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Autore: Cielo_Pietra    16/02/2020    1 recensioni
La storia di Susan fu lasciata al caso, quasi dimenticata, io la riprenderò. Riportando giustizia ad una personaggio che io amavo alla follia. Questa storia racconta le vicende di Susan dopo la morte dei fratelli.
''Chi è Re o Regina di Narnia, resterà per sempre Re o Regina''
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aslan, Famiglia Pevensie, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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hei tu, si parlo con te, hai voglia di leggere questo capitolo finale tanto atteso?! ovvio che ti va. altrimenti non lo scrivevo nemmeno. hahaha a parte gli scherzi, non sono riuscita a darvelo per natale e mi dispiace, volevo renderlo bello da leggere. quindi buona lettura. 
























Davanti alla ragazza, si poneva Caspian undicesimo, che le stava letteralmente offrendo un castello. La ragazza non credeva ai suoi occhi, non voleva nemmeno sapere come sapeva che lei fosse li o come ci fosse arrivato così in fretta, gli si gettò semplicemente addosso piangendo, il Re non si scostò. Dopo una buona mezz’ora di lacrime, Susan si scostò da Caspian, chiedendogli scusa e asciugandosi il viso. Lui senza emettere un suono gli offrì il braccio e varcarono quel portone insieme, Susan di bloccò a pochi passi dall’ingresso, voleva studiare ogni centimetro della stanza, ogni profumo e ogni oggetto, per essere sicura che fosse veramente li. Al centro dell’ingresso vi era una statua che raffigurava lei e i suoi fratelli, la descrizione era più generosa della verità ‘AGLI ANTICHI REALI CHE SCONFISSERO’ LA STREGA BIANCA’
Voltandosi per vedere dove fosse finita, Caspian vide la ragazza fissare la statua
‘’Mio nonno, la fece realizzare’’ disse il Re
‘’Tuo nonno era troppo buono, lo è sempre stato, comunque è stupenda. Loro sono stupendi’’ replicò Susan con un velo di tristezza
‘’Venga le mostro la sua stanza, parleremo domani’’ disse il ragazzo
Susan non aveva percepito stanchezza nel suo fisico, fin tanto che Caspian non le ebbe proposto di andare a riposare, in quell’esatto istante sentì un gran sonno, decise che era meglio andare a letto. Doveva recuperare energie e incanalare tutte queste emozioni, seguì il reale senza esitazioni.
 
Il mattino seguente, al risveglio Susan si sentiva come in una macchina del tempo, non perché si sentì particolarmente affina a sé stessa, ma perché si sentì molto vicina alla risoluzione della vicenda. E dopo? Cosa ne sarebbe stato di lei dopo aver ritrovato la corona perduta e a chi apparteneva? Aslan l’avrebbe punita per aver dimenticato Narnia? Sarebbe tornata in Inghilterra e tornata a dimenticare tutto tra un ballo e una festa elegante? Forse avrebbe dimenticato pure i suoi fratelli? NO, questo non sarebbe mai successo, non di nuovo. Non era con loro al momento del bisogno, ma sarebbero sempre vissuti nei suoi ricordi, non avrebbe dimenticato di nuovo queste terre e quello che significavano per lei, non poteva, non voleva. La ragazza pensierosa si strinse le ginocchia al petto, finché qualcuno non bussò alla sua porta, destandola dai suoi pensieri bui.
‘’Vostra Maestà, sono la vostra Dama, posso entrare?!’’ domandò una vocina al di là della porta
‘’Entrate’’ rispose Susan, anche se non si ricordò di aver mai avuto una Dama
La giovane donna entrò esitante nella tenda, Susan la riconobbe, era la stessa persona che si era presa cura di lei nell’accampamento. Adesso le portava una bacinella di acqua calda e delle salviette profumate, entrò una seconda domestica con un vassoio carico di cibo e bevande e una terza con un abito vistoso, poi le restanti due se ne andarono, così come erano entrate e rimasero solo Susan e la Dama. La ragazza però si sentiva a disagio, non le era mai piaciuto avere gente al suo servizio, la faceva sentire strana, in fondo in Inghilterra non aveva nessuno ad aiutarla a vestirsi, nonostante fossero diventati benestanti dopo la guerra.
‘’Come vi chiamate?’’ domandò Susan alla ragazza
‘’Isabelle, Mia Signora’’ rispose lei
‘’Grazie Isabelle per aver cura di me’’ replicò la Regina
Susan venne lavata, profumata di rose, vestita di tutto punto e fatta mangiare, poi si mise seduta per farsi pettinare ed acconciare i capelli. Ora si che Susan si sentiva come tornata al passato, si sentiva una vera regina e sapeva dove doveva andare.
 
La ragazza uscì dalla sua stanza e si diresse alla sala del trono, ci vollero un paio di minuti, non si ricordava che il castello fosse così tanto grande e così meraviglioso, immagazzinò ogni dettaglio, ogni profumo e ogni rumore. Davanti al portone della sala del trono non vi erano guardie, fatto che Susan trovò al quanto insolito, appena mise un piede nella sala, capì del perché le guardie non si trovavano a vista della porta, all’interno della sala del trono, Susan vi trovò un concilio di guerra, Caspian era piegato su un tavolo con una mappa della zona e parlava col generale di strategia, soldati occupavano ogni angolo della stanza, indossando armature o pulendo armi, qualcuno scriveva lettere o beveva birra. Susan si diresse a falcate verso il tavolo dove il Re doveva ancora accorgersi della sua presenza.
‘’Cosa sta succedendo?’’ si annunciò la ragazza
‘’Mia Signora, nulla di cui dovreste preoccuparvi, tornate nelle vostre stanze e restateci fino a nuovo ordine, i pasti vi verranno serviti lì’’ disse il Re ponendosi tra la ragazza e il tavolo con le mappe
‘’Vi posso essere d’aiuto, se solo mi diceste cosa vi affligge ’’ replicò la regina
‘’Non vi metterò in pericolo. Mastro Linard riaccompagni Sua Maestà in camerata e si assicuri che ci rimanga’’ annunciò ad un signore seduto fra gli altri
‘’Si signore’’ disse il signore che si avvicinò alla ragazza
Susan e Mastro Linard percorsero i corridoi del castello in completo silenzio, l’uomo cercò di sembrare sicuro e autoritario ma si vedeva che sotto era nervoso. La ragazza finse di non notarlo, nel frattempo stava pensando a come poter tornare nella sala del trono, senza soldato alle calcagna. Quando raggiunsero le stanze di Susan, la ragazza venne cacciata dentro dal soldato che poi chiuse la porta. Susan rimase bloccata in quelle quattro mura per più di mezz’ora, ad un certo punto la ragazza si accorse che fuori vi erano strani rumori, si affacciò dalla finestra e vide un’armata a cavallo che si avvicinava. A quel punto realizzò cosa stava succedendo, il cugino di Caspian stava venendo a prendersi il trono; quel Re pensava di poter combattere per la libertà di Narnia senza il suo aiuto e che lei sarebbe rimasta a guardare degli invasori avvicinarsi a quel trono che un tempo era stato anche suo.  Susan pensò di calarsi subito giù dalla finestra, ma l’avrebbero vista sicuramente sia i soldati di Caspian, che quelli dell’invasore, avevano sicuramente dei tiratori tra le loro file, poi Susan realizzò solo in quel momento che era anche lei un’arciera. Corse al suo letto, si sdraiò sul pavimento e allungò le mani sotto, ne tirò fuori una faretra e un arco, non sapeva nemmeno perché lo nascondeva ma aveva imparato che fidarsi solo di sé stessi a volte ripaga. Avrebbe voluto avere una cotta di maglia, ma dubitava che faceva parte dei vestiti che il caro re Caspian le aveva fatto recapitare. Immaginò di doversi affidare al fatto, pregando che i soldati avversari avessero poca mira o che la considerassero così poco rilevante alla causa, da ignorarla.
Prese posizione accanto alla finestra di prima, accanto ad una colonna che avrebbe usato come protezione, in caso fosse stata individuata, porse un orecchio cercando di capire se il giovane Mastro Linard avesse captato qualche movimento nella stanza, tutto taceva, significava che era stata abbastanza discreta. Doveva decidere bene a cosa o chi mirare, non aveva frecce di scorta lì o almeno non molte, e non aveva il tempo materiale per fabbricarsene lei stessa. I nemici erano a portata di tiro e le truppe amiche cominciavano ad avanzare, Caspian era in testa ai suoi uomini, visibilmente sudato e nervoso, si conosceva anche da quella distanza, il suo petto si alzava e scendeva in continuazione.
La battaglia era iniziata, gli invasori fecero la prima mossa, utilizzando dei massi infuocati contro le mura del castello, Susan decise il suo primo bersaglio, la mano che azionava la catapulta doveva essere eliminata, prima di incoccare la freccia il castello venne sovrastato da un boato e tutta la stanza tremò, la Regina dovette tenersi forte per non cadere dalla finestra. Preparò la freccia e si mise in posizione, respirò lentamente, così lentamente che le pareva che il tempo rallentò per qualche secondo, poi scoccò e smise di respirare per qualche secondo, poi la freccia beccò il soldato in pieno petto. L’avanzata delle truppe amiche si arresto per qualche secondo, sconcertati da quella freccia improvvisa, si ripresero nell’esatto secondo in cui il rumore delle armi avversarie si scontrò col loro. Susan continuava a mirare ai pochi che poteva, non era ancora stata notata, ma dare il proprio contributo da una finestra non era il massimo. Un aggressore si avvicinò alle spalle di Caspian, lui era troppo impegnato per accorgersene, stava combattendo col cugino, da quello che poteva intuire la ragazza, solo dallo sguardo di odio che si lanciavano. Ovviamente non poteva urlare per avvertire il Re, non l’avrebbe nemmeno sentita, ma rischiava di rivelare la sua posizione al nemico e non aveva nemmeno una protezione addosso, mise la mano nella faretra, aveva l’ultima freccia. Non avendo altre opzioni, il nemico stava per essere fuori portata, prese la mira alla meglio e scoccò, la freccia strisciò sulla guancia del Re ferendolo e andò a segno nel petto del soldato avversario. Il ragazzo guardò dietro di sé e poi in direzione della freccia, vide Susan, ma non fu l’unico, anche il cugino vide la ragazza. Esattamente in quel momento, abbandonò tutta la battaglia lì e si diresse verso il castello, Caspian se ne accorse un secondo più tardi e lo inseguì.
‘’Merda’’ replicò la ragazza, decisa a uscire dalla sua stanza, fortunatamente per lei, gli invasori non sapevano dov’era di preciso, il che se si sbrigava, le dava un vantaggio. Tirò un calcio deciso alla porta, che non si mosse, ne tirò un secondo e riuscì a romperla. Spalancando la porta, vide che tutti nei corridoi correvano in preda al panico, nessun soldato in vista, il castello aveva altri nobili e ospiti a parte lei, ma al momento forse il castello era il luogo più sicuro
‘’ASCOLTATEMI, BARRICATEVI NELLE VOSTRE STANZE E NON USCITE FINO A NUOVE ORDINE, TENETE CANDELE SPENTE E FATE POCHI MOVIMENTI, ANDATE!!!” urlò ai presenti, molti l’ascoltarono ed entrarono nella prima porta disponibile
La ragazza cominciò a correre verso l’ala est, vicino alle scale, vi era un passaggio nascosto che dava direttamente al giardino. Visto che la cercavano all’interno, la logica era andare all’esterno, anzi una voce dentro di lei, le diceva di dover andare nella cripta, qualcosa le diceva che era la chiave di tutto, che era lì che doveva finire il suo viaggio, anche se ne ignorava i motivi. Susan trovò il muro dove si nascondeva ad occhio il passaggio, stava per spingere la parete, ma non ne ebbe mai il tempo, una mano davanti la bocca e l’altra in vita, la fecero entrare dentro uno stanzino.
‘’Cosa credevate di fare?!’’ gli chiese un Re assai sconcertato
‘’Ti fidi di me?! Allora niente domande e coprimi, devo andare nella cripta’’ disse la ragazza svelta
‘’Perchè? Cosa devi fare?! Perché non puoi darmi retta e restare al sicuro in camera’’ chiese Caspian poi aggiunse ‘’Beh ovviamente adesso mio cugino ti sta cercando, fortuna che ha poco senso di orientamento’’ concluse lui
‘’Perchè sono la Regina di Narnia’’ disse lei, stupendosi lei stessa delle sue parole, ma era la verità in fondo
‘’Ok fai quello che devi, noi ti compriamo’’ disse Re Caspian, si vedeva che voleva bloccarla di nuovo, ma venne interrotto da un soldato all’attacco
Susan riprese dove si era interrotta, controllò che il passaggio fosse libero e poi aprì il passaggio nascosto, era come se lo ricordava, lungo, buio e freddo. Susan aveva la sensazione che qualcosa la chiamasse, sentiva una presenza sempre dietro di lei, adesso più che mai. Sapeva che la cripta era la risposta, ma chissà come mai.
Susan aveva raggiunto il giardino, prima di aprire il passaggio, ascoltò i rumori esterne, niente che presagiva qualcuno ad aspettarla dall’altra parte. Nei prati era in pieno svolgimento la battaglia, la ragazza non sapeva dov’era Caspian o suo cugino, ma non si preoccupò. La cripta era ancora lontana, ma lei era senza frecce, si era messa nello stivale un pugnale, ma era così piccolo che non avrebbe potuto farci molto. Un gran rumore eruppe dalla porta principale, Caspian spuntò da quel che rimaneva dell’ingresso del castello e fece un gran baccato, mandando alla carica una nuova ordina di soldati, o almeno non proprio, erano animali (leoni, ghepardi, orsi, minotauri, ecc…). La ragazza ebbe appena il tempo di guardare quella scena e chiedersi dove avesse trovato tutti quei combattenti extra all’ultimo minuto, poi realizzò che quel casino era la sua occasione per non essere notata, china e col viso basso avanzava lungo il campo di battaglia.
La cripta aveva un aspetto tetro e maestoso allo stesso tempo, tutti i grandi re e regine di Narnia erano sepolti lì, adesso un pensiero le balenava in testa, chissà se vi era una statua celebrativa dei suoi fratelli, decise che l’avrebbe messa lei in ogni caso. Sentiva una voce che la chiamava, le gambe quasi le si muovevano da sole, il suo viso perse qualsiasi tipo di espressione, sembrava quasi in trans. L’unica cosa che sentiva era il richiamo verso il fondo della cripta, questa sottospecie di città sotterranea che si estendeva lungo tutto il castello. Camminando era arrivata in una stanza appena più larga e lì rimase senza parole veramente, forse per la prima volta in vita sua. Alla fine della cripta vi erano tutte le loro quattro statue, quattro piedistalli ai loro piedi, ma solo uno aveva il proprio contenuto. Lentamente si diresse verso la sua statua e nel piedistallo vi era la sua corona, splendida, luminosa e regale. Eccola la Corona Perduta?! Ma quindi la sua missione qual era? Trovare la sua corona, ma era lì. Forse era più confusa di prima, non tanto dalla corona ma quanto da quell’armadio enorme e di legno, che sapeva esattamente cos’era, ma si chiedeva come fosse arrivato lì e chi glielo avesse portato, ma soprattutto se quell’armadio collegava dalla loro terra a Narnia, adesso che era già a Narnia dove l’avrebbe mandata?
Un’immensa luce bianca e alle sue spalle comparse Aslan.
 ‘’Grande Leone, spiegami perché non ci sto capendo più nulla’’ disse la ragazza
‘’Mia cara figlia di Eva, quello che volevo davvero era che trovassi te stessa. La corona che per troppo tempo ti sei tolta, era una negazione di chi sei davvero. L’istinto ti ha portato qui, perché essa ti chiama dall’istante esatto nella quale hai ritrovato quell’antico splendore’’ replicò il Leone
‘’Eh cosa vuol dire?! Cosa dovrei fare adesso?!’’ domandò la ragazza
‘’Beh ovviamente puoi scegliere, ho sempre lasciato il libero arbitrio ai miei figli, anche se non sempre loro lo notano’’ fece Aslan ‘’Prima di prendere una decisione, lascia che te le esponga: puoi prendere quella corona e restare, puoi decidere di tornare a casa e ti ci manderò subito, senza conseguenze e potrai tornare alla vita di prima, ma vi è una terza via ed è dentro quell’armadio’’ concluse il Leone ‘’Aprilo, prima di decidere’’
Susan era spaventata e i suoi piedi facevano fatica a muoversi, ma lentamente arrivò alla maniglia, la sua mente ritornò ad un centinaio di anni prima quando durante una battuta di caccia, lei e i suoi fratelli avevano ritrovato il lampione e l’armadio da tempo dimenticati ed erano tornati a casa. Aprendo l’armadio Susan trovò una coltre quasi di nebbia, poi prese forma e indietreggiò.
‘’Ciao Susan’’ disse una vocina dolce e amabile
‘’Lucy, Edmund, Peter ’’ disse la ragazza in lacrime, notando i fratelli dall’altro capo di quel pezzo di legno
La regina fece per allungare la mano e stringerli, ma Aslan la richiamò
‘’Non puoi toccarli, non finchè non sceglierai di andare con loro’’ disse il Grande Leone
‘’E dove sono?’’ chiese la ragazza dubbiosa
‘’Siamo nelle sue Terre, o nel Paradiso, come preferisci. Siamo tutti qui’’ disse Peter
‘’Non possiamo scegliere per te, Sorella’’ aggiunse Edmund
‘’Mi mancate così tanto, tutti voi’’ annunciò la ragazza in lacrime
‘’Tu, puoi vivere per tutti noi, puoi continuare la tua vita lì o a casa non importa, però venire di qua, avrebbe un altro peso, sarebbe la fine’’ disse Lucy
‘’Ascolta i tuoi fratelli Susan, avrai tempo per raggiungerci, credi ad un vecchio’’ disse un uomo che si stava avvicinando
‘’Caspian’’ replicò Susan
La ragazza fece due passi indietro, guardo tutte quelle fantastiche persone che la osservavano nell’armadio, il Grande Leone che avrebbe potuto rimandarla a casa e la corona, simbolo di tutto ciò che era in passato, di tutto quel magico mondo. Alla fine Susan non doveva scegliere se stessa, doveva scegliere dove preferiva restare o andare.
‘’Credo che non fossi su quel maledetto treno per una ragione, e che voi foste lì perché Aslan volesse così, anche se non ne capisco i motivi, mi fido del Grande Leone. Tornare a casa sarebbe un errore, ero rimasta bloccata lì e non aveva scelta, se non dimenticare questa vita meravigliosa e queste terre, perché ricordarle ma non poterci tornare mi faceva sentire incompleta. Penso che la scelta migliore sia rimanere qui, questo in fondo è sempre stato il mio desiderio, ho preso la mia decisione Aslan’’ annunciò la ragazza
Il Grande Leone annuì, le soffio addosso e la corona le si mise in testa, acconciandole perfino i capelli.
‘’Stai benissimo sorella’’ disse Lucy
‘’Ah Susan, ti chiedo un favore se posso, anche se non ne avrei diritto, prenditi cura di mio nipote. Non è cattivo, ma solo molto ingenuo’’ disse Caspian
‘’Ci vediamo Susan’’ dissero in coro Peter e Edmund
La battaglia era finita da tempo ormai.
 
Susan tornò ad essere la regina amata d’un tempo, assieme al piccolo Caspian cooperavano per far diventare Narnia grande e magnifica come nei tempi antichi. La Regina non si sposò mai, finchè non si ricongiunse ai suoi fratelli nelle Terre di Aslan.










NOTE FINALI
spero che il capitolo vi sia piaciuto, in particolare l'intera storia e l'idea di base. se avete voglia di leggere anche le mie prime storie, mi renderebbe molto felice. la mia prossima storia, sarà sempre su Narnia ma comprenderà un triangolo amoroso tra Caspian (quello solito ahah), Susan e Peter (che in questa futura storia non saranno fratelli). buona settimana a tutti :) alla prossima
   
 
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