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Autore: CKS    07/01/2020    4 recensioni
Continuano le reazioni dei personaggi di Captain Tsubasa alle storie scritte su di loro!
La prenderanno bene? Oppure vorrebbero tanto non essere mai incappati nei racconti su di loro?
[I personaggi presenti nella storia sono molti di più rispetto a quelli indicati nello specchietto].
Buon divertimento e buone risate! (Spero).
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Azumi Hayakawa, Maki, Yayoi Aoba/Amy, Yoshiko Fujisawa/Jenny, Yukari Nishimoto/Evelyne Davidson
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il primo incontro 
-Va bene per le sette?-
-Sì, signor Wakabayashi. Le prepareremo il tavolo per quell'ora-.
Sorrido soddisfatto.
Finalmente io e i miei genitori avremo un po' di tempo per stare assieme, così ho deciso di prenotare un tavolo al phillips Restaurant.
Sto per andare via, quando della gente mi ferma per degli autografi e per delle foto: mi hanno riconosciuto.
D'altra parte non mi piace andare in giro con le guardie del corpo, e neppure indossare un qualcosa come parrucche o occhiali da sole per non rendermi riconoscibile.
La mia attenzione vene attirata da una donna, che a occhio e croce potrebbe avere la mia età, che è seduta a un tavolo un po' defilato.
Ma la sua espressione non sembra affatto felice, anzi. Sembra quasi che sia sul punto di piangere.
Mi scuso con le persone e mi avvicino a lei, che alza la testa.
-Tutto bene?-.
La osservo meglio. I capelli lunghi, nerissimi e gli occhi azzurri. Il naso ha la gobbetta, ma questo non le rovina il volto. Solamente... Le dà un'aria particolare.
-Sì, più o meno- 
-Davvero, stai bene?- non so come, ma le do direttamente del tu.
-Non proprio- e abbozza un sorriso imbarazzato e tira su con il naso -Ma non voglio annoiarti con le mie chiacchiere-
-Oh, no. Non pensare questo- mi siedo sul posto libero -Deve venire qualcuno con te?-
-Avrebbe dovuto- mi dice con una smorfia amara -Peccato che nemmeno un quarto d'ora fa il mio ragazzo mi abbia mollata qua al tavolo. Oggi doveva essere il nostro primo anniversario come coppia, e avevamo deciso di concederci un piccolo lusso- mi squadra con attenzione -Di sicuro per te è normale venire qui una volta a settimana, ma per noi no. Però a quanto pare salterò la cena-
-Aspetta- la fermo proprio mentre sta per alzarsi -Facciamo così: tu mi racconti qualcosa in più su di te, e io ti offro la cena. Ci stai?-.
Si ferma, indecisa se accettare o meno.
-Va bene, a patto che anche tu mi racconti qualcosa!-.
                                          *
L'espressione di Genzo in questo momento è impagabile: testa china e guance rosse per l'imbarazzo!
Sia per aver macchiato l'unico abito di marca che possiedo, sia di essersi ricordato di non aver preso il portafoglio perché era venuto qui soltanto per prenotare il tavolo per una cena con i genitori, proprio mentre il cameriere ha consegnato il conto!
Per fortuna siamo riusciti a cavarcela perché Genzo ritornerà dopodomani al ristorante, e salderà anche il conto di questa cena.
-Senti, mi dispiace. Ho reso questa serata un vero e proprio disastro-
-Tu dici? Fammi capire, sei un perfezionista?-
-Non proprio, ma in genere quando esco con le ragazze non ho mai combinato un disastro dietro l'altro-.
Lo conosco da poco, ma quando sento la parola 'Ragazze' stringo un po' i denti.
Ovvio che una persona così abbia tante... Ammiratrici.
-Allora dovresti sapere una cosa: io odio gli appuntamenti perfetti!-
-Come?- mi guarda sinceramente stupito.
-Sì, non mi piace quando voi ragazzi vi fissate sul fatto di organizzare per filo e per segno delle serate che non debbano avere il minimo difetto. In un linguaggio più terra terra: sai che palle!-
-Aspetta: tu mi stai praticamente dicendo che non sei minimamente arrabbiata perché ti ho sporcato il vestito e ho rischiato di farti pagare il conto?!-
-Esatto! Genzo, va bene che questo è un vestito di marca, ma si può lavare come tutti gli altri vestiti che esistono su questo pianeta!
E per il conto... Effettivamente era una cifra un po' altina ed equivaleva a ciò che io guadagno in un mese, ma ti dico che avrei comunque pagato perché, onestamente, non mi va di fare la mantenuta!-
-Non lo nego, le tue risposte mi hanno stupito-
-Però effettivamente, se proprio vuoi farti perdonare, ci sarebbe qualcosa che vorrei da parte tua!-
-E sarebbe?-
-Voglio un secondo appuntamento!-
-Sul serio?-
-Sì-
-Va bene, devo farmi perdonare, quindi questo ed altro! Ma... Sarei troppo sfacciato se ti chiedessi qualcosa anch'io?-.
Faccio finta di pensarci su.
-Dipende dalla richiesta-.
Mi prende tra le braccia... E mi bacia.
-Ecco!- sussurra quando ci siamo staccati -È questo che volevo da te!-
-Allora... Quando sarà il prossimo appuntamento?-
-Ce l'hai il telefono?-.
Annuisco e lo prendo dalla borsetta.
-Ti do il mio numero, così possiamo tenerci in contatto. Non credo sia possibile decidere così, ora, su due piedi-.
Lui mi detta il numero, lo salvo in rubrica.
-Vieni, ti accompagno a casa-
-Guarda che è abbastanza lontana da qua!-
-E che importa? Almeno ho più tempo di stare con te, no?-.
Mi stringo di più al suo braccio.
-Giusto!- e gli schiocco un bacio sulla guancia, in segno di ringraziamento.
Questa flashfic è dedicata a Marina_1990, ed è un piccolo regalo di compleanno per lei!
Dato che Ayla sembra aver riscosso un certo 'Successo', ho deciso di approfondire il personaggio e scrivere qualcosa in più su di lei.
Inoltre questa flashfic si riallaccia a quella che ho scritto su Genzo nella precedente raccolta!
Scusate se (come al solito) non ho risposto alle recensioni, cercherò di rimediare in fretta.
Nel frattempo mi prenderò una piccola pausa per scrivere le ultime flashfic, così da aggiornare poi molto più velocemente, e terminare la raccolta, e anche scrivere il capitolo per la long che ho cominciato, ma poi è rimasto lì.
Vi ringrazio tutti, davvero, anche se mi dispiace che tra qualche flashfic questa avventura finirà!
CKS 

                                         Il primo incontro 


-Va bene per le sette?-

-Sì, signor Wakabayashi. Le prepareremo il tavolo per quell'ora-.

Sorrido soddisfatto.

Finalmente io e i miei genitori avremo un po' di tempo per stare assieme, così ho deciso di prenotare un tavolo al phillips Restaurant.

Sto per andare via, quando della gente mi ferma per degli autografi e per delle foto: mi hanno riconosciuto.

D'altra parte non mi piace andare in giro con le guardie del corpo, e neppure indossare un qualcosa come parrucche o occhiali da sole per non rendermi riconoscibile.

La mia attenzione vene attirata da una donna, che a occhio e croce potrebbe avere la mia età, che è seduta a un tavolo un po' defilato.

Ma la sua espressione non sembra affatto felice, anzi. Sembra quasi che sia sul punto di piangere.

Mi scuso con le persone e mi avvicino a lei, che alza la testa.

-Tutto bene?-.

La osservo meglio. I capelli lunghi, nerissimi e gli occhi azzurri. Il naso ha la gobbetta, ma questo non le rovina il volto. Solamente... Le dà un'aria particolare.

-Sì, più o meno-

-Davvero, stai bene?- non so come, ma le do direttamente del tu.

-Non proprio- e abbozza un sorriso imbarazzato e tira su con il naso -Ma non voglio annoiarti con le mie chiacchiere-

-Oh, no. Non pensare questo- mi siedo sul posto libero -Deve venire qualcuno con te?-

-Avrebbe dovuto- mi dice con una smorfia amara -Peccato che nemmeno un quarto d'ora fa il mio ragazzo mi abbia mollata qua al tavolo. Oggi doveva essere il nostro primo anniversario come coppia, e avevamo deciso di concederci un piccolo lusso- mi squadra con attenzione -Di sicuro per te è normale venire qui una volta a settimana, ma per noi no. Però a quanto pare salterò la cena-

-Aspetta- la fermo proprio mentre sta per alzarsi -Facciamo così: tu mi racconti qualcosa in più su di te, e io ti offro la cena. Ci stai?-.

Si ferma, indecisa se accettare o meno.

-Va bene, a patto che anche tu mi racconti qualcosa!-.


                                          *


L'espressione di Genzo in questo momento è impagabile: testa china e guance rosse per l'imbarazzo!

Sia per aver macchiato l'unico abito di marca che possiedo, sia di essersi ricordato di non aver preso il portafoglio perché era venuto qui soltanto per prenotare il tavolo per una cena con i genitori, proprio mentre il cameriere ha consegnato il conto!

Per fortuna siamo riusciti a cavarcela perché Genzo ritornerà dopodomani al ristorante, e salderà anche il conto di questa cena.

-Senti, mi dispiace. Ho reso questa serata un vero e proprio disastro-

-Tu dici? Fammi capire, sei un perfezionista?-

-Non proprio, ma in genere quando esco con le ragazze non ho mai combinato un disastro dietro l'altro-.

Lo conosco da poco, ma quando sento la parola 'Ragazze' stringo un po' i denti.

Ovvio che una persona così abbia tante... Ammiratrici.

-Allora dovresti sapere una cosa: io odio gli appuntamenti perfetti!-

-Come?- mi guarda sinceramente stupito.

-Sì, non mi piace quando voi ragazzi vi fissate sul fatto di organizzare per filo e per segno delle serate che non debbano avere il minimo difetto. In un linguaggio più terra terra: sai che palle!-

-Aspetta: tu mi stai praticamente dicendo che non sei minimamente arrabbiata perché ti ho sporcato il vestito e ho rischiato di farti pagare il conto?!-

-Esatto! Genzo, va bene che questo è un vestito di marca, ma si può lavare come tutti gli altri vestiti che esistono su questo pianeta! E per il conto... Effettivamente era una cifra un po' altina ed equivaleva a ciò che io guadagno in un mese, ma ti dico che avrei comunque pagato perché, onestamente, non mi va di fare la mantenuta!-

-Non lo nego, le tue risposte mi hanno stupito-

-Però effettivamente, se proprio vuoi farti perdonare, ci sarebbe qualcosa che vorrei da parte tua!-

-E sarebbe?-

-Voglio un secondo appuntamento!-

-Sul serio?-

-Sì-

-Va bene, devo farmi perdonare, quindi questo ed altro! Ma... Sarei troppo sfacciato se ti chiedessi qualcosa anch'io?-.

Faccio finta di pensarci su.

-Dipende dalla richiesta-.

Mi prende tra le braccia... E mi bacia.

-Ecco!- sussurra quando ci siamo staccati -È questo che volevo da te!-

-Allora... Quando sarà il prossimo appuntamento?-

-Ce l'hai il telefono?-.

Annuisco e lo prendo dalla borsetta.

-Ti do il mio numero, così possiamo tenerci in contatto. Non credo sia possibile decidere così, ora, su due piedi-.

Lui mi detta il numero, lo salvo in rubrica.

-Vieni, ti accompagno a casa-

-Guarda che è abbastanza lontana da qua!-

-E che importa? Almeno ho più tempo di stare con te, no?-.

Mi stringo di più al suo braccio.

-Giusto!- e gli schiocco un bacio sulla guancia, in segno di ringraziamento.








Questa flashfic è dedicata a Marina_1990, ed è un piccolo regalo di compleanno per il suo compleanno!

Dato che Ayla sembra aver riscosso un certo 'Successo', ho deciso di approfondire il personaggio e scrivere qualcosa in più su di lei.

Inoltre questa flashfic si riallaccia a quella che ho scritto su Genzo nella precedente raccolta!

Scusate se (come al solito) non ho risposto alle recensioni, cercherò di rimediare in fretta.

Nel frattempo mi prenderò una piccola pausa per scrivere le ultime flashfic, così da aggiornare poi molto più velocemente, e terminare la raccolta, e anche scrivere il capitolo per la long che ho cominciato, ma poi è rimasto lì.

Vi ringrazio tutti, davvero, anche se mi dispiace che tra qualche flashfic questa avventura finirà!

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