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Autore: Spensieratezza    08/02/2020    4 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Avviso: potreste non capire molto bene questo capitolo, ma se lo trovate strano, tranquilli, è tutto normale, nelle note spiegherò bene, ma non andate subito alle note, per favore xd
 






Tutto merito di un lupacchiotto bianco e di un unicorno


Erano in classe, c’erano varie scolaresche e stavano per fare una gara di patronus, si poteva scegliere anche di non dire di chi fosse il patronus, ma James, che si era allenato tanto per l’occasione, non voleva non dirlo.
Ma ci ripensò subito, quando il suo lupo bianco argentato, trottò a cavallo sparendo alla vista.
Quello che vide lo lasciò senza fiato, il SUO LUPO, il suo meraviglioso lupetto, era davanti un bellissimo unicorno che lo guardò e poi lo leccò sul naso, il lupo a quel gesto gli leccò la bocca con la lingua, mentre l'unicorno lo guardava con grandi occhi languidi socchiusi.

Era la cosa più bella e dolce che avesse mai visto, eppure la più scioccante.
Chi era il proprietario dell’unicorno??
Cercò di concentrarsi per capirlo, ma l’aula era così piena di studenti.
Notò che tutti lo stavano guardando e si sentì svenire.
 
Quando rinvenne, tutti si congratularono con lui, chiedendo a vivavoce quale fosse il proprietario dell’unicorno, ma nessuno sembrava saperlo. Quell’incantesimo era fatto apposta per consentire privacy a chi non volesse svelarlo.
“Il mio patronus è coinvolto sentimentalmente. Desidero sapere con chi!” decise James con aria strafottente, cercando di alzarsi dal tavolo su cui era disteso.
“E io desidero che lei, signor Potter, vada in infermeria.” Disse il professore. “Signor Potter, accompagni suo fratello.”

Al aveva tutta l’aria di chi avrebbe preferito fare qualcos’altro, magari sprofondare nella melma, piuttosto che fare una cosa del genere, ma annuì.
 
 
Mentre camminavano, però, James non mollava la presa.
“Devo assolutamente scoprire a chi apparteneva quell’unicorno.”
“James, basta, sta diventando un’ossessione.” Lo pregò Al.
“Ossessione?? Ossessione?? Certo, non sei mica tu il proprietario di un patronus che si è appena baciato appassionatamente con un altro. Non hai idea di come mi guardavano tutti, chi rideva, chi faceva battute…”
“Secondo me era una scena carina.” Si lasciò scappare Al.
“A proposito, il tuo che patronus era?”
Al si ghiacciò sul posto.
“Io..non me lo ricordo.”
“Come non te lo ricordi? Impossibile.”
“Io..non ho capito bene che forma era.”
“Al, non prendermi per il culo.”

“Adesso basta, stai esagerando, e vuoi camminare?”
“NO.”
“D’accordo, allora rimani pure li. Ciao.”
James lo bloccò al muro in men che non si dica.
“SEI IMPAZZITO???” gridò lui.
“Dimmi che patronus hai evocato o fammelo vedere.”
“Che cosa, un bel pugno sull’occhio? Perché è quello che avrai, se non mi lasci subito.”
“Perché non vuoi farmi vedere il tuo patronus?”

“PERCHÈ DOVREI?? L’esercitazione consente di avere la privacy e la riserva di segretezza. Non sono tenuto a dirtelo.”
“Allora in questo momento sei appena diventato un sospettato.”
Al gli mollò un calcio in mezzo alle gambe.
“Ouch. Sei impazzito???”
“IO?? Tu no?? Come osi costringermi a dire una cosa che non voglio dire??? E va bene! Vuoi proprio saperlo?? OK Sì SONO IO. SONO IO L’UNICORNO. SEI CONTENTO ADESSO?”
 
James lo guardò in un modo che fece desiderare Al di ritrattare quello che ha detto.
“Sei serio?”
“Andiamo, non è come se non lo sospettassi già, vero? Altrimenti a che scopo questa scenata?”
“Io..io..”

“Che c’è, Jamie? Il gatto ti ha morso la lingua? Sono solo dei patronus. Non è come se io o te volessimo..metterci la lingua in bocca o qualcosa del genere.“
James diventò bordeaux e Al se ne accorse.
“Io..non mi spiego solamente perché..è accaduto solo a noi due.”

“Io non mi spiego invece come mai hai subito pensato che l’unicorno fosse il mio patronus, tra tanti, cosa ti ha reso così sicuro, JAMIE???”
L’ira di Al lo colse impreparato.
“Io..non lo so..”
“È una coincidenza, è una maledetta coincidenza, poteva essere chiunque, anche..anche Rose! O Lily! Non so come funziona, ok? Non..non è colpa mia.”
“Non ho detto questo.”

“Ma l’hai pensato!! Insomma, io non capisco qual è il problema! Magari loro, il MIO patronus, ha intuito il nostro legame fraterno, e quindi che c’è di male se si sono dimostrati affetto a modo loro?”
James lo guardava con sguardo terrorizzato, Al sapeva che non l’aveva bevuta.
“Sai che c’è? Mi hai stufato. Vattene da solo in infermeria e poi vattene all'inferno!” fece per andarsene ma la voce di James lo bloccò.

“I patronus vengono mossi dai sentimenti dei loro padroni..”
Al si sentì congelare, si girò molto lentamente verso di lui.
“Che cosa vorresti dire..”
“Magari sei tu che vorresti baciarmi..”
SCIAFF.
Non vide neanche arrivare lo schiaffo.

James subì inerme, poi prese il polso di Al tenendolo fermo.
“Lasciami.”
James lo spinse in un’aula vuota., mentre Al gridava.
“Che stai facendo??? Mollami! Mollami immediat..”
James lo sbattè contro il muro, mettendo le mani davanti.

La sua espressione era durissima, ma anche tremendamente affascinante.
 
Non sei stanco di guardare, Al???”
Al boccheggiava.
Ti ho visto.”
“C-che cosa..”

“Una settimana fa!! Ti ho visto che mi guardavi mentre mi masturbavo in camera. E poi hai fatto cadere il portaombrelli! Sarebbe dovuto bastare quello a farmelo ammosciare, e invece..dopo che te ne sei andato, ero più eccitato che mai.”
Si avvicinò al suo viso, poi sorrise sentendo l’eccitazione del membro di Al.
“J-Jamie, per favore, allontanati..” gli disse terrorizzato.

“Hai guardato allora, come sei rimasto a guardare, prima, durante l'incantesimo. Non fai altro, Al, che guardare. Io sono un tipo di..fatti. E per causa tua, anche io mi riduco a…guardare. Come ho guardato oggi. Te lo ripeto ancora, non sei stanco di stare a guardare? Perché non ti prendi quello che vuoi, o pensi che lo avrai, restando fermo a guardare in eterno?”
“Non sai quello che dici..non ti rendi conto..”

“E va bene, Al, credevo che avessi molto più coraggio..” disse James strafottente, fece per voltarsi e lasciarlo, ma Al, boccheggiante, gli prese il viso tra le mani a coppa e lo baciò.
 
James chiaramente non se lo aspettava, visto che si irrigidì, ma comunque restò fermo, mentre Al continuava a muovere le labbra sulle sue, tremante, ma lo shock durò poco, James come risvegliato da uno stato di trance, lo spinse contro il muro e tenendogli una mano sulla nuca, lo forzò ad aprire la bocca.

Al gemette mentre faceva come ordinato implicitamente, godendosi la lingua di James che lo esplorava.
Quel bacio lo fece diventare se possibile ancora più eccitato. La lingua di James si muoveva così fluida, capace, preparata, bagnata, contro la sua, come fossero fatte per stare insieme, non separate. James era una trottola, usciva e rientrava dalla sua bocca, gli leccava le labbra sensuale, gli mordeva il labbro inferiore facendolo gemere e poi gli leccò tutti i denti con l’ennesimo bacio passionale.

Il bacio si fece sempre più audace e passionale, vorticoso, sembrava che la bocca di Al spariva, inghiottita dalla sua, Al era sempre più appiccicato al muro, mentre James continuava a baciarlo.
Erano tutti e due eccitati, James gli sfiorò la pelle nuda sui fianchi, facendolo quasi svenire, Al lo attirò di più a sé, gemendo a sentire le loro erezioni una contro l'altra, realizzando quanto anche James fosse eccitato esattamente come lui.

James gli morse una spalla, cercando sollievo a quella costrizione, ma questo fece eccitare ancora di più entrambi, Al si strofinò contro il suo inguine cercando sollievo, James si scostò come scottato.
“F-fermo. Fermo. Io..dobbiamo calmarci.”

Al respirava con affanno, calmarsi? Ma se stava BRUCIANDO.
“S-strano che sia tu a dirlo, visto che mi sei saltato addosso.”
Va via, Al.”
“Come????” Non poteva chiedergli una cosa del genere. Non adesso.
“Ascolta..” disse James, passandosi una mano sul viso. “Lo vedi quel tavolo laggiù? Ora tutto quello che mi dice il mio istinto primordiale è quello di sbatterti su quel tavolo e farti..cose..che non posso dire..”
Al boccheggiò.
“E se io volessi?”
James gemette guardandolo.

“Ti prego. Tu non sai cosa mi fai. Io ti voglio. Troppo. Ma ho ancora dei principi morali e sei pur sempre mio fratello. Non posso trattarti così.”
Al respirò con affanno, temeva che quando avesse oltrepassato quella soglia, James avrebbe fatto finta che tutto quello non fosse mai accaduto.

“Ehi..” disse James come se gli avesse letto nei pensieri.
Gli prese la mano e gliela baciò, poi gli diede un morso sensuale.
“Ne riparleremo. Dammi solo..una pausa ok?”

Più tranquillo, Al se ne andò, ma non prima di stampargli un bacio veloce sulle labbra.


 


Un bacio sotto il mantello


  POV ALBUS

Ancora non riesco a crederci che James mi ha baciato.
Tutti i miei sogni, tutti i miei desideri riposti nel mio cuore…
E ora finalmente è MIO?
No, ma che dico? James non potrà MAI essere mio. Mai e poi mai.
Magari mi desidera, è un capriccio il suo.
Ma i capricci hanno sempre vita breve.
E io abbandonandomi a lui, ho permesso che accadesse questo.
Ho permesso la distruzione della nostra famiglia.
Cosa capiterà quando ci allontaneremo, quando James non mi vorrà più?
Sapremo essere ancora fratelli?
Non so se posso vivere senza di lui.
È più grande anche del desiderio, della passione.
Io DESIDERO lui, ma non solo per il sesso.
Vorrei toccarlo, accarezzarlo, sfiorare il suo cuore.
Non so perché provo tutte queste cose per mio fratello, considerato che abbiamo sempre avuto un rapporto litigioso.
È irreale.
Peggio, è trascendentale.
Oddio, ti prego, Dio, fammi dormire.
 
 
 
 
*

POV JAMES

Che cosa ho fatto? Diamine, che cosa ho fatto?
Mi faccio schifo, ho approfittato di mio fratello in quel modo.
L’ho...molestato?
Ma no, sono certo che lo voleva anche lui, eppure..questo è se possibile ancora più sbagliato.
Ancora più difficile.
Quanto l’ho voluto, quanto ho desiderato stringerlo a me in quel modo.
Quella volta, quando l’ho afferrato sulla scopa, è stato così…LIBERATORIO.
Sembrava di essere su un drago volante, solo io e lui, in cima alle nuvole.
Non so perché mi è sembrato così giusto, come se io e lui potessimo sorvolare i confini del mondo.
Quando si è messo con quel ragazzetto, mi sono sentito divorare dal dolore.
Come poteva conoscere Al la passione con un ragazzetto insipido come quello?
La passione non è così, e andiamo, io sapevo che ero IL SOLO a dargli quello che poteva desiderare.
Conosco mio fratello.
L’idea di essere il solo a potergli dare piacere, mi ha infiammato il corpo e sono certo, oh Morgana, sono certo che lui me lo avrebbe lasciato fare.
Ma ancora non ero sicuro.
Quando mi ha detto che era stato con lui, io non ci ho visto più dalla rabbia, oh Merlino, l’ho colpito.
Ho colpito MIO FRATELLO.
Quanto faccio schifo?
E poi il ballo.
Ho fatto di tutto per non mostrargli quanto soffrissi, dentro di me, cerco di non essere un sentimentale, ma sotto sotto sono un romantico.
E quel giorno avrei voluto ballare con Al.
Se solo avessi avuto un poco di coraggio in più…
Come quando abbiamo respirato entrambi nella bocca dell’altro.
Più sensuale di un bacio.
Più caldo del sesso.
Ma non era tutto lì.
Mio fratello l’ha fatto PER ME.
Ha capito il mio tormento, ha capito che era quello di cui avevo bisogno.
Una comunione con qualcuno, ma non qualcuno solamente.
Con LUI.
E oh dio perdonatemi tutti, per esser stato così debole.
Quel giorno lui l’ha capito.
Sono certo che ha capito quanto avessi bisogno di mio fratello.
Avrei potuto lasciare tutto così.
Saremmo potuti rimanere solo fratelli.
Ed era quello che volevo fare.
Per proteggerlo.
Amarlo. Amarlo da lontano.
Ma poi ci sono stati i patronus.
Perfino degli animali ci deridono.
Degli animali che sono il riflesso di noi.
Quando un animale che è il riflesso di te, ti MOSTRA quello che tu non hai il coraggio di fare
L’unica cosa che ti rimane da fare è arrenderti.
Cosa potresti fare di più?
Non vedo l’ora che passi questa notte.
Non vedo l’ora perché voglio baciarlo, toccarlo, guardarlo negli occhi e chiedergli perché.
Perché? Perché a noi?
 
 
 
 
*
POV ALBUS

Mi sveglio con un gran mal di testa,ho pensato a James tutta la notte.
Quanto vorrei abbracciarlo, stringerlo, non lasciarlo più andare.
Che il cielo mi aiuti.
Fa sì che non mi guardi schifato, che non sia pentito.
Non potrei sopportare questo. Ne MORIREI.
Scendo le scale e lo trovo nella Sala Grande.
Mi sento quasi svenire a vedere che NON mi sta guardando.
La colazione mi sembra di piombo.
Faccio per allontanarmi alla fine della colazione, con un groppo in gola, quando lui mi afferra il braccio.
“James!”
“Vieni un attimo.”
Mi trascina in mezzo al corridoio, io cerco di divincolarmi.
“Lasciami! Che vuoi fare? James!!”
Mi abbraccia. Così spiazzato che mi mozza il respiro.
“James.” Gli accarezzo la schiena.
Una tenerezza dolente mi copre lo stomaco come una coperta.
“Non ho fatto altro che pensare a …ieri.”
“Anch’io..ma..James..siamo in corridoio..” dico io.
Si guarda in giro e una volta visto che non c’è nessuno, ci copre con il mantello entrambi, gettando anche un incantesimo insonorizzante.
Diventiamo invisibili e il buio cala attorno a me, a noi, ci baciamo subito, nessuna parola, mentre io cerco la sua bocca e mi lascio cullare dalla dolcezza delle sue labbra, non posso fare a meno di dirmi:
Il nero è il colore dell’amore.
 
 
POV JAMES

Sono un esibizionista, forse un reincarnazione dei malandrini, del VERO James.
Solo James infatti potrebbe baciare la persona che ama, sotto il mantello, perché non trova le parole.
Solo uno spirito malandrino farebbe così per impressionare la sua metà.
“Jamie..non finisci mai di sorprendermi.” Disse Al tra un bacio e l’altro.
“Lo faccio perché..” mi zittisco. No, ti amo non è la parola giusta da dire se non voglio che scappi via urlando. “Perché sei MIO.” dico.
 

Quanto ti desidero

POV JAMES
Al frequenta ancora il quinto anno e sono passati solo pochi giorni da quando è esplosa la passione tra lui e suo fratello e nascondere tutto è sempre molto difficile, soprattutto perché appartengono a due case diverse.
 
COLAZIONE.
Pov James.
Eccolo, è arrivato. Gli faccio un cenno, gli chiedo di venire a mangiare tra noi Grifondoro, mi guarda con una faccia terrorizzata, ma obbedisce e si siede al mio fianco, mi guarda con un sorrisino, sento che vorrebbe fare qualcosa ma è bloccato.
“La colazione.” Gli piazzo davanti una scodella di caffelatte e comincio a imburrargli le fette di pane con la marmellata, con una mano, l’altra si appoggia sul suo ginocchio.
Si irrigidisce ma non si sposta. Gli arruffo i capelli e lui si attira di più vicino a me.
Mi scosto.
“Non qui. Ci vedono.” Sussurro.
Mi guarda con un broncio adorabile.
 
“Scusa. Dopo, ok?” per il resto della colazione non lo guardo più.
 


Dopo pranzo.

“Ehi, stronzetto.” Lo trovo sotto un albero all’ombra che guarda il lago. Lui non mi degna di uno sguardo, non mi lascio scoraggiare e lo raggiungo. Cavolo, quanto mi è mancato.
Mi siedo dietro di lui e lo attirò a me in mezzo alle mie gambe.
Lui fa per spostarsi.
“Non fare lo stronzo.”
 
“Ah io??? “ dice lui un po' isterico. “Chi è che si sta già allontanando?”
Mi scappa una risatina. “Ti sembra un allontanamento?”
“Ma..tu..stamattina..”
“Al..” sbuffo io. “Non puoi starmi troppo vicino quando siamo in pubblico..potrei non controllare certe..reazioni..”
“Quali reazioni?”
 
Guardo in basso e distolgo lo sguardo. Lui sussulta.
“Porca puttana, Jam!”
“Dai, non fare il puritano adesso, hai quasi sedici anni, non dieci!”
“Forse non sono perennemente arrapato come te? Comunque non penso sempre a quello. A quanto pare te, sì.” Aggiunge.
“Io non penso sempre a quello. Cioè talvolta.” Fischietto.
 
Lui mi guarda con un sorrisino mellifluo.
“Quiindi..se ti sto troppo vicino ti eccito?”
“Adesso non montarti troppo la testa. Sono sempre un maschio. Ho sedici anni e gli ormoni a mille, basta un tocco, lo sai.”
“Che genere di tocco?”
“Al..” lo avverto. Sto avvampando.
“Questo?” si spalma quasi del tutto su di me con la testa all’indietro.
 
Non dico niente, è piacevole la sua testa sul mio stomaco.
“O così?” allunga le mani per accarezzarmi il collo.
“Al..” Le sue dita delicate sul mio collo mi fanno avvertire qualche brivido.
“O così..” mi accarezza le gambe languidamente mentre ha ancora la testa all’indietro.
Gli prendo le mani e le tengo ferme, alzandole.
“Sei impazzito?” mi guardo subito attorno, per fortuna abbiamo scelto un posto appartato.
 
“Rilassati, sono tocchi innocenti.” ride. Che cazzo ride?
“Questo lo dici tu.”
Al mi guarda per un attimo, poi si sporge un po' verso di me.
“Come ti ecciti di solito?”
 
“Al!! Che razza di domande sono?”
“Come fai per..eccitarti? A cosa pensi? Come fai a darti piacere?”
“Non avrò questa conversazione con te. È imbarazzante.”
“Dovremmo pur averla, se..” non finisce la parola.
“Se..?” lo sfido.
 
“Insomma..prima o poi..o…o no?” mi guarda e ora sembra allarmato.
“Al, non sei obbligato a..insomma, il fatto che ci baciamo non significa..”
“C-CHE COSA?”mi guarda come se avessi appena bestemmiato.
“Cosa?”
“Non..ti stai tirando indietro?”
“Cosa?? No! Non ho detto questo.”
“Ma non vuoi entrare in intimità con me.”
“Al!! Sei mio fratello! Per gli dei! E poi hai quindici anni.”
“Quasi sedici. Hai ammesso che sei attratto di me, che ti eccito, quindi..”
Deglutisco, guardo da un’altra parte. Sono terrorizzato. Lui mi prende il viso.
“È sempre per il fatto che abbiamo lo stesso sangue,, vero?”
 
“Al..tu non ti rendi conto di quanto siamo..di quanto ti metto in pericolo e non voglio..io ti voglio troppo bene..”
“Allora non fare soffrire me e te inutilmente. Perché negarti qualcosa che desideri e che desidero anche io? Pensi sia meno sbagliato se non mi permetti di toccarti?”
 
Respiro rumorosamente.
“Mi sembra che ci STIAMO toccando.”
“Sai cosa voglio dire".
“Al..” mi metto una mano sulla faccia.
“So che lo vuoi, e scusami se ho paura che prima o poi..se continui a trattenerti, cercherai qualcun altro per sfogare i tuoi istinti.”
 
“Non sono un animale..e comunque prima o poi questa cosa finirà..lo sai che non..è impossibile..”
“Perché farla finire prima del tempo?”
Non ho altre parole a questo.
“Altrimenti dovrò pensare che non mi vuoi.”
“Solo perché non ti salto addosso come un animale?”
“Anche.”
 
“Ah mi fa piacere che la pensi così! Dovrei fare come ha fatto Damian?”
Al rimane allibito.
“Ancora non posso credere che gli hai permesso di TOCCARTI.”
“Calmati, sei furioso.”
“LO SONO. Cosa avete fatto esattamente? Preliminari? Petting o avete proprio..” mi guarda e capisco di suonare davvero patetico, e disperato.
 
“Jamie..non ci ho mai fatto nulla..quella volta, io volevo solo farti arrabbiare.”
“Diosanto.”
“È la verità.”
“Mi hai fatto..soffrire perché volevi vendicarti di me?”
POV AL.

Quando Jamie mi dice quella frase, mi sembra davvero ferito e il mio cuore si spezza un po' all'idea di averlo fatto star male.  
 
POV JAMES

“Andiamo, soffrire, addirittura..”
 
“Credi sia impossibile? Solo perché ho quest’aria scanzonata..per non farti capire…credi che non ti volevo neanche allora, che non fossi geloso già di te? Ma a dirti la verità, mi sentivo…mi facevo schifo anche solo a fare dei pensieri su di te.”
“Ti rendi conto che è accaduto tutto nello stesso anno? Il fatto di Damian, il ballo del ceppo e il nostro primo bacio.” Mi sussurra. “Il mio quinto anno FOLLE.”
 
“E ci credo, hai avuto ben due ragazzi e uno di questi è tuo fratello, razza di depravato.” Gli accarezzo i capelli anzi se un po' la mia mano trema.
Al mi bacia le dita della mano e se le stringe a sé.
“Sta tranquillo…nessuno ci scoprirà..questi sono solo gesti affettuosi innocenti fraterni.”
Faccio uno sbuffo incredulo.
 
“Innocenti non penso proprio..però hai ragione, peste.”
“Jamie..ma tu..cosa provi per me?”
Sbuffo. Il pensiero mi fa venire mal di stomaco.
 
“Cosa vuoi che ti dica, pulce? Ti voglio bene, ti voglio bene più di chiunque altro al mondo, ho scoperto di volerti non come un fratello, a quindici anni, da allora mi sono sempre sentito uno schifo, mi odiavo, ho passato gli anni a odiare me stesso e me la prendevo con te. Non so perché sento questi impulsi sbagliati con te, a volte..a volte vorrei che mi picchiassi a sangue così forte pur di guarirmi..”
Al mi bacia ancora la mano.
 
“Io non voglio che tu guarisci da questo, anche se fosse una malattia, se a te passasse, io soffrirei..”
“Ma almeno non saresti più in pericolo..solo all’idea che qualcuno sappia di noi..io non voglio che tu soffra..non voglio farti sprofondare nella vergogna con me..”
 
“Basta..basta questi discorsi..piuttosto dimmi, tu DESIDERI toccarmi? Toccarmi veramente dico.”
“Intendi..” oddio devo essere arrossito, Al di rimando.
“Anche sotto i vestiti, finora ci siamo limitati a baciarci.”
“Al..ti prego non chiedermelo.”
Mi chiude gli occhi con la mano.

“Smettila di pensare se è giusto o sbagliato, dimmi solo quello che vuoi.”
“Sì.” Esalo. “A volte credo di volerlo così tanto da non riuscire a respirare.”
Al mi scopre gli occhi.
“Cos’altro mi faresti? Sincero.”
“Non pretenderai che risponda.”
 
“E dai! Non può essere chissà quanto scabroso. Vorresti..fare l’amore con me?”
Gli copro la bocca e lui ride contro di me.
“Idiota. Non mi spingerei tanto in là. No, diciamo che vorrei..per adesso..solo..toccarti..”
“Sotto i vestiti?”
 
“Sì..esplorarti..per capire sai..se questi impulsi che sento..continuano..o si fermano li.”
Al mi fissa intensamente.
“Allora fallo no?”
Lo guardo, deve essere impazzito.
“Non posso.”
 
“E dai! Ci baciamo già! Che differenza fa, Jamie? E poi è un ottimo modo per capire se questa attrazione che abbiamo continua o no! Magari scopri che non ti attrae il mio corpo come pensavi!”
Mi mordo il labbro.
“D’accordo..ma se non ti piace, mi fermi subito ok?”
“Ci sto. Quando?”
 
“T-ti andrebbe stasera? Nella stanza delle necessità?”
“Ci sto!!”
“Non gridare. Al, se dovessi cambiare idea..”
“No! Fai bene tu a non cambiarla, se mi dai buca ti inseguo fino alla sala di Grifondoro.”
Rido.
“Non oserai, pulce.”
 
“Non ti conviene sottovalutarmi. Ti mando il mio patronus e poi gli dico di pomiciare con il tuo!”
Rido.
“Idiota.”
“Scemo.”
 
 
 
 
Quando quella sera vado nella stanza delle necessità e trovo James, tutto vestito, con maglia e jeans aderenti, rimango senza fiato.
“Ti sei messo in vestaglia, eh?”
“Ah ah molto divertente.”
“Non c'è il letto?”

“NO.” grida lui. “Non ce n’è bisogno, mettiamoci..li sul divano.”
Mi indica un comodissimo divano rosso, mi siedo, lui sembra nervoso.
“Ecco..ehm..dunque puoi cominciare te.”
“Cosa ehm vuoi che faccia?”
 
“Toccami. Non era quello che volevi? Fai quello che vuoi.”
Accidenti. Non mi immaginavo che fosse così diretto. Già mi viene duro solo a immaginare di farlo, spero di durare almeno un po'.
Gli passo subito le mani sulla maglietta nera con riverenza, è attillata, sento i suoi muscoli sotto, continuo ad accarezzarlo fino alle gambe, lui si lascia fare, cerca di restare immobile.
 
Gli passo le mani sotto la maglietta e lo sento fremere.
“Posso salirti sopra?”
Lui cerca di rifiutare ma poi mi agguanta e mi fa salire su di lui a cavalcioni e a me sembra già di svenire.
“Vorrei..voglio toccarti..” mi chiede Jamie.
 
“Fallo allora..” finalmente lo bacio, gli do tanti baci sul viso, lo assalto di baci, poi sul collo, mentre lui mi accarezza la schiena sulla pelle nuda, facendomi fremere.
“Porco cazzo, Al.” Quante parolacce! Forse le sta dicendo perché ho cominciato a ciondolare su di lui a cavalcioni.
Non mi sono accorto di farlo.
 
"Vuoi che smetta?"

“No..se vuoi..continua pure..” mi dice.
“Va bene..” continuo a strusciarmi su di lui.
Mi sembra che è già eccitato la sotto..possibile?
James sta perdendo il controllo, mi accorgo che è così, quando vedo che comincia ad accarezzarmi con carezze febbrili, continue e veloci.
Ora non distinguiamo più le nostre mani. Io ho le mani sotto i suoi vestiti, lui sotto i miei, anche se abbiamo ancora i nostri vestiti indosso. Mi appoggia le mani sul sedere e mi spinge contro di lui, io gemo e mi struscio ancora di più e lo prego di andare avanti, mi slaccia i jeans e mi accarezza in mezzo alle gambe, annebbiandomi i sensi, facendomi gemere, getto la testa all'indietro, riprendo a toccarlo, ma non mi permette di toccarglielo per aiutarlo a venire.
Alla fine veniamo tutti e due, con una semplice strusciatina.
“Porco cavolo, Al..”
Ha la bocca aperta e sembra sconvolto.

Gli do un leggero bacio e mi rivesto, cercando di darmi un contegno.
“Alla prossima, Jamie.” Gli dico, facendogli occhiolino.
 
 
 
 
POv al.
 
Il giorno dopo, James getta un incantesimo di disillusione su entrambi e mi spinge contro il muro in mezzo al corridoio, baciandomi come un affamato.
Ci accarezziamo, ci baciamo e ci strusciamo l’uno sull’altro.
Siamo in preda all’estasi, baciarci e accarezzarci sembra la cosa più bella del mondo.
 
 
 
*  
 
La nostra materia, Babbanologia comprende insegnarci anche degli sport babbani, tipo la pallacanestro.
 
Ora tanti componenti della squadra sono presi, compresi James e me.
Siamo in palestra e sto tirando il pallone dentro il canestro, James mi fa una magia e mi fa fare un salto che non riuscirei mai a fare se lui non mi avesse dato una spinta.
Mi prende al volo dopo che faccio canestro, finisco appiccicato a lui, non so come fa ad avere la forza di tenermi sollevato, io urlo di lasciarmi stare, anche perché lo strusciamento inevitabile rischia di farmi avere certe reazioni indesiderate, cerco di divincolarmi ma lui butta lui e me sul materasso.
 
Un’altra volta invece ci arrampichiamo sulla pertica, lui mi stuzzica con le braccia deconcentrandomi, poi si butta su di me, io grido e finiamo tutti e due sul materasso, gli salgo sopra fingendo di picchiarlo e si scatena una piccola lotta scherzosa tra di noi.
Tutti gli altri ci imitano e ci raggiungono, io soffoco quasi, per colpa degli altri mi ritrovo ancora di più schiacciato contro Jamie.
“Mi ricordo che non devo stargli troppo appiccicato altrimenti James Junior si risveglia.
 
E poi finisce il quinto anno. È stato un anno strano per me e Jamie, la scoperta di un rapporto diverso, spingerci sul limite ma senza mai oltrepassarlo.
Ci siamo accarezzati intimamente, ma più in là di quello non siamo mai andati. Non siamo mai neanche stati completamente nudi l’uno al fianco dell'altro.
“Siamo pur sempre fratelli, c’è un limite da non oltrepassare.” Mi diceva.
 
Ma sapevo che era solo un modo per fingere a sé stesso.
E ora arrivano le vacanze, dobbiamo tornare a casa.
Ho paura di cosa succederà.
Quale sarà il nostro rapporto quando torneremo a casa?
 
 
 
 
*
 
Ho preso un’allergia al polline di una strana creatura magica, colpa di Hagrid.
Due giorni dopo che siamo tornati  a casa, sono bloccato al letto con la febbre.
È la punizione per quello che faccio con Jamie, lo so.
Papà e mamma mi guardano preoccupati, mi hanno fatto il brodino.
Voglio sprofondare sotto terra, anzi, metterci Jamie.
Lo odio. Non ho mai odiato nessuno come odio lui.
 
Ma si può mai pensare di accarezzarmi  in quel modo sotto le coperte con nonchalance mentre ci sono mamma e papà nella stanza.
Lo uccido, è la volta buona che lo uccido.
“Mi sembra ancora più pallido, Harry.,” dice Ginny.
Pallido? Mi sembra di andare a fuoco. James..oddio se non lo uccido io, lo faranno loro, se ne sta li seduto sul letto, con le mani sotto le coperte al mio fianco, come fanno a non accorgersi di quella mano che si muove sotto le coperte?
Oddio si..lì..lì..non ti fermare..

Mi accarezza in mezzo alle gambe e oddio..no, sono eccitato..mandateli via. Mandateli via.
“Dai, ci penso io a lui, lo costringo io a mangiare questo brodo, voi andate pure a guardare un po' di tivù.” Dice James.
Siano lodati tutti i santi.
“Niente scherzi a tuo fratello in queste condizioni.” Dice Harry.
“Prometto.”
Gemo fingendo dispiacere.
 
Se sapessero..ci ucciderebbero tutti e due.
Chiudono la porta e finalmente lo agguanto per il bavero.
“Idiota!! Dovrei ucciderti.”
“E dai che ti piaceva cosa stavo facendo.”
Dio quanto ha ragione..lo odio..lo odio e lo amo..
“Se provi a imboccarmi, ti strozzo.”
“Va bene, allora vorrà dire che dovrò trovare un altro modo per tenerti la mente occupata.”
Mi assale le labbra con un bacio, lo spingo via.
 
“Ma sei impazzito. Vuoi morire?” guardo la porta con orrore.
“Ho messo un incantesimo di blocco, se provassero ad aprirla, resterebbero bloccati.”
“Hai pensato a tutto..” dico , non posso fare a meno di non far sentire la mia tristezza.
“Ehi che ti prende adesso?”
 
“Niente..è che..sei sempre così accorto..se scollegassi davvero la testa come dici, non penseresti sempre a queste cose quando sei con me..”
“Non dire fesserie! E meno male che non scollego del tutto, almeno non rischiamo di farci scoprire. E se pensi che non sono irrazionale, vuol dire che non hai capito proprio un bel niente. Se fossi razionale con te, non farei niente di quello che faccio sempre.”
“Scusa..” abbasso lo sguardo.
 
“Al..baciarti è la cosa migliore che faccia, tra tutte quelle che facciamo.”
“Ma dici sul serio?” questa non me l’aspettavo.

“Tu non capisci..non è neanche per il sesso..io sento..sai, a volte, sento di amarti..” mi sussurra all’orecchio e io tremo dalla sensazione e non per l’eccitazione. “È irrazionale, questo è irrazionale. Mi sembra di conoscerti e di stare con te da sempre, non solo da 16 anni, mi sembra di amarti da più vite e non come un fratello, l’istinto di protezione che sento per te, non riesce neanche a superare l’amore che io sento di provare per te..è come se sentissi di doverti TUTTO.”
“Adesso stai dicendo una minchiata. Tu non mi devi nulla. E cosa poi?”
 
“Non lo so. Tutto? Non lo so, so che è irrazionale..ma sento che io se sono così, è perché..tu me l’hai permesso.”
Intreccia la mano alla mia.
“Cosa ti ho permesso, Jamie?”
“Di scoprire il mio vero IO.”
“Io non ho fatto proprio nulla.”
 
“Ti sbagli..solo tu..solo tu hai visto il mio vero io. Solo tu hai saputo vedere aldilà delle apparenze, è quello che sento. Quando mi guardi, quando mi tocchi..tu mi fai sentire AMATO.”
“Quindi..è solo per come io ti faccio sentire?”
“Grazie a te io sono..diverso. Mi SENTO diverso. Prima ero in un modo.”
“Prima quando?”
“Prima..non lo so..oh basta, sta zitto.”
Mi bacia, mi bacia dolcemente e poi si spalma su di me.
 
È la maniera per zittirmi, ma sento che è la maniera più bella che io conosca.
È la maniera PERFETTA,
Ci baciamo e intrecciamo le nostre labbra e l nostre mani.
Ha ragione. Quanto ha ragione.
Io sento di amarlo da più di una vita!
Lo amavo anche quando era..cattivo.
Aspetta, cosa???
Perché quel pensiero?
 
Il mio Jamie cattivo? No! è la persona più buona che io conosca!!
Perché l’ho pensato?
Oh, non importa, continua a baciarmi, Jamie.





Bagno

“Jamie?”
“Numi!! Albus!! Che ci fai qui?”
Albus fece un sorriso malizioso.
“Esci! Esci subito! Mamma e papà potrebbero..”
“Sono fuori. Sono fuori a comprare dei vestitini a Lily. Le è presa una strana voglia irrefrenabile di fare shopping.”

“D-dici sul serio?” chiese James, a mollo nella vasca, piano piano si sciolse, capendo che Al era serio.
“Secondo te scherzerei su queste cose?”
James si rilassò immediatamente e un sorriso nacque sul suo volto.
“È strano..vederti qui.”
“Già..ora hai intenzione di cacciarmi perché un moscerino o una farfalla potrebbe vederci nella stessa stanza o mi lasci entrare?”
“Sei già entrato. Vieni.” Sorrise James.

Albus prese un profondo respiro ed entrò, aveva tra le mani un flacone dalla dubbia provenienza, James era coperto di schiuma, le sue spalle sode..Albus cercò di concentrarsi sul bagno.
Era GIALLO. Era pura luce. Harry e Ginny lo avevano scelto perché sostenevano che era IMPORTANTE fare entrare la luce, nella casa, nel cuore delle persone, la luce era come l’amore, se entrava luce nelle case, allora si poteva sperare che si potesse riscaldare anche l’amore naturale nel cuore degli esseri viventi e non spegnersi mai..
NATURALE…
Anche quello che c’era tra lui e suo fratello era NATURALE? E poi chissà se tutte queste parole sulla luce gliele aveva suggerite Silente. Silente…
Da sempre rimpianto da suo padre, talmente tanto da aver deciso di dargli il suo nome.
Comunque..il bagno e le mura di esso, così come il soffitto, era giallo, per la luce diceva.
Mentre le piastrelle attaccate alla vasca erano AZZURRE.

Perché il blu era il colore dell’acqua e calmava lo spirito, diceva Ginny.
Calmare..
Sembrava così assurdo adesso, mentre guardava il corpo di suo fratello avvolto dalla schiuma.

Al, hai intenzione di restare lì tutto il giorno? Sei venuto qui solo per guardarmi in maniera inquietante o per fare qualcos’altro?” lo provocò James sorridendo.
Maledetto…
“Idiota.” Sussurrò, avvicinandosi.
James sorrise.
“Amo il tuo modo di dirmi che mi ami.”

Albus sussultò. James gliel’aveva detto. Qualche giorno fa. Anche se “detto” non era la parola esatta. Lui gli aveva sussurrato che SENTIVA di amarlo, che non era proprio come un ti amo vero, giusto? Era più come un…sento di volerti un bene immenso, sento di stare per innamorarmi di te, sento che POTREI provare qualcosa.
Si chiese come avrebbe reagito se James gli avesse detto TI AMO.

Gli avrebbe riso in faccia? Lo avrebbe spinto via e sarebbe scappato o sarebbe scoppiato a piangere come una donnina isterica? Beh, a giorni avrebbe compiuto sedici anni! Se anche si sarebbe comportato come un moccioso alla prima cotta, era giustificato no? Il primo ti amo della sua vita.
Eppure sentiva che non era tutto li. Sentirsi dire TI AMO da un fratello, era in un certo qual modo più….IMPORTANTE, sentiva che era così.

Ora, senza vederla in chiave per forza incestuosa, ma solo platonicamente sentimentale, un fratello che ti dice TI AMO, che ti dice che ti ama, è il livello più sublime dell’amore, almeno Al la pensava così, era diverso rispetto che se fosse stato un estraneo a dirtelo. Simboleggiava amore, sentimento, appartenenza e protezione, era come dire : ci sono, sono qui per te, da quando sei nato, ti proteggerò sempre, condividiamo il sangue e siamo una famiglia, non ti abbandonerò mai, perché siamo legati, amo il fatto che sei mio fratello e che sono legato a te, ti amo da quando sei nato, amo il fatto che sei nato!
Prima che Albus riuscì a districarsi da solo da queste note di peccato sentimentalismo, avvertì le mani di James accarezzargli le gambe languidamente, con passione ma senza frenesia, anzi, con una sorta di languida dolcezza.
Albus sussultò. Finora era stato come essere trascinato in un sogno. Non si era reso conto di essersi avvicinato così tanto ed essersi seduto sul bordo della vasca a guardare suo fratello con uno sguardo da ebete.

Che idiota, chissà cosa avrà pensato.
“Smettila.” Gli sussurrò James.
“D-di fare cosa?? “ abbassò lo sguardo e notò con orrore che ora i suoi jeans erano bagnati e coperti di schiuma a causa delle mani bagnate di James, ma stranamente non era arrabbiato con lui, anzi.
“Di perderti in altri pensieri. Me ne sono accorto sai? Sei venuto per me e ora reclamo la tua attenzione. Guarda ME.” disse James languido.
Albus lo guardò, la salivazione azzerata.

Dì qualcosa, non fare sempre la figura del fesso..
“Questi mi sa che sono un impiccio..posso levarteli, sì?”
“L-levarli??” chiese Al, sentendo il panico montare.
James si rizzò a sedere e ora Al poteva guardare il suo torace perfetto, bagnato.
“Hai detto tu che dobbiamo cercare di lasciar andare sciocche pudicizie..no? Con quello che facciamo..non siamo mai stati completamente nudi davanti all’altro..e ora sei qui, tu. Ho forse confuso il motivo per cui sei qui?”

“N-no..io volevo..guardarti..”
“Mmmm..ok, e poi?”
“Lasciare che tu mi guardi..”
Al aveva abbassato lo sguardo, vergognandosi, James, per una volta senza la sua tipica arroganza, gli alzò il mento con fare gentile.
“E io mi sento lusingato..”
Quella frase, sciolse qualcosa nel petto di Al, voleva gettargli le braccia al collo subito, si impose di calmarsi.

“M-mi aiuteresti..a..?” guardò velocemente i jeans.

James annuì, si morse il labbro, come a riprendere un certo contegno, poi piano, afferrò il bottone dei jeans del minore.

Al dovette farsi forza per non cadere dal bordo. Aveva sempre immaginato questa scena, farsi slacciare i bottoni da James..si era sempre immaginato che lo avrebbe fatto impazzire, strappandogli via i pantaloni di dosso, temeva di svenire, ma inaspettatamente la mano di James tremava sui suoi jeans, di emozione e trepidazione ed era INCREDIBILE l’effetto che comunque gli faceva. Non sapeva perché ma sentire James così emozionato , emozionava anche lui.

Il bottone si levò e James fece scendere la cerniera, nell’atto, la sua mano sfiorò la sua virilità e Al represse un moto di piacere, quando gli sfilò i jeans, Al sentì un brivido attraversarlo, si sporse di più aspettando che James gli levasse anche via l’ultimo indumento, ma James sembrava esitare.
Gli sfiorò la gamba nuda, facendolo rabbrividire, poi alzò lo sguardo su di lui in un modo che lo fece bruciare, gli accarezzò la pancia e Al rabbrividì, ma James non aveva intenzione di levargli via la maglietta.

“Vieni.” Sussurrò in un chiaro invito, aprendo le braccia.
Al capì subito che James non aveva intenzione di spogliarlo completamente sulla vasca, voleva metterlo a suo agio, con ancora indosso le mutande e la maglietta, si sporse per incontrare le sue braccia.
Ovviamente andò un sacco di acqua per terra, ma a nessuno dei due sembrò importare, Al finì sdraiato con la testa sul suo petto e respirò l’odore forte da maschio e muschio di James. Gli diede alla testa.

Alzò di poco la testa e gli finì sul petto, si abbracciarono di più, come a fondersi ancora di più l’uno contro l’altro, come fossero un solo individuo, Al quasi pianse alla sensazione, era così bello stare così abbracciati, senza vestiti addosso. Non pensava che stare nudo addosso a suo fratello, fosse così…UNICO e gli facesse girare così la testa.
James sospirò rumorosamente, un altro giramento di testa, le mani del maggiore gli accarezzarono i fianchi.
Un brivido.

Le sue mani scesero nei suoi interno cosce, senza approfondire, Al tremò, James gli baciò il collo e Al tremò più forte.
Al dovette scostarsi per non perdere il controllo e preda di un moto di passione, gli tirò i capelli all'indietro e lo sentì gemere, una scarica dritta all’inguine.
Lo guardò e gli mancò il fiato. James, la testa all’indietro, i capelli coperti di schiuma, era uno spettacolo che gli mozzava il fiato, non resistette più e lo baciò.

Fu un bacio umido, pieno d’acqua ma colmo di passione e dolcezza, lui rispose ma Al sentì come se James facesse anche fatica a respirare, avvertì le mani di James di nuovo sui suoi fianchi ma che gli strinsero stavolta la pelle facendo inarcare Al dall'eccitazione. Anche James era eccitato, Al poteva sentirlo, sentiva l’erezione contro di lui.
“Spogliami.” Sussurrò.

“No..” James emise un rantolo, ma spinse il suo sedere contro di lui, invogliandolo a strusciarsi.
Al gemette,. La frizione era meravigliosa.
Perse la testa e cominciò a baciare il collo del maggiore, quest’ultimo gettò la testa all'indietro, preda dell’estasi.

James perse le inibizioni e gli tolse la maglietta bianca, che era comunque zuppa. Le mutande di Al andarono via da sole, per via degli strusciamenti continui.

“Voglio prendermi cura di te.” Disse Al, il maggiore gorgogliò ma ad Al sembrò ancora più eccitato.
Prese il flacone che aveva portato. Era alla menta e altre foglie fragranti.
Accarezzò e insaponò il petto di Jamie con quella fragranza, lui gorgheggiò contento, poi il minore ruotó le posizioni per finire dietro a Jamie in modo da pensare alle spalle e la schiena.

Poi lo rimise sdraiato sulla schiena e si sdraiò di nuovo su di lui.
Le sue mani cercarono il suo membro e lo trovarono facilmente.
Era grosso, molto grosso.
“Al..” ma non aveva più resistenza, non più ormai.

Accarezzò la sua virilità con il flacone, lo vezzeggiò, massaggiandolo più volte e giocandoci anche con le dita e le unghie in soavi grattini che lo eccitarono ancora di più.
Lo tirò su e si godette il lavoro del suo operato.
“Voglio..assaporarlo.”

James sgranò gli occhi e poi gli chiuse.
“Sei..sicuro?”
“Molto.”
“Non devi far niente che non..”
Ma Al lo spinse di nuovo contro la vasca e James respinse ogni altra protesta.

Al abbassò le labbra sulla sua virilità e le appoggiò contro, lo leccò, facendolo inarcare e dire qualche parolaccia, poi molto, molto lentamente, lo accolse dentro di sé.
Fu come una giostra, su e giù, su e giù, piano e veloce, piano e veloce, in base alle reazioni del maggiore, era così appagante vederlo contorcersi sotto di sé, mentre lo faceva impazzire con la sua lingua e lo accoglieva sempre più profondamente.
“AAAL.”

Prima che potesse venire dentro di lui, Al uscì da lui e si puntò il suo membro contro. James gli venne addosso, sul collo, in un modo disperato , urgente e sexy.
Al si guardò nel riflesso della vasca. Era sporco..umido, ma anche così SEXY! Al sorrise nel vedere James stravolto a bocca aperta.
“Cazzo..cazzo..cazzo..” James forse per non indugiare oltre in quello spettacolo, lo abbracciò di slancio attirandolo a sé, sporcando entrambi.

Restarono così abbracciati nell’acqua per un tempo immemore, Al si lasciò cullare dalla dolcezza dell’acqua e delle braccia di suo fratello.
La sensazione pelle contro pelle tra loro era meravigliosa. Al non riusciva  resistere e richiamava le sue labbra a sé, e James non si tirava mai indietro, mai.
Dopo mezz’ora così, uscirono e Al lasciò che James lo asciugasse dappertutto, finalmente erano nudi uno davanti all’altro.

La stoffa dell’asciugamano che premeva contro la sua pelle, mandò scariche elettriche alla virilità di Al, suo fratello gli passò la stoffa in mezzo alle gambe, stordendogli i sensi, pregandolo di fare di più, ma James lo abbracciò stretto e con un ultimo bacio passionale, disse che era tardi e che dovevano rivestirsi.
Al lo guardò contrariato, ancora James sembrava piuttosto trattenuto nei suoi confronti, ma poco male, sarebbe stato ancora più seducente sedurlo.

Con un sorrisino cominciò a pensare alla sua prossima mossa.
 
 
 
 
*

Qualche giorno dopo, Al stava facendo la doccia, e chiamò James con il cercapersone che si erano regalati a vicenda. Qualche secondo dopo, James entrò in bagno, chiedendogli cosa voleva, ma rimase ammutolito vedendo che era nella doccia.
“Volevo chiederti se ti andava di rilassarti con me.” disse Al allusivo.
“Al…non dovremmo, sai, tutta la famiglia è di sotto.” Si morse il labbro.

“Stanno guardando la tivù e dubito che si scolleranno tanto presto. C’è il loro programma tivù preferito e hanno già un bagno disponibile al piano di sotto.”
“No, assolutamente no, è tropo rischioso.”
“Peccato.” Cinguettò Al. “Volevo chiederti di lavarmi la schiena.”
“L-la schiena?”
“Ma sì, io l’ho fatto con te, dovresti ricambiare il favore, sai.”
“Mpf..cinque minuti!” disse James.

Al sentì i vestiti frusciare alla velocità della luce, James aprì la porta della doccia come se avesse voluto scartavetrarla e entrò.
Al gli dava le spalle, ma l’eccitazione lo colse subito. La consapevolezza che James era dietro di lui, NUDO, gli dava le vertigini.
“I-il sapone è là in fondo.”
“Grazie.”
Per qualche secondo non si sfiorarono nemmeno, poi James gli sfiorò le spalle e Al trattenne il fiato.
“Sei così rigido. Rilassati.”

È una parola, avrebbe voluto dire Al, era pazzesco come quella tensione sessuale non svanisse mai, non importava quanto avessero sfogato i loro istinti.
James cominciò ad accarezzarlo lascivamente per lo stomaco, fino ad aderire schiena contro lo stomaco, gli passò la spugna sul sedere, strofinandolo, si poggiò a lui e Al sentì che era eccitato di nuovo.
“Maledizione..Al..” poi a tradimento gli passò la spugna in mezzo alle gambe, facendogli emettere un grido soffocato.

Sembrava che sentirlo gridare, avesse eccitato ancora di più James che si spalmò contro di lui, abbracciandolo per la vita.
“Lascia che lo faccia  a te.” Spinse Al contro la doccia e glielo prese in bocca, Al chiuse gli occhi, vedeva le stelle.
Venne, nella sua bocca, l’orgasmo lo stordì per diversi secondi, si accasciò sulle mattonelle della doccia.
 
Quando riprese i sensi, capì che era steso sul letto. James lo aveva fatto stendere. Era ancora nudo ma coperto da un asciugamano.
“Jamie..mi hai tirato fuori?”
“Già..”
Si accorse che James era ancora eccitato e ribaltò le posizioni, facendo cadere l'asciugamano.
“Non dovresti fare questi movimenti bruschi, dopo che..,”

“Sta zitto.” Notò che Jamie era ancora nudo e la cosa lo eccitò. Gli salì meglio a cavalcioni e cominciò a massaggiargli il membro fino ad allungarglielo il più possibile, dovette chiudergli la bocca con una mano per impedirgli di farsi sentire.
“Tranquillo..adesso ci sono io..” abbassò di nuovo le labbra sul membro di James e glielo prese in bocca. James sospirò, stringendogli i capelli, questa volta fu ancora più intenso e passionale della prima volta, avevano perso le inibizioni, quella doccia li aveva sciolti ancora di più che la vasca.

“Lo so che sei mio fratello e per questo..sai che spetta a te insegnarmi..”
“Oh, zitto..”
“Voglio imparare BENE..” James gemette e lo tenne ancora più sotto, Al gemette e succhiò ancora più forte , eccitato.
“Cazzo, cazzo, cazzo..Al, perdonami.” Una stretta più forte delle altre e James venne nella sua bocca, ma Al non era scontento, si leccò le labbra. Era quello che voleva.

“Scusami.” Disse lui, sfiorandogli il labbro con un dito.
Al scosse la testa.
“Sai, credo di amarti anche io.”
James lo baciò più profondamente dopo quelle parole. Lo coinvolse in un bacio che durò 15 minuti mentre i loro corpi nudi non si staccavano.
“James! Devi lasciarmi respirare.” Disse Al ridendo, sulle sue labbra.

Aveva il viso stravolto, gli occhi luccicavano, le labbra rosse.
“Voglio vederti quest’espressione sempre così.."
Al rise.
"Come se fossi sempre post orgasmo?"
"No, come se fossi felice..voglio renderti sempre felice.” Disse James accarezzandogli il labbro.
Al non potè fare a meno di innamorarsi un po' di più di suo fratello.  

Lily va da Al



Finora i ricordi erano stati dolci, ma poi James era andato per un po' di tempo a Beauxbatons e quando era tornato....era stato lì che era tutto crollato, Albus aveva sofferto e aveva chiesto a Lily di cancellargli i ricordi, ma non voleva soffermarsi a ripensare a quei giorni. Non poteva. Non era più sicuro di niente e il dolore stava tornando prepotente nel suo petto, ed era per questo che si era rifugiato da Teddy, senza neanche informare Lily.

“Al. Al, FAMMI ENTRARE!” urlò la vocetta stridula di Lily.

Ma lei era testarda. Sapeva essere così testarda e fastidiosa a volte quando voleva esserlo. Al si trascinò fino alla porta per aprirle.
“Lil..” fece per abbracciarla, ma la rossa si staccò da lui.
“NO. Niente coccole! TU – DEVI SPIEGARMI – AL.”
“Lils…”
“NIENTE LILS!  Hai perso il diritto di chiamarmi così, quando hai deciso di ritirarti dalla scuola per venirtene qui in villeggiatura a casa di Ted!”

“È Teddy. E poi perché Jamie può prendersi delle dannate ferie e io no? è forse più speciale degli altri? DI ME?”
Lily sospirò, sedendosi sulla sedia della cucina e togliendosi il suo elegante cappotto bianco.
“Al, ti ho visto soffrire questo mese che James è stato via, anche se ti ho ripetuto più volte che sono stati i professori a decidere questo scambio tra alunni di altre scuole per un mese, è un progetto, una cosa carina, MA TU l’hai presa male, ho cercato di capirti, ma quando poi James è tornato, io pensavo che tu..”

“Hai pensato che dovevi farti i fatti miei, ehh??” chiese Al iracondo.
“Senti, voglio solo capire cosa c’è che  non va. Aiutami a capire. Vi SORPRENDO nell’infermeria, che vi BACIATE, già quello è uno shock enorme, ma l’avevo accettato, ok? Non è come se non lo sospettassi già da un po'..”
“Lily..”

“MA TU POI mi fai quell’assurda richiesta di cancellarti dalla memoria il sentimento che provi per Jamie! NOSTRO FRATELLO.  Insomma, è JAMIE, indipendentemente che sia nostro fratello, chiunque farebbe carte false per farsi amare da lui, e qualsiasi sentimento provi per lui, il fatto che tu voglia dimenticarlo, è per me come una bestemmia, ma ti accontento, perché ti vedo disperato, avrai tempo per cambiare idea, mi dico..finiamo l’incantesimo, mi serviva solo il FINALE, la pozione FINALE, ma tu..tu SCAPPI, così, senza dire niente neanche a me e dopo pochi giorni, ti rifugi qui da Teddy. Cos’è che hai in testa eh? Ti rendi conti come mi sono sentita io, a non poter dire niente a chiunque mi chiedesse cosa ti fosse successo?”
“Lily..”
“Te lo dico io. Come una criminale. Ed è così sbagliato..oh, a quindici anni, non dovrei sentirmi così E non parliamo di come mi sono sentita quando Jamie mi ha chiesto..”
“Non gli avrai mica detto..”

“NO. Non l’ho fatto, ma lo farò, se non mi dici che diavolo ti è preso! Lui ti ha fatto qualcosa? Puoi dirmelo, Al. “
Al scoppiò a piangere.
“Io penso che lui mi abbia tradito, Llls.”
Lily lo guardò basita.
“T-tradito? Ma-m – ma come..Jamie? Ma quando? È tornato qui da pochi giorni e non l’ho visto con nessuna.”
“Quando è andato a Beauxbatons, scema!”

“Ehi, piano con gli insulti, sto cercando di aiutarti, cretino!” poi si addolcì. Si chinò davanti a lui che era seduto su una sedia. “Come sarebbe che pensi ti abbia tradito? Te l’ha detto lui?” gli poggiò una mano sulla gamba.
“N-no..”
“Allora l’hai scoperto?”
“No! No!”
“Al, non capisco..”

“Lui si comporta in modo strano, mi evita, è successo qualcosa che non mi vuole dire, in questo mese. Lo conosco..lui non riesce a togliermi le mani di dosso quando stiamo insieme e..”
“Wow Al..niente dettagli.”
“Scusa.”
“Non ti preoccupare..errrr..magari non gli è successo quello che pensi tu..magari è qualcos’altro..”
“Ne abbiamo parlato e lui ha gridato.”
“Che?”

“Mi ha detto che non ho nessun diritto di fare il geloso, che non sono il suo fidanzato, gli ho detto che lui aveva promesso, mi ha riso in faccia..”
“Non ci credo. Jamie non farebbe mai una cosa del genere.”
“OSI DARMI DEL BUGIARDO?”
“Al, calmati.”
“Vattene!”
“No.”

“VA VIAAA. Torna da lui. Va via. Andatevene tutti all’inferno.”
“Stai perdendo la testa, io capisco che tu sia sconvolto ma..”
“Avrei..avrei dovuto accettare di finire l’incantesimo quando ero ancora in tempo..ma magari SIAMO ancora in tempo..hai..hai portato con te la pozione?”
Lily deglutì.
“LILY!!”

“NO. Credi che stessi pensando a questo, in questo momento? Credevo ti fosse successo qualcosa di grave! Al, calmati, ti prego.”
“Lils, se mi vuoi bene, dammi quella pozione, torna ad Hogwarts e prendila, poi dammela, io smetterò di soffrire e si appianerà tutto.”
“Al, è una via senza ritorno, ora sei arrabbiato, ma potete fare pace, chiarirvi e allora..”
Al dette un pugno al muro.

“È già una via senza uscita. Non lo capisci? Se anche facessimo pace, si ripeterà. Jamie non rinuncerà mai a una vita tranquilla per me, l’ha dimostrato, appena ne ha avuto l’occasione, mi ha tradito e sarà sempre così.. Io non lo voglio rifare un’altra volta quel cazzo di rituale, voglio…voglio compierlo adesso, prima che scada il tempo. Per favore, Lils.”
Lei lo guardò attentamente poi con freddezza disse: “No.”
Al la guardò sconvolto.
“Che significa NO?”

“Significa che ho smesso fi assecondarti, Al, non sono la tua marionetta, io non voglio fare tutto questo alle spalle di James e non lo farò. Se sei così tanto determinato ad andare fino in fondo, perché non vai a dirglielo? Poi accetterò di finire il rituale.” Disse lei bevendo un sorso di vino.
Al la guardò duramente.
“Non credevo fossi così meschina, Lily.”
Lily andò via senza dire più nulla.

Al cominciò a singhiozzare senza sosta.
 
 
 
*

Jamie va da Al

Teddy non era ancora tornato, quando all’improvviso, verso l’una di notte, si sentì una porta sbattere.
Capì che era James, dal suo profumo, quando oltrepassò la soglia della stanza.
“Jamie?? Che..che diavolo ci fai qui?”
“L’uccellino canterino ha cantato, Al.”
“VATTENE VIA SUBITO. TEDDY. TEDDY.”

“Teddy non arriverà, Al, è d’accordo con il fatto che chiariamo tra di noi.”
“NON VOGLIO. VATTENE. TU MI HAI TRADITO.”
James gattonò fino al letto, e gli tenne stretti i polsi, fino a salire sopra di lui.
“E così mi ami così tanto da volere addirittura costringere Lily a fare un incantesimo sulla tua testa per dimenticarmi, Al?”
“Va via. Lasciami.”

“Mi sento lusingato, ma vedi, c’è una cosa che Lils non ti ha detto, può fare una cosa alla tua testa, ma non potrà mai farla al tuo cuore. Per quanto tu possa dimenticare cosa ti ha spinto ad amarmi, non Può FARTI SMETTERE DI AMARMI. Dimenticherai perché, ma continuerai a farlo, soffrendo il doppio, è questo che vuoi? Sei masochista, al?”
Al sgranò gli occhi.
“N-no, lei non può avermi ingannato.”

“Oh, che tenero pulcino, fai tenerezza. Lei ti ha visto così disperato che ha voluto assecondarti, adesso però il gioco si è spinto fin troppo oltre e mi ha detto tutto. Credevi di poterlo fare davvero? Che io non l’avrei mai saputo?”
“Tu sei  andato a Beauxbatons..”

“Certo. E mi sono anche divertito tanto senza di te. Ma è stato anche l’inferno lo sai? O forse credi di essere stato tu l’unico a soffrire? Tutti quei corpi caldi e freddi, ma senza alcuna importanza, significato, uno stuolo di nomi che avevo già dimenticato dopo averli toccati, pur di non pensare a te.” Disse al suo orecchio.
“No..no..”
James gli asciugò una lacrima.

“Chiunque gestisce il suo dolore a modo suo..era te che volevo..”
“Bugiardo..”
“Facciamo l’amore, lascia che ti faccia mio una volta per tutte, poi giuro che non andrò mai più a letto con nessuno.”
“Tu avevi già giurato e non..Ahhh..” gemette Al appena James gli accarezzò il petto.

“Sì..lo sapevo..lo sapevo che non sai resistermi..basta che ti sfioro e ti accendi, non è vero?” gli sollevò la maglia e gli sfiorò il torace nudo, lasciandogli una scia di baci sul suo torace.
“Jamie..non..farlo..”
“Oh, smettila di fingere che non vuoi..”

Al gli strinse forte la testa mentre Jamie affondava con la testa sul suo petto. James respirava il suo odore, mentre si mischiava al profumo tipico di James, quel profumo speziato così particolare dei suoi capelli che arrivò subito alle narici di Al.
“Oddio..Jam..Jamie..”
“Sai..quando ho detto a mamma e papà che ti sarei venuto a prendere, ho omesso con quale maniera ti avrei convinto..”
“Non metterli in mezzo adesso..”
James rise.

“Non ti eccita? Pensare a loro che non sanno cosa fanno davvero i loro figli?”
Al guardò lo specchio dell’armadio che li ritraeva, per un folle secondo gli sembrò di vedere due persone diverse.
“No! Sei solo un perv..”
“Mmm ma guarda, qui qualcuno in basso sembra pensarla diversamente.” Infilò una gamba tra le sue gambe e Al si strusciò contro di lui.

“Mi credi davvero capace di tradirti, Al?” gli disse strusciandosi contro di lui.
“Sì..” gemette.
“Mi credi capace di amarti?”
“N-sssi.”
Lo guardò dubbioso.
“Credi che potrei esserti fedele sempre?” strusciò il viso contro il suo collo.

Al lo guardò. Era indeciso. Tutto  a un tratto Jamie sembrava diverso.
“Jamie..cosa..”
“Rispondi ALLA DOMANDA.” Gli inserì due dita nella sua apertura.
“AHHH..NO..no..aspetta..sss..forse?”
Jamie lo baciò.

“Dove sono stato, Al? Dove?”
“A Beauxbatons.”
“No. Ancora.”
“A..ahhh Beauxbatons.”
James si spinse dentro di lui, facendolo gridare.
“Ancora, Al, ripetilo.
“A Beauxbatons. A Beauxbatons. A Beauxbatons!”

James si era mosso sempre più velocemente, una spinta più forte dell’altra, sconvolgendo Al di piacere, dolore ed estasi, anche James sembrava l’immagine stessa dell’estasi.
Ma poi James si fermò e lo guardò freddamente.
“Addio, Al.” Disse uscendo da lui.
“NO. perché, James, cos’ho detto? Cosa..” lo girò, ma James aveva una maschera di rabbia.
“Dove vai?”

“Me ne vado a Beauxbatons a scoparmi tutta la scolaresca, non mi rivedrai mai più.”
“NO. NON FARLO. TI PREGO.”
Inciampò e finì contro lo specchio, per terra, qualcosa rimbombò contro di lui.  Desiderò strappare il suo riflesso e quell’immagine sfocata e supplicante.
James lo alzò rudemente e si aggrappò alla sua manica.

“Mi troverò una scolaretta, una liceale, faremo tanto sesso e mi sposerò giovane come mamma e papà.“
“NO.”
“Non mi RIVEDRAI MAI PIÙ.”
“NOOOO. Perché FAI COSÌ? Ti prego non andartene, farò qualunque cosa..,qualunque..”
“Farò quello che non ho ancora fatto.”

“Aspetta..cosa?”
“Addio, Al..me ne torno a Beauxbatons.”
“No. Tu non andrai mai li.”
James lo guardò con un sorriso di sfida.
“L’ho già fatto.”
“Non è vero.”
James rise.

“L’ho fatto, sono stato via un mese e non ti ho pensato mai.”
“Non è vero.” Lo afferrò. “Tu non sei stato li.”
“E dove sono stato? Dimmelo Al.”gli alitò in faccia.
“SEI STATO QUI. QUL. QUI. QUI.” ripetè, aumentando di maggiore tonalità ogni parola, poi l'eco della sua stessa voce minacciò di sopraffarlo. La sua testa si stava spaccando in due, non capiva più niente, crollò a terra.
QUI QUI QUI QUI QUI.
No.. vedeva doppio. Che cosa gli stava succedendo?

Si sentì svenire, la vista si sdoppiava e d’un tratto.. James si avvicinò a lui, ma sembrava diverso. Il suo volto era sovrapposto.
Poi tornò sé stesso. Il James gentile che conosceva.
Non c’era più traccia di cattiveria, i suoi occhi erano tornati gentili.
“Sono qui, Al. Sono qui.”
“Lo so..lo so..lo so..”
“Ti amo, Al..”

“An…anch’io..” lo baciò.
Irrazionalmente.
Puramente, deliberatamente.
Gli sembrò di tornare a respirare.
Si baciarono inginocchiati, l'uno davanti all'altro. Tutta l’agonia, la tensione, l’aria che gli mancava, perfino i postumi dell’orgasmo..non erano più li con lui.. come se..
 
 
“James…”

“Come sta?” un’altra voce. Possibile che fosse?
“Al..” una carezza sul viso. Al gli prese quella mano.
“James..”
“Ce l’hai fatta, Al..ce l’hai fatta..”
Qualcosa sembrò rischiararsi nella sua testa.
L’incantesimo.
“Mi fa male la testa.”
“Mi dispiace così tanto..”
“Jamie..tu..non mi hai mai tradito..”

“Né potrei mai farlo..Al..tesoro..” James sembrava stupito e Al capì.
Lui non poteva sapere cosa Al aveva visto, ne era rimasto stupito come e più di lui.
“Mi dispiace così tanto..non avrei dovuto accettare..”
Ad Al tornarono flash di memoria lenti eppure veloci..
 
 

Al ferito dall'ippogrifo

 
 
Era l’inizio del sesto anno di scuola di Al, ma James era leggermente più distante, Lily sembrava sospettare qualcosa e entrava nella stanza quando Al e Jamie erano sempre appiccicati o chiusi in bagno, ciò aveva portato James a essere più nervoso del consueto e a tenere le distanze, ciò aveva portato i due piccioncini a discutere spesso e volentieri, per qualche settimana c’era stata un po' di tensione, anche perché Al desiderava fare l’amore con James che gli diceva che non era il momento.

Fino a quando James non venne aggredito da un ippogrifo. O meglio, stava per essere aggrediti da un ippogrifo, quando Al lo spinse via e venne graffiato al posto suo, su un braccio e sulla faccia.
Gemette, non voleva gridare e cadde sull’erba, James si precipitò da lui, tenendolo fra le braccia e gridando il suo nome.

Al avrebbe voluto che James smettesse di gridare, gli girava tutto. Aveva sperato di vederlo gridare il suo nome, così tante volte, ma sperava che a letto, fosse un suono più celestiale.
Sentì distintamente che acquistava il volume della ragione e che lo prendeva in braccio per correre all'infermeria.
Sembrava un fulmine.
Era uno stallone il suo Jamie.

Chissà se era più veloce di quando volava sulla scopa.
 
 
Poi non ricordò più niente.
Fino a quando non si risvegliò e vide che il dolore era leggermente diminuito.
Jamie gli stringeva la mano e aveva gli occhi pieni di lacrime.

Quei suoi meravigliosi occhi neri,ora sembravano color cioccolato. Ad AL si riempì il cuore di tristezza, al vederli così tristi. I suoi occhi non dovrebbero mai essere tristi. Quando gli occhi di James erano tristi, era come vedere il SOLE spegnersi.
“Non..piangere..ti si rovinano quei begli occhi che hai..”
James si aggrappò alla sua mano come se fosse un naufrago.
“Guarda che lo dico per me, non per te, non mi è mai piaciuto vedere degli occhi tristi..”

James non gli diede il tempo di dire altro, che lo strinse a se e fu come se gli avesse risistemato le ossa e la circolazione meglio di un ossofast.
“Jam..non fare così , non sto mica morendo…oppure si?”
“Sono un idiota, uno scemo, un babbeo, uno stronzo..”
“Concordo..”

“Eppure ti non smetti di preoccuparti per me..ti sei messo anche davanti a quella belva feroce pur di proteggermi..”
“Perché la fai sembrare una cosa tanto brutta?” Al credeva che James stesse davvero esagerando, in fin dei conti l'aveva toccato solo di striscio e da quanto gli sembrava di intuire, la ferita era già quasi rimarginata del tutto, aveva appena un graffietto.
“Al, sono IO il maggiore..dovrei essere IO a proteggere te.”
Al rise.
“Ah ecco sapevo che c’era il trucco..sei solo offeso perché ti ho privato per una volta del ruolo di fratello maggiore protettivo..”

James gli prese il viso tra le mani.
“Ti amo.”
“Ti amo anche io. Anche se sei uno scemo.” Aggiunse.
“Senti ancora male? Da qualche parte.”
“Perché? Vuoi fare qualcosa?”
James lo guardò.
“Ma non pensi ad altro?”

“Tu sei la mente, io il braccio o la bocca.. a seconda dei casi..dico quello che non hai il coraggio di dire te.” Lo provocò e James si leccò le labbra.
“Ancora non riesco  a crederci.”
“A cosa?”
“Anche così..sei così bello..” lo accarezzò sul torace facendolo inarcare. “Potresti avere chiunque ma scegli di darti a me..potresti fare l’amore con chiunque ma vuoi che sia io..”
“Non credevi che lo volessi davvero?”

James si morse le labbra, poi gli sollevò la maglia e morse i suoi capezzoli sensualmente.
Al gemette felice.
“Siamo..in un’infermeria.”
James si sdraiò su di lui.
“Ed è molto eccitante il modo che posso usare per farti passare il dolore..”

“Quale dolore? Io non sento più nnnn..” Ed era un miscuglio di piacere, estasi, baci e tocchi.
 
Fino a quando Lily non arrivò, aprì la porta dell’infermeria e li trovò con le labbra incollate e James su di lui, che si strusciava in modo inequivocabile.
Loro scattarono all’indietro, James cadde anche sul pavimento, Al si coprì gli occhi con le mani.
 
Da quel momento fu tutto molto confuso. Sembrava quasi di vivere in una dimensione parallela.
Lily aveva visto chiaramente loro due baciarsi e aveva anche visto che James era caduto e si era accorto della sua comparsata, ma Al sosteneva di no.
Al avrebbe giurato di aver notato Lily correre via come se avesse visto un fantasma.

Su ciò di cui James si era o non si era accorto, era avvolto nel buio.
Era caduto sul pavimento oppure lo stava ancora baciando?

Si sommano queste due cose insieme, confondendolo e facendolo vivere come in due mondi diversi.
 
 

*

“È normale che tu sia confuso, è l’effetto dell’incantesimo, ma tra poco passerà.” Lo rassicurò James.
Al si strinse a lui, era ancora tra le sue braccia, erano comode le sue braccia e la sua felpa larga bianca, così calda, ma forse era lui ad essere così caldo e morbido.

“Non ho mai chiesto a Lily di farmi un incantesimo della memoria, vero?” domandò Al, guardando James.
Lui si illuminò e Lily di riflesso.
“Esatto.” Gli accarezzò i capelli.
Al sospirò contento.
“L’illusione..abbiamo creato un’illusione..”

“Siamo stati sciocchi..non avremmo dovuto..questa cosa ti ha fatto del male..” disse James affranto.
“No. Non siamo stati sciocchi. Al, cosa hai visto mentre eri preda dell’allucinazione? Hai visto dei volti sovrapposti?” gli chiese Lily.
Al la guardò per secondi interminabili, poi rispose tremando: Sì.”
“E tu?? Tu eri diverso?” gli chiese ancora.

Al si guardò nello specchio e disse ancora tremando “Sì.”
Lily e James si guardarono consapevoli.
“Riposa, poi ne parleremo meglio.” Disse Lily.






















Note dell'autrice: eccomi ragazzi!! Alloraaaaaaaaaaaa ci avevate creduto???? AHAHHAAH MA NOOOOOO XD 
non AVREI MAI POTUTO scrivere una cosa così scontata come James che tradisce AL LOL xd
oltre che non mi piace scrivere di tradimenti, sarebbe stata una cosa davvero banale, non credete??
Ora lo so, LO SO che al momento siete confusi, ma fidatevi!.
Pensavate davvero che avrei messo una così grossa, come Al che vuole scordarsi dell'amore per James e poi..ne me fossi dimenticata?
ahhahha xd l'incantesimo non è così potente da farlo scordare anche a me ahha xd
no, c'è una ragione per tutto, anche con le contraddizioni che avete letto qui, da qui si capisce che forse forse James non è mai stato a Beauxbatons, ma cos'è successo davvero ? Davvero Al si è messo d'accordo con i due per autoinfliggersi quest'allucinazione? Ma perchè? Sarà spiegato tutto, ve lo promett,

ora però una cosa IMPORTANTE: a partire dal prossimo capitolo, la storia RICOMINCERÀ DA CAPO ma non più dal punto di vista di Albus che racconta, ma dal punto di vista dell'autore! questa scelta è stata fatta per un motivo, è l'unica maniera per ripristinare la timeline originale, senza ricordi falsi o avvenimenti che non sono mai successi, di mezzo...è chiaro infatti oramai che alcune cose sono successe davvero altre no, il racconto di Al è confuso, quindi per avere una timeline corretta, ritorniamo dall'inizio, come dice il titolo della stori, ma non sarà un copia e incolla! In parte sì, ma per la maggior parte ci sarà anche una revisione importante dove vado a colmare molti buchi di trama. Spero vi piacerà!
   
 
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