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Autore: shana8998    29/01/2020    2 recensioni
Hannah è una studentessa modello. Una di quelle ragazze super intelligenti che non gode di alcuna popolarità nella sua scuola.
E' terribilmente infatuata di Justin Kohl uno dei ragazzi più ambiti della scuola che però la ignora totalmente.
Ma Justin non è l'unico ad essere popolare ed ambito alla Briar. Garret Graham un altro sportivo della Briar , è quel tipo di ragazzo senza nessun ritegno morale , uno sciupa donne viziato ed arrogante capitano della squadra di Hockey.
Dopo l'ultimo esame andato pessimamente per lui, Garret si troverà costretto a chiedere aiuto alla "secchiona" non che sconosciuta Hannah. Così stabiliscono una sorta di patto. Lei sarà la sua tutor per tutto l'anno mentre lui fingerà di essere il suo ragazzo , così da attirare l'attenzione di Justin. Ma qualcosa va storto e quella finzione fra i due non sembra più così falsa.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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                                                                                   Hannah
Sto facendo pranzo con Justin Kohl.
Siamo già usciti un paio di volte , forse anche più.
E' così gentile , dolce , educato. Ma non è Graham.
 E' passata l'ennesima lunga settimana ma questa volta , il lunedì sa meno di tristezza e rancore.
Attraverso la sala mensa con il mio vassoio fra le mani ed il solito sugo al curry fumante , ma non c'è serpe Sins a ribaltarmelo addosso, piuttosto c'è Justin al mio fianco.
E' simpatico , veramente più di quello che mi aspettavo.
-Che ne dici di quel posto?.-. Fa indicando un punto fra i tavoli blu della mensa.
-Va bene.-. Passiamo fra i tavoli e ci guardano tutti.
C'è anche Allie. Le passo a qualche tavolo di distanza , ma il suo volto cinereo è una costante per tutto il tragitto fra un tavolo e l'altro. Le ho soffiato il ragazzo è atroce , mi sento una merda.
Jason e Tom non mi guardano mai in volto , piuttosto mi evitano come la peste e Nell da qualche giorno non cerca nemmeno più di cambiare strada quando mi vede  come fa quando si sente in difetto. Invece mi passa affianco facendo finta di non conoscermi.
Tornando al discorso Graham. Non lo sento da diversi giorni. So che è partito per una partita di Hockey , e tornerà questa sera  dopo due settimane fuori.
Sono stata bene sapendo che lui non era qui, non era presente . Ho potuto vivermi questa situazione con Kohl , in piena serenità come se dovessi tenerglielo nascosto. "Non ha senso Hannah" , mi martello il cervello cercando la spiegazione a quella sensazione di peso allo stomaco mentre penso che a breve tornerà alla base.
Kohl si siede per primo ed iniziamo a scherzare commentando il cibo della mensa , che beh, lascia a desiderare.
-Hannah, stavo pensando, ti piacerebbe venire ad una festa questa sera?.-. Mi guarda mentre manda giù un boccone di riso al curry.
-Si, mi piacerebbe.-. Sorrido.
-Bene, allora dopo le lezioni ti lascio l'indirizzo. Sono sicuro che ti piacerà.-.
Justin è un ripieno di dolcezza. Ma non solo, ha sempre qualcosa da fare, da dire , da organizzare . Una biglia luminosa in movimento costante. Sto bene con lui .
Termina il pranzo velocemente e si solleva dalla sedia. 
-Ti dispiace se ti lascio sola? Ho gli allenamenti di football.-.
-Ah, nono va pure.-. 
Mi saluta regalandomi un bacio. Ho le farfalle nello stomaco. Ci baciamo. Mi bacia davanti a tutti...
Rimasta sola al tavolo decido di passare il restante quarto d'ora a sbirciare Myspace.
Ci sono le peggior foto di alcuni confraternitani ubriachi e fatti, qualche ragazza che vomita, qualche bacio fra gente a me del tutto sconosciuta.
Scorro ancora ...
Domanda:-Quoto sessanta su cento che la Welss si scopa sia Kohl che Graham.
Sbarro le palpebre. Lo stato era scritto da Allison. Dio sono quasi impressionata, non sa fare di meglio?
Abbasso l'apparecchio puntando con uno sguardaccio acido , il tavolo di Allie.
Ricaccio la peggior smorfia di disgusto mentre la vedo ridacchiare con il cellulare in mano , assieme a Tom.
Dai che oggi ci accapigliamo anche io e lei.
Faccio la cosa più viscida che una ex amica possa fare. Pubblico la seguente risposta :-"Quoto cento su cento che Allison ha le corna da Kohl"-.
Voglio eliminarla un minuto dopo, ma non faccio in tempo. I like sono molteplici ed il mio cellulare non fa altro che vibrare.
Vedo Allie alzarsi con il viso furibondo.
Amica hai infastidito la stronza sbagliata! Penso per un attimo. Ma mi pento anche di quel pensiero come del post, troppo tardi.
Cammina a passi svelti e pesanti, piazzandosi davanti al mio tavolo.
-Ehy brutta sfigata. Sappi che io a Kohl, me lo scopo ancora.-. Mi punta il dito contro. -Quindi qui, l'unica cornuta sei tu.-.
Sto masticando a bocca aperta una chewingum , e ho tipo l'aria da "dici a me?".
-Cosa ti fa pensare che a me la questione interessi Allison?.-.
Mi sollevo ed afferro la mia borsa.
Resta interdetta a guardarmi con una faccia impietrita da oscar.
Mi schiarisco la voce . -Se non hai nient' altro da aggiungere..-. Ho una faccia di bronzo impagabile , ma il mio cuore si sta frantumando. Lo sento.
-Sono felice di averti cancellata dalla mia vita.-.
Ho una fitta in petto.
Volta i tacchi e le guardo le spalle , mentre si allontana. Ho voglia di piangere . Si, vorrei gettarmi alle sue braccia e pregarla di perdonarmi, anche se lei è stata la prima stronza.
Mi giro e cammino verso l'ingresso. Spalanco l'anta con l'oblò e raggiungo il corridoio. Così , senza nemmeno decidere la reale destinazione da raggiungere.
Decido solo che per oggi può bastare. Saltare due ore di lezione mi costeranno care , ma sarà studio accumulato a quello che già ho lasciato indietro, perciò questi stragrandi cazzi.
Arrivo al mio armadietto , c'è un foglio di carta che sbuca da una delle tre fessure al centro del ferro.
E' di Justin c'è un indirizzo , un orario . E' la festa di confraternita a casa sua che si terrà questa sera.
Bene , qualcosa che mi tirerà su il morale per il resto della giornata.
Andrò a casa di Justin. E' la prima volta, sono emozionata.
So che non  vive in un dormitorio. I suoi genitori hanno comprato una casa tutta per lui. Ed è enorme, con tanto di piscina all'esterno. So anche che fa delle feste da favola ed io, stasera parteciperò ad una di quelle.
Poche ore più tardi mi preparo nel bagno della Briar. Ecco c'è un'enorme parentesi più triste in tutto questo. Garret è partito, Nell ed io non condividiamo più la stanza ed io da due settimane dormo in auto come una rom. Non mi posso permettere una stanza o, per lo meno,  non ancora. Lavoro. Faccio la cameriera in un pub accanto alla Briar, ma lo stipendio deve ancora arrivare , perciò per ora ho la mia confortevole utilitaria a farmi da casa.
Ho indossato un tubino nero a maniche lunghe , delle converse nere e , mi liscio i capelli castani corti sotto le orecchie  in un caschetto perfetto.
Non sono tanto per il Make-up , ma questa volta voglio mettermi del rossetto rosso sulle labbra.
Sono migliorata. Da Patty del "mondo di Patty"ora sono vestita tipo teenager alle prese con la prima festa in discoteca....di pomeriggio.
Guardo il mio riflesso nello specchio tipo una quindicina di volte. Non sono sicura , poi lo sono e sto per chiudere la mia borsa, ma poi la riapro e tiro fuori l'astuccio che poi, ovviamente, torno a riporre. Uffa!
Lo ributto dentro lo zaino. Vado. Basta , come sono, sono. Non devo far più colpo su nessuno , Justin mi ha invitata la mia missione è compiuta.
Finalmente dopo il primo anno alla Briar ed il mese appena passato , sono riuscita a farmi notare dal ragazzo che desidero di più al mondo. Socchiudo le palpebre per guardare il suo viso, come se fosse qui.
Garret. Spalanco gli occhi e tossisco più volte.
Perché quando penso qualcosa di romantico su Kohl appare lui come uno spettro?
Sospiro.
Guardo l'orologio fuori dalla porta del bagno, dal piccolo rettangolo in vetro al centro della porta.
Sono in ritardo.
Metto tutto alla rinfusa dentro la borsa, e corro per il corridoio della scuola. Un bidello mi saluta chiamandomi per nome. Penso che mi considerino parte dell'arredamento ormai.
Mi getto in auto inserendo la chiave nella fessura e parto a tutto gas.
-Allora dove ha detto che era?.-. Sfilo il foglietto dalla custodia del mio cellulare e lo leggo.
Sono nella direzione giusta.
Guido mentre la gioia mi trasuda da tutti i pori. "Vorrei tanto parlare con Garret"
Mentre penso quella frase non vedo un'auto tagliarmi la strada. Freno di colpo.
Ok Hannah. Così non va . O pensi a Justin o a Garret, e nel frattempo che pensi sei pregata di guardare la strada . 
Cazzo, il fatto che io sappia che lui rincaserà questa sera mi ha letteralmente sbattuto come si sbatte un uovo prima di romperlo.
Ecco che a breve l'euforia sciama quando arrivo ai piedi di casa Kohl.
Dentro di me ho qualcosa di molto simile ad uno Tsunami. Sentimenti come gioia ed euforia si mescolano a paura , a caso, e se per una parte di me  credo di dover andare via e tornare da Garret , l'altra mi dice chiaramente che sono una stronza e pure ebete e che tutto quello che voglio è li dentro che mi aspetta.
Alla fine scendo.
Ho il cuore in gola e sono legata come pinocchio , mentre cammino , quasi che sento le gambe cedere sotto il mio peso.
La porta è aperta quindi dubito che lui mi accoglierà.
Sento musica , frastuono e voci provenire dall'interno. Quando varco la soglia  vengo sommersa da un mare di teste che si muovono a ritmo di musica. Passo facendomi largo fra la gente senza urtare nessuno, in punta di piedi , perché, infondo una tipa come me è così che si muove.
Sono spaesata , non conosco nessuno in questa casa.
Sono tutte facce sconosciute , poi c'è qualcuno di più famigliare , ignoro il loro nome ma so per certo che fanno parte della squadra di Justin. Cammino visitando il piano terra della villa, finchè non mi ritrovo sul retro. C'è una piscina enorme , proprio come dicevano. C'è gente che si tuffa e la musica rituona rimbombante ovunque. Questo posto mi ricorda un po' il film di Nima Nourizadeh "Project X". 
Non sono mai stata a questo tipo di feste e dovrei urlare dalla gioia invece di piagnucolare dentro la mia testa :"Voglio tornare alla mia casa-macchina". 
-Hannah.-.
Alla fine quando sono in preda alla disperazione e sto modellando nella mia testa l'idea di abbandonare il campo, la voce di Justin mi raggiunge come pioggia calda.
Mi mette una mano attorno alla vita . Lo guardo sfoggiando il miglior sorriso che potessi ricacciare.
-Sei arrivata finalmente.-. Mi schiocca un sonoro bacio sulle labbra.
Ha un bicchiere per mano. Contiene della birra , anche le sue labbra hanno quel sapore.
-Bevi?.-. Mi chiede.
Annuisco in fretta. Ho bisogno di rilassarmi e so, che l'alcool mi aiuterà.
Torniamo dentro e Justin come un vero cavaliere  mi fa strada verso un enorme salotto pieno di gente.
-Cosa preferisci ? Rum , Vodka ?.-. Mi chiede sfilando un bicchiere in plastica rossa  dalla pila di bicchieri.
-Vodka.-. Non l'ho mai bevuta ma vedo albergare sulla tavola , un 'invitante bottiglia rosa con scritto pesca sull'etichetta. Gliela indico e lui ci riempie il bicchiere.
Facciamo "cin" sbattendo i bordi di plastica e guardandoci con enormi sorrisi.
-A questa festa magnifica!.-. Grida poi, alzando il bicchiere difronte a tutti.
Qualcuno applaude , qualcuno grida, altri ripetono la medesima frase.
Scoppia un brano nelle casse e l'intera casa trema sotto i salti di quella gente.
-Dio Justin, è grandiosa questa festa.-. Dico mentre ci aggiriamo per la casa.
Mento. C'è gente che alle 20 di sera è già ubriaca e vomita in cortile, ragazze in costume bagnate fradice per l'acqua della piscina che pomiciano tizi , di cui so per certo non conoscano neanche il nome, buttate sui divani , sulle amache all'esterno , ovunque...E poi c'è la cucina.
-Mi aspetti qui o entri?.-. Perché non dovrei seguirlo? -E' un problema se vengo con te?.-.
Muove la testa mimando di no. -Però poi devi giocare.-
Ecco, ricordatevi bene queste parole , perché da quel momento accade tutto troppo in fretta , troppo confuso .
Entriamo chiudendoci la porta alle spalle. Due ragazzi sono curvi sull'isola , hanno delle carte di credito strette fra le dita e stanno pettinando un mucchietto di polvere bianca .
I miei occhi si spalancano . Ho paura.
Justin mette l'indice sotto la base del mio bicchiere e me lo spinge verso la bocca.
-Tutto d'un fiato , da brava.-.
Ecco il mio difetto. Non ho la prepotenza nel dire "NO". Ho sempre criticato chi come me non dice di no, chi si rassegna alle circostanze , e che immobile si lascia malmenare da ciò che gli accade attorno. Ho sempre predicato bene e razzolato male a quanto pare.
Mando giù di colpo la bevanda e Justin , sceglie per me , riempiendomi il bicchiere con un altro liquido di una bottiglia che ha tirato fuori da un pensile della cucina.
Non ho il tempo di reazione o il coraggio. Bevo , un bicchiere dopo l'altro e quando sono a quota tre e la testa inizia a girarmi l'unica cosa su cui riesco a concentrarmi sono loro che stanno tirando sul tavolo della cucina.
-Justin...Credo di sentirmi male...-. Dico. 
Mi manca l'aria. La festa è iniziata da poco più di un'ora ed io sto già male da cani.
Si solleva dal tavolo.
-Vieni qui piccola.-.
Barcollo o credo di farlo, verso l'isola.
Justin mi passa una cannuccia:-Vedi che dopo questa starai meglio.-.
-Ma io...Non ...Voglio.-. O ho il singhiozzo o le parole mi escono così lente che nel momento che penso di dirle ho anche il tempo di aspettarne l'eco.
Mi spinge verso la guancia la cannuccia che afferro con un vistoso sorriso da ebete sulle labbra_ Non chiedetemi perché sorrido_.
La porta si apre proprio mentre tiro su con il naso. Non vedo chi è ma sento il clik dell' applicazione fotografia di un I-Phone.
Justin ed i suoi amici ridono , ma non capisco perché.
Mi tiro su pulendomi il naso. Per un momento sembra andare meglio , l'alcool che ho ingerito è come sparito , ma ho la tachicardia e non posso stare ferma.
Justin mi riporge un bicchiere. Provo a scansarlo con la mano. 
-Uno solo, così la smetti di smascellare.-. Dice e ridono di nuovo.
Sono così uno zimbello da fatta?
Bevo con rabbia , ma l'ultimo sorso è fatale e mi fa ripiombare nella confusione più totale.
Justin mi afferra la mano, attirandomi a se. Mi bacia. Questi baci sono strani. Sono carica a mille, forse è quella roba che ho tirato di naso. Ho voglia di farmi Justin Kohl.
-Perché non vanno via?.-. Chiedo notando che quei due palloni gonfiati in berretto e jeans largo sul cavallo , sono li che guardano.
-Loro sono Jessy e Curt , sono ok.-. Allunga l'ultima parola, mentre si avventa sul mio collo , mantenendo la vita con le mani.
-E devono per forza guardare?.-. Mi sento le gambe leggere , Justin mi tiene ferma ma deve impiegarci la forza.
Sogghigna. 
-E' più divertente.-. 
Corruccio le sopracciglia ed un vistoso broncio mi arriccia le labbra. Le bacia ancora.
-Vieni facciamo un gioco.-. Mi prende per mano e fa cenno ai due di seguirlo.
Saliamo lungo una scalinata in legno corta , che porta al piano superiore.
Non ho le forze ma vorrei chiedergli dove stiamo andando.
Justin si ferma davanti ad una porta e la apre. Barcollo in tutte le direzioni e devo studiare una posizione da impartire ai miei piedi , pur di restare in equilibrio.
Dietro la lastra di legno marrone , si estende disegnando un quadrato ampio , camera sua.
Entra assieme a me , ed entrano anche loro chiudendosi la porta alle spalle.
-Che volete fare?.-.
Mi fa sedere sul materasso dandomi una leggera spinta. Ci rimbalzo sopra.
-Ti piacerà.-.
Mi sale sopra ed inizia a leccarmi collo. 
Vorrei oppormi. Gli blocco le spalle, ma vedo le gambe degli altri due dalla mia posizione, e si stanno avvicinando.
-Hai mai fatto sesso con tre persone insieme?.-. Mi sussurra all'orecchio.
Perdo un battito.
Uno di loro mi sfila il paio di calze color carne che restano agganciate alle converse a stivaletto mentre , Justin mi solleva il tubino su fin sopra alla pancia .
E' in quel momento di lucidità che la vedo. Una foto troneggia su una mensola e riporta la faccia di quell'uomo. L'uomo che mi ha stuprata. Incrocio i suoi occhi e la sensazione che provo è indescrivibile. Simile al dolore di una coltellata , mi fa salire la nausea e brividi martellano il resto attorno allo stomaco.
Ha accanto Justin , ma è piccolo ha forse poco più di dieci anni. So che quell'uomo è stato arrestato, lo per certo perché la notizia uscì su tutti i quotidiani, e non potevo immaginare che fosse il padre di Justin per alcun motivo , avrei potuto, specie perchè il cognome è diverso. Sicuramente lui, riporta quello della madre.
Mentre mi stanno toccando ed ho le loro mani ovunque , mentre mi strappano via le calze ferendomi la carne, mentre mi lasciano morsi e succhiotti sul collo e sulla pancia, il mio sguardo si fa umido. Solo ora realizzo tutto. 
-Lasciatemi.-. La voce mi trema e di fatti , non ascoltano nemmeno.
-Lasciatemi!.-. All'ennesimo avvertimento ignorato prendo tutto il coraggio che ho e sferro un pugno sulla faccia di Justin che si tira su di riflesso e mugola di dolore tenendosi la guancia colpita.
Mi sollevo ricacciando quanta più forza dal corpo e scappo.
Scappo come non sono mai scappata. Senza riflettere , senza pensare a quelle persone che mi stavano guardando pietosa nella mia sfilata della vergogna , questa volta un po' più tragica di quelle che capitavano alle oche della Briar.
I miei passi si riversano per strada , sto piangendo , sono fatta , ubriaca e so che hanno abusato di me un 'altra volta , o quasi. Forse questa volta ce l'ho fatta a salvarmi.
Posso chiamare solo una persona.
-Pronto?.-.
-Garret?....-.


 
   
 
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