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Autore: fame    16/01/2020    1 recensioni
Rosa guardava sua figlia dinanzi a lei.
Le diceva parole che la bambina non capiva; riusciva a distinguere solo: suore e brava.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Novecento/Dittature, Olocausto
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Giuseppe, una volta abbandonata la mano di Maria, non era riuscito ad entrare ne all'interno della galleria di sinistra, nè in quella a destra. Era rimasto insieme ad un gruppetto di cinquanta, sessanta persone all'inizio della via: quest'ultima poi, proseguiva per una lunga salita, tra palazzoni e vicoli paralleli ad essa. Il povero Giuseppe non sapeva dove andare a ripararsi: le gallerie erano stracolme; ad un tratto si sente un rumore: era come se la sua testa fosse appiccicata ad un motore, ma di esso non sentiva solo il frastuono, ma anche il calore che emanava da quanto era potente e letale. Poi, subito dopo, un boato fortissimo, proprio sopra uno di quei palazzi, all'imbocco della via e tra le due gallerie. Una valanga di macerie cadeva sopra ogni sorta di persona o cosa: i padri coprivano con il loro corpo i propri figli e le mogli; invano però, poichè quelle cascate di pietra non potevano per niente essere fermate. Ovunque si sentivano scoppi, grida, urli; qualcuno si lanciava pure sulla folla dentro la galleria, ma appena vi entrava, veniva subito respinto fuori a suon di spintoni. Dal porto i cannoni delle navi militari buttavano qualsiasi tipo di artiglieria verso il centro della città; aerei da guerra sganciavano bombe ad ogni secondo: si sentivano scoppi ovunque. Vi era gente colpita da un masso o da una tegola, poichè precipitati sulle loro teste e piangevano grondanti di sangue. Altre erano riverse a terra prive di sensi, altre ancora si mostravano impassibili o ridevano pure. Queste ultime facevano quasi effetto agli occhi di un osservatore; poichè sembrava che la natura umana, sempre pronta alla frustrazione e alla noia, in quel momento di disperazione pareva che essa avesse preso quasi colore, che fosse quasi più bella, che avesse preso una piega migliore

   
 
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