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Autore: AlbAM    27/01/2020    8 recensioni
Non c'è pace per la nostra squadra! Avevano appena risolto il caso della "bestia" ed ecco che un killer misterioso inizia a colpire gli informatori di Dan!
E Lucifer che farà ora che ha scoperto la verità su Dromos e come affronterà questa inaspettata paternità?
Riuscirà nel difficile compito di dimostrarsi allo stesso tempo un buon compagno per Chloe e un buon padre per il diavoletto fastidioso?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

Faccia a faccia


Il sole tramontava colorando il cielo di bagliori viola e rosso sangue quando Lucifer e i suoi fratelli raggiunsero il Griffith Observatory.

"Amenadiel, ferma il tempo!" ordinò Lucifer arrestandosi, le sue bianche ali si muovevano il tanto da lasciarlo galleggiare leggero in aria senza però avanzare.

"Fratello, lo sai che non ho più questo potere!"

"Non è così, è ancora dentro di te, trovalo!" rispose Lucifer deciso.

Amenadiel giunse le mani, chiuse gli occhi e si concentrò, il suo respiro si fece sempre più profondo, il battito del suo cuore rallentò lentamente fino a fermarsi per un istante.

Amenadiel riaprì gli occhi e si guardò intorno, il sole si era fermato sulla linea dell'orizzonte, il leggero vento serale si era calmato e uno stormo di gabbiani era immobile sopra le teste dei quattro presidenti scolpiti sul Monte Rushmore .

"Ce l'hai fatta fratello!" commentò Lucifer soddisfatto mentre osservava Michele sporgersi dal parapetto del Griffith Observatory e lanciargli uno sguardo colmo di odio.


#


Sariel si avvicinò a Michele "Sono arrivati Michele, Camael è con loro!"

"Lo vedo anche io!" rispose sgarbatamente l'angelo "Quello sporco traditore, ero sicuro che sarebbe passato dall'altra parte!"


#


Linda guidava il SUV a tutta velocità verso il Griffith Observatory, seguendo Maze che davanti a loro sfrecciava nel traffico come se stesse gareggiando per il primo posto ad un gran premio del MotoGP.

Charlie era al suo fianco, Ella e Dromos erano abbracciati sul sedile posteriore, Dan seduto al fianco di Ella ogni tanto dava delle occhiate incuriosite a Dromos.

Alla fine non resistendo più gli domandò "Insomma il tuo vero nome è Dromos, sei il figlio di Lucifer e vivevi all'inferno? Ma com'è, voglio dire è davvero come lo descrive Dante, con fiere, gironi e tutto quanto?"

Dromos gli sorrise "Finalmente ce l'hai fatta! La risposta è sì a tutte le domande, mi dispiace avervi mentito, ma non era così semplice da spiegare! Per quanto riguarda l'Inferno, alcune cose descritte da Dante, tipo le fiere, l'Acheronte e lo Stige ci sono davvero, i gironi invece non esistono.

C'è una zona che ricorda un po' i dintorni di Los Angeles e un po' il Grand Canyon, dove viviamo tutti noi demoni e poi c'è un'immensa pianura buia che sembra il Regno di Mordor, ricoperta di cenere e dalle prigioni dove i dannati scontano la loro pena eterna. Al centro di questa pianura, poggiato su un altissimo pilastro c'è il trono di granito dal quale mio padre vigila su tutto l'Inferno"

Dan cerco di immaginarsi Lucifer sul trono, si grattò la nuca e domandò ancora "Quindi, quella lince enorme era scappata dall'inferno?"

"Proprio così!"

"Ma quanti anni hai? Insomma io non ti darei più di ventotto o ventinove anni!" domandò ancora Dan.

Linda e Charlie osservarono Dromos dallo specchietto retrovisore, Ella si scostò solo il tanto per osservarlo incuriosita "È vero! Anche io me lo stavo chiedendo!"

Dromos ci pensò un attimo "Circa ventimila dei vostri"

"Circa?" domandò Ella stupita.

"Più o meno, non è che all'Inferno abbiamo l'ufficio anagrafe!" ridacchiò Dromos.

"Ora che ci penso, non ti ho ancora ringraziato per averci protetto da quei pazzi scatenati, ti fa molto male la ferita?" aggiunse Dan.

"Non mi fa quasi più male, Maze mi ha curato e poi noi demoni guariamo molto in fretta"

"Hai ragione infatti non hai più nemmeno un segno delle ferite che ti aveva inferto la lince, come ho fatto a non pensarci quando…!" esclamò Ella interrompendosi imbarazzata e arrossendo fino alla radice dei capelli.

Dromos rise del suo imbarazzo e le diede un bacio affettuoso sulla guancia "Non sono mio padre, ma come demone qualche piccolo potere ce l'ho anche io!"

"Potere, oh… capisco! " ridacchiò Dan.

Questa volta fu Dromos ad arrossire "Non… non in quel senso" spiegò imbarazzato "... nel senso che se voglio posso distrarre la vostra attenzione da piccoli particolari che non dovete notare, posso anche capire se state mentendo o dicendo la verità!"

"Tu mi puoi leggere nel pensiero?" domandò Ella un po' sconvolta.

"No, non leggo nel pensiero, come posso spiegarvi. È una specie di… di…"

"Empatia incredibilmente sviluppata?" intervenne Linda.

"Si, ecco esatto! Grazie Linda!"

"E pensare che inizialmente ero convinta che non sapessi interpretare le emozioni umane, come Lucifer o Amenadiel!" sorrise Linda "Siamo arrivati al Griffith Observatory, ecco Maze!" aggiunse fermandosi e indicando il demone che li aspettava con un sacco di pelle in spalla e l'aria tesa.

Davanti all'entrata c'era una fila di turisti che attendevano impassibili il loro turno per entrare, Dan si avvicinò mostrando il distintivo "Oggi l'Osservatorio rimane chiuso per motivi di sicurezza, mi dispiace ma dovete andare, potete tornare domani" nessuno dei presenti diede segno di averlo visto né sentito "Hey, ho detto che l'Osservatorio è chiuso e dovete andare!" ripeté irritato.

"Guarda che non ti sente nessuno, Amenadiel ha fermato il tempo!" rise Maze divertita.

"Amenadiel ha fatto cosa?"

"Ha fermato il tempo" spiegò Dromos "è il suo potere di angelo!"

"Ma cosa… e allora perché noi non siamo bloccati come questa gente?" domandò Dan sconcertato.

"Perché se lo avesse fermato anche per noi non saremmo di grande aiuto non credi?" gli rispose Maze guardandolo come se fosse idiota.

"Muoviamoci, papà ha bisogno di noi, dobbiamo portare Chloe via da quella terrazza! Dice che è meglio che passiate dalle scale di emergenza dell'ala est" li esortò Dromos.

"Cosa… Ma quando te lo ha detto?" domandò Dan sempre più sorpreso.

"Un attimo fa, noi possiamo comunicare telepaticamente" spiegò Dromos.

"Santo cielo! Se mi raccontassi quello che sta succedendo, mi darei io stesso del bugiardo!" commentò Dan.

"Ora mi spiego quelle misteriose telefonate senza cellulare tra voi due!" rise Ella.

"Maze dammi le armi, sono più veloce di voi" disse Dromos spalancando le ali, Maze tolse tre spade dal sacco e lo richiuse porgendolo al demone "Vedi di non farti ammazzare fratellino!" sorrise abbracciandolo.

"Maze, ma… ma allora mi vuoi almeno un po' di bene!" esclamò stupito il demone restituendole l'abbraccio.

"Sei proprio ottuso come tuo padre, stronzetto!" replicò lei dandogli uno schiaffetto affettuoso e scuotendo la testa.


#


"Scendiamo!" ordinò Lucifer.

"Fratello, per favore fammi provare a parlare con lui" pregò Camael.

Lucifer gli rivolse uno sguardo sfiduciato "Non servirà, lo sento e so che lo senti anche tu!"

"Ti prego, fammi provare comunque"

Lucifer annuì e lasciò che Camael scendesse davanti a lui.

Atterrarono uno dopo l'altro davanti a Michele che li aspettava con Chloe al suo fianco e il suo piccolo esercito schierato dietro di lui e pronto a difenderlo.

Lucifer incrociò preoccupato lo sguardo di Chloe, lei lesse la domanda negli occhi di lui stai bene? e annuì lievemente per rassicurarlo si sto bene. Il loro dialogo silenzioso non sfuggì ad Amenadiel che strinse leggermente il braccio di Lucifer per fargli sentire il suo conforto.

Michele prese la parola per primo scagliandosi contro Camael "Finalmente ti sei rivelato per quello che sei, uno sporco traditore" lo accusò rosso in volto per la rabbia.

"Comincio a stancarmi di essere definito in questo modo, non ho mai detto di essere dalla tua parte né da quella di Lucifer, tutto quello che desidero è che questa situazione non degeneri in una inutile battaglia tra di noi!" rispose severo Camael.

"Questa situazione è il frutto delle azioni di nostro fratello, che continua a sfidare le leggi di nostro Padre e tutti noi che le rispettiamo cercando faticosamente di mantenere l'equilibrio tra il mondo degli stupidi umani e il nostro mentre lui passa il tempo a fornicare con qualunque cosa respiri sulla terra, fregandosene altamente del compito che nostro Padre gli ha assegnato e rischiando ogni giorno di distruggere tutto ciò per cui lavoriamo!" rispose furioso Michele.

"Se una mia scopata potesse davvero mettere in crisi i piani divini di nostro Padre temo che dovresti cominciare seriamente a mettere in discussione la sua infallibilità, non credi?" rispose sbuffando Lucifer.

"Come ti permetti di pronunciare una simile blasfemia? Non sopporto questa tua mancanza di rispetto per tutto e tutti, sei una creatura indegna e lussuriosa, Lucifer, talmente indegna da aver perso il diritto di chiamarti con il tuo vero nome!"

"Il mio nome è ancora Samael" replicò Lucifer tremando di rabbia.

Michele sorrise con cattiveria, era riuscito a ferire suo fratello.

"Michele, per quanto possa essere d'accordo con te sul fatto che Lucifer debba tornare a governare l'Inferno non posso accettare i tuoi metodi! Ti prego rinuncia a questa follia e torna a casa, sei ancora in tempo per farti perdonare da nostro Padre!" intervenne Azrael.

Michele la guardò sconvolto "Stai parlando sul serio Azrael? Adesso sarei io a dover chiedere il perdono di nostro Padre?"

Azrael annuì severamente.

"E se mi rifiuto?"

"Allora ci costringerai a combattere, fratello!" rispose Camael duro.

"Oh, quindi ammetti che in caso di scontro combatterai contro di me! E dire che ti ho salvato la vita durante la Grande guerra prendendomi nel ventre la lama che proprio Lucifer aveva destinato a te!"

"È stato solo un incidente!" intervenne irritato Lucifer "Non avevo alcuna intenzione di ferire realmente Camael, se tu non ti fossi messo in mezzo inutilmente non si sarebbe fatto male nessuno, esattamente come in questa occasione!"

"Non mentire vigliacco, ti fa comodo ricordartela così! Ma io ho sofferto a lungo perché quella maledetta ferita ha continuato a riaprirsi per millenni!"

"Mi dispiace Michele, sono sincero, non avrei mai voluto farti del male, sai bene quanto ero legato a te, Camael e Azrael"

"Gia, anche lei è con te oggi, i miei fratelli più amati, quelli con cui ho condiviso la mia giovinezza mi hanno tradito, tutti e tre!" esclamò furioso Michele mentre lacrime di rabbia e dolore gli rigavano il volto.

"Allora è questo il motivo?" intervenne Chloe attirando su di sé se gli sguardi di tutti.

"Il motivo di cosa?" domandò stizzito Michele.

"Il motivo per cui hai organizzato tutto questo, non lo capisci Michele? Non sai che odio e amore sono due facce della stessa medaglia?"

"Sta zitta donna, non permetterti di credere di capire cosa provo!" l'apostrofò l'angelo furioso.

"Facciamola breve" intervenne Lucifer "lascia andare Chloe e tornatene alla Città d'Argento, hai già combinato fin troppi danni quaggiù!"

"Io rimarrò qui finché tu e i tuoi cani non ve ne sarete tornati all'Inferno, la donna resterà con me fino ad allora!" rispose Michele allungando un braccio per afferrare Chloe, ma un battito d'ali lo precedette e la sua mano cercò invano la detective.

"Troppo tardi!" rise Dromos atterrando davanti a Lucifer "Eccola sana e salva!" disse poggiando a terra il sacco con le armi e lasciando andare Chloe che si lanciò tra le braccia di Lucifer "Detective!" mormorò lui accogliendola e baciandola.

"Piccolo cane bastardo" urlò Michele lanciando il suo pugnale angelico contro Dromos.

Lucifer spinse via il figlio.

"Papà!" urlò Dromos vedendo il pugnale destinato a lui trafiggere il fianco del padre.

Michele divenne livido in viso "Tu… tu hai osato procreare un mostro con Lilith, nonostante il divieto di nostro Padre? È mai possibile che la tua arroganza non conosca limiti né rispetto per niente e per nessuno? Che tu sia maledetto ignobile traditore, non avrò pace finché non ti vedrò strisciare sanguinante a terra implorando pietà per i tuoi peccati!" urlò Michele sguainando la spada.

Dietro di lui Sariel e gli altri fecero lo stesso.

"Lucifer, sanguini!" esclamò Chloe spaventata nel vedere la camicia di Lucifer bagnata di sangue "Sta tranquilla, non è nulla Detective!" la rassicurò lui estraendo il pugnale dal fianco, poi rivolgendosi a Dromos ordinò "Portala via figlio, è tempo di combattere!"


#


Maze, Dan e Ella raggiunsero la sala del Pendolo di Foucault. Si arrestarono e si guardarono intorno indecisi sentendo un rumore di spade.

"Maze!" chiamò Dromos entrando nella sala, con una mano stringeva la mano di Chloe e con l'altra cercava di tenere a bada due angeli dall'aspetto truce che continuavano ad attaccarlo.

Maze si lanciò contro di loro "Non è leale, siete due contro uno!" commentò iniziando a combattere al fianco di Dromos.

Dan la seguì "Chloe, va via, segui Ella ti porterà fuori di qui Linda vi aspetta!"

Non aveva finito di parlare che un altro angelo, una guerriera biondissima, molto alta e dagli occhi di un azzurro talmente chiaro da sembrare bianchi si precipitò nella sala dirigendosi verso Chloe.

Dan si frappose tra l'angelo e Chloe ma non poté nulla contro la forza della creatura celeste che atterrò davanti a lui e con un solo colpo di spada gli fece volare via l'arma "Levati di torno umano, non puoi fare niente contro di me e non voglio rischiare di ferirti!" lo ammonì freddamente l'angelo puntandogli la spada alla gola e costringendolo ad indietreggiare.

"Che cosa vuoi da Chloe?" domandò Dan proteggendo la detective con il suo corpo.

"Voglio che chieda a Lucifer di arrendersi e di tornare all'Inferno"

"Lucifer era già tornato all'Inferno, non lo avete ancora capito? Siete stati voi a riportarlo sulla terra, è dovuto tornare per proteggerci da Lonzarot!" esclamò Chloe.

"Non mentire, umana!" rispose freddamente l'angelo.

"Chloe non sta mentendo, guerriera di luce. Te lo giuro, Lucifer è davvero tornato per aiutarci a catturare la lince!" intervenne Ella.

L'angelo si voltò e la guardò intensamente nei grandi occhi neri resi ancora più grandi dalla paura, ma Ella era sincera e riuscì a sostenere lo sguardo azzurro della guerriera che si fece prima dubbioso e poi sorpreso.

"Aniel, non perdere tempo e prendi la puttana di Lucifer!" gridò uno dei fratelli che stavano combattendo contro Dromos e Maze.

"Modera i termini!" ringhiò Maze colpendolo con un calcio in piena faccia e facendolo barcollare.

L'altro angelo si infuriò e attaccò Dromos con dei fendenti così forti che il demone fu costretto ad indietreggiare cercando di parare i colpi come meglio poteva.

Ma l'angelo era troppo forte rispetto al demone e l'ultimo colpo fece volare lontano la spada di Dromos.

Ella corse verso di loro "No Ella, è pericoloso!" cercò di fermarla Dromos.

L'angelo alzò la spada per infliggergli il colpo finale ma Ella si buttò su di lui per proteggerlo "Ti prego fermati!" implorò abbracciata a Dromos che cercava inutilmente di allontanarla da se.

"Se lo ami tanto muori con lui!" sentenziò l'angelo calando la sua spada.

Ma il fendente mortale si arrestò contro la spada di Aniel.

"Ma cosa fai, sei impazzita?"

"Non ci è permesso uccidere gli umani" rispose freddamente Aniel.

"Questa donna è innamorata di uno sporco demone sorella!"

"Questo non ti dà comunque il diritto di ucciderla, Ysrafael, tanto più che la piccola umana ha un cuore puro e delicato"

"Ma cosa dici, in questo modo stai tradendo la fiducia di Michele!"

"In questo modo sto rispettando le leggi di nostro Padre, ci penso io qui, tu torna da Michele" rispose lei duramente, Ysrafael provò a sostenere lo sguardo della sorella senza riuscirci "Fa come vuoi” bofonchiò voltandole le spalle e uscendo dalla sala.

Aniel lo osservò volare via, poi puntò la spada contro il petto di Dromos e lo spinse contro il muretto che circondava il Pendolo di Foucault.

"No…!" supplicò Ella.

"Se vuoi aiutarlo allontanati e lasciami parlare con lui, ti do la mia parola che non lo ucciderò"

Ella lasciò Dromos a malincuore e raggiunse Chloe e Dan gettandosi tra le loro braccia per cercare conforto mentre Maze continuava imperterrita a combattere contro il suo rivale.


Aniel osservò Dromos "Somigli molto a tuo padre e come lui lasci che le emozioni prevalgano sulla ragione senza pensare alle conseguenze delle tue azioni. Cosa farà la piccola umana quando si accorgerà di quello che hai combinato?"

"Non capisco, cosa vuoi dire?"

"Tu cosa pensi che voglia dire?" rispose lei poggiandosi una mano sul ventre.

Dromos la guardò incredulo "Ma non è possibile, insomma noi demoni non possiamo…"

"Tu sei il figlio di Lucifer, non hai pensato che questo poteva renderti un po' diverso da tutti gli altri?"

"No, io non…"

"Se non ti uccido è perché sento che provi un sentimento profondo e sincero per lei e poi la piccola umana ti ama così tanto che il suo spirito gioioso morirebbe con te. Ma tu puoi essere meglio di così nipote e lo sai”

Aniel abbassò la spada “Guardati dentro Dromos e porta fuori ciò che finora non hai avuto il coraggio di cercare, solo così sarai veramente degno del suo amore!" Aniel terminò con un tono così severo che Dromos abbassò gli occhi imbarazzato.

"Perché state facendo questo a Lucifer?"

La voce di Chloe fece voltare Aniel che incrociò gli occhi verdi della detective.

L'angelo non rispose subito, continuava a fissare gli occhi di Chloe come se ne fosse stata rapita.

"Per favore rispondi!"

Aniel si riscosse "Lucifer, come suo figlio, deve imparare a capire che le sue azioni hanno delle conseguenze!"

"Lo aveva già capito, te l'ho detto era tornato a governare l'Inferno!"

"Non mi riferisco solo a questo, mi riferisco a tutto il resto, suo figlio, il figlio di Amenadiel e non solo..." Aniel lancio un'occhiata a Dromos e continuò "mio Padre ha creato un equilibrio tra i nostri mondi che a causa di Lucifer sta rischiando di sgretolarsi"

"E non pensi che sia proprio tuo padre a volere tutto questo? Tutto è destinato a mutare ed evolversi Aniel, anche un ordine eterno!"

Aniel osservò ancora i grandi occhi verdi di Chloe e sorrise "Sembri fragile come tutti gli umani, ma dentro hai una forza incredibile, forse è per questo che sei riuscita a far innamorare mio fratello e a far vacillare la sicurezza di Michele!"


Un urlo di dolore interruppe il loro confronto, Maze in ginocchio davanti al suo avversario si teneva una spalla.

"Arrenditi, Mazikeen sei stata battuta" disse il suo avversario puntandole contro la spada.

Maze guardò l'angelo con odio, ma lasciò cadere la sua arma.

Il silenzio calò dentro la grande sala del Pendolo di Foucault, lo scontro dentro la sala era finito ma fuori la battaglia era appena cominciata.

Dalle ampie vetrate di cristallo angeli e umani potevano assistere al duro combattimento che si stava svolgendo all'esterno.

Lucifer combatteva contro Michele e Sariel "Sta evitando di ferirli!" pensò Chloe accorgendosi che i suoi fendenti avrebbero potuto essere molto più violenti.

Camael cercava di difendersi da due angeli infuriati e Azrael lottava contro Remiel che la incalzava con colpi di lancia rabbiosi.

Amenadiel combatteva contro un angelo bruno in evidente difficoltà davanti alla sua forza ed esperienza di guerriero.


Il mio posto è la fuori Aniel, tu fa come ti pare, ma ricorda che la donna di Lucifer può essere la chiave della nostra vittoria così come della nostra sconfitta!” disse l'angelo che aveva battuto Maze aprendo le ali e abbandonando la sala.


Dan si rivolse ad Aniel “Che cosa voleva dire?”

Aniel rispose fissandolo con il suo sguardo quasi bianco “Questo non sta a me spiegartelo umano, chiedilo a Chloe. Per quanto mi riguarda ho visto abbastanza, devo tornare alla Citta d'Argento” concluse alzandosi in volo e rivolgendo un ultimo sguardo a Dromos che annuì lievemente.

All'esterno l'angelo che pochi minuti prima aveva abbandonato la sala approfittò della distrazione di Amenadiel e lo aggredì colpendolo alle spalle. L'angelo ferito precipitò a terra senza un lamento.

Lucifer vide la scena e il suo sguardo divenne rosso di rabbia “Dromos!” chiamò silenziosamente.



Sto arrivando papà” rispose Dromos, si avvicinò a Chloe e prendendo la sua forma demoniaca la implorò "Devi aiutarmi Chloe, non sono abbastanza forte in questa forma"

"Non capisco Dromos,come posso aiutarti, sono solo umana!"

"Io sono il figlio di Lucifer, ma anche di Samael! Ma da solo non so trovare la strada giusta, ti prego Chloe aiutami, Lucifer ti ha insegnato come liberare la tua energia, usala per aiutarmi!"

Chloe capì, poggiò la sua fronte contro quella di Dromos e si concentrò, ripensò ai momenti passati con Lucifer al suo corpo contro il suo, alle sue carezze, ai suoi baci sulla sua pelle e lentamente il suo corpo ricominciò a brillare di una luce prima timida poi sempre più intensa.

"Si, così Chloe, brava" esclamò Dromos.

Di fronte agli occhi sgranati dei suoi amici, Chloe si trasformò in una fonte di luce celestiale che circondò anche il demone.

Chloe si staccò il tanto da guardarlo negli occhi e ordinargli "Ora tocca a te, trova la strada per liberare il tuo corpo!"

Dromos annuì e chiuse gli occhi, un istante dopo le sue rosse ali cominciarono a mutare. Piume candide le ricoprirono scorrendo sulla pelle liscia come onde del mare, i suoi occhi da rossi tornarono neri, gli artigli sparirono "Ce l'ho fatta" mormorò Dromos abbracciando la Detective e alzandosi in piedi, le sue ali bianche emanavano bagliori dorati.

Chloe annuì sfinita, lo sforzo fatto le aveva consumato completamente ogni energia, ma vedere Dromos nella sua forma angelica la riempì di gioia.

"Sei bellissimo" mormorò.

"Sono anche molto più forte, grazie… Madre!" rispose Dromos quindi si avvicinò ad Ella che lo guardava orgogliosa e senza parole "Ti amo" le disse stringendola a sé e baciandola, poi alzò una mano per scambiare il cinque con Dan e subito dopo si avvicinò a Maze “Ora non ti sarà più tanto facile battermi sorella, sono diventato grande!” scherzò, Maze nonostante il dolore dovuto alla ferita gli mollò un ceffone “Vedi di non darti troppe arie, sei sempre uno stronzetto!” Dromos rise e la abbracciò.

Sono pronto!” esclamò infine aprendo le ali e dirigendosi verso la battaglia.






   
 
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