Cap. 6
Quando James si girò, vide Lily Evans
in piedi davanti a lui. Era favolosa nel suo vestito viola chiaro; i capelli
ramati, avvolti in un nodo dietro la testa, ricadevano con dei morbidi boccoli
sulle spalle nude e lisce. La linea del vestito, che si stringeva in vita per
poi proseguire dritto fino ai piedi, evidenziava le forme di un corpo perfetto
e levigato. James rimase per un attimo a fissare i
suoi occhi verde smeraldo, come paralizzato alla vista di tanta bellezza. La voce di Lily, come se provenisse da un paradiso lontano, lo
richiamò alla realtà.
-
Ti…
ti ho portato questo – disse porgendogli un libro. James
lo guardò. Romeo e Giulietta, di William Shakspeare.
-
G-grazie… – rispose lui – lo leggerò con piacere…
-
Mi
raccomando, niente magie… – sorrise lei.
-
Stai
tranquilla… – James sorrise a sua volta. Magie?
Sirius era
ancora là fuori a combattere contro Piton! –
Devo… – cominciò, ma si accorse che la serratura dietro di lui si era chiusa.
-
Dove devi andare? – gli chiese Lily.
-
Io… beh, ecco…
– cercò di spiegare affannosamente James. D’un tratto s’accorse che lui e Lily erano soli in quella
stanza. Si trattava di un salone molto grande, con un bel lampadario in mezzo e
un caminetto scoppiettante sul muro opposto. Le pareti erano ricche di quadri
bellissimi, il pavimento ricoperto di soffici tappeti, e tutt’intorno
al perimetro della sala c’erano delle sedie. Una musica invitante aleggiava
nell’aria, quasi volesse trascinare i due in una danza
senza fine.
-
Questa… che
cos’è questa? – chiese James guardandosi intorno.
-
A me sembra una sala da ballo – rispose tranquillamente Lily. (ma và?? n.d.iaia)
Una
sala da ballo… improvvisamente tutto fu chiaro a James.
Il Ballo di Natale, quelle scuse per non parlarne con
nessuno…
-
Tu… tu
sapevi…? – chiese ancora a Lily.
-
Oh, no –
rispose lei – credo che abbiano fatto lo stesso
scherzo anche a me. Sai, Kelly e quei tuoi amici…
James ebbe in un
fremito la sensazione di voler uccidere uno per uno gli
autori di quel piano, ma fu una sensazione che passò subito.
-
A-allora noi… – “Fermo, James, non si dice
mica così!” – ehm… vuoi ballare?
Posò
il libro su una sedia e prese dolcemente Lily tra le braccia. Cominciarono
lentamente a danzare, l’uno appoggiato all’altra,
sulle note della musica emanata dalla sala. All’inizio erano un po’ impacciati,
ma dopo qualche minuto si scoprirono ottimi ballerini entrambi, ed andarono
avanti a volteggiare per la stanza. James,
dimenticato del tutto l’odio verso Sirius e gli
altri, respirava a fondo il profumo nei folti capelli di Lily, e le sfiorava
leggermente le spalle con le mani. Per quanto la realtà affermasse
il contrario, era convinto di vivere uno stupendo sogno, uno dei tanti che
ripercorreva ogni notte: lui, la ragazza che amava tra le sue braccia, la
musica tutt’intorno. Se era
un sogno, si disse, non voleva svegliarsi per nessun motivo al mondo.
Lily,
il capo appoggiato sulla spalla di James e gli occhi
chiusi, ondeggiava sulla magia di quelle note dolcissime, nella situazione in
cui aveva sperato per tutta la vita, con il ragazzo che amava, tra le sue
braccia, da soli.
Intorno
a loro, fuori, cominciava a scendere una neve soffice e leggera, cornice
perfetta per i due innamorati, in quella magica notte di Natale.
EPILOGO
-
Ahi, porc… maledizione, perché sono sempre io
quello che finisce peggio?? Te la farò pagare, Mocciosus, fosse l’ultima cosa che faccio!!
-
Ssst, zitto, Sirius… guardali, come
sono dolci…
-
Remus! Ma come, non potevi darmi una mano, dannazione?? Cos’è questa puzza?… ARGH! I MIEI CAPELLI VANNO A FUOCO!!
-
E piantala adesso – gli intimò Kelly
– finirà che ci sentiranno!!
[Sirius corre da una parte all’altra]
-
Anf anf… spero solo che adesso se la cavi, quell’idiota… a momenti
rovina tutto, per fortuna che ci sono io…
-
Già già – borbottò Peter
– oh, guarda! Cominciano a ballare, che carini…
-
Bah, continuo
a dire che IO non ci sarei cascato, in tutta questa
storia…
-
Devo dire che Lily sta molto bene con quell’acconciatura…
– disse Remus ignorandolo totalmente.
-
Oh, quella è
opera mia… – sorrise Kelly.
-
Anche mia sorella ha un vestito del genere, solo più lungo… –
continuò Remus.
-
Ehi aiutatemi
un po’, qua… – li implorò Sirius spegnendo le ultime
fiammelle che aveva in testa – …sigh, ma perché
nessuno mi dà mai retta…
-FINE-