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Autore: biatris    25/02/2020    2 recensioni
Il biondo rimase a guardarlo mentre se ne andava con la stessa rapidità con cui era comparso. Rabbrividì. Quel gatto gli suscitava sentimenti contrastanti e, se da un lato riusciva a stimolarlo come poche altre persone, avrebbe quasi potuto dire nessuna, dall’altro ne era intimorito. Sospirò. Non che potesse farci molto, ma gli sarebbe comunque piaciuto capire come comportarsi con lui. Scosse la testa, si aggiustò gli occhiali e raggiunse i compagni...
Erano amici. o no? Compagni di squadra? E allora cos'era quella strana sensazione? Il piccoletto avrebbe potuto giurare i non provare la stessa cosa con nessuno dei suoi amici o compagni di squadra...
E sì, forse le cose erano davvero più complicate di quanto sembrasse. O forse erano innegabilmente semplici.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Shouyou Hinata, Tetsurou Kuroo, Tobio Kageyama
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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 TSUKISHIMA POV
Avevano vinto. Avevano vinto e Tsukishima Kei ne era uscito come uno dei giocatori chiave della partita. In fondo se lui non avesse murato Ushijima forse non sarebbero riusciti a vincere. Certo, la vittoria era sicuramente merito di tutta la squadra, ma non si poteva negare che il contributo di quel ragazzone biondo fosse stato essenziale.
  • Ragazzi, siete pronti? – la voce dell’allenatore Ukai si fece largo nelle urla di giubilo dello spogliatoio.
Tsukishima annui. Yamaguchi, al suo fianco come al solito, sorrise e fece lo stesso. Dietro di loro, ancora mezzo svestito, Hinata urlò qualcosa che sembrava assomigliare ad una richiesta di aspettarlo, ma che risultò incomprensibile ai più poiché il ragazzino dai capelli rossi aveva la bocca completamente piena di cibo. Ma quello mangiava sempre? Si chiese Kei. Nishinoya annuì, finì di vestirsi e si avviò all’uscita, subito seguito da un Asahi sorridente come non se ne erano visti spesso.
  • Tsukki, va tutto bene? – chiese Yamaguchi dopo averlo fissato per qualche istante.
  • -Sì, certo – annuì lui – Andiamo –
Uscirono dagli spogliatoi. Il coach Ukai e il professor Takeda li attendevano sorridenti. Sembrava impossibile anche a loro che da quel manipolo di disperati che avevano deciso di allenare all’inizio dell’anno si fosse potuto ottenere così tanto.
  • Tsukishima, c’è qualcuno che vorrebbe vederti – disse l’allenatore Ukai indicando la porta della palestra.
Chi poteva essere? Si chiese il ragazzo. In fondo, se qualcuno avesse voluto fargli dei complimenti, o delle critiche, perché no, sulla partita, avrebbe tranquillamente potuto parlargli a scuola, pensò. Invece, questa riservatezza poteva voler dire solo due cose: o la persona che voleva parlargli non era della scuola, oppure non voleva essere vista. Ma perché poi?
  • Non vai? – Yamaguchi interruppe i suoi pensieri.
  • Sì, certo, ora vado – rispose.
Tsukishima prese tutte le sue cose ed uscì dalla palestra attraversando la porta sul retro mentre l’allenatore gli diceva che lo avrebbero aspettato davanti alla suddetta palestra una volta che avesse finito.
Non appena fu giunto al cortile interno si guardò attorno e non vide nessuno. Chiunque fosse doveva avere un pessimo senso dell’umorismo, pensò. Si allontanò leggermente dall’uscita e cercò se ci fosse qualcuno.
  • Quattrocchi uomo partita, e chi l’avrebbe mai detto… - disse poi una voce -E nonostante il tuo sentirti immotivatamente inferiore al piccoletto…-
Tsukishima sobbalzò. Come cavolo ci era arrivato Kuroo dietro di lui? Ah, già, ma lui era un gatto. Silenzioso e letale.
  • Se sei venuto per prendermi in giro potevi evitare – ribatté subito il biondo.
Il capitano della Nekoma fece una smorfia, poi scosse la testa con l’ombra di quello che sembrava un sorriso.
  • Sempre così sulla difensiva – disse piano – Volevo solo complimentarmi con te. Hai fatto un ottimo lavoro a muro. Sei stato bravo –
Kei annuì sconcertato. Ed ora come doveva ribattere? Rispondere al sarcasmo con il sarcasmo era il suo pane, ma i complimenti sinceri lo lasciavano sempre interdetto.
  • Ho imparato dal migliore – disse infine.
Il moro alzò un angolo della bocca in un sorriso sghembo. Tsukishima pensò che dovesse aver intuito il suo imbarazzo, ma non stesse facendo nulla per porvi rimedio. Poi lo sentì sospirare.
  • Beh, allora probabilmente il migliore dovrà allenarsi molto di più per il vostro prossimo scontro, a meno che non si accontenti di perdere… - disse Kuroo prima di voltarsi e sparire.
Il biondo rimase a guardarlo mentre se ne andava con la stessa rapidità con cui era comparso. Rabbrividì. Quel gatto gli suscitava sentimenti contrastanti e, se da un lato riusciva a stimolarlo come poche altre persone, avrebbe quasi potuto dire nessuna, dall’altro ne era intimorito. Sospirò. Non che potesse farci molto, ma gli sarebbe comunque piaciuto capire come comportarsi con lui. Scosse la testa, si aggiustò gli occhiali e raggiunse i compagni.
  
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