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Autore: Neko    03/08/2009    6 recensioni
Voglio raccontarvi una storia. La mia e quella di una persona a me cara. voglio parlarvi delle ingiustizie che i capi di un villaggio commettono su esseri senza difese. della lotta di una persona che per 15 anni non ha conosciuto altro che dolore e che era all'oscuro di cosa volesse dire vivere una vita normale. Voglio dirvi come è riuscito, con grande capacità, a lasciarsi il passato alle spalle e a diventare la persona che ora è apprezzata da tutta Konoha
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 16: Jiraya combina guai

 

Passarono altri due mesi e in quell’arco di  tempo cambiammo spesso villaggio.

In uno in particolare ci fermammo, un paese conosciuto per le sue piante curative.

Scoprii solo più tardi che Jiraya ci aveva condotto in quel luogo, apposta per farmi studiare un po’ di medicina.

A quanto pare Tsunade, prima di partire, gli aveva chiesto di fare un salto in quel villaggio, per farmi continuare gli studi.

In più Jiraya conosceva una persona specializzato in medicina e mi affidò ai suoi insegnamenti.

Mentre io riprendevo a studiare, Jiraya cominciò un estenuante allenamento, per insegnare a Naruto le basi per essere un buon ninja.

Esso era molto portato al combattimento corpo a corpo e al lancio delle armi, mentre era più scarso nel controllo del chakra.

Infatti per imparare a camminare sull’acqua ci mise parecchio, rispetto alla sottoscritta… e pensare che ha una fonte inesauribile di chakra grazie al Kyuubi.

Purtroppo, dovendo studiare, non potevo rimanere vicino ai miei compagni a controllarli e capitava spesso che i due ne combinassero di tutti i colori.

Un giorno, quando rincasai nel piccolo appartamento che avevamo affittato, sentii dei connotati di vomito provenire dal bagno.

Mi precipitai nella stanza e vidi Jiraya inginocchiato, dare delle pacche sulle spalle a un Naruto piegato sul gabinetto.

Allarmata mi avvicinai a loro e chiesi delle condizioni del ragazzo.

“Cosa è successo? Sta male?”

Naruto sentendo la mia voce alzò la testa.

Aveva un aspetto orribile, il volto pallido e due profonde occhiaie.

Pensai avesse l’influenza, ma non era niente di tutto ciò.

“il ragazzino non regge l’alcool!” mi disse Jiraya.

Mi girai a guardarlo come se davanti avessi un alieno. Possibile che alcuni adulti fossero così irresponsabili?

Il ragazzo aveva bevuto solo acqua in vita sua, al massimo qualche succo di frutta, ma non sapeva cosa fosse l’alcool e che esso potesse fare male.

Di certo non era stata un’idea del mio compagno di mettersi a bere chissà quale porcheria.

“L’ha fatto bere? Ma è completamente impazzito? Ha solo 16 anni” gli dissi furibonda.

“Siamo andati in un delizioso bar all’angolo e dato che c’era sakè in offerta ne ho approfittato!” disse cercando di difendersi.

“Ma come le è saltato in mente di fare bere pure lui?”

“Andiamo, volevo solo farlo svagare un po’?”

“Le sembra che in questo momento si stia svagando? Quanto l’ha fatto bere?”

Jiraya sembrò rifletterci “Più o meno quanto ho bevuto io…qualche bicchierino!”

Non mi trattenni…gli diedi un pugno in testa e, subito dopo, cercai di portare Naruto a letto.

Era talmente ubriaco che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi.

Era il momento di mettere in pratica quanto imparato. Gli preparai un infuso di erbe adatte a combattere la sbronza e a calmare il mal di testa che si sarebbe susseguito.

Per fortuna Naruto si riprendeva in fretta e il giorno dopo, era più voglioso di allenarsi del solito.

Ma non finì là.

Jiraya adorava ficcarsi nei guai e chi ci rimetteva se non Naruto?

Un altro giorno dovetti curare un bernoccolo al mio compagno. Da cosa gli era stato procurato?

Da un gruppo di ragazze furiose che gli lanciarono addosso tutto ciò che gli capitava a tiro.

Il vecchio pervertito l’aveva portato alle terme e l’aveva spinto a spiare le ragazze dicendogli che era un allenamento ed esso senza pensare di far male obbedì.

“Sei troppo lento ragazzo mio! Devi essere più rapido se non voi farti prendere la prossima volta!”

Lanciai uno dei suoi adorati libri in faccia all’uomo e girandomi verso Naruto, dissi lui con tono severo

“Non ci sarà nessuna prossima volta, capito?”

Il ragazzo annuì, ma vidi Jiraya sogghignare. Quello era un cattivo segno…quel vecchio non era intenzionato a comportarsi in maniera decente.

Una domanda mi fece dimenticare il prurito che avevo le mani. Avrei tanto voluto conciarlo per le feste.

Jiraya, perché spia donne?” chiese Naruto, non capendo il perché di certi comportamenti.

“Come perché? Davvero mi stai porgendo questa domanda?” chiese sbattendo le palpebre per la sorpresa.

Ma povero, cosa vuole che ne sappia lui di certe cose? Era libero da solo pochi mesi.

“non hai notato niente oggi alle terme quando hai guardato dallo spioncino creato da me?”

Il ragazzo ci pensò sopra.

Uhm…visto corpo diverso da mio, ma perché uomo e donna diversi, ma…perché deve essere bello guardare?” chiese continuando non capire.

Avrei tanto voluto che rimanesse ignorante su questo punto.

“Dovresti imparare da lui!” dissi a Jiraya.

“cosa? ma…ma qualcuno dovrà pure insegnargli queste cose della vita!” si giustificò il vecchio

“vuol dire insegnargli a essere un pervertito come lei? Penso che ne possa fare a meno!” gli dissi imbronciata.

“sei peggio di Tsunade…mi togli tutto il divertimento! Comunque…Naruto cosa hai guardato in Sakura per prima cosa quando l’hai conosciuta?” gli chiese.

Sussultai, ma che razza di domande faceva?

“Occhi!” disse  pensieroso

“Nient’altro?” insistette Jiraya

chakra?”

“Poi?”

“Capelli!”

“Poi?”

“bocca?”

“Ma ti sei soffermato al viso?” disse esasperato “Comunue…” tossì per ricomporsi e portandosi le mani al petto “Qui non l’hai mai guardata?”

Naruto si girò a guardarmi e per istinto mi portai le braccia al petto per coprirmi il seno.

Bhe si, ho visto anche la maglia, ma cosa…

Jiraya si portò una mano in faccia sconsolato, mentre io ero piegata in due dal ridere.

Naruto dal canto suo ci guardava, non avendo capito niente.

“Ci sarà molto da lavorare con te, ragazzo!”

Sospirai.

Naruto mi piaceva così com’era, senza pregiudizi e strane idee per la testa, ma mi rassegna all’idea che presto anche lui sarebbe diventato una copia di Jiraya. L’unica cosa che potevo fare io, era fare in modo che non apprendesse tutte quelle stupidaggini che il vecchio gli insegnava.

 

Presto giunse il giorno di ripartire.

Dopo circa una settimana passata nei boschi, intravvedemmo una cittadina.

Conoscevo quel posto, ne avevo sentito parlare molto bene.

Era un paese famoso per le grandiosi feste che creava in onore della fioritura di alcune piante speciali che sbocciavano solo d’inverno.

Era tradizione festeggiare perché la fioritura indicava un anno prosperoso e  pace per il mondo, mentre in caso contrario, se i fiori non avessero dato segno di voler fiorire…qualcosa di spaventoso sarebbe accaduto.

In un volantino lessi che solo tre volte il fenomeno della fioritura invernale non avvenne e ogni volta, poco più tardi era scoppiata una guerra ninja e guarda caso le grandi guerre ninja erano state proprio tre.

Giungemmo al villaggio proprio il giorno della tanto attesa festa.

Coincidenza?

In giro c’erano un sacco di belle ragazze, alle quali Jiraya cominciò subito a correre dietro.

No…era stato tutto calcolato.

Lasciai perdere quel pervertito, ma Naruto questa volta lo portai con me.

C’era un mercatino con un sacco di bancarelle interessanti.

Peccato che non avevo abbastanza soldi per prendere qualche ricordino.

Quella giornata fu divertente, anche se non senza problemi.

Qualche ragazza aveva addirittura provato ad attaccare bottone con Naruto e ovviamente lui parlava tranquillamente con coloro che gli rivolgeva la parola, ma non sapeva cosa significasse fare il filo a una persona.

Nonostante sapessi dell’ingenuità di Naruto e che quindi non c’era niente di cui preoccuparsi, il mio stomaco si contorceva ogni volta che qualcuno lo fermava con qualche scusa banale.

Solitamente Naruto veniva accerchiato quando mi allontanavo un po’ da lui, ma arrivavo sempre io a rovinare la festa a quelle ragazze.

Lo chiamavo con nomignoli affettuosi e gli prendevo la mano, tanto per far capire che Naruto non era disponibile.

Non lasciai la mano del mio compagno per tutta la serata. La tattica funzionò, nessuno gli si era avvicinato ancora, ma io mi sentivo estremamente in imbarazzo, per fortuna lui non capiva.

La sera fu il momento più bello.

Erano in programma i fuochi d’artificio. Si sarebbero tenuti vicino a un lago del posto.

Il luogo era pieno di persone, tanto che mi sentivo soffocare.

Lo spettacolo iniziò.

La gente urlava, fischiava, era molto rumorosa. Era di un fastidio tremendo.

Naruto, forse capendo i miei pensieri, mi prese la mano e mi trascinò fuori da quel casino.

Mi portò sopra una piccola collinetta, dove si trovavano solo alcune coppiette.

Ci sedemmo in cima per vedere lo spettacolo, che finì più o meno verso l’una.

Il viaggio prima di arrivare al villaggio era stato estenuante e io non durai così a lungo.

Mi appoggiai alla spalla del mio compagno e mi addormentai.

Il mattino dopo mi risvegliai in un letto, confusa e non ricordando di esserci mai arrivata.

Fu Jiraya a raccontarmi tutto, quando Naruto uscì a fare una passeggiata.

Dopo essermi addormentata il mio compagno mi aveva riportato a casa in braccio. Era stato delicatissimo dato che non mi ero accorta di niente.

“Sai? È rimasto diversi minuti a guardarti dormire!”

Mi disse facendomi arrossire.

“Secondo me gli piaci e parecchio! E anche a te piace lui. Mi ha raccontato della passeggiata al mercato, che cercavi di allontanare in tutti i modi le ragazze da lui. Ho dovuto spiegargli io del perché di certi comportamenti, dato che non capiva!”

Mi colse impreparata. Chissà cosa poteva avergli raccontato quel pervertito.

“Come dice lei Naruto non capisce certe cose e quindi è impossibile che io gli piaccia in modo diverso da un’amica!”

“Non capirà, ma anche l’uomo ha un suo istinto. Per la maggior parte è addormentato, ma dato che lui ha vissuto come un animale per tutto questo tempo, il suo istinto sarà ancora forte e forse esso lo guida a cercarsi una compagna! Comunque che è molto legato a te e che ti vuole bene lo si vede lontano un miglio!”

Arrossii “si, lo so!”

 

“Sono tornato!” disse Naruto con una busta in mano.

“Finalmente si fa colazione!” disse Jiraya prendendo un croissant dal pacchetto, per poi addentarlo.

“Ma sono alla crema, lo sai che non mi piacciono!” si lamentò il vecchio.

“Ma a Sakura si! Ieri mangiato croissant come piace te, oggi tocca Sakura!”

Arrossii, era davvero dolcissimo.

“Brutto ingrato, fino a prova contraria sono io che ti insegno a diventare ninja!”

“Si, ma è sempre lei che mette me nei guai. Poi Sakura sgrida me, perché dato retta a te!” gli disse facendogli una linguaccia.

Quei due erano buffissimi. Erano soliti punzecchiarsi per ogni minima cosa.

Ero felice, voleva dire che ognuno di loro teneva all’altro.

“Sakura? Ho incontrato una ragazza di ieri e mi ha chiesto che fine avevi fatto tu e se eri la mia fidanzata!”

Sgranai gli occhi.

“e tu?”

Bhe non sapendo cos’è una fidanzata ho detto che sei mia amica, ma lei ha detto che l’atteggiamento che avevamo ieri era da fidanzati, ma esattamente cosa significa?”

Jiraya gli mise un braccio intorno al collo.

Bhe ragazzo mio, significa che tu e Sakura non siete semplici amici, ma qualcosa di più. Una coppia,mi capisci? Abbiamo fatto questo discorso qualche giorno fa”

Naruto annuì “Si, più o meno! Ma io e Sakura no fidanzati!”

“Oh suvvia ragazzo, si capisce che questa ragazza ti piace e la gelosia che lei ha mostrato ieri nei tuoi confronti è un segno che hai fatto centro nel suo cuore!”

Disse Jiraya spingendo il ragazzo e facendolo cadere a terra vicino a me.

Mi guardò e non potei fare a meno di arrossire e di girarmi dall’altra parte.

“Vedi? È pure arrossita. Forza datevi un bacino!”

In quel momento non ci vidi più e alzandomi come una pazza dal letto, tirai in faccia a Jiraya una scarpa  e dopo essermi cambiata uscii per levarmi di dosso quell’imbarazzo che mi si era creato addosso.

Con Naruto ormai capitava spesso, sia perché mi piaceva  e quindi mi imbarazzavo facilmente quando mi guardava e sia perché spesso faceva domande, anche se lecite, che Jiraya rigirava sempre a piacere suo.

E già…la vita con quei due non sarebbe stata facile.

 

  
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