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Autore: mietze    16/01/2020    1 recensioni
[James ♥ Lily] "Esci con me, Evans." le aveva detto Potter con uno sguardo carico di desiderio. Era diverso. Qualcosa era cambiato. Sembrava quasi che stesse facendo sul serio quella volta.
"Non uscirò mai con te. Lo vuoi capire Potter ?" gli disse Lily. Ma se prima quella frase le era sempre uscita con un tono gelido, ora non era più certa di pensarla così. Non era più sicura di detestarlo così tanto. Non era più neanche sicura di detestarlo. Ma non lo avrebbe mai ammesso. Non poteva ammetterlo.

[Remus] Il bisogno di avere qualcuno vicino era viscerale. Il bisogno di non essere più solo era così radicato in lui, come se le sue viscere si fossero annodate.
[Sirius] Era stato uno stupido. Si era reso conto solo in quel momento di quanto fosse importante per lui. Solo in quel momento, quando era sicuro che fosse troppo tardi, che l'avesse combinata troppo grossa per essere perdonato, aveva capito che ne aveva bisogno.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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DEVOTION
Capitolo 12 # Diffindo.
Hogwarts, 13 ottobre 1977.
« Come hai potuto addormentarti ? Il professor Rüf avrebbe potuto scoprirti! » sbottò Lily Evans, trascinando l’amica per il corridoio.
« Ma non se n’è nemmeno accorto! » sbuffò Lyanna Morland, per poi profondersi in uno sbadiglio, ancora assonnata. « La vera domanda è come abbiate fatto voi a rimanere svegli. »
Di tutta risposta Lily si limitò a lanciarle un’occhiataccia di disapprovazione.
« Dove mi stai trascinando ? » chiese Lyanna spaesata.
« Al limitare della Foresta Proibita. » spiegò con fare sbrigativo l’amica.
« Credevo avessimo Difesa. » fece Lyanna pensierosa.
« Infatti. » fece Lily, per poi bloccarsi all’improvviso. « Oddio! Mi dispiace un sacco. Mi ero completamente dimenticata di dirti che il professor Greengrass ha deciso di farci fare un esame pratico. » spiegò mortificata.
« Non fa altro che migliorare questa giornata, eh ? » fece sarcasticamente Lyanna. « Come mai ? Non erano previsti esami in questo periodo. » domandò incuriosita.
« Avery e Mulciber pensavano di essere al di sopra delle esercitazioni in quanto Serpeverde … Sai anche il professor Greengrass era di Serpeverde. » si limitò a dire la rossa.
« Sei preoccupata ? » chiese Lyanna riprendendo il passo. Lily si limitò ad annuire con un’espressione preoccupata.
« Dovrei essere io a fare questa domanda. » fece Lily posando lo sguardo sull’amica. « Non sapendolo non hai nemmeno avuto modo di prepararti! »
« Non avrei comunque avuto modo di far qualcosa ... » fece Lyanna cercando di tirar su di morale l’amica. « Vedrai che me la caverò in qualche modo, Beauxbatons mi ha addestrata bene. »
Non appena misero piede fuori dal castello, furono investite da una ventata d’aria gelida. Le temperature avevano iniziato a calare e in lontananza si potevano scorgere le prime vette innevate.
« Stasera ci sarete tu e Potter al settimo piano di guardia ? » chiese Lyanna cercando di risultare il più naturale possibile.
« Sì, perché ? » chiese Lily d’istinto, senza darci troppo peso.
« Devo vedermi con … Be’ tu sai con chi. » spiegò Lyanna, guardandosi attorno con sguardo attento.
« Ma — »
« Non ho scelta, Lily. Ho promesso di aiutarlo con la tu sai cosa. » fece Lyanna per poi sospirare sonoramente.
« Continuo a non vederla di buon occhio questa cosa. » rispose la rossa seria. « Quel tipo non mi piace. »
Quando giunsero al limitare della Foresta Proibita raggiunsero i compagni del Grifondoro e si sedettero sulle panche che il professor Greengrass aveva preparato per loro.
« Fatto una bella dormita, Linny Blue ? » domandò James Potter con un ghigno divertito.
« Insomma, avrei voluto dormire ancora un po’. » gracchiò Lyanna sconsolata, per poi balzare in aria dopo aver ricevuto una gomitata da Lily Evans, che la guardava con uno sguardo carico di giudizio.
« Eddai! Ti ho già detto che mi dispiace! » fece Lyanna indispettita. « Per fortuna ho una buona amica come te a tenermi sulla retta via. Potresti prepararmi una pozione rivitalizzante, così non mi addormenterò la prossima volta. » fece poi Lyanna con gli occhioni dolci e un sorriso convincente.
Lily Evans non riuscì a fare a meno di addolcirsi e ridere.
« Noto con piacere che nessuno si sia assentato con scuse patetiche per saltare questo esame. » esordì mellifluo il professor Greengrass. Era un uomo di poco più di trent’anni, dall’aspetto curato e dal portamento elegante. Era terribilmente affascinante.
Chi non aveva ancora preso posto si affrettò a farlo e a rendere la propria presenza il più inosservata possibile. Non che questo servisse realmente a qualcosa; il momento del giudizio sarebbe giunto presto e ritardarlo non rappresentava altro che un palliativo.
« Alcuni di voi hanno la convinzione di possedere abilità che noialtri possiamo solo permetterci di anelare. » rincominciò il professore in tono glaciale passeggiando di fronte a loro. « Che tale convinzione abbia, nella realtà, delle fondamenta questo non è chiaro. »
James e Sirius si voltarono leggermente, spostando lo sguardo per qualche secondo sui colpevoli, per poi scambiarsi un’occhiata d’intesa.
« Signor Mulciber, prego, si faccia pure avanti. » proseguì il professore con un sorriso malizioso. « Signor Avery, si prepari. Lei è il prossimo. »
Mulciber, un ragazzo alto, dai capelli castani e dai lineamenti squadrati, si fece avanti con la mandibola serrata e le spalle ritte.
« L’esame consisterà in un duello. » riprese il professor Greengrass prendendo posto a qualche metro di distanza tra loro. « Io sarò il vostro opponente. »
Mulciber raggiunse il professore, per poi sfoggiare un’aria noncurante.
Ce la sta proprio mettendo tutta per non sembrare terrorizzato, pensò Lyanna divertita. Patetico.
« Il vostro obiettivo è disarmarmi. » disse in modo conciso. « Chiunque riesca nell’impresa sarà esonerato dai compiti scritti per due settimane. »
I due duellanti incedettero l’uno verso l’altro. Levarono la bacchetta simultaneamente e fecero un piccolo inchino, per poi voltarsi e retrocedere contando fino al numero dieci.
« Avanti, signor Mulciber, ci mostri le strabilianti abilità per cui si è sentito al di sopra delle mie esercitazioni. » fece il professore in tono mellifluo.
Mulciber aveva raccolto tutto il suo coraggio e per la disperazione si era messo a scagliare qualsiasi incantesimo gli venisse in mente. Il professore non ebbe alcuna difficoltà a deflettere i suoi incanti e a contrattaccare.
Un duello senza incantesimi non verbali ? Non durerà molto, pensò annoiata Lyanna, che nel frattempo si era seduta sul prato e aveva appoggiato le mani sull’erba.
Chiuse gli occhi e si concentrò. Lasciò che ogni centimetro del suo corpo si rilassasse e si lasciasse pervadere dall’energia che la terra le stava donando.
James e Sirius si scambiarono uno sguardo eloquente. Per quanto fosse bella, qualche volta non potevano fare a meno di trovarla strana.
« Linny, che stai facendo ? » bisbigliò James cercando di non sembrare troppo giudicante.
« Non vuoi vedere il duello ? » chiese sottovoce Sirius.
« Sto canalizzando le energie dalla terra. » spiegò la ragazza come se fosse una cosa totalmente ovvia. « Non c’è molto da vedere. Quel tizio è scarso e tra poco lo dovremo raccogliere con paletta e scopino. » commentò la ragazza con un sorriso beffardo.
Qualche minuto dopo, Mulciber fu scaraventato qualche metro più indietro e la sua bacchetta volò nelle mani del professor Greengrass. Sentirono quest’ultimo scandire amareggiato un “Desolante”.
Lyanna si voltò di poco e lanciò un’occhiata eloquente ai due ragazzi.
Avery fece la stessa fine del suo compagno di merendine, ma ne uscì un po’ meno bistrattato e con uno Scadente. Era comunque un’insufficienza, ma era sempre meglio che un Desolante.
La Bulstrode si aggregò ad Avery nel gruppo Scadente.
« Ricaricata ? » domandò Lily Evans con un sorriso all’amica, che aveva ripreso posto sulla panca. Alla sua destra sedeva Lily Evans e, alla sua sinistra, Sirius Black e poi James Potter. Dietro di loro vi erano Remus Lupin, Peter Minus e il gruppo pettegole, costituito niente meno che da Mary MacDonald, Emmeline Vance e Marlene McKinnon.
Prim’ancora che la ragazza potesse rispondere, fecero la loro comparsa la professoressa McGranitt e il professor Vitious, che provenivano dal cancello. Dovevano essere stati ad Hogsmeade.
« Professor Greengrass, che significa tutto questo ? » domandò severamente la professoressa McGranitt.
« Alcuni studenti sono inebriati dalla convinzione di possedere capacità tanto straordinarie da potersi permettere di non svolgere gli esercizi richiesti. » esordì il professor Greengrass in tono stranamente  cordiale. « Per questo motivo ho optato per una valutazione pratica. »
« Mi sembra una splendida idea. » esordì il professor Vitious allegramente. « Spero non le dispiacerà se io e la professoressa McGranitt assistiamo. »
Il professor Greengrass li invitò a prendere posto e i due si sedettero accanto a Lily Evans.
« Signorina Evans, ci dica, in cosa consiste l’esame ? » chiese il professor Vitious.
« Un duello. » esordì la ragazza.
« Sì e chi riesce a disarmare il professor Greengrass è esonerato dai compiti scritti per due settimane. » aggiunse Sirius Black totalmente estasiato.
« Quali sono stati i risultati fino a questo momento ? » chiese con interesse la professoressa McGranitt.
« Mulciber un Desolante, Avery e Bulstrode con uno Scadente. » ricapitolò James Potter, cercando di risultare il più neutrale possibile.
« Signor Minus, avanti, non abbiamo tutto il giorno. » fece il professor Greengrass.
Peter sembrò essersi pietrificato.
« Per l’amor del cielo, Peter, muoviti! » fece Mary accanto a lui.
« Sta’ calmo. » fece Sirius.
« Avanti Peter, ci siamo esercitati un sacco. Cerca di non andare nel panico. Vedrai che ce la farai. » lo incoraggiò James Potter con una pacca sulla spalla.
Peter Minus annuì e raggiunse il professor Greengrass. Dopo la solita procedura d’inizio, fu il professore il primo a scagliare un banale Expelliarmus. Peter, in preda al panico, dimenticò totalmente l’esistenza degl’incantesimi non verbali e urlò un Protego, che annullò l’incantesimo di disarmo.
Fu così audace da scagliare un paio di incanti offensivi, tra cui uno Stupeficium, ma non riuscì a disarmare il professore.
« Signor Minus, questo duello non sarebbe sufficiente, ma noto netti miglioramenti dall’ultima valutazione. » esordì il professore con fare assolutamente serio. « Per questa volta voglio premiare i suoi sforzi con un Accettabile. Perlomeno qualcuno che si applica nella mia materia c’è. »
Peter Minus fu quasi sul punto di svenire per la gioia. James, Sirius e Remus esplosero in urla festanti. Lily era sicura di aver visto un piccolo sorriso anche sul viso della professoressa McGranitt. Peter tornò al suo posto con gli occhi colmi di gioia.
« Ce l’ho fatta, Remus, ce l’ho fatta! » continuava a dire incredulo.
Remus gli diede un paio di pacche di approvazione sulla spalla.
« Grande, Peter! » bisbigliò Sirius.
« Te l’avevo detto che ti ci voleva solo un po’ di pratica! » fece James Potter, per poi passarsi una mano tra i capelli.
Seguirono Rosier e Wilkes, che si aggregarono a Minus nel gruppo Accettabile. Evelyn Grymes fu la prima a segnare un Oltre Ogni Previsione.
Fu presto il turno di Mary MacDonald. Difesa contro le Arti Oscure non aveva mai suscitato grande interesse in lei, o almeno, non tanto quanto avessero fatto Erbologia e Cura delle Creature Magiche. L’idea stessa che qualcuno usasse la magia per motivi sinistri, per cui bisognava difendersi, la ripugnava. Fin da piccola era sicura che la sua strada fosse quella di prendersi cura delle creature magiche.
La ragazza prese posto e, dopo i soliti preamboli che la tradizione imponeva, il duello ebbe inizio. Come al solito ad iniziare e a guidare lo scontro fu il professor Greengrass.
« Non se la sta cavando troppo male, vero ? » fece Emmeline in ansia.
« Se il suo obiettivo consiste nel farsi colpire, direi che lo sta facendo egregiamente. » commentò annoiata Lyanna senza voltarsi a guardare Emmeline. Lily le diede una gomitata, invitandola ad essere più comprensiva.
« In che senso ? » chiese Sirius, che pareva interessato alla sua capacità osservative.
« Lascia il lato sinistro totalmente scoperto. » spiegò mantenendo il suo sguardo sul libro che aveva preso a leggere dal duello di Peter Minus.
Sirius Black non seppe che aggiungere e si limitò a guardare lo scontro, che terminò pochi minuti dopo. A Mary fu assegnato un Accettabile; voto che alla ragazza andava più che bene.
Fu il turno di Alice. Frank Paciock si era completamente zittito e ora assisteva con interesse alla prova della sua amata. Lyanna distolse lo sguardo dal libro, assistendo all’inizio del duello.
« Niente telecronaca ? » fece James divertito.
« Quella è una buona postura. » commentò la ragazza per poi tornare al libro. « Dovrebbe lavorare sui riflessi, è troppo lenta, però c’è del potenziale. »
« C’è qualcuno che ha qualche chance di farcela ? » chiese Lily Evans.
« James e Sirius hanno un bel repertorio di incantesimi, ma in uno scontro lungo non riuscirebbero a mantenere il ritmo. Greengrass li sfiancherebbe. » esordì Lyanna. « Piton ha qualche possibilità, ma non l’ho mai visto in azione. Jones sicuramente ce la farà. »
« Perché io no ? » chiese Lily imbronciata.
« Le capacità le hai tutte, ma non hai lo stomaco per fare quello che va fatto. » spiegò Lyanna con sguardo dispiaciuto.
« E cosa diavolo vorrebbe significare ? » sbottò la rossa con lo sguardo infuriato.
« Sei troppi riverente nei confronti dei professori. Ti farai scrupoli nell’attaccare seriamente proprio nel momento meno opportuno. » spiegò Lyanna sincera.
Lily aprì la bocca, per poi richiuderla non riuscendo a trovare nulla che potesse smentire quelle parole. Il peso della verità la schiacciò.
« Su su, questo è un bene. » fece Lyanna con un sorriso. « Ora che lo sai, puoi rimediare. » la incoraggiò.
Alice era riuscita a strappare un Oltre Ogni Previsione e tornò gongolante al suo posto. Nott si era aggregato al gruppo Accettabile, mentre i Lestrange, con un massiccio uso di incantesimi offensivi di dubbia moralità, si erano aggiudicati un Oltre Ogni Previsione.
Minerva McGranitt stentava a contenere la propria disapprovazione.
Il duello di Marlene McKinnon fu piuttosto avvincente; la ragazza, dopo aver evocato e aizzato un piccolo stormo di uccellini contro il professor Greengrass, era riuscita a schiantarlo con successo, ma non era stata abbastanza veloce da sfruttare il suo momento di smarrimento per disarmarlo. La sua performance le aveva fatto guadagnare un Eccezionale.
Remus Lupin fece sfoggio delle sue capacità con una certa eleganza. Non gli era mai piaciuto essere al centro dell’attenzione. Il suo duello, infatti, non era risultato spettacolare, ma i Malandrini avevano potuto notare un certo salto di qualità, che poteva essere imputabile solo ad una persona: Lyanna Morland. Dovevano essersi esercitati parecchio durante le vacanze estive. Non avevano mai visto Remus così preparato e scattante. La sua performance fece guadagnare un altro Eccezionale al Grifondoro.
Seguirono Frank Paciock e Jordan Carter che si aggiudicarono un Oltre Ogni Previsione, mentre Liam Ashworth si era aggiudicato un Eccezionale. Il ragazzo, infatti, se l’era vista piuttosto brutta quando il professore aveva aperto una delle casse dietro di lui e gli aveva aizzato un branco di Ghoul contro, ma con prontezza di spirito aveva evocato la sua scopa da corsa e dopo esserci saltato sopra, dall’alto si era sbarazzato di tutte le viscide creature servendosi solo di un paio di Schiantesimi.
James era al colmo della gioia.
« Quello è un mio battitore! » disse Potter pieno d’orgoglio.
Anche la McGranitt sembrava piuttosto soddisfatta dei risultati che il gruppo del Grifondoro stava dando. Seguirono Fawley, Yaxley e Burke del Serpeverde, il primo si aggiudicò un Eccezionale, mentre gli altri due si accontentarono di un Oltre Ogni Previsione.
Severus Piton si aggiudicò un Eccezionale; Lily Evans non ne era minimamente sorpresa.
Lo conosceva bene e fin dal primo giorno ad Hogwarts aveva dimostrato di conoscere la magia profondamente. Era grazie a lui se aveva imparato tanto  e, soprattutto, tanto velocemente.
Quello che però risultava sempre più evidente, era quanto fossero diversi. Ogni volta che Lily sfoderava la bacchetta, ne usciva sempre qualcosa di meraviglioso. Piton, invece, aveva duellato con una certa malizia. Era stato più intelligente dei Lestrange a nascondere il suo lato oscuro, ma a Lily non era sfuggita la soddisfazione con cui lanciava incantesimi offensivi.
Piton tornò tetramente al suo posto senza riuscire a nascondere il suo malcontento. Era arrivato davvero vicino a disarmare il professor Greengrass, che con un incantesimo scudo aveva fatto rimbalzare l’Expelliarmus di Piton e l’impatto era stato così potente da farlo volare qualche metro indietro.
Fu la volta di Lily Evans. Dopo l’usuale inchino, il duello ebbe inizio.
James Potter era così in ansia da aver assunto un colorito giallastro. Il suo sguardo non faceva altro che saettare dalla sua amata al professor Greengrass, come se stesse assistendo ad una partita di tennis.
« Per l’amor di Morgana, Potter si riprenda, tra poco è il suo turno, non vorrà far fare brutta figura al Grifondoro! » sbottò Minerva McGranitt, che era rimasta esterrefatta a vederlo sbiancare, torturarsi le mani e la gamba destra continuava a muoversi su e giù.
Il ragazzo era così assorto dallo scontro, che non si era accorto di nulla. Sirius gli tirò una gomitata.
« Ahia! Ma sei scemo ? » sbottò Potter infastidito.
« Guarda che la professoressa McGranitt stava parlando con te. » fece Lyanna divertita.
« Mi scusi professoressa. » fece il ragazzo a disagio, più per il fatto che i suoi sentimenti per Lily Evans fossero ormai così evidenti, che per non essersi accorto che la McGranitt stesse parlando con lui.
Nel frattempo, Lily Evans, dopo aver sparato un Aguamenti, si precipitò ad usare un incantesimo congelante, facendo ghiacciare l’acqua ai piedi del professor Greengrass, che stentava a rimanere in equilibrio. Fu in quel momento che le parole di Lyanna le tornarono alla mente e per la rabbia che fossero vere, lanciò uno Stupeficium. Sfortunatamente il professore era riuscito a pararlo senza troppi problemi, ma l’impatto gli aveva fatto perdere completamente l’equilibrio a causa del ghiaccio sotto ai piedi.
Lily si sentì così in colpa che si fiondò verso il professor Greengrass, chiedendo continuamente perdono. Lyanna si coprì il viso con le mani, scuotendo il capo incredula.
« Non ci posso credere. » sbottò ridendo con le lacrime agli occhi.
Lily Evans si aggiudicò un Eccellente, anche se il professore le aveva urlato contro che era stato sconsiderato da parte sua correre in suo soccorso; una persona malintenzionata avrebbe potuto sfruttare la sua natura buona per tenderle una trappola e sarebbe stata la sua fine.
La ragazza tornò al suo posto mogia mogia.
« Non provare a dire che mi avevi avvisata. » fu l’unica cosa che sibilò a Lyanna.
« Mi aspettavo quasi che evocassi pure tè e biscotti. » fece Lyanna senza riuscire a contenere le risate.
Si beccò una gomitata sul costato e fu abbastanza per ammutolirla.
James e Sirius fecero teatralmente sfoggio delle proprie abilità. Lyanna ci aveva visto giusto anche in quel caso: che fossero abili era noto, ma non erano stati addestrati ad un duello vero e proprio. Si erano stancati in fretta e il ritmo era diventato insostenibile. I riflessi si erano fatti via via più lenti e l’uso degli incantesimi sempre più ripetitivo.
Solo ora si rendevano conto cosa fosse uno scontro vero. Se si fossero ritrovati a duellare seriamente contro un nemico, avrebbero incontrato la loro disfatta in poco meno di dieci minuti.
I loro scontri erano stati intensi; un continuo botta e risposta, ma se il professore non si era spostato di un centimetro dall’inizio della lezione, loro erano stati costretti a correre di qua e di là dai continui attacchi del professore. Una schivata a destra, una a sinistra e così via fino a quando non si erano trovati a grondare sudore.
James era riuscito a colpire il professore con un levicorpus ed era quasi riuscito a disarmarlo, ma il professore era riuscito a parare il suo incantesimo di disarmo. Sirius, invece, era stato più subdolo e aveva lanciato un Expelliarmus in risposta allo Stupeficium del professore. I due incantesimi si erano scontrati e per un po’ entrambi avevano provato a prevaricare l’uno sull’altro, poi Sirius aveva mollato di proposito e aveva schivato lo Stupeficium, scagliando un altro Expelliarmus.
Il professor Greengrass non fece in tempo ad evocare un incantesimo di scudo; la sua fortuna fu di essere scaraventato a terra quando Sirius aveva mollato la presa. L’Expelliarmus gli era passato a qualche centimetro sopra la spalla, mentre cadeva a terra.
Entrambi i ragazzi tornarono tronfi al proprio posto con un Eccellente. Sirius riprese posto accanto a Lyanna e James appena dopo il compare.
« Allora ? » fece Sirius guardandola con una certa soddisfazione.
« Niente male per dei duellanti alle prime armi. » fece Lyanna canzonandoli.
« E tu che ne sai di tutto ? » fece indispettito Sirius.
Lyanna chiuse il libro di Magia Elementale, lo posò in grembo, per poi fissare intensamente le dita e dopo qualche istante spuntarono delle fiamme lunghe e sottili dalle dita affusolate della ragazza.
« Chi lo sa. » disse poi con soddisfazione.
« Esibizionista. » fece Jones che le passava davanti per raggiungere il professor Greengrass.
« Touché. » fece Lyanna sapendo di esserlo.
« Non mi auguri buona fortuna ? » domandò il ragazzo fintamente offeso.
« Come se ti servisse. » commentò acidamente Lyanna Morland, guardandolo con sufficienza.
Il ragazzo scosse il capo divertito, per poi raggiungere il professore. Da qualche scontro, le distanze tra i duellanti si erano fatte sempre più grandi.
Il duello ebbe inizio poco dopo; il professore aveva dato inizio allo scontro con uno Stupeficium, ma Jones l’aveva parato senza troppi problemi. I colpi continuavano a susseguirsi veloci, come una pallina da ping pong che continuava a rimbalzare da una parte all’altra.
Jones non sembrava essere per nulla affaticato dalla situazione. Riusciva a reggere bene il ritmo.
Per la prima volta in quel pomeriggio, Lyanna si ritrovò a guardare con interesse un duello.
Il ragazzo aveva dei riflessi incredibili, sembrava quasi che riuscisse a leggere nella mente del professore. Aveva una postura di difesa incredibilmente efficiente e il repertorio di incantesimi era piuttosto ricco.
Le cose si erano fatte piuttosto serie; erano passati ormai quindici minuti e si stavano lanciando di tutto. Jones era arrivato vicino a disarmare il professor Greengrass almeno tre volte, il quale si decise a sguinzagliare nuovamente un gruppo di Ghoul.
Jones fu impegnato per un po’ a disfarsi di quelle creature orrente, poi optò per un Bombarda Maxima per stordire quelle rimanenti. Usò di proposito il momento di stordimento per usare un Filipendo su un Ghoul e lanciarlo addosso al professore, che fu travolto dalla bestia.
All’improvviso la bacchetta del professor Greengrass volò tra le mani di Jones.
Il professore sembrava piuttosto soddisfatto dallo studente. Entrambi rispettosamente tornarono uno di fronte all’altro. Jones riconsegnò la bacchetta ed entrambi fecero un piccolo inchino.
« Immagino che ora ricada su di me l’onere di riportare Grifondoro allo splendore. » sbuffò Lyanna per poi alzarsi e raggiungere il professore.
« Signor Jones, si faccia medicare la ferita dalla professoressa McGranitt, non può aspettare oltre. » fece il professor Greengrass.
Il ragazzo non poté fare altro che obbedire. Lily Evans prese il posto di Lyanna e fece accomodare Jones al suo posto, in modo che la professoressa McGranitt potesse procedere a medicare le ferite che si era procurato durante il duello.
La professoressa riuscì a rimetterlo in sesto in un baleno.
« Uno dei quattro volti della Giostra tra noi. » fece a gran voce il professor Greengrass, in tono mellifluo. « La prego di non deludermi, signorina Morland. »
I due fecero un breve inchino dopo aver sfoderato le bacchette e tornarono al loro posto.
Non appena si girarono, il professor Greengrass fu accecato da un bagliore intenso, che gli impediva di vedere qualsiasi cosa. Seguì un’esplosione al suolo che gli fece fare un volo di un paio di metri.
Lyanna Morland non aveva perso tempo e aveva dato inizio al duello con il botto. Il fatto che usasse solamente incantesimi non verbali le garantivano l’effetto sorpresa, che era fondamentale.
Fino a quel momento aveva sempre avuto il vantaggio il professor Greengrass, finendo inevitabilmente per condurre il duello.  Questo Lyanna non poteva permetterselo. Era un avversario che possedeva abilità e forze superiori alle sue; doveva giocarsi al meglio tutte le carte che aveva.
La professoressa McGranitt annaspò. Lily Evans si portò le mani al viso, totalmente sconvolta dalla scena. Remus sembrava imperturbato; pareva che fosse più divertito dalle reazioni dei compagni che preoccupato per le conseguenze.
Lyanna non aveva atteso nemmeno un secondo prima di sparare una pioggia di fiamme sul territorio nemico. Il professore, che si era appena alzato, fu costretto sulla difensiva sotto l’intensa pioggia di fuoco che si abbatteva su di lui.
Il professore evocò uno stormo di pugnali e con un Oppugno li aizzò contro Lyanna; l’interruzione temporanea dell’incanto scudo era costata al professore un’ustione alla spalla sinistra.
Lyanna cambiò posizione, portò entrambe le braccia al lato destro del suo corpo e le posizionò parallelamente a mo’ di finestra. I pugnali sfrecciarono tra le sue braccia, ma furono ricatapultati al mittente, come se all’interno di quelle braccia vi fosse stato un elastico.
La ragazza riassunse la posizione laterale, riducendo drasticamente la superficie a rischio di essere colpita. Non perse tempo e, mentre il professore si ritrovò a dover fare i conti con i propri pugnali, gli lanciò un altro incantesimo e l’uomo fu colpito all’occhio sinistro.
Qualsiasi cosa fosse, doveva avere un effetto ritardante, perché al momento non aveva prodotto alcun effetto.
La professoressa McGranitt era impressionata dall’esperienza dimostrata dalla ragazza.
« Quindi, professore, devo solo prenderle quella ? » urlò la ragazza indicando con l’indice la bacchetta del professore con un sorriso sinistro.
« Lo dice come se fosse una passeggiata. » commentò contrariata Marlene McKinnon, che aveva dovuto ingegnarsi solo per poterci andare vicino.
« Suvvia, Lene, da quello che ci ha raccontato Linny, a Beauxbatons era davvero dura. » fece Emmeline, cercando di tirarla su di morale.
Il professore decise di liberare delle creature ossute e a tratti squamate dalla seconda scatola alle sue spalle.
« Ma che schifo! » sbottò Mary; il fetore di quegl’esseri era terribile.
« Drowners. » fece Remus Lupin impassibile. « Fanno parte dei necrofagi. »
« Dei che ? » chiese Mary coprendosi il naso.
« Creature magiche mangia cadaveri in putrefazione. » continuò il ragazzo divertito dalla sua faccia schifata.
« Povera Linny, chissà che — »
Emmeline non riuscì a finire la frase, poiché fu totalmente assorta dalle azioni della duellante.
Lyanna aveva tracciato una linea davanti a sé e poi aveva evocato una lancia a doppia lama.
Quando le creature si lanciarono sulla ragazza, Lyanna fece roteare la lancia con grazia e le teste di alcune delle creature volarono a qualche metro da lei. Fu inondata da sangue e fluidi corporei istantaneamente.
Lily si portò una mano alla bocca.
« Non provare a vomitarmi addosso. » commentò Jones freddamente.
Lyanna continuò a volteggiare con la sua lancia riuscendo a sfoltire un bel po’ il gruppo di necrofagi. Lasciò l’arma, prese una pietra ai suoi piedi e la lanciò davanti a sé. Ci fu un’esplosione gigantesca e gli esseri furono catapultati a metri di distanza, mentre la terra prese a muoversi.
L’incantesimo aveva cambiato la consistenza della terra, trasformandola in sabbie mobili. I piedi del professor Greengrass vi stavano sprofondando.
L’uomo vi pose rimedio con un Finite Incantatem, ma solo in quel momento si accorse di aver perso la vista dall’occhio sinistro. Doveva essere stato l’incantesimo che non aveva prodotto effetti immediati. Il pezzo smembrato di un Drowner lo colpì nel suo punto cieco.
Era chiaro che la ragazza stesse cercando di indebolirlo il più possibile. Il fatto che avesse creato appositamente un angolo morto al suo avversario denotava quanto fosse intelligente e strategica.
La ragazza aveva usato il momento d’impatto per lanciare un altro incantesimo.
Dalla terra spuntarono delle radici robuste che si attorcigliarono attorno al piede destro del professore, per poi farsi strada lungo tutta la gamba e il bacino.
Il professore non riuscì a trattenere un sorriso compiaciuto; non sembrava affatto infastidito.
Lo scontro aveva iniziato a farsi sempre più intenso. Gli sguardi del pubblico saettavano da una parte all’altra con una velocità incredibile.
È un’occasione imperdibile, pensò Lyanna mentre parava un incantesimo offensivo. È giunto il momento per fare un piccolo esperimento.
Chiuse gli occhi e un cerchio prese a formarsi attorno a lei e ad alcuni Drowner che aveva stanato. Il cerchio era formato da una sostanza biancastra. Dalla circonferenza partirono delle linee verso l’interno, andando a formare un pentagono.
Fece comparire una lama, con cui lacerò il palmo sinistro e lasciò che il suo sangue e quello che aveva addosso dei suoi nemici cadesse nel cerchio.
« Ma che sta facendo ? » sbottò James Potter preoccupato.
Il professore le aveva lanciato contro una fattura e lei se ne stava lì con gli occhi chiusi e i palmi rivolti verso l’alto.
« Se aspetta ancora un po’ verrà colpita in pieno. » fece Sirius ancora più sconvolto.
L’incantesimo sfrecciò a tutta velocità, ma ad un tratto successe qualcosa di totalmente inaspettato.
Lyanna, ancora con gli occhi chiusi, aveva portato la testa verso il lato destro e aveva lasciato che l’incantesimo la oltrepassasse a pochi centimetri di distanza. Sorrise compiaciuta.
Si riposizionò sul fianco destro e rimase in attesa con un sorriso sfacciato.
Il professore scagliò un’altra fattura. Lyanna agitò aggraziatamente la bacchetta nella mano destra e una forte folata d’aria si levò, deflettendo l’incantesimo che le stava sfrecciando incontro.
Lo scontro riprese più intenso che mai con il professor Greengrass che era riuscito a scalfire un paio di volte la carne della ragazza e Lyanna che con grazia faceva danzare le bacchetta come se stesse dirigendo un’orchestra, respingendo la maggior parte degl’incantesimi.
Lyanna levò la bacchetta verso l’alto, lasciando che un forte getto d’aria respingesse indietro il professore, che fu costretto alla difensiva, in quanto metà del suo corpo era ancora ancorato a terra.
Nello scambio di maledizioni e contromaledizioni, Lyanna riuscì a parare e deflettere moltissimi incantesimi, ma mentre faceva rimbalzare uno schiantesimo, il professore le lanciò un Diffindo.
Lyanna aveva provato a deflettere la sua traiettoria, ma la forza con cui era stato lanciato era talmente forte che riuscì a spostarlo solo di qualche centimetro e finì per colpire la gamba sinistra.
Fu uno spettacolo raccapricciante. La coscia presentava uno squarcio talmente profondo da mettere in mostra il femore e perdeva copiosamente sangue. La ragazza si lasciò sfuggire un sorriso sinistro.
Il professore si era fermato a guardarla allarmato, ma Lyanna aveva usato il suo momento di preoccupazione a suo vantaggio e gli aveva lanciato contro una palla di fuoco.
Il professore optò per un incanto scudo, ma appena la palla di fuoco scomparse, sentì sfrecciargli via la bacchetta dalle mani, come se un elastico fosse scattato.
Lyanna afferrò la bacchetta del professore con la mano sinistra con un ghigno compiaciuto.
Quando rialzò lo sguardo, si accorse della presenza massiccia che si era raccolta attorno a lei.
« Mi spiace per l’inconveniente, ho lanciato l’incantesimo con troppa forza. » si scusò il professore mortificato, sotto lo sguardo arcigno della professoressa McGranitt. « Ovviamente un Eccezionale è d’obbligo. » fece con un sorriso.
Lyanna abbozzò un piccolo inchino, mentre gli rendeva la bacchetta magica.
« Solo una domanda, Morland. » fece il professor Greengrass. « I Drowner non potevi semplicemente stordirli ? »
« La vera domanda è un’altra. » fece la ragazza tirandosi su. « Perché lei non mi ha attaccata mentre ero occupata con i Drowner ? »
Di certo la professoressa De Witte ne avrebbe approfittato per impartirmi una lezione, pensò Lyanna, senza osare pronunciare quelle parole. La differenza di standard tra le due scuole in alcune materie risultava abissale, ma Lyanna si guardò bene dal giudicare gli standard di Hogwarts ad alta voce.
Dallo sguardo che le riservò il professor Greengrass, Lyanna seppe di aver fatto centro. Non attese risposte; si girò e si mise in marcia verso l’infermeria senza mai voltarsi.
« Signorina Morland! Dove crede di andare nelle sue condizioni ? » esordì duramente la professoressa McGranitt con un’espressione mista tra la preoccupazione e la disapprovazione per tanta incoscienza.
« Dovremmo dare uno sguardo a quella ferita. » concordò il professor Greengrass.
Lyanna si bloccò.
« Quale ferita ? » chiese con un’espressione compiaciuta, per poi girarsi e mettere in mostra la carne candida e illesa.
I presenti rimasero stupefatti dalla vista che si stava presentando. Nonostante i vestiti della ragazza fossero completamente ricoperti di sangue, non vi era più traccia delle numerose ferite subite durante lo scontro. Sembrava non fossero mai esistite dal principio. Non v’era nemmeno l’ombra dello squarcio che aveva fatto capolino sulla sua coscia sinistra fino a pochi attimi prima.
La ragazza girò i tacchi e lentamente riprese a camminare verso il castello. Pochi istanti dopo udì un urlo squarciare la quiete, ma non si voltò.
Povero professor Greengrass, sono stata davvero cattiva stavolta, pensò la ragazza mentre varcava la soglia del castello.
 
 
*
 
Quella sera gli era parso che il tempo scorresse piuttosto lentamente, specie dopo aver trascorso un pomeriggio denso di colpi di scena. La cena si era svolta pressoché come tutte quelle a cui aveva presenziato in tutti quegl’anni; giovani rampolli dabbene che si vantavano delle loro origini, altri che aggiornavano i compagni sulla prospettiva di un matrimonio vantaggioso che i genitori avevano loro proposto, altri ancora che non si lasciavano sfuggire commenti maligni sui compagni mezzosangue o natibabbani.
La ronda con Lupin era stata la parte peggiore; dopo aver accompagnato ai rispettivi dormitori i ragazzi del primo anno, i due si erano incontrati al pian terreno e avevano perlustrato il castello in religioso silenzio. Quella sera Jones era così annoiato che nemmeno la prospettiva di irritare quel buono a nulla con commenti pungenti era riuscito a risollevarlo da quella calma piatta.
Che seccatura, pensò Jones irritato.
Era tutta colpa di quella ragazza. Ogni volta che era intorno a lei perdeva tutta la sua compostezza. Non ricordava quando fosse stata l’ultima volta che aveva provato tanta impazienza per qualcosa, o meglio per qualcuno. Sapeva soltanto che, quando era giunto il momento di congedarsi da Lupin, non aveva potuto fare a meno di sentirsi esaltato.
Suo malgrado, il suo incontro con Lyanna Morland sembrava essere ostacolato di nuovo. Nel silenzio tombale in cui versava il castello, Jones riusciva a udire distintamente due voci a lui ben note. Provenivano dal piano appena sopra di lui. Erano entrambi fuori dal suo campo visivo, ma ne era certo; erano James Potter e Lily Evans.
« In vena di misfatti, Jones ? » fu poco più di un sussurro.
« Non c’è bisogno che tu ti nasconda, Pix. » sussurrò il ragazzo senza nemmeno voltarsi. « Ho percepito la tua presenza al quarto piano. »
Posto davanti all’evidenza, il poltergeist si arrese e decise di rendersi visibile. Il suo aspetto non aveva subito nessun miglioramento dall’ultima volta che l’aveva visto; il suo faccione era sempre accompagnato da un ghigno malizioso. Dopo tutti quei secoli, il continuo corrucciare il viso in quel modo non aveva fatto altro che scavare nella pelle e imprimere quelle smorfie maligne sul suo volto in modo indelebile. Anche i vestiti erano gli stessi: pareva un giullare medievale con cuffia e scarpe appuntite e abiti di fantasie appariscenti condite da colori sgargianti.
« Pix è birichino. » si giustificò il poltergeist con un’espressione che non mostrava alcun pentimento.
« Siamo amici da molto tempo. » esordì piano il ragazzo in tono mellifluo. « Sarebbe davvero spiacevole se tu avessi intenzione di giocare un brutto scherzo ad un tuo vecchio amico, vero Pix ? » continuò il ragazzo godendosi ogni minuto di quella conversazione.
« Pix fare una cosa tanto brutta ? Nossignore! » cinguettò il poltergeist. « Pix ha soltanto pensato che fosse strano vedere una persona tanto diligente vagabondare per i corridoi a quest’ora. » spiegò lo spettro.
« Sarebbe proprio un peccato se Potter udisse un rumore provenire dall’aula di Aritmanzia. » fece scaltramente Jones con un ghigno.
Il poltergeist non disse una parola, ma prima di svanire Jones riuscì ad intravedere un luccichio nei suoi occhi.
L’attesa fu breve. Un frastuono breve ed improvviso si levò dal piano di sopra.
« Stai qui, vado a vedere. » disse una voce maschile.
« Non ho mica paura, Potter. » sbottò inviperita la ragazza. « Vengo anch’io. »
« No, tu rimani qui nel caso qualcuno arrivi da questa parte. » rispose il ragazzo. « Non vorrai lasciare quest’ala del piano scoperta. »
Allora non è del tutto idiota quel Potter, pensò Jones divertito.
Il ragazzo udì il rumore di passi farsi sempre più lontano e quando non riuscì più ad avvertire alcun rumore, sgusciò fuori dal suo nascondiglio e salì le scale. Svoltò all’angolo e, come previsto, s’imbatté in Lily Evans. Jones non riuscì a trattenere un ghigno divertito.
La rossa gli si parò davanti, sbarrandogli la strada con uno sguardo carico di giudizio.
« Perché tu lo sappia. » esordì la ragazza con le braccia conserte. « Non mi fido di te. »
« Sei sempre prevedibile, Evans. » commentò il ragazzo, oltrepassandola. « Ora, se non ti dispiace, ho di meglio da fare. » e con una rapidità disarmante si ritrovò davanti alla Stanza delle Necessità.
Una volta dentro si ritrovò in una stanza accogliente con il camino acceso e sul tavolino delle erbe in infusione. Vi erano anche delle candele profumate ad adornare la stanza.
Il suo sguardo fu catturato da un dettaglio particolare. Sul divano c’era lei. Era rannicchiata con un libro tra le mani e la testa appoggiata allo schienale del divano. Gli occhi chiusi e le labbra leggermente dischiuse. Per il caldo le sue guance si erano tinte di rosso.
I suoi piedi avevano iniziato a muoversi autonomamente. Quando le fu di fronte, la sua mano andò ad afferrare cautamente il libro, per poi riporlo sul tavolino.
Il suo sguardo tornò sulla ragazza. In quel momento appariva più indifesa che mai.
La sua mano si mosse di nuovo, lentamente, andando ad accarezzare dolcemente la sua guancia arrossata con il dorso.
Vuoi proprio farmi perdere la testa, non è vero ? pensò il ragazzo divertito. Se solo fosse così semplice.
La sua mano si spostò sullo schienale del divano, mentre appoggiò la sinistra sul bracciolo, lasciando Lyanna tra le sue braccia. Avvicinò le sue labbra all’orecchio di lei, andando a lasciarle dei sussurri. Ad un tratto il ragazzo si lasciò sfuggire un sorriso a fior di pelle.
« Dormito bene, dolcezza ? » domandò sarcastico il ragazzo, quando i loro sguardi s’incrociarono.
Lyanna si strofinò gli occhi con la manica della camicia per poi guardarsi intorno spaesata. Dopo aver riacquisito lucidità, scansò il ragazzo da un lato, per poi mettersi a sedere propriamente con un’espressione pensierosa.
« Non stavo dormendo. » borbottò la ragazza, per poi afferrare la teiera, rovesciarne il contenuto per terra e farlo evanescere. « O almeno, quello era un effetto collaterale. »
Il ragazzo le rivolse uno sguardo carico d’irritazione, per poi spostare lo sguardo sul tavolo e osservare più attentamente quello che ospitava.
« Agrifoglio, Alloro, Artemisia, Gelsomino e Timo … Tutti ingredienti potenti. » esordì il ragazzo prendendo posto accanto a lei sul divano, prendendole poi le gambe e appoggiandole sulle sue. « Mischiati insieme in quel modo vengono usati solo nelle preparazioni per visioni o sogni profetici, dico bene ? » concluse Jones guardandola con finto fare innocente.
La ragazza si limitò a roteare gli occhi e ad ignorarlo.
« Lo sai, quella poltrona è lì apposta per te. » commentò sarcasticamente la ragazza con uno sguardo di disapprovazione.
« Non fare la guastafeste. » le rispose il ragazzo con una vena d’irritazione, per poi spostare lo sguardo sulla gamba sinistra della ragazza. « Non pensavo che una Grifondoro si sarebbe servita di incantesimi così subdoli. »
« Esistono Grifondoro che sanno usare il cervello. » disse Lyanna con semplicità giocherellando con una ciocca di boccoli ribelli. « Non ci si può preoccupare dell’onore quando un duello non è ad armi pari. » concluse la ragazza con un sospiro alla fine.
Il ragazzo rimase a guardarla. Nonostante ostentasse sicurezza e distacco, Jones riusciva ad intravedere dei piccoli segni di stanchezza. I suoi occhi non emanavano il solito calore, le sue labbra erano incurvate verso il basso e i suoi movimenti sembravano rallentati.
Non può essere solo per il duello, pensò Jones ancora intento ad osservarla. C’è dell’altro, o questo era quello che l’istinto gli suggeriva.
« Lo sai vero che Greengrass ti farà pagare l’impertinenza di oggi ? » domandò distrattamente il ragazzo chiudendo gli occhi e lasciando che la testa si adagiasse sullo schienale del divano.
« Attento, si potrebbe pensare che t’importi qualcosa. » lo canzonò Lyanna divertita.
Il ragazzo rimase immobile. La testa abbandonata sullo schienale e gli occhi chiusi, ma sul suo viso si dipinse un ghigno divertito.
« Non credi di darti troppo credito, dolcezza ? » domandò il ragazzo con un tono mellifluo. « Sei solo un mezzo per arrivare all’obiettivo. » concluse guardandola negl’occhi con uno sguardo glaciale.
« Per essere qualcuno a cui non importa te la stai prendendo un po’ troppo, non credi ? » proseguì la ragazza con un ghigno stampato in viso.
« Volevo solo evitare fraintendimenti. » rispose il ragazzo in tono pacato, portando di nuovo la testa sullo schienale e chiudendo gli occhi. « Ho i miei difetti, ma non sono un bugiardo. »
Il ragazzo s’impose di non volgere lo sguardo su di lei; non gli era mai piaciuto vedere il volto di una ragazza precipitare nella tristezza.
Forse sono stato un po’ troppo brusco, pensò Jones giocherellando con la propria cravatta. Il profumo di rose e gelsomino lo ridestò da quei pensieri. Lyanna si era messa a sedere accanto a lui.
« Abbiamo del lavoro da fare. » spiegò con semplicità. « Mettiti a sedere dandomi la schiena. » ordinò con fare intransigente.
Jones le lanciò uno sguardo interrogativo, per poi obbedire senza fare troppe domande. Sentì la ragazza inginocchiarsi dietro di lui e poi la stanza sparì. Lyanna aveva posato le sue piccole mani sul suo viso, andando a coprirgli gli occhi.
« Che stai facendo ? » chiese il ragazzo piuttosto irritato.
« È come hai detto tu poco fa … Ho delle visioni. » spiegò la ragazza in un sussurro. « Ho pensato che fosse più semplice mostrartele … » sussurrò nuovamente.
Le parole della ragazza gli rimbombavano nella testa e, quando chiuse gli occhi, i ricordi di quella sera riaffiorarono. L’immagine di lei inerme, totalmente abbandonata tra le braccia di quel Black, mentre lo supplicava di farlo smettere. Si ricordò di come l’avesse strappata dalle braccia di quel buono a nulla e l’avesse tenuta stretta tra le sue. Lei aveva pronunciato il suo cognome in un sussurro, per poi svenire tra le sue braccia.
Il fatto che avesse tentato di indursi delle visioni pur sapendo quanto fosse doloroso in qualche modo gli provocò una morsa alle viscere. Non aveva immaginato che potesse fare una cosa simile.
Le labbra del ragazzo erano sigillate; nessun commento di stupore, nessuna domanda. Si era limitato ad annuire e rimanere in attesa.
« So che è istintivo scacciare qualcuno dalla propria mente, ma cerca di resistere … » chiese la ragazza in un sussurro, arrossendo per l’imbarazzo. « Ho perso molte energie nei giorni scorsi, non so quanto riuscirò a mantenere l’incantesimo … » si giustificò lei.
Il ragazzo prese le sue piccole mani tra le sue, allontanandole dai propri occhi, per poi girarsi a guardarla senza sciogliere la presa sulle sue mani.
« Forse per stasera sarebbe meglio chiuderla qui. » esordì seriamente il ragazzo, con uno sguardo allarmato.
Lyanna divampò nuovamente, per poi distogliere lo sguardo per l’imbarazzo; con una mano fece voltare il viso del ragazzo in avanti. Portò nuovamente le mani sugli occhi di lui.
« Non sono ancora così debole. » fece indispettita. « Posso farlo. »
Il ragazzo non poté fare altro che arrendersi. Chiuse gli occhi e lasciò che ogni pensiero si assopisse.
Le formule magiche erano poco più che un sussurro. Un sussurro dolce e amorevole, quasi una ninna nanna. Le palpebre si fecero sempre più pesanti e con quei dolci sussurri, si lasciò andare.
Era come un sogno; il resto della stanza era sparito e tutto appariva ovattato. Una strana luce catturò la sua attenzione. Si sentiva stranamente attratto da quel sottile bagliore; voleva vedere di più. Si avvicinò sempre di più e fu allora che guardò oltre.
Un ragazzo dai capelli neri e dagli occhi di ghiaccio era piegato su un foglio di pergamena.
“La neve cadrà e audace il giglio bianco renderà. Un sacrificio necessario — ” recitava con un tono carico di frustrazione.
Il ragazzo dai capelli neri scomparse. Ora c’era una bellissima ragazza, guardava davanti a sé con un’espressione triste. La ragazza lo guardò negl’occhi. “Fallo smettere” gli disse, prima di contorcersi su se stessa e sparire nel buio.
Al suo posto ora c’era un corpo. Era magro e pallido. Nonostante si sforzasse, non riusciva a vedere il volto.
“Io sono il giglio bianco”, aveva detto la figura dal volto indistinto.
“Non è possibile”, una voce maschile, lontana e poco chiara gli rimbombava nella testa.
“Tu lo sapevi!” faceva di rimando la figura flebile.
Le figure scomparirono. Riusciva solo a percepire uno strano calore sulla sua pelle.
Nel buio v’era una piccola fiammella. Era lontana e flebile, ma più si avvicinava, più illuminava quello che la circondava. Un paio di zanne affilate lo stavano sovrastando, ma la fiammella lo raggiunse, più grande e imponente che mai.
Ora davanti a lui v’era una foresta innevata. Continuava a camminare, ma non finiva mai. Le sue gambe cominciarono a muoversi sempre più rapidamente e, senza nemmeno accorgersene, si era messo a correre.
La foresta era sparita. Davanti a lui c’era una grotta. Sentiva dei gemiti sempre più vicini.
La grotta era sparita e ora v’erano degli occhi di ghiaccio. Ora un sorriso. Anche quello sparì, per far spazio a due figure nude. Non riusciva a vedere i loro volti.
“Sei solo mia” disse la figura sopra. Aveva la schiena piena di cicatrici.
Le figure sparirono e non riuscì a vedere altro che un pugnale. Era bellissimo. Aveva una lama a doppio filo e il manico impreziosito con pietre preziose.
Davanti a lui ora v’erano due figure esili e slanciate.
“Ci deve sempre essere equilibrio.”
“È follia!”
“Non sono io a fare le regole. Il prezzo va pagato”.
Così com’erano venute, le visioni se ne andarono, lasciando il ragazzo con un senso di smarrimento.
Il profumo di rose e gelsomino lo risvegliò da quella trance. Solo in quel momento si accorse di averle tenuto le mani nelle sue per tutto il tempo. Senza rompere il contatto le allontanò dai propri occhi, posandole sulle gambe.
Chi è questa ragazza ? pensò il ragazzo ancora sconvolto da ciò che aveva visto.
I suoi pensieri, però, furono interrotti da un contatto caldo e morbido sulla sua schiena. Se n’era accorto solo in quel momento. Sentiva qualcosa pulsare ritmicamente contro di lui.
Ci sto provando con tutto me stesso a tenere a bada i miei peggiori impulsi, ma se fa così …, pensò il ragazzo inspirando profondamente.
« Non credi di prendere i ragazzi un po’ troppo alla leggera ? » chiese duramente Jones.
« Che cos — »
« Le tue tette stanno premendo così tanto sulla mia schiena che riesco a sentire il tuo cuore battere. » spiegò il ragazzo lievemente irritato.
Sentì la ragazza interrompere il contatto, liberando le mani dalla sua presa.
« Sei troppo incurante. » commentò Jones voltandosi di scatto. Lyanna aveva le guance di un rosso ciliegia e lo sguardo puntato sulle pieghe della sua gonna.
« Hai idea dell’espressione che stai facendo ora ? » chiese il ragazzo, per poi prendere il viso di lei tra le sue dita, andando ad incrociare lo sguardo con i suoi occhioni blu. « Con quell’espressione non fai altro che farmelo volere ancora di più. » continuò duramente Jones.
Poi con una mano la spinse indietro. Lyanna si ritrovò sdraiata sul divano con il ragazzo tra le sue gambe che la sovrastava. Jones afferrò i polsi della ragazza, stringendo la presa.
« Sei sempre una ragazza. » le sussurrò il ragazzo all’orecchio. « Non importa quanti incantesimi sai fare, a forza bruta rimani comunque più debole. »
Sentì la ragazza dimenarsi sotto di lui, andando a lasciare dei pugni sul suo petto nonostante la sua presa ferrea.
« Lo sai, vero, che ora potrei prenderti e fare quello che mi pare ? »
Il ragazzo spostò il suo sguardo sul viso di lei; era corrucciato in un’espressione di pura paura. I suoi occhioni blu non erano più caldi e dolci come al solito, ma erano freddi e carichi di odio e risentimento. Si avvicinò ancora di più. La vide chiudere gli occhi. Il suo corpo s’irrigidì sotto la sua presa ferrea, per rimanere in attesa.
« Che razza di idiota. » sbuffò lui senza celare il suo risentimento. « Pensi davvero che possa fare una cosa del genere ? » domandò guardandola con uno sguardo glaciale.
Lasciò andare la presa sui polsi della ragazza e si tirò su a sedere. Rimase in attesa di una sua risposta, ma la ragazza sembrava persa nei suoi pensieri. Doveva averla spaventata. La ragazza all’improvviso puntò lo sguardo su di lui, rimanendo a contemplarlo in silenzio.
« Solo perché io non ti ho fatto nulla, non vuol dire che altri si comporterebbero nello stesso modo. » continuò duramente il ragazzo.
La ragazza si limitò ad annuire. Aveva distolto lo sguardo, ma a lui non era sfuggito un luccichio.
Merda, pensò il ragazzo sentendo improvvisamente un peso sul cuore.
« Mi dispiace, io — » fece il ragazzo, andando a scacciarle le lacrime dal viso. « Forse ci sono andato troppo pesante. »
Il suo sguardo si spostò sul viso di lei. La ragazza aveva ricacciato indietro le lacrime con tutte le sue forze e aveva annuito. In quel momento gli apparì più fragile e indifesa che mai; i suoi occhi erano arrossati e umidi, la sua fronte corrucciata e le sue labbra rivolte all’ingiù. Non riuscì a fare a meno di provare un bisogno inspiegabile di proteggerla.
Il ragazzo sospirò profondamente, per poi abbassarsi su di lei lentamente e abbandonare il viso nell’incavo del suo collo.
« Perdonami. » sussurrò lui cautamente, senza alzare il viso.
Riusciva a percepire il suo cuore; all’inizio batteva all’impazzata contro il suo petto, per poi farsi sempre meno irruento e più regolare. Il suo petto si alzava e si abbassava ritmicamente, in modo lento, ad ogni respiro. Non aveva ancora proferito parola. Se ne stava ferma e in silenzio, respirando lentamente. Fu la prima volta che non aveva la minima idea di cosa le stesse passando per la testa.
« Perché non mi stai allontanando ? » chiese il ragazzo tirando su lentamente il capo per guardarla negl’occhi.
La ragazza posò una mano sul capo del ragazzo, riposandolo sull’incavo del suo collo. Le sue dita avevano preso ad accarezzargli i capelli. Sentì il ragazzo corrucciare il viso sulla sua pelle. Una lacrima le rigò il viso, per poi scendere sul collo e infrangersi sulla guancia del ragazzo.
Non vuole che la veda piangere, pensò il ragazzo con un peso sul cuore.
« Non lo so. » rispose poi semplicemente la ragazza.
Non sapeva quanto tempo fosse passato, ma doveva aver smesso di piangere, perché la voce era calma e dolce come lo era di solito. Si tirò su leggermente per poterla guardare negl’occhi.
« Perché mi hai rivelato il tuo segreto ? » chiese il ragazzo incatenando i suoi occhi di ghiaccio in quelli di lei, per poi accarezzarle il viso dolcemente.
« Perché qualcosa mi dice che posso fidarmi di te. » disse Lyanna con semplicità, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi di ghiaccio.
Quelle parole presero a rimbombargli nella testa. Non ricordava quando fosse stata l’ultima volta che si era sentito dire una cosa del genere con tanta naturalezza.
« Perché hai tentato di indurti le visioni ? » sbottò lui irritato, non riuscendo a capire la natura del comportamento di quella ragazza.
Perché spingersi tanto oltre ? Che cosa spera di ottenere ? pensò il ragazzo, passando in rassegna tutti gli scenari possibili.
« Io non … Non ho mai voluto questo potere. » esordì incerta Lyanna con aria pensierosa. « Non l’ho mai accettato, anzi, ho sempre cercato di sopprimerlo più che potevo, ma in qualche modo trovava sempre il modo di manifestarsi. » proseguì pacatamente.
« Allora perché proprio ora ? » domandò il ragazzo senza mai distogliere lo sguardo dal viso della ragazza. Non voleva perdersi nulla di quel racconto.
« Fino ad ora non mi ha mai interessato. È un’abilità che non dà né la conoscenza, né la verità. » decretò la ragazza fermamente. « Ma se per una volta può rendersi utile in qualche modo a qualcuno, allora lo userò. »
Non è possibile. Non può essere così, pensò il ragazzo sentendo il sangue gelarsi nelle vene.
Perché ti sorprendi tanto ? gli chiese una vocina nella sua testa. Infondo sei tu ad essere uno sporco opportunista. Il pensiero di essere l’unico mostro ti spaventa, Jones ?
Il ragazzo scacciò quei pensieri dalla sua testa e rimase a guardarla, mentre le sue dita le accarezzavano dolcemente la pelle candida di quelle guance arrossate.
Quella sera, per quanto spenti per la stanchezza, i suoi occhioni blu gli apparivano ancora più belli del solito. O forse era la sua mente a giocargli brutti scherzi.
« Si sta facendo tardi … » esordì il ragazzo a bassa voce. « Faremmo meglio ad incamminarci. » concluse facendo per tirarsi su.
« Non voglio tornare ai dormitori. » sussurrò Lyanna senza guardarlo. Una mano era scattata sul colletto della sua camicia senza nemmeno accorgersene. « Non ancora, perlomeno. »
« Perché ? » chiese con genuina curiosità il ragazzo.
La ragazza si limitò a fare spallucce.
« Ho già fatto abbastanza confessioni per stasera. » aggiunse poi lei per non risultare troppo fredda. « Dovrai fartele bastare. » disse per poi abbozzare un sorriso.
« Mi sembra giusto. » rispose lui, portandole una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio sinistro, per poi accarezzarle il collo. « Se ne sono già andati. » constatò con un’aria intristita.
« Che ? » fece inizialmente Lyanna non ricordando a cosa si riferisse. « Ah quelli …  » fece divampando per l’imbarazzo.
« Mi stavo divertendo così tanto con dei nuovi pettegolezzi. » sbuffò lui senza riuscire a celare il suo malcontento. Poi avvicinò di nuovo il viso al collo di lei, per poi accarezzarlo con le labbra.
La ragazza non si mosse, né tentò di allontanarlo da lei, cosa che lo autorizzò ad andare avanti. Le sue labbra iniziarono a perlustrare la pelle morbida del suo collo con dei piccoli baci.
« Dovresti cacciarmi prima che sia troppo tardi. » sussurrò il ragazzo al suo orecchio, la sua voce era calda e roca.
Lyanna fremette leggermente sotto al suo tocco gentile. La sua voce era un richiamo così dolce che le sue gambe non volevano saperne nulla di muoversi. Era come ipnotizzata.
« Questo non significa nulla per me. » sussurrò nuovamente, per poi riprendere a baciarle il collo, mentre una mano era scesa sul suo fianco.
« Lo so. » si limitò a sussurrare lei, spostando lo sguardo nei suoi occhi.
Il ragazzo si tirò su leggermente per guardarla meglio. La mano si spostò dal fianco alla guancia, andando ad accarezzarla leggermente.
« I tuoi occhi … » sbottò lei sorpresa. « Sono … Sono diversi. »
Il ragazzo si limitò a sorriderle divertito. La reazione della ragazza era stata di pura sorpresa. Le sue dita affusolate avevano preso ad accarezzargli la guancia senza mai staccargli gli occhi di dosso.
Il ragazzo spostò il volto e lo riavvicinò al collo pallido della ragazza. Le sue labbra tornarono a baciare con una foga crescente la pelle nuda della ragazza.
Le sue labbra si dischiusero, lasciando che la lingua la esplorasse, per poi morderla e succhiare con avidità, mentre le sue mani si erano aggrappate al suo corpo con disperazione.
Sentì la ragazza fremere e gemere sotto il suo tocco delicato. Riusciva a percepire la scarica di adrenalina che si era impossessata di lei, che aveva preso ad accarezzargli il capo e, ogni tanto, a tirargli i capelli e ciò non fece altro che accrescere il suo desiderio.
Quando si staccò dal suo collo, poté notare due grossi lividi violacei. Le sue labbra presero a scendere con una scia di baci fino a sotto la clavicola, dove riprese a mordere e succhiare avidamente.
« Ahi! » sbottò lei dolorante. « Così mi fai male. »
Il ragazzo ridacchiò divertito. Scostò la sua piccola mano dai suoi capelli, per poi andare a baciarle il dorso, le dita, il palmo, il polso, per poi riprendere a succhiare fino a quando non comparve una macchia viola.
« Lo so, sono un mostro. » disse il ragazzo con fare serio. « Quando vedo una cosa bella, la prendo. » proseguì per poi tornare a baciare il suo collo, mentre una mano s’insinuò sotto la sua camicetta. La mano di lei scattò improvvisamente, bloccandogli il polso. Il ragazzo sospirò, per poi levare la mano.
« Tranquilla … » sussurrò piano, piegandosi nuovamente su di lei guardandola negl’occhi. « Non ho intenzione di andare oltre stasera. »
Sentì la ragazza rilassarsi tra le sue braccia, lasciandosi scappare un piccolo sospiro sollevata. Jones portò una mano sul suo viso, andando ad accarezzarlo dolcemente, per poi posare le sue labbra sulla sua guancia, lasciandole un tenero bacio a stampo.
Era la prima volta che la baciava sul viso.
Il suo viso tornò ancora una volta nell’incavo del collo della ragazza, ma, contrariamente a quanto lei si aspettava, non successe nulla.
Sentiva solo il respiro lento e regolare del ragazzo infrangersi sulla sua pelle, mentre le sue braccia forti la cingevano in un abbraccio.
Il ragazzo non disse più nulla e così fece anche lei. Rimasero entrambi in silenzio ad ascoltare i respiri estinguersi e rinascere uno dopo l’altro nel dolce tepore di quell’abbraccio, ignorando che i loro pensieri non fossero poi così diversi da come pensavano, continuando a ripetersi che tutto quello non significasse nulla, non volendo ammettere di non voler essere soli quella sera.


 
Note dell'autrice. ❤
Rieccomi con il dodicesimo capitolo di questa storia. Vorrei scusarmi con il cuore per la lunghissima attesa, ma ormai mi sembrano parole a vuoto. Mi dispiace davvero non aver aggiornato prima, ma come sapete ogni tanto i miei problemi di salute m'impediscono di fare altrimenti.
In questo capitolo non ci sono troppi colpi di scena, ma succedono comunque cose interessanti.
Spero vi piaccia lo stesso! Dal prossimo si parte con la Giostra dei Quattro Volti 


Con affetto!

Lily
   
 
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