Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    11/02/2020    2 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Care Anime belle con un po di ritardo ecco a voi un altro capitolo di Sogno, per l'esattezza il numero 116.Grazie per l'attesa e la partecipazione. Vi voglio bene. Giusy 🌹

Sogno capitolo 116

 
Charlotte scese giu' in salotto, suo padre era già seduto al tavolo per la colazione.

Respirò a fondo, parlargli di Max non sarebbe stato facile , ma era una cosa da fare.

Alzò le spalle e si avvicinò a lui :

- Buongiorno ! - lo salutò

- Salve figlia mia! - rispose l'uomo sorridendo.

Charlotte si abbassò a baciarlo sulla guancia, poi si accomodò sulla sedia di fronte a lui.

Il signor De Guillard fissò la sua splendida figlia che , con aria affamata addentava un biscotto.

- Padre...dovrei parlarvi! - esordì intanto lei con il cuore che sembrav un tamburo impazzito.

- Beh...In realta' anch'io avrei qualcosa di importante da dirti figlia mia! - specificò l'uomo.

Charlotte abbandonò quel che rimaneva del biscotto sul bordo del piatto, poi fissò il padre curiosa e preoccupata:

- Ditemi! - sussurrò in ansia.

Il genitore la fissò con lo sguardo da padre innamorato , poi allungò una mano sul tavolo ed incontrò la sua.

La strinse, la strinse forte.

Charlotte sorrise , particolarmente colpita da quella rara effusione paterna.

- Tu...Tu sei sempre stata il mio orgoglio Charlotte - sussurrò l'uomo - sei talmente bella ed aggraziata, sei la figlia che tutti vorrebbero! Sai muoverti bene fra la gente , conosci le regole dell'alta società e sai come comportarti quando il galateo impone un certo decoro, i oltre conosco il tuo lato umano , la tua bontà verso chi non è fortunato come noi e tutto questo ti fa onore.

- Si...- sorrise lei  fissando il genitore - so' che forse...le mie idee liberali ad un altro padre avrebbero dato fastidio e vi ringrazio, invece, per averle rispettate.

- Beh...Non le hai mai manifestate a sproposito - specificò lui - non mi hai mai dato motivo per vergognarmene!

- Diciamo pure che non è mai capitata l'occasione di esternarle, non vedo cosa ci sarebbe di male a parlarne! - esordì

- Siamo Nobili Charlotte...e come tali dobbiamo comportarci! - sbottò il genitore.

Charlotte alzò gli occhi al cielo , parlare di Max sarebbe davvero stato un suicidio si disse, ma poi... poi bastò ripensare ai suoi occhi , ai suoi baci, per trovare nuovamente la forza per farlo.

- Comunque sia...- continuo' l'uomo - sei una ragazza matura e responsabile e mi pare sia venuta ora che tu prenda marito.

Charlotte rimase ferma, immobile, basita , le ci vollero trenta secondi buoni per capire se l'affermazione del padre fosse una cosa buona o una doccia fredda che arrivava proprio nel momento meno adatto, investendola .

- Io...Io penso che tu sia abbastanza matura per pensare al tuo futuro, quindi...Quindi ho trovato marito per te Charlotte!

Charlotte boccheggiò e benchè fosse seduta aprì i palmi sul tavolo cercando di reggersi.
Un marito? Aveva sentito bene?

No...era un incubo, non c'era altra spiegazione.

- Ho promesso la tua mano al figlio del Conte Dubois, il giovane Florence.

Charlotte sbarrò gli occhi, due occhi chiari, su una cascata di riccioli biondi e un sorriso dolce. La figura del giovane Florence le passò davanti .

- Cosa...Cosa avete fatto?

- Sei contenta tesoro? Il giovane Florence è un ragazzo a modo, bello, colto, intelligente .

Charlotte si versò dell'acqua boccheggiando, era come se tutta l'aria si fosse rarefatta impedendole di respirare.
Bevve a grandi sorsi, poi abbandonò il bicchiere  , guardò la mimica paterna, allegra e bonaria come se le avesse dato la  notizia  più bella del mondo.

Strinse i pugni, si contenne dal gridare il suo sdegno, riacquistò la voce , ma tuttavia faticò a parlare:

- Cosa avete fatto...!! Come...Come avete potuto? 

- Suvvia...Florence è il giovane piu' ambito in società...

- Ma padre... io...io non lo amo! - sussurrò angosciata. 

- Imparerai ad amarlo, ci vorranno mesi per organizzare il matrimonio...potremmo... 

- No! - sbottò lei alzandosi di botto - Non ci sarà nessun matrimonio!

Il padre la fissò sconvolto da quel moto di ribellione:

- Charlotte!

- No...non sposerò un uomo che non amo! Non lo farò padre! Vi ho sempre rispettato, ho sempre fatto la figlia amorevole e devota , ma decidere per il mio futuro, questo no...Non ve lo permetterò!

- Ragiona Charlotte! - sussurrò il padre cercando di mediare

- Su cosa dovrei ragionare? Non voglio un matrimonio imposto!

- Florence ha tutte le carte in tavola per essere un buon marito!

- Non lo metto in dubbio...- sussurrò lei - ma non lo sposerò, non lo amo!

Il genitore cominciò ad alterarsi, sul suo viso sparì l'aria bonaria che lo aveva accompagnato, si alzò torreggiando la figlia con la sua aria possente:

- Non puoi sottrarti al tuo dovere! Sono tuo padre, dovrai obbedirmi! - sbottò

- Se credete che mi sposerò vi sbagliate di grosso!

- Oh...si che lo farai! - urlò il padre.

Charlotte strinse i pugni, le lacrime scendevano incontrollate

- Preferisco di gran lunga morire! - urlò - prima di correre sconvolta verso la sua stanza.

 
Oscar aprì debolmente gli occhi, qualcosa di caldo ed umido le torturava sensualmente il dorso del piede e saliva su' verso la gamba.

Si stiracchiò mugugnando contenta

- Andrè...uhmmm...

Andrè continuò a salire piano con le labbra, esplorando ogni centimetro di quella pelle lattea, poi le labbra si fermarono su un seno,ne torturarono il capezzolo, ripresero a salire.

Oscar aprì completamente gli occhi, fissò il viso del suo uomo vicinissimo al suo , i suoi occhi verdi, i suoi riccioli ribelli sparsi ai lati del viso, quella bocca invitante dal sorriso dolce:

- Buongiorno bellissimo maritino mio!

- Buongiorno mogliettina! - sussurrò

Poi le labbra si unirono in un bacio dolce e lunghissimo, Oscar lo strinse, affondò le dita fra i suoi capelli, approfondì il bacio .

Mugugnò eccitata e contenta finchè...Finchè due tonfi alla porta li fecero fermare di botto.

Rimasero fermi...gli occhi sbarrati.

- Signori...La vostra colazione è pronta! Posso entrare?

Oscar fissò Andrè stupita 

- Che diamine fa quella cameriera? - sussurrò piano diretta al marito

- Me lo chiedo anch'io ma ritengo che per disturbarci con la colazione, abbia avuto quelle direttive da tuo padre!

- Cosa...?

- Ovvio! tu credi che sarebbe venuta a svegliarci il nostro primo giorno, alle 7 del mattino se non fosse così ?

- uff...! Ma mio padre però....- sbuffò lei

- Ehhh...Dimentichi che è un generale!

- Già!

- Signori... siete svegli?

Oscar ed Andrè si guardarono.

Il giovane indossò in fretta e furia i pantaloni,  si girò verso Oscar:

- Ci penso io! - sussurrò poi avviandosi verso la porta.

Oscar si coprì con il lenzuolo, poi fermò Andrè:

- Aspetta amore!- sussurrò piano

Lui si giro':

- Hai addosso solo i pantaloni! 

- E quindi?

- Vuoi far venire un infarto a quella fanciulla? - sussurrò osservando quanto fosse bello  con i piedi scalzi, i pantaloni aderenti, il torace in bella vista tonico e sodo e quegli occhi...

-Andrè sorrise :

- Scema...- sussurrò poi teneramente.

Aprì quindi la porta.
La cameriera con il vassoio in mano sbarrò gli occhi e rimase a guardarlo inebetita. Arrossì vistosamente , poi abbassò gli occhi ed infine tese il vassoio a quello splendido apollo che si trovava davanti:

- Bu...Buongiorno...scu..scusate ! - sussurrò.

Andrè afferrò il vassoio, sorrise bonariamente :

- Grazie ! - sussurrò - la signora Grandier ed io...ecco... gradiremmo essere svegliati un pò piu' tardi!

La cameriera lo fissò:

- Scusate...ma il Generale ha detto che...- poi si bloccò - si...va bene! - sussurrò dileguandosi.

Andrè rientro' in stanza, il vassoio fra le mani, guardò sua moglie immersa ancora sotto le lenzuola 

Lei sorrise :

- Hai visto come ti fissava? - sussurrò Oscar - l'hai fatta morire ....

- Ma dai! - sbottò posando il vassoio sul comodino.

Oscar uscì dalle lenzuola, si avvicinò a lui :

- Sei bellissimo amore mio...tu non sai quanto..! - gli sussurrò

Andrè la prese fra le braccia, la adagio' sul letto, si chinò su lei guardandola malizioso 

- Dove eravamo rimasti? - sussurrò alzando un sopracciglio e chinandosi a baciarla.

 

 

Oscar ed Andrè scesero molto piu' tardi, avevano fatto l'amore, poi si erano appisolati nuovamente, avevano indugiato ancora con le coccole ed infine erano scesi.

Stavano fuori, ammirando il sole e la brezza marina che spirava , attendendo che il pranzo fosse pronto:

- Che sogno! - sussurrò Oscar fissando il cielo azzurro con la mano stretta a quella del suo uomo.

- Si...e' bellissimo pensare di avere ancora tanti giorni a disposizione per vivere tutto questo con te!

Oscar si avvicinò, lo baciò.

La cameriera sbucò fuori dall'ingresso, abbassò gli occhi :

- signori, il pranzo è pronto! - esclamò.

Oscar sbuffò, quella ragazza sembrava farlo apposta.

Pranzarono allegramente , poi presero i cavalli e si avviarono verso la spiaggia, si fermarono sedendosi sulla riva l'uno accanto all'altra in silente comunicazione.

- Mio Dio...sarebbe bellissimo poter fare il bagno! - sussurrò Oscar 

- Chi te lo impedisce?

- Potrebbe passare qualcuno!

Andrè spesso dimenticava del pudore della sua Oscar, forse perchè con lui , ovviamente lo aveva ormai messo da parte.

Si alzò, le porse la mano:

- Vieni!

- Dove? - chiese lei

- Vieni con me...fidati!

Oscar afferrò la mano del suo fascinoso marito, lui la fece salire sul suo stesso cavallo, poi si dirissero verso il  lato opposto alla spiaggia.

 

 

- Andrè...- sussurrò Oscar contenta guardando il piccolo specchio d'acqua nascosto fra le rocce - avevo quasi dimenticato questo posto!

- Già...non ci venivamo piu' da tempo.

- Da quella volta in cui ci scazzottammo...- sussurrò-

Andrè sorrise, si tolse velocemente i vestiti

- Cosa fai? - chiese lei fissando quel corpo ammaliata.

- Secondo te? - sussurrò il giovane , quindi si avviò verso il piccolo specchio d'acqua.

Oscar fissò quei glutei sodi alllontanarsi e venir sommersi

Boccheggiò eccitata, Andrè con la sua fisicità  la teneva arenata su famelici pensieri.

Il giovane si abbassò lasciandosi  sommergere dalle acque completamente, poi si alzò e scosse la testa lasciando muovere  i ricci.

Si girò a guardarla:

- Dai...vieni!

Oscar si guardò attorno titubante ,poi si spoglio', Andrè la vide avanzare, bella, eterea, magnificamente donna.

La giovane lo raggiunse , si avvicinò a lui, sfiorò i suoi ricci bagnati mentre i loro corpi vicini in acqua emanavano scintille di fuoco.

- Oddio! - sussurrò Oscar fissando quegli occhi di giada.

- Che succede? - sorrise Andrè.

- Sto...sto nuovamente avendo il desiderio di...

- Di...? - sorrise Andrè alzando un sopracciglio..

- Di fare l'amore!

- Beh...sussurrò lui sfiorandole con un dito il viso :

- Mi  sembra una cosa buona!

- Dici?

- Si! - sussurrò Andrè abbassandosi a baciarle le labbra.

I corpi nudi divisi solo dall'acqua , il profumo di Andrè , le sue mani....

Fu nuovamente amore.

 

 

-Quasi  non ci credo che tu sia riuscito a farmi fare una cosa del genere! - sorrise Oscar rivestendosi.

Andrè rise :

- Il mio fascino non perdona! - si vantò

La giovane rise , si sdraio' sull'erba accanto a lui, rimasero vicini a fissare il cielo.

 

 
Rientrarono a casa nel tardo pomeriggio, l'uomo che si occupava dei cavalli portò Cesar ed Alexander nelle scuderie, Oscar ed Andrè entrarono nel grande salone. La giovane cameriera li accolse chiedendo a che ora volessero cenare, gli occhi di Oscar intercettarono  con tristezza il grande camino del salone, sarebbe stato bello se si fosse potuto...

La voce di Andrè la distrasse :

- Amore..Potremmo pranzare fra mezz'ora, per te va bene?

Lei annui, insieme salirono in stanza per rinfescarsi , Oscar si chiuse la porta alle spalle, si avvicinò a suo marito , lo abbraccio' accocolandosi fra le sue braccia, poi lo fissò:

- Oggi...Al lago è stato bellissimo!

Andrè sorrise, le carezzo' i capelli:

- Per me tutto è bello quando stiamo insieme!

Oscar alzò lo sguardo per incontrare il suo:

- Si ...ma...Potrebbe esserlo ancora di piu'! - sussurrò guardandolo serio

Andrè corrugò le ciglia, quell'affermazione lo mise in allarme:

- Cosa vuoi dire?

- Voglio dire che sarebbe piu' bello se fossimo soli!

- Ma Oscar...siamo soli! - obiettò

- No che non lo siamo! Abbiamo sempre la servitù attorno . Non posso baciarti perchè arriva la cameeriera e non sta bene farlo, non posso abbracciarti nelle stalle perchè c'è l'uomo che si occupa dei cavalli, non possiamo rimanere a letto fin a tardi perchè vengono a sveglarci. E' la nostra luna di miele , diamine!

Andrè la fissò dolcemente sorpreso, quanto stava diventando dolce ed affettuosa la sua Oscar.

- Tesoro...Tuo padre ha pagato quelle persone perchè ci aiutassero!

- Lo sò, ma pensa quanto sarebbe bello non averle intorno! - sussurrò con un sorrisetto malizioso lisciandogli i forti muscoli del torace.

Immagina il camino acceso e noi vestiti solo della nostra pelle, su quel magnifico tappeto...- continuò facendo vagare la manina

Andrè sorrise:

- Ehhh...Sarebbe bello !

- Bello e fattibile! - specificò lei

- Oscar...

- Mandali via! - sussurrò maliziosa

- Cosa...?

Oscar lo guardò facendo gli occhi da gattina:

- Mio padre li ha già pagati...no?

- Si...Credo di si!

- Bene....Allora...mandali via! di che vogliamo rimanere soli, che si tengano pure i denari.

- Ma Oscar...Ahahah! - rise divertito

- Non sto scherzando Andrè...voglio rimanere da sola con te, girare poco vestita per casa , poter fare l'amore senza nascondermi in questa stanza, voglio passare questi 14 giorni in simbiosi , libera!

Lui la fissò estasiato.

- Sai badare ai cavallie e...e in dispensa c'è tanto cibo! Mandali via...Per favore!

Andrè avvicinò la bocca alla sua:

- Sei una strega comandante!- sussurrò sulle sue labbra.

Poi scese giu' per congedare la servitu'.

Oscar si gettò sul letto felice esultando.

 

 

Il fuoco crepitava nel camino, Oscar seduta a terra sul tappeto porgeva le mani verso il calore della fiamma, Andrè scese dalle scale portando con se una pesante coperta che abbandono' accanto a lei.

Si sedette , la fissò divertito:

- Devo ammetterlo, hai avuto una grande idea tesoro! - sussurrò

Oscar gli depositò un bacio sulle labbra.

- La servitù non poteva credere alle proprie orecchie quando ha sentito che poteva tenersi la paga!

- Immagino!- sussurrò Oscar

Andre' si accomodò meglio sul tappeto, poi attirò Oscar a se, le cinse la vita con le braccia mentre entrambi guardavano le fiamme crepitare.

- Il mio Comandante però mi aveva promesso una seratina pelle a pelle ! - sussurò avvicinando la bocca al suo orecchio - ma io vedo solo una dolce fanciulla completamente vestita.

- Beh...Allora il soldato Grandier deve ovviare a questa mancanza! - sussurrò Oscar - prendendo la mano del giovane e portandola dentro la scollatura della sua camicia.

Il palmo di Andrè si aprì su una dolce collinetta , oscar gettò la testa all'indietro mentre Andrè ancora dietro di lei cominciava a torturarle il collo. 

Oscar mugugnò di desiderio, si girò e lo fissò, le fiamme mandavano riflessi rossastri nella stanza, gli occhi di Andrè spiccavano in tutta la loro bellezza, Oscar gli tolse piano la camicia e baciò quei muscoli sodi mentre lui si lasciava sopraffarre da quelle labbra sulla sua pelle.  Andrè la spoglio' completamente, con gentilezza la fece distendere sul tappeto, fissò quel corpo bellissimo si abbassò a baciarlo dolcemente, lentamente, senza fretta, Oscar era eccitatissima , il calore del fuoco, la testa di Andrè fra le sue ginocchia, la sua lingua calda.

- Ti prego...- sussurrò

Andrè entrò in lei  , i gemiti invadevano la stanza mentre i corpi stretti l'un all'altro si muovevano in sincronia.

Le dita di Oscar affondavano sui glutei di Andrè impartendogli il movimento giusto, Dio quant'era bello il suo uomo pensò fermandosi un attimo a guardarlo fra i bagliori rossastri che le fiamme riflettevano :

- Ti amo! - gli sussurrò fra i gemiti.

- Anch'io...piu' della mia stessa vita; lo sai, vero?

- Si...- sussurrò lei

- Voglio che tu mi dica che sono l'unico padrone del tuo cuore...dimmelo Oscar! - la incitò Andrè

- Si...si che lo sei...Lo sei sempre stato! - sussurrò lei commossa

Andrè sorrise , poi intensificò i movimenti.

Oscar era già sul punto piu' alto , quelle braccia, quel viso, quel fuoco a scaldarli, i gemiti di Andrè..

Sbarrò gli occhi persa nel piavcere infinito mentre dalle labbra le sfuggì un gemito strozzato.

Andrè la segui' quasi immediatamente , poi giacquero entrambi esausti .

Oscar portò la testa sul torace del suo uomo, Andrè la coprì teneramente con la coperta e sorrise contento .

- Caro il mio maritino, ti pare che avresti potuto osare tanto con la servitu' fra i piedi?

- Sicuramente no! - rise lui - ma il bello verrà quando dovrai cucinare! - scherzò

- Oh...di sicuro non cucinerò io! - rise

- Chissà perchè lo immaginavo..mi toccherà anche fare da cuoco !! - sbuffo'

Risero entrambi, felici, uniti, innamorati.

 

 

Charlotte asciugò gli occhi, si fissò allo specchio, erano gonfi per le tante lacrime versate.

Si era chiusa in camera tutto il giorno e aveva fatto solo una cosa, aveva pianto ininterrottamente.

Il pensiero di dover sposare un uomo che non fosse Max la angosciava , le tagliava il cuore in mille pezzi.

Si alzò , indossò il costume, prese il cavallo, arrivò in men che non si dica sotto casa di Robespierre 

Passò come al solito dai tetti, le imposte erano aperte, entrò in stanza .

Max dormiva.
Com'era bello il suo viso abbandonato nel sonno.

Charlotte lo carezzò, lui si destò, balzò a sedere sul letto.

- Charlotte...A more mio..siete voi?

Charlotte stava li, indossava il costume ma non la maschera, con un gesto fluido si sciolse i capelli, lo fissò .

Max si accorse che i suoi occhi erano solcati dalle lacrime:

-Tesoro mio ...cosa succede ? - chiese preoccupato.

Con un gesto secco Charlotte si denudò davanti a lui.

Max sbarrò gli occhi stupito ed eccitato alla vista di quel corpo stupendo.

- Charlotte che fate..?

Lei avanzò :

- Voglio essere vostra Max...qui...ora! - esclamò fiera!

Max boccheggio', il suo sguardo accarezzò gli occhi chiari di Charlotte, la bocca piena, scese giu' ad ammirare i suoi seni turgidi e giovani , la pancia piatta, le lunghe gambe.

Era bellissima.

Deglutì eccitato, strinse i pugni compiendo uno sforzo sovraumano per non attirarla a se e gettarla sul letto.

Si alzò piano, afferrò la sua giacca, la coprì

- Perche..? - sussurrò Charlotte - io...io non vi piaccio?

- Ma cosa dite? - sussurrò Max prendendole il viso fra le mani - voi...voi siete una dea!

- Allora perchè mi state rifiutando? - gli occhi di Charlotte umidi di lacrime lo guardavano speranzosi.

- Vorrei capire Charlotte...vorrei capire il perchè di questa richiesta...

- Perchè mi sposerò con un uomo che non amo. Perchè sarò costretta a fare l'amore con lui. Le mani di un perfetto sconosciuto sulla mia pelle!

Max sbarrò gli occhi:

- Voi...Voi vi sposerete?

- Si...perchè così ha deciso mio padre e visto che il mio corpo sarà di qualcuno che non amo, voglio...Voglio che il primo siate voi. Con voi non ho paura Max...- sussurrò

Max la fissò smarrito.

Charlotte si sposava...Charlotte sposa..

Rimasero entrambi fermi a fissarsi

- No...- sussurrò lui - no...io non posso sopportare di...- si bloccò, l'immagine di Charlotte a letto con un uomo lo devastava

Charlotte si portò il viso fra le mani e scoppio' in un pianto dirotto lui la strinse forte angosciato :

- Andrà tutto bene amore mio...ve lo prometto!

 

 

E mentre la dolce Charlotte affrontava la prova piu' dura della sua vita , Oscar e Andrè , completamente soli, vivevano i giorni piu' belli della loro vita , fra coccole, cavalcate, bagni e amore.

 

 

La mano di Oscar tastò il lenzuolo alla ricerca del corpo di Andrè, non lo trovò.

La giovane balzò a sedere sul letto, si stiracchiò, poi fece vagare lo sguardo .

La stanza era vuota, dove poteva mai essere?

Magari era sceso giu' a preparare la colazione come faceva di solito.

Afferrò la camicia, la indossò velocemente, poi scese in cucina.

Andrè non c'era .

Ebbe un attimo di panico, perchè non era a letto con lei? Svegliarsi fra le sue braccia era ormai una consuetudine e quell'assenza quel mattino era strana...troppo strana!

Sospirò preoccupata, poi rise di se stessa, quasi sicuramente il suo Andrè era andato a cavalcare, si disse.

Si girò verso il tavolo ed afferrò due mele. Si recò poi verso le scuderie  decisa a prendere Cesar e raggiungerlo. Fu appena varcò la porta del capanno che rimase a bocca aperta.
Andrè era li, le voltava le spalle, spalava il fieno maneggiando  il forcone.
La vista di Oscar rimase particolarmente colpita da quei muscoli delle spalle che si contraevano   seguendo i movimenti delle braccia.

Oscar percorse con lo sguardo l'incavo sensuale della spina dorsale, vagò giu'fino a raggiungere, accarezzando con gli occhi, i  glutei messi in risalto da quei calzoni stretti...forse un pò troppo.

Andrè era  sudato , i raggi del sole raggiungevano quella pelle facendola rilucere.

Dio quant'era eccitante, eccitante e virile da morire.

Oscar allungò una mano, gli sfiorò la spalla:

- Amore! - sussurrò dolcemente.

Andrè si girò di botto.

- Oscar...tesoro! - sorrise, poi abbandonò il forcone e si passò il braccio sulla fronte asciugandosi il sudore.

Lei lo fissò , bello...era bello suo marito.

Bello e dannatamente maschio.

Andrè continuò ' a sorriderle :

- Amore...Ti sei alzata? Fra poco ti avrei svegliato io con la colazione.

- Non importa! - sorrise Oscar avvicinandosi e facendo vagare le mani sul suo torace - questa vista vale piu' di qualsiasi colazione ! - esordì maliziosa.

- Tesoro....non toccarmi...sono sudato!

Lei si addossò ad Andrè , poggio' la guancia sulla sua spalla:

- Cosa vuoi che mi importi, amo tutto di te...tutto!

Andrè la baciò piano, teneramente, a lungo, ma rimase con le mani lungo i fianchi temendo di sporcarla.

Oscar sorrise :

- Perdonami amore mio! Con la presunzione di voler rimanere da sola con te, ti sto facendo fare un lavoro mostruoso, i cavalli, il pranzo, la cena...Praticamente fai tutto tu!

- Non importa! - sorrise lui - a me fa piacere. Lo sai che mi piace coccolarti.

Oscar fece vagare la mano sui suoi ricci :

- Oscar...ti ho detto che sono...

- Sei bellissimo! - sussurrò lei cominciando a fare scendere la mano giù ', sempre, pericolosamente giu'

Andrè trattenne il fiato:

- Strega...!

La mano di Oscar si aprì a coppa sul suo turgore da uomo già gonfio d'amore poi lo stimolò con crudele dolcezza

- Smettila...- ansimò lui fra i baci - o dovrò prenderti qui...in questo capanno!

- Sii...mi piace l'idea...- sussurrò cominciando a mordicchiargli il lobo dell'orecchio.

- Cosa direbbe tuo padre? Che costringo la sua aggraziata figlia a fare l'amore fra il fieno?

Oscar si allontanò di qualche centimetro, si slacciò la camicia, la lasciò cadere

- Facciamo che ti costringo io! - sussurrò

Poi spinse Andrè sul fieno , si addossò a lui.

- Tu sei pazza! - rise il giovane dolcemente sorpreso.

- Forse...ma adesso dovrai sacrifricarti Andrè Grandier ! - sussurrò togliendogli i calzoni in un sol gesto.

Poi salì su lui e lo torturò dolcemente , piano, a lungo!

 

 

 

Andrè si scostò un riccio dal viso, poi attirò meglo Oscar sul suo petto, le baciò il capo,  tornò a guardarla nei grandi occhi:

- Cosa mi fai fare comandante! - rise

- Hai ragione...-sussurrò - credo tu abbia un'influenza negativa su di me soldato!

Risero insieme, poi Andrè allungò una mano:

- Guarda...hai del fieno fra i capelli ! - sussurrò togliendogliene un filo.

- Non mi importa! - sussurrò lei

Andrè la riattirò a se , la baciò dolcemente, Oscar non le bastava mai.

Lei si girò e solo allora si ricordò che aveva abbandonato le due mele che aveva portato dalla cucina , le prese, tolse il tovagliolo in cui le aveva avvolte, ne porse una ad Andrè:

- La sua colazione soldato!

- Grazie - sussurrò lui addentandola.

Rimasero li , fra il fieno, nudi, vicini, addentando con gusto la polpa succosa.

Il nitrito di Cesar fece tornare Andrè alla realtà.

- I cavalli devono mangiare! - sbuffò alzandosi e rimettendosi i calzoni.

-Già...- sussurrò Oscar mentre Andrè le porgeva la mano per rialzarsi.

Il giovane le tolse qualche filo di fieno dai suoi splendidi capelli, poi  le porse la camicia.
Lei la indossò, poi
Oscar fece vagare la candida mano, insinuandola sensualmente  attraverso l'apertura della camicia di André. Lui sorrise baciandole il capo, mentre gli occhi blu, vivi di felicità, si alzarono sui suoi:

- Andiamo a fare il bagno al lago... nudi? - sussurrò Oscar guardando il marito con aria maliziosa.

Andrè sorrise:

- uhmmm... L'invito è molto allettante, tu Intanto avviati, io finisco qui e ti raggiungo!

Oscar sbuffo':

- Va bene ma non farmi attendere troppo moretto! - sussurrò poi uscendo dalla scuderia sculettando.

Andre' sospirò fissando quel lato B perfetto ancheggiare via.

Non Immaginava di certo, che, in seguito, avrebbe rimpianto di aver lasciato  andare via Oscar da sola.

 

 

 

Oscar si avviò a piedi procedendo piano, la brezza del mare le giungeva leggera, era una mattinata assolata.

Ripensò ad Andrè , alle sue spalle muscolose .

Sospirò riscoprendosi ancora piu' innamorata di suo marito. La lontananza dal lavoro, la libertà dagli impegni di lavoro e la rassicurazione di aver confermato i voti nuziali davanti a Dio, l'avevano resa molto piu' serena.

Era tutto magnifico da quando si erano sposati, ancor piu' magnifico da quando erano completamente soli in quel piccolo paradiso.

Passeggiando e pensando a quello, aveva raggiunto già il piccolo lago appartato.

Sospirò al pensiero che suo marito fra poco l'avrebbe raggiunta .

Di sicuro, al contrario di lei avrebbe preso Alexander quindi, probabile che si fosse già avviato.

Il sole filtrava attraverso le fronde illuminando di bagliori il piccolo specchio d'acqua.

Oscar si spogliò , entrò in acqua immergendosi completamente, poi riemerse, si lisciò con le mani i capelli, poi aprì le braccia e respirò a fondo.

Era felice.

Profondamente felice!

Ad un tratto un rumore fra le fronde la fece sussultare.

Istintivamente si portò le mani a coprire i seni, si guardò intorno:

- C'è qualcuno? - esclamò rimpiangendo di non aver portato con se la spada.

Si guardò intorno, tutto taceva eppure...Eppure sentiva su di se quella strana sensazione di essere osservata che non la faceva sentire tranquilla. Non sapeva che fare, uscire dall'acqua significava mettersi a nudo visto che era completamente svestita.

- Maledizione ! Lo sò che ci sei...Vieni fuori!- gridò.

Silenzio totale .

Ad un tratto il fruscio si spostò proprio dietro le sue spalle .

Oscar si girò di botto, il sole la accecò rivelando solo i contorni di qualcuno a cavallo.

- Andrè...Sei tu? - sussurrò cercando di spostarsi in un punto meno assolato.

Fissò in avanti però ed inorridì.

No...Non poteva essere lui, non era possibile!

- Fe...Fersen! - balbettò incredula.

Lui stava immobile, ritto sul cavallo, i capelli lunghi e liberi, gli occhi lucidi dalla commozione.

Non parlò ma alzò solamente la mano.

- Cosa...Cosa ci fate qui?

- Sono tornato...Per voi!

Oscar sbarrò gli occhi inorridita , era lui...nessun dubbio.

- Dovete lasciarmi in pace! - urlò

- Mai...Mai finchè avro' vita! - sbottò lui.

Il modo in cui lo disse, con una sicurezza e cattiveria unica , le fece accapponare la pelle, iniziò a piangere sconvolta , era sola, sola ed indifesa senza vestiti addosso.

Si sentì terribilmente, pericolosamente vulnerabile.

- Che cosa volete ancora da me? Lasciatemi in pace! Sparite dalla mia vita! - urlò

Fersen la guardava, gli occhi solcati dalle lacrime, le mani sui seni, era cosi' indifesa , niente a che fare con l'algido comandante che lui aveva imparato a conoscere.

Oscar aveva perso la pazienza , in quel momento stesso aveva realizzato che liberarsi di Fersen era pressocchè impossibile.

- Lasciatemi vivere la mia vita in pace! - urlò.

Fersen si mosse deciso a scendere da cavallo , ma uno scalpitio lo mise in allarme, rimase con la gamba a mezz'aria fra la staffa e il suolo , poi gettò un'ultimo sguardo d'amore ad Oscar , si rimise in sella e si dileguò fra le fronde mentre Andrè su Alexander si materializzava sul sentiero.

Andrè balzò da cavallo quando vide sua moglie immersa in acqua che piangeva disperata.

Si immerse immediatamente, completamente vestito, ansimo' faticando per raggiungerla dal momento che gli stivali riempiendosi d'acqua pesavano ostacolando l'andatura.

- Oscar...Amore mio...che succede? - esclamò raggiungendola

Oscar lo abbraccio' tremando e continuando a piangere disperata:

- Maledetto...Maledetto! - singhiozzava.

Andrè la guardava inebetito :

- Maledetto a chi? Perchè sei cosi disperata? Oscar...Diamine , parla!! - sbottò preoccupato.

Oscar alzò gli occhi umidi e arrossati dal pianto incessante , lo guardò:

- Lui...Lui è qui!

- Lui? Lui chi?

- Fersen ! - sibilo' oscar .

Andrè sbarrò gli occhi e sussulto' sconvolto, talmente tanto che il piede perse attrito fra una roccia bagnata facendolo scivolare in acqua.
   
 
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