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Autore: IAIA    09/05/2005    4 recensioni
Ehm... lo so, sono un po' fuori stagione... James vorrebbe portare Lily al ballo di Natale, ma i suoi tre amici stanno macchinando qualcosa...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mal.5

Cap. 5

Effettivamente, James era un po’ nel panico quando Peter e Remus lo trovarono che cercava disperatamente di pettinarsi in mezzo a circa venti vestiti diversi. Dopo un attimo di esitazione, acconsentì a farsi dare una mano dai suoi amici. Avevano esagerato, ma lo avevano fatto per il suo bene, lo sapeva, e non era il caso di rimanere arrabbiato con loro a lungo.

Decisero di non scendere nella Sala Grande a mangiare, quindi inviarono Codaliscia nelle cucine per procurarsi qualcosa da mettere sotto i denti. Peter tornò con le braccia cariche di pollo arrosto, dolci e bottiglie di Burrobirra, e mangiarono ai piedi del letto di Sirius. James si sentiva sempre più nervoso: rovesciò due bottiglie sul pavimento e appoggiò per sbaglio una torta alla panna sulla gamba ingessata di Sirius.

-          Tranquillo, Ramoso – gli disse Remus mentre riparava ai danni provocati dall’amico – andrà tutto bene.

E intanto il tempo passava. Erano le sette e un quarto, poi le sette e mezza, poi le otto meno un quarto. La tensione si poteva toccare con mano; anche gli altri erano piuttosto agitati, neanche si trattasse di un esame di Pozioni. Lunastorta camminava e larghi passi avanti e indietro, Codaliscia si mangiava le unghie e Felpato, non potendo muoversi, si limitava a girare la testa intorno e a mordersi le labbra. Distrattamente, guardò fuori dalla finestra, e vide uno spicchio di luna che saliva attraverso le nuvole notturne.

-          Ehm, Lunastorta? – disse piano – Credo che sia ora di andare…

Remus si accorse a sua volta della luna, che illuminava fiocamente il cielo.

-          Oh, sì… – disse, spostando le tende con un colpo di bacchetta, prima che James potesse vedere che, effettivamente, la luna non era piena – andiamo, Codaliscia? Sirius, lui… sta qui con te?

Sirius fece un cenno d’assenso.

-          Ok, allora… buona fortuna, James.

-          Mm – rispose lui, totalmente assente.

-          Allora ciao – disse Peter, e uscirono tutti e due dalla stanza. Sirius si alzò a sedere sul letto e fissò James, che era seduto sul pavimento e si concentrava su una mattonella davanti a lui.

-          Bene. – disse – E’ giunta l’ora. Nervoso?

James mentì spudoratamente, scuotendo la testa a destra e a sinistra.

-          Tanto non ci credo. – sorrise Sirius – Sarà meglio che ci avviamo. Non vorrai arrivare in ritardo, no?

James scosse ancora la testa. Si alzò meccanicamente, spolverandosi l’abito da sera blu scuro e passandosi le dita tra i capelli, irrimediabilmente scompigliati. Sirius fece apparire due stampelle con la bacchetta e si alzò in piedi.

-          Ma come, vieni anche tu? – chiese James guardando l’amico che si reggeva a fatica.

-          T’accompagno. Mica ti lascio solo. – rispose lui con un sorriso.

James provò un moto di gratitudine verso il suo amico. Insieme, si avviarono all’uscita del dormitorio. La Sala Comune era deserta. “Saranno tutti a prepararsi” pensò James. “Bravi Codaliscia e Lunastorta!” pensò Sirius. Attraversarono lentamente i corridoi, le stampelle di Sirius producevano l’unico rumore percepibile. Hogwarts sembrava improvvisamente svuotata da tutti i suoi schiamazzi, le sue chiacchiere, la sua atmosfera chiassosa. Anche i quadri apparivano simili a quelli babbani, immobili e silenziosi. Persino Sirius non parlava. Avanzava piano al fianco di James, guardando dritto davanti a sé, quasi non accorgendosi di ogni passo che faceva.

Stavano percorrendo un corridoio in cui James non era mai stato, vicino alla Torre Nord. Ad un tratto, Sirius si bloccò.

-          No, non adesso! – sibilò, mentre la sagoma di Severus Piton si avvicinava dal fondo del lungo corridoio. Sirius si appiattì lungo il muro, spingendovi anche James – Forse non c’ha ancora visti… – tirò fuori da una tasca il Mantello dell’Invisibilità di James e lo avvolse intorno a tutti e due.

-          Perché hai tu il mio mantello? – chiese James all’amico.

-          Sst – gli intimò lui. Piton passò loro davanti senza vederli e proseguì fino alla fine del corridoio. Quando Sirius fu certo che se ne fosse andato, tolse il mantello dalle loro spalle – Fiuu, c’è andata bene – ansimò, ma James lo guardava con aria contrariata.

-          Perché hai tu il mio mantello? – ripeté fissando Sirius.

-          Beh, perché… me l’hai dato tu, l’altro giorno, quando scappavamo da Pringle… va tutto bene, non ti preoccupare…

-          Non va tutto bene! – sbottò James – Io non ti ho mai dato il mio mantello. Mi state nascondendo qualcosa, tu e gli altri, voglio sapere che cosa succede!

-          Di che cosa stai parlando, insomma?

-          Perché nessuno parla di questo ballo, eh? Perché nessuno è ancora in giro, o a prepararsi, o a chiacchierare di chi ha invitato?

-          James, te l’abbiamo detto…

-          Perché mi seguite dappertutto e non mi fate parlare con nessuno?  Perché continuate a lanciarvi occhiate e battutine? E, Sirius, a meno che io non abbia dei seri problemi di vista – aggiunse rabbioso indicando la finestra – STANOTTE NON C’E’ LA LUNA PIENA!!

Sirius si ritrasse con aria nervosa, indeciso sul da farsi.

-          T’ho detto che non c’è niente di cui preoccuparsi. Andiamo… non ti fidi più di noi? Di me?

-          Io credevo di fidarmi – disse James – ma evidentemente ho fatto male.

Delle gocce di sudore bagnavano la fronte di Sirius. “Che diavolo faccio adesso?” pensò “Non c’è alcuna possibilità. A meno che…”

-          EHI, MOCCIOSUS!! POTTER DICE CHE PUZZI PIU’ DELLA BILE DI ARMADILLO ANDATA A MALE!!

Qualche secondo di puro silenzio attraversò il corridoio. James guardava stupito e arrabbiato Sirius. Sirius guardava ansioso e preoccupato la fine del corridoio. Un attimo dopo, Piton ricomparve con la bacchetta sguainata.

-          CHE COS’HAI DETTO, POTTER??

Si avventò su di loro, scagliando tutte le maledizioni che conosceva. Subito il corridoio si riempì di luci rosse e verdi, seguite da forti rumori e pezzi di muro che si staccavano. Sirius sorridendo trasse la sua bacchetta dalla veste e cominciò a respingere gli incantesimi di Piton.

-          Vai, James! – urlò – A Mocciosus ci penso io!!

-          Cos…?

James non ebbe tempo di replicare, perché un grosso pezzo di statua gli sfiorò la testa. Cominciò ad arretrare, evitando le sfrecciate di luce che minacciavano di farlo a pezzi. La foga del combattimento tra Sirius e Piton lo spinse sempre più in là nel corridoio.

“E’ pazzo… devo andare ad aiutarlo… maledizione, la bacchetta! L’ho lasciata nell’altro vestito!”

-          POTTER!! TORNA QUI E COMBATTI!! – sentì sbraitare Piton da dietro l’angolo.

-          NON ASCOLTARLO, JAMES!! – gli gridò Sirius sovrastando le esplosioni che lo circondavano – QUELLO CHE TI SERVE ADESSO E’… UNA STANZA PER BALLARE!! VAI!!

Sempre più convinto che Sirius stesse delirando, James si girò e vide davanti a sé una porta che prima non aveva notato (o che prima non c’era?). Senza pensarci troppo, la aprì ed entrò. Si fermò un attimo per riprendere fiato. Una voce dietro di sé lo fece sobbalzare.

-          Ah, sei arrivato, finalmente…

 

  
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