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Autore: AmbraPop    03/01/2020    0 recensioni
«Sin da quando ero una bambina, ho sempre sognato essere una piratessa, una piratessa di quelle che vedevo al porto, toste e senza peli sulla lingua.
Le mie amiche volevano essere delle principesse, io sognavo quel mondo, quel mondo fatto di tesori e conquiste».
Questa è la storia di Mimine, giovane piratessa che da un giorno all'altro si ritroverà a salvare tutti i pirati scomparsi in circostanze misteriose.
Riuscirà Mimine, insieme alla sua ciurma, a riportare tutto alla normalità?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Sin da quando ero una bambina, ho sempre sognato essere una piratessa, una piratessa di quelle che vedevo al porto, toste e senza peli sulla lingua. Le mie amiche volevano essere delle principesse, io sognavo quel mondo, quel mondo fatto di tesori e conquiste».

A 16 anni, capii che sarebbe stato meglio cavarmela da sola e trovare disperatamente una ciurma, ce ne misi di tempo a trovare i miei compagni, ma dopo tante ricerche ho ottenuto la ciurma perfetta.
Ora ho 20 anni e sono fiera della scelta che ho fatto, mi sembra giusto presentare anche i miei compagni.
Julian, il dottore di bordo, mi ha salvato parecchie volte da vari colpi di pistola che avevo preso da dei nemici gli devo un favore, è alto e mingherlino.
Marqueza, la vice capitana e migliore amica della sottoscritta, non si fa problemi a farsi piacere uomini e donne, lei è anche la cuoca di bordo, è una donna robusta ma allo stesso tempo sa essere femminile.
Ruka, il carpentiere, sembra debole ma non lo è, ve lo garantisco, odia perdere a braccio di ferro, ha mangiato il frutto del diavolo Ton Ton è un ragazzo dalla corporatura esile.
Vivienne, la nostra navigatrice, controlla che sia tutto in regola e per noi è come una mamma è la più vecchia del gruppo, è la più bassa della ciurma.
Gyon, capitano d’armi, sa ogni singola cosa su tutte le armi che esistono, ha mangiato il frutto del diavolo Arma Arma, è muscoloso, e secondo Julian, ha più muscoli che cervello.
Ed insieme formiamo i pirati di Water Seven, bel nome che abbiamo scelto, vero? Proveniamo tutti da lì e all’epoca ci sembrava giusto farci chiamare così.
Dopo questa introduzione, vi racconterò cosa ha rovinato le nostre vite da pirati, credo siate tutti curiosi di saperlo.
 

Era un giorno come gli altri sulla nostra nave e nessuno ci dava fastidio, io ero impegnata a prendere il sole.
«Capitano, non vorrei contraddirla, ma questo giorno non le sembra troppo tranquillo, nessuna nave nemica, neanche la ciurma di cappello di paglia è nei paraggi! Che dobbiamo fare?» Gyon venne da me e mi chiese cosa fare, era visibilmente nervoso, mi tolsi gli occhiali da sole e lo guardai dritto negli occhi. «Gyon, prenditi una camomilla, non possiamo sempre combattere, non so se mi spiego…» risposi io, però quando Gyon se ne andò, mi misi a riflettere e Gyon non aveva tutti i torti, ogni singolo pirata era sparito nel nulla, persino Bagy il clown, capite!?! Persino quello lì!!

Decisi, che era il momento di farla finita e mi andai a cambiare nei miei soliti vestiti che indossavo per i lunghi viaggi. «Cos’è questo cambio improvviso? Fino a cinque minuti stavi prendendo il sole e stavi sognando ad occhi aperti una certa persona che ti piace...» Marqueza mi guardò e si mise a ridere alla mia reazione di stupore, le risposi per le rime:«Se pensi quello che sto pensando io, ti sbagli di grosso, ragazza». Decisi di riunire tutta la ciurma per discutere su come sarebbe stato meglio risolvere la situazione e detto con onestà eravamo tutti annoiati.

«Avete notato movimenti sospetti negli ultimi giorni?» chiese Vivienne e Ruka rispose:«Io due giorni fa mi sono messo a parlare con Franky il carpentiere della ciurma di cappello di paglia, non mi è sembrato strano...».
Tutti dissero la stessa identica cosa e anche io, anche io dissi che mi era sembrato tutto nella norma.
Quando, percepimmo qualcosa, qualcosa di strano, sembrava come se un ragno gigante si fosse attaccato alla nostra nave.

«Ragazzi… è stato bello conoscervi» disse Julian, il quale tremava ed io lo presi per un orecchio:«Qualsiasi cosa accada, vi ringrazio per essere stati con me...eh?» La strana creatura arrivò a bordo ed io guardai i miei amici, anche loro stupiti.
«Non pensavo che i calamari giganti avessero i capelli afro...» bisbigliò Julian, Marqueza aggiunse:«Julian, non hai notato le mani che spuntano? Questo è un mostro vero e proprio!».
«Ragazzi, deve esserci una spiegazione logica a questo obbrobrio» disse Vivienne e Ruka le chiese:«Spiegazione logica? A questo schifo vivente?» Gyon allora si mise i suoi guanti da lavoro ed insieme andammo a vedere più da vicino la situazione.
«M-Ma questi tentacoli stanno stringendo, USOP?!?!» urlai io, ero schifata ed esterrefatta allo stesso tempo. Julian fu l’unico che, oltre a Gyon e Marqueza, decise di aiutare il poverino, io, Ruka e Vivienne eravamo impegnati a non vomitare.
Feci mettere Usop in camera mia, così saremmo riusciti a parlargli per bene, dopo il suo risveglio.
«Mimine, sei pallida, sicura di stare bene?» mi chiese Julian, quando vengo chiamata per nome, di solito sono tutti preoccupati per me, io risposi:«Bene? No, sto ancora pensando a quello spettacolo orribile, come si fa ad essere presi da un calamaro gigante?!».
Marqueza venne da me, mi abbracciò e mi rassicurò:«Mimine, sii positiva, almeno abbiamo salvato quel tonto di un pinocchio, ora sta semplicemente dormendo, certo, chissà quando si sveglierà, ma almeno abbiamo recuperato un pirata».
«Soprattutto, il più scemo di tutti! Se solo avessimo pescato, tu sai…!» stavo per concludere la frase quando qualcuno da dietro mi toccò la spalla e mi spaventai.

«Dove mi trovo?! Centrate qualcosa voi? Pirati di Water Seven? Mi risponda capitano!» Protesto’ Usop, il quale si stava facendo insistente. Ero scocciata, quindi mi alzai e mi misi di fronte a lui.
«Una cosa alla volta!! Ti abbiamo salvato, sii almeno riconoscente!» lo rimproverai io, ero molto stressata, prima spariscono tutti, ora ci ritroviamo pure questo soggetto sulla nave, non era così che doveva andare, lo sapevo io.
Marqueza da mio vice, lo fece terrorizzare prendendolo per la maglietta che gli avevamo messo addosso.
«Stai zitto, altrimenti ti stacchiamo il naso e te lo facciamo mangiare! Non vuoi che tutto questo accada? Vero? Qui le domande le facciamo noi...» lo minacciò pesantemente e il cecchino si zittì.
«O-ok avete vinto voi, vi racconterò filo per segno, com’è andata...» rispose tremando.
   
 
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