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Autore: Misaki Ayuzawa    14/12/2019    1 recensioni
Vita da lupo vede come protagonista Remus Lupin (inaspettato, lo so) dai tempi di Hogwarts all'età adulta. Spero vi piaccia!
Dal primo capitolo:“La piattaforma era gremita: studenti e genitori che si urlavano gli ultimi saluti, bagagli che venivano caricati sulle carrozze, animali vaganti i cui proprietari tentavano disperatamente di riacciuffare. Remus non aveva di questi problemi: il suo docile barbagianni beccava tranquillamente il mangime nella gabbia e  non sembrava intenzionato ad evadere.
Da lontano vide James e Sirius, seguiti da un affannato Peter, farsi strada in mezzo alla folla verso il treno. Decise che li avrebbe raggiunti più tardi."
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Vita da lupo
Capitolo 2: Reparo

La vita ad Hogwarts procedeva tranquilla. Remus aveva già vissuto la prima trasformazione dell'anno scolastico e come sempre i suoi tre amici, animagus in incognito, gli avevano tenuto compagnia per tutte e due le notti. Avevano corso per la Foresta Proibita, si erano fatti inseguire dai centauri e per poco Peter non era stato calpestato a morte dai loro zoccoli. Remus era molto dispiaciuto ma Peter continuava a dire che non si era fatto niente, anche se i lividi sulla sua schiena raccontavano un'altra storia.
Anche il suo incarico da prefetto procedeva a gonfie vele. Lily era un'ottima collega e avevano cominciato a ritrovarsi in biblioteca di tanto in tanto. Lily lo aiutava nelle pozioni più complesse mentre Remus le dava qualche ripetizione in Difesa contro le Arti Oscure.
James pareva particolarmente interessato a questa nuova amicizia e Remus non ne fu sorpreso. Ramoso aveva sempre avuto un debole per Lily, nonostante quest'ultima non gli avesse mai dato eccessiva confidenza. In realtà, non era un mistero per nessuno che Lily riteneva Potter un borioso bulletto. Certo, avrebbe avuto un'opinione migliore di lui se il suo passatempo preferito non fosse stato "rendi la vita di Severus Piton un inferno". Remus non amava molto Piton ma non gli piaceva nemmeno come James e Sirius si divertissero a tormentarlo. A pensarci bene, non ricordava nemmeno come fosse cominciata ma ad un certo punto, durante il primo anno, James aveva cominciato a riferirsi a Severus come Mocciosus e presto il nomignolo aveva fatto il giro della scuola, divertendo tutti quanti tranne i Serpeverde e Lily, naturalmente.
"Signor Lupin, sa dirmi quale ingrediente sta alla base della pozione corroborante?" chiese il professor Lumacorno, interrompendo il flusso di pensiero del giovane.
"Ce ne sono due, signore: l'artiglio di grifone in polvere e il sangue di salamandra." Anche se lievemente imbarazzato per essersi distratto, Remus rispose con prontezza.
"Eccellente, signor Lupin, dieci punti a Grifondoro."
Remus sorrise, incassando impercettibilmente la testa tra le spalle. Lily, al tavolo davanti al suo, si voltò e sollevò il pollice in segno di approvazione.
La cosa non sfuggì a James, seduto accanto a lui. All'improvviso aveva abbandonato la sua aria vagamente annoiata e smesso di far lievitare un pezzo di pergamena e gli si era avvicinato abbastanza da sussurrargli all'orecchio.
"Senti, Remus ... Ehm, volevo chiederti se per caso..." La situazione era grave: James aveva cominciato a torcersi le mani e a balbettare. James non balbettava assolutamente mai. Remus dubitava che il ragazzo fosse mai stato insicuro nella sua vita. "Niente, lascia stare."
Remus lo guardò confuso, scrollando le spalle e invitandolo a continuare.
"E va bene, tu ed Evans, per caso, vi state avvicinando ... Tipo che uscite insieme?" Le ultime parole furono pronunciate così velocemente e con un tono così basso che Remus temette di aver capito male.
"Io e Lily? Assolutamente no. Siamo amici, è in gamba."
"Lo so che è in gamba." Mugugnò James, lo sguardo puntato sulla chioma fulva.
"Abbastanza in gamba da non darti corda." Lo sfotté Sirius, alzandosi dal suo posto dietro Remus e James nello stesso istante in cui suonò pure la campanella.
"Fatti i fatti tuoi, Felpato." Gridò James, cominciando ad inseguirlo fuori dall'aula.
Remus invece, senza fretta, radunò i propri ingredienti e ripulí l'attrezzatura prima di uscire dall'aula. Rimuginava ancora sulle parole di James. Non gli aveva mentito, trovava che Lily fosse arguta e gentile, ma per lei non provava altro che simpatia. C'erano sicuramente le basi perché i due instaurassero una bella amicizia ma nulla di più.
In realtà, Remus temeva il giorno in cui gli fosse cominciato a piacere qualcuno. Da bravo e curioso studente e, soprattutto, da diretto interessato alla cosa, si era informato sulla licantropia studiando a fondo qualsiasi trattato disponibile sull'argomento. Purtroppo i resoconti di prima mano sulla vita degli uomini lupo scarseggiavano. Oh, certo, c'erano innumerevoli studi di esperti ma era davvero difficile convincere veri licantropi a collaborare e nessun licantropo aveva mai scritto nulla sulla propria condizione. Tutto quello che Remus sapeva era che, generalmente, i figli dei lupi mannari nascevano tali. Purtroppo, nessuno sapeva cosa sarebbe venuto fuori dall'incrocio tra un lupo mannaro e un mago: strano ma vero, i maghi tendevano ad evitarli, figuriamoci a sceglierli come compagni, e d'altronde i lupi mannari preferivano unirsi con membri della stessa specie.
Remus non conosceva alcuna ragazza mannara e sicuramente non voleva figli a quindici anni, né nei successivi dieci a dire la verità, ma aveva sempre astrattamente pensato che non avrebbe avuto senso cercare di avvicinarsi così tanto a qualcuno che, inevitabilmente, ad un certo punto, scoperta la verità sulla sua natura, lo avrebbe visto come un mostro, pericoloso e infetto. Nessuno ad Hogwarts, al di fuori del corpo docenti e dei suoi tre amici, sapeva della licantropia. La comunità magica non vedeva di buon occhio i tipi come lui, non li invitavano per il tè né per il pranzo della domenica, non li volevano come generi né come amici di famiglia. C'era paura e, come spesso succede, questa paura era accompagnata dall'ignoranza. Nessuno si prendeva la briga di capire se davvero i lupi mannari fossero così terribili. Indubbiamente erano pericolosi ma con molta cautela potevano vivere normalmente. Remus ci conviveva da dieci anni e, tutto sommato, le cose stavano andando bene. Da un angolo remoto della sua mente una vocina mise indubbio l'ultimo pensiero.
Stai veramente bene? Sei stato solo per così tanto tempo.... I tuoi genitori ti hanno isolato! Tutte quelle giornate chiuso a chiave in camera tua. Nessun amico. Un bambino ha bisogno di amici.
Io ho degli amici. Si rispose Remus ma la bilancia gli sfuggì dalle mani e si scompose sulla fredda pietra ai suoi piedi.
Remus si riscosse nel vedere il disastro che aveva combinato. Estrasse la bacchetta dalla tasca della tunica e mormorò "Reparo."
La bilancia si ricompose istantaneamente e, con un incantesimo di appello, volò nella mano del proprietario.
Peccato, pensò Remus, non poter risolvere così facilmente qualsiasi problema.
  
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