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Autore: lagertha95    29/01/2020    3 recensioni
Saudade è una parola portoghese che non trova una traduzione in italiano e che rappresenta il nostalgico rimpianto misto a dolcezza e desiderio.
Questa raccolta di drabble percorre in modo disordinato la vita di Alberto e Diana ed è raccontata dalla voce di lei e dà voce a ricordi, sensazioni e attimi di vita vissuta insieme al suo grande amore.
Questa storia partecipa alla Challenge delle Mani indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sale a tutti/e!
Eccoci con la seconda parte di questa raccolta di drabble scritta per la Challenge delle mani.
Spero vi piaccia 
Baci Lagertha

VI. Nyx
 

Prompt 6 – zampa e mano

“Non uccidermi!” esordii entrando in casa e alzando l’unica mano libera.
Albero mi guardò sorpreso, alzando gli occhi dalla Settimana Enigmistica.
“Che è successo?” chiese poi, guardando sospettoso la mano che tenevo nascosta dietro la schiena.
Un miagolio lievissimo, quasi inudibile, gli rispose e io portai davanti a me il cestino in cui stava un minuscolo gattino, tutto nero e con enormi occhi gialli.
“Avevamo detto…” iniziò, sospirando.
“Lo so, ma era in un fosso e stava iniziando a piovere.” risposi io, posando il cestino sul tavolo.
Il panterino uscì barcollando e posò una zampina, morbida e rosa, sulla mano grande e callosa di Alberto.
“E sia. Si chiamerà Nyx.”

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VII. Ezechiele 25:17
 
Prompt 7 – dito sul grilletto

“Come fa a piacerti un film così?”
Ad Alberto, Tarantino non è mai piaciuto, così decide di farmi questa domanda proprio nel mezzo della mia scena preferita, pur sapendo quanto odi chi fa domande durante un film.
Jules punta la pistola addosso a quell’idiota che ha cercando di fottere Marsellus Wallace, ha il dito sul grilletto, le mani curatissime di un killer. Che scena.
“Ehi, mi rispondi?”
In questo momento vorrei essere Jules e avere il dito sul grilletto di una pistola puntata contro Alberto.
“Ezechiele 25:17”
Inizia il monologo di Jules, Alberto forse capisce la sacralità del momento e si zittisce.
Io giungo le mani davanti al viso. Finalmente.

[110]

 

VIII. Ricordo
 
Prompt 8 – baciamano

Abbiamo appena finito di fare l’amore.
Alberto mi abbraccia e io strofino il naso sul suo petto.
Mi prende una mano, intreccia le dita, se la porta alle labbra e la bacia.
Anche la prima volta che ci siamo visti mi ha fatto il baciamano.
Era ubriaco e non ci conoscevamo. Crollò in ginocchio davanti a me e, tanto per darsi un tono, mi prese la mano e la baciò urlando “Sposami!”. Fece ridere tutto il locale.
Guardo le nostre mani poggiate sul suo petto: 10 anni da quel giorno e ancora mi fa il baciamano.
Bacio la sua mano anche io e mi accoccolo di più contro di lui.

[110]

 

IX. Paura
 
Prompt 9 – mano ferita

“Cazzo!” grido, lasciando cadere il bicchiere nel lavello e avvolgendo la mano nel canovaccio.
Alberto accorre preoccupato e impallidisce vedendo lo straccio inzupparsi di sangue.
“Andiamo al Pronto Soccorso.” ordina, spaventato.
“Non serve, è solo un taglio.” rispondo, ma mi sento sempre più debole.
Alberto non ascolta. Mi prende in collo e mi carica in macchina.
Al Pronto Soccorso mi curano subito.
“15 punti e tu dici che non era niente!” borbotta mentre il medico chiude i punti e mi fascia la mano. Poi mi bacia sulla fronte e aggiunge “Mi hai fatto spaventare.”
“Starò più attenta, promesso.” rispondo io, godendomi le sue labbra calde sulla fronte sudata.

[108]


 
X. Colpa
 
Prompt 10 – mano tagliata

Alberto è tornato a casa sconvolto.
Mario ha perso una mano in officina, mentre lui e Alberto lavoravano insieme.
Trema, mentre mi racconta, ancora incapace di capire come sia successo.
La sega circolare purtroppo non perdona, ma se non altro i medici dicono che grazie a Alberto che ha messo subito la mano nel ghiaccio e lo ha portato in ospedale, Mario ha buone probabilità di farsi riattaccare la mano e riacquistare un minimo di mobilità.
Lo cullo mentre si guarda le mani, incolpandosi di qualcosa di cui non può prendersi la colpa. Lo cullo finché non si addormenta e neanche allora smetto di farlo, sentendolo agitarsi nel sonno.

[109]
   
 
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