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Autore: ballerina 89    23/12/2019    2 recensioni
Dopo anni passati alla ricerca di una vita perfetta...o quasi, ecco che i nostri amati beniamini Emma e Killian si ritroveranno a festeggiare, in famiglia, quello che sarà per loro un Natale senza ombra di dubbio da ricordare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV KILLIAN 

Dopo una giornata movimentata alla ricerca degli ultimi regali perfetti e una riunione familiare a casa dei Charming per stabilire gli ultimi dettagli per la cena del 24 Dicembre Emma crollò in un sonno profondo proprio sul divano di questi ultimi facendo preoccupare il piccolo Neal il quale credette fosse morta. 

  • Mamma mamma! - strillò venendo verso di noi che a differenza di mia moglie eravamo ancora seduti a tavola. - Ma domani sera Babbo Natale mi porterà il regalo che ha chiesto Emma per me anche se lei non ci sará? - chiese con fare angelico suscitando l’interesse di tutti i presenti me compreso. Emma non ci sarebbe stata? E perché mai?
  • Possibile che tu non faccia altro che pensare ai tuoi regali tesoro? Te l’ho già detto: Babbo Natale ti porterà tutto ciò che hai chiesto solo se farai il bravo bambino. Chiedere in continuazione non cambierà di certo la risposta... anzi, potrebbe addirittura non piacergli questa tua insistenza a Babbo Natale. - rispose sua madre esausta di ripetere ormai sempre le solite cose.
  • Ti ho fatto un’altra domanda però io! - incrociò le braccia al petto - voglio sapere se Babbo Natale mi porterà lo stesso il regalo di Emma!!!
  • Certo che te lo porterà, perché non dovrebbe? E poi domani tua sorella festeggerà con noi come tutti gli altri anni quindi non vedo perché tu debba preoccuparti così. - gli scompigliò i capelli regalandogli un amorevole sorriso. Da quando aveva scoperto che nella pancia di sua sorella cresceva un bimbo, Neal aveva iniziato a manifestare i primi segni di gelosia e più la pancia cresceva più questi aumentavano a dismisura. Adora Emma, passa più tempo in casa con noi che con i suoi genitori... l’idea che presto sarebbe arrivato in famiglia un bambino più piccolo di lui non lo entusiasmava affatto, aveva paura che sua sorella con questo nuovo arrivo smettesse di volergli bene. 
  • No che non verrà mamma!!! Emma domani non ci sarà!  - insistette.
  • A no? E perché mai tesoro? Te lo ha forse detto lei? - eravamo tutti convinti che avrebbe detto qualcosa riguardante il suo futuro “nipotino” ma la risposta che diede ci lasciò tutti per un attimo spiazzati. 
  • Emma è morta! 
  • Emma è... andiamo Neal, non si gioca su queste cose! Smettila di fare lo sciocchino e vieni a sedersi, c’è il dolce.! Anzi, fai una bella cosa, vai a chiamare anche tua sorella...
  • Uffa mamma ma mi ascolti quando parlo? Emma è morta! Come fa a mangiare il dolce se è morta? Se non mi credi vieni a vedere! stavamo giocando sul divano con le costruzioni e poi di colpo ha chiuso gli occhi e non mi ha più risposto. - fino a quel momento anche io, come Snow, pensavo che il bambino stesse semplicemente giocando ma quando pronunciò quell’ultima frase un po’ mi allarmai. Era stata male un paio di settimane addietro ed era stata addirittura in ospedale per qualche giorno. Stava bene adesso ma era ancora in fase di ripresa... se Neal non stava scherzando? Morta no, ci mancherebbe altro, ma se si fosse sul serio sentita male? In fondo Neal era solo un bambino di sei anni, che vuoi che ne capisca di queste cose? Mi alzai da tavola e a passo sostenuto raggiunsi il salottino seguito a mia volta anche dal restante della nostra famiglia... Emma era seduta in malo modo sul divano e aveva tutta l’aria di stare riposando. Il suo respiro era regolare, colorito normale e  non aveva nessuna espressione di sofferenza sul volto. Di sicuro stava riposando ma per essere convinto di non sbagliare mi avvicinai a lei e provai a svegliarla dolcemente sussurrandole parole dolci all’orecchio . Rispose mugolando qualcosa del tipo “smettila di rompere” o qualcosa di simile... non riuscii a comprendere a pieno le sue parole in realtà ma una cosa era certa:stava bene, era semplicemente stanca.
  • Mamma che... che succede? - Neal non aveva dato peso a quello che aveva detto fino a poco prima ma quando ci vide accorrere verso Emma in quel modo così frenetico e preoccupato si spaventò anche lui. 
  • Niente tesoro stai tranquillo ok? La tua sorellona sta semplicemente riposando, si è stancata molto oggi. - provò a spiegargli nell’intento  di tranquillizzarlo. 
  • Ma Emma non si addormenta mai quando gioca con me mamma! lei non è  mai stanca, lo dici sempre anche tu! È quel bambino cattivo che sta nella sua pancia che la fa dormire sempre vero? Perché non si cerca un’altra casa quello lì? Ci sono già io come bambino... non ce ne serve un altro. - cercammo tutti di non ridere per quella sua uscita. 
  • Neal ne abbiamo già parlato ricordi? - fu David ad intervenire questa volta prendendolo dalle braccia di sua moglie per stringerlo tra le sue - È una bella cosa quella che sta accadendo a tua sorella, non devi sentirti triste per questo. 
  • Invece sì... - rispose con gli occhi lucidi. 
  • ma no sciocchino... Una nuova persona sta per aggiungersi alla nostra famiglia, cosa c’è di triste in questo? 
  • Che è un bambino... sono io l’unico bimbo di questa casa... e se quando arriva questo qui Emma smetterà di volermi bene? Io non voglio che lei voglia più bene a lui. Lei mi conosce da più tempo... - stavo per intervenire ma David mi anticipò riprendendo la parola. Aveva notato che il piccolo parlava del bambino in arrivo al maschile: “Lui”, dava per scontato che fosse maschio... e se fosse quello il problema che lo affliggeva di più? 
  • Lui??? Ma lo sai che non si sa ancora se sarà un maschietto o una femminuccia? Chissà, magari nella pancia di Emma non sta crescendo un bimbo, come pensi tu, ma bensì una bimba... - il viso di Neal si contrasse in una smorfia epica, a quanto pare non aveva minimamente pensato a quella possibilità - che ne pensi campione: sarebbe bello avere una nipotina con cui giocare e a cui raccontare storie vero? 
  • NOOO!!! Non mi piacciono a me le femmine. Solo Emma e mamma... non voglio altre femmine.  - di male in peggio insomma, se prima non gli andava a genio l’idea di un nuovo bambino adesso, con questa nuova visuale, odiava proprio la cosa. Ben fatto Charming!
  • Ehi Neal... tesoro, perché non vieni a sederti un po’ qui vicino a me è? - Ci girammo tutti nella direzione da dove proveniva quella voce: Emma a quanto pare si era svegliata... lo credo bene, con tutto quel baccano... - Allora??? Avanti piccoletto che stai aspettando? -  non se lo fece ripetere ancora e saltando giù, letteralmente, dalle braccia di suo padre, corse verso il divano per poi accoccolarsi in braccio a sua sorella. Fui tentato di dirgli qualcosa, Emma non doveva fare sforzi e di sicuro un bambino di sei anni, per quanto piccoletto potesse essere, non era di certo un peso piuma, ma Emma capendo le mie intenzioni mi zittì con un semplice sguardo per poi dedicarsi completamente al suo fratellino. - Ho sentito quello che hai detto tesoro e credo sia arrivato il momento di parlare seriamente io e te. - disse regalandogli un sorriso sincero. 
  • Sei.. sei arrabbiata con me? - si mise subito in allarme. 
  • Ma no, certo che no tesoro, ma cosa ti viene in mente!!! Sono solo un po’ preoccupata e mi piacerebbe provare ad aiutarti. - quelle parole lo tranquillizzarono nell’immediato. Era a dir poco incredibile l’effetto che aveva su di lui. - Riesci a spiegarmi in poche parole cos’è che più ti spaventa di questo nuovo arrivo? 
  • Ho paura che... che tu... che tu smetta di... di volermi bene. - andò dritto al sodo anche se con leggera difficoltà.
  • E perché dovrei smettere di volertene è ? 
  • Perché... perché... ecco.... no niente! 
  • avanti dimmelo! - lo spronò - lo sai che puoi dirmi tutto, sono o non sono tua sorella?
  • È proprio per questo.... lui... lui sarà tuo figlio mentre io... mentre io sarò solamente tuo fratello... - si portava dietro quel fardello da parecchio tempo ormai e ora che  era riuscito a buttato fuori si sentì finalmente libero di mostrare anche la sua parte più vulnerabile. Pianse e inutile dirlo Emma, causa i suoi ormoni ormai totalmente fuori controllo, pianse insieme a lui. - perché piangi? - chiese subito il bambino spaventato di aver detto qualcosa di brutto che potesse averla ferita in qualche modo. - sono stato io? Ho.. ho...
  • No amore non hai fatto nulla di male te lo assicuro, ma ascoltami attentamente ok? - lo guardò dritto in quegli occhi verdi così simili ai suoi - Togliti immediatamente questa stupidaggine dalla testa mi sono spiegata? Non devi più neanche pensarle certe cose. È vero, sto per avere un figlio a cui vorrò senza ombra di dubbio bene, ma questo non cambierà nulla tra di noi.
  • Come lo sai? 
  • Lo so perché ho già un figlio se ricordi e non mi sembra di Averti mai trascurato per lui.
  • Henry è grande.... quello lì invece... - indicò il pancione - è piccolo, più piccolo di me.
  • Non fa differenza... loro sono loro e tu sei tu, non ho nessuna intenzione di trascurarti piccola peste. 
  • Davvero? 
  • Ascolta... ho già Henry con cui hai un meraviglioso rapporto, sto per avere un altro bambino e un giorno forse ne avrò anche altri, ma tu... tu resterai sempre il mio solo e unico fratellino pestifero. Occupi un posticino speciale nel mio cuore Neal... nessuno sarà mai in grado di portartelo via. 
  • Giura!
  • Te lo giuro e poi... e poi cosa credi? Che smetterò di invitarti a casa per giocare solo perché ci sará un altro bambino che chiederà le stesse tue attenzioni? Scordatelo! Io adoro giocare con te e non potrei mai rinunciare a questa cosa. Per non parlare del fatto che ho bisogno di un piccolo aiutante non appena questo bambino sarà nato. Avrò di sicuro bisogno di qualcuno che mi aiuti a dargli da mangiare, a fargli il bagnetto e a raccontargli delle storie. Io non so raccontarle molto bene, lo dici sempre anche tu, quindi avrei bisogno....
  • Io io iooooooo!!!!! Ti prego Emmy, posso essere io il tuo aiutante?  - non la fece neanche finire di parlare che subito si propose. improvvisamente sembrò rivalutare tutte le sue priorità. Se prima quel bambino era un nemico a tutti gli effetti adesso, con le parole di sua sorella, era diventando il mezzo per eccellenza per poter passare molto più tempo con la sua Emma. 
  • Non potrei chiedere di meglio nanerottolo. - si abbracciarono. Incredibile... Avevamo provato di tutto in quei mesi per far accettare a Neal la cosa ma a quanto pare avevamo tralasciato la cosa più importante. Avevamo tenuto Emma all’oscuro di tutto onde evitare che si preoccupasse inutilmente, era semplicemente la gelosia ingenua di un bambino in fondo no? ma parte il fatto che lei aveva capito benissimo cosa stesse succedendo, potevo leggerlo chiaramente dal suo sguardo anche se non diceva mai nulla, avevamo tralasciato un piccolo dettaglio: le paure di Neal riguardavano Emma... solamente lei sarebbe stata in grado di annientare i suoi mostri interiori e regalargli nuovamente  un po’ di serenità. 
  • Oooook tutto bene quel che finisce bene no? - Fu Regina a parlare questa volta  riportandoci al vero motivo per cui eravamo lì riuniti- si è fatto tardi, Emma sta praticamente dormendo in piedi e noi ancora non abbiamo stabilito gli ultimi dettagli per domani. - la cena della vigilia si sarebbe tenuta a casa Mills quell’anno ma come da tradizione le mansioni erano suddivise: ognuno di noi si sarebbe occupato di qualcosa. 
  • Io ho già pronti gli antipasti e le tovaglie con i coperti sono già in macchina.  - esordi Snow con il suo solito entusiasmo.
  • Molto bene, io ho preparato la lasagna, va solo messa in forno e per quanto riguarda i secondi con i contorni me ne occuperò direttamente domani mattina. - replicò Regina la quale posò il suo sguardo su Emma. 
  • Non guardarmi con quella faccia, per domani avrai i tuoi dessert. Alcuni li avevo già preparati in realtà solo che.. beh... qualcuno - si massaggiò la pancia - ha chiamato il servizio in camera per un ordine speciale questa notte e... - scrollò le spalle come a dire “il resto è storia” 
  • Vedi di non rispondere ad altre chiamate extra del tuo coinquilino e spazzolarti anche quelli di domani allora!  - la prese in giro - e ricordati dei tavoli. Hai detto che li hai tu giusto? Io ne ho solo due ma mi servono per esporre le pietanze... se non vogliamo mangiare per terra...
  • Si sì, come ti ho già detto per telefono li ho io e non ci crederai mai ma sono già pronti. Ho chiesto a Killian di tirarli fuori proprio l’altro giorno, devo solamente dargli una pulita prima di metterli in macchina. - accidenti i tavoli, me ne ero completamente dimenticato. - A proposito amore... dove li hai sistemati?- oh cavolo.. e adesso??? Per tutto questo mese ero riuscito a non farla alterare seguendo alla lettera tutte le sue istruzioni, non ero certo che me la sarei cavata per quella, involontaria, insubordinazione. 
  • Beh... lo stavo facendo proprio come mi avevi chiesto tu amore mah... sai il lavoro... spugna mi ha chiamato per... - vidi il suo sguardo cambiare improvvisamente, da rilassato e sorridente divenne serio... molto serio. Il periodo di pace a quanto pare stava per finire... una nuova tempesta ormonale stava per travolgerci tutti. Dovevo fare qualcosa, il suo sguardo non prometteva nulla di buono. - Amore, amore ascoltami ti prego, ti prometto che domani mattina prima che tu apra gli occhi saranno in giardino già  pronti per essere messi in macchina... - dissi tutto d’un fiato facendo ridere tutti tranne che lei; era una tragedia quella, cosa c’era da ridere tanto? -  Anzi, facciamo così: entro le nove saranno già a destinazione presso casa Mills ok???? Contenta?  - ne susseguirono secondi di silenzio e quello non era per nulla un buon segno conoscendola.  Ero  pronto alla sua ira... beh più o meno, ma poi improvvisamente scoppiò a ridere anche lei lasciandomi sorpreso. Incredibile come riuscisse a passare dall’essere arrabbiata al ridersela alla grande in meno di mezzo secondo. 
  • È incredibile il potere che ha questa pancia non trovate? - disse rivolta verso i nostri familiari - Ha paura di me, Riesco a metterlo in riga semplicemente schioccando le dita. Mi dispiace quasi abbandonare questo potere quando lui o lei nascerà. 
  • Tranquilla tesoro mio, hai potere di terrorizzarmi anche senz...
  • Zitto tu! Una cosa ti avevo chiesto di fare... una, e tu non l’hai fatta. - uhm... e ti pareva che non doveva rimproverarmi? 
  • Amore ti ho dett...
  • Non ti voglio ascoltare, potrai parlarmi di nuovo quando avrai portato a termine la tua mansione. - ok era arrabbiata, si stava trattenendo solamente perché non eravamo soli. Non si metteva per nulla bene la cosa, molto probabilmente sarebbe stata una nottata lunghissima quella, fatta di silenzi e battutine sarcastiche se come al suo solito non avrebbe preso sonno ma a differenza di quello che immaginavo, il rientro a casa non fu affatto pessimo, anzi... non solo prese sonno subito evitandomi l’ennesima ramanzina, che ero certo fosse arrivata una volta rimasti soli, ma nel cuore della notte, svegliata di sicuro dal nostro piccolo terremoto, svegliò anche me ma a suon di baci e abbracci con l’intento di finire il restante della notte in maniera decisamente più ravvicinata. 
  • Emma non credo sia il caso... - provai a fermare le sue avance prima che fosse troppo tardi. 
  • A no? Che c’è... ti faccio schifo per caso? - ero sposato con una bomba ad orologeria, non vi era più alcun dubbio. Non si poteva più neanche  parlare con lei che subito scattava o si metteva sulla difensiva - No perché in tal caso basta dirlo! 
  • Emma...
  • No.... Emma un corno! Sei tu che mi hai messo incinta quindi adesso ti prendi i frutti di quello che hai seminato compresa una moglie cicciona!  
  • Non dirle neanche certe stupidaggini, sei meravigliosa e lo sai che lo penso seriamente.  - provai a recuperare in extremis dandole un bacio a fior di labbra e sperando che non mi mordesse a sangue... fidatevi, non sarebbe di certo la prima volta. 
  • Sono talmente meravigliosa che mi rifiuti... tze lascia stare, sei patetico. - mi diede le spalle e mettendosi su un fianco e coprendosi fino alla testa provò a riprendere sonno. 
  • Lo sai perché ti sto rifiutando... non essere sciocca. 
  • No, non lo so!  - rispose acida. Che gran testa dura guarda. Era più semplice ragionare con lei ai tempi in cui non andavamo per nulla d’accordo. Doveva darsi una calmata, se avesse continuato di questo passo prima di febbraio questa gravidanza l’avrebbe portata di sicuro ai matti. 
  • Sai quello che ha detto il medico... - come vi ho già detto era stata poco bene e anche il bambino ne aveva risentito parecchio procurandole addirittura delle contrazioni a detta del medico indesiderate. Le era stato consigliato assoluto riposo per dieci giorni ma di restare comunque sul chi va la e non farle fare sforzi inutili anche per i giorni successivi in modo da farla riprendere completamente. Il sesso era la prima cosa che ci aveva vietato per quei dieci giorni ma ancora adesso, che il periodo critico sembrava essere passato, avevo paura ad andare oltre, non volevo che avesse delle ricadute ma sopratutto non volevo che accadesse nulla al nostro bambino. - sarebbe sensato aspettare ancora qualche giorno in più  non credi? Si insomma... non vorrei che a causa mia tu o lui/lei...
  • Certo che hai un ego smisurato di te stesso! Hai paura di mandarmi in ospedale? E chi sei? L’incredibile Hulk?  - disse ironica - Ma falla finita e  tornatene a dormire va! Mi è passata la voglia... dopo questa poi... -

come al solito avevo sbagliato, ultimamente qualsiasi cosa facessi per lei era sempre sbagliata in realtà, di sicuro non sarebbe stato diverso se avessi accettato le sue provocazioni, anzi... mi avrebbe mandato a quel paese sul più bello etichettandomi con l'aggettivo “porco schifoso”. Con il cuore un po’ inquieto per via di quella discussione fuori programma tentai di riprendere sonno anche io ma non appena chiusi gli occhi lei iniziò a sbuffare e a commentare ad alta voce: “Uff... e i tavoli no... e questo no.... uff...” sapevo che erano gli ormoni a parlare per lei, molto probabilmente nel giro di trenta secondi si sarebbe anche calmata ma non riuscii a non sentirmi colpito da quelle parole, in fondo se si sentiva angosciata era a causa mia no?provai a fare qualcosa, mi avvicinai a lei con l’intento di spupazzarmela un po’ e stranamente da quello che immaginavo non mi rifiutò. Miracolo! 

  • ma lo capisci che lo faccio per te? - le sussurrai all’orecchio alternando le parole ai baci - È per non farti stare male ulteriormente tesoro... Mi sono spaventato quel giorno e non voglio che accada più una cosa del genere, non voglio che succeda nulla ne a te ne a questo bambino. 
  • Sono passati più di dieci giorni, di riposo forzato ne ho avuto anche a sufficienza, direi che può bastare no? E poi sono io quella che è stata male, so io cosa ho provato in quel momento, fisicamente parlando, se ti dico che sto bene credimi no? Il bene del bimbo prima di ogni cosa, lo so, non sono una sprovveduta ma se sto bene perché tu non puoi alleviare le sofferenze della sua mamma? - adesso aveva preso a guardarmi con i suoi occhi supplichevoli. Sapeva che non sapevo dire di no a quello sguardo e se ne stava palesemente approfittando. 
  • so che stai bene, ma stai facendo una marea di cose per questo Natale: la raccolta giocattoli per i bambini dell’orfanotrofio, tutti quei dolci che Regina ti ha commissionato neanche dovesse sfamare un esercito e non per ultimo il fatto che sei uscita da Storybrooke per due giorni di fila pur di trovare il regalo che ti ha chiesto tuo fratello. 
  • E capirai che fatica... 
  • Per una donna incinta in ripresa è fatica anche quella fidati. Non voglio stressarti più del dovuto, tutto qua.
  • E se ti dicessi che così facendo mi metteresti in una condizione di stress maggiore? Lo stress va scaricato amore non credi? - perché doveva essere così maledettamente provocante mentre mi sussurrava quelle parole? - Non vorresti vedermi più rilassata amoruccio? - “Resisti Killian, resisti” continuavo a ripetermi a mente ma tutto ha un limite e io quella sera lo superai alla grande cedendo alle sue suppliche. Facemmo l’amore fino alle prime luci dell’alba dopodiché crollammo sfiniti entrambi. Purtroppo per me la sveglia suonò prestissimo il giorno seguente, nonostante fosse la vigilia di Natale avrei dovuto lavorare, ma mi bastò guardare l’espressione rilassata sul volto della mia bella per farmi riprendere dallo stato vegetativo in cui mi ritrovavo. Sembrava averle fatto veramente bene la nostra seratina piccante e la cosa non poté che rendermi felice. Dopotutto forse aveva ragione lei e di sicuro, per aver portato a termine il mio compito coniugale, sarei anche stato immune dai suoi rimproveri per tutta la giornata. Ottimo no?  Le diedi un bacio al volo stando attento a non svegliarla, le lasciai un bigliettino sul cuscino per darle il buongiorno dopodiché corsi a lavoro. Nessun rimprovero avevo detto vero? Beh... le cose non andarono esattamente come le avevo immaginate.

 

 

POV EMMA 

Non dormivo così bene da una vita. Quando quella mattina mi svegliai ricordo di aver pensato tra me e me “wow... sono rinata”. In quei lunghi sette mesi mai avevo dormito così bene, quella vigilia di Natale a quanto pare sembrava essere partita nel migliore dei modi. Approfittando di quel momento più unico che raro decisi di concedermi ancora altri cinque minuti di puro relax tra le calde lenzuola del mio letto ed è in quel preciso istante che notai un bigliettino sul cuscino del mio uomo. 

 

Dormivi così bene che ho preferito non svegliarti... buona vigilia di Natale amore mio... tornerò nel pomeriggio come promesso per passare questa meravigliosa giornata insieme a te... voi. Non strapazzarti troppo mi raccomando, ci ho già pensato io ieri sera 😜, ti amo... tuo Killian” 

 

Come si può non amare quest’uomo? È arrogante, egocentrico, presuntuoso e a volte troppo sicuro di se... ma è anche dolce, sensibile e premuroso... lo amo immensamente e lo amo ancora di più per la pazienza che ha dimostrato in quel periodo. In 24h avevo la capacità di cambiare umore praticamente sempre: arrabbiata, felice, triste, euforica... passavo dal ridere al piangere in meno di cinque secondi e viceversa ma lui è sempre stato accanto a me, non mi ha mai lasciata da sola, nonostante, e me lo dico da sola, io fossi davvero insopportabile. Avevamo moltissimi programmi per quel pomeriggio ma se non mi alzavo dal letto e non terminavo, anzi... iniziavo da capo, la mia mansione culinaria per la cena di quella sera, molto probabilmente non avremmo avuto modo di fare nulla. Controvoglia decisi quindi che fosse il caso di mettersi a lavoro, mi alzai, feci una doccia veloce dopodiché veloce giù in cucina ad impastare torte e biscotti. Andava tutto alla grande ma poi inaspettatamente fui colpita da un attacco di nausea. Era dal terzo mese che non mi capitava più una cosa del genere, dopo il primo  trimestre non avevo avuto più problemi ne con gli odori dei cibi ne con nulla... se non fosse stato per la pancia e per gli sbalzi d’umore forse neanche mi sarei ricordata di essere in dolce attesa,  perché adesso quell’improvviso fastidio? Cercai di non pensarci, Feci giusto una piccola pausa uscendo fuori in giardino a prendere una boccata d’aria ma la cosa non sembrò per nulla migliorare, il mio stomaco si stava ribellando. Provai a farmi una bella tazza di the allo zenzero... l’unica cosa che di solito riusciva miracolosamente a fermare il tutto ma quel giorno fu la goccia che fece traboccare il vaso e che mi portò, subito dopo il primo sorso, a chiudermi in bagno per oltre trenta minuti. Credo di aver tirato fuori anche l’anima... Se mi ero alzata carica come mai prima di allora quella mattina di sicuro in quell’ istante ero tutto fuorché carica. Mio figlio non ancora nato stava avendo la meglio su di me facendomi prevedere già chi avrebbe comandato in casa: Nausee 1 Emma 0. Non potei far altro che tornare a stendermi per qualche minuto e aspettare che la situazione migliorasse un pochino. Ci volle un’ora abbondante ma alla fine riuscii sia trascinarmi fuori dal letto sia a finire i miei manicaretti. “ adesso un bel filmetto natalizio e poi...” non ebbi neanche il tempo di elaborare  il mio pensiero che il suono del mio cellulare mi riporto alla realtà. Era Regina... di sicuro voleva assicurarsi che i suoi dolci arrivassero intatti a destinazione. 

  • tranquilla, non ho divorato nulla se è  questo che ti preoccupa - le dissi ridendo - Tuo nipote ha deciso di inaugurare questa fantastica vigilia a suon di nausee quindi i vostri dessert sono ancora tutti intatti maestà. - volevo semplicemente essere ironica, non volevo di  erto che si preoccupasse, ma purtroppo quella è l’unica cosa che suscitai in lei con quelle parole. 
  • Stai... stai bene??? Vuoi che venga a darti una mano? Non so... Vuoi riposarti un po’? Facciamo così: due minuti e sono da...
  • No no no Regina, sto bene... è tutto passato, non c’è bisogno che tu venga qui. - la rassicurai. 
  • Sei sicura? No perché io qui ho finito tutto quindi se...
  • Ho detto che sto bene, tranquilla... volevo essere semplicemente ironica visto che ormai mi consideri un pozzo senza fondo.... - rise anche lei. 
  • Beh... ammettilo: un po’ lo sei...
  • Grazie, grazie davvero, me ne ricorderò! - la minacciai scherzosamente 
  • Comunque non ti chiamavo per i dolci... beh... non solo per quelli almeno..
  • Ah no? E a cosa devo l’onore di questa chiamata? C’è forse qualche problema? 
  • No no, ma che problema, è una sciocchezza in realtà - mmmh Regina è una che ha tutto sotto controllo, se mi stava chiamando e non era per la mia mansione nello specifico significava che qualcosa doveva essere necessariamente successo.
  • Dimmi pure... 
  • no ecco io.... a dire il vero non cercavo te. 
  • Ah no? E chi cercavi? - Esitò un po’ a rispondere tanto che fui costretta a riformulare due vuole la stessa domanda - Regina... allora? Chi stai cercando? Henry è appena uscit...
  • Tuo marito in realtà! 
  • Mio marito? Cercavi Killian? Ma come.... non lo hai già visto stamattina per i
  • per i tavoli....- esclamammo all’unisono? 
  • Che succede? Sono rotti? Sporchi? Killian non ti ha portato tutti quelli che avevi chiesto? dimmelo perché  lo faccio fuori se è così! - senza rendermene conto iniziai a dare di matto tanto che Regina, dal modo in cui cerco di chiudere la chiamata, si maledì mentalmente per aver tirato fuori nuovamente questa storia. Ripensandoci adesso era una gran cavolata, non ci sarebbe voluto nulla per rimediare a tali problemi, ma ai tempi quella storia mi mandò in bestia completamente tanto da far accadere l’impossibile.  
  • Emma dai lascia stare non...
  • Regina dimmi che problema c’è con i tavoli. 
  • Ma no niente è che..
  • REGINAAAAA!
  • Ok ma non dare di matto.... - pausa infinita - non sono ancora arrivati. 
  • CHE C....
  • Non è un problema Emma davvero... di sicuro avrà avuto del lavoro che non poteva aspettare. Lo chiamavo giusto per sapere a che ora più o... - riattaccai senza neanche farla finire di parlare e iniziai a digitare un messaggio chilometrico destinato a Killian Jones. Scrissi di tutto in quell’sms credetemi, stavo facendo una vera e propria apocalisse per nulla, ma poi un barlume di buon senso mi convinse a non inviare il messaggio e a cancellarlo. Spirito natalizio? A Natale siamo tutti più buoni? Macché.... non premetti invio solamente perché un sms non sarebbe bastato ad esprimere la mia rabbia. Avrei aspettato il suo ritorno e allora si che sarebbero stati guai seri  per lui. 

 

 

Note dell’autore: buonasera a tutti e buona previgilia di Natale. Vi state preparando psicologicamente al carico di cibo  esagerato di domani? Io ci sto provando ma non sono ancora pronta credetemi ehehehehehhe

Ecco a voi il terzo capitolo di questa mini fanfiction, la storia inizia a prendere piede: c’è una cena della vigilia da organizzare ma qualcuno, un  pirata a caso, a dimenticato di portare a termine la sua mansione per tempo scatenando l’ira di una donna “poco incinta” 😅 Dite che Emma lo perdonerà facilmente o lo farà tribolare di brutto?  In fondo sono solo dei semplici tavolini no? Fatemi sapere le vostre opinioni a riguardo e nel mentre io vi rinnovo l’appuntamento per domani. Ciao ciaoooooooo 

 

 

 

 
  
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