Immediatamente Remus percorse la distanza che lo separava dal bordo della scala e osservò il corpo del Tassorosso lentamente avvicinarsi al pavimento del piano terra, rimettersi in piedi e, un po' tremante, rivolgere lo sguardo in alto, verso di lui.
"Tutto bene?" chiese Remus preoccupato. L'altro lo rassicurò, forzando un sorriso. "Stai più attento." Si raccomandò Remus, sperando di non risultare troppo pedante. Il Tassorosso però sembrava ancora troppo spaventato per lamentarsi del prefetto bacchettone che gli aveva appena evitato un sonoro schianto dal quarto piano.
Affannato, Remus arrivò in cortile per un'ispezione di routine, prima di tornare nel dormitorio e prepararsi per la cena. Le giornate si stavano accorciando, perciò fuori l'ultima luce del crepuscolo si stava estinguendo a favore di una notte splendente. La luna piena era alle porte. Remus lo percepiva nel colorito sempre più giallastro del suo volto, nel senso di nausea che provava quando mangiava qualsiasi cosa non fosse carne, nelle marcate occhiaie dovute alla difficoltà crescente di prendere sonno. Era sempre così: con l'avvicinarsi della trasformazione la sua vera natura emergeva con più forza e lo portava a desiderare di perdersi nella foresta e non rinchiudersi tra quattro pareti, mutare forma e abbandonare quella perenne debolezza.
La gabbia era ciò che il lupo odiava di più.
A volte, però, c'erano dei vantaggi ad avere dei sensi lupeschi. Gli permettevano, ad esempio, di avere una notevole vista notturna.
"Si può sapere cosa state facendo?" chiese un Remus sinceramente interessato con aria non curante al gruppo di Serpeverde riunito sotto un maestoso faggio. Un paio di studenti Grifondoro di primo anno che Remus conosceva di vista penzolava in aria a testa in giù. Remus non ci mise molto ad individuare in Gaspard Flitt e Roderick Lastrange i due valenti assalitori, circondati da Serpeverde di vari anni con la stessa aria compiaciuta, tra loro riconobbe Severus Piton. Remus si sorprese di trovarlo nella combriccola: per quanto brillante fosse, o forse proprio per questo, lo vedeva spesso solo, il lungo naso immerso in un libro, o al massimo in compagnia di Lily e pochi altri Serpeverde.
"Che ti importa?" gli chiese ghignante Lestrange, continuando ad impugnare la bacchetta ma puntandola adesso contro Remus.
"Non credo ti convenga attaccarmi, Roderick." Gli suggerì conciliante Remus.
"E perché? Se lo faccio vai a piangere dal Preside, sfregiato?" Remus incassò. Non era nuovo ai soprannomi causati dalle cicatrici che gli attraversavano il viso.
"No, rischi solo di fare brutta figura" rispose, invece. Con un movimento fulmineo lanciò un incantesimo di Disarmo a Lestrange e al suo compare, sotto gli occhi increduli di entrembi, e le loro bacchette scattarono nella mano libera di Remus.
"Mi dispiace, ragazzi. Venti punti in meno a Serpeverde. Spero che ne sia valsa la pena."
"Grande, Lunastorta!" James e Sirius lo guardavano con occhi sognanti.
"Pagherei per vedere la scena" aggiunse Sirius.
"Non dovrei dirlo, ma è stato abbastanza divertente" ammise Remus.
"E delle bacchette che ne hai fatto?" chiese Peter. Era strano ricevere da lui quell'ammirazione che di solito riservava a James e Sirius.
"Oh, le ho consegnate a Lumacorno e ho lasciato che fosse lui a stabilire quando fosse il caso di restituirle. Non sembrava contento dei suoi studenti ma non mi faccio illusioni, sappiamo tutti che non è molto severo. Gliele ridarà domattina al massimo." Detto questo, si tuffò nel banchetto, addentando una coscia di polla e attaccando le patate al forno. Moriva di fame e la stanchezza era sempre maggiore. Quella scaramuccia di un'ora prima gli aveva dato una certa adrenalina, non poteva negarlo, ma ora lo spossamento era tornato ad assalirlo. Per evitare che le palpebre gli si chiudessero di botto mentre mangiava a generose cucchiaiate la torta di zucca, che il lupo dentro di lui accettava sdegnato, Remus si mise ad osservare la Sala Grande decorata a tema per Halloween. Era splendida: meravigliose zucche intagliate fungeva o da centrotavola e candele arancioni fluttuavano sopra di loro e sembrava che danzassero; al tavolo dei professori, Silente parlava tranquillo con la professoressa McGranitt mentre Vitious sembrava aver problemi a comunicare con Lumacorno, che probabilmente aveva alzato un pò troppo il gomito. L'ampio ventre tremava e si scontrava contro la tavolata mentre Vitious metteva in salvo il proprio bicchiere da quello che sembrava un tentativo di Lumacorno di dirigere un'orchestra invisibile.
Tornato mentalmente al suo tavolo, Remus si accorse che Sirius tentava di dissuadere James dal fare qualcosa. Non era una visione usuale, visto che di solito Sirius era l'istigatore e promotore delle cattive idee.
"No, Sirius, questo è l'anno giusto, lo sento" stava dicendo James.
"Scommetto che ti dirà di no” ribattè Sirius.
 "Che scommetti?" James si fece interassato.
"Mmm, vediamo... Cosa possiedo io che tu non hai ma che vuoi?" Sirius finse di rifletterci, perchè lo sapeva benissimo. In realtà, lo sapevano tutti e quattro. Fin dal primo anno, Sirius, che faceva parte della ricca e antica famiglia dei Black, era arrivato ad Hogwarts dotato di una magnifica Firebolt. Era il suo vanto, l'unica cosa proveniente dai suoi genitori, con i quali il rapporto era decisamente deteriorato da anni, che davvero amasse.
"Metteresti davvero in palio la Firebolt?!" James sgranò gli occhi. Con aria solenne Sirius annuì.
"Oggi mi sento magnanimo: se riuscirai a convincere Lily Evans ad uscire con te, la Firebolt sarà tua." Per James, cercatore della squadra di Quidditch di Grifondoro, quella proposta era irrinunciabile. Anche se lui stesso aveva un'ottima scopa - la sua famiglia non aveva particolari problemi economici, anzi- era il sapore della vittoria che voleva provare. In relatà, di una doppia vittoria, anche se Remus sospettava che, per James, Lily rivestisse un'importanza superiore a qualsiasi altra cosa.
"Accetto." Gli occhi di James, dietro gli occhiali, brillavano, spostandosi da Sirius a Lily, seduta parecchi posti più in là, fortunatamente non a portata d'orecchio. I due si strinsero la mano e James fece per alzarsi ma Sirius lo bloccò.
"Ehi, non vuoi sapere cosa devi fare tu se lei rifiuta?"
"Non rifiuterà" fece James, sicuro, e si avviò in direzione di Evans.
Dopotutto, l'udito di Lily non aveva nulla da invidiare a quello di un lupo e James era stato minacciato di essere trasfigurato in un babbuino e venduto al primo circo che fosse passato nei pressi di Hogsmead.
  
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