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Autore: Apollonia Storie    10/01/2020    1 recensioni
Lily. Harry. Ania. Draco. Voldemort.
Gli scacchi principali di questo gioco mortale.
Ania aspettava da anni di conoscere finalmente il grande Harry Potter, eppure, da quel momento in poi una serie di eventi agitano acque pericolose.
Draco non sa cosa ci vede in quella lí, sa solo che lo scava dentro, che é fragile e pericolosa allo stesso tempo, e che a lui i giochi pericolosi sono sempre piaciuti.
E il Signore Oscuro pensa davvero di conoscere bene il suo servitore Severus? E se il piú grande segreto dell'uomo fosse una figlioccia maledetta, per cui darebbe la vita?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Immasticabili Al Latte di Rospo (pics by me)




 VII
 
 
- Siediti!
-  Severus, stavo semplicemente camminando e…-
- Ho detto siediti!– sibilò Piton rivolgendole una delle sue occhiate nere.
 
Ania si morse un labbro e controvoglia prese posto su una delle due sedie in acero davanti la scrivania.
 
Fece spallucce e alzò lo sguardo, in attesa della ramanzina che iniziò esattamente cinque secondi dopo.
 
- Mi chiedevo, Ania Wool, per quale assurdo motivo, dopo sette anni ad Hogwarts vissuti privi di problemi e angosce, lontano da ogni pericolo e stupidata, hai deciso di godere ADESSO della compagnia di Harry Potter! –
- …Non ero in sua compagnia, stavo semplicemente tornando dalla Biblioteca.. –
-  Non importa! Hai idea del pericolo che corri, che entrambi correte al solo passare tre secondi del vostro tempo insieme? – sbottò Piton poggiando le mani sulla scrivania mentre una sottile ruga di ira si faceva spazio sulla fronte.
 
- Prima o poi avrò il diritto di … -
- No Ania, se vuoi che le cose vadano come devono, non avrai mai il diritto di fare alcunché . Non dovresti nemmeno lontanamente pensare ad un’eventualità cosi scellerata. –
- E scellerato anche che Malfoy, figlio di Mangiamorte, mi stia attorno, ma non mi sembra tu abbia detto alcunché al riguardo!ribattè Ania a denti stretti, una tremolio di rabbia che si faceva strada tra le corde vocali.
 
- Nessuno ti ha obbligato a venire ad Hogwarts. – rispose semplicemente Piton
- Avresti potuto continuare a studiare privatamente … invece sei voluta venire a tutti i costi pur di  “vedere Harry”
-  Siamo parte della stessa maledettissima storia da quando siamo nati! –
- A malapena si ricorda di te! Era un moccioso ancora attaccato al cordone ombelicale -
- Beh IO mi ricordo di LUI! E Lily ci avrebbe voluti insieme, fino alla fine.  
 
Le palpebre svogliatamente disinteressate di Piton si alzarono di botto. Il lampadario di cristalli parve tremare per qualche secondo mentre anche l’aria si inasprì nelle narici di Ania.
- Hai troppi pensieri vaganti in quella testa da ragazzina immatura, Ania. Ti farà bene rinfrescarti le idee nella Guferia, ogni martedì, dalle 16 alle 19 –
- Cosa sarebbe una punizione? Per aver fatto cosa? –
- Evidentemente dieci anni di dedizione nell’allevarti in casa mia non sono bastati a farti collegare il cervello alla bocca… -
- E dovrebbe farlo pulire escrementi di piccione nel bel mezzo di Ottobre ? –
- Cosi.si.spera. – scandì, ogni sillaba un mattone che faceva scricchiolare il legno della scrivani. Il dito biancastro di Pitons cattò nell’aria ad indicare la porta.
La sessione era finita.
Ania, vai in pace.
 
 
 
VIII
 
Un pensatoio.
Un bel pensatoio in osso bianco, di quelli degli antichi celti, che fanno un bel riflesso bluastro.
C’ avrebbe versato tutti i suoi ricordi , che in tutta onestà erano un bel po'. Anche troppi,
A volte credeva di ricordare persino il momento in cui era venuta al mondo, in una vecchia casa vicino Manchester, nei freddi giorni di Novembre.
O forse erano stati i racconti piuttosto dettagliati di sua madre a farglielo credere.
 
In ogni caso ricordava veramente tantissime cose… la dura vita degli ipertimesiani.
Cosa sono gli ipertimesiani? Oh, niente di particolarmente eccitante o alieno… sono semplicemente persone affette da ipertimesia, la cosiddetta “sindrome della super memoria” . Più che sindrome, una maledizione.
A volte dimenticare è il lenitivo perfetto alle ferite più profonde, ma a lei questo vantaggio non era stato concesso.
Ed è per questo che quella mattina mise nella borsa un pacco di biscotti “Immasticabili al latte di rospo” .
Nome mostruoso per dei biscotti per bambini, ma tranquilli, c’è una spiegazione molto semplice: sono immasticabili  perché cosi morbidi da non aver nessun bisogno di essere addentati, e al latte di rospo perché sono al latte, normalissimo latte, ma hanno la forma di un rospo. Semplice e innocuo.
 
Scese gli ultimi gradini verso l’atrio aguzzando la vista. Nel suo campo visivo rientrò Goyle, che nel vederla abbassò le palpebre e aprì la bocca, simulando quella che doveva essere una persona dormiente ma che ad Ania pareva solo uno troll molto grasso.
 
Fece finta di niente e percorrendo qualche metro individuò la persona che stava cercando.
 
- HEY, HARRY! – chiamò a gran voce facendo voltare anche i tre amici in compagnia del ragazzo
 
- Oddio ora ti segue anche? –
- Ginny, magari vuole solo farmi gli auguri per la partita… -
 
- Hey, Harry, ciao. – sorrise Ania affannata raggiungendolo
- Hey, Ania.. ciao! ehm loro sono i miei amici Ro... –
- Si beh Harry è tardi, ti aspettiamo al campo ok? – biasciscò Ginny piuttosto acidamente trascinando Ron per una manica
 
- Scusala. Sai è l’ansia pre partita, colpisce un po' tutti–
- Già, immagino.Senti, …ti ho… portato questi !–
 
Ania rovistò per qualche secondo nella borsa, spostando quaderni e fogli sparsi. Alla fine dopo una combattuta ricerca tirò fuori un pacco bianco e oro con sopra disegnati quelli che sembravano ranocchi, e lo porse ad Harry.
 
- Mangiali, ti piaceranno. Buona partita. –
 
Harry stava per ringraziarla titubante ma Ania fu più veloce, e con un saluto della mano e un sorriso si arrampicò di nuovo sulla collina verso il castello.
 
Da lontano qualcuno si grattò il mento, con un gesto pensieroso, distratto, dubbioso.
La scena a cui aveva appena assistito non era nient’altro che il patetico tentativo di una ragazzina con problemi di socializzazione di approcciare il ragazzo dei suoi sogni, e che ora trotterellava felice di nuovo verso il castello.
 
Si grattò di nuovo il mento come se il gesto potesse alleviargli quel fastidio appena provato.
La motivazione era semplice.
Il fatto che Potter potesse essere il ragazzo dei sogni  di qualcuno gli provocava una risatina inconscia, una sensazione fastidiosa e divertente al tempo stesso.
Ancora peggio se tale ragazzina era una Serpeverde, una che portava i suoi stessi nobili colori sulla divisa.
E la situazione si aggravava se la tale ragazzina era di circa un paio di anni più grande di loro, aveva due bei occhi verdi e un fondoschiena niente male.
 
MA
C’è sempre il ma che chiarisce tutto… ovviamente tale ragazzina è una ritardata per andare dietro a quello lì. Non per niente chiamata anche Anna Ninna Oh… o Ninna Nanna… ed era Anna il nome?
 
Si grattò di nuovo il mento finchè un urlo lo riportò al campo di Quidditch a pochi metri da loro.
 
- Andiamo Draco, non vorrai perderti la Chang spaccare il muso alla Weasley stamattina!–
   
 
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