Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    27/01/2020    1 recensioni
Questo è il seguito della fanfiction Some Things change. Avrà personaggi nuovi, tra i quali Jack Frost... immaginate cosa potrà succedere sapendolo nella vita di Elsa, Anna e company.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“E’ tutto pronto per stasera?” – domanda re Kristoff di Arendelle alle domestiche, indaffarate a sistemare tovaglie di pizzo, stoviglie e calici d’argento, striscioni e palloncini, nella sala ricevimento più grande di palazzo.

“Si, maestà. Non manca nulla” – risponde la più anziana delle donne.

“Deve essere tutto perfetto, mi raccomando. La mia Anna ama i compleanni e questo sarà indimenticabile”

Il trambusto esterno mette in allerta il sovrano e le cameriere.

“Usciamo tutti, non vorrei fosse lei e scoprisse la sorpresa” – si affretta a lasciare la stanza.

Ma può tirare un sospiro di sollievo.

“Bambini, insomma cos’è questo baccano?” – riconosce i gemelli, di quattro anni, per i corridoi.

“Papino, ma Agnarr mi dà fastidio” – brontola la principessina.

“Non è vero”- si difende il fratellino, facendo la linguaccia.

“Hey, non mi piacciono questi versacci. Chiedi scusa ad Iduna” – gli ordina Kristoff, ormai con la pratica divenuto un genitore impeccabile e un ottimo e rigoroso re.

“Ok, scusa Idy” – si rassegna il piccolo, sottomesso al volere paterno.

La bambina, fiera di aver vinto sul gemello, a testa alta e l’aria snob, gli passa davanti accingendosi ad andare in biblioteca.

“Uffi, la difendi sempre” – si imbroncia, incamminandosi nella direzione opposta a quella della sorella.

I nobili più piccoli di palazzo sono così diversi che persino i loro genitori faticano a riconoscerli come gemelli.

Non solo perché di due sessi ovviamente distinti, ma soprattutto per modalità di comportamento.

Iduna è davvero la classica principessina dai modi altezzosi e la voglia di vincere sul fratello che,al contrario, è tanto buono quanto ingenuo. Ogni scherzo affettuoso si trasforma in litigata e a dover chiedere scusa è sempre e solo lui.

La sua unica salvezza è l’adorata sorella maggiore, Ineke.

La ragazzina, quasi quattordicenne, è sdraiata sul letto, a pancia in giù e legge un libro dei tanti della biblioteca reale.

Sente bussare e accoglie il fratello.

“Keke, posso stare qui con te?” – le domanda, portandosi un dito in bocca.

La grande gli fa segno di sedersi accanto a lei. Adora, poi, il nomignolo datole dal più piccolo dei suoi fratelli.

“Che succede? Hai litigato con Iduna per caso?” – gli domanda, giocando teneramente con i ricciolini biondi del bambino.

“Lei è la preferita” – spiega, mostrando le insicurezze di fanciullo.

“Non dire sciocchezze. Papà stravede per entrambi, anzi. Devo dire che con voi è meno rigido che con me e Aurora”

“Ti devo confessare una cosa” – precisa poi Agnarr, sussurrandole all’orecchio – “Papà ha paura che trovate il fidanzatino”

La reazione immediata di Ineke è arrossire e portarsi una mano sulla fronte, rassegnandosi di fronte all’estrema gelosia paterna.

“Ieri ti ha visto chiacchierare con Samuel, il figlio del sarto e ha iniziato a dire cose strane” – ridacchia il piccolo, ricordandosi le parole di Kristoff.

Scende dal letto e impostandosi, imita il re, anche con la voce  e rappresenta la scena – “Non vorrà mica andare via da palazzo e lasciarmi solo? È la mia bambina… è la mia bambina”
La scena è esilarante e Ineke non sa trattenere la risata composta, insegnatale dalle dame di compagnia.

Il caos proveniente dalla sua camera viene udito proprio dall’ex montanaro che, curioso, sbircia dalla porta semiaperta.

Ecco che un colpo di tosse, di quelli forzati per attirare l’attenzione, lo spaventa.

“Ehm…amore, ciao. Credevo fossi alle prese con le udienze. Cosa fai?”

“E’ quello che mi sto chiedendo io adesso su di te” – puntualizza Anna, con le mani intrecciate al petto.

Notando il rossore in viso del coniuge, aggiunge “Non stavi spiando Ineke, vero?”

“Certo che no. Sentivo che ridacchiava ed ero curioso di sapere…”

“Credo che tu stia diventando estremamente geloso” – sostiene la regina, nonostante le piacesse quel lato di Kristoff.

“Ho le mie buone ragioni per esserlo” – precisa Bjorgman.

“Perché?” – a quel punto Anna inizia a divertirsi di fronte al classico papà di figlie femmine, super geloso e possessivo.

“Dai, inutile negare che è un ottimo partito. Ed è anche bellissima” – elenca sulle dita tutti i vantaggi che un ipotetico Lui otterrebbe conquistando la sua primogenita.

“Quando dovrà sposarsi, un giorno, cosa farai? La chiuderai in camera impedendole di uscire?” – lo prende in giro la sovrana.

“Certo” – risponde Kristoff senza esitazione.

La risata di Anna mette l’ex montanaro di fronte alla sua grave situazione.

“Sono ridicolo. Non riesco ancora ad accettare il fatto che abbia quasi quattordici anni” – confessa, nostalgico.

“Amore mio..” – si avvinghia a lui e, cingendolo con le sue esili braccia, gli sussurra – “Non sei ridicolo” – gli dà un dolce bacio sulla guancia.

Poi torna a scherzare - “Sei sempre il solito bambinone”

“Ah si? Se ti prendo, ti conviene scappare”

I due sovrani, ancora follemente innamorati come il primo giorno, non hanno mai smesso di comportarsi da adolescenti. Si rincorrono, si baciano in presenza dei figli, si coccolano sul divano accanto al camino, si prendono in giro e bisticciano come una coppietta alle prime armi.

Il loro amore così forte è dato proprio da questo dopotutto.

Raggiunta la camera da letto, Anna cerca di chiudere la porta impedendo al marito di farle quello che lei odia di più…il solletico.

Non fa in tempo che Bjorgman blocca l’uscio con le sue possenti mani.

“E ora?” – domanda, facendole l’occhiolino.

A quel punto, la bella regina lo tira a sé e una volta all’interno, gira la chiave nella serratura.

“Siamo soli, re Kristoff di Arendelle… che pensi di farmi adesso?” – lo provoca lei alzando le braccia in segno di resa.

Il biondo, ridacchiando, la solleva da terra e la adagia sul letto.

Il seguito è noto solo a quelle quattro mura che assistono a momenti di puro amore e di indomabile passione.

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 “Vi piace Arendelle?” – domanda Ingrid ai nuovi arrivati, dopo aver mostrato loro il regno, più bello del solito grazie ai colori e al calore dell’estate.

“Molto”-  risponde Letizia, guardandosi attorno estasiata dalla serenità della gente e dalla estrema cura dei luoghi. Il suo occhio cade subito su una statua che domina la scena e la piazza. Li osserva con molta attenzione.

“Vedo che ti piace l’opera che la regina Anna ha dedicato ai genitori” – nota la signora Bjorgman.

“Adesso sarà meglio rientrare. Mia sorella sarà esausta” – prende parola Jack, premuroso fratello maggiore.

“Non volete vedere il palazzo?” – chiede Ingrid, intenzionata a presentare i suoi amici alla famiglia.

“Possiamo davvero entrare lì?” – i grandi occhi verdi della bambina si illuminano all’idea di varcare i cancelli reali e mettere piede in un mondo agiato che non le appartiene e di cui ha sentito parlare solo nei racconti e nelle fiabe di Jack.

“Certo, scommetto che i miei nipoti saranno felicissimi di conoscerti”

 A passo veloce percorrono i metri che li separano dall’ingresso.

Ingrid saluta le due guardie che ricambiano con un sorriso.

“Wow” – esclama Letizia, di fronte all’enorme portone d’ingresso; i corridoi immensi, le pareti alte e arricchite di quadri, lasciano la baby Frost senza parole.

Le sembra irreale che qualcuno potesse abitare lì.

Anche Jack osserva nei dettagli i dipinti e i tappeti che coprono i pavimenti.

Resta immobile davanti all’immagine dei regnanti con i loro figli.

“Questi sono mio figlio Kristoff, sua moglie Anna e i loro bambini” – spiega Ingrid.

“E lei?” – domanda il ragazzo, indicando il quinto spirito.

“Lei è Elsa”

“Elsa…quella Elsa?” – ripete lui, sorpreso.

“Perché? La conosci?” – interviene, stupita, Letizia.

“La sua fama la precede” – puntualizza il biondino.

Un vociare improvviso interrompe la conversazione e delle figure avanzano verso i tre.

“Nonna” – gridano in coro Ineke e Agnarr, dopo averla riconosciuta.

Il bambino le salta al collo, stringendosi forte, mentre la maggiore saluta la Bjorgman con un tenero bacio sulla guancia.

“Amici miei, vi presento due dei miei nipoti”

“Nessuno mi aveva detto che c’era un comizio nei corridoi” – ridacchia una persona alle loro spalle.

Tutti si voltano in quella direzione.

“Elsa!” – esclama, piacevolmente sorpresa, Ingrid.

“E’ lei la Elsa che dicevate?” – sussurra Letizia al fratello.

Lo sguardo di Frost è fisso sulla neo arrivata, la cui bellezza l’ha pietrificato.

Non si accorge neppure che la signora Bjorgman lo ha presentato ad Elsa.

Sembra tornare con i piedi per terra quando è la nobile ad avanzare verso di lui e a parlargli – “Tutto bene?” – chiede.

“Ehm… si si” – risponde, imbarazzato.

“Comunque piacere io sono…”

“Elsa, siamo informatissimi” – si intromette, fiera, la bambina.

“E tu piccina come ti chiami?” – le domanda dolcemente.

“Letizia, ma per gli amici Leti” – risponde, stringendole una mano.

La giovane donna è sorpresa che il contatto con il suo arto freddo non abbia sorpreso la piccola. “Zia, scusa se interrompo la chiacchierata, ma che fine ha fatto Aurora?” – interviene poi Ineke, notando l’assenza della sorella.

“Ah giusto, perdonatemi. Stavo dimenticando di dirvi che è nella stalla con Sven. Vi aspetta tutti lì”

“Nella stalla? Come mai?” – si chiede, confuso, Agnarr.

“E’ stata nella foresta incantata con te per giorni e appena rientra il suo primo pensiero è chiudersi nella stalla?” – Ineke è spiazzata da tale comportamento.

Effettivamente non è da Aurora non correre in primis dalla famiglia e riabbracciarla.

A passo rapido, tutto il gruppo raggiunge la ragazzina.

Giunti a destinazione…

“Bentornata” – la saluta il fratellino, abbracciandola.

Ineke resta in disparte, ancora dispiaciuta di essere stata messa da parte dalla persona che aspettava da giorni con ansia.

“Non mi terrai il broncio per mesi, vero?” – la provoca Aurora aprendole le braccia in attesa di accoglierla a sé.

“Inutile che mi guardi con occhi dolci. Conosco la tua tattica” – replica la grande.

“Non mi perdoni neppure se ti mostro chi ti ho portato” – a quel punto la tredicenne si sposta e lascia avanzare qualcuno di familiare.

“Penny” – l’espressione imbronciata di Ineke muta improvvisamente.

La renna che tanto ama e’ lì e riconoscendo l’umana sua amica inizia a saltellare di gioia.

La principessina le corre incontro e si china verso di lei, aggrappandosi al suo collo.

Le sue lacrime commuovono i presenti e i singhiozzi fanno da sottofondo al momento di ricongiungimento tra una ragazzina e un animale che si erano affezionati l’una all’altra anni addietro.

“Rimarrà qui per sempre?” – la richiesta di Ineke è rivolta alla zia, avendo timore che quella fosse solo una visita.

“Stavolta sì. Lei è triste senza di te. Da adesso possiamo considerarla di famiglia e così Sven avrà una compagnia”

Le grida di felicità di Ineke cancellano le arrabbiature di poco prima.

“A proposito di regali e sorprese, Elsa domani è il compleanno di Anna. Tu ci sarai per festeggiarla?” – le domanda Ingrid.

“Ovviamente. Avete spedito gli inviti anche ai parenti oltre confine?”

“Certo, me ne sono occupata personalmente” – ne è fiera la signora Bjorgman.

“Bene, ci attende una festa favolosa. La renderemo la persona più felice del mondo”

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“Tesoro, domani partiremo all’alba per arrivare da Arendelle” – a dare la comunicazione è una donna dai lunghi capelli biondi che, coricandosi a letto si rivolge al consorte.

“Perfetto Helen. Sono sicuro che ci divertiremo tanto alla festa”

“Ne sono certa. Le mie cugine non le vedo da anni ormai. Credo sia giunto il momento di riconogiungere le famiglie” – elettrizzata dall’idea, la donna si assopisce serena.

“Chissà come sarà Arendelle oggi. E’ passato troppo tempo dalla mia ultima visita lì. Mi domando la cara, dolce, Anna e la sorella magica, come stanno vivendo da potenti regine… scommetto che rivedermi non farà piacere a nessuna di loro” – ridacchiando sotto i baffi, chiude gli occhi e crolla anche lui nel mondo dei sogni.

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