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Autore: terryoscar    27/01/2020    4 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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La rissa
 
 
Ho passato la notte stretta tra le braccia di André. Un abbraccio caldo, dolce ed un poco possessivo.
Mi sono riposata tranquilla, ed ora, di prima mattina, mi sento in piena forma!
Apro gli occhi e vedo André ancora dormire sereno.
Decido di svegliarlo in dolcezza, posando tanti piccoli baci, sul suo viso, il suo collo, il suo torace .... piano scendo ..... scendo .....
 
 
Sento la bocca di mia moglie sfiorarmi, fingo di dormire, mi piace, voglio che continui….
 
 
Poso le labbra sul suo ombelico, lo bacio. Accarezzo la sua pelle e scendo .....
 
 
Cerco di resistere ma non ci riesco, sento accapponare la pelle, un brivido. Istintivamente accarezzo i suoi capelli, emettendo un gemito, non resisto e rido.
 
"Ih ih ih ...." alzo gli occhi e sorrido soddisfatta!
 
"Sei davvero sleale….."
"Io?!!!! Ih ih ih …"
"Si, tu!! Sbaglio oppure sei stata tu a farmi rabbrividire?"
"Uhm ..... spero proprio di si!" rispondo sorridendo felice. Com’è bello svegliarsi la mattina con questa dolcezza.
"Bene! … Allora vieni qua… strega!" dico afferrandola per le braccia e portandola di sotto.
"Ih ih ih ...."
“Perché stai ridendo?”
“Mi diverte vedere il tuo sguardo carico di desiderio…”
“Ho ragione, sei una strega, una meravigliosa e bellissima strega! … Sei mia, solo mia!” dico avventandomi sulla sua bocca. La bacio con passione e possesso. Poi mi stacco un poco e scendo con le labbra, sulla pelle lattea, il mento, il collo e poi la scollatura della sottile camiciola da notte che indossa, molto femminile. Credo sia l’unica concessione femminile che si è concessa, o che mi ha concesso. Quanto è bella!
 
 
 
E' già mattina, il canto degli uccellini, di solito a riposo in questa stagione autunnale, mi ha svegliato. Tanto vale che mi infili i miei abiti e vada a vedere come sta la mia piccola, e la sua pancia ovviamente. Magari potrei anche fare colazione con loro! Si si ....
Penso spostando le coperte e recandomi nella toilette per sciacquarmi il viso e vestirmi. Mi preparo per bene, indosso un bel completo blu scuro ed esco dalla mia stanza per raggiungere quella occupata dal mio nipotino e dai suoi quasi genitori.
Busso deciso, tanto se li conosco bene, sono già ben svegli!

 
"André, hanno bussato. Scommetti che è mio padre?"
"Oscar, chi altri vuoi che sia a quest'ora?!! Uff ..... vado a vedere ..... che invadente! Eppure, il dottore è stato chiaro: tu hai bisogno di riposo e tranquillità!" rispondo uscendo dal nostro caldo nido ed avvicinandomi alla porta.  "Buongiorno padre, tutto bene? Oppure avete male ancora al fondoschiena?"
"André, che bello!! Continui a chiamarmi padre! Come sono felice! Comunque il mio problemino sembra essere risolto, adesso riesco a sedermi molto meglio. Ma dimmi, siete già svegli immagino, altrimenti non mi avresti aperto!"
“Veramente stavo ancora dormendo.”
"Ma cosa dici!! Ma se sei sveglio, attivo, arzillo. Dimmi cosa stavi facendo?"
"Nulla, stavo vegliando sul riposo di mia moglie ..... io! Ma visto che ci avete svegliati, volete accomodarvi? Chiedo la colazione per tutti?!"
"Si, grazie! Per me un babà. Sai, sono davvero buoni!"
"Latte? Cioccolata? Te? Cosa preferite?!"
“Voglio essere solidare con mia figlia, cioccolata. Anche tu dovresti invogliarla a berla visto che di sicuro mi darà un maschio! Ahhhh finalmente avrò il mio Jarjayes da coccolare, vezzeggiare ed allevare!” rispondo tutto fiero.
"Un maschio? Ma Signore .... cosa Vi rende così sicuro? Insomma .... Voi avete avuto ben sei femmine .... temo davvero che abbiate troppe aspettative su questo nipotino, troppe, potreste rimanere deluso!”
“Sono sicuro invece che rimarrò soddisfatto!”
“Come fate ad esserne tanto sicuro?”
"Smettila!! Tu sei un bel ragazzone, forte, deciso, sicuro e .... prestante …... almeno credo! Quindi, mia figlia mi darà un bel maschietto! Ih ih ih ..."
“Se ne siete davvero convinto! Padre, meglio accomodarci nel salotto, che poi è la mia camera da letto, anziché, rimanere nell’anticamera, prego da questa parte!”
“Grazie figliolo! … Ma dimmi dov’è Oscar?”
“Prima che arrivaste, l’ho lasciata a letto …”
 
Sono ancora a letto quando vedo arrivare mio marito in compagnia di mio padre e dico: “Buongiorno Padre, dormito male, vero?”
“Cosa te lo fa pensare?”
“Siete qui di buon’ora, quindi credo che la medicazione di ieri non Vi abbia fatto dormire bene!” rispondo stando comodamente seduta nel letto, con la schiena appoggiata al cuscino ed il lenzuolo a coprirmi un poco, per quel senso di pudicizia e timidezza che ho ormai da anni.
“E invece ti sbagli, sto benissimo! E poi, se sono qui, è solo per assicurarmi che tu stia bene, visto che dopo quanto è successo ieri sei stata poco bene!”
“Sto benissimo Padre. Anzi, Vi dirò di più, la visita del medico è servita più a Voi che a me!”
“Non credi di esagerare adesso?”
“Assolutamente no! .... André, dopo tutto quello che è successo, mi è venuta una gran fame, quindi portami il vassoio pieno di specialità!"
"Bene, allora io vado, cerco una cameriera, e torno!! Voi due però non litigate!" dico indicando con l’indice destro prima mia moglie e poi suo padre.
"André figliolo, ma perché dovremmo litigare! Vero cara?"
"Andrè .... se mio padre tace, sono certa che non litigheremo. Vai tranquillo, amore mio!"
 
Vedo Andrè infilarsi rapido camicia, calze pantaloni e scarpe ed uscire per ordinare la nostra colazione.
 
Afferro la vestaglia con una mano, mi siedo sul letto e piano poggio i miei piedini a terra. Stiro le braccia verso l'alto, mi massaggio il collo. Mi alzo, inarco la schiena e mi stiro ancora un poco! Uhm .... Vedo mio padre osservarmi incuriosito.
 
"Padre, cosa avete da guardare così?"
"Nulla! E’ solo che ... Oscar, ma lo sai che sei diventata ancora più bella?!!"
"Più bella? In che senso Padre?!"
"Non so .... però hai una luce negli occhi, sei così... così luminosa... cioè il tuo viso è ... è ... Ohh figliola non mettermi in imbarazzo. Sei davvero diventata più bella.  Anche la mia Marguerite era luminosa e raggiante durante le sue gravidanze." Rispondo convinto e deciso.
"Io davvero non Vi capisco. Comunque, mentre aspettiamo, se non Vi dispiace vado a vestirmi, nella toilette. Eh .... oh ...."sussulto, appoggio una mano sul mio pancino, un poco sorpresa.
“Cosa ti succede figlia mia? Perché ti tocchi la pancia, forse mio nipote sta male?”
“Ma no!! Cosa dite! Mia figlia sta benissimo è solo che si sta muovendo. Non mi abituerò mai a sentire la mia piccola Sophie muoversi ..... “
“Ma quale Sophie!! François cara, François!”
“A beh, se ne siete convinto!”
“Certo che lo sono! Ascolta cara, forse mio nipote ha fame, per questo che si muove…” dico accarezzando la pancia di mia figlia. “Aspetta nipote mio che tuo padre è andato a prenderti qualcosa da mangiare!”
“Padre, non è possibile!”
“Cosa figliola?”
“Ma Vi rendete conto di ciò che dite?”
“Certo! Ma dimmi che male c’è se parlo con mio nipote e mi preoccupo per lui?”
“Nulla nulla!” alzo gli occhi verso il soffitto, tanto è inutile discutere con mio padre. Se non altro, è davvero felice di questa gravidanza! Con le mie sorelle non è così, e non lo è mai stato.
 
 
Percorro il corridoio, passo prima davanti alla stanza di mia cognata Joséphine quando sento un gemito: "AhHHHHHH CHARLESSS .. amore sei unico!!!! Grazie di esistere!"
Sorrido e mi affretto, non mi va di origliare. Continuo a camminare, passo davanti alla porta di Marianne, è tutto tranquillo. Poi per quella di Armand, sento delle voci tra cui quella di Carlo, è felice di essere con suo padre, mi fa davvero piacere! ... Percorro ancora il corridoio sono quasi infondo quando sento un vociferio, provenire dalla camera del capitano Maribeau. E’ socchiusa, sono le voci dei suoi amici.
 
"Ah ah ah Michel certo che anche l'imperatrice te l’ha fatta! Ah ah ah ... ti ha perfino bucato il tuo augusto fondoschiena! AH ah ah .... Ma dimmi, almeno riesci a sederti oppure dobbiamo chiamare il medico di corte?! Ih ih ..."
"Sedermi .... con difficoltà! Ma per quella ..... cavalla ..... sono in forma smagliante!"
"Ah ah ah dici!!! Aspetta, fammi dare un’occhiata! Ah ah ...."
"Ma lascia stare!"
"Si si .. Jacques, lascia stare! Ih ih ... Ehi Michel, ma non temi che il marito della cavallona venga a salvare il suo onore? In fondo dobbiamo ammettere che quel tipo è un uomo molto prestante e poi, dobbiamo affrontare un viaggio lungo una settimana!"
"Quel plebeo prestante? Ma figurati!! Aaahhh.... se il Generale avesse chiesto a me di sposarla!!! Quella donna è così ..... eccitante!!! Saprei ben io come farla gioire!!!"
"Ah ah ah ... davvero ti saresti sposato? Non ci credo! Ah ah magari saresti rimasto fedele alla cavallona solo per il tempo necessario a spassartela e poi saresti corso dietro alle altre gonne!"
"Certo!!!! Ma sai come mi sarei divertito con quella puledra?!!! Aaaahhhhh!!!!"
"Ehi Michel, certo che non solo la tua cavallona ma anche il generale è un osso duro! Ah ah ah ...."
"Vero, quel vecchio è pazzo! Ingestibile! Possibile che non si congedi?!!"
"Jacques, quel vecchiaccio ci darà ancora filo da torcere! Si sente onnipotente e per di più mi ha messo anche agli arresti. Spero che non si vendichi per quello che è successo con quella... quella .. uhmmm ... che cavalla la bionda! Mi fa davvero impazzire, solo al pensiero divento ingestibile! E pensare che quel vecchiaccio ha detto che io ... non sono dotato come quell'imbecille del genero! Aspetto che glielo dimostro ..."
"E come intendi dimostrarglielo? Vorresti forse copulare davanti a lui? O fare da solo in sua presenza? Insomma Michel, mi pare difficile!"
"Nooo.... Ih ih ... a me basta che lo dimostri alla cavallona! Che femmina pazzesca! Farebbe resuscitare anche un morto, figurati me che sono vivo! Ih ih ..."
 
"Ma ..... questi tre ..... io non li sopporto davvero più!" Spalanco la porta deciso, entro e sbraito: "MA COSA DIAVOLO STATE DICENDO? MARIBEAU, ORA AVETE ESAGERATO, NON INTENDO TOLLERARVI ANCORA!"
"Ehmm ... non è come pensate ... ecco ... io mi riferivo a ..."
"AH? SU FORZA, PARLATE!!!"
"Non abbiamo nulla da dire! Ma perché non tornate da Vostra moglie?! Avanti uscite! E poi, un uomo è libero di parlare di qualsiasi donna che gli aggrada!"
"Ora basta!" dico avventandomi contro questo maiale. Lo afferro per il collo e lo getto contro al guardaroba, con un boato forte che attira gli occupanti della stanza attigua, Alain e Gerard.
 
“Ehi Alain … ma hai sentito?”
“Certo che ho sentito! Qui accanto abbiamo quel pagliaccio di Maribeau…”
“Alain, ho l’impressione che stia facendo a botte con qualcuno…”
“Ma sai cosa mi importa! Che lo ammazzino pure! Dopo quello che ha combinato ieri non merita nemmeno che gli vada a sputare in faccia. Mancare rispetto in quel modo al comandante! Tzé!”
Gerard tende l’orecchio alla parete e continua: “Alain si stanno picchiando di santa ragione ma …. Ascolta, non sarà André che gli starà facendo la festa?”
“Ma cosa dici?!”
“Rifletti, chi altri potrebbe avercela con lui?!”
“Tanti mariti gelosi!”
“Appunto, e tra questi c’è André! Io vado a vedere!”
“Uhmm … credo che tu abbia ragione, andiamo a vedere! Però, se non si tratta del nostro amico, per me quello sbruffone può anche essere ammazzato di botte, tanto a me non importa nulla!”
“Nemmeno a me, però meglio controllare, presto!”
 
Alain ed io spalanchiamo la porta della nostra camera, le grida e i rumori diventano sempre più insistenti, dico: “Alain, ma è la voce di André!”
“Si, hai ragione! Presto Gerard, aiutiamo il nostro amico!” dico precipitandoci nella camera accanto.
 
Tra un pugno e l’altro sento Maribeau che mi dice: “E così sei geloso di quella cavallona di tua moglie ….”
“Maledetto porco! Non permetterti di nominare mia moglie!” dico sferrandogli l’ennesimo pugno.
 
Ascolto basito le parole di Maribeau e dico: “Gerard, questo dannato pagliaccio vuole davvero passare a miglior vita…”
“Si, però… Alain, non voglio che il nostro amico passi un guaio a causa di questa latrina umana!”
“Hai ragione, dividiamoli, prima che l’uccida!  Ehi André cosa fai?!! Lascialo, lo stai ammazzando, non vedi che non respira più?!!”
"Alain! Taci, questo maiale!!! è ora che capisca con chi ha a che fare!"
Sento Gerard trattenermi e digrigna: "André lascialo amico! Ma non lo vedi che non respira?!! Vuoi davvero ammazzarlo?" LASCIALO!!!"
 
"Jacques, il marito della cavallona sta ammazzando il nostro amico, presto aiutiamolo!"
Lascio la presa, vedo Maribeau accasciarsi e riprendere a respirare. "Guai a te se osi guardare ancora mia moglie! Sono stato chiaro?!"
"Coff .. coff .... ma io .... coff .. coff ... non ho fatto nulla! ... coff ... Non so perché tutti vi accaniate contro di me e poi ... coff ... vostra moglie mi ha tagliato i pantaloni, e mi ha lasciato in mutande, forse voleva ..."
 
Non ci vedo più dalla rabbia, sferro l’ennesimo un pugno in faccia a Maribeau, barcolla, ma riprende l’equilibrio anche se con fatica e risponde al colpo. Iniziamo una scazzottata senza precedenti, Alain e Gerard si avventano contro gli altri soldati che mi hanno assalito alla schiena. Sembra di essere tornato ai tempi in cui frequentavo le osterie con i miei compagni d'armi, perso dietro ad un amore non corrisposto, affogavo il mio dolore nelle risse. Ecco, questa è una gran bella rissa!
Mentre colpisco Grandièr sferrando un pugno sulla bocca digrigno: "Maledetto plebeo.... vedrai che ti darò una bella lezione..."
 
 
 
"Padre, Andrè ancora non torna, vado a vedere cosa è successo .... è passata più di mezz’ora da quando è uscito! Venite anche Voi?!"
"Si, figliola, mi sembra davvero strano che non sia qui, andiamo!"
 
 
Usciamo dalla mia stanza, percorriamo l'ampio salottino, camminiamo quando veniamo attratti da dei rumori, come di lotta, provenire dalla stanza dei soldati di mio padre.
 

"Padre, cosa sta accadendo?!"
Vedo le mie sorelle e tutti gli altri precipitarsi nel corridoio, Marianne domanda: “Ma cosa sta succedendo?”
Charles continua: “Ma si stanno picchiando …”
Armand ribatte: “Fratello, credo che i tuoi soldati si stiano picchiando. Presto andiamo a vedere!”

"Oscar, tuo zio ha ragione, questi rumori provengono dalla stanza di Maribeau..."
"Padre, chissà cosa staranno combinando i Vostri soldati! Andiamo a vedere.”
 
Ci avviciniamo, la porta è aperta. Appena entro vedo i miei soldati impegnati in una rissa con gli uomini di mio padre. Anche Andrè è impegnato in un combattimento con Maribeau. La stanza è un vero disastro, le sedie sono tutte a terra, anche le poltroncine. Il tavolino e stato rovesciato. Un vero disastro, suppellettili a terra, lenzuola e asciugamani rotti, candelabri d’argento rovinati. E poi, statuine rotte, il servizio della colazione fatto in briciole.
 
Mio padre sussurra: “Ma cosa significa?”
Ribatto basita: “E’ una rissa, peggio di quelle a cui ho assistito in caserma. No davvero, i miei uomini non hanno mai combinato un disastro tale! ….. André ……”
 
Louis sussurra: “Ma che cosa sta succedendo?”
Charles, ribatte: “Non si capisce nulla, ma guardate che disastro, hanno messo a soqquadro la camera!”
Girodelle continua: “Ma cosa penseranno di noi! Sono sicuro che l’imperatore non la prenderà per niente bene!”
Armand continua: “Victor, come è possibile che Vi preoccupiate di ciò che dirà l’imperatore se questi uomini si stanno ammazzando?! Dobbiamo fermarli!”
Il piccolo Carlo trattiene la mano di suo padre, lo guarda dal basso e, con espressione angelica, dice: “Padre, peccato che non abbiate ancora preso lezioni di lotte, altrimenti avreste potuto dividerli voi!”
 
Sono stupito dall’espressione angelica di mio figlio, ha gli occhi che brillano per lo spettacolo. Certo per lui è una novità assoluta, ma credo che sia una cos inadatta ad un bambino.
 
“Ma … ma cosa dici Carlo?”
“Padre, l’ultima volta che siete stato coinvolto in una rissa, lo zio Augustin ha dovuto chiamare il medico, ricordate?”
“Armand, tuo figlio ha ragione! Tu non sai fare a botte, Charles e Louis immagino che le prenderebbero, visto che sono uomini d’affari, e Victor non farebbe nulla per paura che si strappi i vestiti o, peggio ancora, la sua capigliatura! Quindi statene fuori!”
Oscar ribatte stizzita: “Ma Padre cosa dite! Non possiamo lasciarli fare!”
“Certo che no, ma nessuno potrebbe dividerli. Guarda che tafferuglio!”
"Intanto che Voi pensate, mi occupo io di loro!”
“Che cosa intendi fare? Ricordati che sei gravida!”
“Appunto gravida, non menomata!... Padre, sono scandalizzata ed oltraggiata dalle vostre parole.”
“Non credo di aver detto nulla di strano, noi non possiamo fare nulla. Ma li hai visti? Se solo ci addentrassimo ne usciremmo tutti lesi, compreso me a cui soltanto ieri il medico mi ha medicato il ….. ehm ….. dove tu sai!”
Joséphine ribatte: “Quindi finalmente un medico Vi ha visitato! Che strano, non Vi ho sentito urlare! Ih ih …”
“Non avresti mai potuto, visto che sei costantemente impegnata con tuo marito.”
“Ora basta! Ma vi pare che sia il momento di parlare di certe cose?!! Ma vi rendete conto che sta succedendo il finimondo?”
“Oscar, te l’ho già detto, non possiamo fare nulla.”
“Padre!! Il fatto che mio zio, i miei cognati e Victor siano degli incapaci non è un buon motivo per lasciare che questo spettacolo indegno continui. BASTA!!! MA SIETE IMPAZZITI?!! FERMATEVI!!" urlo con tutto il fiato che ho in corpo.
 
 
Sento la voce del colonnello, alzo il viso per guardarla quando mi arriva l'ennesimo pugno nello stomaco, con voce soffocato sussurro appena: "Plebeo ... è ... arrivata la ..."
“Ma come osi porco schifoso…” dico colpendolo nuovamente. Sono furioso, questo maiale ha osato dire delle cose così squallide riferite a mia moglie. Deve pagarmela!
 
Alain colpisce Jacques e dice: “Maledetti damerini, tornate al vostro esercito …”
“Schifoso plebeo, anche noi siamo agli ordini del generale! Predi questo…” risponde Jacques mentre colpisce in pieno stomaco Alain.
Gerard impegnato con Jean, ribatte: “Maledetti … ma chi diavolo vi credete di essere?”
“Pidocchioso che non sei altro … prendi questo…” risponde, tentando di sferrare l’ennesimo colpo. Ma Gerard lo schiva e con tutta la rabbia dentro lo colpisce con un sonoro pugno allo stomaco e il soldato stramazza al suolo.
“Argh … coff … coff … ma .. le … detto …. Sporco morto di fame… coff …”
Gerard si scaglia per l’ennesima volta e gli sferra un calcio nelle gambe e digrigna: “Prendi questo, nobile schifoso affamatore della povera gente!”
 
 
"Padre, ma … non è possibile, dobbiamo dividerli!!"
“Padre, guardate lo zio André come sa picchiare! Dovreste farvi insegnare, lui è così bravo!”
Sono sconcertato dalle parole di mio figlio, tutto eccitato dalla rissa, non resisto e gli dico: “Ma Carlo, io sono un uomo pio e devoto, al massimo uso la spada, ma le mie mani sono fatte per benedire, non per picchiare.”
“Si, certo Padre, ma quando c’è la necessità di difendersi le mani servono per picchiare non per benedire”
“Hai sentito tuo figlio fratello? Credo che ne sappia più di te. Sono sicuro che diventerà un ottimo soldato, un vero Jarjayes.”
“Povero me, spero solo di essere all’altezza del compito che Nostro Signore mi ha affidato, quello di essere padre!”
“Fratello hai voluto metterti nel mondo?! Quindi adesso accetta tutte le conseguenze!”
Anna ribatte: “Armand, meglio portare via Carlo, non deve vedere certe cose!”
“Anna, Joséphine, Marianne e anche tu Oscar, meglio che andiate via! Non vorrei che veniste coinvolte e vi faceste male!”
Oscar fuori di se ribatte: “Ma cosa dite zio!! Mio marito si sta picchiando ed io vado via?!! Ma nemmeno per sogno! Anzi, devo fare qualcosa per fermarli, visto che nessuno di voi è in grado di farlo!” rispondo mentre vedo a terra una bacinella piena d'acqua, l’afferro e la lancio addosso ai contendenti.
 
Sento prima Carlo battere le mani e dice: “Brava zia!” mentre André urla: "OSCAR, VA VIA!!"
"BASTA!!! SE NON LA SMETETTE SUBITO VI SBATTO TUTTI A SPALARE LETAME PER UN TEMPO INDEFINITO!!! CHIARO?!!!"
 
"MARIBEAU, GRANDIER! SE NON LA SMETTETE VI MENO IO!"
 
“VA VIA OSCAR ….”
“Avete sentito Colonnello? Andate via, Vostro marito non Vi vuole qui …. queste sono cose da uomini…”
“SE PROVI SOLAMENTE AD OFFENERE MIA MOGLIE, TI AMMAZZO!” dice André dandogli una gomitata al petto.
 
 
"Padre cosa facciamo? Questa è una rissa in piena regola!"
"Oscar, lasciamo che se la sbrighino ..... tanto i miei soldati sono ben addestrati ….. ih ih ih ….. reggimento Jarjayes contro brigata Jarjayes …… ih ih ih ……”
"PADRE!!! Ma come Vi permettete!!!"
"Figliola ma insomma!! Possibile che tu abbia sempre da ridire? Lasciali lottare. E poi, tuo marito ha il dovere di difendere il tuo onore di donna maritata. Spero almeno che quel Maribeau non lo colpisca nel punto della procreazione, sai, voglio altri eredi!"
"Siete davvero impossibile!! Comunque, i miei soldati stanno avendo la meglio!!! Detto ciò, esigo che la smettano!"
“Impossibile! Mettitelo bene in testa che nessuno più fermarli."
"Padre, ma cosa dite!!! Lì, tra quel mucchio di uomini c'è mio marito!!” Dico guardandomi intorno. Vado nella toilette e con lo sguardo cerco un catino d'acqua, le mie sorelle mi seguono, sento Joséphine che mi dice: “Aspetta sorellina che ti aiutiamo anche noi!”
“Marianne, Joséphine, prendiamo quei catini e gettiamoli addosso a quei pazzi scriteriati.”
Marianne sussurra: “Ottima idea, aspetta, ne prendo uno anch’io!”
 
Con le mie sorelle afferriamo con grinta i catini e torniamo nuovamente nella stanza e gettiamo con un gesto deciso l’acqua gelida addosso agli uomini.
 
Carlo esulta: “Brave zie!! Siete davvero formidabili! Padre spero davvero di assomigliare a loro. Anzi, dovrò chiedere alla zia Oscar di insegnarmi a fare la lotta!”
“Ma Carlo ….. Augustin , e pensare che è mio figlio, figlio di un sacerdote!”
“Smettila Armand! Tu sei uno Jarjayes che hanno costretto a prendere i voti, ma nel tuo sangue scorre il sangue di soldati coraggiosi!”
“Siii! Bravo zio!” esulto battendo le mani. “Zio, sono sicuro che farete di mio padre un bravo soldato!”
“Ci puoi giurare figliolo, vedrai che educherò entrambi! Ih ih …”
 
 
Vedo Alain, Gerard ed i loro contendenti fermarsi.
"Accidenti Comandante, cosa avete fatto?!"
"Voi piuttosto!! Ed ora aiutatemi a dividere quei due!! Veloci!!!"
"Comandante, Voi statene fuori. Ricordate che siete incinta, potreste farvi male. Via da qui, allontanatevi! A loro ci pensiamo noi!" dico mentre prendo l'ennesimo pugno da Jacques. “OHI …. MALEDETTO! Ora vedremo, vi farò la pelle ad uno ad uno e poi vedremo se mancherete di rispetto al Diavolo Biondo!”
 
“Padre avete sentito?”
“Sentito cosa, Carlo?”
“Alain ha parlato di un diavolo biondo. Padre, Voi che siete stato Cardinale, ditemi il diavolo è biondo?”
“Ehmm .. Carlo vedi … non è il momento di parlare di certe cose.”
 
“VI HO DETTO DI FERMARVI, IL MIO E’ UN ORDINE!”
 
Sento mia moglie urlare ma non intendo fermarmi. Il suo onore è stato offeso e anch'io. Afferro per il bavero Maribeau, gli sferro l'ultimo pugno sulla faccia, indietreggia, barcolla, sono fuori di me, appena si volta sul fianco per sfuggirmi con tutte le mie forze sferro prima un calcio nel didietro e poi l’ultimo, quello decisivo, davanti, nella parte bassa dove si vanta di avere un bel pacchetto. Lo vedo accasciarsi al suolo portandosi le mani a proteggere la parte colpita.
" AAAHHHHHH .... NOOOOO ...  ARG …. CHE MALE! ….. AVREI PREFERITO UN ALTRO PUGNO NELLO STOMACO MA NON UN CALCIO Lì... AHIII CHE DOLORE!!"
 
Carlo esulta: “Zio sei bravissimo! Evviva!! Avrò molto da imparare dai miei adorati zii!! La zia Oscar e lo zio Andrè sono bravissimi!!!” Dico tutto felice saltellando.
 
All'improvviso sentiamo correre per i corridoi, è il comandante della guardia reale accompagnato da alcuni soldati che entrando nella stanza e con tono severo digrigna: "Signori, cosa sta succedendo?!!"
Il generale risponde: "Nulla ..... un poco di allenamento per i miei soldati!" rispondo con una faccia di bronzo che mai avrei immaginato di avere. Ma tanto, cosa posso fare?
"Allenamento?!! Ma se hanno tutti la faccia tumefatta! E poi che dire dei mobili riversati sul pavimento?!!! Signori, dovete darmi una spiegazione altrimenti sarò costretto a fare rapporto a sua maestà!" All'improvviso udiamo la voce squillante dell'imperatrice Carolina.
"Comandante, lassate sta lu Generale che non c’entra niente! L'unico colpevole di questa incresciosa situazione è lu pagliacc e i suoi compari, a loro ci penserò io. Adesso andate!"
"Altezza .....  ma ...... qui hanno fatto un disastro!!!"
"Non vi preoccupate, lu Generale saprà come punire Maribeau e sti scellerati."
"Come ordinate Altezza. Mandiamo il medico?"
"Il medico? Si forse per medicare la parte bassa  del pagliaccio di Maribeau, vedo che non fa che toccarsi!  ... Forse siete dolorante o sbaglio comandante?"
Carlo soddisfatto ribatte: “Maestà se .. lu pagliacc si tocca è perché lo zio André gli ha sferrato un calcio, proprio lì! Ih ih ih …”
Il Generale ribatte nervosamente: “Armand, fa tacere tuo figlio!”
“Ma no Generà, lassate sta lu piccirillo, è assaje simpatico! E poi, ha raccontato ciò che ha visto, nulla di più! Comunque manderò a chiamare il medico di corte.”
"Altezza, nessun medico per questi squinternati. E Maribeau é solo un capitano. Lui non comanda nulla!!!"
"Generà, vi ricordo che anche un buono a nulla commè chist omme serve! Non dimenticate che abbiamo bisogno di una scorta e poi anch'io e il mio piccolo Gennerino ci uniremo a voi altri, quindi lu pagliac e quest'altri due tirapiedi ci servono."
"E sia .... mandate un medico, anche due. Oscar, esigo un rapporto sull'accaduto da parte dei tuoi soldati. Ed ora andiamo. Fuori tutti. Maribeau, questa rissa Vi costerà i gradi. Perché qui comando io, che sia ben chiaro. Io sono il Generale, voi siete tutti ai miei ordini. Prima lo metto in chiaro e meglio sarà.” Dico deciso.
"Cosa!! Ma io sono stato aggredito da Grandièr!! Se dovrò essere degradato, allora esigo lo stesso trattamento anche per lui..."
"Grandièr è un soldato del colonnello Jarjayes, sarà lui a decidere, non io."
"Già..... i soliti favoritismi ..."
L'imperatrice ribatte: "E vuoie avite pure lu curaggio di pretendere che il capitano Grandier venga degradato dopo che avete importunato e mancato di rispetto la muliera!! Ma vuie site pazz?!!! Ed io mi comporterò di conseguenza. Maribeau, per ordine di sua maestà l'imperatore Peppino … volevo dire Giuseppe, rimarrete confinato nella vostra stanza fino a che non partiremo. E per giunta, fuori della vostra porta ci saranno due guardie per sorvegliare, vuje e chi state pagliacc a commè a vuje.  Adesso voglio vedere se vi aggirerete per le stanze della reggia per soffocare le vostre voglie da pourc! ... Stu puorc schifoso e degenerato!!”
"Ma .... Altezza .... io ....."
“Non osate contraddirmi, altrimenti vi farò sbattere nelle prigioni del castello, chiaro Maribeau?!!! … Generà comincio a preoccuparmi davvero…”
“Riguardo a cosa Maestà?!”
“Se nuje dobbiamo essere scortati da chistè specie d’ommè, allora simme davvero inguaiati!”
“Maestà, non temete, a loro ci penserò io, a costo di lasciarli alla prima prigione austriaca!”
“Generà ma chiste tre soldati fanno parte del Vostro esercito?”
“Ehmm … purtroppo si, Maestà…”
“Generà, possibile che mia sorella disponga di certa gente? Non appena la vedrò, farò personalmente rapporto per questi tre farabutti!”
 
 
 
"Andrè, vieni. Devo medicarti e poi dobbiamo fare un discorsino. E voi due muovetevi, esigo un rapporto dettagliato!"
Alain sussurra: “Si, certo Comandante, ma sappiate che noi non abbiamo nessuna colpa.”
“Alain, sono furiosa per quanto accaduto. Una rissa nella Reggia, un affronto all’imperatore d’Austria, una pessima figura davvero. Ma vi sistemerò io, uno ad uno ……”

Guardo il diavolo biondo. È furiosa, glaciale. Se fossimo in caserma ci avrebbe già chiusi a spalare letame per mesi.....
 
 
Il colonnello e il capitano lasciano gli appartamenti di Maribeau, prendo sotto braccio il generale e dico: "Generà, meglio andare via, la vista di certa gente mi disturba. E pensare che solo all'idea che dovrò sopportate stu buffone per una settimana mi viene la nausea. Andiamo Generà!"
"Altezza .... temo che sarà necessaria più di una settimana con un neonato al seguito. Siete certa di volere partire?" dico un poco preoccupato. Una settimana di viaggio con un neonato ….. di pochi mesi. Povero me!!
"Forse non mi volete con voi?"
“Ma cosa dite! Certo che mi fa piacere!”
“Benissimo, così apprenderete meglio la lingua partenopea! Generà, riconosco che imparate in fretta. Sit n’omme molto intelligente!”
“Grazie Maestà!”
“Avite fatto colazione?”
“Non ancora…”
“Perfetto! Andiamo a mangiarci na sfogliatella e nu babà. Generà, non Vi ho ancora detto che al mio seguito avremmo due cameriere: una per Gennarino e l’altra per accudire la mia persona!”
 
Le parole dell’imperatrice mi sconvolgono, penso che legga il mio disappunto, mi guarda e ribatte: “Forse non vi fa piacere?”
“Ehmm … no.. cioè si, certo Maestà!”
“Vedete io oltre che allattare Gennarino, non faccio null’altro. Mi capite vero?” dico lasciando sottintendere molto altro.
“Sssi certo.. certo Maestà!”
“Vuje site davvero un galantuomo, e adesso andiamoci a mangiare la sfogliatella!”
 
 
 
Seguiamo il comandante senza fiatare, preoccupati dallo sguardo e dai gesti glaciali. Prima di entrare nell’appartamento del comandante, mi si avvicina il figlio del cardinale e dice: “Alain, mentre picchiavi quegli uomini, ho sentito che invocavi il diavolo biondo, ma chi è?”
Il cardinale afferra la mano di suo figlio e dice: “Carlo, non è il momento, su, vieni con me!”
“Ma Padre, io voglio solo sapere …”
“Carlo, te lo spiegherò più tardi, adesso vieni con me!”
“E va bene Padre!” Dico tutto sconsolato.
 
Io questi grandi non li capisco proprio, quanti misteri, quante cose complicate, quanti segreti segretissimi!!! Ma ….. chissà poi perché!
 
 
Entriamo nell’appartamento del comandante, con tono severo ordina: "Chiudete la porta. E poi sedetevi su quelle sedie. Tutti e tre."
Alain e Gerard, dico a gran voce: "Sissignore!"
"Anche Voi, capitano Grandièr…"
"Come! ..." rispondo stupito.
 
Oscar mi da del voi, la mia Oscar, mi da del voi! Non è mai accaduto in quasi trent’anni. Ci siamo sempre dati del tu, nonostante mia nonna non fosse affatto contenta.
 
"Seduto. È un ordine." Dico sedendomi dall'altro lato del tavolino. Mi sistemo sulla poltroncina rossa, mi appoggio per bene allo schienale, stanca ed arrabbiata. Soprattutto arrabbiata, e delusa.
"Ed ora esigo una spiegazione, avanti Alain, comincia tu!" dico con tono duro, secco.
"Comandante, Gerard ed io passavano per i corridoi quando abbiamo visto il capitano Grandièr picchiare di santa ragione il capitano Maribeau dopo che quel ... pagliaccio vi ha additata più volte "cavallona."
"E quindi, invece di dividerli, avete pensato bene di unirvi alla rissa?" Domando con tono glaciale, guardando Alain dritto negli occhi.
“Non è proprio così Comandante! Dovete sapere che André, cioè il capitano Grandièr, aveva la meglio su Maribeau e, per questo motivo, gli altri due uomini gli sono saltati addosso. Gerard ed io abbiamo tentato di separarli e con tutta risposta quei due ufficiali ci sono saltati addosso. Cosa potevamo fare se non difenderci? E poi, continuavano non soltanto a insultare Voi ma anche noi. Credo che li abbiate sentiti!”
Sposto lo sguardo da un soldato all’altro, arrivo ad Andrè, mi soffermo a guardarlo con attenzione e dico: "Capitano, e Voi cosa avete da aggiungere?"
Sono basito dall'atteggiamento di mia moglie, mi sento ridicolo. Per qualche istante taccio ma poi ribatto: "Il soldato Sassoin Vi ha riferito solamente un semplice appellativo visto che Maribeau ha detto molto altro, e Vi assicuro che sono parole irripetibili!"
"Eppure Vi avevo ordinato di non cadere nella provocazione. Siete tutti consegnati fino a nuovo ordine. Potete andare."
“Sissignore, agli ordini!” diciamo alzandoci e mettendoci sull’attenti.
 
Vedo Alain e Gerard lasciare la stanza. Mi alzo, vado a prendere un catino con la brocca dell'acqua e dei medicamenti. Poggio tutto sul tavolo e mi appresto a medicare Andrè. Sono ancora furiosa, ma non intendo certo lasciare che Andrè si faccia medicare da qualcun’altra. Lui è mio, nel bene e nel male. Ed a lui ci penserò io.
Bagno una pezzuola e pulisco il suo labbro, ferito da un pugno.
 
Mia moglie mi pulisce la ferita sulle labbra, sussurro: "Fa piano mi fai male…"
 
Passo allo zigomo destro, colpito anche lì.
 
"Zitto!!! Sei un ..... non so neppure io come definirti!! E mi hai lasciata senza colazione!!! Ma non credere che la tua punizione sia tutta qui!" Rispondo fredda. Furiosa. Indignata. "Una rissa!!! Ma ti pare una cosa da farsi? Una rissa a Palazzo Reale!! Fossimo a Parigi ti metterei in una cella di rigore per una settimana! E poi niente libera uscita! Invece ..... E sono ancora digiuna!!! Anzi, siamo! Io e Sophie!!!! Orgoglio maschile del ..... ma non finisce così!!!" Dico premendo la pezzuola. Sento Andrè irrigidirsi, credo di avergli fatto un poco male. Me ne rammarico, ma sono davvero nervosa ed arrabbiata.
"Se la mia reazione è stata dettata dal mio orgoglio maschile allora perché anche tu hai reagito tagliandogli i vestiti?"
"Perchè io ho difeso il mio onore di soldato. E stai fermo!!!... Andrè, mi rendo conto che non sei per nulla pentito. Accidenti a te e a quel .... pagliaccio!!! Su, avanti, togliti la camicia, forza! Devo controllare se hai dei lividi."
 
Vedo André sbottonare la parte superiore della camicia, sfilarla dai pantaloni e toglierla facendola passare da sopra la testa. Non posso far e ameno di osservare i suoi pettorali, gli addominali scolpiti dagli anni di allenamento. E pensare a quando, solo poco più di un'ora fa, ho posato le mie labbra su quella pelle .... così peccaminosa. Mi sento un poco in imbarazzo per questi pensieri decisamente fuori luogo, considerato che sono arrabbiata con lui. Però ..... è così ..... bello, affascinante, dolce. Forse potrei anche andare oltre, non perdonarlo perchè non condivido il suo comportamento, ma andare oltre ed apprezzare il fatto che mi ami così tanto da fare a botte per difendere il mio onore di donna.
 
"Oscar, cosa ti succede? Sei strana, a cosa stai pensando?"
"I .... io? A .... a nulla, Andrè ..... nulla ...." rispondo imbarazzata mentre prendo una pezzuola bagnata e la passo sul torace del mio Andrè. Sono vicina a lui, con le mie gambe sfioro le sue. Sento la sua pelle sotto le dita ed il suo profumo ....... è inutile, non riesco a rimanere arrabbiata!
"Oscar, dici che non hai niente ma hai un’espressione strana. Forse ti metto in imbarazzo?” vedo Oscar arrossire, credo che sia davvero imbarazzata. Ma quanto è bella, concentrata nel medicarmi, attratta da me. Lo vedo, la sento, percepisco la sua titubanza, il suo imbarazzo.
 
"In imbarazzo? Ma ..... no, certo che no! Sei mio marito! Ma come ti vengono certe idee?" rispondo fingendo una tranquillità che proprio non ho. Dannato Andrè, da quando ho capito di amarti mi fai questo effetto così ..... così ..... non so neppure io come definirlo!
 
 
Sorrido, avvolgo i fianchi di mia moglie con un braccio, la strigo e la tiro a me, la siedo sulle mie ginocchia e la bacio delicatamente. Piano piano la sento sciogliersi e rilassarsi nel mio abbraccio, risponde dolcemente al mio bacio. Prima timidamente, poi piano piano si lascia andare.
 
"Andrè ...... sei sleale!!" sussurro sulle sue labbra. “Spero almeno che tu ne abbia date ben più di quante ne hai prese!!" dico appoggiando le mie labbra sulle sue, iniziando a stuzzicare la sua lingua con la mia. Poi mi stacco e lo guardo dritto negli occhi.
"Ti assicuro che ne ha prese così tante che se lo ricorderà per un bel po'! L’ho menato per benino, la vita di caserma mi ha insegnato molto” dico tutto fiero del mio operato.
"Ma senti che discorsi! E così la vita in caserma ti ha insegnato a picchiare?”
“Non posso negarlo. Non immagini quante volte sono stato aggredito, dovevo pur difendermi, non ti sembra?”
“Ma … perché ti aggredivano?”
“Non lo immagini?”
“No.”
“Per difendere il tuo onore!”
“Come! Ma … cosa dicevano i soldati di me?”
“Prova a immaginare una donna in mezzo a cinquanta uomini, secondo te cosa potevano mai dire?!”
“Co .. come!!”
“Oscar eri il sogno proibito di ciascuno di loro! Ora capisci, perché sono diventato bravo a dare le mani?”
“Pazzesco! …. Però Andrè ..... non era necessario, lo sai!" poi esce un rumore, un brontolio dalla mia pancia.
"Hai fame amore mio! Vado a prenderti qualcosa…"
 
Andrè non fa in tempo a finire la frase che sentiamo bussare, avverto un senso di frustrazione dovuto al fatto di essere disturbati in questo momento solo nostro.
 
Entro in camera di mia figlia senza attendere risposta. Ho il vassoio della colazione in mano e la vedo seduta sulle ginocchia di suo marito, li guardo e dico: "Ahhh se non ci fossi io!! Il mio piccolo François morirebbe di fame!! E tu Oscar cosa ci fai seduta sulle ginocchia di André?!! Forse mancano le poltrone?”
"Ma Padre .... io ...... Ma è mai possibile che Voi arriviate sempre nei momenti meno opportuni? Però ..... questo profumino di cioccolata, brioche, torte ...... uhm .......” dico mentre dal mio stomaco esce un altro brontolio. Decisamente ho fame, povera me!
“Credo che il mio sia un momento opportuno visto che non hai ancora mangiato nulla! E poi, io non arrivo nei momenti inopportuni, piuttosto direi propizio. Comunque, sappi che è stata l'imperatrice in persona a farti preparare il vassoio. Guarda quante delizie, e mi ha detto: "Generà portate queste leccornie alla piccirrè!" Ih ih … Sto imparando davvero il partenopeo!"
"Ma ..... tre tazze di cioccolata? Saranno anche per Voi e Andrè, immagino! E poi, c'è davvero troppo su questo vassoio!!" dico guardando con attenzione il vassoio che mio padre ha appoggiato al tavolino.
"Lo so, ma sua maestà ha voluto che ti portassi tutto, e non ha voluto sentire ragione! Ammetto che è una donna davvero premurosa!"
"Si ..... certo. Ma Padre, se ho ben compreso ...... verrà anche lei a Parigi! Io inizio a preoccuparmi! Tra i Vostri soldati indisciplinati e ....... maiali, Joséphine che pensa ad una sola cosa, e adesso pure l'arciduchessa con neonato ...... sarà un viaggio difficile!"
"Ti confesso che anch'io sono preoccupato. Ma cosa possiamo fare!"
"Ecco .... e se lasciassimo qui i Vostri ufficiali? Abbiamo i miei soldati ..... saranno più che sufficienti. E poi, dopo quello che è accaduto questa mattina ..... " rispondo mangiando una brioche e guardando Andrè.
"Ma non se ne parla neppure! I miei soldati partiranno con noi! E a quel Maribeau, con la lezione che gli hai dato tu ieri, e quella di questa mattina, credo siano passate certe fantasie. Vedrai, andrà tutto bene. A proposito Andrè, bravo figliolo! Così si fa, anche se trovo che la lotta sia poco adatta ad un nobile. Meglio la spada ragazzo!"
"Grazie Signore, però .... vedete .... ha detto delle cose così ...... che non ho potuto attendere! Si meritava una bella lezione!!! Solo che Alain e Gerard sono rimasti coinvolti ed ora sono consegnati ...... come me del resto. Però ciò che mi dispiace è che Alain e Gerard sono rimasti coinvolti loro malgrado, e adesso sono in punizione per avermi aiutato” rispondo un poco sconsolato e dispiaciuto.
"Coff … coff … Oscar lo trovo un tantino strano che tu abbia consegnato tuo marito! . Non vorrei che, con la scusa di averlo messo in punizione, ti eclissassi anche tu e poi……. si insomma, avete capito!" quanti pensieri che mi danno questi due! Eppure, il dottore è stato chiaro, riposo assoluto, anche come moglie! Più chiaro di così ……
"No che non ho capito Padre!" rispondo intingendo la mia fetta di torta nella cioccolata. Una vera bontà! La cioccolata viennese è eccezionale ....  e questa torta sacher ..... slurp. Sua Maestà è stata gentilissima!
"Su, avanti Oscar, non sei più una donna nubile, e tu mi hai capito! …   Lo sai che devi riposare e poi te lo ha detto anche il dottore di corte." rispondo deciso, esasperato ed un poco preoccupato.
"Ed infatti sto riposando ..... anzi stavo, prima che mio marito scombussolasse la mattina con una bella rissa! Però è solo colpa dei Vostri soldati! Spero che prenderete seri provvedimenti nei loro confronti, così come ho fatto io al termine della scorsa missione con Alain, per molto ma molto meno!"
"Si, certo! Si occuperanno dei cavalli. Credo che sia una bella punizione per dei tipi come loro!"
"Troppo poco Padre, troppo poco. Esigo che una volta giunti a Parigi li teniate occupati, senza licenze per alcune settimane. In fondo, sono io la parte lesa e mi aspetto che accogliate la mia richiesta!"
"Ma si, certo figlia mia! Verranno impiegati per almeno sei mesi senza avere la possibilità di tornare a casa. Spero che tu sia soddisfatta!"
"Si .... direi di si. Per quanto riguarda invece i miei soldati, credo di avere esagerato. Più tardi andrò a parlare con loro, ma Andrè rimarrà consegnato. Su questo non transigo."
Sorrido e ribatto: "Con molto piacere comandante!"
"Andrè ..... sei .... un impertinente!!! Ih ih ih ..... ma guarda che lividi che hai, povero amore mio! Promettimi che per tutto il viaggio non ti farai più coinvolgere in simili zuffe!" sento la voce dolce di mia moglie, un balsamo per i miei lividi. Non so come faccia a passare dal tono deciso del comandante a quello dolce della mia Oscar, solo mia. La guardo con occhi dolci, appassionati, adoranti.
"Coff.. coff… ehmm… avete dimenticato che ci sono anch'io?!!"
"No .... certo che no. Padre, avete scritto a mia madre?"
"Si, certo. Mi chiedo come starà tua sorella. Credo che sia all'ottavo mese, quindi è prossima al parto."
"Oh ..... speriamo che stia bene ..... ditemi, quando partiremo? Non vedo l'ora di essere a casa"
"Dopo domani. Dobbiamo dare il tempo necessario all'imperatrice di preparare il bagaglio. Povero me! Ora che ci penso, mi ha detto che si porterà la servitù."
"La servitù? In .... in che senso Padre?!! Io non voglio un'altra Armandina tra i piedi!"
"Spero proprio di no. Non vorrei altri problemi! Comunque si porterà dietro una balia per il principino e una donna che si occuperà di lei."
"Uff ..... e quante carrozze?! Ormai sembriamo una vera carovana!"
"In effetti! … Beh, adesso vi lascio! … Vado a farmi un giro magari incontro Armand per fare due chiacchiere. A dopo!"
 
 
 
 
Palazzo Jarjayes
 
“Nonna, un corriere ha portato una lettera per voi!”
“Grazie Augustin!”
“E’ di mio nonno vero?”
“Si, è di tuo nonno!”
“Allora vi lascio, così potrete leggerla tranquillamente.”
“Grazie Augustin!”
“Nonna poi mi direte se stanno tutti bene?”
“Si, certo figliolo!”
“A dopo nonna!” dico lasciando mia nonna da sola.
 
 
Vienna, 15 ottobre 1788
 
 
Mia cara Marguerite,
siamo giunti finalmente a Vienna. Posso considerare la nostra missione quasi conclusa. Ormai mi separano da te solo pochi giorni, al massimo due settimane. Conto però di arrivare a casa entro dieci giorni.
Siamo stati ricevuti immediatamente dall’imperatore e questa sera abbiamo dovuto partecipare ad un ricevimento. Non ti nascondo che sono davvero stanco. È notte ormai, mi sono ritirato nella mia stanza ed ho letto la tua missiva.
Nostra figlia Oscar questa sera era bellissima! Pensa, ha indossato un abito scelto dalle sue sorelle, preso tra i loro indumenti. Sembrava una fata dei boschi, leggera ed aggraziata come solo lei è. Devo ammettere che è bellissima, anche se non va proprio d’accordo con scarpine e gonne. Più volte ha rischiato di inciampare, nonostante fosse sempre al braccio di Andrè o con me.
L’arciduchessa Carolina, in visita al fratello, ha voluto ballare con Andrè ….. ti lascio immaginare la gelosia di Oscar! Una cosa che mai avrei immaginato. Lei sempre così composta, fredda, rigida, gelosa come solo una donna follemente innamorata può essere. Credo che sia dovuto soprattutto alla gravidanza, in ogni caso ha delle reazioni che definirei eccessive. Mi ha obbligato a ballare con lei per avvicinarsi al marito e spiarlo. E poi sarei io quello che li spia?!! Ma ti rendi conto? Ha voluto ascoltare la conversazione che Andrè ha avuto con l’arciduchessa. Povero me, col didietro dolorante, costretto a ballare per assecondarla.
Marguerite, sappi che Oscar ti assomiglia in maniera incredibile. È dolce, aggraziata e decisa.
Al nostro rientro però dovrai parlare con lei, non si rende conto che nel suo stato deve avere un poco di riguardo, e non cimentarsi in danze audaci come la Volta. Si mia cara, Andrè le ha fatto ballare la volta! Un ballo indecente, sconcio e soprattutto troppo movimentato per una donna in stato interessante.
Ma lo sai che se non sapessi con certezza che ella è gravida, mai lo potrei sospettare? Certo, ha un poco di pancia, si è allargata di fianchi ed ha il viso più pieno. Ma una persona che non la conosce bene non immaginerebbe mai che è già nel quinto mese di gestazione! Tu pensi che sia normale? Vorrei che al nostro rientro Lassonne si occupasse di lei, la visitasse con attenzione! In fondo, è una primipara di ben trentatré anni! Tu hai dato alla luce Oscar che avevi ben dieci anni in meno! Insomma, io sono preoccupato. Certo, Marianne e Joséphine sono in stato interessante nonostante abbiano una certa età, anzi, in verità la questione mi preoccupa un poco.
Mi manchi mia cara, mi manca il tuo respiro sulla pelle, mi manca il tuo profumo, i tuoi capelli setosi che mi solleticano il naso. Mi mancano le sue mani leggere, che accarezzano il mio petto. Mi mancano le tue labbra morbide, dolci, che mi stuzzicano.
Ah, mia amata Marguerite, ti sogno ogni notte, ed ogni mattina mi sveglio con il pensiero di giungere presto da te!
A presto, credo che quando riceverei questa missiva sarò a pochi giorni da casa.
Con affetto e devozione,
                                                                                                                                                             Augustin
 
 
Mentre Nanny entra in camera mia, stringo la lettera tra le mani e sussurro: “Oh mio povero caro, anche tu mi manchi da morire!”
“Madame, ho portato le camicie stirate, posso entrare?
“Ma certo Nanny, entra! … E poi lo sai che non voglio che tu lavori ancora!”
“Madame, ma io non riesco a non fare nulla e Voi lo sapete!”
“Si, certo, però tu esageri un poco troppo. Ma perché invece di occuparti delle faccende di casa con la servitù non passiamo un poco di tempo in più insieme?”
“Si, però ci sono tante faccende da sbrigare!”
“Nanny, nel pomeriggio verrà il dottor Lassonne a visitare Luisa…”
“Si, Madame!”
“Devo parlare con lui di Oscar…”
“La mia bambina forse non sta bene? Augustin forse ha mandato brutte notizie?”
“Ma no, Nanny è tutto a posto, è solo che non appena le mie figlie faranno rientro dovranno tutte essere visitate…”
“Dimenticate che con loro viaggia la fidanzata o meglio la moglie di Armand! Anche lei ha bisogno di cure!”
“Certo Nanny. A proposito, dovremo preparare le stanze, tre per esattezza: una per la marchesa, una per il piccolo Carlo e l’altra per Armand.”
“Madame, la Marchesa la metteremo nell’ala nord con le Vostre figlie, invece Armand alloggerà nella parte opposta. Non vorrei che di notte si infilasse nel letto della Marchesa! A mio dire ha già fatto fin troppo. Ahhh Ma a lui ci penserò io, a tenerlo d’occhio!”
“Non credi adesso di esagerare? Ricordati che Armand ha cinquant’anni e non è più un ragazzino!”
“E con questo? La moralità e la decenza non hanno età. Armand dovrà rispettare la sua fidanzata finché non l’avrà sposata, anche se è in arrivo il loro secondo figlio. Altrimenti una bella mestolata in testa non gliela leverà nessuno!”
“Nanny sei tremenda! Ah ah ah … A proposito, dobbiamo cambiare il letto nella mia stanza.”
“Ma Madame il falegname non consegnerà il letto nuovo prima di due mesi.”
“Lo so, ma io intendo sostituire il mio letto con uno della servitù, sperando che lì nessuna delle mie figlie non abbia fatto nulla.”
“Impossibile Madame, conosciamo tutti com’è fatta Joséphine, sono sicura che non ha lasciato un solo angolo del palazzo, figurarsi poi i letti!”
“Beh, Nanny, mio marito dovrà accontentarsi, altrimenti che vada a dormire sul pagliaio!”
“Ben detto Madame! Credo che Augustin sia eccessivamente esagerato! … Che impari ad accontentarsi.”
 
 
 
Genova, Palazzo Spinola di Pellicceria
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Marguerite: “Ops … ma che abiti!”
Oscar: “Sono una meraviglia! Guardate, sono lunghi, sfiancati e soprattutto senza panièr. Che belli! Terry, si può sapere in che anno siamo?”
Terry: “Nel 1900. Belli vero?”
Oscar: “Si, molto pratici!”
Joséphine: “Per una volta concordo con te, sorellina. Sono davvero molto belli e poi, il cappellino che indosso è davvero sfizioso!”
Marianne: “E che dire del parasole? Mi piace davvero moltissimo!”
Anna: “Armand, anche gli abiti di voi uomini sono così…”
Armand: “Strani…”
André: “Io direi moto più pratici!”
Aizram: “Terry, è stata una bella idea fare un salto nel ‘900, anche a me piace la moda di quest’epoca!”
Generale: “Autrici, visto che siamo davanti ad un ennesimo castello, credo che dovremo entrarci!”
Terry: “Ovvio!”
Marguerite: “Augustin, sulla targa affissa è scritto: “Palazzo spinola Pellicceria.” Mi chiedo chi ci ha abitato!”
Monica: “Ve lo dico io madame Marguerite.”
Generale: “Madame, ma che bella sorpresa!”
Monica: “Generale, madame Marguerite, oggi siete ospiti nella mia città, e ho deciso di ospitarvi a palazzo Spinola di Pellicceria. Guardate questo è l’esterno in notturna.”
Terry: “Bellissimo!”
Monica: “Prego entriamo!”
Generale: “Ma dobbiamo pagare l’ingresso..”
Monica: “No, Generale, per tutto il tempo che vorrete sarete il castellano.”
Generale: “Il portone è chiuso, meglio bussare…”
 
Un servitore spalanca il portone e dice: “Benvenuti!”
 
Generale: “Buongiorno Michele. Immagino che Giovanna sia nelle cucine!”
Michele: “Sissignore, sta preparando il pranzo e le Vostre ospiti Vi attendono!”
Generale: “Immagino che stiate parlando delle lettrici?!”
Michele: “Si, loro, ci sono tutte.”
Generale: “Anche la gattaccia?”
Michele: “Sissignore, anche la gattaccia e anche madame Elektra che a quanto pare è diventata amica di madamigella gattaccia.. ehmm .. volevo dire di Australia.”
Generale: “Povero me, si prospetta una brutta giornata!”
Marguerite: “Michele, le nostre ospiti indossano abiti adeguati?”
Michele: “Certo, Madame! Giovanna ha messo a loro disposizione il guardaroba, siamo vestiti tutti a tema e vi stanno aspettando nella sala principale.”
Aizram: “Perfetto! Ascolta Michele, è arrivata la nuova ospite?”
Michele: “Si, madamigella Cleo Rozenfel è appena arrivata, ha fatto immediatamente amicizia con le altre lettrici.”
Aizram: “Bene!”
Generale: “Un momento, abbiamo una nuova lettrice?”
Terry: “Si, Generale! E’ madamigella Cleo Rozenfel.”
Carolina: “Avete detto Rozenfel?! E’ tedesca o austriaca?”
Terry: “Ma no Maestà, è italiana!”
Carolina: “Ne siete sicura?”
Terry: “Certo.”
Carolina: “Ma che strano!”
Generale: “Io spero soltanto che sia una donzella tranquilla e rispettosa.”
Marguerite: “Augustin non essere prevenuto!”
Generale: “Marguerite, ma come faccio! Tutte le donzelle mi canzonano, mi dicono che sono uno spione! Spero che almeno madamigella Cleo non la pensi come le altre donzelle.”
Carolina: “Generà, sono pochi giorni che Vi conosco, come posso dare torto alle lettrici se Vi chiamano spione?! Voi lo siete davvero.”
Generale: “Ma … Maestà cosa dite!”
Carolina: “Generà, vulite davvero prendermi per fessa? Vuie sit nu spione! Madame Marguerite, dovreste disciplinare nu poche vostro marito.”
Generale: “Ma cosa dite!”
Carolina: “Generà sappiate che Ferdinando non a caso mi teme, anzi, quando debbo parlargli si nasconde!”
Generale: “Addirittura! Madame Monica meglio andare, prego!”
Monica: “Generale, vi faccio strada, venite da questa parte! Questo è uno scalone di Palazzo Spinola.”
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Anna: “Madame Monica, perché è chiamato Palazzo Spinola di Pellicceria? Forse si acconciano le pelli di animali?”
Monica: “Ci sono diversi palazzi Spinola a Genova e quello si chiama così forse perché ha il portone principale su Piazzi di Pellicceria.”
Anna: “Capisco.”
Monica: “Così lo si chiama in questo modo per distinguerlo dagli altri. Oltre a questo, c’è la villa degli Spinola delle vacanze. Perché dal centro della città si recavano in collina in villeggiatura, e quel quartiere si chiama Albaro per questo. A Genova ci sono diversi quartieri che erano località di campagna o di mare e che ora fanno parte della città che si è spansa nel 900, in questa epoca in cui le Autrici ci hanno catapultato.”
Carolina: “Ditemi Madame chi ci ha abita in questo castello e adesso cosa fanno?”
Monica: “Ci abitavano i nobili della famiglia Spinola, adesso è un museo. In questo palazzo è custodito il famoso ”Ecce homo” di Antonello da Messina, ossia il volto di Gesù incoronato di spine, durante la passione. Prego entriamo nella sala così lo potrete vedere!”
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Marianne: “Oh ma che bello!”
Generale: “André, Armand, pregate!”
André: “Cosa!”
Generale: “Augustin, non venirtene con la storia di pregare per avere il tuo erede, tanto sarà una femmina!”
Generale: “Bouuu …. Ahhh… dannate Arpie!”
 
Aizram: “Monica, meglio non ascoltare, proseguiamo il nostro giro turistico prima di andare nella sala principale!”
 
Generale: “Sig… povero me, che tortura!”
 
 
Nel Salone principale, tutte le lettrici sono riunite e in attesa che arrivi il cast di “Avventura” commentano il capitolo precedente.
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Virginia:  “Felice di fare la tua conoscenza!”
Cleo Rozenfeld “Grazie, il mio nome è Cleo Rozenfeld ma chiamatemi semplicemente Cleo.”
Katia:  “E così anche tu hai cominciato a leggere “Avventura,” dicci cosa ne pensi?”
Cleo Rozenfeld: “Cosa volete che pensi se non che è da sbellicarsi di risate! E’ fantastica! “Avventura” è una storia che rallegra la giornata.”
Australia: “Cosa pensi del vecchio scimunito?”
Cleo Rozenfeld “Ah ah ah … E’ invadente e ficcanaso. Ma io sono ancora ai primi capitoli, quindi non so cosa combinerà più avanti. So solo che ha il potere di inibire chiunque, figurarsi i due fidanzati.”
Australia: “Vecchio pazzo scimunito!”
Elektra: “Ah ah ah … Australia sei fortissima!”
Australia: “Grazie Elektra. Anche tu non scherzi mica con il vecchio pazzo! Ah ah ah …”
Francy 74 joy:” Australia, anche se manco da un po’ tu con il generale mi fate venire il mal di pancia per le risate, siete davvero incontenibili!”
Australia: “Grazie cara!”
Francy 74 joy:” “E che dire di quando ti chiama gattaccia! Io non resisto, rido, rido e rido …”
Dharia: “Anch’io mi diverto un mondo, siete eccezionali!”
Australia: “Ih ih … Veramente, lo ammetto, il vecchiaccio inizialmente non mi chiamava così, poi sentendosi esasperato dai miei appellativi me ne ha dato uno: gattaccia rinsecchita ..ah ah ah …”
Tetide: “Per me, il generale è da ricovero!”
Tina: “Ma adesso chissà dove saranno?”
 
Entra Giovanna nel salone per aggiungere dei vasi di fiori sul tavolo imbandito per la cena.
 
Roberta: “Giovanna, sono arrivati?”
Giovanna: “Si. Madame Monica li sta guidando per il palazzo ma credo che ormai manchi poco che li porti qui. Spero solo che quella famiglia di foll non mi faccia impazzire!”
Perla Margot: “Benissimo, così prima di mangiare lo, anzi li assaliremo con le nostre domande e osservazioni, che bello!” 
Perla 18: “Eccoli!”
Agrifoglio: “Buona sera! Finalmente siete arrivati!”
Generale: “Buona sera care lettrici, tutto bene?”
Dhaira: “Si, certo!”
Lupen: “Venite, accomodiamoci, vogliamo tutti parlare con voi!”
Agrifoglio: “Ciao Carolina, che bello vederti!”
Carolina: “Grazie piccirè!”
Tina: “Siete così simpatica che mi fate ridere tantissimo!”
Carolina: “Ma io ho solo raccontato una piccola parte della mia vita. Ahhh se sapeste!”
Elektra: “Carolina, vi prego raccontate!”
Carolina: “Ehhh no! Le Autrici non vogliono. Mi hanno detto che posso farlo solo dei capitoli non nel siparietto.”
Elektra: “E va bene, aspetteremo! Sig…”
 
 
Australia: “Uè Carolina e Joséphine, vi aspettavo per parlare con voi due!”
Carolina: “Oh ma dite, siamo qui per ascoltarvi!”
Australia: “O fess e fessen ehm, Fersen, o pagliac e Mirabeau, il fabbretto di Gigino, Gigietto ihihih ... Jo flagello di dio e sora Carolina formate una coppia cosi d’azione che è ... impossibile anche solo pensare o sognare di fermarle. Ahahahah magistrali!”
Joséphine: “Sono contenta che vi facciamo ridere madame Australia! Ih ih …. Io e Carolina siamo due donne molto schiette, vero Maestà?”
Carolina: “Certo madame Joséphine! Uhmmm … aspettate che ci metteremo in viaggio e vedrete! Ah ah ah …”
Australia: “Ehi, vecchio scimunito…”
Generale: “Dite gattaccia rinsecchita, cosa c’è?”
Australia: “ Ihihihih .. Si stato pure cazziato da Carolina che ti ha ribattezzato iettatore .. ma, forse ... pensandoci bene... ahahah..”
Generale: “Arg… Ma possibile che voi non vi perdiate nemmeno una sillaba!!”
Australia: “Ah ah ah …. Ma come si fa, è così divertente!”
Generale: “Arg …. Maledizione!”
 
Aizram: “Terry, stasera abbiamo davvero tante lettrici che interloquiranno con il cast, meglio metterci comode.”
Terry: “Aizram, godiamoci lo spettacolo, ascoltiamo!”
 
Katia: “Maestà, riguardo al titolo che hanno dato le Autrici al capitolo precedente, io non ho capito quale decisione avete preso.”
Carolina: “Ma quella di unirmi a questa meravigliosa carovana! Ah ah ah … Come ci divertiremo, vero generà?”
Generale: “Gulp… Maestà, credo che si divertiranno più i nostri lettori che io!”
Carolina: “Ohhh Generà e non fate l’uccello del mal’augurio!”
Perla 18: “. Maestà Carolina sono davvero contenta che abbiate deciso di partire per la Francia col piccolo Gennarino. Sono certa che a vostra sorella farà piacere la sorpresa che le farete. Il piccoletto sarà la vostra mascotte e sono certa si troverà a proprio agio con il piccolo Carlo.”
Carolina: “Desidero rivedere mia sorella e poi, voglio vedere cosa sta succedendo pi kille conte de Fessen …”
Joséphine: “Fersen maestà!”
Carolina: “Si, Joséphine, lo so ma io preferisco chiamarlo così, tanto pè me je nu Fess!!”
Joséphine: “Fesso o no, come dite voi, maestà,  lo svedese è solo nu pourc!”
Carolina: “Ben detto Joséphine! Ih ih …”
Generale: “Chissà perché, ma io a Versailles prevedo guai!”
Dharia: “Ah ah ah! Prevedo un arduo viaggio di ritorno! Povero generale, stavolta il manicomio è assicurato!!!”
Generale: “Oh madame, voi si che mi capite! Anch’io temo questo viaggio, ma cosa posso fare? Infondo si tratta dell’imperatrice Maria Carolina, se non che sorella di sua maestà la regina Maria Antonietta! Madame Dharia, vi prego, la sera prima di addormentarvi, dite una preghiera per me!”
Dharia: “Ih ih .. Generale, semmai, la sera prima di addormentarmi, vi penso e rido! Ih ih …”
Generale: “Ohhh povero me! Arpie…”
Terry: “Presenti! Dite!”
Generale: “Io mi domando, anzi vi domando, ma non ho già una carovana variopinta al mio seguito? Era proprio il caso di aggiungere una regina con annesso figlio lattante?!! Ma voi mi volete male?!!! Ma vi rendete conto di cosa fate?”
Aizram: “Certo che ci abbiamo pensato! … Ma ci pensate!!
Uuueeeeee ...... ueeeeee
Non dormire nemmeno la notte! Ah ah ah … Ih ih ... preparatevi, infondo stanno per nascere altre 6 creature: quattro nipoti delle vostre figlie, il figlio di Anna e Armand e infine quello del vostro imbecillone Sassoin! Ih ih ih .... Nel vostro palazzo scoppierà il caos! Ah ah …”
Generale: “ARPIE!”
Tina: “Io la capisco, le sono vicina! Ih ih …”
Generale: “Grazie Madame siete molto gentile! Non come le due Arpie …. Autrici questa me la pagherete!”
Tina: “Sono desolata, ma io amo le Arpie, ci fanno vivere belle emozioni.”
Generale: “Madame, ma come potete amarle? Elle sono infide, se la prendono sempre con me! Ed io, contro la loro piuma magica, posso invero assai poco. Sniff… aiutatemi!! Intercedete per me!”
Tina: “Nooo, con questo tono mi commuovete, quasi Vi compatisco, su su Signor Generale, animo, guardi il lato buono, loro lavorano per il suo futuro erede, collabori con pazienza, su!!!”
Generale: “Madame, Elle lavorano al capitolo successivo …… sniff…. Mi non sapete ancora cosa mi accadrà! Povero me ….ed il mio didietro. Credo che tra pochi minuti potrete leggerlo, anzi, lo avrete già letto…. Vi prego però, almeno Voi non ridete di me!”
Tina: “Che tenerezza, sono al corrente delle vicissitudini del suo posteriore, ma è impossibile, come dire, non provare ilarità. Cercherò, prometto."
Generale: “Grazie Madame, apprezzo molto la Vostra gentilezza …. Comprendo che la colpa è solo delle due Arpie!”
Carolina: “E Jammé Generà!! Finitela di fare la vittima, lo sapete che mi fate ridere?”
Generale: “Ma dico!! Maestà…”
Carolina: “Uè per una medicazione quante storie! E se foste ‘na femmina, cosa avreste fatto?!!”
Generale: “Non capisco, spiegatevi meglio.”
Carolina: “Generà nuie femmene, mettiamo al mondo le creature e partoriamo Generà! Capito adesso? E Vuie Vi lamentate per una medicazione? E Jammè Generà vuie  mi fate ridere! Io per esempio ho già partorito ben 15 volte e non so quante volte ancora chille pourc di Ferdinando mi deve ingravidare. E Vuie per na medicazione al vostro regale posteriore fate tutte queste scene!!! A Generà ma stimme pazian?!! Site ridicolo!”
Generale: “Ops … ma .. ma …”
Joséphine: “Padre, l’imperatrice ha ragione. E Voi Vi ritenete un soldato? Sapete cosa Vi dico?!! Allora siate femmina, così trovate un poco di coraggio.”
Carolina: “E brava Joséphine! Ah ah ah …”
Tetide: “Ah ah ah … Questa si che è bella! Generale, questa risposta ve la siete ben meritata!”
Generale: “Gulp…. Che vergogna!”
Agrifoglio: “ Ah ah ah ah …. Che spettacolo!”
Agrifoglio: “E certo, il vecchio scimunito ha fatto una brutta figura!”
Elektra: “Brutta figura è dir poco Australia! Ah ah ah …”
Generale: “ARPIE!! Per colpa vostra resto sempre lo zimbello di tutti, altro che Maribeau!”
Agrifoglio: “E smettila! La verità ti fa male Generale! Maria Carolina andrete a Versailles, e siete intenzionata a rivedere vostra  sorella e a conoscere il Conte di Fersen.”
Carolina: “Ma certo! Voglio guardarlo in faccia e dovrà dirmi che intenzioni ha con mia sorella. Non vorrei che il povero Gigino venga cornificato solamente perché stu svedese vuole pazzià con Antonietta. Se è così guai a lui!”
Agrifoglio: “Ah ah … Maestà, anch'io ho scritto una storia sul Re Nasone ops .. scusate su re Ferdinando…”
Carolina: “Non preoccupatevi piccirrè, tanto a chillè pour, lo chiamano in diversi modi, non solo Re Nasone ma anche lazzarone, mariuolo, bestione … ed io lo chiamo pourc!”
 
Marguerite: “Augustin hai sentito?”
Generale: “Certo cara, solo ad ascoltare l’imperatrice, rabbrividisco.”
Carolina: “Uè Generà nu fate chella faccia, questo è nulla!”
Generale: “Gulp… si … Maestà!”
 
Australia: “Ehi vecchiaccio hai sentito?!! E non fare quella faccia! .. La ciliegina sulla torta e che  Carolina e Gennarino vengono con te a Paris! Quello si e uno spasso!!! Non vedo l’ora che cominci il ritorno!! Quella si, che sarà degna di un altra storia a parte!! Fantastico!!! Chissà Maria Antonietta come sarà felice... e noi pure, per ridere di te! Ahaha..”
Generale: “Ahhh gattaccia!”
Australia: “Ahhhh vecchiaccio! …   Grazie Arpie! Si migliora sempre più ahah…”
Aizram: “Grazie a te Australia!”
Generale: “Voi le ringraziate?!!”
Australia: “Ma certo, mi fanno divertire! Ih ih …”
Generale: “Grunt ….”
 
 
Perla 18: “A proposito, Generale, Carlo non è un bambino da educare è solamente curioso, come tutti i bambini della sua età.
Generale: “Madamigella, quel ragazzino è privo di educazione  ma a questo mio fratello dovrà rimediare non appena saremo in Francia!”
 
Perla 18:: “Autrici con questo capitolo ho davvero riso a crepapelle. Avete soddisfatto e superato ancora una volta le mie aspettative.”
Terry: “Grazie Perla. Noi ce la mettiamo tutta per rendere la storia logica e divertente.”
Lupen: “Aizram, Terry, anch’io voglio complimentarvi con voi, avete messo su un altro capitolo deliziosamente comico, che mi ha fatto divertire un sacco!!”
Aizram: “Grazie di cuore di Lupen!”
 
Perla 18: “Andrè …”
André: “Ditemi madamigella Perla…”
Perla 18: “Finalmente stai tirando fuori la grinta, fai bene a sfidare Maribeau, non deve permettersi mai più di importunare le donne sposate.”
André: “Come avrete letto stasera, Maribeau ed io siamo arrivati alle mani.”
Perla 18: “Hai fatto bene, gli hai dato la lezione che meritava.
 
Electra: “Generale qui mi siete piaciuto. Il piccolo pacchetto o mini pony, non può spodestare lo stallone ovvero André! Ah ah ah …. “
“Generale: Ih ih ih …. Ebbene si, mio genero, mister maglietta appiccicata è molto più piacente di qualsiasi altro uomo, se lo dico io che sono un gentiluomo, è così!”
Elektra: “Lo so che è molto piacente, poi l’ho disegnato tante volte. Due spalle enormi, qua diciamo spalle muratori, un fisico bellissimo, scolpito, occhi verdi smeraldo. Buono come il pane. I suoi genitori e madre natura hanno fatto un ottimo lavoro. Anche perché Fersen hanno lavorato bene, gli svedesi hanno un fascino magnetico. Anche a me piace uno svedesone del mio tempo. Un po’tonto per non capire che Oscar è una donna. Finalmente André tira fuori gli attributi e ha ragione. Prima c’è il buffone che insidia Oscar, e poi, il generale impiccione che non li lascia in pace. Sembra che abbia il radar puntato su di loro, quando sono in intimità.
 
Australia: “ Mister maglietta appiccicata avevi più che ragione a voler sfidare a duello .. colui che ha un .. solo un pacchettino (N.D.R) e che pensa di essere invece no stallone! Ahahah non c’è storia, mi spiace.
Carolina: “Ma quale stallone?! Chille è nu buffone!”
Joséphine: “Maestà, sono i buffoni che si vantano di avere tante donne e magari non concludono nulla con nessuno Ah ah ah …”
Carolina: “Ah ah ah … avete ragione madame Joséphine! Chille è nu pagliac! Ah ah ah …”
Lupen: “Ah ah ah …  Maribeau è tanto sicuro di essere un grande amatore se c'ha solo un "pacchetto"… ah ah ah “
 
Agrifoglio: “Devo dire che Maribeau inizia a farmi pena: è diventato il giullare di corte anzi o pagliacc.
Carolina: “Ma quale pena! Il colonnello tiene lu bel marito! Ahhh beata lei!”
Australia: “André, tesoro: visto che hai pure Carolina dalla tua parte? Spero davvero che l’abbia  capito na volta x tutte a sto rimbambito di Maribeau come si sta al mondo... e soprattutto lontano da Oscar!!!”
André: “Madamigella Australia, se solo quell’ufficiale prova a importunare un’altra volta mia moglie, giuro che stavolta non sarò tanto clemente.”
Oscar: “André, lo devi ignorare.”
André: “Impossibile Oscar, non posso ascoltarti.”
Oscar: “Ed io ti metterò agli arresti…”
André: “Meglio amore mio, così divideremo la nostra prigionia, magari in un letto…”
Oscar: “Ohh Ma André non parlare in questo modo davanti a tutti!”
Generale: “Oscar, non solo tuo marito non deve dire certe cose, ma soprattutto non le deve fare, capito André!”
Australia: “Sta zitto!  E vedi, vecchio scimunito: tutti lo dicono, il mio tesoruccio e un santo, stra santo, martire! Mi azzarderei quasi a dire,  in confronto al tuo mezzo soldato! Prendi nota!!”
Generale: “Gattaccia, quel Maribeau avrà ciò che merita.”
Australia: “Lo spero! E generalone, visto che succede quando fai lo spione? Visto? Il dolore, le multiple scivolate, il "brivido" sulla seggiovia ahaha, il pus etc etc... tutto e la giusta punizione al tuo accanimento contro la privacy di Oscar e André! Ihihih mi spiace, anzi, no!!  Ma non posso non riderti in faccia.... per caso vuoi ti passi altre... erbe? Son personalmente preparate da me! Ehehe ihihih. Provale, su!! Ihihih tanto peggio di cosi non ti può andare mica, giusto???  E poi, diciamolo!  Per il tuo comportamento assurdo hai pure le altre care lettrici contro!!”
Generale: “Perché sono un povero incompreso, tutto qui!”
Perla: “Oscar cara, avete detto una frase meravigliosa…”
Oscar: “Io?! Quale madamigella?”
Perla: “Il bambino lo avete concepito tu e Andrè e insieme lo metterete al mondo. Ahh che belle parole e che bel desiderio da parte di una moglie, André. Certo potrai  rimanere un poco sconvolto ma sono certa che ricorderai quel momento con grande emozione.”
Katia: “Oscar vuole che tu, André, le sia accanto durante il parto, mi piace, perché penso che l’assisterai.
Tetide: “Oscar, davvero mi dispiace …”
Oscar: “Di cosa madame?”
Tetide: “Quanti tormenti stai affrontando, e quanti ne dovrai ancora affrontare! Ai tuoi tempi non si poteva avere l'anestesia per il parto.. e anche per le visite.”
Oscar: “Madame, sono un soldato e poi, se le altre donne l’affrontano, io non sarò da meno! E poi, accanto a me ci sarà il mio amato André.”
Tetide: “Mi fa piacere che André ti sosterà in quel difficile momento.”
André: “Per la mia Oscar farei qualsiasi cosa, anche assistere alla nascita di nostra figlia!”
Katia: “Ma che uomo meraviglioso che sei!”
André: “Grazie madame!”
Oscar digrigna sotto voce: “André, mi sembra di sentire mio padre!”
André: “Oscar, non sarai mica gelosa perché ho ringraziano madame Katia per quello che mi ha detto?!”
Oscar : “Ehmm … no … però … hai ragione scusa ma tu .. tu … André il problema è tu sei così .. perfetto che molte donne ti vorrebbero al loro fianco, ed io sono … scioccamente gelosa, lo so.”
André: “Amore mio per dimostrarti che amo solo te, a fine serata ti dedicherò una canzone.”
Oscar : “Vuoi dire che mi canterai una canzone?”
André: “Si, certo.”
Oscar : “Oh che bello! Quale canzone mi dedicherai?”
André: “Sarà una sorpresa.”
Oscar : “Si, grazie amore mio!”
 
 
Giovanna: “Oh Signur anche il giovane conte l’è foll! La follia del generale è contagiosa. Puvr Conte, l’è diventat foll, mi dispiace davvero!”
Michele: “Scc… per carità Giovanna sta ciuta! Ch’at sentu nen!”
Giovanna: “Michele ma ‘t l’ha senti? Il cunt vuole assiste al parto di madame le conte, ma dico, dove s’est vist ‘na cosa el genre?! Michele, la famija Jarjayes l’è ‘na famija ed foll!”
Elektra: “Ho letto il siparietto, Australia è peggio di me, nel parlare al generale, ma fa bene! Ah ah ah …”
Generale: “Electra, la gattaccia è una donzella irriverente. Per fortuna che almeno voi mi rispettiate un poco.”
Elektra: “Dipende quanto siete troppo impiccione e spione, cioè sempre. Mi schiero con Australia.”
Generale: “Povero me, sono finito dalla padella alla brace!”
Elektra: “Dico alle Autrici di farvi legare al letto, imbavagliare, così non potete urlare madame pom pom vi cavalcherà tutta la notte usando anche il frustino, se non la smettete di spiare le colombelle.”
Generale:  “NOOOOO ma voi siete peggio della gattaccia!! MARGUERITEEE AIUTOOO…”
Elektra: “Forza Autrici, fate fare a madame pom pom, 50 sfumature di nero, grigio e rosso in una volta sola, poi, voglio vedere come lo spiegherete alla vostra Marguerite! Ah ah ah …”
Australia: “Siii Brava Elektra!! Sono felice che abbia trovato un’alleata contro il vecchiaccio scimunito!”
Generale: “Tacete brutte gattacce!”
Elektra: “Ehi, adesso chiami anche me gattaccia?”
Generale: “Certo, volete che quella madame pom pom abusi di me! Ma dico, state scherzando?!!!”
Australia: “Ih ih … vecchio scimunto, credo che madame pom pom sia disillusa... e che dire delle  due quasi, furono ex suorette .. ahah cercano la morte con i loro commenti piccanti su occhi verdi! Mannaggia che coraggio... meglio la tecnica del silenzio, cosi nessuno sente! Ah ah Oscar nera proprio, arrabbiata come una bestia feroce ahahah uno spasso ragazzi!”
Oscar: “Ma dico, con tanti uomini che ci sono in giro perché proprio il mio André?”
Perla 18: “Perché è UNICO, MERAVIGLIOSO! Ahhhh ... sig … sig …”
Oscar: “Non è possibile!”
Australia: “Calmati Oscar, meglio cambiare discorso. Ehi vecchiaccio mi hai fatto morire dal ridere  riguardo il brodino è UNA CHICCA! che ridereeee!!”
Generale: “C’è poco da ridere. Quei due buoni a nulla non hanno portato alcuna cacciagione! Stasera dirò alla cuoca di servire loro del brodo. Tzè… che razza di uomini! Due incapaci.”
Tetide: “Generale … “
Generale: “Dite madame!”
Tetide: “Generale con la piaga sul didietro ben vi sta, così forse il cervello inizierà a resettare!”
Generale: “Come!! Madame Tetide anche voi contro di me?!!”
Tetide: “Certo! Ne sparate grosse l’una dietro l’altra. E pensare che siete a capo della famiglia Jarjayes e poi, vi lamentate anche che le vostre figlie siano così strane?!”
Generale: “Sig… nessuno che mi capisce, nemmeno madame Tetide! Sig….”
Cleo Rozenfeld: “Generale, ho cominciato da poco a leggere le vostre squinternate disavventure!”
Generale: “Ebbene?”
Cleo Rozenfeld: “Siete comico.”
Generale: “Come prego!”
Cleo Rozenfeld: “Comico e spione.”
Generale: “Ma cosa dite Madamigella! Io non faccio ridere e non sono nemmeno spione!”
Cleo Rozenfeld: “Ah no! E cosa siete? Petulane? Ficcanaso? Indiscreto?”
Generale: “Nooo Anche voi adesso vi alleate a tutti gli altri?!”
Cleo Rozenfeld: “Dico ciò che penso. E voi siete un impiccione e pazzamente simpatico! Ih ih …”
 
Tetide: “Cleo aspetta di leggere altro, vedrai cosa combinerà questo vecchio squilibrato!”
Generale: “Madame Tetide, anche voi!”
Tetide: “Generale, quando ci vuole ci vuole!”
Cleo Rozenfeld: “Aizram e Terry, ho letto il primo capitolo e non solo, debbo dire che è cominciato con il botto e poi che dire che André solo perché non ha ceduto ad Anne è stato additato come gay?! Fantastico! Ah ah ah …troppo forte, mi sto sbellicando dalle risate! Ah ah ah…”
Oscar: “Voi ridete! Ma madamigella cosa dite?”
Cleo Rozenfeld: “Oscar, Andrè non era ancora il tuo fidanzato e tu già eri gelosa, fantastico!”
 
Perla 18:  “Generà passando ad altro, meno male che vostra figlia ne approfittato per farvi visitare dal medico per fortuna vi ha dato delle cure più efficaci, vi auguro una pronta guarigione.”
Generale: “Grazie madamigella!”
 Agrifoglio: “Si, certo, la parte offesa è ridotta davvero a mal partito, Giosuele ha fatto bene il suo lavoro di incornatore. Immagino che tu,  Generale vorresti  farlo alla brace, vero?”
Generale: “Certo! Peccato che non ci ho pensato quando è successo il fattaccio! L’avrei comprato da quella contadina e cucinato sul fuoco. Ma in quel momento ho sentito tanto male che non ci ho pensato, peccato!”
Agrifoglio: “Oscar a proposito di medici, lasciati dire che sei  davvero irragionevole e che dire della  visita medica mentre tuo padre continuava  a cadere e a spiare dal buco della serratura?”
Oscar: “Madame, davvero io non ho parole! Mio padre mi spia anche durante le visite mediche, povera me!”
Generale: “Oscar, io mi preoccupo per te, capisci!”
Oscar: “Vi sarei grata se vi preoccupaste meno!”
Agrifoglio: “Generale, volete crescere vostro nipote a vostra immagine e somiglianza e l'Archiatra, quasi quasi, lo lascerebbe com'è.”
Australia: “Oscar cara, mi fai sempre tenerezza, anche se vai avanti col pancione.. ancora non capisci che devi essere visitata LA'! E siii, proprio la sotto!! Oh mamma... chissà se succederà mai... certo con  Lasonne sarebbe diverso tesoro, no? In effetti ti ha visto nascere e crescere… chissà! Vedremo quando nascerà Sophie! Capito vecchiaccio!! Sophie, non Francois!!ihih …”
“Grunt… dannata gattaccia! Non perde mai l’occasione di ricordarmelo!”
Oscar: “Madamigella, e voi tutti, sappiate che io LI’ non mi farò toccare e nemmeno guardare dal dottor Lassonne, chiaro!”
Lupen:“Ih ih … Scusami Oscar però ciò che dici non è possibile!”
Oscar: “E perché di grazia?”
Lupen:“ Ascoltami Oscar, innanzitutto mi hai fatto morire dalle risate: devi partorire e vuoi solo farti visitare la pancia?”
Oscar: “Vi assicuro madame Lupen che è più che sufficiente.”
Lupen:“Terry, Aizram, bisognerebbe fare una rappresentazione teatrale! Ih ih … per poi non parlare del viaggio dell’arciduchessa! Ah ah ah … Io ho mal di pancia per troppo ridere! Ha ah ah …”
Giovanna: “Michele, ed io che credevo che solo il generale fosse folle, ma mi sono ricreduta: tutti i Jarjayes sun foll!”
Michele: “Hai ragione madamina! Adesso lasciami ascoltare ancora, sai mi sto divertendo un mondo!”
Virginia: “Generale, sto leggendo i capitoli precedenti….”
Generale: “Ehmm … quali?”
Virginia: “Ih ih … Esattamente quello in cui avete fatto ritorno a casa dalla precedente missione…”
Generale: “Sssiiii…. Dunque ….”
Virginia: “Ih ih … Generale Vi siete chiuso nelle scuderie con Madame Margurite, ricordate?”
Generale: “Coff… coff…”
Marguerite: “Augustin che imbarazzo!”
Generale: “Calmati Marguerite, questa è opera delle Arpie…”
Virginia: “Ih ih … Generale alla Vostra età Vi difendete ancora bene! Ah ah ah ..:”
Generale: “Madame. Ma .. ma … quelle due Arpie di Autrici hanno messo in piazza la mia intimità, ma Vi pare poco? Comunque, grazie del complimento! Ih ih …”
Virginia: “Non hanno specificato niente. Dovreste leggere certi romanzi con spiegazioni e narrazioni moltoooo hot.”
Generale: “Povero me! Secondo la donzella sarei anche fortunato ad avere Autrici tanto riservate! Sniff …”
 
Roberta avanza e da un bacio sulla fronte del generale.
 
Generale: “Arg….. Mia moglie è gelosissima. Aiuto, meglio scappare ….. Marguerite, non ho alcuna colpa se la donzella mi ha baciato.”
Roberta: “Tranquillo, anche mio marito è geloso ma un bacio sulla fronte non è compromettente.”
Generale: “Grazie Madame! Puff… che spavento! Dovete sapere che mia moglie è poco comprensiva. Potrebbe mandarmi a dormire nella stanza degli ospiti.
Roberta: “Sei uno scrittore splendido.”
Generale: “Madame Vi ringrazio. Purtroppo, le mie Autrici si rifiutano di capire che IO sono l’unico protagonista indiscusso Ih ih …”
 
Carolina: “Uè Joséphine ma siete sicura che lu generale non abbia le stesse tendenze di chille pourc di vostro zio Claud?”
Joséphine: “Ah ah .. No, Maestà. Anche se mio padre venisse accerchiato, assalito, spogliato dalle donne, lui è come André: funziona solo con mia madre! Ah ah ah … Madame pom pom ne è un esempio!”
 
 
Aizram: “Bene, credo che le nostre care lettrici abbiano finito, vero?”
Tutte: “SIIIIII”
Perla Margot: “Un momento, anch’io ho da dire una cosa!”
Terry: “Prego Perla Margot!”
Perla Margot: “Come saprete sono peruviana. Aizram e Terry, per me le vostre storie sono tra le migliori. Siete grandi scrittrici, complimenti e grazie per caricarle in questo gruppo, sarà sempre aperto a voi!”
Aizram: “Ohh … grazie Perla Margot!”
Terry: “Grazie per le tue parole!”
 
Generale: “Autrici, cosa fate, adesso vi commuovete?”
Aizram: “No… cioè si, è forse sbagliato?”
Generale: “Ma non di certo!”
 
André: “Oscar, come promesso ti farò una serenata …”
Oscar: “Ma André, Michele e Giovanna hanno servito a tavola!”
André: “La cena può attendere. Ora mi siedo al pianoforte, suono…. E canto … “
 
Ascolto André e mi commuovo, sussurro: “Oh grazie amore mio!”
 
Tutti: “EVVIA ANDRE’”
 
Carolina: “Abbasso lu pagliac di Maribeau!”
Tutti: “Ah ah ah ah ……
 
 
Generale: “Buon appetito!”
Tutti: “Buon appetito Generale!”



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