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Autore: violetmoon888    29/12/2019    0 recensioni
Non riuscivo a capire, non riuscivo proprio a capire come fosse possibile. La mia vita era cambiata in quelle poche settimane. Lo shock, era chiaro che lo stato di adrenalina e confusione impediva agli altri di parlare. Sentivo il respiro di Jasper accelerare. Mi stringeva ancora la mano. Immobile io fissavo il cielo, quel bagliore bluastro che quell’angelo aveva lasciato. Restammo tutti pietrificati come statue per qualche minuto. Poi fui io a sbloccarmi. Guardai Jasper, lo sentivo, provava una sensazione nuova, era spiazzato e mi fissava trasognato. Lo scossi leggermente e mi lasciò la mano si voltò verso gli altri, mi girai anch’io. Carlisle, il più lontano da noi fece qualche passo e sillabò un i-n-c-r-e-d-i-b-i-l-e.
ATTENZIONE: Questa storia è da definirsi un sequel, è necessario leggere la precedente, "NON SO PIU' CHi SONO" sulla mia pagina.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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POV Alice
Era stata colpa mia, come avevo potuto permetterlo, maledizione, non vedevo ancora chiaramente ma sarebbero venuti qui, sapevano ormai sapevano, avrebbero fatto di tutto, Aro avrebbe fatto di tutto per portarmi in Italia.
“Alice, di qualcosa Alice?” Jasper mi strattonava leggermente, tentai di tornare alla realtà ma mi balenavano davanti agli occhi immagini confuse, Jane ed Alec a casa nostra, poi quella fetida mano che leggeva i miei pensieri, il loro stupore, la loro paura, poi solo oscurità, e di nuovo quelle strane figure e bagliori di poc’anzi, poi uno sconosciuto, no!
“No no no…” mi raddrizzai afferrando la camicia di Jasper e poggiando la testa sul suo petto,
“ Chiamo Carlisle e gli altri” Edward saettò via, Bella lo fissò sbalordita,
“Dio Alice che succede?” Jasper si scostò per guardami negli occhi,
“Mi dispiace Jazz, mi ha vista, è stata colpa mia, è andato da loro…” sembrò capire,
“Una spia di Aro… verranno qui per vederla” Edward confabulava con Carlisle uscendo dalla veranda,
“Aro? Chi ti ha vista Alice?” Bella era visibilmente sconcertata, respirai a fondo,
“Poco prima, quando vi ho detto delle strane visoni e del fatto che non riuscivo a percepire più nulla, un vampiro, quel vampiro che ha informato Aro proprio ora, mi ha vista, e io non mi sono accorta di nulla!” saltai giù e cominciai a camminare avanti e indietro freneticamente,
“Edward spiegaci” Bella si volse implorante al marito, non ero più in grado di articolare un suono, vedevo e scorgevo mille scenari futuri, e tutte le possibilità sembravano portare ad un unico esito, mi si strinse un nodo alla gola, vedere di nuovo Jasper venirmi strappato via e la mia famiglia, non potevo tollerarlo di nuovo, poi quei bagliori e…
“Alice…” a metà racconto Edward mi fissò stranito,
“Cos’era quella parte…quella stanza…”
“Nulla…è tutto confuso….” Rigettai quella visione.
“Non possiamo convocare di nuovo tutti i clan vero?” chiese Bella,
“Non ce ne sarà bisogno, non è stata infranta nessuna legge e questa volta non ci sono fraitendimenti” disse Carlisle,
“Non gli importerà della legge, non perdoneranno mai quello che è successo nella radura, e di certo non ci risparmieranno una seconda volta…” continuò lei,
“Bella calmati” Jasper saettò verso di me, mi bloccò tra le braccia,
“Andiamo via Alice” sul volto impresso il terrore che potesse capitarci qualcosa, il suo viso, quello sguardo supplicante mi fecero rinsavire, cominciai a respirare regolarmente,
“Non possiamo Jazz…” gli sfiorai la guancia con la mano,
“Se andranno via Aro penserà che c’è dell’altro capite, li inseguiranno per sempre, non ci sarà mai un attimo di tregua, nè un posto sicuro” aggiunse Edward,
“Ma se verranno qui, Alice…” Jasper mi strinse forte la mano,
“TI porterà via, se Aro voleva che ti unissi a loro prima, ora…ci uccideranno per averti…” tremò con  la voce,
“Che scelta dobbiamo fare, cosa vedi Alice?” Bella ci si avvicinò smarrita,
“Non vedo oltre, se scapperemo ci troveranno, se restiamo qui, giungeranno lui Jane Alec e 2 guardie… poi non capisco, li rivedo in Italia, ma io non sono con loro” Carlisle si rilassò,
“Senza tutta la guardia” Edward sembrò corrucciarsi di più,
“E’ strano…” disse,
“Non possono ucciderci e portarla via, tutti i nostri amici si rivolteranno loro contro, sarebbe la fine per loro…” Carlisle sembrava convinto,
“Se Aro saprà del bambino mi ucciderà o peggio” dissi con voce incolore e a sguardo basso, Jasper si lasciò sfuggire un ringhio, restammo in silenzio per un po’, la situazione era in stallo. Entrammo dentro e mi sedetti sul divano del soggiorno, ero senza energie, Carlisle in piedi vagliava le possibilità,
“Non potete fuggire, ma come possiamo nascondere la gravidanza ad Aro, le leggerà nel pensiero vedrà ogni cosa, non possiamo impedirlo…” Esmee gli massaggiava la schiena e mi guardava sofferente,
Jasper inquieto, ancora all’esterno fissava il vuoto,
“Non vedo una soluzione Edward…” stavo per sprofondare nello sconforto, vidi nel vetro della cristalliera i miei occhi blu fiammeggiare,
“Aspettate…” Bella si alzò con foga dalla sedia,
“Posso evitare che Aro percepisca i ricordi e i pensieri sul bambino con il mio scudo!” gli occhi di Edward si illuminarono,
“E’ possibile?” Jasper entrò impietrito, cominciai a scrutare di nuovo il futuro,
“Si… se alla radura riuscivo a schermarvi da Jane” mi alzai fiduciosa,
 “Ma Bella non l’hai mai fatto…I poteri telepatici di Aro sono diversi da quelli di Edward, lui usa il contatto fisico…se dovessi fallire” Carlisle si portò una mano alla testa,
“Fra quanto arriveranno?” chiese Bella impaziente,
“La neve è scomparsa, fra qualche settimana, non prima…” guardai Jasper sollevata, non sembrava convinto di tale possibilità,
“Mi eserciterò, 24 ore su 24 se sarà necessario. Alice funzionerà….è l’unica strada…”
“E credete che se Aro non saprà del bambino lascerà il suo proposito?” chiese Esmee incerta,
“No, certo. Ma dovrà elaborare un piano, e se vorrà attaccarci saremo pronti, avremo tempo.” Aggiunse Edward soddisfatto,
“Bene…” sussurrai, forse avrebbe funzionato, c’era una possibilità,
“Vediamoci al lago tra mezz’ora e cominciamo…” proferii, Bella saettò via da Renesmee,
“Io avviso i Quileute di stare lontani per le prossime settimane” disse Edward, Carlisle annuì, stavo per andare a cambiarmi dato che avevo i vestiti stracciati e pieni di fango quando Jasper mi afferrò da dietro,
“Vieni, devo parlarti” uscimmo in veranda, il sole era già alto e il legno del portico era inondato di mille cristalli di luce, la nostra pelle splendeva, Jasper si appoggiò davanti a sé sulla ringhiera e si passò nervoso una mano tra i capelli,
“Alice, ripensaci, mi sembra troppo rischioso, per te per il bambino e per gli altri…andiamo via…” mi prese il viso tra le mani e mi baciò la fronte, le lacrime mi ottenebrarono la vista, le trattenni,
“Non possiamo Jasper, ci prenderanno” corrugò la fronte,
“Saremmo sempre in vantaggio grazie alle tue visioni, se finiremo dall’altra parte del mondo e se dovremo scappare per l’eternità non mi importa, voglio che tu sopravviva, voglio che restiamo insieme”
“Non capisci Jazz…” mi scostai combattuta,
“Scoprirebbero perché siamo scappati… scoprirebbero questo…” mi portai una mano sul ventre,
“Non ti vedrei mai più, non mi vedresti mai più…non voglio vederti di nuovo...non…ti prego…” senza accorgermene cominciai a tremare e lacrime argentee mi scorrevano sino alla gola, Jasper mi prese tra le braccia e mi fece sedere, stringevo tra le dita i suoi capelli biondi e smossi, premevo la fronte sulla sua guancia,
“Va tutto bene, sono qui… non succederà Alice te lo prometto…” restammo in quella posizione per diversi minuti, poi mi sollevai per guardarlo negli occhi,
“Bella ce la farà, fidati di me… dobbiamo restare.” Mi sorrise e mi guardò intensamente, vedevo i miei occhi blu riflessi nei suoi.
 
 
“Jasper…”
“Si?”
“Credo sia meglio per Bella non avere troppi spettatori” dissi sincera, non volevo che avesse troppa pressione e non riuscissimo a conseguire lo scopo,
“D’accordo” disse titubante, stavamo andando al lago, Bella ed Edward erano già lì, mio fratello era necessario per verificare, nonostante effettivamente Aro avrebbe letto con più profondità i miei pensieri.
“Ci vediamo stasera allora” mi lasciò la mano baciandola fugacemente e sorridendo inquieto.
“Okay…” dissi alla sua scia in lontananza, con pochi balzi arrivai vicino alla sponda,
“Cominciamo” proferii con troppo entusiasmo, Bella guardò indecisa Edward, poi me e si fece coraggio,
“Posso farcela” disse a sé stessa,
“Alice?” sardonico Edward si sedette nell’erba alta e mi osservava,
“Alice?”
“Cosa? Sto pensando intensamente al bambino!” ridacchiò,
“Devi trasformarti… i Volturi non ti vorranno certo vedere così” proferii,
“Ma così ho più controllo lo sai” non parlò, capii, era questo il punto, Bella doveva celare i miei pensieri e io in presenza di Aro avrei dovuto darle una mano senza farlo insospettire, dovevo esercitarmi parimerito, controllarmi anche da angelo,
“Okay…” respirai a fondo e distesi i muscoli, con un fruscio le immense ali blu comparvero a farmi ombra, le distesi con energia e sentì il desiderio di sollevarmi, lo feci per qualche secondo destando ancora la meraviglia di Bella e di mio fratello,
“Sono pronta” sorrisi,
“Bene, Bella tesoro, adesso comincia facendole semplicemente da scudo…” Bella annuì, chiuse per pochi secondi gli occhi per concentrarsi, pensai a raffica all’insieme degli avvenimenti degli ultimi due mesi,
“Nulla” sentenziò soddisfatto Edward,
“Ora arriva il difficile” Bella fece qualche passo indietro e con mia sorpresa mi voltò le spalle,
“Così riesco a concentrami meglio, Alice mi abbagli con le tue ali, sei un incanto non riesco a mettere a fuoco” sorrisi maliziosamente, l’effetto che avevo sugli altri era sempre sorprendente.
“Ora Alice pensa il più intensamente possibile alla tua nuova vita, alle ali, a Jasper, al bambino….e tu Bella pensa come lei, cerca di figurarti quelle immagini e bloccale” Chiusi gli occhi anch’io e feci come aveva detto, ripensai al dolore, ai mutamenti del mio corpo, a quelle strane sensazioni, agli occhi e alle lacrime, alla mia forza, alla libertà del volo, ai loro volti stupiti, ai Quileute e, a quella creatura, mia madre, alla sua immensa figura, a Jasper, al suo profumo, alla sua pelle, alla grotta…indugiai su quel ricordo ed ebbi un brivido di piacere. Poi tornai indietro, alla confusione, alla consapevolezza di essere incinta, all’immagine di me e Jasper nella stanza, alle nostre mani intrecciate sul mio ventre … Aprii gli occhi mentre continuavo a pensare più flebilmente, Bella era contratta e immobile, sulla fronte una leggera increspatura, dubbioso Edward mi fissava.
“Basta così” Bella in disaccordo lo fulminò con lo sguardo,
“Percepisco ancora quasi del tutto i suoi pensieri sul bambino…” sospirai,
“E anche altri dettagli…” sorrise, lo fulminai anch’io con lo sguardo, alzò gli occhi al celo divertito,
“Non c’è nulla di divertente, dobbiamo riprovare finchè non funziona…” Bella mi si avvicinò e mi prese la mano,
“Forse dovrei concentrami anche su qualcos’altro, di totalmente diverso…” dissi,
“Aspetta, forse ho capito…” Edward tornò serio e si mise in piedi, raggiungendoci mi sfiorò l’ala che scattò automaticamente all’indietro, allungò una mano per carezzare le piume e lo lasciai fare,
“Rilassati Alice, sei troppo tesa…”
“Sai che ora con il bambino mi è più difficile sopprimere l’istinto protettivo…” Bella mi strinse la mano,
“Ce la faremo…”
“Okay …Edward, dicevi?” staccò lo sguardo imbambolato dalla mia ala e continuò,
“Rilassa la mente e lascia fluire qualsiasi cosa ti passi per la testa, non concentrarti sul bambino su di noi  su Jasper, immagina di essere sola e di lasciar correre i pensieri fissando il lago…tu Bella fa come prima, blocca la tua mente sul pensiero della gravidanza e su tutto ciò che ne consegue…proviamo”.
“Ecco…si....bene…. è confuso, Aro potrà ancora percepirlo ma ci stiamo avvicinando, sta quasi scomparendo…” un sorriso mi illuminò il volto, Bella saltò addosso ad Edward e lo baciò sul collo,
“Forza a lavoro…prova ancora e ancora…” ridacchiò,
“Hey Alice !?” con uno slancio fulmineo mi ero alzata in volo ed ero atterrata sulla cima di un enorme pino a 20 metri d’altezza,
“Aumentiamo le distanze Bella! Così con Aro e me vicina ti sarà più semplice!” vidi Bella annuire entusiasta, il sole faceva capolino dalle montagne e la nebbia si stava diffondendo nello spazio circostante, era già quasi il tramonto, il tempo si beffava di tutti.
 
 
Pov Jasper
E dunque il giorno era arrivato, due settimane volate in un batter d’occhio, Alice sembrava abbastanza sicura, era pronta, io non lo ero affatto. Non riusciva a vedere cosa Aro avrebbe fatto durante la visita. Un altro scudo e questa volta nelle mani sbagliate. Ero nei pressi della riserva per assicurami che nessuno dei lupi fosse in zona, l’alba spuntava appena, il cielo era di un violaceo angosciante. Alice era già in piedi, non aveva chiuso occhio, l’attesa era snervante. Controllata l’ultima insenatura del pendio saettai immediatamente verso casa, tagliai metà percorso scalando la montagna. In pochi minuti raggiunsi il cortile e mi ritrovai in cima alle scale, mi fermai e respirai a fondo, erano tutti in piena attività, nonostante non ci fosse altro da fare se non attendere, Esmee e Carlisle rassettavano il soggiorno, Bella stava parlando al telefono con Reneesme, Edward si muoveva avanti e indietro. Entrai, l’adrenalina che già mi scorreva nelle vene si amplificò a contatto con quel ribobolo di emozioni. Edward mi fece un cenno. Mi fermai accanto a lui vicino la libreria, avvertii i passi leggeri di Alice che comparve in cima alle scale, mi guardò intensamente e sospirò a sua volta. Indossava un paio di jeans molto chiari e una maglietta rosa cipria con delle svasature a palloncino, cominciava a notarsi un rigonfiamento, bisognava curare tutti i dettagli. Quando apparve tutti smisero di fare ciò che stavano facendo.
“Alice, è oggi vero?” quella di Carlisle non era una domanda, lei annuì e scendendo l’ultimo gradino tirò a sé Bella,
“Okay Bella, non c’è  più tempo  per provare, ce la farai…” Bella deglutì nervosa,
“Saranno qui fra poche ore…ho visto che si imbarcavano” disse lei,
“Vuoi dire che…”
“In aereo, un jet privato a quanto pare…” l’espressione di disgusto  sulla faccia di Alice rifletteva le nostre, i Volturi di nuovo qui, una maledizione.
“Dobbiamo aspettare allora, non hai visto altro che possa esserci utile?” avanzò Edward,
“No, è così subdolo, mi fa vedere ciò che lui vuole che veda” tutti annuimmo, nessuno sembrava schiodarsi dal proprio posto, volevo restare solo con Alice, Edward capì e battendo le mani, interrompendo bruscamente il silenzio, si guadagnò un ‘ occhiataccia da Alice, già tesa come una corda di violino,
“Non serve a nulla starcene qui come statue, su sgomberiamo” finalmente Alice mi si avvicinò e mi diede un bacio delicato sul collo,
“Andiamo in veranda, devo prendere un po’ d’aria” annuì,
“Allora…” esordì io lisciando con le dita il legno di ciliegio dell’impalcatura dove lei si era appoggiata,
“Non c’è davvero nulla che possa aiutarci, è un’incognita?” dissi,
“Purtroppo è così, mi sento inutile, come se tutta questa “me” amplificata non potesse essere di alcun supporto” le misi le mani intorno alla vita e l’attirai a me,
“Hai paura?” continuai a guardarla negli occhi,
“Si Jazz, cavolo se ne ho, non so quello che ci accadrà” mi passò una mano sul petto, lo sguardo vitreo, tentava ancora di frugare nella testa di Aro,
“Va bene così, ho paura anch’io…ma ce la caveremo” le sorrisi,
“Buona idea quella della maglietta…” feci scivolare le dita sino al piccolo rigonfiamento, spandendo il tessuto della maglietta,
“Sta crescendo…inizio a sentirlo...intendo lo sento muoversi” la sua risata cristallina riecheggiò nell’aria, ecco l’ unica gioia di quella giornata, la strinsi più forte, i nostri volti si sfioravano quasi, la baciai.
 
Pov Alice
“Eccoli” mi alzai di scatto, io e Jasper eravamo rimasti seduti in veranda a parlare per 2 ore, sentii Edward chiamarci dal piano di sotto, uno scambio di sguardi e saettammo in soggiorno,
“Sento i suoi pensieri, fra pochi minuti arriveranno, me lo sta permettendo, non capisco a che gioco stia giocando…” ci disse e Bella alzò gli occhi al cielo,
“Ci penseremo dopo che se ne saranno andati” Carlisle annuì,
“Forse avremmo dovuto far tornare Rosalie ed Emmett…” osservò Jasper, gli tenevo la mano, stava cercando di tenere tutti calmi, gli costava un certo sforzo a causa della sua agitazione,
“Hey…” lo trassi in disparte,
“Mi hai detto che sarebbe andato tutto bene, devi crederci Jazz, dobbiamo restare calmi…” lo abbracciai cercando di assaporare ogni attimo, sarebbe potuto accadere di tutto.
“Ragazzi” Ci spostammo tutti in giardino,
“ Bella tu resterai a sinistra dietro ad Edward, così potrai concentrarti meglio e non dare nell’occhio, Alice tu al centro io e Jasper ai tuoi lati ed Esme e Jacob dietro di lui, Edward tu dietro di me…” Jacob? Cosa?
“Carlisle! I lupi dovevano restarne fuori…” ero confusa,
“Si ma, Jacob doveva sapere del loro arrivo…” ammiccò con lo sguardo, non gli aveva detto nulla del bambino allora,
“E poi se le cose dovessero ”
“Non andrà così” ringhiò Jasper,
“I lupi sono nostri alleati, se ci sarà uno scontro…”
“okay va bene, ora basta congetture, mi sto innervosendo” sbottai ,un gran numero di visioni folleggiava da stamattina nella mia testa. Jacob giunse appena in tempo. In formazione oramai avremmo dovuto aspettare ancora pochissimo. Sentivo Edward sussurrare a Jasper di stare calmo e di non agire in maniera impulsiva. Ecco, il loro odore, trasportato dalla brezza, il calpestio del prato divenne sempre più insistente. Aro, Jane, 2 guardie e…un umano? Ci guardammo tutti esterrefatti, ma…aspetta…non era…
“Cullen!” il sogghigno sulla faccia di Aro rivelava che aveva ottenuto l’effetto da lui desiderato, squadrò fugacemente tutti e poi si fermò su di me e Bella, col solito sguardo carico di desiderio.
“Alice, cara Alice…” fece per avvicinarsi, cercavo di non guardare Jasper negli occhi, cercai di mantenere uno sguardo inespressivo su di lui, dovevo stare calma, se avessi perso il controllo sarebbe stata la fine,
“Non possiamo dire che la tua visita sia una sorpresa per noi” disse Carlisle avvicinandosi fino a sfiorarmi, le due guardie cominciarono a indispettirsi, due grossi armadi in tunica grigia.
“beh…” Aro indietreggiò,
“Non smetti mai di stupirmi Calisle, non smetti mai di stupirmi tu Alice…” Sorrise oltremisura,
“Non potevo crederci, la mia fonte, si beffeggiava di me? Invece no, ovvio che no… questa cosa supera la mia immaginazione, le mie conoscenze millenarie, così Carlisle non puoi biasimarmi se sono venuto a verificare di persona…” Carlisle rise sardonico,
“Non sareste mai tornati in Italia …vero Bella?” allungò il collo per vederla, le sfuggì un ringhio,
“Peccato, avrei voluto salutare Renesmee e presentarle…oh…ma che sciocco” si voltò divertito, dietro a Jane apparve un ragazzino dai folti capelli scuri, sentivo il suo cuore pulsare, ma osservandolo bene era un mezzosangue!
“Non vi ho presentato Kyle!” lo fece avvicinare, sembrava un umano di 13-14 anni.
“Non posso crederci, lui ha uno scudo!” Edward abbandonò la sua posizione, Jasper gli rivolse un’occhiataccia,
“Già…ma ora tralasciamo i convenevoli, voglio vedere Alice, cosa sei? Chi sei tu?” chiusi gli occhi per qualche secondo, feci cenno agli altri di scostarsi indietro,
“ Non posso rispondere a nessuna delle due domande, ma te lo mostrerò” tolsi la giacca e la gettai sul prato, richiusi gli occhi e li tenni chiusi finchè lo schiocco fu seguito dalle ali che si distendevano nell’aria. Tutti quegli sguardi proiettati su di me, un silenzio da tomba. Aro era quasi a bocca aperta, anche Jane si era avvicinata perdendo la sua compostezza. La luce del sole, era pieno mezzogiorno, mi avvolgeva completamente e i mille cristalli della mia pelle si riflettevano sulle ali screziate di azzurro.
“Non…so…cosa….dire…” l’impulso di avvicinarsi per Aro era fortissimo, lo avvertivo,
“E’ impossibile…tu sei un angelo” Carlisle si schiarì la voce per rompere quell’atmosfera di estasi collettiva,
“Una mezzosangue anche lei a quanto pare, trasformata in vampiro” precisò,
“Se potessero vederti i miei fratelli, il tuo dono, c’era qualcosa di speciale in te, l ho sempre saputo e ora questo….non hai idea di quanto tu possa essere potente mia cara…” sentivo Jasper fremere alla mia sinistra, seminascosto dalla mia ala, Aro continuava a fissarmi quasi fossi una visione, un fantasma, l’essere più bello che avesse mai visto e Jasper avvertiva il suo ossessivo desiderio di possedermi, amplificato ora più che mai.
“Jane guarda, non è incredibile!” cominciò a ridere odiosamente, poi tornò serio,
“Posso?” nel chiederlo si era già avvicinato e impaziente aveva proteso un braccio, Jasper non riuscì a trattenersi gli bloccò la mano fulminandolo con lo sguardo, seccato da quell’interruzione volse gli occhi al cielo,
“Tranquilli…” disse rivolto agli energumeni, guardai Jasper che non scollava gli occhi rabbiosi da Aro,
“Va bene Jasper” mi guardò per qualche secondo preoccupato, poi si scostò, ad Aro non sfuggì nulla, poi allungò la mano, non respirai, cominciò a carezzarmi le piume, cercai di non ritrarre le ali per quanto l’istinto mi dicesse il contrario, fortunatamente non indugiò molto dopo averne saggiata la consistenza,
“I tuoi occhi” sussurrò concentrandosi sul mio volto, tentai di distogliere lo sguardo, immaginavo due zaffiri incandescenti a causa delle forti emozioni,
“Mutano il colore a seconda di ciò che provo…più la sensazione è forte più aumenta l’intensità del blu…” spiegai con voce ferma,
“Affascinante…chissà perché….voglio conoscere ogni minimo dettaglio” spostò lo sguardo sulla mia mano, Bella ora tocca a te pensai, dovevo liberare la mente… restò incollato e pietrificato dalla mia mano per diversi minuti, io lo fissavo dritto negli occhi ,poi lasciò di colpo la presa, esterrefatto.  
“Accidenti” si allontanò ma prima notai che insistette con lo sguardo su Jasper,
“Vogliate scusarmi, devo fare una telefonata, pochi minuti…” tutti e 5 si allontanarono di 300 metri, tornai a respirare, ritrassi le ali, tutti mi attorniarono,
“Ragazzi, credo di avercela fatta…” disse Bella sussurrando più pacatamente possibile,
“Alice, quel ragazzino ha perso il controllo dello scudo quando ti ha vista, le tue ali lo hanno scioccato, sono riuscito a leggere i  pensieri di Aro mentre scrutava i tuoi, non ha visto i ricordi del bambino…”  mi piegai portando le mani sulle ginocchia tirando un immenso sospiro,
“Chi sta chiamando? Caius e Marcus?” chiese Esmee,
“Probabilmente…c’è però un’altra cosa che mi preoccupa…” Carlisle ancora teso guardava Aro in lontananza,
“Parla Edward”disse,
“Ha visto il vostro legame Alice…” sapevo a cosa si riferiva,
“Ha visto come il tuo potere si potenzia quando sei con Jasper“ Jasper mi prese la mano,
“Che vuoi dire? Perché ha importanza?” Jasper mi tirò a sé,
“Jasper è il tuo punto debole Alice, userà questa cosa a suo vantaggio, capisci?” certo che capivo, non potevo celare quello che provavo per lui, rabbrividì, non doveva accadergli nulla per colpa mia, ebbi una fitta al cuore.
 “Sta tornando…” sussurrò Bella, ritornammo alle nostre posizioni,
“Ai miei fratelli sarebbe cosa gradita se ci faceste una visita in futuro” ammiccò a Carlisle,
“Non succederà” l’avevo pensato ma le parole mi uscirono prima che potessi fermarle, lo dissi quasi ringhiando, il volto di Aro non subì alcun mutamento, lieto ed elettrizzato continuava a guardarmi negli occhi,
“Sai…Alice, potrei essere d’aiuto, insomma, potrei scoprire cosa sei in grado di fare e dove sono gli altri” un brivido mi corse lungo la schiena,
“Questa storia non mi piace, è una faccenda pericolosa, delle creature forti come noi e immortali, forse addirittura più potenti di noi…” si rivolse ai suoi,
“Alice” Jasper mi si avvicinò, stavo tremando e non riuscivo più a trattenere le ali,
“Cosa c’è?” vedevo il riflesso dei miei occhi infuocati nei suoi, stavo perdendo di nuovo il controllo,
“Fermo!” Aro si stava avvicinando di nuovo,
“state lontani, non si controlla bene…hai visto anche tu Aro…”Carlisle fece cenno agli altri di allontanarsi, Aro annuì estasiato,
“Si, mi chiedo quali altri poteri possa avere…” con la mano sinistra fece un segnale alle due guardie che saettarono verso di me, senza che me ne rendessi conto mi sollevai da terra e dalle mi ali si propagò un ondata di energia che scaraventò tutti a terra” la risata snervante di Aro riecheggiava sino a me, mi allontanai un bel po’ e tornai a terra,
“Non adesso, ti prego” mi posai una mano sulla pancia, potevano ucciderci tutti, se mi avessero considerata pericolosa.
“Fermo Jasper!” sentivo ringhi e corpi che cozzavano l’uno sull’altro, mi fiondai alla casa di corsa ritraendo di forza le ali,
“Basta!” esclamai ma era già finita prima di cominciare, Jasper aveva lottato con le guardie mentre Edward e Carlisle tentavano di separarli, Aro e Jane irritati erano in disparte, Bella e Jacob li tenevano d’occhio. SI bloccarono tutti, fui io a pararmi tra Jasper e le guardie che indietreggiarono intimoriti.
“Mi dispiace, ti avevo avvertito Aro” dissi in segno di sfida,
“Perché diavolo l’hai fatto?” Jacob che fino ad allora era rimasto silente si portò avanti a pochi centimetri da Aro, lo fissammo attoniti,
“Carlisle tieni il tuo cane da guardia a bada!” Carlisle afferrò Jacob per un braccio,
“Sta indietro Jacob, non peggioriamo la situazione” Edward e io ci scambiammo qualche sguardo, entrambi non vedevamo nulla, il ragazzo ce lo impediva,
“Carlisle, devi ammettere che la situazione è ingestibile per voi” cominciò Aro calmo,
“Qualcuno potrebbe vedere Alice, un vampiro, un umano o peggio…” Jasper mi tirò dietro di lui,
“Nessuno scoprirà nulla” disse irritato,
“Ah davvero? Beh, quando uno dei miei ti ha vista, non te ne sei neppure accorta” saettò verso Jasper e mi fissò intensamente,
“Sei una bomba ad orologeria e nessuno sa quando esploderai…” abbassai lo sguardo,
“E’ difficile anche per me…non so come comportarmi, voi Cullen, rendete tutto così complicato… l’alleanza con i Licantropi, vi mescolate con gli umani ed ecco spuntare una mezzosangue…e adesso questo… “ a mano a mano che procedeva la calma fu sostituita da un incontenibile entusiasmo,
“Come credi che reagirebbero i vampiri se sapessero di te, del pericolo che corriamo?”
“Smettila Aro, non c’è nessun pericolo! Non sappiamo dove siano altri angeli ne’ quanti siano…” Carlisle era impaziente, sarebbero mai andati via?
“Nessun pericolo! Oh Carlisle, non puoi essere così sciocco, hai di fronte un potere incommensurabile e neppure te ne accorgi…volevo verificare quanto controllo avesse, e beh abbiamo visto com’è andata…” cominciò a camminare avanti e indietro,
“Lo chiedo di nuovo a te Alice, vieni con me, non ti piacerebbe avere delle risposte, scoprire da dove vieni, scoprire cosa se in grado di fare e dove sono gli altri? Io posso aiutarti e tu devi proteggerci tutti. Non sappiamo cosa vogliono queste creature….se la tua trasformazione è avvenuta adesso, ci sarà stato un motivo…” afferrai la mano di Jasper e la strinsi forte,
“Non verrò con te, Aro, nessuno può aiutarmi…” Jasper mi guardò corrucciato, ma era così, mi preparai al peggio, forse mi avrebbe fatta uccidere all’istante, o forse avrebbe ucciso Jasper per punirmi, ma noi eravamo in superiorità numerica e i lupi…
“Andiamo via allora…sono sicuro che presto cambierai idea…” sorrise beffardo, Jane alzò gli occhi al cielo e sparirono in un lampo.
 
Pov Jasper
“Woh! E’ un allucinazione o sono andati davvero via così!?” Jacob ridacchiava,
“Si…” Carlisle dubbioso rientrò in casa,
“Va tutto bene Alice?” Jasper mi prese entrambe le mani e mi sollevò il mento, avevo gli occhi lucidi,
“Te l’ho detto che non sarebbe accaduto nulla…stiamo tutti bene, è finita” lo baciai per un attimo, mi sentivo completamente a pezzi,
“Sei distrutta, vediamo cosa hanno da dire gli altri e poi vai a letto okay?” annuì.
 
 
POV ALICE
Una situazione davvero irreale. Nonostante fossi distrutta ero ancora decisamente tesa, nonostante il sospiro di sollievo avevo bisogno d’ossigeno. Jasper entrò tenendomi per mano e mi fece sedere sulla prima sedia in soggiorno.
“E’ stato bizzarro” cominciò Carlsile,
“Non è proprio l’aggettivo che avrei utilizzato ma rende l’idea.” Edward si massaggiò la fronte irrequieto.
“Non si fermeranno qui vero?” Bella mi si avvicinò e mi posò due mani sulle spalle, io restavo in silenzio, era sorprendente quanto avessi sonno, sarei crollata da un momento all’altro,
“No, certo, ma sarà un bel grattacapo per Aro, non può rivelare ad altri vampiri la natura di Alice, né può catturarla o portarci in Italia, desisterà prima o poi, capirà che non tutto il potere e non tutte le persone possono essere piegate. Ora andiamo tutti a rilassarci, sono stati i 50 minuti più lunghi degli ultimi decenni” tutti sorrisero sollevati,
“Si” mi rianimai all’idea di salire nella mia stanza e buttarmi sul letto. Lentamente mi avvicinai alle scale,
“Io ed Edward andiamo alla riserva per rassicurare Billy” disse Jasper dirigendosi verso la porta,
“Okay, ti aspetto su” sospirai più rilassata. Una volta giunta in camera mia tentai di far passare la stanchezza buttandomi nella cabina-armadio. Tuttavia dopo aver rovistato fra le tante camicie mi venne un capogiro,
“Accidenti…” in automatico mi voltai per vedere l’immagine di me riflessa allo specchio rettangolare, le mie iridi erano di un blu accecante.
“Devo dormire, solo qualche minuto” non mi spogliai neppure ed affondai il viso tra le piume del cuscino, persi conoscenza in pochi secondi…
“J-Jazz?” avvertivo il suo tocco delicato, mi stava accarezzando i capelli e sotto la guancia percepivo il tessuto della sua camicia, mi aveva sollevata ed ero appoggiata al suo petto, non mi ero accorta di nulla,
“Continua a dormire” mi disse in un sussurro,
“Sei già qui…” avevo la lingua impastata e un sapore amarissimo in bocca,
“Beh, sono passate 2 ore” ridacchiò, mi era sembrato di aver chiuso gli occhi da 5 minuti, aprì definitivamente gli occhi e tentai di sollevarmi,
“Ohh, dannazione…” Jasper interrogativo si sporse per guardarmi in faccia,
“Alice, cos’hai?” a quanto pare il colore dei miei occhi non era cambiato,
“Non capisco, mi gira tutto, non riesco a stare sollevata…” una forte sensazione di nausea mi bloccò,
“Forza su distenditi, è stato troppo stressante oggi per te e il bambino” preoccupato si alzò da letto e radunò un paio di cuscini,
“Jasper c’è qualcosa che non…” mi portai entrambe le mani allo stomaco, un dolore lancinante mi tolse il fiato,
 
POV Jasper
“Carlisle!” sangue, sangue ovunque, aveva  ricacciato tutto il sangue,
“Sta tranquilla tesoro, sono qui…” annuiva cercando di dissimulare il dolore che avvertiva,
“Che succede?” quasi immediatamente Edward e Carlisle furono di sopra, i loro volti attoniti, Carlisle scostò le lenzuola sporche e la fece sedere,
“Cosa senti Alice?” le passò una mano sulla fronte,
“Mi sento debole, come se dovessi svenire da un momento all’altro e prima una fitta tremenda all’altezza dello stomaco, ho la vista annebbiata e questa raffica di visioni….non…non aiuta…” disse quasi ansimante,
“Portiamola giù” mi rivolse uno sguardo e la presi subito in braccio, mi fondai nello studio e l’adagiai sul lettino, non scollavo gli occhi dai suoi blu incandescente,
“Sta sudando freddo, Carlisle che succede?” Edward le venne vicino e le prese una mano,
“Stava bene, stavamo parlando e poi…” respirai a fondo, non era il momento di lasciarsi prendere dal panico, non con lei in quelle condizioni, Carlisle allestì l’ecografo e le iniettò una piccola dose di morfina per il dolore, le alzò la maglietta e mi guardò preoccupato,
“Non….è….il bambino, vero?” Alice strascicava le parole, mi si formò un nodo alla gola, Carlisle non disse nulla per qualche minuto continuando ad armeggiare con l’ecografo,
“Sta bene…” grazie al cielo,
“Con mia sorpresa, ora che è più grande riesco a captarlo con l’ecografo…” ripiegato sul lettino sino a sfiorarle la fronte le strinsi la mano libera,
“E’ stata la prima cosa a cui ho pensato, sembravano tutti i sintomi di un”
“Aborto” finì Edward a bassa voce, la morfina aveva fatto effetto, Alice era in dormi-veglia.
“Cosa le sta succedendo?” Carlisle si massaggiò le tempie,
“E’ strano, strano davvero… non è stata ferita, non ha ingerito nulla di…” si fermò,
“Devo visitarla” mi allontanai dal lettino e gli feci spazio, le controllò le spalle e gli occhi, l’incandescenza del blu era sempre più intensa, poi passò ad ogni parte del corpo, per trovare qualche indizio, ma in fondo non potevamo supporre granchè, insomma lei era una creatura unica, qualsiasi cosa avesse non avremmo potuto fare nulla.
“O mio dio” Carlisle spalancò gli occhi, in pochi secondi prese dei tamponi e li strusciò sulla mano destra poi avvicinò un microscopio,
“Non ci posso credere…” io fissavo Edward sconvolto quanto lui,
“Parla Carlisle!” ringhiai quasi,
“Belladonna” sedette sul tavolo della scrivania,
“Vuoi dire…” annuì,
“Credevo si fosse estinta da secoli quell’erbaccia” mi fiondai da Alice,
“E’ stato Aro! Quel mostro, quando le ha preso la mano! La pelle l ha assoribta…” diedi un pugno così forte al muro che abbattei 10 cm di cemento,
“Qual è l’antidoto, ci deve essere una soluzione!” Alice non sembrava capire o sentirci,
“Era tutto calcolato, siamo costretti ad andare in Italia, non posso credere che si sia spinto così in basso” Italia? Era impazzito, se avessi visto Aro un’altra volta gli avrei staccato la testa a morsi,
“Jasper l’antidoto della belladonna è raro non so come produrlo e non possiamo reperirlo qui…” Edward mi strattonò con energia, un tremito di rabbia percorreva tutto il mio corpo,
“Potrebbe essere troppo tardi!” mi liberai dalla presa,
“No Jasper, ora calmati, sai bene che la belladonna uccide in pochi minuti…lei è molto più forte e solo una parte di lei è stata avvelenata, ci serve la cura, che Aro possiede, non l’avrebbe uccisa, ha calcolato tutto, sopravviverà se ci rechiamo subito a Volterra” disse calmo,
“Anche se è quello che vuole è l’unica scelta…” Edward spalancò la porta dello studio e cominciò a pigiare i tasti del cellulare,
“Avviso Bella, non riuscirò a farla desistere, andremo noi 4, Esme deve restare qui” Carlisle annuì,
“Jasper…” la voce flebile di Alice arrivò dal lettino,
“Sono qui…” tentai di mantenere la voce morbida e rilassata, era lucida,
“Il suo corpo brucia in fretta la morfina” osservò Carlisle, poi ammiccò verso di me, dovevamo dirglielo, indugiai,
“no no, se l’avessi visto, se non ci fosse stato quello scudo…” sapeva tutto, fece per alzarsi,
“Hey, sta giù… non c’era modo di prevederlo, loro hanno uno scudo fortissimo…” Carlisle stava per farle un’ altra iniezione,
“No…” la guardai supplicante,
“Alice, la belladonna, lo sai ti brucerà dentro, peggio della trasformazione…” era madida di sudore,
“Lo so, ma il bambino...” Lo sguardo si fece assente, si bloccò su un punto fisso vicino alla parete,
“Cosa vedi? E’ in pericolo? lo vedi?” battè lentamente le palpebre, Edward ritornò dubbioso,
“E’ tutto confuso” disse, Alice annuì,
“Jazz, dobbiamo andare” si sollevò dal lettino,
“Chiamo per un volo privato, il modo più veloce per raggiungere l’Italia in poche ore, non deve vederla nessuno in questo stato…” appoggiandosi a me riuscì a farla alzare,
“Ma Carlisle sta a malapena in piedi…” Edward la sosteneva dall’altro braccio,
“Più aspettiamo e…peggio sarà.” Disse lei con la voce roca,
“Non posso vederti un secondo di più così, Edward metti in moto l’auto, di a Bella di raggiungerci all’aeroporto” la presi in braccio,
“Okay, abbiamo un jet, partiamo subito!” Carlisle ed Edward scattarono fuori,
“Giuro che se ti accade qualcosa io lo uccido” la tenni stretta premendo il mento sulla sua fronte,
“Non ti perderò Alice”
 
POV ALICE
Non so come ma arrivammo sull’aereo, era ormai calato il sole e i due piloti non fecero domande anzi non uscirono neppure per controllare quali e quanti passeggeri ci fossero sul jet di media grandezza ma decisamente lussuoso, seppure avessi la vista leggermente obnubilata scorgevo i tessuti rossi della moquette e delle pareti e i sedili erano rivestiti in pelle, mi trascinai con Jasper che mi sorreggeva su quello più vicino all’ala, gli effetti del veleno cominciavano ad essere più evidenti, lentamente stava distruggendo ogni cellula del mio corpo, riuscivo a stento a sentire le gambe e il bruciore all’altezza del petto era sempre più forte.
“Vada pure” ordinò Carlisle all’altoparlante vicino alla cabina, ci separava uno sportello insonorizzato,
“Sta tranquilla Alice, fra poche ore sarà tutto finito” Bella seduta dietro di me mi sussurrava all’orecchio, non smettevo di guardare Jasper, non avevo neanche più la forza di parlare, captavo i bisbigli di Edward e Carlisle senza riuscire a capire cosa stessero dicendo, Jasper appoggiato al sedile di fianco il mio continuava a carezzarmi la guancia, nonostante tutto mi sentivo tranquilla, stava cercando di infondermi benessere emotivo per lo meno, vedevo i suoi occhi oro colato perdersi nel fuoco bluastro dei miei, i nostri nasi quasi si toccavano, sarei rimasta in quella posizione per sempre, stavo per chiudere gli occhi sopraffatta dalla stanchezza quando Carlisle si avvicinò,
“Cosa c’è?” chiese Jasper leggermente irritato,
“Altra morfina?” chiese indicando il borsone sigillato di Carlisle,
“No” con uno scatto si aprì  e una folata di ottimo profumo fece scattare tutti e 5, mi ridestai completamente,
“Deve recuperare un po’ di forze” asserì Edward invitando Jasper a scostarsi,
“Alice, devi nutrirti” Carlisle voleva che bevessi del sangue… umano, scossi la testa,
“Se lo rigettasse come prima?” Jasper tornò a sedersi,
“E’ senza energie, ha sete, mi sembra evidente” Carlsile tirò fuori due sacche di AB +.
“ Non sappiamo…” mi schiarii la voce e mi misi seduta,
“Che effetto….potrebbe avere..su…di me” Jasper mi sfiorò il braccio,
“No Carlisle, non ha mai assaggiato sangue umano!” sorprendentemente Edward lo sollevò sbattendolo contro la parete, era irrequieto, forse più di tutti, sapevo che stava frugando tra i miei pensieri e tutte quelle visioni confuse e quelle che gli stavo volutamente celando, lo stavano facendo impazzire,
“Se non lo facciamo, morirà!” Bella intervenne per separarli,
“Hey Edward, che ti prende, basta ragazzi!”
“D’accordo” Jasper mi guardò sofferente, rivolse ad Edward un’occhiataccia,
“Jasper?” Carlisle versò il sangue in due bicchieri,
“Tutto bene” nonostante avesse il volto contratto e non respirasse non voleva allontanarsi da me, tremante afferrai il bicchiere e cominciai a bere avidamente, non avevo mai provato una sensazione simile, così dolce e dissetante e più ne bevevo più ne desideravo, un sapore unico, vuotai i due bicchieri in pochi secondi, i canini scoperti,
“Ancora…” mi sentivo meglio , Carlisle si tirò indietro,
“Ancora Carlisle!” mi alzai di scatto e ruppi la cintura,
“Basta così Alice…” Carlisle allontanò il borsone ed Edward e Bella gli si pararono davanti, Jasper si frappose tra me e loro. Ora l’odore dei due piloti era così forte, non ci avevo badato affatto prima.
“Alice mantieni il controllo” Jasper mi pose entrambe le mani sulle spalle, fissavo ipnotizzata il borsone e poi il portellone, gli occhi mi saettavano da una parte all’altra,
“I suoi occhi…” Bella si innervosì,
“Alice, Alice, guardami!” i ruoli si erano invertiti, ora Jasper doveva aiutarmi, lo guardai, bastò un secondo e le sue mani decise a bloccarmi, rinfoderai i canini e respirai a fondo,
“Si…io sto bene, scusate” mi abbracciò, ritornai in me, decisamente spaventata,
“E questa è superata Alice, sarebbe stato quasi impossibile fermarsi per ognuno di noi dopo aver bevuto del sangue umano, e tu non l’avevi mai fatto. Sei stata brava” tutti si rilassarono, la cosa non mi confortò molto,
“Come ti senti?” mi chiese Jasper facendomi sedere,
“Va un po’ meglio” e davvero mi sentii meglio. Purtroppo l’effetto svanì dopo un paio d’ore e mi sentì peggio di prima.
 
 
POV Jasper
“Tieni duro tesoro, ci siamo quasi” saettavamo noncuranti e in pieno giorno nella campagna romana, non m’importava che qualcuno ci vedesse, Alice non aveva più tempo.
“ Volterra!” asserì Bella, portavo Alice tra le braccia, il veleno l’aveva completamente paralizzata, gli occhi assenti. Entrammo nella basilica e con mia sorpresa Aro ci venne incontro sguarnito con solo il ragazzino, mi sarebbe bastato un secondo per ucciderlo,
“Jasper, non facciamo follie” Edward fece cenno a tutti di fermarsi, Aro sembrava sollevato nel vedere Alice ancora viva,
“Presto venite” disse con voce roca, Carlisle lo fulminò con lo sguardo ma ora bisognava iniettarle l’antidoto, in fretta, ci condusse nella sala dei troni dove c ‘era un tavolo di mogano libero,
“Adagiala qui ” comparvero Caius e Marcus che si avvicinarono intimoriti, si scostarono appena videro  le sue iridi blu, riusciva a stento a muovere la testa, non capiva cose le stesse succedendo intorno, Aro si fece consegnare dal ragazzino un’enorme siringa,
“Andrà tutto bene Alice” le dissi avvicinandomi a pochi centimetri dal suo orecchio e le baciai la fronte, speravo che funzionasse e che il bambino non avesse risentito del veleno, doveva funzionare.
“Se non sopravvive io ti uccido” ringhiai ad Aro mentre le iniettava un liquido biancastro nel braccio, aspettammo immobili per circa 20 minuti, un’eternità, sobbalzò d’ un tratto tossendo e ansimando per qualche secondo,
“Alice? Alice?” mi prese la mano, riusciva a muoversi,
“Jazz, sto….bene…” disse con fiato corto, il bagliore blu era scomparso, aveva funzionato, Carlisle , Edward e Bella tornarono a respirare, i Volturi si allontanarono confabulando tra loro.
“Non farmi mai più una cosa del genere, credevo di averti perduta!” si sollevò finchè si mise in piedi e mi abbracciò con foga,
“Ti amo” mi disse, la scostai da me e le diedi un bacio quasi dimenticando dove fossimo, fu lei a capire che ci stavano guardando tutti, si ricompose immediatamente e mi si parò davanti. Aro a passi lenti ci squadrò uno per uno, cercavo disperatamente un modo per fuggire via, c’erano poche guardie nella sala ma ovviamente il palazzo ne era disseminato.  Voleva attirarci qui per ucciderci tutti e catturare Alice? L’ipotesi era alquanto plausibile, non poteva finire così non dopo tutto quello che avevamo passato.
“Avresti potuto ucciderla Aro” disse severo Carlisle,
“Si, era…un rischio” guardò in faccia i fratelli,
“Si può sapere cosa vuoi da me? Lasciaci in pace!” la voce di Alice era quasi tonante, avvertivo la rabbia crescere in lei ogni secondo di più, Caius la fulminò con lo sguardo, si alzò dallo scranno e saettò verso Aro,
“Lasciarvi in pace! Voi Cullen siete una piaga, avete infranto un’innumerevole serie di regole, guardati, cosa sei? Un mostro!” mi trattenni a stento dal saltargli addosso,
“Fratello!” Aro lo tirò indietro calmo,
“Smettiamola vi prego, è così seccante, rivelati per ciò che sei” bonfichiò Marcus stranamente reattivo, tornò ad avvicinarsi, Alice guardò Carlisle ed Edward che annuirono, non potevamo davvero fare nulla, eravamo in trappola, ma se non fossimo venuti Alice sarebbe morta non c’era scelta e ora non c’era soluzione. Avevamo trascinato anche Bella, non avrebbe più rivisto sua figlia, e il resto della nostra famiglia, che disastro. Alice si portò al centro della sala, mi voltai verso Edward, si era appena ripresa sarebbe riuscita a trasformarsi? Fece cenno di si. E difatti pochi secondi dopo spalancò le ali screziate d’azzurro, i suoi occhi in lieve tonalità questa volta. Marcus cominciò  a girarle intorno sconcertato ma felice, anche Caius pur nella sua stizza non poteva evitare di provare un certo benessere nel vederla, era invitabile.
“Lo dicevo fratelli, era uno spettacolo da non perdersi” batté le mani,
“C’è di più” asserì Marcus, mi paralizzai, stessa reazione di Alice che portò tesa le ali indietro,
“Sento un legame, impressionate, così intenso, mai avvertito prima d’ora” Edward si illuminò preoccupato,
“Parla di voi due Jasper” mi sussurrò,
“Tu” e mi indicò,
“Oh si, Jasper giusto? Certo è la sua compagna” disse Aro entusiasta,
“Vieni accanto a lei” Alice non si voltò, capii che se avessero visto l’effetto che avevo su di lei non ne sarebbe derivato nulla di buono,
“Non te lo sto chiedendo” due guardie mi trascinarono fino ad Alice, mi guardò per un secondo e le lampeggiarono li occhi,
“Come pensavo” inaspettatamente Marcus si piazzò a pochi centimetri da noi e ci congiunse le mani, gli occhi di Alice assunsero un colore sempre più intenso e le ali si irradiarono flebilmente di luce,
“Straordinario” Aro cominciava a irritarmi davvero, Carlisle si mosse in avanti,
“Bene, ora che la vostra curiosità è stata soddisfatta, noi andremmo via” non avrebbe mai funzionato.
“Andare via? Mio caro amico non è proprio….possibile” un moto d’ira mai avvertito da quel vampiro si propagò per tutta la stanza, un suo cenno e fui atterrato dalle due guardie dietro di me, Alice non riuscì appena a muoversi che Caius e Marcus l’avevano bloccata contro il muro, tentava di sbattere le ali ma era ancora troppo debole, Alec e Jane bloccavano l ‘altra entrata e una guardia strinse Bella per il collo onde evitare che utilizzasse il suo scudo, Edward e Carlisle erano immobili,
“A che gioco stai giocando Aro? Vuoi ucciderci tutti senza una ragione? Scatenerai una guerra!” Carlisle era esasperato.
“Alice!” tentai di liberarmi ma con due energumeni di quella stazza non avrei potuto averla vinta, Aro ridacchiando si fiondò su Alice,
“I tuoi occhi sono incandescenti mia cara! Scommetto che sei furiosa e terrorizzata, ma non vuoi collaborare, non mi lasci altra scelta” Alice emise un ringhio terrificante,
“Lasciatemi!”
“Se le fai del male troverò il modo di spedirti all’ inferno cane!” riuscì a sbattere una guardia a terra ma non servì  a molto, dall’ ingresso un’ orda di cappe nere avevano invaso la stanza,
“Spero per voi Cullen che non mi abbiate nascosto nulla” le prese di forza la mano,
“NO!”
 
 
POV ALICE
Seppure non avessi previsto quanto sarebbe accaduto per l’azione del mezzosangue, l’ amara constatazione che quello fosse l’unico esito possibile mi fece raggelare il sangue, ritrassi le ali sfinita, Aro restò ipnotizzato dalla mia mano, il bambino era in pericolo adesso, era tutta colpa mia. Si ridestò stringendomi ancora la mano, gli occhi spalancati per lo shock,
“Ma, questo è, questo è impossibile” farfugliò,
“Cosa c’è fratello?” oramai non opponevo più resistenza, Caius e Marcus mi bloccavano appena, Aro li fissò attonito, mi lasciò la mano e lentamente la lasciò scivolare in basso, mi divincolai,
“Tenetela ferma!” disse agitato e pieno di adrenalina, premette la mano sul mio ventre, alzai gli occhi al cielo, non mi capacitavo che ci fosse accaduta una cosa del genere,
“Lo sento!” Marcus aveva compreso, prese un’ampia boccata d’aria,
“Aspetti un bambino…” sussurrò attonito, Caius mi lasciò,
“E’ una creatura così complessa e potente, e porta in grembo un essere altrettanto unico” quello sguardo pieno di smania continuava a fissare il mio ventre,
“Questo non stravolge i miei piani…anzi” fece un cenno alle cappe nere,
“Portateli via….di Alice mi occupo io” guardai Jasper ansimare per la rabbia, tentò di liberarsi con ogni mezzo possibile,
“NO no no! Alice!”
“Via ho detto!” se avessero fatto del male alla mia famiglia io li avrei uccisi tutti, mi infiammai di rabbia e spalancai di colpo le ali scaraventando via Marcus, mi alzai in volo pronta a fiondarmi contro l’enorme portone in ferro, radunai quel briciolo di forza che mi restava, sentì un forte bruciore,
“Cosa!” precipitai a terra con un tonfo, qualcosa mi aveva colpita
“Ottima mira!” la voce di Aro era distorta, cominciò a girarmi la testa, poi l’oscurità.
 
 
Concentrati Alice, su, andiamo riprenditi, mi girava ancora tutto, non riuscivo a capire dove fossi, era buio pesto, ero appoggiata ad una parete di cemento, non potevo ancora mettermi in piedi, all’improvviso una luce accecante mi investì in pieno, fortissime lampade al neon, ero in una stanza. Una cella enorme in effetti,  una sola parete di cemento e tutte le altre costellate di sbarre cilindriche,
“Jasper!” mi fiondai in fondo alla stanza, Jasper e gli altri erano proprio di fronte a me.
“Sta attenta!” troppo tardi, mi ero già lanciata sulle sbarre, un dolore incandescente alle mani,
“Ma cosa” mi tirai indietro,
“E’ argento” non ci avrebbe tenuto a bada con questi trucchi,
“Non possiamo uscire da qui, siamo bloccati”Edward saettava da una parte all’altra della loro cella,
“Tutto bene? Che cosa ti hanno fatto?” Jasper mi fissava intensamente negli occhi,
“Si, io…” mi sembrava passato appena un attimo, non sapevo cosa mi avessero fatto,
“Va tutto bene” cercai di sorridergli malgrado le circostanze,
“Siamo tutti svegli vedo!” Aro accompagnato dal ragazzino irruppe nei sotterranei,
“Cosa stai facendo Aro? Lasciaci andare o il resto della nostra famiglia aizzerà tutti contro di voi se non ci libererete” Caarlisle tentò di piegare le sbarre,
“Sta calmo, non ho intenzione di tenervi qui per sempre, ma ecco, senza di voi Alice non avrà motivo per fare ciò che le chiedo” sogghignò, mi si raggelò il sangue,
“Dimmi dove sono gli altri e quanti siete!” si avvicinò sin quasi a sfiorarmi il viso,
“Non so nulla, l hai letto anche nei miei pensieri!” sbottai,
“Come faccio a sapere che tu non me li stia celando, non conosco i tuoi poteri e a quanto pare nemmeno tu….” Sorrise,
“Ora mia cara la questione è semplice, io voglio questo potere…” ringhiai,
“E dovrò sottoporti ad una piccola e poco invasiva pratica medica” mise la mano tra le sbarre e mi afferrò per un braccio,
“Non osare!” Jasper si lanciò sulle sbarre tentando di resistere il più possibile,
“E se non lo farai, li ucciderò uno ad uno, e lascerò per ultimo la cosa a cui tieni di più al mondo, la cosa che ora è parte di te, che grazie a lui cresce dentro di te, come potresti continuare ad esistere sapendo che per colpa tua lui…” mi scrollai dalla presa, ero impotente, non vedevo nulla, non potevo fare nulla, non potevo permettere che uccidesse Jasper e tutti loro,
“D’accordo…” Jasper si pietrificò,
“State tranquilli, voglio solo un po’ del suo sangue” Carlisle restò di stucco,
“Aro non puoi sapere che effetto avrà su di te…” provò,
“Certo ma, mi renderà più potente…” fece un cenno e una guardia portò un grosso sacco nero, qualcosa si agitava dentro,
“No” all’indietro ritornai alla parete di cemento, trattieni il fiato Alice, concentrati guadagna tempo,
“Fermo, non puoi farlo davvero!” Carlisle era disperato, l’avrei uccisa, non riuscivo a resistere, avevo assaggiato del sangue umano e nelle mie condizioni non sarei riuscita a controllarmi.
“Deve essere al 100% altrimenti sarà vano” l’umana fu gettata nella mia cella, la guardia le fece diversi tagli sulle braccia,
“Alice vieni qui!” Jasper mi fece avvicinare e tentò di trattenermi,
“Oddio, è così forte….Carlisle, non resisterò a lungo, vidi negli occhi di Jasper i miei fiammeggiare di blu, la gola ardeva come carbone, la donna bendata piangeva e si dibatteva tentando di slegare i polsi, il sangue colava sul pavimento, passarono diversi minuti, Aro attendeva godendosi lo spettacolo,
“Alice guarda me e basta, puoi farcela, pensa a noi, pensa al bambino, tu non ucciderai nessuno!” fremevo, Jasper mi teneva sollevato il mento, mi feci scivolare giù tremante,
“Ora basta” Aro entrò nella cella e con un coltello puntò dritto allo stomaco della ragazza,
“N-non ce la….faccio” era in fin di vita e più sangue scorreva più la mia sete cresceva, scaraventai Aro lontano e mi lanciai sull’umana a canini scoperti,
“Alice!” le voci di Bella Edward Carlisle e Jasper mi invocarono all’unisono, le miei labbra sfioravano quasi il suo collo quando incrociai lo sguardo della donna morente, i miei bruschi movimenti le avevano fatto cadere la benda, tutto all’improvvisò si bloccò, provai una sensazione di profondo dolore, mi portai una mano al petto era come se un lupo lo stesse dilaniando, fissai le sue pupille e vidi il blu dei miei occhi divenire un tenue celeste, lacrime argentee mi rigavano le gote, l’ardore della sete era svanito, l’istinto di uccidere sopito, volevo solo salvarla, appoggiai automaticamente le mani sul suo sterno e chiusi gli occhi. Una sensazione di calore si profuse dalle mie mani, avvertivo l’intensa luce  che emanavano anche con gli occhi serrati. Quando li riaprì con mia sorpresa la donna aveva smesso di sanguinare, le ferite erano scomparse e nonostante fosse svenuta era viva, mi alzai lentamente e mi girai sconvolta verso la mia famiglia, Aro esterrefatto sorrideva in maniera abnorme, d’un tratto mi sentii come svuotata e mi lasciai cadere a terra esausta,
“Alice?” rivolsi il capo a Jasper, stavo bene, la mia energia era evaporata però, l’avevo donata a quella donna,
“Incredibile, il vampiro, è stato sopraffatto dall’angelo……se solo tu…” Aro si inginocchiò accanto a me e mi passò una mano sulla guancia,
“Se solo tu non opponessi resistenza, se neutralizzassi completamente la tua parte di vampiro assumeresti una tale forza, quali altre capacità!” scoccò le dita,
“Portatela nella stanza da letto di Jane… deve riposare poi procederemo” non opposi alcuna resistenza, Jasper  invano protestò vivamente, sorretta tra le braccia di una guardia chiusi gli occhi.
 
 
POV Japer
“Dobbiamo trovare un modo peer uscire” che razza di incubo, non un attimo di pace, di tranquillità per goderci quella felicità, quella felicità meritata.
“Vuole il suo sangue? Come, Carlisle mi dici come cavolo può?” una tregua, ne avevo bisogno sarei esploso prima o poi, volevo solo prenderla e fuggire via, rintracciare una landa desolata, il deserto, l’artico e stare lì con lei almeno per un decennio in pace e lontano da tutti,
“Ha reso possibile tutto questo, di certo troverà il modo, sta sperimentando, cose di cui neppure intuiamo lo scopo…” Carlisle provò a toccare le sbarre,
“Ci deve essere un modo!” Edward si alzò, era seduto accanto a Bella e le teneva la mano,
“Jasper fermo, non possiamo uscire di qui, non possiamo aiutarla”, ringhiai,
“Questo non mi è di alcun aiuto!” mi fiondai di nuovo sulla parete di sbarre, l’argento mi ustionò la pelle per qualche secondo,
“Non la ucciderà, vuole il suo potere e non può ucciderla e comunque non dopo aver saputo del bambino” restammo in silenzio per diverse ore, l’attesa mi consumava a poco a poco,
“Hey!” il ragazzo sbilenco e cupo di nome Kyle spuntò all’improvviso e si avvicinò alla cella,
“Cosa vuoi?!” lo afferrai per la collottola attraverso le sbarre e resistetti il più a lungo possibile,
“Fermo, io, io voglio aiutarvi!” Edward mi poggiò una mano sulla spalla e lo lasciai andare,
“Ho le chiavi, posso farvi uscire ma non di più…” Bella si rianimò all’istante,
“Perché?” chiese Carlisle,
“Aro…è…un mostro, mi ha preso, e sono condannato a vivere qui per sempre, non mi ucciderà, ha bisogno di me, e io non posso andarmene, non ho nessuno, ma non voglio che qualcun altro si unisca ai Volturi contro la propria volontà…” percepii il forte disgusto nelle sue emozioni e un terrore così amplificato che mi fece raggelare,
“Andiamo allora” annuì distaccato, Bella sussurrò un grazie,
“Sento i suoi pensieri, nella camera di Jane….non ci sono guardie, sa badare a se stessa, non con Bella però” Edward l’ abbracciò. Fummo estremamente fortunati, c’erano poche guardie tra noi e il primo piano e riuscimmo ad atterrarle il più silenziosamente possibile, cominciai ad avvertire la scia di Alice. Avevamo un piccolissimo vantaggio ma se qualcuno avesse dato l’allarme saremmo tutti morti. L’immensa porta a ghirigori dorati era alta 3 metri, all’interno i fulminei movimenti di Jane che saettava da una parte all’altra, poi il respiro più affannoso di Alice,
“Non c’è nessun altro” sussurrò Edward, mi fece un cenno, la porta non poteva essere distrutta o avrebbe attirato l’attenzione, fugacemente entrammo, Bella dietro me ed Edward già pronta con lo scudo, mio fratello si fiondò su Jane sigillandole la bocca, Carlisle restò di guardia all’ingresso. La stanza era enorme, tappetti color cremisi e tende noir alle pareti che si affacciavano sull’immenso giardino, un letto a 2 piazze invadeva il centro della stanza, non mi soffermai su altri dettagli. Alice era lì, accasciata sopra le coperte, gli occhi chiusi la bocca semiaperta, il viso lievemente contratto, il respiro accelerato, una delle maniche della camicia era arrotolata, avvicinandomi lentamente intravidi tre fori contornati di rosso mogano, mi chinai verso di lei e la sollevai delicatamente,
“Cosa…Jasp” le misi un dito sulle labbra, dovevamo fare in fretta,
“Ti porto io, su, sbrighiamoci” guardai Carlisle decisamente irrequieto,
“N-no” era debole potevo percepirlo, ma era viva, stava bene, questo era l’importante,
“Tu vieni con noi” sussurrò furioso Edward al mostriciattolo biondo,
“Jasper fermiamoci…” continuando a correre la guardai, gli occhi vitrei e assenti,
“Sta tranquilla, usciremo di qui” nessuna reazione, inerte continuava a fissare il vuoto, rallentai, le sue emozioni cominciavano ad emergere con forza, mi stavano sopraffacendo, dolore e paura,
“Jasper, veloce!” Bella rallentò a sua volta per spronarmi,
“Fermi!” la stridula voce di Aro fece il resto, restammo impietriti, ce l’avevamo quasi fatta non era possibile, gli altri si posero in semicerchio davanti a me, Alice ritornò al presente, riuscii a mettersi in piedi ed avanzò verso Aro, non potei fermarla,
“Lasciali andare….è me che vuoi” disse decisa,
“No!” Bella si avvicinò a lei e la tirò indietro,
“Non credevate che fosse possibile uscire dal mio castello senza il mio assenso? E tu Alice non crederai che li lasci andare dopo questo?” uno sciame di cappucci grigi invase l’intero corridoio,
“E’ la fine” sussurrò monocorde Carlisle,
“Hai condannato a morte la tua famiglia” disse stizzito Aro, le guardie bloccarono tutti noi tranne Alice, nessuno osava avvicinarglisi, gli occhi le si erano infiammati di blu, si voltò verso di me,
“Uccideteli tutti” Alice scattò verso di me e rivolse un’occhiata feroce alle due guardie che mi bloccavano da dietro, io tentavo di divincolarmi,
“Ma si, lasciamo che gli dica addio, sarà orribile per te Alice, perdere l’amore della tua vita, il padre di tuo figlio…” ringhiai spaventosamente con quanta forza avevo in gola, le guardie mi lasciarono, Alice si gettò tra le mie braccia, ogni cellula del mio corpo mi imponeva di tenerla stretta di restare a contatto con lei, un senso di immenso vuoto mi si formò all’altezza dello stomaco, non avevo paura di morire, ma, non volevo lasciarla, non volevo che affrontasse un dolore così lancinante non volevo che fosse nelle mani di Aro. Difficilmente la allontanai di qualche centimetro per osservarla un’ultima volta, la sua perfetta simmetria i capelli arruffati, il viso perlaceo e bellissimo, le labbra tremanti, gli occhi in fiamme, prima che potessi fare altro mi circondò il collo con entrambe le braccia e mi baciò fugacemente, premendo quelle labbra rosate e sottili contro le mie, stringendo tra le dita i capelli alla base del collo e piangendo, appoggiò la fronte alla mia incapace di guardarmi, poi alzò lo sguardo, un’ enigma, restai incantato, felice nonostante tutto, si avvicinò al mio orecchio,
“Perdonami Jasper”
“Alice io ti” una luce bianca e accecante ottenebrò tutti i miei sensi, non l’avvertivo più tra le mie braccia non vedevo nulla ne udivo. Cosa stava accadendo? Dov’era? E gli altri? I Volturi?. Una folata d’aria gelida, mi sentì sollevato e poi sbattuto a terra violentemente.
 
 
 
 
“Jasper! Riprenditi!” Carlisle mi scuoteva freneticamente, ero a terra, ero fuori da?
“Hai perso i sensi, tutti noi in realtà, non c’è tempo andiamo prima che ci raggiungano!” Mi alzai disorientato, Edward sosteneva Bella ancora parecchio intontita,
“Come?” un piccolo bosco di betulle ci circondava, le mura fuligginose di Volterra a un miglio da noi, scorgevo dei frammenti in lontananza tra la nebbia,
“Alice? Dov’è Alice?” Edward trafelato mi tirò per la camicia,
“Jasper dobbiamo andare!” Carlisle era già saettato verso la strada,
“Senti, lei ha fatto qualcosa, ci ha fatto uscire, una volta arrivati all’aeroporto non ci seguiranno più, siamo salvi, ma dobbiamo sbrigarci” Bella annuì spossata,
“Cosa ? Non possiamo abbandonarla coi Volturi” erano corsi via, li raggiunsi,
“Non capisci Jasper, non è più lì!” mi bloccai, stavo impazzendo,
“Credimi non so cosa diavolo sia successo ma non è più lì, non so dove sia, ma l ha fatto per farci scappare e ora non possiamo restare qui a parlare, dobbiamo MUOVERCI!” quell’urlo mi svegliò completamente, l’istinto mi diceva di fidarmi della situazione e di lei, non sapere dove fosse mi dilaniava, ma dovevamo lasciare Volterra,
“Va bene va bene andiamo!”
  
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