Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: Zamia    23/12/2019    2 recensioni
Ranma è un perfetto Mr Darcy, scontroso e timido ma coraggioso e capace di grandi gesti d'amore; Akane è un'Elizabeth Bennet vivace e piena di vita ma con una certa propensione a fraintendere ciò che Ranma dice. Siete pronti ad affrontare questo crossover che ci condurrà, attraverso fraintendimenti e personaggi comici, ad uno splendido lieto fine?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 20
 
Passarono un paio di giorni senza notizie. Poi una mattina le due sorelle vennero risvegliate dall’arrivo del padre.
Corsero alla porta ancora in pigiama.
"E allora, che notizie ci sono? buone o cattive?" chiese Akane.
“Sono rientrato avendo ricevuto la rassicurazione da Shinnosuke e suo nonno che avrebbero risolto loro la situazione perché avevano trovato una pista da seguire e che la mia presenza insieme a loro sarebbe stata solo d’intralcio. Oggi stesso passando per la posta ho trovato una loro lettera che porta tutto sommato notizie soddisfacenti. Sono stati ritrovati entrambi e sono stati saldati tutti i loro debiti. La signorina Akari ha inoltre ritirato la denuncia ed ha acconsentito a sposare Ryoga che si è offerto di lavorare nella sua azienda suinicola. Per quanto riguarda Nabiki pare che le sue intenzioni non fossero malvagie. I due si erano fatti abbindolare da un giocatore d’azzardo che prometteva vincite di un certo rilievo. Entrambi avevano motivo di tentare ma nessun introito con cui giocare per cui hanno “preso in prestito” i soldi di Akari con l’intenzione di riportarli raddoppiati. Ryoga voleva sposarla senza portare con sé l’enorme carico di debiti che aveva e vostra sorella voleva che la nostra situazione familiare avesse una svolta.”

"Allora Ryoga non è così indegno come pensavamo", disse Kasumi.

“Ma ci sono due cose che vorrei tanto sapere: una, quanti soldi il nonno di Shinnosuke ha messo di tasca sua per arrivare a questa felice soluzione; l'altra, come potrò mai ripagarlo."
"Soldi! Shinnosuke!" esclamò Kasumi, "che intendi dire, papà?"

"Intendo dire che ci avranno messo del loro per saldare i debiti e ripagare Akari oltre che per convincerla a sposare Ryoga e liberare Nabiki dalla denuncia.”
"È proprio vero", disse Akane; "anche se prima non ci avevo pensato. I loro debiti saldati! Che uomini buoni e generosi, ma temo che abbiano fatto troppo. Una piccola somma non sarebbe bastata per tutto questo. E non so come faremo a ripagarli!"
Soun Tendo non rispose, e tutti e tre, assorti nei loro pensieri, rimasero in silenzio.

La buona notizia del prossimo ritorno di Nabiki si diffuse rapidamente nel vicinato. In quest'ultimo fu accolta con filosofica rassegnazione. Di certo, sarebbe stato più a vantaggio della conversazione, se Nabiki si fosse data a una vita dissoluta, oppure, nella migliore delle ipotesi, fosse stata segregata anch’ella in qualche lontana fattoria. Ma c'era comunque molta materia per le chiacchiere.
Akane adesso era molto rammaricata per aver informato Ranma Saotome, nell'angoscia del momento, dei suoi timori circa la sorella; visto che quella fuga si era conclusa senza conseguenze si poteva sperare di nasconderne l'inizio sfavorevole a tutti coloro che non ne erano stati direttamente implicati. Non temeva che la notizia si diffondesse tramite lui né temeva gli svantaggi che potessero derivarne direttamente per lei, poiché, riteneva che tra loro si fosse aperto ormai un abisso incolmabile.
Era umiliata, era addolorata; si sentiva pentita, anche se non sapeva bene di che cosa. Era diventata gelosa della sua stima, ora che non avrebbe più potuto sperare di beneficiarne. Voleva avere sue notizie, ora che sembrava così scarsa la possibilità di averne. Era convinta che con lui avrebbe potuto essere felice, ora che non c'era più nessuna possibilità di rivedersi.
Che trionfo per lui, pensava spesso, se avesse saputo che la proposta, da lei orgogliosamente respinta solo quattro mesi prima, adesso sarebbe stata accettata con gioia e gratitudine!
Cominciò ora a comprendere come lui fosse esattamente, per indole e qualità, l'uomo più adatto a lei. La sua forza d’animo e il suo carattere, anche se diversi dai suoi, avrebbero appagato ogni suo desiderio. Sarebbe stata un'unione vantaggiosa per entrambi; la spigliatezza e la vivacità di lei avrebbero addolcito l'animo e migliorato i modi di lui; e con lui lei si sarebbe sentita sempre protetta.

Passarono pochi giorni prima che Nabiki rientrasse a casa. Nell'atrio si sentì la sua voce, la porta si spalancò e lei irruppe nella stanza. Il padre le andò incontro, l'abbracciò e l'accolse estasiato come se niente fosse successo. Nodoka alzava gli occhi al cielo ad ogni parola di Nabiki mentre raccontava di come era stato divertente imbrogliare i poliziotti che erano sulle loro tracce. Kasumi era angosciata. Akane arrossiva per l’imbarazzo.
Anche nei giorni successivi Nabiki continuava a raccontare della sua fuga come di una delle esperienze più interessanti della sua vita, e non smetteva di parlare di Ryoga come di una delle persone più divertenti che avesse mai conosciuto. Era proprio grazie alle sue capacità che la polizia non li aveva mai trovati perché aveva il dono di muoversi nei luoghi senza alcuna logica impedendo a chi era sulle loro tracce di seguire una qualunque pista!
Un pomeriggio si rivolse ad Akane dicendole "A te credo di non aver mai detto nulla del giorno in cui ci hanno scovati. Quando ho raccontato tutto a papà e Kasumi tu non c'eri. Non sei curiosa di sentire come si è svolto?"
"No davvero", rispose Akane; "penso che sia meglio parlarne il meno possibile."
 
"Ma dai! Che strana che sei! Ma te lo dico lo stesso com'è andata. Io e Ryoga alloggiavamo in una bettola, in due stanze separate sia ben chiaro! Ryoga è un caro ragazzo ma è un sempliciotto e ho scoperto che tutto sommato è molto affezionato ad Akari! Abbiamo fatto colazione alle dieci e avevamo appuntamento con quel nostro amico che ci avrebbe portato a ritentare la fortuna in un altro casinò quando sono arrivati Shinnosuke e il nonno che ci volevano trascinare a casa di Akari con la forza. Ryoga non si sarebbe mai lasciato piegare a quella decisione se non fosse intervenuto Ranma Saotome!"

“Ranma Saotome!” ripeté Akane, assolutamente sbalordita.

"Oh, sì! lo sai che è l’unico che conosce così bene Ryoga da prevedere i suoi movimenti! Ed è l’unico più forte di lui. Shinnosuke non avrebbe mai potuto batterlo e trascinarlo contro la sua volontà. Ma, povera me! Me ne ero completamente scordata! non dovevo dirne una parola. L'avevo promesso così seriamente a Ranma che non l’avrei mai nominato! Doveva essere un segreto! Non posso più raccontarti nulla!" e se ne andò.

Akane rifletteva sulle parole della sorella. Ranma li aveva trovati. Ranma aveva convinto Ryoga a tornare da Akari e presumibilmente a chiederle scusa. Era esattamente l'ultimo dei luoghi con il quale avesse apparentemente a che fare, e le ultime persone al mondo con le quali avesse la tentazione di ritrovarsi. Le ipotesi su che cosa potesse significare le si affollarono in mente, in modo rapido e impetuoso; ma nessuna la soddisfaceva. Non riusciva a sopportare una tale incertezza, e, preso in fretta un foglio di carta, scrisse una breve lettera a Shinnosuke, per chiedergli spiegazioni su ciò che si era lasciata sfuggire Nabiki.

"Ti prego di scrivermi immediatamente perché non riesco a capire come una persona estranea alla nostra famiglia come Ranma sia potuta entrare nei nostri affari!”

Akane fu soddisfatta di ricevere una risposta alla sua lettera nel più breve tempo possibile. Non appena ne fu in possesso, corse nel boschetto, dove era meno probabile che fosse interrotta, si sedette su una delle panchine e si preparò a essere soddisfatta, poiché la lunghezza della lettera l'aveva convinta che contenesse delle spiegazioni.

“Mia cara amica,
Ho appena ricevuto la tua lettera, e ti rispondo immediatamente. Devo confessare di essere rimasto sorpreso dalla tua richiesta; non mi immaginavo che fossi all’oscuro di ciò che era successo. Anzi avevo ottimi motivi per pensare che avessi chiesto tu a Ranma di aiutarci. Lui, infatti, ha contattato il nonno più o meno una decina di giorni dopo la nostra partenza dicendo di aver scoperto dove si trovavano tua sorella e Ryoga. Pare che fosse partito subito dopo di noi per mettersi sulle tracce dei due. Il motivo dichiarato era la sua convinzione che fosse colpa sua se Ryoga alla fine si era trovato in tali necessità da ricorrere al gioco e al furto per poter sopravvivere. Se poi il motivo fosse stato un altro, sono certo che gli avrebbe comunque fatto onore. Ryoga aveva ammesso di essere stato costretto a lasciare Akari, a causa di alcuni debiti molto pressanti, che non voleva ricadessero sulla donna e si era lasciato convincere da Nabiki a chiedere in prestito dei soldi alla ragazza, giocarli e ritornare entrambi più arricchiti. Lui però non ebbe il coraggio di domandare ad Akari i soldi e glieli rubò senza dire nulla a Nabiki, che li credeva prestati.
Una volta partiti la situazione è sfuggita di mano ad entrambi e i debiti che avevano si sono raddoppiati. La persona che li aveva convinti ad andare per casinò e bische clandestine in realtà era un grosso imbroglione e li ha messi in condizione di perdere tutto e di più.
 Ranma un po' con le buone e un po' con le cattive ha convinto Ryoga a tornare da Akari e confessarle tutto. Ha persuaso Nabiki a tornare da voi, ha pagato i debiti di entrambi, e ha ripagato Akari convincendola a ritirare la denuncia.
Chiudo la lettera, mia cara Akane, dicendoti che rinuncio a te con la consapevolezza di sapere che sei nelle grazie di una persona giudiziosa e di buon cuore che farà per te molto più di quanto io stesso potrei fare in una vita intera. Ti prego di perdonarmi se ho immaginato troppo circa la vostra relazione, e perciò ho detto troppo anche sui miei sentimenti. E ti prego di continuare a volermi bene come un fratello.
Sinceramente tuo
Shinnosuke. “

Il contenuto di questa lettera gettò Akane in uno stato di confusione, in cui era difficile determinare se la parte maggiore fosse dovuta al piacere o alla pena. I vaghi e irrisolti sospetti suscitati dall'incertezza su ciò che Ranma Saotome poteva aver fatto per la sorella, che aveva temuto di incoraggiare, in quanto prova di bontà troppo grande per essere possibile, e dei quali aveva nello stesso tempo temuto ancora di più l'autenticità, per gli obblighi che ne sarebbero derivati, si erano rivelati fondati ben al di là delle ipotesi! Ranma li aveva seguiti, scovati, aveva pagato i loro debiti e sistemato le situazioni senza danni per nessuno dei due e l’aveva fatto per una ragazza per la quale non provava né riguardo né stima e per un uomo che detestava. Il cuore le sussurrava che l'aveva fatto per lei ma non osava sperare tanto. Dovevano a lui la salvezza di Nabiki e la sua reputazione e non avrebbero mai potuto ripagarlo o ringraziarlo abbastanza. Pensando a sè, si sentiva umiliata; ma di lui era orgogliosa. Orgogliosa che in una questione di compassione e d'onore avesse dato il meglio di se stesso.
 
Angolo dell’autrice: i nodi cominciano a venire al pettine e lentamente si districheranno verso la conclusione. Ringrazio gli assidui lettori e coloro che pur in silenzio mi danno segni di stima inserendo la storia tra le seguite o le preferite. Buon Natale e buon anno a tutti!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Zamia