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Autore: SuperWhoLock    25/12/2019    0 recensioni
Tutti questi racconti sono stati scritti nei momenti più bui che ho avuto, scritti nell’impeto del momento e usati come ancore che mi hanno impedito di andare alla deriva.
Spero vi piacciano.
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Odio i compleanni. 

Che sia chiaro: non ho niente contro le feste. Mi piacciono i preparativi, il dover organizzare, prenotare, ritirare, appendere, aspettare. Mi piace anche il momento in cui arrivano le persone, i parenti che vedi una volta l’anno, gli amici che vedi tutti i giorni. Unire le realtà che ti circondano, quella di quando eri bambina incarnata dai parenti che ti hanno vista crescere che si scontra con la te del presente capeggiata dagli amici che ti accompagnano nelle avventure quotidiane. 

Quello che non mi piace è il momento dei regali. 

Ammetto di aver passato la fase nella quale aspettavo con ansia l’apertura dei regali, mi rendo conto di non nutrire ora grandi speranze per quello che sto per ricevere. Anche perché ormai si dividono in due categorie: i soldi, sempre graditi e apprezzati, e i regali di cazzo. Quei regali che sono talmente brutti che sai non usciranno mai da casa, e allo stesso tempo talmente inutili che resteranno a prendere polvere nell’angolo nascosto della camera per un tempo indefinito, dimenticati e anche parzialmente schifati.

In genere quel momento è successivo ai congedi, quindi non c’è bisogno di mentire e fingere entusiasmo per i presenti appena ricevuti. 

Però non è per tutti così. Ci sono persone davvero entusiaste dei regali ricevuti e non riuscivo a spiegarmi il perché, finché non ho iniziato a guardare bene gli oggetti in questione: non sono regali di cazzo, sono regali veri. Quei regali che si vede c’è un sentimento dietro, preoccupazione e accuratezza nello sceglierlo. Impegno nel cercarlo. Gioia nel vedere che il regalo scelto è piaciuto davvero. 

Vedo quella gioia nelle espressioni delle persone e non riesco a fermare quella sensazione fastidiosa che dalla pancia piano sale fino al petto, costringendolo in una morsa dolorosa e opprimente. Sono gelosa. Gelosa del regalo che un’altra persona ha ricevuto al mio posto. Gelosa della sincerità nella reazione. 

Gelosa dell’affetto sincero che dovevano provare per il festeggiato tanto che li ha spinti a metterci impegno nella scelta del regalo. Arrabbiata per la mancanza di regali di cazzo per loro. 

Triste, perché a quanto pare nessuno tiene così tanto a me. 

  
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