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Autore: fenris    13/01/2020    3 recensioni
Salem è sul punto di mettere le mani sulle Reliquie e usarle per spedire i Grimm in altri mondi, compresa la terra. Gaia, Alaya e Zelretch non possono permetterlo, quindi fanno reincarnare otto Servant ai tempi del team STRQ. Cresciuti, questi Servant diventano prima Cacciatori e poi i genitori e insegnanti della nuova generazione. Riusciranno a scoprire cosa lega davvero i Grimm al loro mondo e a proteggere chi amano? Coppie: Jaune/Pyrrha, Yang/Weiss, Blake/Sun, Jeanne/Sieg, Ruby/Si- oc, Ren/Nora, Qrow/ Summer e altre.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Blake Belladonna, Nuovo personaggio, Ruby Rose, Weiss Schnee, Yang Xiao Long
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Emil e Ruby si stavano squadrando attentamente da ormai un minuto intero, attorno a loro regnavano solamente il silenzio, la presenza confortante della casa in legno nei boschi di Patch e gli sguardi attenti di Yang, Qrow e Zwei.

 

Quando finalmente il cagnolino si fece scappare un guaito, i due partirono all'attacco a velocità che sarebbero state impercettibili per diversi altri studenti dello stesso anno, e senza l'aiuto della loro semblance.

 

La mietitrice, vestita in canottiera e leggins, fece partire la mano a taglio contro il collo di Emil, che l'avvolse col proprio braccio e rispose facilmente con un pugno infuso d'Aura dritto nel viso.

 

“ Ancora stento a credere che Emil sia così veloce con quella stazza.”, commentò Yang impressionata. Ruby, per quanto provata dal colpo, provò a contrattaccare con un calcio dritto al mento. Questa volta riuscì a spedire indietro il fauno di qualche metro e partì alle spalle tentando un calcio a uncino dritto al collo. Il controllo della gravità di Emil riuscì però a defletterla, per poi spedirla a terra con una piccola spinta al volto..

 

 

Era proprio per via della sua semblance che nei suoi sparring era vietato l'uso dei pesi potenziati dalla Polvere che i presenti usavano negli altri incontri. Un errore da parte sua e si poteva perdere un arto.

 

Ruby riuscì comunque a rialzarsi con una capriola e attivò la sua semblance per spostarsi da una parte all'altra del campo d'allenamento, colpendo Emil al viso con una raffica di pugni infusi d'energia cremisi.

 

“ Mhh, è ancora un po' approssimativa, ma comincia a migliorare il suo approccio.”, osservò Qrow guardando gli attacchi della sua studentessa. Nei suoi primi tentativi Ruby si era limitata a caricare contro l'avversario di turno usando lo stesso stile di Yang e Tai. Era stato ben chiaro però che uno stile basato quasi esclusivamente su forza e resistenza non le confaceva.

 

Pertanto, insieme a Yang ed Emil( Tai sarebbe tornato dalla sua ultima missione entro altri due/ tre giorni), aveva aiutato la ragazza a sviluppare le sue nuove forme da combattimento basandosi sulla propria velocità e flessibilità, in modo che potesse utilizzarlo anche e soprattutto in congiunzione con Crescent Rose. Era ancora un lavoro in corso, ma le Accademie per Cacciatori duravano quattro anni per un buon motivo e aveva avuto l'occasione di vedere all'opera Neo, che usava un simile approccio.

 

Nel frattempo la rossa Cacciatrice ritrovò il proprio pugno incastrato dalla mano del fauno, che attivando nuovamente la propria semblance la fece affondare nel terreno di svariati centimetri.

 

“ Urghh, con te le mezze misure e le buone maniere sono un optional, vero?”, ringhiò Ruby avvertendo i piedi sprofondare sempre di più sotto la nuda terra mentre la mano era intrappolata in quella presa d'acciaio.

 

“ Hanno smesso di usarle con me quando avevo 13 anni, non aspettarti troppa gentilezza... scricciolo.”, scherzò il fauno preparando un altro pugno che avrebbe dovuto porre fine allo sparring.

 

“ Oh, ora se la vedrà male.”, rise Yang, certa che ora se la sarebbe vista brutta. Quando infatti il pugno fu sul punto di raggiungere il proprio obbettivo, Ruby riuscì a saltare via con uno scatto della sua semblance trascinando Emil con sè, entrambi ricoperti da una nuvola di petali, e riatterrata provò ad afferrarne l'intero braccio per sbatterlo a terra.

 

Purtroppo, nonostante la sua forza fisica e il suo controllo dell'Aura fossero cresciuti di gran lunga negli scorsi mesi, Ruby aveva scordato alcuni dei vantaggi di Emil provenienti dai suoi poteri. Quando il giovane Cacciatore si ritrovò in aria, anche lei si ritrovò a galleggiare in aria e prima che se ne potesse accorgere, era con la schiena a terra e un piede pesantissimo sullo stomaco.

 

“ Ah, mi arrendo.”, sbuffò guardando il ghigno del fauno lupo, che le offrì una mano per rialzarsi.

 

“ Non abbatterti, sei durata quasi dieci minuti stavolta. Stai migliorando molto in fretta.”, le concesse Emil.

 

“ Anche se tu ti stai trattenendo. Non provare a negare che ti saresti liberato dalla mia presa anche senza usare la tua semblance.”, commentò Ruby indispettita.

 

“ Devo concordare- s'intromise Qrow avvicinandosi al duo- quello che stiamo facendo questa settimana è potenziare per quanto possibile il vostro fisico e ovviare alle vostre debolezze, visto che non possiamo ideare il nuovo stile di Ruby in così poco tempo. Ma ciò non toglie che tu devi darle tutto il materiale possibile su cui lavorare. Mi sono spiegato?”.

 

“ Sì, Qrow. Mi assicurerò di sbatterla a terra più spesso allora.”, rise Emil, ricevendo una botta in testa sia da Ruby e da Yang.

 

“ Facciamo così, ogni ko una porzione di pasta in meno!”.

 

“ Fottetevi tutte e due, voglio diventare un Cacciatore per mangiare tutti i giorni quanto mi pare!”, in tutta risposta Qrow gli diede un altro pugno, sebbene molto più gentile, nel suo ventre piuttosto prominente.

 

“ Non mi sembra che tu ne abbia granchè bisogno. Ma dato che sei un ospite, sarai trattato come tale. Yang, Ruby, andate a cucinare, io voglio assicurarmi di dare pugni come fa Tai.”.

 

“ Subito. Ma sappi che neanche il generale Ironwood è così tirannico coi suoi uomini.”, scherzò Ruby prima di correre verso casa assieme a Yang ridendo come quando erano bambini.

 

“ Ora, ragazzino, penso io e te dobbiamo farci una bella chiacchierata... come sta King Hassan e che novità ti ha ordinato di portarmi? L'ultima volta che l'ho visto mi ha scaricato davanti all'ospedale in cui lavora il mio amico Stan.”.

 

“ A grandi linee bene. Però dubito le novità saranno gradite. Ha combattuto contro Raven il giorno che il generale Iskandar e compagnia hanno attaccato il rifugio della White Fang.”.

 

“ Cosa?! E com'è finita?”, domandò Qrow improvvisamente molto ansioso. Non seppe dire se fosse perchè era preoccupato per Raven o perchè sperava fosse sparita una volta per tutte dalla faccia della terra.

 

“ Il boss ha vinto, anche se tua sorella non gli ha dato vita facile. Alla fine stava per decapitarla una volta per tutte... quando uno di qui Grimm umanoidi è apparso obbligandolo a fuggire.”.

 

“ C'è solo un motivo per cui uno dei servi di Salem possa salvare Raven. Lei ha sentito dei suoi poteri e intende offirle un'alleanza, anche solo per potersi prendere la reliquia della conoscenza.”.

 

“ Il che sarebbe a dir poco catastrofico.”, concluse Emil. Qrow non potè che annuire, temendo quella possibilità. Uno degli artefatti più potenti di Remnant in mano a Salem? Mai! Era contro tutto quello per cui Summer aveva combattuto.

 

“ Ma anche con la Dama della primavera al suo fianco, non sarebbe così facile prendere la reliquia. Questo che sta succedendo a Beacon ne è la prova, se davvero stanno preparando un attacco è innanzitutto una copertura per prendere la reliquia della scelta in relativa tranquillità. Haven sarà anche meno protetta, ma servirebbe comunque un'assalto paragonabile a quello che la White Fang sta progettando per attraversare professori e studenti.”.

 

“ Potremmo dirti fin da subito cosa sappiamo... se ti unissi a noi.”, offrì Emil.

 

“ No, no e NO! Io ho ucciso spesso, Fenris, e non è mai stato per piacere, ho cercato per quanto possibile di evitarlo. Certo, voi assassini non lo fate per piacere, ma avete troppe volte superato dei limiti che dubito di poter raggiungere. Dovervi guidare... non è qualcosa che posso fare.”.

 

“ Perchè continuare a fare da galoppino a Ozpin è molto meglio, certo.”, commentò sarcastico il ragazzo. Qrow fu tentato di zittirlo, ma sapeva che non aveva tutti i torti.

 

“ Tanto... se anche accettassi di diventare il vostro vice leader o quello che è, prima di tutto dovrei affrontare gli altri pretendenti al titolo. Sono forti come ricordavo?”.

 

“ Sono nientemeno che fottuti mostri. Uno di loro potrebbe inoltrarsi per settimane nelle terre selvaggie che Iskandar non ha ancora liberato e tornare al mondo civile lasciando dietro di sé nient'altro che assoluta carneficina.”.

 

“ Immaginavo. Ma non è solo per portarmi notizie che sei venuto, vero? Sei qui anche per investigare. Specie considerando a neanche duecento metri da noi vive l'ultima guerriera dagli occhi d'argento.”.

 

“ Non è l'ultima, non so quanti altri ce ne siano, ma non è l'ultima.”, affermò il fauno lupo.

 

“ Sospettavo avreste provato a cercarli e reclutarli. Qualcuno è già nei vostri ranghi?”, domandò Qrow ricordando le sue vecchie conversazioni con Hassan.

 

“ Magari. L'ordine ha svolto ricerche su qualunque cosa sia successa agli antenati di Ruby ben prima che io nascessi. Ma il nostro miglior risultato è stato trovare un'unica altra guerriera, o meglio, ex guerriera. Ormai troppo anziana sia per combattere che per avere figli, privata dei propri occhi durante un'imboscata... in cui comunque uccise tutti i suoi assalitori. Ci ha rassicurato che avrebbe provato ad allenare altri guerrieri se li avessimo trovati.”, concluse non potendo nascondere una certa ammirazione nel suo tono.

 

“ Niente sulla loro storia? Noi del team STRQ abbiamo fatto la nostra buone dose di ricerche, ma... ciò che abbiamo trovato non è stato molto incoraggiante. Neanche Ozpin sembra sapere molto più delle basi. Almeno a quanto ci ha detto.”.

 

“ Tutto quello di cui siamo certi è che il clan degli occhi d'argento, fino a un millennio fa o ancora di più, era una potente organizzazione che teneva a bada i Grimm in tutta Remnant e persino ad allenare chi desiderava combatterli a sua volta. Alcuni dei loro insegnamenti si ritrovano tutt'ora nelle Accademie. Erano un gruppo per lo più matriarcale, ma a un certo punto il loro capo clan sparì in missione e subito dopo ci fu un immenso attacco di Grimm che li disperse ai quattro venti. Da lì le cose andarono sempre peggio per loro.”.

 

“ Mhh, sì, quadra perfettamente col quadro che ci eravamo fatti noi ai tempi- affermò il mietitore prendendo il mento tra le mani- grazie della conversazione, figliolo, penso d'essermi chiarito almeno un paio di idee. Andiamo a mangiare?”.


“ Certo.”, rispose contento Emil, seguendo il Cacciatore pregustando il pranzo in arrivo.

 

*****

 

 

Weiss mise l'ultimo dei propri bagagli assieme al mucchio che sarebbe stato portato all'aeronave privata che l'avrebbe portata dritta a casa di Yang e Ruby. Come aveva predetto la sua vacanza era stata la perfetta definizione di gelo. Aveva visto un paio di volte sua madre senza che tenesse una bottiglia in mano, suo padre aveva mantenuto la sua solita aria di finta cortesia a tavola mentre discutevano dei suoi studi( che aveva cercato ancora una volta di dirigere su aree 'più adatte all'alta società e al futuro della SDC' come diceva lui) e tre quarti dei servi erano troppo spaventati o timidi per parlare con lei.

 

Gli unici momenti che aveva apprezzato davvero erano state le chiacchiere con Klein, mescolate a qualche scherzo qua e là, e i brevi sparring con Whitley. Sebbene suo fratello non sarebbe mai stato un apprendista Cacciatore, quantomeno aveva cominciato a rispettare il lavoro che facevano e aveva cominciato ad avere una visione più chiara del casino familiare. Meglio che niente, voleva dire che per la loro famiglia c'era ancora speranza una volta finita con gli adulti.

 

Ora aveva intenzione di passare l'ultima ora che la separava dal viaggio verso la sua amata andando in uno dei suou negozi di vestiti preferite e prenderle qualche bel vestito che si intonesse col colore dei suoi occhi e con la sua bellissima chioma dorata. Quando però si voltò per andare verso l'uscita, vide l'ultima persona che si aspettava sarebbe venuta a salutarla.

 

Willow Schnee, bellissima come sempre nel suo abito bianco e azzurro, i capelli albini per una volta tenuti sciolti sulla schiena e lo sguardo tanto serio quanto malinconico. Non era una visione molto piacevole considerati i loro trascorsi, sebbene potè vedere che era sobria. Il che rendeva il tutto ancora più strano.


“ M- mamma? Sei venuta a salutarmi?”, domandò Weiss alquanto dubbiosa nel vedere la madre proprio lì. I loro rapporti negli ultimi anni erano stati molto... vaghi, per usare un termine gentile. E il suo tono fece infatti capire alla donna quanto dubitasse di un simile avvenimento.

 

“ Sì, ma non solo. Weiss, credo che sia ora di parlare, non lo facciamo da... neanche me lo ricordo, cazzo.”, ammise con una triste risata. Era la cosa più simile a un'emozione che Weiss le vedeva addosso da parecchio. Non sapeva cosa pensare, e involontariamente fu piuttosto rude.

 

“ Parlare... di cosa? Ti prego, dimmi che non vuoi levarmi da Beacon come vuol fare Jacques- non le importava neanche di chiamare quell'essere papà, aveva perso qualsiasi desiderio di farlo quand'era arrivata a Beacon- o avrai superato anche i già bassi standard che avevo di te.”.

 

“ Mi credi davvero così scontata? No, voglio tarparti le ali, comunque.”, domandò Willow alquanto offesa dall'insinuazione. Per quanto fosse caduta in basso, non voleva farsi paragonare al marito.

 

“ Ti credo molto scontata.”, ammise l'albina, non vedendo ragione di mentire. D'altronde non aveva mai ricevuto un vero aiuto da quella donna. C'erano state persone che l'avevano supportate nel corso degli anni oltre a Lancelot, come Klein, Winter e Medea per nominarne alcuni, ma Willow non era mai entrata in quella lista.


“ Beh, non hai tutti i torti, devo ammetterlo. Comunque, è davvero importante, anche tuo fratello e Klein stanno venendo.”, confermò la donna con un sospiro. Questo stupì non poco l'ereditiera. Klein era una delle poche persone che persino Willow trattava con rispetto, forse poteva darle fiducia.

 

“ E va bene, voglio fidarmi. Ma sta attenta a ciò che fai... mamma.”, le concesse Weiss seguendola fino ad arrivare in una parte della tenuta che frequentava ben di rado, tenendo sempre la mano su Myrtenaster fino ad arrivare a una grossa porta, davanti al quale stava Klein

 

“ Signore, entrate pure.”, disse rapido il maggiordomo. Weiss non l'aveva mai visto così serio in tutta la sua vita, era la prova di cui aveva bisogno per decidere che anche sua madre era seria( e sobria). La stanza però era completamente buia, anche illuminando la sua Aura come un bagliore bianco non vide niente.

 

“ Weiss, sei tu?”, domandò dal buio la voce di Whitley, piuttosto inquieta. E a ragione.

 

“ Sì, sono io... e pretendo di sapere che diavolo sta succedendo!”, esigettè autoritaria. Improvvisamente le luci si accesero. Suo fratello era effettivamente nella stanza, ma insieme a lui c'erano altre tre figure, vestite di nero e con una maschera bianca, dall'aspetto ben più lugubre.

 

“ Ah, signorina, ben arrivata.”, disse una delle suddette.

 

“ C- che cosa?!”, gridò l'albina prendendo Myrtenaster temendo fossero membri della White Fang, ma le venne strappato dalle mani con un movimento che neanche lei potè vedere.

 

“ I suoi riflessi sono decisamente ottimi, milady, ma qui è tra amici, non servono armi.”, le disse una voce più rassicurante, quasi familiare.

 

“ Come no, e chi me l'assicura?”, disse ironica la schermidore, ricevendo risposta da uno degli assassini.

 

“ Io, lady Schnee. D'altronde la sto aiutando da diversi anni, dia almeno un po' di confidenza alle mie parole”, disse l'ultima voce, che Weiss riconobbe subito. Forest, il suo principale informatore. Quel ruffiano lì vestito da assassino? Era troppo incredibile per essere vero, anche secondo i suoi standard dopo Beacon.

 

“ Forest? Che ci fai tu qui?!”, gridò la giovane Cacciatrice facendo ribollire la sua Aura, circondandosi di un potente alone bianco.

 

“ Svolgo ordini da parte dell'unico uomo che davvero seguo.”, rispose l'uomo.

 

“ Mio padre?”, domandò cauta Weiss, pronta a formare un glifo se necessario.

 

“ Phh, quella sanguisuga non ha il diritto di definirsi il mio capo, mi riferisco a King Hassan.”, disse ancora l'uomo e i suoi due compagni si svelarono il viso. La donna era Asmanda Cart, la responsabile delle consegne a Vacuo, mentre l'altro si chiamava Iceberg Delawer, direttore degli impaccettamenti. Erano tre delle persone più vicine a suo padre, che diavolo ci facevano in quella specie di ritrovo da film di serie z?!

 

Weiss non si fece certo problemi a mostrare la sua incredulità.

 

“ Sì, come no, ora dovrei credere che tu sei un assassino.”.

 

“ Siamo degli assassini. Cresciuti ed addestrati da King Hassan, e su suo ordine ci siamo infiltrati nella SDC.”, chiarì Iceberg.

 

“ Per quale motivo, distruggerla?”, esclamò Weiss ancora più incredula, riconoscendo altri due importanti sottoposti di Jacques.

 

“ Siamo qui per aiutarla, lo giuriamo sul codice.”, parlò Asmanda.

 

“ Il nostro unico scopo, al momento, è assicurarci che Jacques Gele abbandoni il trono della SDC.”, continuò Iceberg, sebbene Weiss non fosse per niente convinta, come la sua posizione di guardia poteva testimoniare.

 

“ Stiamo raccogliendo prove da anni affinchè possano finalmente arrestarlo. E' per questo che ci siamo fatti assumere e abbiamo fatto del nostro meglio per arrivare ai vertici della struttura.”.

 

“ Immagino le vostre credenziali fossero false.”, osservò la schermidore pungente.

 

“ Fino all'ultima sillaba.”, ammisero all'unisono senza la minima vergogna.

 

“ Perchè volete solo destituire mio padre? Non basterebbe ucciderlo?”, domandò curioso Whitley.

 

“ Diccelo tu, Whitley. Sai quante persone detestano Jaques. Chi sarebbero i primi a essere accusati?”, domandò Forest.

 

“ La White Fang... tutti gli attivisti anti fauni di Atlas ne approfitterebbero per limitare ulteriormente i loro diritti. Dipingerebbero Jaques come il loro martire, colpevolizzando praticamente tutta la popolazione non umana.”.

 

“ Il che sarebbe tutt'altro che favorevole, specie considerando che l'armata di liberazione ha in Atlas una percentuale superiore a ogni altro Regno.”, concluse Whitley.

 

Già, alcuni nelle alte sfere di Atlas l'avrebbero chiamata ironia, ma Iskandar aveva reclutato un numero spaventoso di fauni nel continente ghiacciato La maggior si unirono all'esercito mercenario perchè l'alternativa era lavorare nelle miniere, alcuni volevano diventare Cacciatori, ma non avevano i soldi per andare ad Atlas e altri speravano di farsi notare per migliorare la condizione sociale della propria specie.

 

“ E' tutto ciò contro cui noi e la nostra setta lottiamo, tra cui l'unione dei popoli di Remnant. Ma ci sono dei mezzi per sbarazzarsi di lui, raccolti durante i nostri anni di servizio.”, spiegò fiero Forest.

 

“ Le prove di cui stavano parlando, Weiss- chiarì Klein alla pupilla- hanno usato le loro posizione per ottenerle, come hai potuto immaginare, e testimoni, per lo più lavoratori delle minieri fatti scappare a Menagerie. Ce n'è abbastanza per far crollare la SDC.”.

 

 

“ Non solo... il Vytal Festival è l'occasione per mostrare che la sua politica di lavoro non sarà più accettata.”, proseguì Forest, riscatenando l'interesse di Weiss.

 

“ Il Cacciatore che vince il torneo ottiene una fama senza pari. Annunci una collaborazione più stretta con Menagerie e una migliore condizione dei fauni, Jacques non potrà far altro che mostrarlo al popolo di Remnant. Specie considerando che ha intenzione di farsi eleggere.”, spiegò Asmanda.

 

“ Mio padre vuole farsi eleggere nel consiglio?! MAI!”, esclamò la ragazza, orripilata all'idea. Già quasi trent'anni prima si era visto cosa Jaques aveva fatto con un briciolo di potere, che sarebbe successo ora se avesse vinto?

 

“ Sì, sembra si sia stancato di rendere semplicemente impossibile l'esistenza di mezzo mondo. Ora vuole renderla impossibile a tutto il mondo.”.

 

“ E pensate che semplicemente annunciare al mondo una migliore collaborazione dopo aver vinto il Vytal Festival funzionerà?”.

 

“ No, perchè è solo una parte del piano. Come abbiamo detto, ci sono prove e testimone radunati da anni.”, insistette la donna calma.

 

“ Abbastanza per sbattere Jaques in galera fino alla fine dei suoi giorni e dare un minimo di respiro ad Atlas. Ne avremmo bisogno visto che la vera crisi è in arrivo.”, rispose l'assassino in tono estremamente serio.

 

“ Allettante, c'è ben poco che gradirei più che vedere mio padre finito. Ma ancora non ho motivo per fidarmi di voi.”, affermò ancora Weiss, che era intenta nel non far condurre a qulle persone

 

“ Lancelot è dei nostri fin da quando abbiamo cominciato, gli chieda conferma appena tornerà a Vale. ”, disse Delawer sperando che questo convincesse la spadaccina a fidarsi un po' di più. Ne avevano bisogno per quella parte del piano.

 

“ E' vero, Weiss, fu lui a informarmi di tutto. E sono disposto a tutto affinchè l'eredità di Nicholas arrivi il prima possibile nelle giuste mani.”, intervenne Klein, sperando di essere ascoltato. Non piacevano neanche a lui tutti i dettagli di quel piano, ma era una cosa che andava fatta, e al più presto.

 

“ Vi prego, ditemi non siete amanti.”, disse la Cacciatrice alla madre non sapendo che altro dire.

 

“ No, sta tranquilla. Lui ha già sofferto troppo in amore per pensare a una stupida come me.”.

 

“ E va bene- si arrese la Schnee- ma continuo a non fidarmi, se scopro che voi e il vostro boss ci state usando per chissà cosa, o che pianificate di far del male alle persone che amo, non mi farò problemi a farvi passare l'inferno in terra.”.


“ Signorina, noi la stiamo usando, non abbiamo problemi ad ammetterlo. Il punto è che la useremo in un modo consono ai suoi stessi scopi.”, rispose ancora Delawer in tono accondiscendente.

 

“ Come segno di fiducia le sveleremo le nostre semblance- disse Asmanda- io posso creare un buio impenetrabile come quello di prima, Forest può disturbare comunicazioni e altri dispositivi di sorveglianza mentre Iceberg può modificare la memoria altrui.”.

 

“ E va bene. Mi auguro di non dovermene pentire, considerando chi è a capo del progetto.”, disse l'albina guardando Willow con espressione torva.

 

“ Weiss, so che ho fatto un pessimo lavoro con te, Winter e Withley. Mi sono illusa per anni che Jaques mi amasse e quando ho avuto la conferma che era una menzogna non ho saputo gestire la verità.”. Tutti ripensarono all'evento cui si riferiva. Il decimo compleanno di Weiss. Jaques stesso aveva urlato in faccia a Willow di non aver provato niente per lei. La famiglia Schnee aveva già i suoi problemi prima dell'accadimento, ma fu con esso che divennero così evidenti anche per i tre ragazzi.

 

“ Mamma...”, sussurrò Whitley stupito da quella dimostrazione di emozioni.

 

“ Non c'è nessuna scusa per come mi sono lasciata andare, o in primo luogo come abbia permesso che l'eredità di mio padre si trasformasse in qualcosa di simile. Voi inclusi, se Lancelot non fosse arrivato- ammise la donna- non vi chiedo di perdonarmi, ma datemi un'ultima chance.”.

 

“ Ah, ok, mamma. Sono dentro questo piano, ma ne parleremo con Winter e le mie compagne, merita di sapere. E sappiate che nel caso avrò anche solo l'impressione vogliate usare il piano a vostro vantaggio, ci saranno serie conseguenze ”, concluse Weiss con giusto una manciata di istinto omicida rivolto ai misteriosi autori del progetto.

 

“ Ovviamente. Era comunque stabilito che sapesse di noi appena le cose fossero maturate.”, rispose Willow, leggermente più rincuorata. I tre assassini presenti si sorrisero tra loro, il piano per liberare Atlas sarebbe potuto procedere come pianificato. Atlas sarebbe stata pronta per la guerra all'orizzonte.

 

 

*****

 

Mistral illuminata dalla luce lunare era una magnifica visione. Ogni quartiere era ricoperto dal bagliore del satellite frammentato mentre gli abitanti continuavano le loro faccende serali. Sebbene non fosse imponente quanto le altre scuole per Cacciatori, Haven restava comunque un'aggiunta incredibilmente elegante a quel paesaggio.

 

Leonardo Lionheart si trovava davanti alla propria Accademia, solo la luce delle stelle a fargli compagnia mentre controllava l'ora sul tuo scroll. Dopo una lunga attesa finalmente un portale rosso e nero si aprì davanti a lui. Da esso uscì con eleganza Raven.

 

“ Vedo che dopo tutto questo tempo la tua puntualità non è affatto migliorata.”, scherzò il fauno in tono gioviale, prendendo la mano della Cacciatrice per un piccolo baciamano. Normalmente Raven non avrebbe dato peso a simili moine, ma una volta tanto era carino farsi trattare come una principessa.

 

“ Ehi, Leo, saranno almeno due anni che non ci si vede. Comunque, scusa, avevo da fare.”, domandò la donna, stranamente allegra. Forse pensava solo di aver fatto un buon affare. Leo sapeva quanto si sbagliasse.

 

“ Ormai? Più di tre dall'ultima volta che ho provato a catturarti, ho fatto del mio meglio, ma ancora una volta ti sei mostrata la migliore.”, disse ammirato il preside.

 

“ Ah ah, sì, non lusingarmi.Fammi prendere questa dannata reliquia, così posso tornare al campo.”, ammise la mora seccata.

 

“ Davvero , quanto siete rimasti dopo la tua alleanze?”, domandò incuriosito il preside. Raven in tutta risposta fece una faccia contrita. Non voleva dirglielo, ma a questo punto.

 

“... solo io e Vernal. Dopo che sono tornata da Vale tutti gli altri avevano già fatto fagotto.”, ammise la mora trattenendosi dallo strozzare il suo involontario alleato.

 

“ Umh, non la facevo così forte, mentalmente parlando, rispetto all'ultima volta che l'ho incontrata. Quella volta è bastata un'onda di istinto omicida per farla scappare e non mi ha impressionato molto. Dev'esserti molto fedele se è rimasta.”, commentò nuovamente il Cacciatore. Sembravano due vecchi amici che parlavano dei risultati dell'ultimo campionato di calcio.

 

“ Ci hai sottovalutati troppo, Leo. Ecco perchè non ci avete mai trovati.”, disse la bandita, pur sapendo che stava esagerando, mentre Leo l'accompagnò dentro fino alla statua che decorava l'atrio, in cui inserì una specie di medaglione, rivelando un ascensore.

 

“ Non vi abbiamo mai trovati perchè le foreste di Anima sono un labirinto- le ricordò Leo, giusto vagamente insospettito- in uno scontro vero l'unione del mio staff e dell'esercito di Iskandar vi avrebbe. O almeno avremmo pareggiato i conti, volendo dare un minimo di credito alla tua magia.”.

 

“ Vero anche quello.”, dovette ammettere seccata l'ex Cacciatrice, mentre l'appena rivelatosi passaggio segreto li portò fino a un'enorme caverna ove si trovava soltanto un percorso di pietra, la cui fine a sua volta ospitava una porta color oro.

 

Raven sapeva che si trattava del sigillo posto a difesa della Reliquia della conoscenza, uno dei più preziosi e potenti artefatti di tutta Remnant. E lei era l'unica persona a poterla aprire, in quanto attuale Dama della primavera. Doveva ammettere che quel posto era quasi accogliente, pieno di un'energia molto familiare. La stessa che aveva assorbito anni prima uccidendo la precedente Dama.

 

“ Ora.”, sussurrò improvvisamente Leo in una cimice e l'intera caverna fu illuminata a giorno, rivelando decine di studenti di Haven, professori e soldati con le armi spianate verso quella che sapevano essere un'intrusa pericolosa come pochi altri.

 

“ FUOCO!”, ordinò uno dei professori prima che Raven potesse fare alcunchè. In breve si ritrovò a dover schivare e deflettere centinaia e centinaia di proiettili o scariche d'energia senza appena il tempo di respirare. Mosse la spada più rapidamente che potè mentre persino Leo, fino a pochi minuti prima così gentile, le sparò una raffica di frecce di ghiaccio.

 

“ Che diavolo significa, Leo?!”, gridò la Branwen creando attorno a sé uno scudo di ghiaccio e fulmini quando quello sbarramento si fece troppo.

 

“ Significa, Raven, che proprio come te ho delle persone cui tengo e sono disposto a fare tutto per difenderle. Incluso annullare uno scellerato patto che ho fatto nel momento in cui mi sono sentito più debole che mai.”, rispose il fauno leone attivando la sua semblance. Dalla sua bocca partì un ruggito di inaudito potere che sbattè Raven dritta contro la porta che presiedeva la Reliquia.

 

“ Immobilizzatela subito, non possiamo farcela scappare!”, ordinò uno dei soldati presenti mentre i colleghi caricarono le loro armi con un particolare tipo di Polvere. Approfittarono di un singolo istante in cui Raven dovette abbassare lo scudo per contrattaccare e la bersagliarono con pallottole che si trasformarono in pesantissime catene.

 

“ Grr.... ora vedrete cosa succede a ingannarmi!”, gridò provando a liberarsi da quelle catene ricoprendole di fiamme e sciogliendole. Prima che potesse cominciare un nuovo assalto, attivò la Polvere elettrica nella sua katana mescolandola alla propria magia. La maggior parte dei presenti si ritrovarono bersagliati da scariche elettriche di potenza paragonabile ai fulmini che avevano messo a dura prova King Hassan pochi giorni prima, sebbene i professori e i soldati di rango più alto si assicurarono di prendere i colpi diretti agli studenti.

 

“ Raven, non hai altra scelta, arrenditi!”, ordinò un professore mirandole contro una balestra, il cui dardo aveva le stesse funzioni dei proiettili di prima, ma amplificato. Stavolta Raven riuscì a distruggerlo con una palla di fuoco, sebbene la cosa ridusse le sue già esili riserve di magia. Sapendo che non sarebbe durata a lungo, creò un portale diretto a Vernal e ci saltò dentro per scappare da quell'inferno.

 

“ Leo, grazie per averci informato di questo furto, ma credo che ora dovrai darci parecchie informazioni.”, disse Ray, il luogotenente di Iskandar nella zona accanto a Mistral. Muscoloso, ma più basso rispetto al preside, era benvoluto da tutta la gente di Anima insieme ai colleghi per il modo impeccabile in cui svolgeva il suo lavoro.

 

“ Lo farò, sapevo benissimo a cosa andavo incontro.”, rispose il preside facendosi mettere in manette e incamminandosi verso l'uscita, orgoglioso come lo era stato durante gli anni di servizio. Poteva solo pregare che Atlanta l'avrebbe perdonato. Dubitava però che sarebbe successo, solo il tempo avrebbe potuto decidere altrimenti.

 

*****

 

Ghira Belladonna, al di là del suo aspetto minaccioso, era probabilmente uno degli uomini più calmi di Remnant. Ben poco poteva scalfire la sua scorza di ferro che aveva mantenuto per quasi tutto il tuo tempo nella White Fang e a capo di Menagerie. Qui aveva ulteriormente perfezionato fisico e carattere assieme alla moglie grazie all'addestramento estensivo di Vlad.

 

La sua famiglia faceva parte di quel poco capace di metterlo in crisi. Lui e Kalì non si erano lasciati in termini molto pacifici con Blake e non se l'era mai perdonato.

 

In fin dei conti era il classico gigante gentile con la sua famiglia e i suoi sottoposti. Il suo spirito non era fatto per la guerra. E si poteva vedere mentre camminava lungo il cortile di Beacon assieme alla moglie e diversi dei suoi soldati.

 

“ Stai bene, caro?”, gli domandò Kali, tenendogli il braccio e guardandolo rassicurante. Nonostante tenesse un'armatura invece dei suoi soliti abiti più femminili, la regina di Menagerie era decisamente una bellissima visione.

 

“ Sì, amore, solo... ah, non vediamo Blake da anni e appena ci riuniamo lei ha dovuto sopportare il peso dei nostri errori.”.

 

Vlad, Sun e Blake si trovavano davanti all'entrata dell'Accademia, in attesa della coppia regale di Menagerie e della loro scorta.

 

“ Non ce la faccio.”, sussurrò la fauna gatta. Si era già mangiata le unghie e aveva finito con quelle di Sun, non sapeva che altro fare per affrontare lo stress. Almeno avesse avuto un panino al tonno.

 

“ Sì che ce la fai.”, gli rispose Sun, spingendola via leggermente con la coda. Finalmente il gruppo arrivò. Ghira e Kalì Belladonna, vestiti con l'uniforme di Menagerie insieme ai loro stessi soldati.

 

“ Buongiorno, ragazzi. Andate dal professor Ozpin, lui ha le vostre posizioni.”, istruì loro Vlad. La piccola truppa salutò il loro comandante e quindi lo lasciò assieme agli altri quattro disagiati fauni. Per diversi secondi nessuno parlò, fino a quando Blake non ebbe il coraggio di rompere il silenzio.

 

“ P-papà, mamma, è un piacere rivedervi.”, disse imbarazzatissima.

 

 

“ Oh, tesoro...”, disse emozionata Kali abbracciando la sua bambina, fino al punto di soffocarla.

 

“ Ci dispiace... per tutto.”, disse Ghira, con tono secco.

 

“ Dovrei essere io a dire che mi dispiace.”.

 

“ No, era il nostro compito insegnarti cos'era giusto e cos'era sbagliato. Volevamo tenerti lontano dalla White Fang per come temevamo fosse diventata e il fatto che non ci siamo riusciti è una prova che abbiamo fallito in quel caso.”.

 

“ Papà, non puoi essere serio...”, cominciò Blake prima d'essere interrotta.

 

“ Lo sono.... e soprattutto sono fiero di quello che hai fatto. Ti sei fatta degli amici e insieme avete impedito ai miei errori di causare più danni che mai”, continuò il fauno.

 

“ A proposito, chi è il tuo amico?”, domandò Kali notando in quel momento Sun.

 

“ Molto piacere, Sun Wukong, leader del team SSSN e collega di vostra figlia nelle ultime investigazioni.”, rispose allegro il biondino sorridendo alla coppia. Ghira lo guardò sospettoso.

 

“ Vlad mi ha parlato vagamente di lei, mr. Wukong. Viene da Vacuo, giusto?”.

 

“ E... esatto.”, ammise, sentendo l'Aura di Ghira sempre più pressante.

 

“ E so che ha accompagnato mia figlia sia al ballo che alla riunione della White Fang in cui avete incontrato anche quel Gilgamesh.”.

 

“ Già, ne siamo usciti vivi per miracolo. Il generale Drakul la ha anche informata che cos'è veramente?”, domandò riferendosi a Gilgamesh e agli altri Grimm come lui.

 

“ Sì, e devo dire che l'idea è tutt'altro che allettante- commentò il re di Menagerie, che aveva rabbrivido solo ascoltando il racconto al telefono- Ma tornando al rapporto con mia figlia...”.

 

“ Su, caro. Abbiamo cose più importanti di cui discutere, e dovrebbe aver dimostrato di meritare un po' della tua fiducia.”,provò a insistere Kali trascinando il marito via da Sun, ma lui era più irremovibile di una quercia centenaria. Sun fece per ringraziarla, ma il fato era maligno.

 

“ Non credere che Kali ti stia aiutando, giovane Wukong. Vuole solo tenere il meglio per ultimo. Dalle un po' di tempo e sarà molto peggio di Ghira, ti starà incollata come una cozza.”, gli sussurrò Vlad maligno nell'orecchio. L'altro fauno gli diede una manata infusa di Aura schivata facilmente.

 

“ Conte Dracula... primo, vada a fanculo... secondo, questa gliela faccio pagare.”, rispose Sun, guadagnandosi una puntura dritta nel sedere da un palo creato sul momento. Doveva sapere che usare quel nomignolo non era una buona mossa, Hassan l'aveva avvertito più volte, ma ne era valsa decisamente la pena.

 

“ Zitto e lasciami godere questo spettacolo finchè posso. Tra poco avrò più lavoro che mai. Stessa cosa dicasi per te.”, disse calmo il fauno pipistrello osservando i Belladonna che continuavano a battibeccare.

 

*****

Mentre Sun affrontava il suo ultimo calvario, Lancelot era andato a prendere Jack sull'aeronave. Si avvicinava l'ora del viaggio a Mistral per lei, Roman e Neo, e Joseph aveva richiesto una scorta di prim'ordine per la serial killer, non sapendo chi l'avrebbe cercata o se avesse tentato nuovamente di scappare insieme ai due complici.

 

“ Ciao, Medea, spero di non disturbare. Come va ultimamente?”, domandò lo spadaccino entrando nel laboratorio di Medea, disordinato come al solito. La suddetta sbucò fuori da un ammasso di documenti e marchingegni vari, probabilmente strafatta di caffè come al solito.

 

“ Oberata di lavoro come sempre e quando non lo sono addestro mio figlio, ringrazia le mie nuove teorie. Qui per prendere Jack?”, chiese cordiale la scienziata, ignorando lo stato pietoso in cui erano ridotti i suoi capelli, trasformati in un rovo di doppie punte mentre i vestiti erano raffazzonati all'ennesima potenza.

 

“ Esatto.”, rispose lui, vedendo il suo obbiettivo libero e seduto sul pavimento giocando coi suoi coltelli neri, lo sguardo piuttosto cupo. Appena vide Lancelot, non mancò di fargli un dito medio cui rispose con un cortese saluto. Era pur sempre un cavaliere, doveva mostrarsi degno anche di fronte a simili volgarità, specie se da parte di bambine. Medea invece la prese per la collottola portandola dalla sua scorta.

 

 

“ Su, piccola, stai per reincontrare il tuo papà e andrete in un bel posto. Con tanti bambini che non avranno paura di te e che giocheranno più che volentieri.”, tentò di rassicurarla senza grande successo.

 

“ Sì, certo, la prigione.”, commentò velenosa la bambina con una linguaccia. Medea le carezzò affettuosamente i capelli. Aveva tentato più volte di convincere Jack che sarebbe stata mandata in un semplice orfanotrofio insieme alla sua disfunzionale quanto affettuosa famiglia, ma continuava a pensare il peggio. E non poteva incolparla personalmente, anche volte a lei non poteva che guardarsi indietro le spalle.

 

L'esperienza è la miglior maestra, e le sue lezioni rimangono sempre impresse.

 

“ Non è la prigione, sarete liberi. E digli quanto mi sei stata utile, eh.”, si raccomandò la strega, come se fosse semplicemente la figlia di una sua amica.

 

“ Ti prego, dimmi che non l'hai dissezionata.”, sospirò Lancelot. Pur essendo più che abituato ai campi di battaglia, le stanze d'ospedale e altri laboratori gli facevano sempre un certo senso.

 

“ Pff, ho avuto a che fare con troppi master privi di ritegno per superare certi limiti. Mi sono limitata ad analisi e prelievi. Queste tra l'altro hanno confermato che il nostro progetto potrebbe dare i risultati sperati. A proposito, Lancillotto, sei sicuro di volerlo fare?”, domandò Medea, facendo sospirare il cavaliere.

 

“ Non sono sicuro, sono l'unico che può farlo: Iskandar e Vlad hanno i rispettivi eserciti a cui pensare; Atlanta il suo orfanotrofio; Sieg e Jeanne una famiglia enorme, mentre il tuo lavoro è troppo importante per diventare una cavia dei tuoi stessi esperimenti. Io sono solo il miglior spadaccino del mondo, se muoio il titolo può semplicemente passare a qualcun altro.”.

 

“ Ti rendi conto di che si tratta? Sto facendo del mio meglio per purificarla e raffinarla il più possibile, ma è pur sempre materia di Grimm. Non sappiamo che può farti. E se diventassi come Salem?”.

 

“ Sono comunque il migliore per provare, ero abituato a gestire il Mad Enchantement.”, osservò Lancelot determinato. Jack capì che era una conversazione ripetuta già molte volte, ma che nessuno era davvero disposto a lasciar perdere per un motivo o per un'altro. E aveva a che fare con quanto Medea aveva scoperto dal suo sangue. Forse ne avebbe parlato con Roman.

 

“ Sia ben chiaro, io non mi prendo la colpa con Weiss. Ho praticamente visto crescere quella ragazza assieme al mio Souchiro e dubito di poter sopravvivere alla sua rabbia.”, affermò la scienziata.

 

“ No, nessuno di noi l'ha mai vista davvero arrabbiata. Figuriamoci ora che si è messa con Yang. O che ha scoperto quanto le sto tenendo nascosto.”, scherzò ancora Lancelot. Era l'unico adulto finora cui l'erede della SDC avesse confessato la sua relazione, ma Medea era autorizzata a sapere.

 

“ Sì, sì, fai tanto il presuntuoso, sir Du Lac. Voglio vedere cosa succederà quando ti infilerò materia di Grimm nelle vene e ti contorcerai dal dolore- disse in tono canzonatorio, prima di riprendere un atteggiamento più serio- Ma ti rendi conto che neanche Gilgamesh è sopravvissuto? E' diventato uno schiavo dei Grimm. Il cazzo di Re Dio di tutto il mondo!”.

 

Lancelot rimase impassibile per diversi secondi, fino a quando un sorrisetto non si fermò sul suo bel viso.

 

“ Hai queste preoccupazioni anche per il povero Grimm che si prenderà l'altro prodotto, strega del tradimento? Anche lui soffrirà parecchio, potrebbe trasformarsi in qualcosa peggiore di me se fallissi. Sei molto insensibile nel non pensare al dolore che gli causerai.”, scherzò il cavaliere dalla chioma blu. Medea gli lanciò contro un'occhiataccia intrisa di istinto omicida, dovendosi trattenere davvero dallo strozzarlo malamente.

 

“ Complimenti, Lancelot, decisamente questa dialettica ti sarebbe servita quando Artù ti esiliò.”.

 

“ Probabile, ma non sono venuto per discutere dei vecchi tempi. Vieni, Jack, Roman muore dalla voglia di rivederti.”, disse alla killer albina, che andò finalmente al suo fianco.

 

“ Ah, maschi.”, sospirò mettendosi una mano in faccia disperata. Di intelligenti ce n'erano Vlad, Pietro e pochi altri. Il resto... idioti che adoravano fare i fighi.

 

“ Ah, adulti.”, fece invece Jack uscendo decidendosi a salutare Medea con un piccolo cenno della mano. In fin dei conti era stata gentile con lei e glielo doveva.uu

 

“ State entrambi attenti.”, si raccomendò un'ultima volta la strega prima di tornare ai suoi esperimenti, il più importante dei quali si presentava come due sfere piene di granelli neri e argentati, sperando tutto andasse come pianificato.

 

Con Salem all'opera però sarebbe stato come chiedere per un miracolo.

                                                                                                                         ******

Salve, spero che vi piaccia e mi scuso per eventuali raffazzoni, domani ho un esame e volevo aggiornare a tutti i costi.

  
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