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Autore: diaspro_LMX987    20/02/2020    3 recensioni
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Verrà un tempo in cui il Male prenderà il sopravvento, nel quale sembrerà non esserci più speranza, durerà secoli, millenni, molti soffriranno, molti moriranno, molti pregheranno la fine di questa maledizione, pochi sopravviveranno. In quel tempo nascerà la Prescelta: ella si troverà in un mondo non suo, dove non esiste la magia e non sarà possibile stabilire in che luogo e tempo sarà capitata...
Solo dopo anni dal momento in cui scomparirà riuscirà a tornare nel suo paese natale, dove assieme a coloro che dovranno aiutarla nella sua impresa si ritroverà a fare scoperte interessanti sulle sue origini...
Qui inizia la storia di Ellise.
Questa è la sua storia.
Benvenuti nel suo mondo.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note prelettura: leggendo vi renderete conto che sparsi un po' dappertutto ci sono degli asterischi. Li ho messi per precisare alcune cose che non sapevo dove scrivere.
 
Capitolo V
Fire

Dal suo nascondiglio nel giardino poteva vedere l’interno della sala dove si stava tenendo quella squallida festa per ricconi.*

Senza la minima esitazione uno degli uomini si buttò contro una fragile finestra di vetro, rompendola, con in mano una torcia accesa.

Subito dopo anche gli altri lo imitarono.
Le fiamme attecchirono alle raffinate tende del castello. Fu un susseguirsi di eventi. L'ncendio divampò velocemente ed il terrore e il panico dilagarono ancor prima.

Kimit era in un angolino, cercando di rendersi conto di cosa le stesse accedendo. Dire che aveva paura era dire una banalità. Era nel panico, le domande del tipo "Sopravivverò? Ce la farò o moriremo tutti?" le riempivano la testa, e allo stesso tempo i suoi pensieri erano tanto annebbiati dal fumo e dalla paura che faceva fatica persino a rendersi conto di dove e cosa succedeva.

Nel frattempo Numero Sei era molto soddisfatto del suo operato. Da fuori, nel giardino, poteva vedere quei nobili schiamazzare e correre via nel panico totale. Ma qualcosa, o meglio qualcuno, catturò la sua attenzione. Tra le fiamme e il fumo, poteva chiaramente vedere gli occhi pieni di terrore della ragazza dagli occhi color acquamarina che ancora non riusciva a capire il motivo di tutto quello che facevano. Numero Sei aeva capito che lei non era come tutti gli altri, lei non era una delle solite mannheim montate; era solo se stessa, con quegli occhi sinceri e i suoi modi di fare.
Le si avvicinò velocemente.
- Sbrigati, Numero Sette - le disse laconicamente.
- Perché? -
- Perché cosa? -
- Perché abbiamo incendia... -
- Perché voi mannheimr non capite mai niente? -
- Me lo vuoi spiegare, allora? -
- Vuoi morire soffocata o iniziare a volare? -
*
- Kim! - esclamò il ragazzo correndo ad abbracciarla. - Dov'eri finita!? -
Lei aveva gli occhi lucidi e tremava.
- Non lo so. Ad un certo punto Mis'ban è entrato e ha detto che c'era un incendio... Ho paura, Nyck! Hanno detto che non riescono a spegnerlo! -
- Noi non possiamo fare nulla -
- Sono stati degli uomini con dei mantelli neri - ansimò. - Avevano uno strano simbolo sulla schiena. Li ha visti la governante, Gharis. -
Nyck si riscosse.
- Che simbolo avevano? -
- Tre spirali intrecciate. -
- E siamo a quattro! -
- Quattro cosa? -
- Niente. Domani alle cinque vieni a Moskal Park. -
- Perché? -
- Quando verrai lo scoprirai -
La città era in fiamme, si sentivano le urla degli altri cittadini.
La gente era spettinata, esterrefatta e spaventata.
Le persone non riuscivano quasi a respirare e cercavano di qua e di là altre persone in vita, e per loro era una ferita al cuore ogni volta che invece di una persona trovavano un cadavere. Case e negozi erano diventati cumuli di macerie carbonizzate.
E nonostante tutti i tentativi di spegnere l'incendio, il vento aveva propagato le fiamme fino a rendere la città come un inferno in Terra, o meglio, su Kaleche.
*
Ore e ore in biblioteca a cercare un certo J. R.
Questo er il programma della settimana di Estris.*
Perché chiunque fosse quel J. R, aveva scritto un messaggio apparentemente importante su un libro in biblioteca. E, casualmente, quel libro era sparito. Aveva provato a chiedere alla signora Pakkomielle, ma la bibliotecaria quel libro non l'aveva mai visto. Così si era rimessa a leggere la storia della Mayura.
«Nel corso delle sue guerre di conquista, Jaroslavl' aveva affrontato più volte i Wincing. Però, nella battaglia di Quauina, scontro che fu una delle tappe più importanti per la formazione della futura Mayura, i Wincing di Emitia Reban si scontrarono con gli Ackoughi. La sanguinosa guerra durata due anni finì con la pace di Worper e il matrimonio tra Jaroslavl' di Ackough e Emitia Reban. Alla morte di Jaroslavl', il figlio Jaroslavl' Reban salì sul trono di...»
Si alzò in piedi e cercò un volume che parlasse esplicitamente di Jaroslavl' Reban. J. R.
Dopo aver cercato sotto la “J” di “Jaroslavl'” e la “R” di “Reban” trovò un libricino dalla copertina scura. Era molto antico e rilegato in cuoio: alcune pagine all’interno sembravano mangiucchiate. Sembrava fragilissimo. Lo prese e lo posò delicatamente sulla scrivania. Lo aprì: il frontespizio recitava: "Questo diario appartiene a Calaba Reban". Era scritto in middangeard, il midgard antico, ed Estris andando avanti ebbe difficoltà a comprenderlo pienamente.
«d. C. 1891
1 Gormánuðr, Þórsdagr
Primo giorno dell'anno. Tutto sommato va abbastanza bene, a parte Ailema, grazie a lei la Sala Est è in fermento: Sir Læsur ha raccontato quella stupida della figlia una strana leggenda. Tutte fandonie secondo me.


d. C. 1891
2 Gormánuðr, Frjádagr
Sembra che la leggenda sia vera. Si vocifera che alcuni dei nostri genitori facciano parte di una setta, ma non ne vogliono parlare con nessuno. Ho provato a chiederlo a mio padre, ma non ha voluto dirmi niente.


d. C. 1891
4 Gormánuðr, Sunnudagr
Adesso è certo. Ho origliato mio padre parlare con Otrebla Osrù, un uomo di alta nobiltà. Hanno frequentato insieme la scuola superiore, al Priorato del Decadimento. La setta si chiama Priorato di Vrika, ma non so di cosa si occupi.


d. C 1891
6 Gormánuðr, Týsdagr
A quanto pare è vero. Alyssa, mia cara amica, ha visto i nostri genitori con indosso dei mantelli neri e una triscele sulla schiena. Chissà quali segreti celano. Non si prevedono sviluppi positivi.


d. C. 1891
11 Gormánuðr, Sunnudagr
Credo che i Priori usino gli Incantesimi del Priorato del Decadimento in modo malvagio. E so anche perché: stanno cercando di riportare in vita una creatura, l'Ombra. Non so altro. Speriamo che questa storia finisca presto».


Non c'erano altre pagine. Era finito lì. Rimise il libricino sullo scaffale, poi lo nascose con un Incantesimo di Sesto Interludio: invisibile ai suoi occhi e a quelli degli altri. Uscì fuori correndo, ma prima di andarsene si voltò e osservò la biblioteca.
Conteneva 1 263 582 documenti; uno solo non era nel sistema.
Come lo sapeva? Beh, era l'Incantesimo Statistico. Terzo Interludio, Priorato del Mentalismo e delle Illusioni.

Appena arrivata a casa entrò in camera sua.
Stava giusto per scrivere una lettera a Nyck per avvisarlo della scoperta, ma venne distratta dal maggiordomo, che le mostrò un aeroplanino di carta con la punta schiacciata e con sopra scritto il suo nome, le coordinate del palazzo e "prima stanza a destra, secondo piano".
Le raccontò che l'oggetto aveva iniziato a picchiettare ininterrottamente sulla porta della sua camera, così l'aveva preso e l'aveva chiuso in una scatola.
Mormorò un - Grazie -, poi chiuse la porta e lo aprì.
«17:00, Moskal Park», lesse.
- E dove cavolo è Moskal Park?! -
*
Dopo aver chiesto dove si trovasse Moskal Park a qualunque persona le fosse capitata davanti, si ritrovò in un parco cittadino in una provincia di Worper, in Nys'ald.
"E certo" pensò, "fissa gli appuntamenti dove gli fa più comodo"***
Si guardò intorno cercando il resto del gruppo. Non sarebbe stato così tanto difficile trovarli in quel minuscolo parco.
E invece si sbagliava.
- Scusa - domandò alla ragazza bionda che si era appena seduta su una panchina, - Hai visto dei ragazzi? Un po' stranetti? Tre o quattro? -
- No. - rispose la ragazza.
- Estris! - sentì urlare da lontano. Si voltò e vide una ragazza saltellare sul posto e agitare le braccia.
Estris li raggiunse.
- Uno... Due... Tre... Avete sostituito il mannheimr? -
- Cos'è un mannheimr? - domandò Ellise, ma Estris le fece segno di tacere.
- È tornato a casa, se non torna ogni tanto ai suoi nonni verrà un infarto - spiegò Nhoa.
- Chi è questa? -
- Piacere, Kimit Jhons. -
- Piacere, Estris Rilshy ma tu chi sei?! -
- La quarta - rispose Nhoa.
- La quarta di che!? -
- Dei prescelti... Io, te, Ryan e lei. - rispose Nyck.
- Nhoa e Ellise che sono, degli optional? -
- Non sono dei "prescelti". -
- Che ne sappiamo? -
- Non lo sappiamo. -
Passarono un minuto in silenzio, che fu rotto da Estris: - Ah, devo raccontarvi una cosa. -
- Sentiamo. -
E Estris raccontò tutta la faccenda del libro,
del diario, di Calaba Reban e del Priorato di Vrika.
- Qualcuno di voi è andato al Priorato del Decadimento? - domandò Kimit.
- No - rispose Nhoa, - o meglio, fino al sesto anno ho studiato al Priorato dell'Etere. -
- Io al Priorato delle macchine. - disse Nyck.
- Mentalismo e Illusioni. Tu? - rispose Estris.
- Tre Interludi alla Maieutica, ma poi ha chiuso. I restanti al Fuoco, solo quattro -
- Cosa sono i Priorati? E cosa sono gli Interludi? - domandò Ellise. - E cos'è un mannheimr? -
- Scuole. Gruppi di incantesimi. Umano - rispose laconicamente Estris.

- I mannheimr sono gli umani. - 
- Sì. - 
- Ma se Ryan è un umano allora perché lo volevano prendere? - domandò Ellise. 
- Boh. - 
- Ancora non sappiamo perché gli emissari fanno queste cose. - rispose Estris. 
- Potrebbero essere delle semplici rivolte. - disse Kimit. 
- Allora perché attaccare un umano? - 
Nessuno conosceva la risposta. 
- Invece i Priorati sono scuole - continuò Nhoa. - La scuola dura sette anni. Dai dodici ai diciotto. Per ogni anno, fino al sesto, si imparano tre incantesimi. Al settimo uno solo. Gli Interludi sono i gruppi di incantesimi che si studiano ogni anno. -
- Diciotto... Diciannove incantesimi e basta? -
- E basta? Non sai quanto è difficile memorizzarne uno! - sbottò Estris, e subito si guardò intorno: non voleva farsi notare, e lì c'era un bel po' di gente. - Scusatemi, ma solo io non ho mai sentito parlare di questo Mosca Park? -
È Moskal Park -
- Precisamente è Leridel Moskal Park - lo corresse Kimit.

Estris spalancò gli occhi.
- Leridel Moskal Park?! -
*
Numero Sette stava mangiando tranquilla, quando qualcuno le ordinò:

- Passami l'acqua. -

Sette alzò gli occhi sorpresa e vide che a parlarle era stato Numero Sei.

Non le aveva posto la domanda con gentilezza, neanche con finta cortesia: glielo aveva ordinato.

- Prenditelo da solo - gli rispose a tono Sette, elegantemente scortese, e allontanò la caraffa quanto più possibile da Sei. Sei storse la bocca indignato e ripeté, testardamente:

- Ho detto di passarmi il succo d'arancia. -

Sette rise, una risata falsa e sarcastica, e lo guardò di nuovo.

- Aaah…ho capito. Scusa. Sapevo che voi Demoni siete un po' tardi di comprendonio, ma non pensavo fino a questo punto. Ripeto lentamente allora: prenditelo - da - solo - rispose tagliente, scandendo bene le ultime tre parole.

- …Eccoli che iniziano… pietà… - sbuffò di sottofondo una ragazza con una lunga coda bionda e gli occhi scuri (Numero Undici?).

Sette sorrise. Undici probabilmente era la più simpatica di tutti in quella stanza. Undici sapeva capire il linguaggio degli animali, il che era molto importante per loro. Sapeva anche parlare con gli animali. Sapeva far muovere le piante e sapeva parlare con le piante. Sapeva teletrasportarsi attraverso gli alberi e sapeva seppellire qualcosa e farlo crescere come frutti. E certamente tanto altro.

Improvvisamente Sette sentì che qualcosa di freddo le si stava allargando sul petto, tingendo la sua camicia bianca di uno sgradevole color arancio. Stava per strillare inorridita, quando sentì la risatina sarcastica di Sei:

- Oh, come mi dispiace! Scusa Sette, mi era parso di capire che anche tu volessi del succo… non era così? - le chiese poi il moro con un sorrisino ironico.

- Numero Sette - disse lei a denti stretti.

Uno pari, palla al centro. 


Writer's Corner
Aloha! Sono tornata! E mi meraviglio di me, ci ho messo solo dieci giorni a scrivere questo capitolo. Sono felice! Ho inserito un altro OC nella storia (più altri due senza però dire il loro nome)! Nel prossimo capitolo ne inserirò anche un altro, o almeno spero. Ma passiamo ai chiarimenti:

primo asterisco: la "
squallida festa per ricconi" che nomina Numero Sei all'inizio è la stessa festa dello scorso capitolo.
secondo asterisco: Estris non ha avuto problemi a causa dell'incendio perché è andata via prima dalla festa.
terzo asterisco: Nyck vive in Nys'Ald.

   
 
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