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Autore: Kuro Iri    14/01/2020    0 recensioni
Sono passati molti anni dalla vittoria di Yokio contro i mostruosi òkolok, ma la terra che la Custode ha così faticosamente protetto è in pericolo, e ha bisogno di un nuovo protettore. chi verrà scelto dalla Custode? Un nuovo Guardiano o una nuova Custode?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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Il Veshgres si bloccò, stupito.
Chi è questa ragazza?
Un dubbio gli si insidiò nella mente.
“Dì un po’.
Non sarai mica la Custode?”
“Mi hanno detto che non lo sono.
Mi hanno detto che lo sono.
Decidi tu.
L’unica cosa che evi sapere è che morirai”
si voltò verso i compagni.
“Scappate”
La sua ombra si sollevò, dividendosi in due.
Due spade.
Si lanciò all’attacco senza il minimo preavviso.
Il Veshgres reagì.
Si scontrarono.
Elda venne sbalzata via.
Luci bianche le danzavano davanti agli occhi.
Si rialzò con fatica.
Merda!
Questo è forte…
Più degli altri.
Aggiustò la presa sulle else.
“Perché sei diventato un Veshgres?”
“Perché gli umani sono deboli. Noi prendiamo la forza di chi no la merita”
“Com’è possibile?”
“Curiosa, eh?
è molto semplice.
Rinunciamo alla nostra luce”
“Luce?”
“Ogni creatura ce l’ha.
Ma, sinceramente, ho dei dubbi su di te.
Dopotutto, il tuo potere…
Sei una creatura del buio!”
Ti sbagli
Elda si toccò la gola, stupita. Yokio aveva parlato attraverso di lei.
Lei non è una creatura del buio
Eccola di nuovo!
“Lei ha il potere della notte.
Del buio”
No.
Lei è la vita della notte.
Lei piega l’oscurità al suo volere.
Lei rappresenta le lune e le stelle!”
Yokio si rivolse solo a Elda.
Distruggilo!
Una strana sensazione toccò il volto, le spalle e le mani.
Non guardò.
Sapeva che erano comparsi gli arabeschi.
Si lanciò contro il Veshgres con nuove energie.
Lo colpì con violenza.
Toccò a lui venire scaraventato via, questa volta.
Con stupore, lo vide rialzarsi senza un graffio.
“Questa me la paghi!”
Si trasformò completamente.
Si scontrarono.
Elda capì di essere in svantaggio.
Dietro di sé, percepì i compagni.
Congelati dal terrore.
Non posso abbandonarli!
Si preparò a mettere in campo tutte le sue energie.
 
Yokio era nervosa.
Accidenti, da sola non ce la farà!
“Yokio!”
la Custode si girò.
“Ihalim.
Cosa c’è?”
“Forse so come aiutarla.
Ricordi le boccette che ci vevi dato?
La mia l’ho passata a mio nipote, e lui l’ha data a Sah”
“Ho capito.
Vado subito!”


Sah vaga nella foresta. Sente qualcuno chiamarlo. Segue la voce. Si trova davanti alla Stele dei Guardiani. C’è qualcuno: è una ragazza dai capelli bianchi e gli occhi di colore diverso. La riconosce subito e si butta in ginocchio.
“Mia signora Yokio”
“Ascoltami bne, Sah. Tu sei l’unico ad aver capito la vera identità della Custode, e ora lei ha bisogno di te. Sai cosa devi fare. E ora, SVEGLIATI!”
Sah si alzò di colpo. Preso dall’ansia di non arrivare in tempo, cercò a tentoni la boccetta che aveva sul petto. L’aprì. Con referenza, prese una goccia del prezioso contenuto. Era come bere la forza vitale del modo. Fu avvolto dal vento.
Buona fortuna!
Sash levò lo sguardo verso le due lune.
“Non vi deluderò, Yokio”
sparì.
 
Elda si passò una mano sulla fronte.
Il sangue continuava e colarle sugli occhi.
Il Veshgres vide le volute sulla fronte muoversi.
Toccare il taglio.
Guarirlo.
Digrignò i denti.
Elda strinse la presa sulle else.
Il Veshgres si lanciò contro la ragazza.
Elda schivò.
Il mostro continuò la sua corsa.
Diretto verso i ragazzi alle spalle di Elda.
“Fermo!”
Lanciò una delle spade.
Lo mancò.
Elda sentì qualcosa premere dal suo petto.
Lo rilasciò.
Le ombre dei ragazzi si sollevarono.
Divennero spuntoni.
Li lanciò contro il Veshgres.
Il mostro riuscì a schivare solo i primi cinque.
Sul suo corpo si aprirono numerose ferite.
Elda sorrise.
Posso farcela!
 
April tremava.
Non capiva cosa stesse succedendo.
Guardò Elda.
Era bellissima e terrificante.
Le fece venire in mente un’eruzione, un terremoto, uno tsunami…
Forze della natura terrificanti, ma anche incantevoli.
Vide il Veshgres puntare su di loro.
Le si bloccò il respiro dalla paura.
Vide Elda lanciare una spada.
Le venne da piangere quando il mostro la schivò.
Vide quegli occhi così strani, gli occhi della Custode, brillare.
Vide la sua ombra e quella dei suoi compagni sollevarsi.
Diventare spuntoni.
E ferire il Veshgres.
Provò un’immensa gioia.
La vide riflessa anche sul volto di Elda.
“Forza, Elda!”
Si zittì subito, agghiacciata.
Il Veshgres aveva morso la spalla della ragazza.
 
Brucia!
Le zanne del Veshgres avevano morso così a fondo da grattare sull’osso.
Gli sferrò un pugno in un occhio.
Il Veshgres si scansò.
Elda cadde su un ginocchio.
Le sangue le colava copiosamente lungo il braccio.
Provò a stringere la mano.
Il dolore la fece boccheggiare.
Una delle due spade scomparve.
Si rialzò.
Il fiato corto.
Il braccio abbandonato lungo il fianco.
Si gettò un’altra volta all’attacco.
Il mostro schivò con facilità.
Poi colpì Elda alla schiena.
La ragazza si ritrovò sbalzata contro un albero.
L’ultima spada tornò ombra.
Non riusciva più ad alzarsi.
Il Veshgres urlò di gioia.
“Ora guarda, guarda mentre uccido i tuoi amici.
Uno
Dopo
L’altro”
Ora, tre ragazzi giacevano a terra.
Gli occhi vuoti spalancati per il terrore.
Il sangue che si spandeva sotto di loro.
Elda serrò gli occhi.
Non riusciva a sopportare il peso del suo fallimento.
“Maledetto!”
Sah?!
Spalancò gli occhi di colpo.
L’elfo era lì.
E fronteggiava il Veshgres.
Il mostro lo osservava con curiosità.
Scoppiò a ridere.
“Ma certo!
Mi ricordo di te!”
Sah si immobilizzò.
“Tu…”
Era l’assassino di sua madre.
Lo capì anche Elda.
Si fece forza.
Cercò di alzarsi.
Ricadde a terra.
L’elfo e il Veshgres si stavano affrontando.
Le guance di Elda vennero rigate dalle lacrime.
Il Veshgres colpì Sah al petto.
L’elfo cadde su un ginocchio col respiro affannoso.
“Sah!”
Elda allungò una mano verso l’amico.
Si bloccò.
Al centro di ogni arabesco, era apparsa una scintilla argentea.
Si ingrandì.
Sul suo corpo, ora, gli arabeschi erano argento con il contorno blu.
Sentì parte della stanchezza e della fatica lasciarla.
Si rialzò.
Richiamò la spada d’ombra.
Vacillò.
Il Veshgres si lanciò verso la gola di Sah.
Gli artigli lacerarono il petto della ragazza.
Una lama d’ombra trapassò il cuore del mostro.
“Elda!!”
La ragazza e il suo avversario caddero.
Venne presa dalle forti braccia di Sah.
L’elfo l’adagiò al suolo, tenendole sollevata la testa.
Il sangue non smetteva di fluire dalla ferita.
Arrivò fino al cadavere del Veshgres.
“Elda?
Elda ti prego, ti prego rispondi!”
Sah sollevò lo sguardo verso il cielo stellato, ruggendo di dolore.
“Rispondi!”
 
Chi mi chiama?
Elda aprì gli occhi. Pian piano, sotto ai suoi piedi si delinearono le strade di un villaggio. Riconobbe Carstal. Sentendo dei rumori provenire dalla piazza, si avviò in quella direzione. Ciò che vide la riempì di terrore e disgusto: su una pira accesa, un elfo giaceva morto ai piedi di una donna, che levava verso le lune un neonato.
“Proteggilo!”
In un lampo di luce, il neonato sparì.
“Non mi abituerò mai”
Elda si girò di scatto. Al suo fianco era comparso un giovane uomo con un braccio d’oro. Sorrideva mestamente nel guardare la scena.
“tu chi sei?”
Distolse lo sguardo.
“Sono Okoy. Il Primo Guardiano”
“Che vuoi da me?”
“Solo parlarti. Sai, il motivo per cui i miei genitori sono morti e i Guardiani sono nati non è lo stesso per il quale sei stata scelta tu”
“Perché?”
“Perché gli òkolok sono stati sconfitti. È stata la Custode prima di te, Yokio, a vincere. Speravamo tutti che la nostra stirpe si potesse fermare con lei”
Sospirò.
“Il buio ci sarà sempre, proprio come la luce. È per questo che sei stata scelta: tu sei la nuova Custode, Elda”
La ragazza rivolse nuovamente lo sguardo alla pira.
“E cosa dovrei fare? Io non so niente di voi”
“Ti sbagli. Se non mi credi, prova a cantare la prima cosa che ti viene in mente guardando la pira”
Elda sbuffò. Poi cominciò a cantare.
                    Nella notte come sangue,
                         nelle fiamme voraci-
“Basta così. Questa è la nostra storia”
Elda rimase in silenzio. Poi una perla trasparente le rotolò lungo la guancia. Cadde. Le spalle della ragazza erano scosse da tremiti.
“Se solo non fossi stata scelta, Mika e gilda sarebbero ancora vivi e Sah non sarebbe ferito”
Okoy le mise una mano sulla spalla.
“Mi dispiace, non posso fare niente per questo. Ma non devi dimenticare che tu hai la forza per proteggerli tutti. Finora, sei stata solo bloccata da ogni cosa attorno a te, solo per questo, non sei riuscita ad usare appieno il tuo potere”
Elda si asciugò le lacrime e si voltò verso il primo Guardiano. I suoi occhi brillavano, fredde e dure lame di determinazione.
“Andiamo, allora”
Okoy sorrise. I due vennero sollevati verso le lune, Elda chiuse gli occhi.
Li riaprì nel tempio di cristallo. Davanti a lei, c’erano tutti i Guardiani. L’unica ragazza le venne incontro. Yokio.
“Vieni”
La condusse lungo il corridoio, attraverso le due ali dei suoi predecessori. Okoy cominciò a cantare la sua storia. Dopo che la sua parte di Balla si fu conclusa, si innalzò un’altra voce. A uno a uno, tutti i Guardiani raccontarono la loro lunga battaglia. Venne il momento di Yokio, e alla sua si unirono altre quattro voci. I suoi compagni. Era ormai arrivata alla fine della strada. Salì la scala e si voltò verso i suoi predecessori. La storia di Yokio finì. Dopo un attimo di silenzio, tutti cominciarono a cantare. Cantarono la nuova storia, la storia di Elda.
 
                    La confusero con un’altra,
                         ma non si fermò.
                    Con lei combatté,
                         il suo sangue gridava.
                    La battaglia la chiamava.
                         Perse in una volta entrambe le luci
                    Che fino a quel momento
                         L’avevano guidata.
                    Il dolore esplose, e si manifestò.
                         La fronte coronata,
                    le spalle protette,
                         le mani che tanti avevano difeso
                    e che ancora l’avrebbero fatto,
                        si coprirono del marchio del dolore.
                    Tornò alla vita pacifica e a metà,
                        sperando di non vedere mai più
                    il rosso liquido che
                        la morte annuncia.
                    Si scontrò contro uno dei ladri,
                        un Veshgres,
                    e l’ombra si sollevò.
                        Due spade.
                    Difese chi era,
                        terrorizzato,
                    dietro di lei.
                        Impossibile sembrava la vittoria,
                    la Custode tremò.
                        In un vortice di vento,
                    qualcuno arrivò:
                         colui che le aveva creduto.
                    Si alzò, e con un colpo
                        Salvò molte vite.
                    La nera spada gioì.
 
 
Yokio si girò verso Elda.
“Va’ e trionfa, Elda, Spada di Luna, Custode Nera. Va’, e libera tutti dal terrore!”
I Guardiani lanciarono urla di gioia. Quando si furono spente, Yokio portò la giovane Custode in un posto isolato, dove le parlò con la preoccupazione negli occhi.
“Asoclta attentamente, perché c’è una profezia su di te. C’è un passo che mi ha sempre preoccupato, vedi di fare attenzione:
            Il Disperso tornerà, portando con sé la disperazione.
            Pesanti catene bloccheranno la Custode,
            che non uscirà dal buio finché
            la fiamma non tornerà da lei.”
Elda annuì. Le ombre l’avvolsero e la ragazza se ne andò.
“Buona fortuna, Elda”
 
“Elda! Elda, rispondi!”
Sah continuava a scuotere la ragazza, ma i suoi occhi non si aprivano. Uno dei compagni di Elda gli si avvicinò, circospetto.
“Scusa… Cos’era quello?”
“Un Veshgres”
Sah guardò la ragazza tra le sue braccia, che si stava alzando. La ferita era scomparsa, e nei suoi occhi notò una nuova forza. Si scambiarono un’occhiata. “Andiamo, Sah”
“Si, mia signora”
“Sah, solo Elda. Siamo amici”
Mentre si sorridevano, i due ragazzi furono avvolti dall’ombra e sparirono.
   
 
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