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Autore: AlekHiwatari14    19/01/2020    1 recensioni
Nella città Z si è appena trasferita una inquilina nell'appartamento accanto al nostro Saitama. Nulla si sa di lei, a parte che è completamente avvolta da un'aurea misteriosa che spinge Genos a cercare informazioni su di lei. Ogni tentativo è vano. Dopotutto l'obiettivo della tipa è un altro, non di certo il caro maestro del cyborg e nemmeno il cyborg stesso. Dunque cosa avrebbe spinto la tizia a trasferirsi lì?
Tuffatevi in questa avventura e lo scoprirete.
Genere: Generale, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genos, Nuovo personaggio, Saitama, Speed of Sound Sonic
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - Arrivo alla città Z.

Si sente una voce femminile avvolta nell'oscurità più profonda di ciò che sembra essere una base spaziale. La si sente dire:"Siamo sicuri che queste siano le coordinate?"
"Certo, Lady. E' tutto scritto." Risponde una voce maschile, quando una luce soffusa illumina parzialmente la tipa. Non si riesce a vedere molto, ma è abbastanza da intravedere il suo vestiario e i suoi tratti.
Occhi azzurri dipinti da un eyeliner nero, capelli lunghi, mossi e castani che le arrivano a metà schiena, labbra carnose e di un colore rosso intenso. Ha un colorito chiaro e roseo, alta circa 1,65 cm, snella e dalle forme proporzionate al suo corpo. Sembra essere sulla ventina d'anni. E' vestita con un leggins nero, stivali neri borchiati, una t-shirt viola che ricopre il sedere e la cintura borchiata in vita che si appoggia alla maglia. Con la mano destra tiene il foglio dei dati, mentre l'altra ce l'ha appoggiata alla vita. Sembra alterata da quella risposta e non esita a rimproverare:"Non chiamarmi Lady. Non faccio più parte di quella congrega. Ormai lavoro solo da me."
"Sei proprio sicura di voler lavorare da sola?"
"Non c'è motivo di lavorare con quella gente. Mi hanno abbandonata. Per loro non sono adatta a fare ciò che faccio, quindi vadano a farsi fottere. Ci perdono loro."
"Sai che non sarà una passeggiata. Andare senza guardiani e senza l'ausilio di altri mezzi ti condurrà a morte certa. Inoltre ho sentito che chiunque vada lì, c'è un essere che stende tutti con un pugno. Non puoi farcela! Io non posso..."
"Grazie del tuo lavoro, fratello, ma so quel che faccio. Se mi hanno assegnato il titolo di ribelle c'è un motivo ben preciso. Non ho mai fallito una missione, quindi inutile che ti allarmi così." Interrompe lei, dandogli le spalle per allontanarsi, ma il tizio si affaccia a quella luce fioca. Non lo si riesce a vedere in volto, ma si distingue che è più alto di lei, ma i vestiti sono neri e ribelli, dato da gilè in pelle e pantaloni neri con stivali in pelle borchiati. Sono nello stesso stile della ragazza.
"Ma sei stata sempre supportata." Le urla, cercando di farla ragionare, ma lei è decisa. Si volta verso di lui, rivelando: "Ho iniziato a 7 anni a fare queste cose, anche prima della congrega. Quindi, fammi il piacere di stare al tuo posto. Ho già tutto in mente. So come agire. Ho studiato un piano ben preciso e ho visionato ogni cosa. Datti una calmata e non contattarmi mentre sarò lì. Lo farò io."
"Si, Lady..." Sospira lui, rammaricato da quella scelta, ma quel nome irrita la ragazza.
"Ti ho detto di non chiamarmi Lady! Il mio nome è Rita! Rita Sawada! Chiamami Rita, non Lady! E nemmeno Lady R. Non sono più una di loro!" Grida lei, avviandosi verso la porta e sbattendola all'ultima esclamazione.
Una volta fuori, non si dirige subito verso la sua destinazione. Rimane lì, ferma e immobile. Stringe i pugni insieme a quel foglio che ha in mano.
"Beh, almeno non avrò rompiscatole a dirmi di non farlo. Faccio quello che diamine mi pare e piace. E poi..." Si blocca per un attimo. Si tocca la pancia per poter continuare a mormorare:"...non posso permettermi di ascoltarti, fratello. Non ora. Finchè ne ho la forza per viaggiare ed esplorare, cercare e trovare, non mi fermerò, nemmeno nelle mie condizioni."
Gli occhi della ragazza esprimono dolore. Sta soffrendo per qualcosa forse emotivo, ma potrebbe essere anche di fisico.
Con questo scuote la testa e si dirige verso la sua destinazione.

***
Città Z - ore 22.30

 
"Ehi, maestro. Ho finito proprio ora di fare le faccende." Fa notare Genos, intento a voler discutere un po', ma Saitama non è dell'umore giusto. Se ne sta con un manga tra le mani e con la sua solita faccia, indica: "Dovresti buttare giù la spazzatura."
"Ah, già. L'avevo dimenticato. Vado e torno, maestro." Gli dice, prendendo la busta dell'immondizia e portandola giù. Improvvisamente, proprio dopo aver depositato il sacchetto, avverte qualcosa.
"Cos'è questa sensazione?!" Pensa voltandosi di colpo.
Un'ombra viene da lontano, illuminata solo dalla luce dei lampioni in strada.
Il biondino utilizza lo zoom dei suoi occhi per comprendere e analizzare la forma:"Donna, probabilmente 22 anni, no... forse 23. La borsa è ermetica, proprio come la valigia. C'è qualcosa che nasconde."
Passo dopo passo, la tipa si avvicina sempre di più.
"Sta venendo da questa parte." Comprende lui, guardandola con sospetto a causa delle strane sensazioni che avverte da lontano.
E' lei, la castana citata poco prima.
Gira a destra, entrando proprio nel palazzo in cui abita Saitama. Dà un'occhiata a Genos, quasi come se scrutasse l'anima del ragazzo. Questo lo fa sentire pervaso di strane sensazioni sempre più sgradevoli, a tal punto da ordinarle:"Fermati."
La tipa si ferma inaspettatamente, per poi voltarsi verso il biondino e chiedere:"Che vuoi?!"
"Non ti ho mai visto da queste parti."
"E allora? Devo dare conto a te?" Ribatte lei con isolenza.
"No, ma..." Tenta di dire, ma la tizia comincia a salire le scale fregandosene di ciò che sta dicendo il ragazzo. Quell'atteggiamento e tutti quei bagagli dove non riesce a vedere ciò che ha dentro, spingono il ragazzo a seguirla incitando:"Ehi! Dove credi di andare?"
Afferra la valigia, intenzionato a vederci chiaro. Essendo ermetica e invisibile alla sua vista, gliela sfila di colpo, ma quel gesto non fa altro che aprire il bagaglio della tipa.
Volano oggetti come intimo, vestiti e tutto ciò che una ragazza normale potrebbe mettere in una valigia.
"Ma cosa?!" Cerca di capire il cyborg, comprendendo di aver avuto un grosso abbaglio.
"Ben fatto, idiota!" Afferma lei chinandosi a raccogliere le sue cose da terra.
"Che?!"
"Guarda cosa hai combinato! Tsk... ma ti pare che io debba incontrare sempre deficienti sulla mia via?"
"Lascia che ti aiuti." Vuole essere partecipe e rimediare al suo errore il povero ragazzo, prendendo tra le mani la prima cosa che gli capita. Un reggiseno.
La castana afferra l'oggetto dalle sue mani sfilandoglielo e sbraitandogli contro:"A fare cosa? A mettere tutto in disordine di nuovo?"
"Huh? Guarda che io non volevo." Chiarisce lui, ma i nervi della tipa sono ormai andati. Chiude la valigia e prendendola in mano gli dice chiaramente: "Senti, apprezzo il tuo devoto spirito di iniziativa, ma non è così che si fa, ok? Dunque, caro Genos, ti consiglio di continuare a fare ciò che fai, ovvero il servo cyborg di quella faccia di ebete del tuo maestro Saitama e di piantarla con queste sciocchezze."
Con questo sale al piano di sopra intenta a raggiungere il suo appartamento. Quelle parole però fanno insospettire il cyborg. Dopotutto chi altri potrebbe conoscerlo con il suo nome? Tutti lo conoscono come demone cyborg se non i suoi amici e persone con cui ha legato di più durante il suo cammino.
Questo fa si da alimentare la sua curiosità e spingerlo a chiedere:"Aspetta, come sai il mio nome?"
"Lo sanno tutti, Genos. Sei un eroe, no?" Ribadisce lei, appena arrivata sul piano e voltandosi verso di lui che la osserva e afferma:"Non è rilevante."
"Non è rilevante? Davvero? Tsk..." Sorride lei, mettendosi la mano destra sul fianco e guardando da tutt'altra parte. Scuote la testa e poi rivolge nuovamente lo sguardo al cyborg:"Senti, se vuoi fare l'eroe, è ok, ma stammi alla larga. Ho già i miei problemi e l'ultima cosa di cui ho bisogno è di trovarmi tra i piedi un cyborg affetto dalla sindrome del sopravvissuto, quindi grazie, ma addio!"
Detto con un tono di ironia, la ragazza si accinge ad andare verso l'appartamento, ma a quel punto è tutto chiaro per Genos. Lei sa qualcosa di lui. Sa il suo passato.
"Sindrome del sopravvissuto? Aspetta, ma tu..." La prende per la spalla destra, innervosendola ulteriormente: "Io cosa? Fammi il piacere di andartene a fanculo!"
Quell'urlo si fa ben sentire. La discussione è fatta proprio di fronte alla casa di Saitama. Preso dalla curiosità, il calvo apre la porta vedendo l'astio tra i due.
"Genos, che succede?"
Gli occhi della castana si posizionano sull'eroe senza capelli e la sua faccia da ebete. Una risata gli parte spontanea per poi affermare:"Mancava solo lui. Tsk..."
"Sei la nuova inquilina?" Domanda Saitama, sapendo del trasferimento di una nuova vicina e vedendola aprire la porta del suo appartamento.
Lei annuisce e poi con tono minaccioso conclude: "Piacere, sono Rita. Adesso andate a fanculo entrambi."
Sbatte la porta di casa con quest'ultima affermazione e Saitama risponde con quella faccia da ebete con un semplice: "Ok."

"Maestro, ma la fa andare così?!"
"Genos, ma che ti prende?"
"Quella trama qualcosa! Ha un'aurea spietata!"
"Guarda che tutte le donne sono spietate e spaventose. Entra dentro e andiamo a dormire."
"Ma..." Tenta di dire Genos, ma il suo maestro entra dentro grattandosi le chiappe e dirigendosi in camera per dormire, ignaro dei sospetti che il cyborg ha dentro di sé.
Volge lo sguardo verso la porta accanto, per poi sospirare e decidersi a seguire gli ordini del suo maestro.

 
**

Rita, la ragazza è appena sfuggita a Genos, si ritrova con le spalle appoggiate alla porta per ascoltare i due mentre rientrano dentro casa.
Sente la porta chiudersi e lei la riapre accettandosi che non ci sia nessuno.
Prende un respiro di sollievo e rientra dentro appoggiando sul letto la sua valigia.
La apre e da una tasca nascosta prende un cofanetto fatto in accaio per poi metterla in una borsetta:"Questa mi servirà per la missione."
Poi prende una cartellina, sempre nascosta lì dentro quella tasca. Si siede al tavolo, aprendola e guardando tutti i fogli a sua disposizione.
"Secondo le mie analisi, lui dovrebbe essere nei dintorni. Devo trovarlo."
Si dice, guardando la foto della persona su cui è in cerca. E' Sonic. Cosa vorrà da lui? Perchè lo cerca?





*****
Note Autrice:
Salve ragazzi. Sono nuova del fandom. Inizio con il dire: "GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SONO ARRIVATI A QUESTO PUNTO!"
Spero che la mia fanfic vi piaccia. Ho visto che di Sonic ci fosse poco e nulla e mi sono detta:"perchè non fare una storia su di lui?"  ed eccomi qua! Ho cercato di fare qualcosa con una trama un po' misteriosa e accattivante. Non so se sia il vostro genere, quindi ditemi che ne pensate.
Spero la leggiate in tanti e a presto. 
Dalla vostra,
AlekHiwatari14
   
 
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