Quattro
Quattro maggio.
Quattro febbraio.
Quattro anni.
Eravamo una famiglia di noi
quattro, io, mio fratello, mio padre e te, mamma. Il tempo scorre rapidamente e
non hai neanche il tempo di fermarti e pensare. Ci si guarda intorno e ci si
accorge del passare degli anni. Sono cambiate tante cose, ne cambieranno altre,
in futuro. L’amarezza rimane, perché non potrai condividere con noi ciò che l’avvenire
ci porterà.
A volte provo rabbia e tristezza, ma
soprattutto rabbia. Non riesco a capire come tu non abbia mai avuto questi
sentimenti nei confronti degli altri, o forse li hai avuti, ma hai nascosto
ogni cosa. Oppure hai avuto questa tua fede incrollabile nel mondo, negli altri.
Credo invece di non essere così brava personalmente. Mi hai sempre rimproverato
di essere una testa calda, che dovevo essere più morbida. Forse eri tu ad
essere troppo buona.
Mi mancano le nostre chiacchierate,
chissà sarei una persona diversa oggi, probabilmente. Sono tanti i scenari che
mi immagino nella testa. Tutte le cose che avremmo dovuto fare, rimarranno lì,
inconclusi.
A volte penso che tu meritavi una
vita diversa, migliore. Mi chiedo se hai vissuto una vita felice. Ma hai sempre
ripetuto che la famiglia, che noi quattro per te eravamo il tuo tesoro.
E’ passato un altro anno.