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Autore: Harry Fine    18/01/2020    3 recensioni
Una guerra terrificante si svolgerà presto sulla Terra. Ma i nemici da combattere sono tutto fuorchè convenzionali. Non sono esseri umane, ma macchine provenienti dallo spazio capaci solo di distruggere tutto quello che trovano sulla propria strada. E per sconfiggerle sarà necessario un esercito altrettanto nuovo, letale e pronto a tutto. L'esercito degli androidi Yorha, composto da valorosi volontari. Ma davvero ne varrà la pena?
Genere: Avventura, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Threesome
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Due Yorha si stavano muovendo sul campo di battaglia più veloci possibile, cercando di scendere dai palazzi su cui si erano appostati per fornire fuoco di copertura.

Uno dei due aveva capelli biondi leggermente lunghi, una in stile militare nera composta da pantaloni attillati con una linea bianca diagonale sulla coscia, una giacca rinforzata, guanti e una camicia bianca sotto. Aveva un grande arco intarsiato sulle spalle e sembrava il più grande dei due.

L'altro invece aveva la pelle ei capelli candidi, legati in una treccina dietro la testa, e aveva un completo composto da una giacca a coda di rondine a mezze maniche, con sotto gilet e camicia bianca, pantaloni attillati e alti stivali pieni di lacci. Aveva degli strani occhiali in stile steampunk sopra la testa e stava correndo davanti al suo compagno.

La battaglia stava volgendo lentamente per il peggio da quando alcune biomacchine volanti erano letteralmente scese dal cielo ed avevano iniziato a bersagliare con laser e missili tutte le unità G e C presenti, loro inclusi.

Erano a malapena riusciti a fuggire sia dai crolli che ai colpi, ma gli stavano alle costole, era peggio di quando avevano preso d'assalto la loro città!

 

Entrambi erano stati offerti al progetto Yorha da sei mesi, da quando Londra e tutta l'Inghilterra erano state attaccate: le biomacchine avevano preso d'assalto il parlamento e il palazzo della regina, per poi diffondersi in tutta la città, e se la famiglia reale si era salvata per un pelo grazie alle guardie e ai militari, i membri delle camere non erano stati così fortunati. Loro due so erano ritrovati nel bel mezzo dell'assalto, insieme a moltissimi altri membri dell'esercito inglese, combattendo inutilmente per giorni e guardando i propri commilitoni venire ammazzati senza pietà, fino a quando una donna, la dottoressa Turner, aveva chiesto udienza con la regina e le aveva offerto la soluzione: il progetto Yorha. Entrambi non avevano esitato quando sua maestà aveva addirittura pregato tutti i membri del suo esercito di sottoporsi alla trasformazione per salvare l'Inghilterra, ma la situazione era comunque precipitata: nei mesi in cui avevano difeso Londra, quasi tutti i territori attorno alla città erano stati conquistati e a loro non era rimasto che portare in salvo la famiglia reale e fuggire nel Bunker più vicino.

Lì avevano assistito all'addio dei reali, pronti a partire alla volta della Luna, non prima di aver augurato buona fortuna a tutti loro, e loro due erano stati inviati nell’America settentrionale insieme ad un grande gruppo, dove la situazione si stava lentamente aggravando, e ne stavano avendo la prova.

《Da quella parte!》 Urlò il più giovane, indicando la prigione.《Dobbiamo fermare queste macchine, altrimenti siamo perduti!》.

L'altro annuì; aveva chiaramente visto una manciata di androidi entrare lì, forse avrebbero potuto dare una mano. Entrambi ignorarono le urla e i rumori attorno a loro, uccidendo quanti più nemici possibile durante la loro corsa.

Appena misero piede nella prigione poi, li accolse una visione sconcertante: centinaia di biomacchine che si muovevano senza controllo attorno ad uno sconcertante marchingegno, cercando di colpire tutti gli Yorha presenti, mentre questi li falciavano via senza esitare.

I due inglesi partirono immediatamente all'attacco per aiutarli, ma tre unità tagliarono la macchina centrale e un'esplosione terribile li buttò per terra: i nemici attorno a loro si bloccarono di colpo, gli occhi bianchi e vacui, ma l'edificio stava iniziando a collassare.

 

《Rahl! Alzati, dobbiamo andare!》 Disse l'arciere al suo collega, ma lui vide qualcosa spuntare qualcosa in mezzo al mare di nemici immobili: un androide con un lungo taglio rosso sulla gamba.

《C'è un ferito lì! Lo dobbiamo aiutare!》 Urlò, correndo più veloce che poteva verso il giovane steso per terra, col compagno alle costole: quella personalità da galantuomo sarebbe stata la sua rovina!

Afferrarono il giovane per le braccia e lo trascinarono fuori appena in tempo, perché l'edificio crollò poco dopo davanti ai loro occhi. I due crollarono esausti sulle ginocchia: i loro corpi ormai erano potentissimi, ma la battaglia era andata avanti per diverse ore e loro avevano dovuto buttarsi da più di un edificio per evitare di essere schiacciati dalle frane.

 

Kyran osservò per un attimo le biomacchine inattive con soddisfazione, quella era stata una delle prime vittorie concrete contro quelle cose, ma Rahl era più interessato al ragazzo che avevano salvato.

Era molto giovane, più o meno sulla ventina, eppure lo avevano visto combattere: sembrava avere fuoco in corpo; non avevano mai visto nessuno lottare in quel modo.

《Secondo te si riprenderà?》 Chiese l’arciere .

《Si. Non è una ferita mortale per fortuna, le unità H lo smetteranno in sesto in un attimo.》 Disse il suo partner, armeggiando comunque con la sua gamba grazie al set di chiavi inglesi che aveva sempre con sé.

Fortunatamente non era stato intaccato nulla di vitale, doveva essere in quello stato di incoscienza a causa della botta data dallo schianto più che per la ferita.

Infatti, dopo un po', il ragazzo iniziò a destarsi: si tirò su di scatto, guardandosi freneticamente attorno e appena li vide sguainò la sua spada. 《Chi… Chi siete?》

《Oh cielo, si calmi signore. Non siamo qui per farle male.》 Disse l'albino, alzando le mani.

 

L’altro li fissò entrambi attentamente senza abbassare l’arma; sembravano degli androidi potenti, ma soprattutto sembravano abituati a situazioni simili, dovevano essere Yorha da più tempo di lui e soprattutto le braccia del ragazzo che aveva parlato lo incuriosivano.

Erano color rame e una delle due aveva una strana lente sul dorso della mano, collegata poi ad altre sulle dita. Non ne aveva mai viste così. Abbassò leggermente la spada quando vide che i due non si stavano muovendo. 《Chi siete voi?》

《Io sono Kyran Wood, ma ora sono conosciuto come 19C. Piacere.》

《Il mio nome è Rahl Montgomery e il mio nuovo nome è 46G, molto lieto di fare la tua conoscenza. Posso chiedere il suo nome?》

Il ramato li guardò un attimo, poi si rilassò e rimise la spada nel fodero; erano due tipi strani, ma sembravano amichevoli. 《King Evans o 56B. Entrambi nomi ridicoli lo so.》 Disse, alzandosi in piedi, prima che una forte fitta alla gamba lo facesse imprecare.

Se la controllò, vedendo che stava ancora perdendo quello strano olio rossastro. 《Grandioso. Ci mancava solo questa.》

《Aspetta, ti daremo una mano ad andare dalle unità H.》 Si offrì l'albino, mentre il più giovane emetteva un suono frustrato.

Non sapeva nemmeno se era arrabbiato per la ferita, ma dopo lo scherzetto dell'assuefazione, i continui attacchi e l'essere stato quasi schiacciato da un crollo aveva seriamente bisogno di sfogarsi.

 

I due inglesi si guardarono un attimo confusi, non capendo la reazione, ma l’arciere poggiò una mano sulla sua spalla, richiamandolo. 《Non è una buona idea andare in giro con una ferita così. Ti accompagneremo.》

L'altro lo guardò confuso, ma poi annuì, seguendoli zoppicando verso la postazione delle unità H. Attorno a loro giacevano tantissimi cadaveri di biomacchine e anche qualche androide, anche se per fortuna molti altri erano sopravvissuti.

King piuttosto non aveva la minima idea del perché quei due ragazzi sconosciuti non solo lo avessero salvato, ma lo stessero pure aiutando spontaneamente senza nemmeno sapere chi fosse: nessuno si era mai comportato così!

 

Appena giunsero al palazzo adibito a infermeria, videro varie unità H al capezzale di vari androidi, alcuni incoscienti e altri solo feriti; tra loro c'era anche Momoko, che appena vide entrare i tre corse da loro.

《Evans San! Montgomery San! Wood San! Sono contento di vedervi! Pensavamo che foste morti anche voi.》 Disse concitata.

L'altro albino sorrise gentilmente. 《Non si preoccupi Miss, stiamo bene… ma il Signor King avrebbe bisogno del vostro aiuto.》 Disse accennando alla ferita sulla gamba del ramato.

Lei abbassò gli occhi e prese subito il ragazzo per un braccio e lo fece stendere sul lettino. 《Che razza di ferita! Perché hai aspettato tanto? Dovevi venire subito da me!》 Disse, poggiando le sue mani sulla gamba.

King provò a ribattere, ma sentì una piacevole sensazione di calore e le mani della ragazza si illuminarono di verde; lo squarcio e i danni iniziarono lentamente a ripararsi, mentre la ragazza osservava con aria critica.

《Fortunatamente non era un taglio così profondo da richiedere un’equipe, anche se sanguinava molto, ma farò comunque un vaccino per evitare infezioni da virus logici e raccomando più cautela la prossima volta.》 Disse con un sorriso appena finì.

 

Lui annuì, ancora sorpreso dai suoi “poteri”, per poi rivolgersi ai due inglesi. 《Che dovremmo fare adesso?》

《Moltissime unità che hanno già ricevuto il trattamento medico hanno deciso di tornare al Bunker a fare rapporto, dovremmo farlo anche noi Appena anche tu sarai rimesso in sesto.》 Disse Kyran col solito tono calmo.

《Non ci vorrà molto, non preoccupatevi: ha riportato danni piuttosto lievi data la situazione e soprattutto chiunque abbia provato a sistemare la gamba ha fatto un buon lavoro.》 Intervenne la giapponese.

Rahl fece un breve inchino. 《Grazie.》

 

King Si distese nuovamente, non sapendo che cosa dire: quei due ragazzi lo avevano salvato dal crollo, avevano aiutato le sue ferite a guarire e lo avevano portato dagli H senza chiedere nulla in cambio. Nessuno aveva mai fatto una cosa così per lui.

Continuò a rimuginarci per un bel pezzo mentre si dirigevano verso gli aereoscheletri. Niente veniva dato per niente, lo aveva imparato bene, ma a quanto aveva capito quei due erano già élite; che cosa poteva dargli uno come lui esattamente!?

I due inglesi, notando la sua espressione frustrata, si guardarono un attimo confusi: quel ragazzo sembrava essere costantemente arrabbiato e pronto a scattare, anche quando non sembrava essercene alcuni bisogno.

《Vi ringrazio.》 Disse però di botto, cogliendoli alla sprovvista.

《Per che cosa?》 Chiese Kyran.

《Per avermi salvato la pelle forse?》 Chiese retorico lui. 《Avete sprecato tempo a tirarmi fuori da quel casino. Cosa dovrei fare per ripagarvi?》

Si sentiva assolutamente ridicolo! Gli sembrava di essere un moccioso davanti a due adulti, soprattutto perché loro non sembravano nemmeno capire cosa stesse dicendo. Stava addirittura arrossendo come un cretino!

《Perché dici così? Aiutare un commilitone non è uno spreco di tempo e non chiediamo niente in cambio, figurati.》 Rispose Rahl.

 

Il ramato ci rimase di stucco: “aiutare un commilitone non è uno spreco di tempo", non aveva mai sentito nessuno parlare così, se non qualche guardia della prigione. Aveva sempre pensato che fossero degli idioti, specie chi lo faceva senza secondi fini quel tipo di mentalità rischiava solo di farti ammazzare prima del tempo, ma quei due sembravano tutto tranne che stupidi.

Durante la loro risalita con gli aereoscheletri continuò a rimuginarci: quei due gli avevano salvato la vita e si erano comportati in modo molto cortese senza chiedere nulla in cambio. E se poteva sembrare sciocco per qualcuno darci così tanto peso, per lui ne aveva tanto.

Nel ghetto i debiti erano da maneggiare con cura: potevano essere un modo per salvarti la vita… o un cappio al collo, e lui non aveva ancora idea di quale fosse la situazione.

 

Quando però tornarono al Bunker non ebbe tempo di pensarci perché il generale Weiss e il colonnello Schwarz li accolsero nella grande sala personalmente.

《56B, 46G, 19C. È un piacere vedere che siete tutti e tre sani e salvi, avete svolto un ottimo lavoro sul campo e ora che quel server è stato distrutto abbiamo guadagnato un po' di tempo.》 Disse il secondo.

《Esattamente, ma non possiamo smettere di lottare. Tutti e tre avete dimostrato di essere degni delle aspettative del Dottor Ishley e della Dottoressa Turner e, per quanto non abbiate lottato fianco a fianco, riteniamo che rendervi una squadra ufficiale sarebbe una mossa vincente, grazie anche ai vostri talenti individuali.》 I tre si scambiarono uno sguardo confuso, poi Rahl annuì.

《Per me non dovrebbero esserci problemi, generale.》

《Lo stesso.》 Commentò Kyran, guardando poi King, che annuì.

《Va bene anche per me. Vi sono ancora debitore, farò il possibile per ripagare.》

La donna parve soddisfatta. 《Eccellente. A proposito, 56B, volevo dirti che anche le unità che ti hanno aiutato nella lotta, 1S, 25E, 9D e 13S, sono tutti sopravvissuti alla battaglia.》

 

Il ragazzo annuì, mentre si avviava fuori dalla sala insieme ai suoi nuovi compagni di squadra.

《Per quale motivo pensi di doverci ripagare esattamente?》 Gli chiese l’arciere con un sopracciglio alzato. Quel ragazzo era un vero enigma.

《Mi avete salvato la vita anche se neanche sapevate chi fossi. Da dove vengo io questo è un gesto che esige un pagamento.》

L'albino si grattò il mento. 《Allora facciamo così, pagherai il tuo debito collaborando con noi come ha detto il generale. Ci guarderemo le spalle a vicenda. È un buon accordo signor King?》 Chiese, tendendo una mano.

Il ramato rimase un attimo spiazzato, poi un tenue ghigno gli segnò le labbra e la strinse. 《Va bene. Ma basta col “signore”. Chiamatemi solo King.》

   
 
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