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Autore: _Almach_    05/01/2020    2 recensioni
{WangXian - Au Mulan}
Yueling cade sotto l'attacco dei burattini d'ombra, il cui mandante risulta sconosciuto. L'Imperatore manda a chiamare i figli delle nobili famiglie dei Clan più importanti affinché vengano addestrati per sventare la comune minaccia.
Wei Wuxian è di umili origini, non può prendere parte alla spedizione, ma non può accettare che Jiang Cheng rischi la vita.
Riuscirà ad infiltrarsi al campo d'addestramento per tenere d'occhio il fratello adottivo?
Soprattutto... riuscirà a mantenere la sua identità celata senza farsi scoprire?
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jiang Wanyin/Jiang Cheng, Lan Wangji/Lan Zhan, Lan XiChen/Lan Huan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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I giorni seguenti furono pieni di allenamenti vari, scanditi da una rigida tabella di marcia non soggetta a cambiamento alcuno. La mattina si iniziava con una lunga corsa che copriva buona parte del bosco circostante fino ad arrivare alla vicina catena montuosa, una cosa in cui si dovevano tenere dei pesi che non erano mai gli stessi ma che cambiavano ogni volta; seguiva, poi un’esercitazione di tiro con l’arco in cui, delle volte, bisognava incoccare più frecce insieme e con ognuna di esse prendere un determinato bersaglio; pesca a mani nude, per accrescere i riflessi con qualcosa di piccolo che sapeva essere veloce; combattimento corpo a corpo e, infine, la temuta prova del primo giorno e ancora nessuno era riuscito a raggiungere la freccia dorata scoccata dal comandante della seconda divisione.

Per Wei Wuxian tutto questo stava cominciando a diventare frustrante, ma non per il fatto di non riuscire a usare l’arco come voleva lui, ma per il fatto che ogni allenamento a cui si sottoponeva si doveva concludere con un suo inevitabile fallimento. Lui che nella corsa non aveva eguali doveva spesso e volentieri arrivare ultimo o, alla peggio, non finirla arrivando nemmeno a metà strada prima di accasciarsi dalla fatica provocata anche da quei pesi che, a conti fatti, non erano difficili da gestire. Lo smacco più grande arrivò il giorno in cui dovette affrontare Jiang Cheng nel combattimento corpo a corpo. Doveva fare maggiormente attenzione al modo in cui si muoveva perché, se il fratello non gli rivolgeva alcun sguardo durante le altre prove qui, doveva farlo per forza di cose anche per valutare la mossa migliore da adoperare. Nel corso degli anni è capitato spesso si esercitassero spesso in questa pratica e, infatti, i movimenti di Jiang Cheng erano abbastanza facili da prevedere, oltre che si muoveva sempre alla stessa maniera, ma qui Wei Wuxian, non potendo permettersi il lusso di leggerlo come è solito fare, ha preferito far durare il tutto il meno possibile. Praticamente finito a terra con un semplice pugno, nemmeno dato troppo forte considerando che l’energia spirituale è ancora abolita, a pochi secondi dall’inizio dell’incontro ha dato segni di non volersi più rialzare, lamentandosi, anche in un modo abbastanza lagnoso, per il dolore provato. Steso per terra poté vedere chiaramente Jiang Cheng allontanarsi, non prima di avergli lanciato contro il tipico sguardo di quando era solito riferirsi a qualcuno come “patetico” anche senza l’uso della parola. Oh, se glieli avrebbe fatti pagare tutti questi smacchi una volta tornati a casa.

In tutto questo, Wei Wuxian si doveva sorbire non solo le occhiate di derisione da parte dei suoi compagni d’armi, quelle ammonitrici da parte di Lan Wangji ma anche i commenti acidi da parte del suo fratello temporaneo: Jin Zixuan! Non perdeva tempo a ricordargli che non sapeva fare niente, che doveva impegnarsi di più e altri commenti poco carini a cui non prestava eccessivamente attenzione. Per fortuna in suo favore giungeva spesso Jin Guangyao che cercava di rabbonire l’erede del Clan Jin, e non poteva far altro che essergli grato sebbene a Wei Wuxian desse fastidio il fatto che doveva esserci qualcuno a dover prendere le sue difese per forza di cose perché non poteva alzare troppo la voce senza farsi scoprire. Era una situazione particolarmente stressante quella a cui si era sottoposto in modo spontaneo eppure, non si stava pentendo nemmeno per un istante.

Giunse la sera e con essa la fine di quegli allenamenti estenuanti con commenti acidi annessi e, Wei Wuxian, sentì il bisogno di allontanarsi da quella parte di campo destinata alle tende del Clan Jin per ricercare il piacere di rilassarsi almeno un po'. Una volta sicuro di essersi allontanato abbastanza, tirò fuori dalla veste il talismano che aveva attivato quella stessa mattina. Si era sbiadito in modo completo e questo significava solo una cosa: il colore dei suoi occhi e la sua spada erano tornati come prima di assumere l’identità di Mo Xuanyu. È vero, all’inizio aveva prediletto l’uso di un incantesimo per questa questione, ma quando ha appreso il fatto che l'energia spirituale non poteva essere utilizzata è letteralmente sceso a patti con questa soluzione alternativa in modo da diminuire ancora di più la possibilità di venire scoperto. Per fortuna, Wei Wuxian aveva una predisposizione naturale per l'uso dei talismani e, per ogni evenienza se n'era portati molto di più rispetto al normale. In fondo, li poteva utilizzare come più voleva, l'unico limite era costituito dalla fantasia, cosa che al ragazzo decisamente non mancava.

Arrivò nei pressi del lago, distante qualche minuto dall'accampamento, e mentre si avvicinava alla riva il suo sguardo si spostò da parte a parte per controllare che non ci fosse nessuno, ma tutto era libero e anche dentro quelle fredde acque non avvertì alcun movimento sospetto. Tolse Suibian dalla cinta appoggiandola contro la prima roccia utile, una cinta che poi venne slacciata per permettere alla veste superiore di scivolare lungo le spalle rivelando quella candida pelle resa, forse, un po' più delicata per via della pallida luce lunare che si stava facendo strada nel cielo notturno. L’aria invernale era piuttosto pungente ma Wei Wuxian non avvertì alcun tipo d fastidio, al contrario non vedeva l’ora di buttarsi in acqua per sbollire un po' il suo spirito anche troppo rovente di questi giorni, un modo come un altro per rischiararsi le idee. Si avvicinò un po' di più alla riva ma, come a volersi rilassare un po' di più, chiude gli occhi prendendo un lungo respiro, qualcosa che lo distolse per un attimo da tutto quello che aveva intorno a sé. Una distrazione che comportò un suo inevitabile passo falso.

Un rumore sordo, tipico di quando qualcosa cade a terra, lo distolse facendogli aprire gli occhi di scatto e muovere la testa all’indietro. Per un attimo desiderò che fosse frutto della sua semplice immaginazione mista a paranoia, ma i suoi timori aumentarono quando vide quello sguardo acquamarina spalancato, uno sguardo che apparteneva a una sola persona: Wen Ning!

«Ma… ma quello…»

Balbettò il medico da campo indicando con un gesto tremante della mano la scapola dove Wei Wuxian aveva impresso il servile marchio della nobile clan di Yunmeng.

Fottuto. Wei Wuxian si sentì irrimediabilmente fottuto. Vide ogni suo sforzo andare in frantumi come lo specchio esistente più pregiato, sciogliersi come la neve all’arrivo della primavera. Però non voleva arrendersi così, non poteva permettersi di farlo! Senza che se ne fosse accorto si era già messo addosso la parte superiore della sua veste, recuperato la spada e corso in direzione del medico afferrandolo solo per farlo voltare e puntargli l’arma alla gola, lama che aveva di poco lasciato il fodero scuro e che fredda brillava contro la porzione scoperta del collo del povero ragazzo che, per la paura, aveva preso irrimediabilmente a tremare senza dire nulla.

«N-non… non… u-uccidermi.»

Era vero che Wen Ning non voleva dire nulla, eppure queste parole uscirono spontaneamente dalle sue labbra. Parole che provocarono una nuova stilettata di ansia nell’animo di Wei Wuxian. Entrambi i ragazzi erano in panico, ma per motivi assai diversi.

«Zitto… zitto! Fai silenzio. Cazzo.»

Ora Wei Wuxian non aveva tempo di pensare a quanto fosse stato stupido a non entrare subito in acqua e perdere tempo in quel modo! Doveva pensare velocemente a una soluzione perché come era arrivato Wen Ning potevano giungere anche gli altri, e come spiegare poi la spada puntata contro il povero e timido medico da campo? Specie se a brandirla era colui che tutti ritenevano un lavativo assolutamente incapace che al campo non doveva metterci proprio piede.

«Ora ascoltami. Adesso ti lascerò andare, e tu ti incamminerai verso la tua tenda, e io ti seguirò. Hai capito? Non urlare, non correre… comportati normalmente, o sarò costretto a farti del male e credimi, è l’ultima cosa che vorrei.»

Wen Ning, sentendo queste parole, si lasciò sfuggire un pigolio sommesso e si limitò ad annuire in modo piuttosto sbrigativo senza far uscire alcun fiato dalle sue labbra. Wei Wuxian con un leggero colpo di polso rinfoderò la lama di Suibian liberando poi il medico dalla sua ferrea stretta. L’altro si abbassò, ma solo per recuperare il piccolo secchio di legno che aveva lasciato cadere poco prima per poi avviarsi nuovamente verso il campo e la sua tenda di conseguenza. C’era un certo tremore nei suoi movimenti ma, come aveva promesso a Wei Wuxian, non provò manco lontanamente a correre e ad avvertire qualcuno di quanto visto. Evidentemente doveva tenerci molto alla sua vita, eppure Wei Wuxian si chiese se davvero sarebbe stato in grado di fare del male a qualcuno che a malapena riusciva a tenere lo sguardo fisso negli occhi di qualcuno senza il timore di svenire da un momento all’altro.

No, adesso non poteva permettersi di pensare a questo! Doveva riflettere sulla sua prossima mossa e per farlo, non gli restavano che una manciata scarsa di minuti.

Dopo tutti gli sforzi fatti la sua permanenza al campo rischiava davvero di essere compromessa. Al solo pensiero c’era solo una cosa che voleva ardentemente fare: urlare!





Angolo Autrice:

Ma saaalve, come va? u.u non ci sentiamo da un pò da queste parti. Passato bene il Natale? *coff*
Si, sto divagando come al mio solito per rimandare la spiegazione su questo capitolo x°°
Diciamo che è pieno di mai na gioia per il povero Wei Wuxian e io lo so che da qualche parte nella novel è li a lanciarmi maledizioni e orde di cadaveri feroci.
Mai che gliene andasse bene una a quel ragazzo, e mi dispiace molto per questo çç 
Wen Ning lo ha scoperto, e adesso? beh... lo scoprirete nel prossimo capitolo u.u
Lo so, avrei potuto benissimo farli parlare in questo, ma comunque volevo mantenere un certo mood drama senza spezzarlo (volevo essere più infame e interromperlo nel momento stesso in cui Wei Wuxian ha guardato Wen Ning... sono stata anche buona dai x°°)
Che poi oh, pensate davvero che quel rotolino di cannella sia capace davvero di tradire qualcuno? Io non credo.
Avverto subito che il prossimo aggiornamento potrebbe metterci un pochino a uscire, perchè prossima settimana inizia un filone nel gdr che devo seguire ed è anche il compleanno del mio cucciolino, Lan Sizhui, quindi devo scrivere una ff per lui. Ma siate fiduciosi, proverò comunque a buttare giù qualche riga in momenti morti xD
Come sempre ringrazio davvero la mia partner di coltivazione, che spero non mi stia lanciando maledizioni, Lilith. Sempre disponibile ad aiutarmi quando qualcosa non mi quadra e a darmi consigli.
Come farei senza di lei?
Bon... io ho finito qui, alla prossima <3 
   
 
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