Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Overlock    04/02/2020    0 recensioni
"Certe volte mi domando davvero "chi me l'ha fatto fare?"
Sto morendo di freddo, non c'è praticamente nessuno e non posso mettere le mani in tasca perché devo tenere sti dannati fogli.
Tra tutta la gente del collettivo universitario, Namjoon hyung ha scelto me per andare in giro ad invitare gli studenti alle riunioni per la politica adottata dall'università riguardo le nuove riforme.
A me non è poi freghi chissà quanto, sono sempre stato bene dentro la mia facoltá, in pace col mondo. È stato quel bastardo di Jimin a coinvolgermi: "dai vienii! Sarà divertente!" Ed ora io sono sotto un cielo che non promette niente di buono, le mani ghiacciate e le nuvolette di vapore causate dal mio respiro..."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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"Quindi? Vieni 'stasera da Joon-hyung?"

Strizzo gli occhi pensieroso alla domanda di Jimin

"Mh sì dovrei. Adesso sento Tae e vedo che fa lui"

Mi alzo dal letto del mio migliore amico e lui prontamente mi tira uno schiaffo sul culo

"Ah pensavo fosse implicito ormai che dove va uno di voi, va anche l'altro. Ormai dopo tutti sti mesi"

Gli faccio la linguaccia e prendo il telefono dalla tasca posteriore dei jeans

"Solo perché tu non hai nessuno non devi venire a fare la morale a me, Jiminie"

"Ma tu vedi questo stronzo"

Borbotta il rosato alzando gli occhi al cielo, non riuscendo però a non sorridere. Io nel mentre esco dalla sua stanza e dopo aver cercato il contatto del biondo, faccio partire la chiamata

"Pronto?"

Sorrido istintivamente nel sentire la sua voce profonda e prendo a giocare con uno dei fili della felpa

"Hey TaeTae"

Lo saluto con tono dolce. Non ci vediamo da quasi una settimana e già mi manca come l'aria, in questi ultimi sei mesi non abbiamo fatto altro che passare tutti, e dico tutti, i giorni insieme. E' anche venuto a sostenermi il giorno in cui ho dato storia della musica ed è stato così dolce, subito dopo mi ha chiesto di essere il suo ragazzo, nonostante fosse già ovvio che il nostro rapporto si stesse sviluppando in quella direzione. Sono riuscito anche a sradicarlo da quel gruppo di amici che non facevano che sminuirlo, che non ascoltarlo. Era della gente di merda e di sicuro non si meritavano un'anima così pure come è quella di Tae

*Hey baby*

Mormora a sua volta con voce stanca, al che aggrotto la fronte e mi appoggio al muro

"Tutto okay?"

Domando in un leggero sussurro, quasi come stessi parlando con un cucciolo a cui potermi avvicinare. Lo sento sospirare rumorosamente e quasi riesco a vederlo mentre si massaggia gli occhi, come fa di solito quando è stanco

*I miei sono in città*

Mi ammutolisco, non sapendo cosa dire. Stranamente mi sento agitato e un magone allo stomaco mi mette in allarme. Non riesco a dire nulla che lui mi precede

*E vorrebbero che ci vedessimo. Non mi va di vederli perché so che mi farebbero esaurire nel tentare di dissuadermi dal prendere questa laurea. Te ne rendi conto? Dopo tre anni cercano ancora di farmi prendere una 'laurea più concreta'*

Abbasso lo sguardo alle sue parole e lo ascolto con attenzione, lasciandolo sfogare

*Non sopporto stare con loro né sopporto questi discorsi, non credo proprio di farcela a sentirli parlare ma non posso fare altrimenti perché son sempre loro che mi pagano la retta universitaria per questa 'laurea inutile' e in più oggi il relatore mi ha rotto le palle per due ore rifilandomi una manfrina sul fatto che i miei schizzi per il dipinto da portare insieme alla tesi sono troppo superficiali.
Kook mi sta esplodendo la testa*

Mi mordo il labbro preoccupato, odio sentirlo in questo modo. Nel periodo che abbiamo passato insieme ho imparato a riconoscere ogni sua sfumatura, ogni sua debolezza o punto di forza. E la sua pittura e i suoi genitori sono una forza uno tanto quanto una debolezza l'altro.
So quanto possa ferirlo nell'orgoglio sentirsi dire che gli schizzi non vanno bene, e so quanto possa pressarlo l'idea di stare un'intera serata insieme ai suoi

*Ti...andrebbe di venire qui?*

Sta volta mormora con timore, ormai sono così abituato nell'ascoltare ogni tono che utilizza che non ho bisogno di averlo davanti per capire come si sente. Alla sua proposta sorrido e mi dirigo di nuovo verso la stanza del mio migliore amico

*Ma solo se non hai da fare, sennò non preoccuparti, possiamo vederci un altro giorno*

Rettifica prima ancora che io possa dargli risposta, lo lascio parlare e allontano il telefono dal viso, rivolgendomi a Jimin

"Vado da Tae, non sta tanto bene"

Il rosa mi sorride intenerito e annuisce

"No problem, ci sentiamo più tardi"

Lo saluto con una mano e porto di nuovo il telefono all'orecchio

*Kook se non puoi va bene comunque*

Alzo gli occhi al cielo e mi infilo le scarpe, poi il giubbotto

"Ma stai zitto e apri la porta di casa, sto arrivando"

Quasi corro verso casa del biondo, mi tiro indietro i capelli e accelero ancora di più il passo. Non ci vediamo da due giorni e lo sento come uno straccio, secondo lui davvero avrei potuto dargli buca!?
Arrivato davanti casa sua, lo vedo già aspettarmi appoggiato allo stipite della porta d'ingresso. 
Ci sorridiamo come due idioti

"E' aperto"

Mi indica il cancelletto e non aspetto un secondo per aprirlo, per poi chiuderlo alle mie spalle. Dopo di ché a grande falcate lo raggiungo, catapultandomici addosso. Il biondo mi prende al volo e stringe le braccia attorno al mio bacino, tanto quanto io stringo le mie attorno al suo collo

"Mi sei mancato"

Mormoro con voce ovattata dall'abbraccio mozzafiato che ci stiamo dando. Non so neanche per quanto tempo rimaniamo a dondolarci sull'uscio di casa, ma comunque sempre troppo poco per i miei gusti. 
Ad un brivido che percorre la pelle di Tae mi separo e lo spingo dentro, per poi entrare a mia volta e sfilarmi il giubbotto insieme alle scarpe. Lui nel mentre mi fissa con un sorriso, afferrando una delle mie mani appena può

"Mi sei mancato da impazzire"

Risponde a sua volta, facendomi arrossire ancora anche dopo tutto il tempo passato insieme. Mi avvicino a lui intrecciando le nostre dita e inclino leggermente la testa per strofinare il naso contro il suo

"Ciao comunque"

Sussurro sulle sue labbra, per poi appoggiarci le mie. Tae porta subito una mano sul mio fianco nello stesso istante in cui gli circondo il collo con il braccio libero, mentre le altre mani non smettono che stringersi in quell'intreccio così forte. Quando sento la sua lingua incontrare la mia prendo a fargli i grattini sulla nuca, spostando poi la mano verso il suo petto; gli mollo l'altra mano e prendo ad accarezzargli il busto, risalendo di nuovo tra i suoi capelli quando i baci che ci stiamo dando diventano più bagnati

"Mi chiedo –bacio- come io abbia fatto –bacio- a starti lontano per più di due giorni"

Scoppio a ridere nel bacio alle sue parole e mi allontano leggermente per leccarmi le labbra. Mi era dannatamente mancato il suo sapore; vedo il suo sguardo felino concentrarsi sulle movenze della mia lingua ma lo ignoro e gli passo una mano tra i capelli

"Io sono stato in astinenza dalle tue labbra"

Rispondo picchiettando un paio di volte il suo labbro inferiore con la lingua, per poi mordere il mio con i denti per trattenere un sorriso alla visione della sua espressione da ebete. Ridiamo entrambi e lentamente fa scivolare le mani sul mio sedere, strizzandolo appena

"Sei una volpe tentatrice, lo sai?"

Sorrido ammiccante e mi sistemo meglio tra le sue braccia, compiaciuto dalla piacevole sensazione che mi danno le sue mani sul mio corpo

"Come ti senti?"

Gli domando accarezzandogli una guancia. In tutto ciò non ci siamo mossi dall'ingresso e lui, prima di rispondere, si allontana da me per afferrare la mia mano e trascinarmi verso la sua stanza. Ci distendiamo lentamente sul suo letto che ormai conosco bene per via delle tante dormite da lui e prendo di nuovo ad accarezzargli una guancia. Lui si mordicchia per qualche secondo le labbra, poi si avvicina a me e mi lascia un leggero bacio sulla bocca, che non esito a ricambiare

"Con te qui sto decisamente meglio"

Sorrido alle sue parole e mi avvicino al suo viso per strofinare i nostri nasi mentre la mia mano non smette di carezzargli un guancia. Ogni volta che mi ritrovo di fronte a lui, tra le sue braccia o con le mani addosso al suo corpo mi sembra che tutto stia girando per il verso giusto, e sento che la stessa cosa è per lui, i nostri occhi non trasmettono altro che brillantezza quando siamo insieme, e più di una volta siamo stati presi in giro dai nostri amici per questo

"Sono contento di questo. Davvero contento"

Mormoro appoggiando la fronte alla sua. Entrambi chiudiamo gli occhi per qualche minuto, godendoci l'odore e il calore dell'altro. Non gli chiedo nulla, aspetto sia lui a parlare a tempo debito, perché so che parlerà, anche solo a costo di sfogarsi

"Verranno qui, i miei intendo, verso l'ora di cena. Ti...ti va di rimanere qui con me?"

Apro gli occhi e guardo i suoi, sorridendo in modo rassicurante

"Ma certo Tae, rimango finché non arriveranno"

Lui strizza gli occhi e stringe le labbra tra i denti

"Io...intendevo se magari volessi rimanere a cena"

A quelle parole sgrano gli occhi e mi tiro su a sedere leggermente sconvolto

"CHE?"

Io, lui e i suoi genitori a cena? Ma non è troppo presto? Ma poi sanno che loro figlio è gay? E se dovessero odiarmi?

"Jungkook"

Il biondo mi richiama e io non posso non voltare lo sguardo, adesso leggermente allarmato verso di lui. Tae si morde un labbro e sospira

"So che ti sto chiedendo il mondo, praticamente, ma mi rilassi. Averti al mio fianco significherebbe tanto. Avrei davvero bisogno di te"

Continuo a rimanere muto, con gli occhi che quasi escono dalle orbite. Probabilmente sto impanicando anche lui ma non posso farne a meno

"Se...se poi non te la senti è okay, ma vorrei tanto presentarti a loro. Sarebbe un passo avanti per me e con te al mio fianco riuscirei a tenere testa alle loro idee"

Riprendo a respirare cominciando da un gran sospiro, lui nel mentre ha abbassato la testa e non riesco a non sentire una voragine nel petto

"Hey –lo richiamo massaggiandogli il cuoio capelluto- è tutto okay"

Ci guardiamo per qualche secondo, poi mi sporgo io a lasciargli più bacetti sulle labbra e le mie mani gli accarezzano le guance spostandosi lentamente dietro l'orecchio

"Mi hai solo preso alla sprovvista. Non mi aspettavo una richiesta così...grande? Però se mi vuoi qui, ci sarò, fino a quando vorrai"

Il biondo mi sorride e si sporge ad abbracciarmi

"Allora preparati ad esserci per sempre"

Ridacchio alla sua risposta e lo stringo a me, facendolo poi distendere con la testa sulle mie gambe, mi chino sul suo viso e gli lascio un bacio sulla fronte, poi sulle guance, sul naso ed infine sulle labbra non attendendo un attimo per far incontrare le nostre lingue che tanto si cercano ogni volta.

~ ~


Sento il campanello di casa di Tae suonare proprio quando sto finendo di aggiustarmi una cravatta che mi ha prestato. Non avendo dei vestiti buoni con me, il biondo me ne ha prestato qualcuno per cercare di essere presentabile, malgrado Tae mi ripetesse che ero stupendo anche in jeans e maglietta.
Lo sento correre per la casa e andare ad aprire; solo quando sento due voci sconosciute faccio un gran respiro e mi dirigo verso l'ingresso

"TAETAE"

Sento due voci stridule urlacchiare il nome del mio ragazzo e sorrido, mi aveva raccontato spesso dei suoi due fratellini. Erano probabilmente l'unica cosa che gli mancava di casa sua.
Lentamente mi avvicino mentre Tae saluta la madre e il padre volta il viso verso di me, corrugando la fronte

"Taehyung? Pensavo fossimo soli a cena"

Mi strofino un dito su una palpebra in imbarazzo, sto iniziando davvero a domandarmi se io abbia fatto bene a rimanere. Sembrano persone abbastanza...rigide forse? Comunque un tipo di famiglia che è solita fare cene private appunto tra famigliari. "Cominciamo bene" mi mormoro in testa avvicinandomi per presentarmi

"Salve –mi inchino di fronte ai due- sono Jeon Jungkook, è un piacere conoscervi"

Lancio un'occhiata a Tae il quale, dopo essersi allontanato dalla madre, si è avvicinato a me. Lentamente mi circonda il bacino con un braccio e a me si mozza il fiato, non riesco a guardare i genitori in faccia, non riesco neanche a guardare lui, semplicemente i miei occhi vagano per la stanza, mentre le dita dei piedi si muovono nervosamente all'interno delle scarpe e quelle delle mani si stringono tra loro nervose.
Sento la mano di Tae appoggiata al mio fianco tremare leggermente, la voce tenta di uscire ma si blocca più volte: vedendolo così in difficoltà scatta qualcosa in me e gli afferro la mano, stringendola alla mia

"Sono...-giro il viso verso quello di Tae per assicurarmi che io possa parlare, il suo sguardo di gratitudine parla per lui, quindi mi giro di nuovo verso i suoi genitori, che attendono con ansia le parole che credo sappiano già quali siano-...sono il ragazzo di vostro figlio ed è davvero un onore fare la vostra conoscenza"

Finisco la frase con un altro inchino e tengo ancora la mano ancorata a quella di Tae, il quale sotto il mio tocco si rilassa leggermente. I due ci guardano per qualche minuto, poi prendono a togliersi gli ultimi indumenti ingombranti, come cappelli o sciarpe per il freddo, per poi guardarsi intorno

"Tieni bene la casa"

Mi rendo conto solo dopo qualche minuto come entrambi mi, anzi ci abbiano bellamente ignorato. Sento Tae prendere un respiro profondo e giro il viso verso di lui, mentre i genitori sono intenti a dirigersi in cucina

"Scusami...loro sanno che sono...vabbè insomma che mi piacciono i ragazzi, solo che hanno preso questa mania di ignorarmi quando ne parlo"

Mi mordo il labbro a quella notizia e gli poso una mano sulla guancia. Sono incredulo che nella sua intera vita sia sempre stato rifiutato per quello che si mostra davvero: una persona eccezionale e pura.

"Sei sicuro che vuoi che io rimanga? Magari senza me ti viene più sopportabile il tutto, forse sono solo di intralcio"

Tae mi lancia un'occhiataccia e strofina il pollice sul dorso della mia mano

"Non lo dire neanche per scherzo, sei tutto ciò che ho sempre voluto e di sicuro non saranno loro a renderti di intralcio. Tu fai parte della mia vita"

Sorrido a quelle parole così dolci e sincere e appoggio la fronte alla sua chiudendo un attimo gli occhi

"Mi dai un bacio?"

Mormora facendo dondolare i nostri corpi; io ridacchio e gli lascio un casto e lungo bacio sulle labbra

"Quanti ne vuoi"

Poco dopo ci separiamo, decidendo di raggiungere i suoi genitori in cucina. Visto le capacità inesistenti di Taehyung di cucinare, gli ho proposto di prendere delle pizze e fare qualcosa di un po' più leggero. Fortunatamente il cibo lo stanno gradendo tutti a tavola

"Quindi, come vanno gli esami?"

Domanda il padre al biondo, il quale dopo essersi pulito la bocca con un tovagliolo alza le spalle

"Mi mancano gli ultimi due, ho già chiesto la tesi"

I due più grandi annuiscono a quelle parole e la madre sospira

"E tu? Da quanto siete...amici voi due?"

Sentendomi interpellato alzo lo sguardo verso le donna e ingoio prendendo un sorso d'acqua prima di parlare

"Io sono al primo anno di università. Ho conosciuto vostro figlio più o meno sei mesi fa"

I due ci guardano con sguardo serio, mi sento così dannatamente giudicato da provare fastidio. E' assurdo come Tae abbia dovuto subire questo sguardo da tutta la vita. Proprio lui più nervoso di me, cerca la mia mano sotto il tavolo, la quale non attende a farsi prendere. Il padre si accorge del gesto probabilmente e butta il tovagliolo sul tavolo

"Potreste evitare magari adesso che ci sono dei bambini!?"

Sbotta indicando le nostre braccia. Spalanco la bocca scioccato per il tono che l'uomo ha utilizzato e sento Tae accarezzarmi il dorso della mano con il pollice

"Non stiamo facendo assolutamente. Né loro si scioccherebbero anche di fronte un nostro bacio"

Alla parola bacio entrambi gli adulti assumono un'espressione contrariata

"Sai Taehyung non me l'aspettavo. Credevo che la compagnia di amici con cui ti eri trasferito qui ti facesse bene, ti avesse aiutato a reprimere questi tuoi istinti"

A quelle parole la mano di Tae stringe la mia, lo vedo leccarsi le labbra per poi prendere un respiro profondo

"Sapete che in realtà io e Jungkook non siamo mai stati amici? Ci siamo conosciuti per caso all'università e non ho aspettato un attimo a chiedergli di uscire. E' stato la prima persona con cui sono riuscito ad essere completamente me stesso. Non pretendeva nulla da me e sembravo piacergli esattamente per come sono. Gli ho chiesto di metterci insieme due settimane dopo e non me ne pento neanche un po'. Noi non siamo 'amici', lui è il mio ragazzo e poco mi interessa se a voi questa cosa stia bene o meno. Per lo più Changyuk e la sua compagnia può benissimo -il biondo guarda un attimo i suoi fratellini, concentrati a mangiucchiare la crosta della pizza, per poi riprendere a parlare sussurrando- andare a farsi fottere"

I due guardano sconvolti il figlio, dopo di ché il padre si alza prendendo la giacca dietro la sedia

"Credo sia arrivato il momento di andare. Potevamo ben sopportare la tua omosessualità a patto che non ci avessi mai portato a casa uno dei tuoi....amici. Non hai rispettato neanche questa regola, tra tutte quelle che ti abbiamo sempre impartito. 
Basta Taehyung mi sono stancato delle tue ribellioni e del fare come vuoi, d'ora in poi, trovati qualcun altro che possa aiutarti economicamente"

Vedo Tae spalancare la bocca e alzarsi

"Siete i miei genitori!"

Andando verso la porta la madre scuote la testa mentre il biondo seguiva entrambi. Io non riesco a muovermi, sono sconvolto dalla situazione e mai avrei immaginato di poter vivere una situazione del genere. Mi sento così male, Taehyung mi aveva raccontato poco di loro, sapevo non avessero un buon rapporto e che loro fossero molto tradizionali. Ma al punto di ripudiarlo!?

"Lo saremmo stati se tu avessi almeno rispettato una delle regole che ti avevamo imposto"

"Ma io sono così! Sono gay, mi piacciono i ragazzi e amo l'arte, cosa c'è che non va in qu-"

Ancora prima che Tae potesse finire di parlare, il padre gli tira una sberla in pieno volto; scioccato mi alzo in fretta dalla sedia camminando verso di lui per poggiargli una mano sulla guancia, mi assicuro che la botta non sia stata estremamente forte

"Hey"

Gli sussurro quando vedo i suoi occhi abbassarsi verso il pavimento, avvilito e imbarazzato. Ancora con le mani sul suo viso e la sua testa, volto lo sguardo verso i due e li incenerisco

"E' vostro figlio, come potete anche solo immaginare di poterlo trattare così?"

La madre finisce di rivestire i bambini, i quali non fanno altro che lamentarsi e sembra quasi sul punto di sputarmi sulle scarpe

"Lo era. Almeno fino a prima che arrivassi tu. Che schifo"

A quelle parole mi si mozza il fiato. I quattro ospiti aprono la porta ed escono sbattendola, lasciando me e Taehyung avvolti nell'oscurità. Una piccola luce proveniva solo dalla cucina.
Sento il suo respiro pesante scagliarsi contro il mio orecchio, sono ancora impietrito da quelle parole, è davvero colpa mia? Ho seriamente distrutto io la vita al ragazzo di cui sono certamente innamorato? Sento le sue mani muoversi verso le mie, afferrare i polsi e scostarle dal suo viso.
Dentro invece l'unica cosa che sento è di star sprofondando nel buio: Tae si allontana da me per andare ad accendere la luce, solo in quel momento abbasso le mani e distendo le mani lungo i fianchi. 
Ho paura di avere distrutto qualsiasi cosa tra noi, l'ansia mi fa contorcere lo stomaco e sento l'urgenza di vomitare, ma cerco di trattenermi e mi faccio coraggio, spostando lo sguardo verso il mio ragazzo. Ha il volto che guarda per terra, prende un gran sospiro e si dirige in cucina, sparecchiando la tavola.
Mi muovo lentamente e lo aiuto, portando tutto verso il lavandino per poi iniziare a lavare i piatti

"Lascia, posso fare io"

Mormora venendomi vicino ma lo blocco scuotendo la testa

"E' okay, finisci di togliere la tovaglia e buttare i cartoni nella spazzatura, faccio io qui"

Cerco un suo sguardo, cerco i suoi occhi, eppure mi ritrovo ancora a parlare con la sua testa non rivolta verso di me. Sospiro e mi mordo un labbro prendendo a pulire le stoviglie. Più mi ripetevo di non dover avere una crisi isterica in quel momento, più sentivo il fiato corto per trattenermi dallo sfogarmi.
Che faccio se ho davvero rovinato tutto? Se si rende conto che magari senza me tutto questo non sarebbe successo? 
Già mi manca. Non abbiamo detto neanche una parola e lo sento così lontano da sentirne la mancanza, fisica e non.

Dopo aver insaponato tutti i piatti inizio a sciacquarli e a posizionarli sullo scolapiatti. Lentamente sento le mani del biondo sui miei fianchi: mi accarezzano dolcemente, passando sul mio addome, poi le braccia mi circondano completamente

"Mi dispiace per il brutto...spettacolo"

Mormora lasciandomi lenti e lunghi baci sul collo. Sollevato nel sentirlo a contatto con il mio corpo chiudo gli occhi ed infilo una mano bagnata tra i suoi capelli, stringendo la presa senza fargli male

"Dispiace a me, forse ho rovinato tutto"

Sussurro a mia volta mentre lui continua a lasciarmi baci casti, sta volta sulla nuca, passando poi all'altro lato del collo

"Ma stai scherzando? Jungkook loro sono sempre stati così, e sempre mi hanno frenato. Per una volta che mi sento davvero in pace con me stesso mi dici che ti dispiace?"

Sospiro al suo tono ferito e mi giro tra le sue braccia, chiudendo il rubinetto. Lo guardo per qualche secondo, poi poggio le mani fredde e leggermente umide sulle sue guance e mi sporgo a lasciargli un bacio sulle labbra, adesso un po' più sicuro di poter fare le mosse giuste

"Non intendo questo. Intendo con i tuoi, avevi già un rapporto molto instabile e ora...sei senza nessuno che possa aiutarti, cioè puoi venire a stare da me quello non è un problema, ma come fai con la retta? Io...mi sento davvero troppo in colpa Tae, mi dispiace da morire"

Il biondo scuote la testa e mi stringe tra le sue braccia, avvicinando la fronte alle mie labbra, gli lascio un lungo bacio su questa, per poi tirargli su il viso per guardarlo. Ci guardiamo per qualche secondo e affondiamo l'uno nello sguardo dell'altro

"Troverò un modo, mi rimane solo l'ultima retta da pagare, poi ho finito. Da lì inizierò a cercare un lavoro"

Mi mordo il labbro sentendo gli occhi pizzicare

"E la specialistica in restauro?"

Mormoro senza voce.
Teneva ad entrare in quell'accademia di restauro da sempre, me ne aveva parlato una in una notte insonne, mi aveva confessato tante cose, tra cui la voglia e il sogno di potersi occupare di tanti affreschi che stavano ormai cadendo in pezzi.
A quella domanda lui alza le spalle e sospira pesantemente, prende una mia mano e inizia a baciarne il dorso

"Aspetterò, e dopo che avrò raccolto abbastanza soldi per permettermela, mi ci iscriverò. E' okay Jungkook, davvero, farò tutto con molta più lentezza ma non sarà questo ostacolo a buttarmi giù tutti i sogni"

E' lui quello che è stato appena diseredato eppure sto qui a piagnucolarmi tra le sue braccia, sono proprio un coglione. Sospiro e lui probabilmente si accorge della mia espressione delusa

"Che ti prende?"

Scuoto la testa alla sua domanda e infilo una mano tra i suoi capelli, facendo scivolare l'altro braccio attorno al suo collo per attirarlo a me

"Sei tu quello che dovrebbe essere consolato, non io"

Il biondo sbuffa una risata e strofina il naso contro una mia guancia

"Questo perché sei sconvolto. Conoscevo già i miei genitori e sapevo che sarebbe potuta succedere una cosa del genere. Ovviamente non ci speravo, ma è successo e sto cercando di processare la cosa nel modo più razionale possibile. E la cosa più razionale da fare per il momento è coccolarti e farmi distrarre dal tuo buon profumo –il suo naso si sposta dalla sua guancia al mio collo e chiudo gli occhi nello stesso istante in cui lo sento inspirare il mio odore- e dalle tue attenzioni"

Quando mi morde un lembo di pelle non riesco a trattenermi dal farmi scappare un ansito, poi un altro e un altro ancora. Sembra volermi divorare e la mia gola non fa che emettere suoni, alcuni davvero osceni ma a nessuno dei due sembra importare, anzi, Tae preso dal momento mi afferra dalle cosce e mi fa salire a sedere sul bordo del lavandino, aprendomi per bene le gambe per insinuarcisi.
Ho la testa completamente andata e ormai sono succube del suo tocco così delicato ma vorace. 
Solo in un attimo di lucidità, in cui è sceso a sbottonare altri bottoni della camicia oltre quelli che erano già aperti, mi rendo conto di cosa stiamo facendo

"T-tae"

Lo richiamo a fatica.
Il biondo si scosta dal mio petto solo per catturare le mie labbra con le sue, non riesco a resistergli, nonostante ancora non avessi mai fatto sesso quindi non so come ci si comporta in questi casi, non riesco davvero a trattenermi dall'assecondarlo in qualsiasi suo movimento.

Continuo il lavoro al posto suo sbottonandomi completamente la camicia e lui la sfila dai miei jeans, togliendomela completamente per lanciarla lontano da noi. Si prende un attimo e si allontana per guardarmi, poi si lecca le labbra. Io lo attiro a me da uno dei passanti della cintura dei suoi pantaloni e stringo le gambe attorno al suo bacino, prendo di nuovo a baciarlo mentre i suoi polpastrelli mi infuocano la schiena sentendo le unghie graffiare un po'. Scendo a baciargli il collo non esitando a far uscire la lingua per leccare la sua pelle ambrata e sembra gradire, visto i mille sospiri che fuoriescono dalle sue labbra

"Jungkook"

Mi richiama senza fiato ed alzo lo sguardo verso il suo. Rimaniamo a guardarci per quelli che sembrano dei minuti infiniti, entrambi alternando lo sguardo dagli occhi alle labbra, entrambi col fiatone e la voglia di continuare a toccarci. Senza pensarci due volte mi riavvicino a lui e lo bacio

"Ho voglia di farti stare bene"

Parlo in un sussurro in un sussurro, iniziando a poggiare i piedi per terra per scendere dal bancone

"Mi fai stare già da dio"

Lui sembra essere incantato da me, dal mio tocco e dall'odore che adesso probabilmente sente continuamente sotto le narici. Gli afferro la mano e lo trascino in camera, lo spingo sul letto e mi piazzo tra le sue gambe, gattonando fino a trovarmi faccia a faccia con lui. I suoi occhi sembrano così pieni di qualcosa che non riesco bene a riconoscere, a stento riesco a vedere quella lucentezza che normalmente ha insieme a me. Improvvisamente a quella vista tutta la mia sicurezza nel voler andare avanti svanisce, e solo un'idea fa capolino nella mia mente

"Non vuoi lasciarmi vero?"

Mormoro mentre una mia mano inizia a sollevargli la maglia di lino, Tae è completamente stregato dalle mie movenze

"Perché me lo domandi?"

Mi domanda a sua volta sfilandosi la maglia per buttarla da qualche parte. Riprendiamo a guardarci e mi lecco le labbra mentre poggio le mani ai lati della sua testa

"Perché una parte di me ha la sensazione che tutto questo stia accadendo per riparare a qualcosa che si è rotto tra noi"

Lui assottiglia gli occhi e sporge una mano ad accarezzarmi una guancia mentre regge il busto leggermente alzato con un gomito sul letto

"Non ti fidi delle mie parole?"

Sospiro e abbasso lo sguardo per poi riportarlo di nuovo su di lui

"È ovvio che io mi fidi. Ma sei sicuro che...tutto questo è serio per te?"

Il biondo sbuffa una risata amara

"Sto iniziando a chiedermi se io in questi mesi abbia parlato con un muro"

Mi inginocchio tra le sue gambe e lui solleva il busto con sguardo tra il ferito e lo stupito. Io inizio a torturarmi il labbro inferiore con i denti, mentre le dita delle mani si contorcono tra loro

"Sai cosa ho capito stasera?"

Mi domanda con tono tranquillo, io non riesco completamente a guardarlo, quindi alzo le spalle e scuoto la testa con il viso rivolto ancora verso le mie mani

"Che non ho più bisogno di loro. Non ho bisogno di loro come genitori o come mia famiglia. Voglio esserci solo per i miei fratelli perché si meritano il fratello più grande.
Io la mia famiglia me la sto già costruendo da me. Non ho intenzione di lasciarti, né ora né in un futuro prossimo. So che non possiamo parlare al per sempre ma -le sue dita mi toccano il mento che mi obbligano ad alzare lo sguardo e a guardarlo- voglio stare con te, voglio che tu sia la mia famiglia. Tu fai parte di me ormai e ne farai sempre parte, anche se un giorno, spero almeno sia mooolto lontano, dovesse andare male tra noi"

Mi mordo il labbro inferiore e dall'espressione addolcita che ha il biondo immagino io stia mostrando la faccia più preoccupata che posseggo, quindi si avvicina ancora a me e mi carezza una guancia

"L'unica cosa di cui ero preoccupato oggi era di non mostrarmi come un punto di riferimento per te, di farmi vedere troppo debole o succube del comportamento dei miei genitori. Eppure tu stesso con la sola presenza mi hai spinto ad essere più forte e determinato di quanto io sia mai stato"

Strofina i nostri nasi e ci baciamo lentamente, appoggio le mani sul suo collo per poi far passare entrambe le braccia attorno a questo mentre le sue mani vanno a stringermi la vita

"Scusa"

Mormoro allontanando le nostre labbra e lo abbraccio, nascondendo il viso nel suo collo

"E' che non ho mai avuto una storia e con te mi sembra tutto così serio e ho paura che poi magari possa risultare tale solo per me. O magari, prima avevo paura, ma adesso credo davvero che stiamo sulla stessa lunghezza d'onda"

Lo stringo a me prima di allontanarmi da lui per guardarlo in viso

"Credo proprio che io mi stia innamorando di te e...questo mi spaventa perché non ho mai provato niente di simile"

Il biondo di fronte a me sorride e dai fianchi mi tira addosso a lui, distendendosi

"Ti fa sentire meglio sapere che sta capitando anche a me per la prima volta? Ho avuto un po' di storie ma erano tutte così superficiali. Tu, noi, è tutta un'altra cosa"

Arrossisco a quelle parole e mi stringo a lui poggiando una mano al lato del suo viso. Tae mi stringe a sua volta facendo insinuare una mia gamba tra le sue. Siamo legati in un abbraccio strano eppure non me ne vorrei separare mai

"Se mai qualcosa dovesse dividerci, spero non arrivi mai"

Mormoro dando voce ai miei pensieri. Tae sorride sopprimendo una risata e gira il volto verso di me per lasciarmi più baci sulle labbra

"Che ne dici di goderci la nostra storia senza farci seghe mentali sul futuro?"

Per laprima volta dalla cena riesco a sorridere e annuisco lasciando che aleggi ilsilenzio per casa.

 

   
 
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