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Autore: lagertha95    28/12/2019    5 recensioni
Kylo Ren, alias Ben Solo: retaggio familiare pesante, solo, giovane, rabbioso, deluso, poco paziente, diviso, nerovestito, Lato Oscuro della Forza con sprazzi improvvisi di Luce.
Rey di Kakku, alias la mercante di rottami: retaggio familiare inesistente, sola, dinamica, entusiasta, alla ricerca di una figura a cui far riferimento, giovane, vestita di colori chiari, Lato Chiaro della Forza con sprazzi di Oscurità.
Kylo Ren e Rey di Jakku sono due facce della stessa medaglia, attratti inevitabilmente l'uno dall'altra, complementari: impareranno a vedere o si limiteranno a guardare?
Assolutamente Reylo, da raccolta di OS si è trasformata in una long che, pian piano, sto portando avanti.
"Nella guerra degli sguardi, vince chi riesce ad andare oltre ciò che vede." cristinik, twitter.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Salve a tutti/e!
Eccoci di nuovo qui, dopo le abbuffate natalizie, rotolanti e pieni. Spero tutto sia andato bene :)
Avevo annunciato una svolta e prometto che ci sarà, anche se qui è già un po' accennata (almeno così pare a me che scrivo, se a voi pare di no fatemelo sapere), la svolta vera avverrà nel prossimo capitolo che verrà pubblicato all'incirca a metà gennaio.
Nel frattempo mando un bacio a tutti e ringrazio chi legge, segue, preferisce, ricorda e recensisce questa storia.
A presto
Lagertha


 
Sonno

 
A dispetto degli igienisti, il sonno è più salutare quand'è condiviso da un essere amato. Il calore, la sicurezza, la pace e quell'intimo conforto che derivano dal contatto dell'altro, lo intessono infatti come una specie di dolcissimo velo che avvolge interamente anima e corpo.”
David Herbert Lawrence


Rey si svegliò sudata fradicia e in preda al panico.
L’ennesimo incubo in cui annegava senza riuscire ad urlare, a chiedere aiuto, l’aveva svegliata all’improvviso nel bel mezzo della notte.

“Dovresti parlarne con Luke”

La voce di Kylo la raggiunse nell’oscurità della capanna.
Appena gli occhi si furono abituati al buio, Rey lo vide: era seduto su uno sgabello in legno ai piedi del letto spartano in cui dormiva.
Si strofinò il viso, cercando di non apparire disperata come in realtà si sentiva.

“Ti sento, Rey, non importa che tu ti nasconda a me” disse lui sospirando e alzandosi in piedi.

“Luke mi direbbe di chiudere la mente…”

“Allora fallo”

“Non posso”

“Perchè?”

Kylo Ren sapeva quale sarebbe stata la risposta di Rey, lo sentiva nella parte più profonda di se stesso, eppure aveva necessità che lei pronunciasse quelle parole, una necessità simile al bisogno d’aria.

“Perchè se chiudessi la mente ti perderei per sempre”

Rey lo guardava da sotto le lunghe ciglia, timida e insicura di ciò che aveva appena detto, di quello che aveva capito di provare, di quella che sarebbe potuta essere la sua reazione. Gli venne da sorridere a vedere la piccola e promettente apprendista jedi capitolare ed essere insicura davanti all’amore e alla possibilità di non essere ricambiata.

“Non è da jedi quello che provi”

“Io non sono una jedi”

La guardò sorpreso, aspettando che proseguisse, ma lei non lo fece, restò in silenzio, fissandolo.
Restarono così a lungo, scrutandosi, leggendosi nella mente senza che uno provasse a forzare e senza che l’altro opponesse resistenza.

“Dovresti dormire…”
Ti veglierò io.

“Non so se ci riesco…”
Non andartene.

“Se Luke mi vede qui…”
Non voglio andarmene, ma devo.

“Hai ragione”
Non voglio che tu te ne vada, ma devi.

“Buonanotte Rey”

“Buonanotte Kylo”
 


 

“PADRE!”

“BEN!”

La voce di Rey penetrò la nebbia di terrore che avvolgeva Kylo Ren.

“Kylo, svegliati, è solo un incubo…”

Al cavaliere di Ren parve che le mani di Rey asciugassero il sudore che imperlava la sua fronte. Chiuse gli occhi, inspirò profondamente cercando di rilassarsi, godendo di quel contatto immaginario che però a lui pareva dannatamente reale.

“Io…” provò a spiegare alla fine, guardando Rey che era accovacciata ai piedi del suo enorme letto dalle lenzuola nere.

“So cosa hai visto”

"Non so che cosa fare"

"Vieni da noi...la Resistenza ti proteggerà-"


“Mi uccideranno”

“Nessuno lo farà”

“Dici?” il ghigno che deformò il viso di Kylo Ren non fu sufficiente ad allontanare Rey. “Appena mi vedranno mi scaricheranno addosso i blaster. Mia madre mi volterà le spalle lasciandomi alla mercè dei suoi leccapiedi. I tuoi amici ti terranno lontana da me, ti rinchiuderanno da qualche parte pensando che tu sia impazzita-”

“Lo impedirò”

Kylo guardò Rey che, rossa in viso, cercava qualcosa su cui puntare lo sguardo. Quello strano legame che li univa comprendeva anche il condividere le emozioni e in quel preciso istante la giovane padawan era scossa da un tumulto di emozioni che mal si addicevano ad un’apprendista jedi. Passione, piacere, amore, protezione, paura. A Kylo venne da sorridere, ma se lo avesse fatto lei avrebbe pensato che la stesse prendendo in giro e sarebbe fuggita e lui non lo voleva. Così si limitò a fissarla intensamente, in attesa che lei ricambiasse lo sguardo.

“Perchè?”

Di nuovo, Kylo Ren voleva sentirsi dire ciò che nel profondo già sapeva, ma questa volta Rey non rispose.

“Non posso, non ce la faccio”

Rey avanzò, accovacciandoglisi a fianco, piccola come una bambina.
Emanava calore anche se non era realmente lì e quello e il ritmo tranquillo del suo respiro tranquillizzarono Kylo, che si stese nuovamente sulla schiena, fissando il soffitto.
Rey lo guardava, studiandone le curve del viso, strani lineamenti che lo rendevano bello in un modo tutto suo.

“Che c’è?”

Le chiese lui ad un tratto, facendola sobbalzare: non si era accorta che la stava osservando.
Lei allungò una mano in risposta, percorrendo in punta di dita la cicatrice frastagliata che gli deturpava il volto.

“Mi dispiace…”sussurrò infine, dopo che le dita ebbero perso contatto con il calore della pelle tesa a ricoprire la mandibola di Kylo. “Mi dispiace davvero tanto…”

“Non è la mia prima cicatrice…”

“No, ma è la prima a causa mia.” lo interruppe lei, senza guardarlo in faccia.

“Non puoi farti carico delle disgrazie dell’universo, Rey. È solo una cicatrice, alla fine.”

Lei annuì, lasciando che le dita percorressero di nuovo quella strada ruvida e tortuosa.

Si stava appisolando, il possente Kylo Ren, quando percepì il contatto, il calore delle dita di Rey andare man mano svanendo e un sorriso amaro gli piegò le labbra carnose.

“Che succede?” chiese, temendo la risposta.

“Il sole sorge, Luke si sta svegliando. Tra poco verrà a chiamarmi…”

“Mi dispiace”

“Per cosa?”

“Per non averti fatta dormire”

“Non importa. Su Jakku non dormivo mai molto” Rey si guardò alle spalle. “Devo andare, Luke sta arrivando”

“Va bene”

Nessuno dei due aggiunse altro. Lasciarono che le rispettive proiezioni svanissero, che il calore della pelle dell’altro lasciasse il posto al freddo dello spazio o all’umidità di Ach-To.
Erano entrambi certo che si sarebbero rivisti.
Ultimamente quegli strani incontri si erano fatti più frequenti.

Quando Rey fu sparita davvero e Kylo Ren si ritrovò solo nella stanza, il cavaliere sith chiuse gli occhi e cadde in un sonno popolato da sogni caldi e belli, dove il padre e la madre non lo odiavano, dove lo zio gli sorrideva e dove Rey era al suo fianco, con quel suo sorriso dolce e le lentiggini, calda come il sole di Jakku, diversa dallo spazio gelido che lo circondava da una vita.
   
 
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