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Autore: Roe Jaeger    14/02/2020    2 recensioni
Marta ha 15 anni e tanti sogni. Lei sogna di diventare cantante, sogna di salire su un palco e di meravigliare il pubblico, ma ha un problema: è muta.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti! Questa è la prima originale che pubblico e sono tanto emozionata ** Non sono molto pratica nel creare tutto dal nulla, spero vi piaccia! Come mio solito ringrazio di cuore la mia beta Juliet Leben22 per aver revisionato il testo e vi auguro buona lettura! :D
 
Gridare a squarciagola 

Marta ha 15 anni e tanti sogni. Lei sogna di diventare cantante, sogna di salire su un palco e di meravigliare il pubblico, ma ha un problema: è muta. Non parla dalla nascita, è iscritta a una scuola per quelli con la sua problematica e sa che mamma Adriana è tanto triste perché non può realizzare il suo sogno. Marta scrive, scrive tanto: scrive tutto quello che le passa per la testa; e prega. Lo fa di notte, mentre la città dorme e lei è immersa nel suo silenzio, soprattutto, e nella sua solitudine. Il fratello di Marta, Davide, è un gran chiacchierone, parla di sé, infonde coraggio a sua sorella e le dice di non mollare, che continuare a pregare non le servirà a molto, ma se lei ritiene che sia la strada giusta deve continuare a farlo, perché è una sua scelta. 
Marta non ha amiche, non saprebbe di che parlare con loro. La maggior parte del tempo sta con Andrea, un suo compagno di classe muto anch'egli a scambiarsi i sogni e fare l'amore. Anche Andrea di solito prega un Dio in cui non crede di cominciare a parlare, ma niente: fanno l'amore in silenzio, a luci soffuse, e sperano - pregano - che il domani sia migliore. 
Davide ha imparato il linguaggio dei muti per permettere alla sorellina di dire qualcosa, ma odia parlare con Andrea: pensa che sua sorella minore sia ancora troppo piccola per scambiarsi i sogni a letto con quello e, un giorno, stufo, glielo dice chiaramente, e Andrea scappa via. 
Allora Marta esce dalla sua stanza, raccoglie tutto il fiato che ha in gola, sapendo che dalla sua bocca non uscirà alcun suono e prepara il linguaggio dei muti. Sta per mimare la prima parola quando dalla sua bocca esce uno «Stronzo!» gridato a squarciagola. Davide la fissa, Marta si osserva, per lei è nuova la sua voce; mamma Adriana accorre dalla cucina, papà Giuseppe alza gli occhi dal giornale e la guarda; Marta si scuote e rincorre Andrea, con una sola convinzione in testa: se la voce non se ne andrà, potrà diventare una cantante. 
 
Marta ha 20 anni, un duro passato alle spalle in cui non ha parlato, poi si è esercitata per diventare cantante e ora è su un palco, a debuttare da solista. I medici l'hanno spiegato come un miracolo divino e Marta non smette di pregare Dio di stare bene. Il pubblico, quando sente la sua storia, è meravigliato. Marta è felice.
   
 
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