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Autore: carachiel    01/02/2020    1 recensioni
All'inizio del 1978, i Queen stanno lavorando all'album Jazz. Una sera come tante altre decidono di uscire fuori a cena per schiarirsi le idee e mangiare qualcosa.
Nel frattempo, Freddie riesce a finire in una situazione a dir poco catastrofica nel posto più disagevole possibile: il bagno degli uomini.
O anche:
Di come Freddie Mercury riuscirà a viaggiare nel tempo.
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La storia originale appartiene a peblezQ ed è stata tradotta col suo consenso.
[TimeTravel!AU] [Modern!Setting] [Traduzione] [Aggiornamenti settimanali]
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Freddie Mercury
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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In Only Seven Days
Atto I - Capitolo 2

 

Freddie esamina i dintorni con la testa confusa, gli occhi appannati mentre sbatte le palpebre, provando a mettere a fuoco. Respira pesantemente, inquieto. È lo stesso bagno - presume - ma sembra... diverso. Non è a pezzi come prima; è anche più pulito, e sembra sia stato completamente rinnovato. Il panico inizia ad assalirlo mentre si alza lentamente, gli arti rigidi dopo la prolungata immobilità. 

Si guarda allo specchio e sospira, vedendo la brutta ferita sulla sua fronte. Cerca di aprire l'acqua, ma si blocca quando realizza che non trova la manopola, e esaminandolo vede che non ve ne sono affatto. 

Sprofonda nella confusione mentre tasta attorno il lavandino come un idiota, domandandosi perché non c'è una dannata manopola. I suoi occhi lucidi esaminano la stanza riflessa nello specchio, domandandosi perché la carta da parati fiorata sia stata rimpiazzata con quelle strane mattonelle bianche traslucide. I dipinti sono astratti e il water - ruota la testa stupefatto, manca il pulsante per lo scarico. 

"Ma che cazzo?" mormora, senza riuscire a contenere la confusione, iniziando a colpire il lavandino disperatamente. 

"Oh, apriti - oh per l'amor del cazzo!" sibila, muovendo le mani freneticamente sotto il lavandino. Improvvisamente, per qualche miracolo divino, il lavandino si accende rilasciando l'acqua sulle sue mani e Freddie lo fissa. 

Prova a tirare indietro le mani e osserva il getto d'acqua spegnersi per poi riaprirsi quando le rimette sotto. 

"Ma... che... cazzo...?" sussurra, continuando a fare avanti e indietro con le mani, guardando il lavandino aprirsi e chiudersi di conseguenza. 

Guarda il tutto con meraviglia - ma soprattutto confusione - prima di decidere di preoccuparsene dopo, deve pulirsi la ferita prima che si infetti. Mette le mani a coppa sotto il rubinetto e sciacqua la ferita con l'acqua tiepida. 

Cerca il sapone e trova un oggetto montato sul muro che recita 'Dispenser Automatico'. Prova ad agitare la mano sotto di esso, salvo poi fare un salto indietro quando l'oggetto, con uno strano rumore meccanico rilascia qualche goccia di sapone schiumoso sul lavabo. Rimette sotto la mano, questa volta lasciandocela per afferrare il sapone ed esaminarlo. 

"Ma che diavolo...?" si domanda, spostandosi per esaminare il dispenser. 

Mette la testa sotto l'oggetto, ma lo rimpiange immediatamente quando quell'oggetto rilascia il sapone dritto nel suo occhio. "Fanculo!" impreca, muovendo le mani alla cieca verso il lavandino per pulirsi l'occhio. "Maledizione!" aggiunge in tono amaro, osservandosi l'occhio arrossato per pulire il resto del sapone. 

Finisce di lavarsi il viso e sospira vedendo il suo aspetto. 'Almeno non sono più insanguinato' pensa prima di aprire esitante la porta ed uscire dal bagno. Già solo esaminando il bagno aveva immaginato di non trovarsi dove doveva essere, ma la vera domanda è: dov'è? 

Sbircia nella sala e trattiene il respiro quando realizza che è lo stesso ristorante, solo completamente ridecorato. Meravigliato, si domanda perché l'aria non sia piena di fumo - prima di scorgere un cartello con una sigaretta barrata e la scritta: VIETATO FUMARE

"In che girone infernale sono caduto...?" si domanda, la paura che lo assale. Si guarda intorno con gli occhi sbarrati, incapace di rilassarsi quando è chiaramente morto ed è in uno strano Purgatorio o Inferno. Quando una mano si poggia sulla sua spalla scatta di mezzo metro, terrificato. 

"Mi scusi signore - non volevo spaventarla! Sta bene?" una minuta donna asiatica lo guarda con le sopracciglia corrugate, la mano ancora sospesa a mezz'aria.

Freddie tenta di comportarsi normalmente e come se non fosse impazzito "Sto bene, cara. Ero sovrappensiero." replica, con un piccolo sorriso "Non trovavo una persona. Cercavo di farmi vedere." aggiunge per buona misura.

Il viso della donna si apre in un ampio sorriso accogliente e annuisce "Capisco. Vorrebbe mangiare? Faccio apparecchiare un tavolo?" Nonostante il sorriso Freddie immagina che è preoccupata da come osserva la ferita sulla sua fronte, può sentire che ha ricominciato a sanguinare. 

Sorride nervosamente, provando a pensare a una scusa decente. Non può mangiare perché ha dimenticato il portafogli in studio. Roger aveva proposto di pagare lui quando erano arrivati, talmente desideroso di cibo giapponese da accettare di pagare per tutti e zittire le lamentele di Freddie. Sorride al pensiero, per poi realizzare che deve trovare i suoi compagni di band. 

Scuote la testa "No, grazie, cara. Penso tornerò a casa. Magari tornerò un'altra volta."

Si affretta fuori dal ristorante e inciampa sul marciapiede mentre fissa con gli occhi spalancati Londra. Fissa stranito le auto, domandandosi perché diamine siano fatte così. 

Sbatte contro qualcuno, girandosi per vedere un uomo di carnagione scura con una strana barba intrecciata che lo guarda malamente, i suoi grossi occhiali tondi che scivolano leggermente giù. 

"Guarda dove vai, amico" grugnisce prima di continuare per la sua strada. 

Freddie lo ignora, troppo impegnato a esaminare confusamente gli strani vestiti delle persone attorno a lui

Nota un giornalaio e ci si avvicina, sollevano un giornale e guardandone la data con gli occhi sgranati: Sabato, 27 ottobre 2018

Sbatte velocemente le palpebre, controllando gli altri giornali per essere sicuro che i suoi occhi non lo stiano ingannando. Si domanda se sia colpa del sapone negli occhi prima di notare una giovane donna che lo fissa, gli occhi spalancati. 

"Mi scusi. È che lei... Sembra... Uhh, familiare..." scuote la testa, ridendo. Freddie le sorride, prima di decidere di chiederle informazioni. 

"Tutto a posto, cara." si raddrizza "È davvero questa la data?" chiede, con quanta più naturalezza possibile porgendole il giornale. 

Lei solleva un sopracciglio "Uhh... Sì?" replica, il tono poco convinto mentre tira fuori qualcosa dalla tasca. Osserva stranito il sottile oggetto tra le sue mani. Lei preme un pulsante sul lato e il piccolo schermo si illumina, mostrando la data e l'ora, assieme alla foto della ragazza con un cane. 

Lei lo guarda di nuovo "Ha bisogno di chiamare qualcuno?"

Freddie ci pensa, realizzando che no, non può chiamarli perché, se è davvero il 2018, sicuramente non avrà più i loro numeri, prima di replicare "Oh, no cara. Mi ero solo dimenticato che era sabato." lei sorride, salvo poi occhieggiare la sua fronte "Sono caduto l'altro giorno." mente

La donna annuisce, rigirandosi lo strano affare fra le mani. "È sicuro che non ha bisogno di chiamare nessuno? Sembra perso - senza offesa, sono solo preoccupata" replica velocemente e Freddie è preoccupato, non vuole attirare l'attenzione. 

"Starò bene. Grazie per l'aiuto, ma devo andare." si allontana velocemente evitando di voltarsi, sentendo il suo sguardo preoccupato addosso. 

Sa che la biblioteca pubblica non è molto lontana, arrivandovi in tempo record e chiudendosi nel bagno a chiave. 

Vede una scatola con su scritto Kit di primo soccorso e la apre avidamente, tirandovi fuori il necessario per risistemarsi. Dopo essersi disinfettato e bendato la ferita si lava le mani "Se non altro questo lavandino ha un pomello." pensa asciugandosi le mani. 

Entra in biblioteca, realizzando che non ha la minima idea di cosa sta facendo 'Okay, respira. Potresti essere in coma, morto o nel futuro. Per ora, immaginiamo sia quest'ultima ipotesi e troviamo un modo per cercare Roger, Brian e Deaky...' si gira quando qualcuno alle sue spalle si schiarisce la gola, vedendo la bibliotecaria che lo guarda con aria stranita.

"Posso aiutarla?" domanda

"Ha per caso un elenco telefonico che potrei consultare? Sto cercando il numero di certi amici..."

Le sopracciglia della donna si increspano mentre Freddie si domanda perché così tanta gente lo guardi così. 'Forse perché sembro impazzito' si risponde, provando a fare un sorriso. 

"Um, non abbiamo elenchi telefonici..." la donna punta il dito alla sua sinistra, indicando delle persone sedute ad osservare degli strani televisori. "Abbiamo dei computer che può usare. Presumo possa trovare quello che cerca su Google, sbaglio?" spiega 

'Che cazzo è un Google?' si domanda prima di fingere un sorriso e ringraziare, incamminandosi in direzione dei... 'come li ha chiamati? Computer?' 

Freddie si siede davanti alla bizzarra macchina e la fissa, sentendo i suoi polmoni sprofondare. Gli tremano le mani, non avendo idea di come far funzionare quel dannato aggeggio. Guarda il ragazzo accanto a lui, osservandolo mentre prende un piccolo affare accanto a un affare che assomiglia a una macchina da scrivere. Imita i suoi gesti e quasi cade dalla sedia quando lo schermo si illumina, notando una piccola icona colorata con su scritto: GOOGLE CHROME. 

'Questo deve essere il Google' pensa, mentre osserva con studiata nonchalance il ragazzo accanto a lui, notando che muove un piccolo affarino e clicca il bottone sinistro. Lo imita e sorride quando nota che sta muovendo una piccola freccia bianca. 

Con fatica porta la freccia su Google Chrome e ci clicca, aprendo un'altra schermata, con una barra bianca che recita 'GOOGLE SEARCH' sotto la scritta colorata di Google. Sbircia di nuovo il ragazzo, notando che clicca sulla sulla barra bianca e digitare qualcosa sulla tastiera. 'Incredibile' pensa, prima di scrivere: "dove sono brian may roger taylor john deacon" 

Clicca il bottone 'ENTER' come ha visto fare al ragazzo e lo schermo cambia nuovamente. La prima cosa che escono sono delle foto dei Queen che Freddie riconosce ed altre che gli sono completamente ignote. Vede la foto di un tizio con una gran massa di ricci grigi - sa che è Brian, ma sembra vecchio. Molto più vecchio di come lo ricordava. Clicca di nuovo e si apre un articolo e una mappa, assieme a una foto di Brian con un altro signore. Lo osserva più attentamente e non gli è difficile riconoscere quegli occhi azzurri; è decisamente Roger. 

L'articolo spiega che l'indirizzo di Brian May è stato reso pubblico da anni, e la mappa sottostante mostra altre informazioni. Freddie digita l'indirizzo sulla barra bianca sopra l'articolo e clicca di nuova. 

Questa volta si apre una scritta che recita 'GOOGLE MAPS', e Freddie lascia andare un verso di stupore mentre pensa: 'Questo Google è fottutamente magico!'. Clicca e si apre l'immagine di una mappa, con un percorso marcato dalla biblioteca fino a casa di Brian. 'Perché è stato così dannatamente facile? Perché non avevamo questo Google nel 1978!?' si domanda mentre osserva lo schermo 'Questo televisore-computer-Google mi ha dato tutte le risposte che cercavo, e probabilmente potrei ottenerne altre, ma devo concentrarmi sulla mia missione.'

La sua eccitazione svanisce quando realizza che non ha la minima idea di come portare la mappa con sé. Di certo non può rubare il computer, attirerebbe solo che altra attenzione. Guarda il ragazzo accanto a lui e decide di provare semplicemente a chiedere aiuto. 

"Uhh, scusa se ti disturbo caro, ma-" domanda piano "-c'è un modo per avere una copia fisica di questa mappa?" 

Il ragazzo sospira prima di allungarsi verso il computer di Freddie e cliccare con la freccia sullo schermo verso la scritta 'STAMPA'. "Ecco a te." replica, prima di tornare al suo computer. 

"Grazie, caro" 

"Nessun problema." replica, mentre Freddie si volta di nuovo verso di lui con un sorrisetto nervoso "Uh, cosa dovrei fare ora?" 

"Ehi, ma hai mai usato un dannato computer?" domanda irritato e il frontman fa un cenno di diniego. 

Gli occhi del ragazzo si spalancano "Oh...Scusa, amico." continua indicando il bancone "Vai alla cassa e la bibliotecaria ti darà la tua pagina, è a pagamento." lo guarda di nuovo prima di chiedere "Hai spiccioli?" 

Freddie fruga nella tasca, tirando fuori qualche moneta che solitamente usa per la macchinetta in studio. Saranno ottantacinque pence. 

"Se vuoi la mappa a colori costa quaranta pence, in bianco e nero venti" spiega e lui annuisce prima di ringraziarlo nuovamente. 

Si avvicina al bancone e domanda "Salve, stavo cercando di stampare una mappa da quel Google. Mi è stato detto che costa quaranta pence a colori, giusto?" 

La donna lo fissa confusa, per poi mettere su il suo migliore sorriso e girarsi verso una gigantesca macchina grigia in cui potrebbero entrare tranquillamente venti gatti; Freddie la osserva in silenzio. 

Lei si gira di nuovo "Sì, abbiamo una richiesta di stampa qui. Eri il computer sette, giusto?" Spalanca gli occhi e si gira verso il ragazzo, notando che c'è un numero sopra lo schermo. 

"Sì, è il numero sette" annuisce mentre piazza i soldi sul bancone "Quaranta pence per la mappa a colori, per favore" aggiungere con un sorriso 

La donna prende i soldi, voltandosi di nuovo verso la macchina mentre preme dei pulsanti. La macchina emette un forte rumore prima di sputare fuori un foglio di carta. Lei lo afferra, porgendoglielo. 'Assolutamente fantastico' pensa mentre lo esamina. La donna lo guarda confusa prima di fare segno ad un altro cliente di avvicinarsi. La ringrazia ed esce dalla libreria, lasciando le persone che hanno assistito alla scena a grattarsi la testa. 

Seguendo attentamente le istruzioni sulla mappa, arriva a destinazione all'incirca nello stesso tempo del tempo stimato dalla mappa - quarantacinque minuti o poco più. È ormai sera quando Freddie guarda i cancelli di fronte a lui, leggendo i numeri dorati e sorridendo quando coincidono con quelli scritti sul foglio. 

Ripiega la mappa, infilandola con cura nella tasca. Esamina i cancelli, non sapendo bene cosa fare. Se è davvero nel futuro, Brian potrebbe dare di matto nel vedere la versione ringiovanita del suo amico e compagno di band. Freddie si domanda come potrebbe essere lui nel 2018 e l'idea di incontrare la versione invecchiata di sé stesso gli provoca un brivido lungo la schiena, grato di non aver pensato a cercare foto di sè stesso su Google. 

Nota un albero che cresce proprio accanto al muro che circonda la proprietà e ha un'idea maliziosa, avvicinandosi all'albero e iniziando a salirci goffamente. Raggiunge la cima del muro e si appollaia sulla cima per esaminare il grande cortile. Freddie nota un altro albero all'interno che potrebbe essere abbastanza vicino da poterlo raggiungere, ma deve strisciare un po' per avvicinarsi. Freddie geme prima di sporgersi sul cemento in cima al muro e inizia a muoversi lentamente. Le sue articolazioni sono ancora rigide e doloranti, e la sua testa pulsa dolorosamente, ma continua ad allungarsi.

Cade.

Colpisce l'erba, emettendo un lamento mentre viene sbalzato dall'improvviso impatto. Sbuffa, cercando di riprendere fiato. Sente una voce profonda, e la luce di una torcia lo acceca. Freddie socchiude gli occhi a disagio, sollevando lentamente la mano per proteggersi gli occhi. Quella che sembra essere una guardia di sicurezza si avvicina a Freddie e l'uomo lo acciglia con disinteresse. “Per favore... ” sibila Freddie "Brian... Ho bisogno di... vedere... Bri..." Freddie mormora, e la sua vista diventa più scura. 

Il volto della guardia di sicurezza ha una strana espressione mentre diventa più sfocato per Freddie. C'è un'altra voce in lontananza, più gentile. Non riesce a capire cosa dice mentre perde lentamente i sensi.

 

 

Angolo Autrice: Solo un piccolo intermezzo comico prima della tempesta di Angst :)

Angolo Traduttrice: Ecco a voi il capitolo 2 ^^ mi sto portando avanti con la traduzione dal cellulare in caso eventuali blocchi creativi con le mie altre storie u.u 

Ricordo che una recensione è sempre gradita, fatemi sapere eventuali svarioni di traduzione!

 
   
 
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