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Autore: Kuro Iri    12/02/2020    0 recensioni
Cosa succede se uno spirito maligno continua a mietere vittime, senza che nessuno riesca a fermarlo? Cosa succede se a uno spirito guardiano viene distrutto il tempio? Cosa succede se a farne le spese sono dei ragazzi senza colpe? O forse, tutti hanno le proprie
Genere: Fantasy, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì la porta con la schiena, facendo attenzione a non rovesciare i boccali. Si trovò davanti a una scena inaspettata: lo zio che discuteva con la padrona della locanda. Servì i clienti, poi si sentì chiamare.
“Nyx, abbiamo bisogno di altre provviste. Qualcuno deve andare in città a comprarle. Tuo zio si è offerto di scortare chiunque andrà. Vuoi occupartene tu?”
Il cuore della ragazza accelerò: la città! Pareva un sogno! Accettò con gioia la possibilità che le veniva offerta e corse a casa a preparare qualcosa per il viaggio. Sotto lo sguardo furioso della zia. Due ora dopo, con i risparmi ben nascosti in una tasca segreta sotto al vestito, uscì dal villaggio salutando le colleghe e la padrona, sporgendosi dal carro.
“Ehi, Nyx, vai via senza salutare?”
Dalla finestra della camera di una delle Guardie vide il cugino sbracciarsi.
“tornerò presto! E ti porterò qualcosa!”
“Non mi serve niente!”
“Bugiardo!”
“Hai ragione!”
Continuarono finché non furono troppo lontani per sentirsi. La ragazza si sedette a cassetta al fianco dello zio, con un sorriso stampato sul volto. Si voltò a guardarlo e il sorriso si spense all’istante: l’elfo si guardava intorno con i nervi a fior di pelle.
“Cosa c’è? Siamo in pericolo?”
“Non lo so. L’essere che ha causato le morti al villaggio può essere nei dintorni. Voglio solo tornare al sicuro delle mura”
Gli occhi bicolore di Nyx iniziarono subito a scrutare i dintorni, mentre una sottile corda d’ansia iniziava a stringerle il cuore. Nonostante l’emozione per la meta, e la meraviglia di ciò che la circondava, il viaggio fu per lei una dura prova: lo zio era sempre silenzioso e preoccupato, la mano sempre sull’elsa della spada, attorno al pugnale o stretta all’arco. Quando mancavano circa tre giorni al termine del viaggio, cominciò a piovere. La temperatura si abbassò molto, e Nyx faticava a non tremare, nonostante le coperte nelle quali si avvolgeva. L’ultima notte di viaggio, miracolosamente, le nubi si ritirarono, mostrando il cielo notturno in tutto il suo splendore. Quella notte non dormì, completamente rapita dallo spettacolo che si svolgeva lentamente sopra di lei. Improvvisamente, una luce si staccò dal cielo, percorse la volta e sparì. Quell’immagine riempì la ragazza di tristezza. All’alba ripresero il viaggio, e, nel momento in cui il sole era al suo zenit e scaldava, finalmente, i corpi infreddoliti dei due viaggiatori, varcarono il portone d’ingresso della città. Subito, il caos li circondò: la città era una massa di gente pulsante, che spingeva per raggiungere la propria destinazione, urlava, vendeva, comprava, richiamava i clienti e i passanti. Mendicanti a bordo strada o sulla strada stessa insistevano con voce lamentosa per qualche spicciolo o qualche avanzo di cibo. Uno di loro si avvicinò al carro. Nyx si chinò all’indietro per prendere un pezzo di pane da dargli, ma lo zio la fermò deciso.
“Se li aiuti, non la smetteranno mai di seguirti. Lasciali perdere, è la cosa migliore”
Annuì, ma di nascosto fece cadere qualche provvista mentre passavano davanti a un ragazzo senza una gamba, che la guardò riconoscente e si gettò a nascondere il cibo. Shyia giudò il carro fino alla propria abitazione. La ragazza vi si precipitò dentro, ansiosa di sfuggire all’eccessiva vitalità della strada. La casa era spaziosa e molto luminosa, ma anche molto semplice. Dopotutto, l’elfo ci passava davvero poco tempo: era più che altro un letto per le volte in cui si trovava in città. Dopo che le venne mostrata la sua camera, mollò la borsa sul letto e si precipitò fuori.
“Fa attenzione. E non tornare troppo tardi!”
“Va bene!”
Con gli occhi pieni delle meraviglie della capitale, Nyx si addentrò sempre di più nelle sue vie. I locali ai lati della strada spargevano nell’aria deliziosi profumi, le voci dei venditori facevano voltare la sua testa da ogni parte. I suoi occhi si mangiavano ogni cosa su cui si posavano. Le sue orecchie registravano suoni completamente diversi da quelli a cui era abituata. Aveva le vertigini. Doveva riprendere fiato. Si infilò in un vicoletto e si appoggiò al muro mentre riprendeva fiato.
“Serve aiuto?”
“No, grazie, sto bene. Devo solo riprendere fiato”
“Ho detto. Serve aiuto?”
Sollevò lo sguardo. Ciò che vide la inquietò: tre uomini abbastanza muscolosi, di cui uno di sangue misto -aveva le orecchie a punta-, che la guardavano con occhi brillanti.
“Hai bisogno di aiuto. Ti sei persa. Ti aiutiamo noi a tornare a casa”
Gli altri risero.
“Lasciatemi stare!”
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, un bastone colpì uno dei tre alla testa, facendolo crollare.
“Seguimi, svelta!”
Era il ragazzo senza una gamba. Tra lui e quegli uomini, Nyx scelse di seguire lui. Era stupita dalla velocità che riusciva a raggiungere, nonostante gli mancasse una gamba. Finalmente, riuscirono a seminare gli inseguitori.
“Grazie”
“Devi stare attenta. Quelli come te sono delle facili prede”
“Quelli come me?”
Gli stranieri. Quelli che vengono in città per la prima volta. Gli abitanti dei villaggi”
“Si capisce così tanto?”
“Già”
“Comunque, perché mi hai aiutata?”
“Mi hai dato da mangiare. Non lo fa mai nessuno, a causa di quello che ho fatto”
“Cos’hai combinato di così grave?”
“Sono andato contro al Signore. Non trovavo giusto che distruggesse il bosco dello Spirito Guardiano per spostarlo più vicino a casa sua. Io e altri abbiamo protestato, anche se erano già passati anni da allora, e siamo stati puniti. Io sono quello a cui è andata meglio: ho solo perso la gamba”
“Mi dispiace”
“E di cosa? Questo moncone per me è come una medaglia. Non tornerei mai indietro!”
I due ragazzi strinsero amicizia, e Orion le mostrò la città. Fu sempre lui a riaccompagnarla, esausta, a casa.
“Ti vedrò anche domani?”
“Se la mia presenza non ti infastidisce, volentieri”
Nyx gli sorrise raggiante, poi entrò in casa. Non appena ebbe poggiato la testa sul cuscino, crollò dal sonno.
 
ANIMA PURA. È COSì RARA… LA VOGLIO.
 
Nonostante la stanchezza accumulata nel viaggio e il giorno prima, Nyx si svegliò incredibilmente presto, fece un’abbondante colazione e uscì come un tornado. Rischiando di andare a sbattere contro Orion. Aveva lo sguardo cupo.
“è meglio se oggi resti in casa”
“Ma come! Perché?”
Non rispose.
“è successo qualcosa di brutto?”
Lo vide tormentare la stampella.
“Orion. Cos’è successo?”
Lui sospirò.
“è da anni che qualcuno uccide brutalmente le persone-“
“Anche qui?!”
Si fissarono a bocca aperta, poi, sentendo una presenza alle sue spalle, Nyx si voltò incrociando lo sguardo serio dello zio.
“Zio! Ehm… lui è… ecco…”
“Perché non inviti dentro il tuo amico, mentre io non vado a vedere cosa è successo?”
Annuì e si fece da parte per farlo passare. Mentre scompariva dietro l’angolo, invitò Orion ad entrare. Il ragazzo la guardava a bocca aperta.
“è tuo zio?! Il capo delle Guardie è tuo zio?!”
“Sshh! Non c’è bisogno di urlarlo a tutto il mondo. Entra. Hai fame?”
Mentre gli preparava uno spuntino, il ragazzo raccontò che, da circa dieci anni, c’era un assassino che terrorizzava la popolazione.
“Non si limita a ucciderli. Li squarta, li riempie di tagli, e non lascia mai il segno”
“Mi sembra impossibile… è anche al nostro villaggio”
Rimasero in casa tutta la mattina. Poi, Orion accompagnò l’amica alla ricerca delle provviste per la locanda. L’aiutò anche a caricarle sul carro. Avevano quasi finito, quando Shyia tornò.
“Hai fatto quello che dovevi?”
“Bene. Prepara le tue cose. Ripartiamo subito”
Si rivolse al giovane.
“Tu vieni con noi. Sembra che tu abbia molte informazioni sul nostro assassino”
“Vivendo per strada si sentono tante cose, inoltre, nessuno sembra curarsi di quello che possono sentire quelli come me”
“Se hai qualcosa da prendere, fa in fretta”
“Ho un rifugio”
“Nyx, accompagnalo”
Gli effetti personali di Orion stavano in un solo sacco, che riempirono in fretta. Tornarono al carro correndo.
 
UCCISO! UCCISO! MORTE!! PERCHé?!?! COS’HO FATTO?!?!
 
“Nyx? Dai, forza, Sali sul carro. Dobbiamo andare”
La ragazza non rispose. Rimase immobile, col capo chino. Poi sollevò lo sguardo verso lo zio ed Orion, che le tendeva una mano.
“Cosa…”
Dai suoi occhi scesero due lacrime scarlatte. Si afferrò la pancia, si chinò in avanti e vomitò sangue.
   
 
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