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Autore: Wolfgirl93    27/01/2020    0 recensioni
Per Izuku vedere la neve è come un dono che il cielo gli ha fatto, una notte di dicembre però tutto ciò a cui teneva venne spazzato via da delle impetuose fiamme, il suo odio per la neve iniziò a crescere e il ghiaccio si formò attorno al suo cuore.
AU BakuDeku
Dal testo: "Quella notte di dicembre la neve scendeva leggera sul suo regno, Izuku sorrideva come un bambino mentre guardava quei fiocchi scendere e imbiancare quel paesaggio sempre così serioso.
“Tesoro se continuerai a stare con il naso fuori ti si ghiaccerà e poi dovremmo tagliartelo.” Scherzò sua madre entrando nella sua stanza, come sempre senza bussare.
“Mamma! Non sono più un bambino! Poi è la prima neve che vedo da quando sono nato quindi non voglio perdermela!” Si lamentò il principe mentre continuava a fissare quella distesa bianca che tanto lo affascinava.(...)"
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: All Might, Inko Midoriya, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Shōta Aizawa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Izuku urlò ma subito la sua voce gli morì in gola nel sentire qualcosa sulle labbra che gli impediva di emettere suoni.

L’uomo si passò una mano fra i capelli biondi e sospirò “So che è una cosa difficile da credere, Izuku, ma io sono dalla tua parte; lascia che ti racconti la mia storia poi se vorrai ti lascerò andare.”
Il principe lo guardò con gli occhi pieni di lacrime, come poteva un uomo che lo stava rapendo chiedergli di starsene buono buono ad ascoltare una storia in attesa della sua morte? Il ragazzo strattonò il braccio dell’uomo che, senza troppa fatica, gli teneva le mani ferme dietro la schiena; quel colosso era forte e a nulla erano bastati i movimenti repentini di Izuku, non aveva altra scelta se non ascoltare ciò che l’altro aveva da dirgli e sperare che gli desse una morte veloce una volta finito.

“Mi chiamo Toshinori, sono un mago errante e conosco i tuoi genitori.”

A quelle parole gli occhi smeraldini di Izuku si spalancarono, quell’uomo conosceva i suoi genitori? Com’era possibile?

“Stavo viaggiando per i vari regni e quando arrivai nel vostro tutti erano in festa per la tua nascita, non è un’usanza molto strana chiedere ad un mago di benedire la vita del proprio figlio, così i tuoi genitori mi rivelarono il tuo nome; sai tra noi maghi vige una regola non scritta che ci impone di mantenere i segreti, se avessi rivelato il tuo nome a qualcuno la mia gola si sarebbe riempita di aghi e sarei morto soffocato. Comunque quando arrivai nel tuo regno fui accolto con gentilezza e dopo aver benedetto il bambino nato sotto il sole dell’estate, tu, decisi di rivelare ai tuoi genitori una profezia che le stelle mi avevano sussurrato poche notti prima.

Era scritto nel firmamento che tu saresti diventato un grande re ed era scritto che un giorno io e te ci saremo incontrati e tu avresti imparato come usare la magia, so che può sembrare strano ma quando ti ho visto non sono riuscito a trattenermi; per un mago avere un successore o un allievo è un onore e sapere che esisteva una profezia su questa cosa mi ha riempito il cuore di gioia.”

La voce dell’uomo si era fatta più entusiasta come se quelle parole fossero realmente piene di gioia come cercava di spiegare.

“Comunque adesso toglierò il bavaglio, ti ho rivelato le mie intenzioni e non voglio certamente costringerti a seguirmi e a imparare da me, però se vorrai farlo io saprò farti scoprire cose che non hai mai visto, ovviamente tutto questo sarà fatto dopo aver avvertito i tuoi genitori, non vorrei ritrovarmi braccato dalle guardie reali solo perché ti ho salvato.” Aggiunse Toshinori ridacchiando.

Il corpo di Izuku era ormai immobile, si lasciò liberare poi tirò su con il naso mentre guardava l’uomo, provò a schiudere le labbra per parlare ma tutto ciò che uscì fu un lamento strozzato che preannunciò l’inizio dell'ennesima crisi di pianto.

L’uomo lo guardò scioccato e senza sapere cosa fare gli posò una mano sulla spalla accarezzandola lentamente “So che è una notizia strana ma ti prego non prenderla così male, prometto che non ti prenderò come allievo se non vorrai.”

Izuku scosse il capo vigorosamente, si asciugò il viso sulla manica ormai sporca dell’abito e alzò lo sguardo verso l’uomo. “I miei genitori sono morti, il mio regno è in fiamme e io non ho potuto fare altro se non scappare...” La voce del ragazzo era spezzata e le lacrime continuavano a scendere copiose sul suo viso.

Toshinori rimase senza parole, fissò il ragazzo mentre si lasciava nuovamente andare al pianto e senza pensarci troppo lo avvolse fra le braccia stringendolo in un goffo abbraccio. “Mi dispiace tanto Izuku, so che non è ciò che vorresti sentire ma i tuoi genitori sarebbero felici di sapere che tu sei vivo, quindi non mollare, devi continuare a vivere per loro.” Si allontanò appena per posare l’indice contro il torace del ragazzo “Loro vivono qui dentro adesso e saranno sempre al tuo fianco anche se tu non puoi vederli.”

Una risata amara sfuggì dalle labbra del ragazzo, si asciugò una delle tante lacrime che gli cadeva lenta sulla guancia e alzò lo sguardo verso quell’uomo che lo aveva visto nascere. “Anche mia madre me lo ha detto ed era solita dirmi che chi muore in realtà diventa solo invisibile ai nostri occhi, solo non avrei mai pensato di capirlo in questa circostanza...”

Per quanto Izuku tentasse di essere forte, per quanto tentasse di non lasciarsi prendere dallo sconforto, non ci riusciva; non era mai stato separato dai suoi genitori, non aveva mai provato un dolore così grande.

Per fortuna Toshinori era lì e sembrò capire la lotta interiore del ragazzo, gli diede un leggero buffetto sulle guance ancora morbide e lentigginose e si allontanò andando verso un mobile chiuso, porse a Izuku una tazza piena di un liquido marroncino accompagnando il tutto con un sorriso.

“Bevi, è una varietà speciale di tea, aiuta a recuperare le forze e si dice che abbia un qualcosa di magico dentro, non posso assicurarti che il dolore sparirà dopo un sorso ma forse riuscirà a tenere a bada i brutti pensieri almeno per qualche ora.” L’uomo era in piedi di fronte a quel ragazzo, ricordava di averlo visto in fasce e adesso, con quel viso rigato dalle lacrime e quel giaccone più grande di lui, poteva vedere quello che Izuku era veramente: un ragazzino cresciuto troppo in fretta che avrebbe dovuto affrontare il mondo da solo. Il cuore del mago era sempre stato imperturbabile, riusciva a gestire ogni tipo di situazione ma quegli occhi color smerlarlo sembravano pregarlo e lui non poteva di certo rimanere impassibile, si promise di prendersi cura di quel ragazzo per poterlo veder crescere forte e coraggioso come il re che doveva essere.
“Le profezie posso sbagliare a volte?” Chiese d’un tratto il ragazzo facendo spalancare gli occhi al mago.
“A volte, ma le stelle parlavano chiaro, tu diventerai un bravo re Izuku e sono certo che in un modo o nell’altro questa profezia si compirà.” Disse l’uomo prima di accarezzare dolcemente i capelli del giovane.

 

Izuku si sdraiò sul piccolo giaciglio e provò a riposare mentre Toshinori era tornato sul cocchio per far partire i cavalli, il ragazzo non capì quanto quel viaggio fosse durato, si era addormentato poco dopo e forse quel tea che aveva bevuto lo aveva aiutato a conciliare il sonno.

Il mago gli disse che aveva dormito per quasi tre giorni di fila, aveva il vago ricordo di essersi svegliato urlando durante la notte per quei ricordi tremendi e ricordava che ogni volta Toshinori era lì con un infuso di erbe e qualche parola dolce per farlo riassopire.

Quando fu del tutto sveglio si accorse che era ormai giorno e la carrozza stava rallentando forse ormai giunta a destinazione, il principe aprì la piccola finestrina di legno che divideva l’interno dell’abitacolo dal cocchiere e dopo aver ricevuto un ‘Buongiorno’ da parte dell’uomo notò che stavano entrando nelle mura di un grosso castello.

“Questo è il castello dei Bakugou, sono venuto spesso qui, sai il principe ereditario ha un brutto vizio con il fuoco e molte volte sono accorso per curare le scottature che si era procurato o che aveva procurato ad alcuni servitori. Comunque nessuno deve sapere chi sei quindi ti presenterò come mio apprendista e se vuoi posso inventare un nome così da non dover usare il tuo.” Propose Toshinori mentre passava le dita fra i capelli arruffati del giovane, non capiva da dove venisse tutta quella confidenza ma aveva passato tutta la notte a pensare a quel povero ragazzo e un sentimento paterno gli era nato nel petto.

“Va bene, ma preferisco usare il mio nome… Nessuno lo conosce quindi non ci saranno problemi.” Mormorò Izuku che subito socchiuse gli occhi a quelle carezze, si sentiva al sicuro con quell’uomo e nonostante lo conoscesse da poche ore si sentiva come a casa in sua presenza.

Una fitta al torace colse di sorpresa il ragazzo che si ritrovò a boccheggiare mentre i ricordi di quella sera gli tornavano alla mente, come poteva dire di sentirsi a casa con uno sconosciuto quando la sua vera casa era ormai distrutta? Si sentì uno stupido e sentì la nausea pervaderlo, non poteva vivere normalmente mentre i suoi genitori erano morti per lui, non ne aveva il diritto.

“Izuku! Izuku guardami!” La voce dell’uomo era alta e il ragazzo portò gli occhi umidi verso di lui. “Ascoltami, so che non è una soluzione ma per questi giorni, almeno per il tempo che resteremo qui ti farò bene quel tea, non è una soluzione a lungo termine ma solo un piccolo aiuto. So che è difficile da accettare ma tu devi andare avanti, i tuoi genitori vorrebbero che tu vivessi senza rimorsi, quindi ti prego fidati di me.”

Izuku annuì lentamente, sapeva di dover andare avanti, sapeva che non era l’unico principe rimasto orfano per via della guerra ma era comunque difficile togliere quei ricordi dalla mente e cercare di riprendere a vivere normalmente; accettò comunque di buon grado la soluzione del mago e prima di scendere dal carro bevve una tazza di quello speciale tea.

 

Il castello della famiglia Bakugou era enorme, molto più grande del suo ed era pieno di drappi e tappeti che riprendevano il colore rosso e le sue sfumature, il principe guardava a bocca spalancata quei corridoi di pietra mentre seguiva Toshinori verso la sala del trono dove la famiglia reale lo stava aspettando.

“Sei tornato vecchio! E guarda un po’, hai anche un cagnolino adesso?” Una voce denigratoria arrivò alle orecchie del ragazzo che alzò lo sguardo incontrando due occhi color rubino che lo fissavano divertiti.

“Principe Katsuki, vostra madre sa che siete qui? Non mi costringa a fare la spia, sa che sono qui per colpa sua quindi le consiglio di tornare nella sala del trono se non vuole ritrovarsi nei guai. E comunque questo ragazzo è un mio apprendista e vi pregherei di trattarlo con riguardo.” Nonostante la voce di Toshinori fosse calma, Izuku, poteva avvertire una certa irritazione spandersi nell’aria.

“Tks, mia madre pensa che io abbia bisogno di un amico quindi da oggi il tuo apprendista eseguirà i miei ordini.” Annunciò il biondino con tono capriccioso; da quanto gli aveva detto il mago quello era il principe Katsuki che aveva ben 18 anni ma continuava a comportarsi come un bambino capriccioso.

Gli occhi di Izuku si assottigliarono, nessuno gli aveva mai parlato così e lui – nonostante fosse un principe – mai si sarebbe mai permesso di usare certe parole con qualcuno. Fece un passo avanti verso il ‘piromane’, la loro differenza di altezza era ben visibile ma questo non lo fermò.
“Io non ascolto gli ordini di un bambino viziato come te!” Sibilò il più piccolo prima di fare un inchino di scherno e tornare a seguire Toshinori; Katsuki era ancora pietrificato, quel ragazzino aveva osato parlargli in quel modo? Gli occhi rossi del maggiore divennero incandescenti e dopo aver ghignato giurò a sé stesso e a quello stronzetto che gliela avrebbe fatta pagare.

   
 
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