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Autore: Shaara_2    11/02/2020    4 recensioni
“Ben perché non sei tornato da me?” gli chiese, asciugando le lacrime.
Ma lui rimase immobile a guardarla, sorpreso e senza fiato.
“Rey? Sei tu?” le rispose, incredulo, aggrappandosi al cristallo kyber che lo teneva prigioniero. “Pensavo che non ti avrei più rivisto.”
***
Ciao a tutti. Ho deciso di scrivere questa breve storia REYLO (Ipotetica relazione sentimentale tra Rey e Ben Solo), per raccontare un possibile Epilogo “soddisfacente” dopo TROS. Come tutti i miei racconti, ci sarà il lieto fine. Questa storia è ispirata alla filosofia degli Je’Daii. Buona lettura
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Finn, Kylo Ren, Maz Kanata, Poe Dameron, Rey
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 5

 

Immagine presa dal sito che puoi trovare qui

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A New Home (Rey Skywalker Theme) - John Williams

 

⧫⧫⧫

 

Il mondo invisibile ha altre nuvole e altre acque che le nostre, 

possiede un altro cielo e un altro sole. 

Ciò è percepito soltanto dagli eletti;

(Rumi)

 

⧫⧫⧫

 

Takodana, Castello di Maz Kanata.

 

“E dimmi, bambina” aggiunse Maz, allargando il sorriso, “il ragazzo con cui ti vedi è forse il figlio di Han e Leia?”

 

A quel punto, Rey rimase immobile con le mani strette sul tovagliolo.
 

“Co-come fai a saperlo?”
 

Maz si avvicinò, ruotando le lenti dei suoi occhiali, e Rey si ricordò della prima volta che l’aveva incontrata.

 

Si trovava in un sotterraneo del suo castello. Aveva percorso un lungo corridoio e poi si era trovata davanti ad una porta. C’era una serratura sulla porta. Aveva allungato una mano per spingerla, ma la porta si era aperta da sola. La camera oltre la soglia era ancora più buia del corridoio. Sotto le volte e nelle nicchie di pietra, Rey aveva visto casse accatastate alla rinfusa e scaffali pieni di antichi manufatti. Il busto di un uomo sconosciuto, con la barba, giaceva sul pavimento, accanto a un antico scudo fatto di un ignoto metallo dorato. Teloni e drappi coprivano oggetti in disordine. Non sembrava esserci un senso in quell’ammasso di manufatti diversi.

Benché curiosa di conoscere le funzioni e le origini di quegli oggetti, li ignorò e si addentrò nella camera, fino a un tavolo su cui era appoggiato un forziere molto antico. A guardarlo, non aveva nulla di speciale, nulla di prezioso. Eppure, tra tutti gli oggetti custoditi in quella stanza, lei era stata attratta solamente da quello. Dietro di lei, BB-8 non emetteva il minimo suono, nonostante l’agitazione. Il forziere non era chiuso a chiave e lei decise di aprirlo. Fece un respiro ansioso, poi si girò di scatto e si ritrovò a fissare un corridoio impressionante, la cui architettura ricordava il vecchio Impero.

Ed era stato in quel momento che la spada l’aveva chiamata.

 

“Ti ricordi che cosa ti dissi?” le sussurrò Maz, accanto a lei.

 

Rey fece un cenno con la testa, mentre i ricordi riafforavano.

 

Con un balzo della mente, tornò indietro a due anni prima. Rivisse il momento in cui, nelle cantine di Takodana, la spada l’aveva chiamata, e lei l’aveva visto per la prima volta. Kylo Ren, l’alter ego di Ben Solo. In quel momento, non sapeva a che cosa sarebbe andata incontro e aveva avuto paura.

 

Ma Maz era lì con lei e in qualche modo sapeva.

 

“Qualunque cosa – chiunque – tu stia aspettando, vedo nei tuoi occhi che già conosci la verità… non tornerà mai. Ma c’è chi ancora può fare ritorno. Con il tuo aiuto.”  Erano state queste le parole di Maz…

 

Il viso di Rey si rigò di lacrime. “No,” le aveva detto allora. Ma Maz aveva insistito.

 

“Quella spada laser era di Luke, e di suo padre prima di lui. Sta chiamando te. L’appartenenza che cerchi non è dietro di te, è davanti a te. Non sono un Jedi, ma conosco la Forza. Attraversa e circonda tutte le cose viventi. Chiudi gli occhi. Percepiscila. La Luce è sempre stata lì, ti guiderà. La spada. Prendila!”

 

Le lacrime uscirono copiose a quel ricordo e Maz si avvicinò ancora.

Rey si asciugò le lacrime, voltandosi a guardare l’aliena.

“Tu sapevi?”

Maz annuì con la testa. “Non sapevo tutto, ma percepivo qualcosa. Tutto è interconnesso, tutto è energia”

Rey la fissò, sbattendo le palpebre, e Maz continuò a parlare.

“Il Lato chiaro e il Lato oscuro devono coesistere in equilibrio, è così che funziona la Forza.”

Rey fece un sospiro, strozzando un lieve singhiozzo e abbassando la testa.

“Dimmi, bambina, chi altri lo sa?”

Rey scosse il viso, senza rispondere.

“Non l’hai detto a nessuno.” Maz si grattò i pochi capelli bianchi sulla testa. “Eppure, io credo che qualcuno già lo sapesse.”

“Che cosa vuoi dire?” chiese Rey, spostando il viso di scatto.

Ma Maz continuò con le sue domande.

“E ora, dimmi: lui com’è morto?”

Rey fece un passo all’indietro, lasciando andare il tovagliolo. Lo guardò mentre cadeva sulla macchia lasciata dalla bevanda e si affrettò a pulire il pavimento, mettendosi in ginocchio.

 

“Quando c’è stata la battaglia contro il Primo Ordine… Palpatine, voleva che io mi unissi a lui. Mi disse che se l’avessi colpito con odio, la sua anima sarebbe entrata in me  e io avrei preso il suo posto… ma con me c’era Ben Solo.”

“Ben Solo, hai detto? Non Kylo Ren? Quindi, alla fine, ha trovato la strada?”

“Sì” rispose Rey, quasi senza fiato. “Ben aveva capito di aver sbagliato a scegliere il lato oscuro, aveva capito che era stato raggirato da mio nonno e voleva salvarmi.”

 

Maz fece una pausa, come se si aspettasse altri dettagli. Poi lasciò perdere e cominciò a parlare. “Sapevo che quel ragazzo sarebbe tornato…” Si inchinò per fermare Rey che ancora sfregava il tovagliolo sulla macchia fatta dalla bevanda.

 

Rey si fermò, guardando il pavimento.

“Ma c’è di più” aggiunse, riprendendo a pulire. “Ben diceva che io e lui eravamo una diade nella Forza e, quando abbiamo unito le nostre energie, abbiamo combattuto insieme contro Palpatine.”

 

“Proprio come suo padre!” sbuffò Maz. “Prima combina i guai e poi, all’ultimo minuto, si ravvede e sistema tutto.” Kanata sorrise, guardando verso la luce. Poi abbozzò una smorfia sarcastica. “Un vero Solo, dopotutto.”

 

Rey si alzò in piedi, lasciando il fazzoletto per terra e andando a posarsi sul ripiano del cassettone accanto alla finestra.

“Ma, quando abbiamo unito le nostre Forze, Palpatine ci ha attaccato con i suoi fulmini. Ben è stato lanciato dentro ad un dirupo, mentre io sono riuscita a riflettere la sua energia con entrambe le lighsaber, ma poi…” Rey si fermò, sentendo i singhiozzi del pianto strozzarle la gola.

“Coraggio, racconta” la sollecitò Maz.

“Io, io…” balbettò Rey, tra i sussulti sempre più evidenti. “Io, per lo sforzo, sono morta.”

“Morta? Non mi sembri affatto morta!”

“Ecco, io… sì, ero morta, ma Ben era sopravvissuto. Così, si è fatto forza ed è uscito dal fosso. Mi ha guarito con la Forza ma, quando io mi sono svegliata, ho fatto appena in tempo a salutarlo che lui…”

Rey non nascose più le lacrime e Maz le posò una mano sulla spalla.

“Lui è morto” aggiunse Rey, con la voce bassa e interrotta dal pianto.

 

Il silenzio scese nella stanza. Anche la luce proveniente dall’esterno sembrò affievolirsi.

Poi, Maz parlò con voce roca. “Morto? Ne sei sicura?”

“Certo.” Rey scosse la testa, come infastidita. “Perché me lo chiedi?”

 

E, a quel punto Maz, si allontanò da Rey, riprese la bottiglia dall’armadio, prese un nuovo bicchiere e riempì quest’ultimo della stessa bevanda schiumosa di pochi minuti prima.

“Bevi questo” le disse con dolcezza, poi la invitò a sedersi accanto a lei, prendendole le mani.

 

“Vedi, mia cara, quando è morta Leia… io stavo con lei.”

“Leia?” sussultò Rey. “Ho percepito la sua morte.”

“Noi siamo state grandi amiche in passato e, così, sono andata a darle un ultimo saluto. Ma, proprio mentre stavo lì, ho sentito come una scintilla. Un’alterazione nella Forza, e poi è scomparsa…”

“Si è unita alla Forza?”

“Sì” rispose Maz, grattandosi il mento, “ma io credo che abbia solo usato la sua energia per salvare suo figlio. Lo stava aspettando…”

“Non capisco. Che cosa vuoi dire?”

“Io credo…” sussurrò Maz, interrompendo il discorso per bere un sorso del liquido verde, direttamente dalla bottiglia. “Io penso che Leia abbia usato la sua energia per salvarlo. Per trattenerlo in vita.” Maz sollevò gli occhiali per guardare Rey negli occhi. “Per te e per lui… ma, poiché la Forza non era in equilibrio, il suo corpo si è disperso secondo il Principio di Indeterminazione.”

“Il Principio di Indeterminazione? È la stessa cosa che mi ha detto la vecchia. Ma che cosa vuole dire?”

“Oh, bambina, sono vecchia e stanca per questi discorsi complessi, ma la risposta è molto semplice. Il tuo amato è vivo, ma in un’altra dimensione!”

 

 

Outer Rim, pianeta di Crait.

 

“Finn!” urlò Poe, scendendo dal suo Ala-X per inseguirlo. “Sei sicuro che qui troveremo il cloaked binary beacon?” n 

“Certo!” gridò Finn, correndo tra le dune di sale del deserto di Crait. “Ho cercato ovunque. L’ultimo posto in cui l’ho visto è stato questo.”

Finn cominciò a smuovere il sale con un aspiratore, fermandosi per verificare ogni pezzo che trovava, per poi svuotare l’aspiratore dalla polvere bianca poco oltre ai suoi piedi. Infine, si girò a guardare Poe, che gli stava dietro.

“Sei sicuro che questo sia il punto dove abbiamo combattuto contro il Primo Ordine?” gli chiese con voce leggermente alterata.

“Certo! Ho inserito le coordinate.”

Poe incrociò le braccia sul petto, sporgendosi per osservare meglio gli oggetti che Finn aveva scovato in mezzo alla sabbia. “Trovato nulla?”

“Niente!” sbuffò Finn, facendo spallucce. Poi si alzò per andare verso un altro punto, si piegò e riprese a cercare.

“Sei sicuro che questo cloaked binary beacon ci porterà da Rey?” continuò Poe, fingendosi indifferente.

Finn interruppe la ricerca per alzarsi in piedi e tornare davanti all’amico, puntandogli un dito sul naso.

“Certo! Questo puntatore glielo diede Leia. Ricordo perfettamente quando Rey mi disse che quello di Leia era rimasta su questo pianeta.”

“E se Rey si fosse sbagliata?”

Finn abbozzò una smorfia, spostando il dito sul petto di Poe con fare irritato.

“Tu sai benissimo che razza di sogni sto facendo da giorni.”

Poe spostò il dito di Finn con un colpo, scuotendo le mani nell’aria.

“Finn, sono solo sogni! Non puoi dare retta ad una cosa che non è reale, avanti! E poi, come fai a fidarti di un sogno? Chi crederebbe mai che Rey possa annegare in un mare di mercurio? È assolutamente assurdo! Pensaci!”

Finn, spazientito, piegò le braccia sui fianchi, accigliandosi. 

“Ti ho già raccontato di aver percepito un legame con la Forza. Io la sento, capisci?” Sbuffò, quasi esasperato. “Se io sogno che lei annega in un metallo liquido, potrebbe voler dire che è in pericolo!”

Anche Poe piegò le braccia sui fianchi, alzando un dito fino a toccare il naso di Finn.

“Non sarebbe più facile se ammettessi che hai preso una cotta per lei e che ancora non ti è passata?”

“Pffff, ma che stai dicendo?” Finn spostò il volto da un lato, stringendo la bocca e sbuffando rumorosamente.

“Avanti” lo esortò Poe, toccandogli una spalla. “Pensi che non me ne sia accorto? Hai ignorato Rose, e pure quell’altra che ti inseguiva… Come si chiamava?”

Finn sbuffò di nuovo, girandosi di schiena e riprendendo a cercare. “Jannah, si chiamava Jannah.”

“Esatto!” Poe lo seguì, piegandosi sull’amico ancora di schiena. “Prima sembravate così intimi, grandi cavalcate nei prati e poi…”

Finn spense un attimo l’aspiratore, spostando il sale con le dita, fingendo di ignorare l’amico.

“E, poi, te ne sei uscito con la solita frase: dov’è Rey?” 

Poe piegò la testa per osservare Finn tirare fuori qualcosa da sotto la sabbia.

“Stai zitto e aiutami. Sembra incastrato” ringhiò Finn, facendo un grosso sforzo per riuscire a estrarre quello che aveva trovato.

Ma Poe continuò il suo discorso, sempre più infervorato. 

“Lo dici a tutte, capisci?”

Finn sollevò gli occhi al cielo, continuando a tirare.

“Smettila e aiutami.”

“È questo che sbagli, amico, io te lo devo dire. Cioè, se vuoi farti una storia va bene, ma così le rovini tutte. Insomma, se sei innamorato di Rey, tu devi andare da lei, dirglielo e, se ti dice di no, te la scordi. Non è che devi dire a tutte: dov’è Rey? Perché poi quelle…”

Poe non fece in tempo a finire la frase che la sabbia cominciò a tremare. Un piede di Poe venne inghiottito dal sale, poi un altro, e poi sprofondò fino al collo.

“Finn!” gridò Poe verso l’amico.

Ma lui fece appena in tempo ad alzarsi per vedere il pilota crollare dentro ad un cratere di sale.

“Poe!” urlò, guardando l’immenso fosso che si era creato all’improvviso. “Poe?!” urlò ancora e, quando si piegò per guardare in fondo al cratere, la voragine si allargò, trascinandolo dentro insieme ad un mare di polvere di sale.

 

 

Takodana, Castello di Maz Kanata.

 

“Ma se Ben è vivo, come faccio a raggiungerlo?”

“Be’, questo è un tema complesso. Però, se siete una diade nella Forza, fino a che sarete vivi, tutta l’energia sarà legata al vostro equilibrio.”

Maz scosse la testa, bevendo un altro sorso dalla bottiglia. Poi lo ingoiò in fretta, dicendo a voce bassa: “Ora mi spiego che cosa sta capitando da circa un anno e perché tutti gli esseri viventi hanno perso la voglia di vivere. Il fatto che non vi riusciate a trovare genera uno scompenso nell’armonia della Forza.”

Kanata trasse un ultimo sorso e posò la bottiglia vuota sul tavolo, provocando un rumore sordo.

“Bisogna assolutamente che riusciate a tornare nella stessa dimensione prima che ogni essere vivente si lasci andare all’oblio.”

Rey sgranò gli occhi, restando rigida e con la bocca spalancata.

“Ora raccontami di quella vecchia!” Maz si alzò dalla sedia, andando vicino alla finestra. “Che cosa ti ha detto della profezia? Avanti, bambina, parla!”

Rey, prese il bicchiere dal tavolo e lo avvicinò alle labbra per  bere un sorso della sostanza verde e schiumosa, poi si fece coraggio.

 

“Come ti ho raccontato prima, da un anno vivo nella fattoria dei Lars e mi faccio chiamare Rey Skywalker. E, proprio in questi giorni, sono stata contattata da una vecchia che dice di aver conosciuto il maestro Qui Gon Jinn che, tanti anni fa, salvò la vita di sua madre. In cambio, il maestro le chiese un favore.”

“Mia cara, mi sembra che questo me l’hai già detto.” Maz fece un sospiro. “Vai avanti.”

“Il favore consisteva nel dare un vecchio libro ad una sposa Skywalker e la vecchia pensò che, quella Skywalker della profezia, fossi proprio io.”

“Mmmm” borbottò Maz, rimettendosi gli occhiali. “Parlami della profezia.”

“Ecco… La vecchia mi disse che, se un giovane Skywalker avesse fallito, la Forza si sarebbe rivelata un’altra volta e una giovane sposa avrebbe compiuto la profezia…”

“Questa non mi sembra la profezia in se stessa, ma una premessa. Cos’hai trovato nel libro che ti ha dato?”

“Nel libro non ho trovato molto, sembrano tutti punti sconnessi. L’unica parte che parla della profezia è questa.”

Rey aprì la sua borsa, tirando fuori il vecchio libro e aprendolo all’ultima pagina. Aspettò che Maz ruotasse le lenti degli occhiali e poi cominciò a leggere.

 

“16

Per questo i maestri Je’daii, prima del loro tramonto, divisero le loro conoscenze in più libri e li nascosero nei luoghi più dimenticati della Galassia. E, se questo non fosse bastato, usarono la Forza per celare un’antica profezia e un ultimo libro accessibile solo ad un eletto: la profezia della sposa Skywalker.”

 

“Mmmm” borbottò ancora Maz, rimettendo a fuoco gli occhiali per guardarla negli occhi. “Questo libro ti sta dicendo che gli antichi Je’daii conoscevano la profezia, ma non ti ha rivelato la profezia nel suo insieme. Certo che, con queste poche informazioni, sarà difficile poter fare qualcosa.”

A quel punto, Rey si lasciò andare a un profondo sospiro, preparandosi a parlare. “Ecco, io… non ti ho detto tutto.”

“Bene, allora, racconta.”

“Vedi, sta accadendo che, da qualche giorno, io e Ben ci incontriamo nei sogni.”

“I sogni sono porte” aggiunse Maz, guardando fuori dalla finestra. “Come pensi, così accade. Ma questo già lo sai, vero bambina?”

Rey fece un sì con la testa e, poi, si alzò anche lei dalla sedia, raggiungendo Maz accanto alla finestra.

“Per un anno ho sognato gli ultimi momenti della nostra esistenza… lui che mi dava la sua energia vitale, lui che scompariva nel nulla…”  Rey tirò su con il naso, portando le dita di una mano intorno ad un occhio.

“Poi ho iniziato a vedere una farfalla. Una piccolissima farfalla azzurra. Mi guidava in sogno verso una grotta, in cima ad una montagna. Io avevo paura, ma poi entravo in una spaccatura nella roccia. Oltre la spaccatura c’era una grotta. Nella grotta c’era una vena d’acqua calda e sulfurea che, ogni notte, mi trascinava sul fondo in una grandissima stanza dove c’era una sorgente che sgorgava da un Kyber immenso, levigato e trasparente come un vetro. Poi, una notte, la farfalla volò al centro del piccolo lago che si era formato sotto la cascata. Io la seguii e, quando mi trovai con i piedi dentro l’acqua, una corrente più calda mi portò sul fondo. E, nel punto più basso, mi accorsi che il fondo del fiume altro non era che un ulteriore lato del Kyber, e che io potevo guardarci dentro.

Così, mi posai contro a questo cristallo e sentii la Forza. Subito dopo vidi Ben.”

“Ben Solo” precisò Maz, con aria attenta, senza bisogno di chiedere conferme.

“Sì!” Rey guardò verso l’esterno. In quel momento il sole di Tokadana allargò i suoi raggi sopra le nuvole dorate, e lei sentì l’intensità della luce aumentare fino a scaldarle la pelle. “Da quel momento, iniziammo a parlare.”

Rey abbassò la voce, guardandosi i piedi. “All’inizio, pensammo che fosse solo un sogno.” Mosse le mani come se volesse spiegarsi con i gesti, ma poi riprese a parlare. “Be’, sì, cioè, era un sogno, ma in qualche modo era più che un sogno.”

“Non preoccuparti, Rey, ho capito di cosa stai parlando. Vai avanti.”

“Ad un certo punto, iniziai a ricordare le parole dell’anziana signora che era passata a cercarmi.”

“Bene, se le hai ricordate, devono essere importanti.”

“Ecco, lei mi disse…” Rey sollevò lo sguardo, con aria assente. Saranno sempre notti difficili, fintanto che l’antico simbolo non sarà ricomposto.

“Un simbolo? Quale simbolo?” esclamò Maz, staccandosi dal bordo della finestra.

 

E Rey guardò lontano, restando assorta nei suoi pensieri “Tutto è energia, tutto è interconnesso…” le aveva detto la vecchia. In un attimo, la sua mente era di nuovo sul fondo del lago, dentro al sogno della notte prima.

Ben le stava davanti, oltre ad un vetro. Aveva un libro tra le mani e la fissava con aria sconvolta. Sulla copertina del libro c’era un pesce intarsiato nella pelle consunta. Ma, pur essendo il simbolo uguale a quello del libro che le aveva dato la vecchia, il pesce sembrava andare nella direzione opposta.

Una diade nella Forza, le aveva detto Ben.

Rey, questa volta, si rese conto che era quello il simbolo che stava cercando e spalancò gli occhi, tornando vigile.

 

“Il pesce!” esclamò, scuotendo la testa e posando le mani sulle spalle di Maz. “I nostri libri sono collegati da un pesce. I libri, in cui abbiamo trovato il simbolo, parlano della Forza, degli elementi e degli Je’daii! Ci deve essere una connessione!”

“Bene, Rey, cerca di ricordare altro.”

“Sì!” Rey alzò le mani, stringendo i pugni soddisfatta. “Ora ricordo: il libro di Ben parla della profezia.”

Portò una mano alla tempia, concentrandosi per ricordare le parole esatte. “Mi ricordo Ben leggere queste parole:

 

17

 

Si narra, infatti, che se un giovane Skywalker fallirà, una giovane sposa la Forza riunirà. 

Per liberare il suo amato, attraverserà il tempo e lo spazio, chiudendo le crepe tra le dimensioni e riunendo tutte le fazioni. Ma, per risolvere la primordiale indeterminazione, Ahsla e Bogan dovrà portare in collisione.”

 

“Rey, questo è grandioso!” esclamò Maz. “È un grandissimo indizio.”  Anche Maz chiuse i pugni, piegando le braccia in un’esclamazione silenziosa. Poi, si spostò verso i visori, inserendo delle coordinate sullo schermo. “Ecco guarda qui.”

 

Immagine presa da questo link 

 

Maz indicò un pianeta sullo schermo, ingrandendolo fino a far comparire le due lune che gli gravitavano intorno.

“Questo è Tython e queste sono le sue due lune, Ashla e Bogan. I primi sensibili alla Forza si trasferirono sul pianeta per studiare l’energia nella sua essenza e, così, scoprirono che la vita sul pianeta era legata all’equilibrio tra tutti i lati della Forza.”

“Non capisco, erano Jedi che studiavano entrambi i lati della Forza?”

“Non erano Jedi. A quell’epoca, gli Jedi non esistevano. Erano dei religiosi che cercavano l’equilibrio al centro delle due Forze. Ma poi arrivò la guerra. I Rakata, sensibili al Lato oscuro, vennero sul pianeta per sfruttare quell’energia, creando uno squilibrio. Alcuni Je’daii, per combatterli, sfruttarono le loro stesse armi: le Forcesaber.

“Vuoi dire le lightsaber?”

“No, allora non esistevano. I Rakata, però, usavano queste lame fatte di particolari kyber sensibili al Lato oscuro. Così, per combatterli, anche alcuni Je’daii le costruirono e alla fine vinsero la guerra. Ma, l’esposizione al Lato oscuro, necessaria per controllare le lame, li portò alla corruzione e così si separarono dall’ordine, diventando i precursori dei Sith.”

“E quindi, gli Jedi?”

“È come pensi, bambina. Gli Je’daii che ebbero paura di quelle armi, in particolare quelli più sensibili al Lato chiaro, lasciarono il pianeta e fondarono un nuovo ordine: gli Jedi.”

“E gli Je’daii? Che ne fu di loro?”

“Intendi dire gli abitanti del pianeta?”

Rey annuì con la testa.

“Vedi, i non sensibili alla Forza dovettero abbandonare il pianeta molto tempo prima, mentre i pochi sensibili che rimasero sul posto, dopo tante guerre, semplicemente smisero di praticare la loro religione… e gli Je’daii vennero dimenticati.”

“Ma, allora, la profezia?” domandò Rey, grattandosi la testa confusa.

“Be’, da quel poco che sappiamo, la profezia richiama l’ordine Je’daii e il pianeta di Tython. Secondo me, dovresti provare a contattare Ben con la Forza direttamente da quel pianeta. Io penso che solo insieme sarete in grado di trovare la soluzione a questo enigma. Ma cercate di fare presto. Quando la Forza non è più in equilibrio, tutto l’universo staziona in una precarietà pericolosa. Tutto ciò che esiste potrebbe finire.”

 

Maz cliccò un pulsante sul fondo dell’ultimo monitor e un led cominciò a lampeggiare. Un allarme altalenante iniziò a risuonare e una piccola aleena, con indosso una strana tuta rossa, si presentò nella stanza di Maz.

“Boss, mi hai fatto chiamare?” chiese l’aleena, con voce civettuola.

“Presto, portate la mia ospite e il suo droide su Tython” ordinò Maz, con voce grave. “Sistemateli in una postazione comoda, fatte mangiare la ragazza e, soprattutto, lasciatela riposare. Non deve pensare a nient’altro. Intesi?”

Maz si avvicinò all’aleena, scrutandola da vicino, come se la stesse controllando in ogni dettaglio.

 L’aleena saltellò sul posto, agitando le mani. “Certo, certo, Boss!” Poi si girò verso Rey, tendendole una mano. “Presto, ragazza, andiamo! Quando Maz mi guarda in quel modo, non c’è da scherzare!”

 

Rey la seguì, salutando Maz con una mano. Avrebbe voluto abbracciarla, ma era successo tutto così all’improvviso che, praticamente, si ritrovò a ripercorrere mentalmente tutto il loro discorso mentre scendeva le scale del castello.

Si girò a guardare Maz che la salutava dalla finestra e, seguendo la piccola aleena, salì a bordo di una nave da trasporto. Con il cuore in gola e l’ansia di chi sta andando incontro al suo destino, si accomodò sulla sedia accanto all’aleena. Osservò le piccole dita dell’aliena muoversi rapide sulla consolle e, con i pensieri che si aggrovigliavano tra loro, lentamente, scivolò nel sonno.

“I sogni sono porte.” sussurrò a se stessa, mentre sprofondava dentro ad un sogno. “Come pensi, così accade…”

 

Butterfly Star Wars

Per sentire la musica di questo capitolo clicca sull’immagine:

Destiny of a Jedi - John Williams

 

 


Angolo della scrittrice:

Carissimi lettori e lettrici,

vi ringrazio per i messaggi e i commenti che mi avete lasciato e un ringraziamento speciale anche a chi ha aggiunto questa storia in qualsiasi categoria. Vi amo tutte, grazieee. Lo capisco che possa sembrarvi una cosa superflua ma, per me, è la motivazione che mi spinge a scrivere.

Sono cosciente che ancora non sono bravissima nella scrittura, nonostante i miei sforzi, ma sto facendo il possibile per allietare il vostro tempo e scrivere qualcosa di originale. Per questo, se mi aggiungete in qualsiasi categoria, io saprò che siete presenti e che gradite questo impegno. E il mondo Reylo risplenderà sempre più forte, perché Reylo è anche amore e amicizia. È un incontro oltre al tempo e lo spazio… (se solo Disney l’avesse capito…)

Come avete potuto notare, la scorsa settimana ho pubblicato due capitoli. IndianaJones25 mi ha appena detto di aver rivisto anche il capitolo 6 e, quindi, probabilmente pubblicherò un nuovo capitolo anche questo venerdì. Per favore, andate a mostrare il vostro amore anche per il carissimo IndianaJones25 che mi aiuta con così tanta passione (e non è neanche Reylo, ma piano, piano lo sto traviando...). Grazie di tutto Indy. Sei sempre il migliore!

Da questo capitolo in poi non voglio ammorbarvi con le mie idee e riflessioni. Magari, se la cosa vi piace, metterò tutto nell’ultimo capitolo.

Ricordo a chi mi segue che Destiny's Force riprenderà quando avrò finito questa storia.

Un caro saluto a tutti e un abbraccio virtuale.

Shaara

 


Note:

Clicca sulle parole evidenziate in blu per leggere gli approfondimenti o per vedere l'immagine del personaggio.

Clicca sulle immagini per ascoltare la musica. Ti consiglio di aprire la musica in un’altra finestra per continuare a leggere con il sottofondo.

Per leggere ispirazioni, bibliografia e riferimenti vedi nei capitoli precedenti.

 

Ps: Ogni personaggio descritto, tranne quelli inventati da me, sono di proprietà della STAR WARS - LUCASFILM, ora Disney. Ogni onore e gloria è di proprietà del suo creatore George Lucas e degli autori del nuovo Canon Disney. Questa Fan Fiction è stata creata a scopo ludico, senza fini di lucro ed è il mio personale e misero dono per questo meraviglioso Fandom. Che la Forza sia con voi :)

 
   
 
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