Film > La spada nella roccia
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Autore: lmpaoli94    31/12/2019    1 recensioni
Dopo molti anni passati a guidare un Regno in una moltitudine di guerre che sembravano non avere fine, Artù si apprestava ad abdicare il trono per far spazio ad un individuo misterioso che avrebbe condotto il popolo verso vittorie agognate per un futuro prospero.
Ma il vecchio Artù non poteva mai immaginare che il nuovo Re sarebbe stato un impostore da non sottovalutare…
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Artù avanzava verso la sala dei consiglieri accompagnato da Sir Matthew.
< Sir Matthew, cosa state facendo? Non occorre che mi seguite. Posso arrivarci benissimo da solo. >
< Non lo metto in dubbio, maestà. Ma non voglio che la maestà vostra sia da solo contro quel gruppo di sanguisughe come l’avete sottolineato voi. >
Sentendo quelle parole, Artù fu colpito.
< Ammiro il vostro coraggio e la vostra lealtà, Sir Matthew. Ma è un cammino che posso fare da solo. >
< Se posso permettermi, un aiuto non guasterebbe in questo caso, maestà. Loro sono assetati di sagnue oltre ad essere più giovani di voi. >
< Farò finta di non aver sentito > replicò adirato il Re.
< Scusate maestà, ma non sapevo con quali altri termini dirvelo. >
< Siete molto diretto… Non so se in una vita come questa potrebbe servire a molto. Finireste in guai seri. >
< Finché siete vivo, mi sentirò protetto come non mai. >
< Mi fa piacere sentirvelo dire. Anche perché deduco che sono parole molto sincere le vostre. >
< Non oserei mai mentirvi, maestà. >
Una volta giunti dinanzi al portone della sala dei consiglieri, Artù si sentiva più arrabbiato e afflitto che mai.
“Sono senza un alleato… Non avrei mai pensato che la mia vita avesse preso una via così inapsettata.”
Appena Artù aprì il portone, tutti gli occhi dei presenti si riversarono verso di lui.
Le conversazioni si interruppero all’istante, fissando ogni singolo movimento del vecchio Re.
< Cosa avete tutti voi da guardarmi? > domandò Artù visibilmente scocciato < Sono il vostro Re. Non si usa più inchinarsi alla mia presenza? >
Ma i presenti non ubbidirono alle parole del loro Re, guardandosi a vicenda estraniati.
< Pensate che essendo un folto gruppo riuscirete a soppiantarmi? Questo è tutto da vedere. >
< Maestà, vi do il benvenuto alla tavola rotonda > fece Sir Robert con tono compiaciuto.
< Tacete, traditore. Voi siete il peggiore qua dentro. >
< Ma io non ho fatto niente… Se vi ho recato in qualche modo offese e ingiurie alla maestà vostra, vi giuro che sono solo bugie e nefandezze. >
< Smettetela di parlare. Il suono della vostra voce mi fa solo innervosire. >
Allontanandosi dal suo Re con fare guardingo, Sir Robert cercò di guardarsi intorno per trovare un degno alleato che lo potesse difendere in quel frangente.
Ma per paura della rabbia introversa del vecchio Re, tutti i presenti non osarono aprir bocca.
< Allora, veniamo al dunque… Qualcuno di voi, a parte Sir Robert, può degnarmi di presentare i suoi… Come posso dire… problemi. >
< Maestà, il Regno sta attraversando un periodo di crisi e di guerre che il popolo e i soldati impegnati sui confini del Regno non riescono a difendere. >
< Caio, vecchio mio, perché voi non siete con loro? >
< Perché dovevo preservare questo incontro, maestà. >
< Non mi sembra una scusa molto afferrata nel vostro senso, Caio… Non fatemi pensare male. Non vorrei offendervi in nessun modo. >
< Nessuna offesa, maestà. Parlate liberamente. >
< Io credo che voi, insieme a tutti questi presenti, siate qui in mia presenza per sfuggire ad una guerra che avete dato per vinta ai nostri avversari… Ma non è così che ho addestrato i miei soldati e i miei consiglieri in tutti questi anni.
Le parole le porta via il vento, ma i fatti storici e le guerre rimangono immutati nel tempo.
Voi, come vili codardi, rimanete qui solo per il piacere di vedermi abdicare. Dite la verità. >
Parlando tra di loro fitto fitto, Artù capì che aveva colto nel segno.
< Maestà, credo che queste parole non siano giuste nei nostri confronti. >
< Sir Pilade, quello che pensate non è affare mio. Preferisco andare avanti per la mia strada senza ascoltare nessuno di voi. >
< Voi siete solo un vecchio brontolone che ci ha deriso per troppo tempo > fece Sir Robert prendendo la parola < Ma adesso è venuto il momento di cambiare. >
< Sir Robert, vi permettete di parlarmi così? >
< Sì, mi permetto eccome! Voi non avete nessun rispetto per tutti noi! >
< Perché voi?! Non fate altro che tramare alle mie spalle da troppo tempo… Ma questa situazione deve finire alla svelta. >
< E finirà, state tranquillo. >
Una voce in fondo alla sala risuonò nelle orecchie di tutti i presenti spostando i loro sguardi verso di lui.
< Chi ha avuto il coraggio di parlare? Si faccia avanti. >
< Sono stato io, maestà. >
Un giovane ragazzo di appena diciotto anni, camminava a passo molto lento per ritrovarsi dinanzi al suo Re.
In alcune sembianze, il Re pensò che fosse una sua piccola rappresentazione di quando era in giovane età.
< Come vi chiamate, ragazzo? >
< Questo non ha importanza, maestà. Sono solo un umile soldato che si ritrova qui dinanzi a voi per sfidarvi in una battaglia che metterà in gioco il futuro di questo Regno. >
< Ed io dovrei combattere contro un umile mio servitore? Non mi sono mai abbassato per così poco. >
< Avete forse paura di non essere alla mia altezza, maestà? >
< Dico solo che un combattimento sarebbe alquanto insoddisfacente visto che sappiamo chi sarà il vincitore. >
< Ovvero io, maestà. >
Sentendo come era sicuro di sé, Artù fu molto interessato e compiaciuto.
< Vi credete migliore di me solo perché siete giovane? >
< Non solo questo… Credo che il vostro tempo sia finito Artù e non avendo nessun vostro erede, credo che sarebbe meglio farvi da parte per lasciare spazio a me. >
< Giovane ragazzo, non darò mai la mia corona nemmeno a Dio in persona. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Allora sfidatemi, se non avete timore di me. >
< L’unico mio timore è la tua insolenza irriverente… Non è così che si governa un Regno, sappilo. Anche se tu avessi la meglio contro di me, non cambierebbe niente. >
< Forse no… Ma avrò avuto il piacere di sconfiggervi. >
Prendendo in mano le loro rispettive spade, il cavaliere misterioso fece capire al vecchio Re che si destreggiava bene.
< Aspetto la tua mossa, ragazzo. Vedi di non deludermi. >
Acconsentendo alla richiesta del suo Re, il giovane cavaliere si precipitò contro di lui picchiandolo forte e obbligando il Re a difendersi in tutti i modi.
< Senza gli scudi sarà una sfida ancora più divertente > rispose il ragazzo sorridente e sempre sicuro di sé.
< Canta pure quanto vuoi, giovane gallo. La nostra sfida è appena cominciata. >
Il vecchio Re, anche se non praticava un combattimento ufficiale da molti mesi, riusciva sempre a combattere e a difendersi come un abile spadaccino.
< Siete molto bravo, maestà. Ma non potete schivare per sempre i miei colpi. >
< La stessa cosa vale per te, ragazzo. >
< Se riuscirete a sconfiggermi, vi confesserò il mio nome. >
< Quale onore… Non mi interessa sapere il nome dello sconfitto. Non per altro sarebbe molto imbarazzante per voi. >
< Non ho mai fatto una figuraccia con nessuno dei presenti. Nemmeno se volessi. >
< Ricordati che c’è sempre una prima volta. >
< Ma non oggi… >
Mentre il giovane cavaliere picchiava sempre più forte sulla spada di Artù, quest’ultimo iniziava a percepire segni di stanchezza.
< Lo vedete, maestà? Non ce la fate più. Arrendetevi finché siete in tempo. >
< Se io mi arrendessi, anche il mio Regno sarebbe perduto. E questo non posso permetterlo. >
< Il vostro Regno sarà in buone mai… le mie. >
< Preferisco vederlo bruciare in tutti i suoi punti piuttosto che darlo a voi. >
< Siete molto crudele a dire questo. Non mi conoscete nemmeno. >
< Avete ragione… Ma ho capito che siete un vile impostore e presto vi toglierò quel sorriso compiaciuto dalla vostra lurida faccia. >
< Parlate quanto volete, maestà. Non vi servirà a niente. >
Mentre il sudore stava ricoprendo il viso del Re, il giovane cavaliere si sentiva sempre più galvanizzato e fresco.
< Provate a difendervi da questo. >
Appena il giovane cavaliere riuscì a disarmare il suo Re, non perse tempo per infliggergli il colpo di grazia.
Ma l’avvento di Sir Matthew evitò che Artù fosse ucciso.
< Che cosa state facendo? Toglietevi di mezzo. >
< I miei complimenti Sir Alastor, avete vinto. Adesso però riponete la vostra spada nel fodero e finiamola qui. >
< No. io e il Re non abbiamo ancora finito. >
< Temo per voi di sì… Artù non si merita una fine indegna come questa. Mettetevelo bene in testa. >
< Sir Matthew, non dovevate… >
< Più tardi riceverò la punizione che merito, maestà > fece l’uomo prendendo la parola < Ma non posso vedervi uccidere così. Farebbe troppo male. >
Una volta che il giovane cavaliere sin convinse delle parole di Sir Matthew, decise di porre fine al combattimento e di dichiararsi nuovo Re d’Inghilterra tra gli applausi scroscianti di tutti i presenti.
< Venite, maestà. Andiamocene. >
Senza curarsi di tutti gli sguardi addosso, Artù diede sfogo a tutta la sua rabbia.
< Non dovevate fermare il nostro combattimento! Era un duello all’ultimo sangue! >
< Maestà, ve l’ho già detto… >
< Quel dannato poppante si crede più forte di me. Ma questa volta ha vinto grazie alla sua dea bendata… Si deve mettere in testa che il nostro scontro non è finito qui. >
< Lo rammenterà, maestà. Ma adesso voi avete bisogno di riposarvi. >
< No Sir Matthew, non ho tempo da perdere. Ho un Regno da riconquistare > disse infine il vecchio re deposto prima di lasciare il corridoio principale del castello e recarsi nel cortile del castello dove ad attenderlo c’era una folla inferocita pronta ad accanirsi contro di lui.
   
 
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