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Autore: Spensieratezza    26/01/2020    1 recensioni
Questa storia fa parte della serie Harry Potter 2.0 e racconta dell'amore tra Fred e George
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter 2.0'
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Baciare suo fratello era MERAVIGLIOSO.
Lo era sempre stato in quei mesi, ma quella sera, quando Fred chiuse l’ascensore, fu forse il bacio più eccitante che si erano scambiati.
Più eccitante anche di baciarsi in bagno, con la loro famiglia al piano di sotto o a pochi passi, più eccitante anche di entrare in bagno mentre l’altro era nella vasca e accarezzargli languidamente la schiena.

Condividere un segreto sessuale era..MERAVIGLIOSO. Non c’erano parole per descriverlo. Fred e George erano consapevoli di essere giudicati UNICI dagli altri membri della loro famiglia, anche solo per il fatto che erano gemelli, perché stavano sempre insieme e finivano le frasi dell’altro, perché erano simpatici e facevano sempre scherzi e facevano dannare i professori a Hogwarts.
Erano consapevoli di essere visti come inseparabili e indivisibili da chiunque, dove andava Fred, andava George e viceversa, era raro vedere l’uno senza l’altro.

Ma non era proprio come se loro vivessero in un mondo a parte, loro sembravano distaccati, eterei, indifferenti a quello che accadeva al resto del mondo, ma non era così, non proprio.
I gemelli erano MOLTO interessati a tutto quello che capitava ai loro amici e alla loro famiglia.
Quando Harry e i loro amici avevano salvato la pietra filosofale al primo anno, loro pur di sollevare l’animo di Harry, avevano tentato di portargli in infermeria, una tazza del gabinetto da uno dei bagni, ma l’infermiera glielo aveva impedito!

Quando Harry salì per la prima volta sul treno per Hogwarts, erano stati tra i primi ad andare a cercare Harry per avere la conferma che lui fosse proprio HARRY POTTER, e gli avevano addirittura portato la valigia!!
Si erano preoccupati da morire quando la loro sorellina Ginny era stata rapita e portata nella camera dei segreti.

Si davano sempre un gran da fare per la loro squadra, come battitori, erano tra i primi a ascoltare le lamentele dei loro compagni, erano gli unici che si preoccupavano di rendere quella scuola DIVERTENTE con tutti gli scherzi che facevano, o a dare importanza ai loro compagni di classe, dando loro dolcetti svenevoli, usandoli come cavie. Insomma, era comunque una forma di attenzione che davano loro no?
Si erano anche offerti come modelli per le fotografie di Colin!

E davano onore al castello stesso, facendolo sentire importante, usando la mappa dei malandrini, per scoprire sempre nuovi passaggi segreti e sempre più nascosti.
Avevano dato a Pix un nuovo divertimento, si erano creati un rivale e un amico.
Quindi non è che vivessero proprio in un mondo a sé.
Ma ora era tutto diverso.

Era come se finora il mondo era stato diviso tra come gli altri li vedessero e come loro si sentivano e vedevano gli altri, però da quando si erano baciati, era stato come se le due metà si fossero riunite e ora erano diventati come gli altri li vedevano.
Uniti, imprescindibili.
Non è che erano diventati all’improvviso indifferenti al mondo che li circondava, si accorgevano ancora di quello che succedeva loro intorno, ma all’improvviso era come se nulla di quello che vedevano, potesse essere più importante del loro SEGRETO, della loro relazione.

L’uno era il centro dell’altro, forse era stato sempre così, ma fin quando non si erano baciati, c’era l’illusione di fingere ancora che l’altro non fosse necessario come l’aria, c’era ancora un vano tentativo di ignorare quella dipendenza o perlomeno di non farlo vedere agli altri.
Fino a quando ci sono certi confini, è facile fingere.
Tutti pensavano che non ci fosse spazio personale per i gemelli, ma non era così, non proprio.

Non dormivano mai insieme, quasi come una tacita consapevolezza, quasi come se da qualche parte loro avevano sempre saputo che non sarebbero riusciti a non toccarsi, a non sfiorarsi, se avessero dormito vicini sulla stessa superficie.
Non si vedevano mai nudi e anche quando capitava che uno di loro due si spogliava, l’altro guardava da un’altra parte.
Questo era prima. Sempre prima.
 
I contatti fisici tra di loro erano continui ma non come adesso, non c’era niente di innocente nel modo in cui George baciava il collo di Fred nell’ascensore, nel modo in cui si stringeva a lui.
Fred gemette sotto i baci del fratello e la sua mano accarezzava i capelli dell’altro, solleticandogli il collo.
Fred era in estasi, chi se lo aspettava che subire i baci di George portasse così vicino all’estasi? Chi si aspettava che sentire il peso su di lui, i loro corpi così vicini, fosse simile all’agapè?

George lo attirò a sé in un altro bacio,sospirando sulle sue labbra, non si stancava mai di baciarlo, ma stavolta era diverso. Era stato così eccitante quell’appuntamento, nessuno aveva compreso la loro vera natura, quella cena così mascherata da scherzi e in realtà così romantica, Fred lo aveva invitato, donandogli la sua anima, sì perché la loro anima era scritta in quella cena. Lo scherzo dentro il romanticismo, era forse il romanticismo migliore che Fred potesse regalargli, perché era stato come donargli la loro anima, il loro cuore, un cuore pulsante di scherzi, di ricerca di spensieratezza, quella spensieratezza che riuscivano a trovare solo nel cuore dell’altro, come essere solo degli eterni peter pan, far ridere la gente per l’eternità, voler restare per sempre fanciulli, far dimenticare e dimenticar essi stessi i problemi della vita o almeno affrontarli con il sorriso, perché quando riesci a fare questo, ti rendi IMMORTALE agli occhi dell'altro e alla fine LO DIVENTI DAVVERO.
Solo con Fred, solo con lui riusciva a essere al cento per cento sé stesso, solo lui scopriva la sua anima, poteva leggerla meglio di chiunque altro, neanche i suoi stessi genitori potevano.

L’ascensore si aprì, anche se loro avevano l’impressione di essere stati li per decenni, Fred si staccò da lui, trascinandolo in una camera d’albergo e facendolo stendere sul letto, non con impeto, ma quasi sull’onda di un incantesimo, lentamente. Si distese sopra di lui quasi accompagnandolo.
Perfino in questo, facevano questa cosa insieme! Non lo lasciava solo nemmeno durante l’impatto sul letto!
 
“Ti amo..” gli disse Fred, su di lui. “Ti amo..non riesco a stare senza di te, quando mi sveglio e non ti trovo al mio fianco, mi sembra di aver smesso di respirare..” gli disse sul suo collo.
“E io ho la gola riarsa, come se fossi stato tutta la notte senza poter bere da un’oasi rinfrescante..sai non è corretto..che tu ti senta così..sono il tuo gemello..provo tutto quello che provi te e se tu ti svegli così..anche io mi sveglio allo stesso modo..” gli accarezzò il collo con le dita, facendolo fremere.

Era  INCREDIBILE come un semplice sfioramento di dita lo portasse all’estasi. Lasciò che la sua bocca scendesse giù dal suo collo, percorrendo il suo corpo, strusciando la sua bocca, facendo arcuare George con la testa all’indietro, strusciando la sua bocca contro il tessuto, godendosi perfino questo, sentire il suo corpo contro la sua bocca. Lo sentiva perfino se c’era della stoffa tra di loro.
George gemette contorcendosi ancora di più, quando poi Fred alzò la testa, spingendosi i loro inguini uno contro l’altro, un gemito di felicità più grande lasciò le sue labbra.

Fred si immobilizzò, abbracciandolo, facendolo sedere e rimanendo così avvinghiati, l’uno tra le gambe dell’altro, i loro corpi così premuti era una sensazione di felicità delirante che stordiva i loro sensi, quasi da svenire.
Quando George gli sollevò la maglia e restarono pelle contro pelle abbracciati, si sentirono infiammare.
Erano già stati nudi in quei mesi ovviamente e avevano fatto anche del sesso orale, era stato cosi delirante e appagante che quasi svenivano, ma..stavolta c’era qualcosa di diverso, stavolta sapevano che il momento che avevano rimandato a lungo, stava per arrivare.
“Prendimi. Fa l’amore con me. Fammi tuo. Ancora di più di quello che sono.” sussurrò Fred, pregandolo all’orecchio.
Tutto il corpo di George tremò a quelle parole, annuì. “Sei mio. Sì.” Sospirò. e con la bacchetta fece comparire del lubrificante.
 
Distese Fred al letto, baciandogli la spalla per interminabili secondi, poi prese a spogliarlo del tutto, indugiando nelle carezze sulle sue gambe. Amavano toccarsi, solo quello li mandava in estasi.

Quando George cominciò a inserire le dita in Fred, sperò di non fargli male, era la prima volta per entrambi con un uomo, anzi in generale con chiunque.
Fred si contorceva come se stesse avendo un orgasmo solo in quel momento, George gli chiese se gli stava facendo male ma l’altro sussurrò di no, era il suo gemello e sembrava perfettamente sapere come toccarlo e quali punti spingere per non fargli male.

George smise all’improvviso di prepararlo e lo abbracciò cosi stretto che Fred si dimenticò quasi del sesso che avrebbero fatto di li a poco, lo abbracciò così avvolgentemente che avrebbe potuto addormentarsi cosi tra di lui e essere felice, ma quando meno se lo aspettò, George entrò in lui.

Fred gemette, reclinando la testa all’indietro, il piacere lo colse impreparato, era il modo migliore che potesse trovare per spingersi in lui, cogliendolo con un abbraccio, George lo guardò poi si spinse lentamente in lui, Fred continuava a guardarlo, non riusciva a smettere, era così bello in quel momento, le spinte aumentarono e a ogni spinta era un flash bianco nella sua testa, di entrambi, in questo modo non resistettero molto, infatti il primo amplesso durò pochissimo, George lo cosparse di tanti baci sul viso quando finirono.

Ma la passione era così tanta che non finì così, in tutta la notte lo fecero almeno tre volte, non riuscivano a saziarsi  della meravigliosa sensazione di essere un tutt’uno.
 
   
 
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