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Autore: MXI    24/01/2020    3 recensioni
Una storia con protagonisti un principe e un servitore...
Un grande dilemma: la magia è buona o malvagia?
Grandi amicizie e grandi amori sbocceranno nella corte di Konoha!
Dalla storia:
[...] "Quel principe viziato è proprio detestabile" esplose sbattendo la porta che lo avrebbe portato nello studio di Jiraya che lo riprese,
"Ti avevo detto di lasciarlo stare, perchè non dai mai ascolto agli altri?"
"Perchè faccio quello che è giusto! E non mi sembrava fosse giusto lasciargli torturare quel povero ragazzo!"
Il medico sospirò consapevole che non sarebbe mai riuscito a far cambiare idea a quel ragazzo, era proprio cocciuto come suo padre.
Data la tarda ora il biondo si diresse verso la sua camera e si addormentò pacificamente, nonostante le brutte esperienze trascorse in quello che probabilmente era stato il giorno peggiore della sua vita.
Ma durante la notte, quando solo la luna rischiarava il cielo, una voce dal suono roco e spaventoso lo destò dal suo sonno,
"Naruto"
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Chiacchiere

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Il rientro -

[...] Nel frattempo Sasuke si stava recando nella sua stanza, non vedeva l'ora di terminare quella lunghissima e devastante giornata. Il corridoio non gli era mai sembrato così lungo.

Passò davanti alla porta della camera di suo fratello e sentì d'improvviso un fracasso immenso.

Dopo un'iniziale titubanza, si catapultò dentro la stanza e vide Itachi inginocchiato a terra. Dal braccio sinistro gocciolava copioso del sangue e disseminati ovunque sul pavimento c'erano cocci di vasi e frammenti di vetro.

Le tende strappate si muovevano davanti alla finestra spalancata, seguendo il ritmo del vento.

"Fratello"

Il maggiore degli Uchiha si voltò, con gli occhi di un bianco vitreo, così diversi dalla pece che di solito li animava,

"Chi sei?" gli chiese.

Sasuke sospirò e si chiuse dentro la stanza insieme al parente. Sembrava proprio che quella giornata non ne volesse sapere di finire. [...] 

"Itachi sono io, tuo fratello"

Il più grande continuava a scuotere con forza il volto. La coda elegante che era solito portare per mantenere in ordine la folta chioma scura, era quasi sfatta. Ciocche disordinate gli ricadevano sul volto contorto dall'agonia.

"Andate via! Basta!" urlò con gli occhi sgranati. Sasuke cercò di afferrare per le spalle il parente per rassicurarlo, ma il più grande si scostò brutalmente facendo arretrare il principe più giovane,

"Fratello torna in te! Sono io, Sasuke" 

Itachi continuò a muovere freneticamente la testa, come a voler impedire a quelle parole di entrargli in testa.

Il più piccolo si ritrovò a pensare che la cura assegnata all'altro Uchiha non fosse molto efficace, non stava facendo altro che peggiorare. Ogni giorno c'era il rischio di una crisi ed era sempre più difficile tenere nascoste quelle problematiche tra le mura del castello.

I loro sudditi non dovevano sapere, la famiglia reale era considerata perfetta e il Re voleva che si continuasse a pensare così.

La perfezione aveva un nome, Uchiha. Questa era la bugia più grande e vera della storia.

Sasuke fece qualche passo in avanti, ma il fratello lo bloccò,

"Non avvicinarti! Te non sei reale, lasciami in pace, lasciatemi da solo" lo sguardo vacuo girava freneticamente per la stanza, a chi si riferisse non era dato sapere.

"Itachi calmati" il moro più giovane alzò la voce e lo afferrò con forza per le spalle, i muscoli tirati che cercavano di trattenere gli scatti dell'altro.

Un gemito di dolore gli fuoriuscì dalle labbra, le ferite sulla schiena si stavano riaprendo. Si chiese perchè non potesse essere una giornata come le altre, dove avrebbe passato le ore calde ad allenarsi sotto il sole e a torturare il suo nuovo servitore.

Sarebbe stato a prenderlo in giro tutto il giorno, per scoprire quante sfumature poteva cogliere nel suo sguardo così blu e limpido.

Uno strattone più forte degli altri gli fece perdere l'equilibrio, facendolo cadere a terra proprio sulla schiena piena di sangue caldo.

Itachi gli salì sopra e lo afferrò per il collo,

"Sasuke non può essere qui, lui non è morto. Vattene e lasciami in pace" 

La situazione non si stava mettendo nel migliore dei modi, la perdita di sangue e la solida presa del più grande, stavano facendo perdere dei colpi a Sasuke che si malediceva per essersi interessato alle sorti del fratello.

Fratello che, tra l'altro, ha distolto l'attenzione di Naruto da me

Sasuke non capiva perchè anche in quel momento critico il pensiero andava al biondino che lo accompagnava durante le ore delle giornate, l'unica sua speranza era che Itachi tornasse in sè prima di terminare l'aria a disposizione nei polmoni.

Nel frattempo Naruto si trovava nelle sue stanze, in uno dei pochi momenti che aveva liberi, a sfogliare il libro di incantesimi donatogli dal medico di corte.

Leggeva, ma in realtà non assimilava nulla.

Il suo pensiero andava alla grande schiena di Sasuke, pur di proteggerlo aveva rischiato di lasciare il Regno senza un erede; forse non era così male essere l'altra metà della medaglia.

Naruto

la voce demoniaca gli rimbombò nella mente, facendolo riprendere dal vortice di pensieri,

Un pericolo si nasconde tra le mura di questo castello

Sei serio? Abbiamo appena finito di combatterne uno

E' dormiente, ma presto si sveglierà

Il biondo si buttò esasperato sul duro materasso su cui prima era seduto, quella volpaccia si divertiva sicuramente a prenderlo in giro e a torturarlo.

La voleva fuori dalla sua testa.

Mentre stai sprecando il tuo tempo a detestarmi il pericolo sta uccidendo l'altra parte della medaglia

Naruto sgranò gli occhi a quelle parole, poteva essere che stava scherzando? Possibile che non riusciva ad avere un attimo libero da quanto era giunto a Konoha?

Sbrigati o morirà

Il pensiero allarmato gli aveva fatto vibrare i sensi, il mago si catapultò fuori dalla stanza e sorpassò un Jiraya intento a miscelare intrugli.

Certo, se mi dicessi dove si trova farei prima 

si ritrovò così a correre per i corridoi freddi con un peso sul cuore.

Tra i corridoi del palazzo reale, intanto, i soldati ed i servitori passeggiavano tranquilli e inconsapevoli della pazzia che aleggiava tra le mura della camera del primogenito degli Uchiha.

Sasuke era ancora bloccato a terra, con il peso del più grande su di lui. Fortuna che era riuscito a fargli allentare la presa, ma non sapeva quanto poteva resistere; gli occhi del più grande completamente spiritati si specchiavano nei suoi.

Il principe più giovane iniziava a sentire la stanchezza gravargli addosso, la perdita di sangue era troppa ed il dolore alla schiena lancinante.

D'un tratto, dopo un lieve cigolio, la presa sul suo collo scomparve e il corpo del fratello gli crollò addosso.

Sbalordito Sasuke si ritrovò bloccato a terra per colpa del peso morto del fratello,

"Principe, non posso proprio allontanarmi un attimo da lei. Sempre a cacciarsi nei guai" un inaspettato aiuto l'aveva tolto dagli impicci tramortendo Itachi e, soprattutto, aiutandolo a scrollarsi di dosso il corpo svenuto.

Quando incontrò gli occhi chiarissimi del nuovo arrivato un lievissimo sorriso, fin troppo per un Uchiha, gli inquinò il volto,

"Era l'ora che tornassi a fare il mio cavaliere Hyuuga" afferrò la mano che gli venne prontamente offerta, poi diede una veloce occhiata a quello che poteva definirsi il suo unico amico, all' oscuro del sovrano che non avrebbe gradito. 

Il figlio di un fabbro e un principe, che buffa barzelletta.

Sasuke fece per lasciare l'arto del nuovo arrivato, ma ebbe un capogiro che lo fece quasi ricadere a terra,

"Si può sapere che sta succedendo Sasuke?" il cavaliere rinforzò la presa sull'avambraccio dell'amico impedendogli di abbandonarsi a peso morto sul freddo marmo,

"Assolutamente nulla, portami nelle mie stanze. Ho solo bisogno di riposo"

Poi Hyuuga notò una vistosa macchia scura a terra, sangue fresco. Più preoccupato rispetto a prima, rinforzò lo sguardo,

"Sei sicuramente messo peggio di me, faremo un salto da Jiraya"

"Ci sono già stato, voglio solo tornare a letto"

"Le ferite, che non so come ti sei fatto, sono completamente aperte. Sii ragionevole" 

"In camera mia, è un ordine!" non si sarebbe fatto vedere in quelle condizioni, già non aveva sconfitto lo stregone ed era stato costretto ad abbandonare il campo.

Un completo disonore... Avrebbe dovuto preoteggerli... Proteggerlo.

Il cavaliere emise un sospiro, poi, proprio quando stava per acconsentire sotto la testardaggine del reale, la porta si aprì e apparve una chioma dorata.

"Oh mi scusi se ho disturbato, mi sembrava di aver sentito la voce del principe Sasuke" si scusò l'aiutante del medico di corte.

Naruto fece per andarsene senza dare al cavaliere il tempo di ribattere, poi sentì il tipico schioccare di denti che produceva il principe quando si trovava sotto stress.

Quindi si scostò dalla soglia liberando il suo campo visivo dalla vistosa armatura, quasi distrutta, del soldato di Konoha e lo spettacolo che si trovò davanti non era per niente roseo.

Lo sguardo si incupì notevolmente passando dall'azzurro vitreo ad un blu notte.

"Cos'è successo qui??" chiese,

"Nulla di tua competenza" ribattè Sasuke liberandosi dalla presa dell' amico che non vedeva da tempo, 

"Stavo giusto dicendo al cavaliere di accompagnarmi nelle mie stanze " continuò serafico.

Il servitore diede una veloce occhiata al ragazzo che non aveva mai visto a corte, aveva gli occhi identici a quelli di Hinata. Fece per chiedere dei chiarimenti, ma un lieve lamento di dolore gli fece riordinare velocemente le sue priorità.

"Ora andiamo da Jiraya, altro che nelle tue stanze"

"Gli e l' ho fatto notare, ma non vuole sentire ragioni" concordò il cavaliere. Naruto lanciò un'occhiata inviperita a quello che doveva essere il suo principe.

"Dato che qui sono quello con maggiori conoscenze mediche, decido io. Si va da Jiraya" 

Sasuke a quelle parole si rizzò con la schiena e incupì lo sguardo,

"Non hai l'autorità per dirmi cosa fare. Non puoi nemmeno scegliere cosa fare della tua vita, figurati se hai la possibilità di importi sulla mia" quelle parole ferirono l'animo del mago, che fece di tutto per nasconderlo.

Purtroppo il suo sguardo era uno specchio per il moro, che si pentì quasi subito di aver pronunciato quelle parole.

Naruto in compenso si chiese il motivo per cui faceva così male, poi strinse i denti... Doveva essere più forte per adempiere al suo destino.

"Partiamo dal fatto che c'è tuo fratello disteso a terra, la camera è messa a soqquadro, te sembri messo molto peggio del solito e ti sta gocciolando sangue dalle vesti! Ora verrai con noi da Jiraya e prima che tu possa opporti sappi che il tuo culo io e Shikamaru non l'abbiamo salvato per farti morire dissanguato. Quindi mordi la tua lingua reale e vieni con noi"

A Sasuke parve di notare una leggera sfumatura rossa nello sguardo del servitore, riconosceva la verità nelle parole del biondo ma non poteva permettersi di accettare il suo errore. Ma soprattutto, come mai gli dava così tanto fastidio sentire il nome del suo servitore accanto al comandante delle guardie?

"Come ho detto tu non puoi"

"Io posso fare quel cazzo che mi pare" lo interruppe "ricordati che essere il tuo servitore è il mio 'premio', scusa la leggera ironia, per averti salvato il reale deretano nonostante ci odiassimo. Io posso scegliere di andarmene, non sono uno schiavo e, soprattutto, vengo da un paese fuori Konoha. Sorpresa sorpresa non sono nemmeno un tuo suddito, quindi ora non voglio sentire storie, se non un chiarimento su quello che è successo qui! Tu aiutami a mettere il principe Itachi nel letto, poi andremo dal medico"

Quindi fece un cenno al soldato, che in un primo momento rimase sbigottito per il temperamento di quel ragazzo e per l'atteggiamento di Sasuke che non pareva per niente scomposto dal tono con cui gli si era rivolto il nuovo arrivato.

Dato che il moro non si disse contrariato da questa iniziativa, Naruto e lo Hyuuga afferrarono il corpo del reale più grande e con un movimento più o meno fluido lo issarono e lo  depositarono con poca delicatezza sul letto,

"Beh non era proprio leggerissimo" scherzò Naruto per stemperare l'aria tesa, quindi si diresse verso Sasuke e si fermò ad un soffio dal suo viso.

"Ti ci dobbiamo portare di peso? In queste condizioni non potresti nemmeno difenderti" 

Dopo attimi interminabili, il principe piegò la testa di lato,

"Tsk" ed ecco il classico suono, Naruto lo aspettava ed ora aveva campo libero,

"Bene allora andiamo, lo aiuti te ... Scusa non so come ti chiami" il cavaliere lo guardò e gli fece un lieve sorriso cordiale.

Quindi fece una flessione del busto e si presentò,

"Neji Hyuuga, guardia personale di Sasuke. Per servirti" il biondo fece un enorme sorriso, era sicuramente un parente di Hinata,

"Io sono Naruto, piacere mio" 

Il principe osservò le presentazioni, non sopportando in alcun modo che il sorriso sul volto del biondo sorriso non fosse destinato a lui.

"Allora Neji, lo aiuti te?"

Il cavaliere acconsentì e riuscirono, finalmente, ad avviarsi verso le stanze di Jiraya mantenendo un passo svelto per quanto possibile.

Il peggio non è ancora giunto, spiriti maligni incombono 

Non ti sopporto in questo momento, capisci quando è tempo di stare zitta!

Nonostante l'affermazione, Naruto si ritrovò a pensare alle parole di Haku. Forse in un periodo diverso sarebbero stati grandi amici.

Decise di utilizzare le sue ultime parole per consigliargli di uccidere coloro che avrebbero contrastato il suo cammino, ma alla fine continuava a pensare che l'unico utilizzo della magia fosse di proteggere e tutelare.

Non di distruggere.

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Nel frattempo in un angolo remoto della foresta, vicino ai confini di Konoha, si aggirava una donna incappucciata.

Con passi lievi si muoveva tra la selva e gli arbusti, il viaggio sarebbe stato lungo per la capitale e poche donne si sarebbero avventurate sole in quel tragitto.

Ma lei aveva una missione, finalmente dopo tanti anni poteva dimostrare il suo valore.

E l’avrebbe fatto, sicuramente.

  
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