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Autore: la_pazza_di_fantasy    12/01/2020    0 recensioni
Camille, terzogenita della famiglia Taiwell, è costretta a sposare il principe dei vampiri per sterminare l'intera famiglia di lui.
Caleb non vuole sposarsi, sopratutto non con una bionda.
Cecil sta per perdere la sua famiglia, la sua vita e anche il suo titolo di nobile per colpa di una malattia ritenuta incurabile.
Jerome vive nel ricordo di un amore che non tornerà più.
Alexander deve mantenere la sua promessa.
Margaret vorrebbe poter rimediare ai suoi errori.
Nikolas vorrebbe tutto tranne la guerra.
Nel mentre i vampiri sono impegnati a respingere i Ghoul e impedirgli di distruggere il loro regno.
Ci riusciranno? E soprattutto riusciranno ad evitare l'attacco da parte degli umani?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caleb era comodamente sdraiato su un divanetto della sala lettura mentre leggeva n libro che parlava dei ghoul. In realtà quel libro l’aveva già letto parecchie volte, ma non sapeva che fare e non aveva intenzione di iniziare un nuovo libro.

Un’idea era quella di andare dalla sua fidanzata a vedere cosa stava facendo, ma scosse la testa. Perchè improvvisamente gli era venuto quel pensiero in mente? Non doveva assolutamente farsi abbindolare da quella ragazza. Era sicuro ci fosse qualcosa sotto. Non poteva essere davvero lei la sua futura moglie!

Ovviamente non si stava minimamente lamentando per il suo aspetto, che anzi li piaceva anche molto, ma per i suo carattere. Dai ragioniamo! Non può esistere veramente una ragazza così timida. E sopratutto una ragazza del genere non accetterebbe di passare il resto della sua misera vita con un vampiro, anzi farebbe in modo di ucciderlo. Perchè allora aveva consegnato l’acqua santa?

Probabilmente aveva parecchie scorte. Una boccetta non sarebbe mai riuscita ad ucciderli tutti quanti.

- è la quinta volta che sbuffi. Si può sapere cosa ti prende?- disse Jerome che era appena entrato nella sala e che si era lasciato cadere a peso morto su uno dei puff che si trovavano vicino a Caleb.

- non mi fido di Camille-

- per il fatto che ha consegnato la boccetta?- chiese Jerome ricevendo poco dopo la risposta affermativa da parte di Caleb. - per quanto ne so credo si trovi meglio qui che con la sua famiglia. Quando sono andato a prenderla il padre l’ha praticamente scaraventata fuori da casa- disse Jerome ripensando a quello che era successo quel giorno.

- non è una giustificazione, poteva essere anche tutto frutto di uno scherzo ben riuscito-

- non credo visto che l’odio negli occhi di quell’uomo era autentico. La tua ragazza non deve aver avuto una vita facile anche per via dei suoi colori-

- cosa intendi?-

- ho la lingua troppo lunga e questo lo sai anche tu. Le ho chiesto perché era mora. Mi ha detto che tutti pensano che la madre abbia tradito Taiwell-

Caleb ascoltò le parole di Jerome senza però fare commenti.

- questo spiegherebbe i suoi capelli scuri, ma non perché ha consegnato l’acqua santa-

- questo dovresti chiederlo direttamente a lei. È nella stanza rossa se ti interessa saperlo- Caleb guardò Jerome male. Non gli aveva chiesto dove si trovasse la ragazza, e poi non aveva minimamente voglia di parlare con quella ragazza.

- non fare così, prima o poi dovrete per forza parlare fra di voi. Non potete di certo essere marito e moglie senza aver fatto una conversazione decente!- disse il moro per niente intimorito dallo sguardo di fuoco del principe dei vampiri.

- possiamo anche non parlarci, tanto ha scarse probabilità di sopravvivere. Vi state affezionando tutti troppo solo perché vi ha consegnato quella stramaledetta boccettina- disse Caleb alzando la voce. Non aveva paura di essere sentito dagli altri. Le sue parole erano la pure e semplice verità.

- bene, però quando sarai tu ad esserti affezionato non venire da me a piangere perché hai perso il tuo tempo con lei a sbuffare facendo complotti infondati. Quella ragazza ha paura dei vampiri, si trova in un castello pieno zeppo di vampiri, costretta a sposare uno di loro con il compito di ucciderci tutti. Tu al suo posto non avresti dato la boccetta? Io pensandoci l’avrei fatto- disse alla fine il moro alzandosi e uscendo dalla sala lasciando Caleb completamene da solo e in balia dei suoi pensieri.

Alla fine decise di alzarsi e si incamminò verso la stanza rossa. Arrivò quasi subito e stava per aprire di slancio la porta, ma poi decise di bussare.

Fu la voce di sua sorella a dargli il permesso di entrare e Caleb aprì la porta. Stava per dire qualcosa quando Laila cacciò un urlo e lo spinse fuori dalla porta per poi chiudersela alle spalle.

- si può sapere cosa ti è preso? Avevo il permesso di entrare- disse il rosso incrociando le braccia al petto e guardando male la vampira.

- si però Camille aveva indosso uno degli abiti che le sono stati proposti per il matrimonio! Di certo non potevi vederla vestita in quel modo- disse Laila risoluta mentre Caleb la guardava scioccato. Le sue sorelle si fissavano sempre su sciocchezze.

- okay, però dovrei parlare con Camille quindi potete farla uscire?- chiese il ragazzo scocciato. Laila sorrise e rientrò nella camera di Camille chiudendo la porta con violenza facendo alzare un sopracciglio a Caleb.

 

Camille e Sophi appena videro rientrare Laila la guardarono confuse, o meglio Camille la guadò confusa mentre Sophi con gratitudine visto che era riuscita a sentire tutta la conversazione con Caleb.

La sarta invece continuava a lavorare ininterrottamente sul vestito bianco e nere che aveva addosso Camille.

- chi era?- chiese alla fine la mora visto che nessuno parlava.

- Caleb, ha detto che vuole parlarti- Camille sgranò gli occhi. Non si aspettava di certo una cosa del genere.

- be di certo non puoi uscire con questo vestito che è uno dei due sui quali sei indecisa. È tempo di cambiarci. Theresa ci puoi dare il vestito giallo di prima?- disse Sophi rivolgendosi poi alla sarta che prese il vestito giallo, che aveva aggiustato in pochissimo tempo, e lo porse a Camille che con l’aiuto di Laila si tolse quello da sposa per poi metterselo.

Quello era uno dei vestiti che aveva scartato perché troppo scollato, ma la sarta aveva aggiunto una parte ricamata in pizzo che copriva tutta la parte superiore e Camille aveva rinunciato a lottare per farsi togliere quell’obbrobrio. Alla fine quel vestito giallo le andava pure bene e scendeva morbido sui fianchi.

Grazie all’aiuto di Laila e Sophi fu subito pronta e, dopo essersi messa i suoi amati stivali a roso terra sotto lo sguardo sbigottito di Laila e quello sconsolato di Sophi, uscì dalla sua camera trovandosi perfettamente difronte a Caleb che aveva leggermente l’aria spazientita.
Fece un piccolo inchino con la testa.

- vieni parliamo in un posto dove quelle due non ci possano sentire- disse il ragazzo incamminandosi seguito a ruota da Camille.










 

   
 
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