Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Heismybestfriend    26/02/2020    2 recensioni
La guerra è finita da quattro mesi ormai, Draco Malfoy torna ad Hogwarts ma non è ancora in grado di parlare senza sentirsi a disagio, un curioso gatto nero dagli occhi verdi lo perseguita, un professore fuori dal comune insiste dal fargli da mentore e Harry Potter prova ad insegnargli un incanto patronus che non sarà mai in grado di evocare. Sarà un anno davvero interessante, no?
Genere: Erotico, Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Benvenuti nella mia storia, è la prima volta che ne scrivo una su Harry e Draco quindi siate buoni!

Spero di cuore che vi entusiasmi!

PS Ho intenzione di aggiornare ogni mercoledì, nel caso in cui ho più capitoli pronti ci saranno più aggiornamenti alla settimana.


Buona lettura!







 

FINZIONE O REALTA'?








.

 

Pov Draco Malfoy

 

.





1 Settembre 1998 (Quattro mesi dopo la guerra)





La guerra è finita da quattro mesi ormai, ma Draco Malfoy non accenna ad aprire bocca. Tutto è silenzioso attorno a lui. Nonostante i continui esorti di sua madre e la sua volontà nel pronunciare anche una sola parola, non riesce a trovare le parole giuste per esprimere quello che sente dentro. Una volta finita la guerra e superato con qualche difficoltà i processi a cui furono sottoposti, Narcissa cercò di pagare un mago professionista in grado di aiutare la psiche di suo figlio, ma nessuno ha accettato di aiutare la famiglia di traditori.



Il tempo passa e settembre arriva velocemente. Draco si sente un estraneo nella stazione di king's cross, un biondo platino troppo eccentrico in mezzo ad una folla troppo omogenea. La sua mano trema, la lettera della scuola di Hogwarts sembra avere vita propria all'interno della tasca della sua giacca elegante e un fascio di magia attorno al suo polso destro lo pizzica costantemente e gli ricorda tutto quello che è successo quattro mesi addietro.

Il serpeverde supera la barriera del binario nove e tre quarti e indossa la sua solita maschera. Decide di non mostrare emozioni, che siano di fastidio o di gioia, preferisce rimanere indifferente di fronte alla folla. Da quando è stato etichettato come mangiamorte e costretto agli arresti domiciliari per un anno e mezzo, qualunque espressione indossi provoca la paura delle persone che temono che nascondi qualcosa e che stia per attaccarle. Dopo la guerra ha imparato ad evitare le grandi folle e a parlare sempre di meno, essendo figlio di traditori ha imparato che ogni parola che dice è sbagliata.

Il treno è pieno di studenti e Draco riesce quasi a riconoscere sul viso di alcuni di loro le ombre della guerra passata. Non è l'unico a soffrire. Draco rabbrividisce nel sentire tutti gli occhi puntati su di lui, l'ex-mangiamorte che è tornato per completare gli studi solo perché costretto dagli arresti domiciliari. È questo quello che è adesso, un enorme contenitore di rimpianti e debolezze.



 

.

 





Draco si infila silenziosamente nel primo vagone che trova, incanta la porta per chiuderla a chiave e mette la valigia al suo posto.
'è questo cos'è'
Pensa guardando un gatto adagiato sui sedili del vagone, è completamente nero, con il manto scompigliato, due occhi tondi e verdi che lo fissano attentamente. "A chi appartieni?" mormora Draco, la sua voce è roca e il suono gli appare strano alla sue orecchie.

Allunga la mano verso l'animale in cerca di qualche traccia magica che lo conducesse al padrone ma il gatto soffia e si allontana dalla sua mano. Brividi freddi lo fanno tremare, anche un animale gli si allontana. "non voglio farti del male", lo informa, si avvicina alla porta del vagone e con uno scatto veloce della bacchetta rimuove la serratura. La apre di poco e guarda il gatto attentamente, gli occhi verdi sono ancora fissi su di lui.

"così puoi andare via in qualsiasi momento" dice sottovoce stendendosi sui sedili vuoti. Alza la mano destra davanti ai suoi occhi e osserva la catenella magica attorno al suo polso. Cercherà di rendersi il più invisibile possibile a scuola, spera solo che quest'anno passi in fretta.



 

.

 





 

 

Pov Harry Potter

 

 

.

 





"Harry!!" Hermione corre verso il suo migliore amico e lo stringe in un abbraccio caloroso. Harry ride e fa qualche passo dietro di sé per mantenere l'equilibrio. "io e Ron non ti abbiamo trovato sul treno" La giovane grifondoro gli dà una sguardo sospetto, le sue labbra si piegano in un broncio. "hai fatto tu sai cosa?"

Alcuni studenti passano accanto ai due amici, sussurrano eccitati ma fortunatamente non li fermano per parlare, Harry ha sempre odiato la sua popolarità, soprattutto dopo che la guerra è finita e voldemort è stato sconfitto. Ron lì raggiunge poco dopo con un leggero affanno "perchè corri sempre così ogni volta che non vedi Harry per qualche giorno?!"

"non è un giorno, Ronald, è passato un mese" Harry sorride ai loro soliti battibecchi e sposta lo sguardo sulla sala grande nella quale sono appena entrati per la cena di benvenuto e lo smistamento. Respira aria di eccitazione, sebbene i ricordi della guerra siano ancora impressi nelle mura. Hermione e Ron spingono Harry ad incamminarsi verso il tavolo dei grifondoro. "Hogwarts è perfetta", esclama la riccia. Ron sbuffa accanto a loro, "dopo i galeoni cacciati e le ore che i volontari ci hanno speso dietro non poteva altro che essere così"

Tutti e tre si siedono sulla grande panca della tavolata dei grifondoro. Harry guarda i serpeverde dalla parte opposta rispetto alla loro ma ancora non riesce a scorgere una testa bionda tra di loro. "ragazzi, siete tornati anche voi!" Neville si siede di fronte a loro con Ginny al suo fianco. "ci sembrava giusto finire gli studi correttamente" le rispose Hermione, intanto aveva afferrato la mano di Ron mentre quest'ultimo si lamentava per la sua solita fame.

"chissà quest'anno come sarà il professore di magia contro le arti oscure", mormora Harry. Guarda la tavolata dei professori e scorge un uomo con un grosso cappello turchese e un paio di occhiali rotondi. La sua attenzione viene rubata dai serpeverde che ridono dall'altra parte della sala grande, sembrano provocare uno di loro ed è Draco Malfoy. Harry si acciglia, il serpeverde rimane con la testa calata e sebbene Harry non possa vederlo da così lontano, giurerebbe sul fatto che abbia gli occhi chiusi.

"Harry, la Mcgranitt è appena entrata", Hermione gli da un colpetto sulla spalla che lo risveglia dalle sue riflessioni e subito sposta la sua attenzione sulla vecchia preside di Hogwarts. Un senso di nostalgia lo assale mentre guarda la bacchetta della professoressa avvicinarsi alla sua gola.

"Maghi e streghe di Hogwarts, che con questo inizio anno la luce risplenda nuovamente in tutti i nostri cuori. La guerra è finita da pochi mesi ma le anime che abbiamo perso non smetteranno mai di battere dentro di noi. Ricordatevi di tutti loro con un sorriso, perché è così che vorrebbero essere ricordati e non altrimenti" Hermione poggiò la sua mano su quella di Ron, il grifondoro la prese con dolcezza e le posò un piccolo bacio sul dorso, poi guardò in alto con un sorriso tremante. "Un nuovo inizio è alle porte e mi auguro che tutti voi riusciate a trovare la serenità in voi stessi e lasciarvi la guerra alle spalle" il suo sguardo scivolò lentamente su tutta la sala grande.

"Adesso mangiamo e divertiamoci...che la cena sia servita" con un rapido movimento della bacchetta tantissime pietanze dall'aspetto gustoso spuntarono sui cinque tavoli e un fragoroso applauso partì nella sala grande. Harry sorrise, gli occhi scintillanti a causa dell'emozione, sarebbe stato un anno grandioso.



 

.

 





 

Pov Draco Malfoy

 

 

.

 





Le lezioni sembrano durare pochi secondi quel giorno, Draco cammina per i corridoi in silenzio, cerca di prendere più scorciatoie possibili in modo da incontrare meno studenti. Non ha prestato molta attenzione alla sua ultima lezione di trasfigurazione, la tazzina da tè che doveva trasformare in un animale continuava a ricordagli del vecchio set da tè di sua madre, quello che usava per i suoi ospiti più importanti, ricorda di averlo rotto, quando suo padre tornò a casa con un altro prigioniero di guerra. Ricorda ancora il formicolio che provò nelle dita guardando il viso sporco di sangue di quel povero uomo, gli occhi vuoti di chi era appena stato torturato, ricorda il momento in cui aveva spostato lo sguardo assente su di lui, la sua richiesta di aiuto.

"Che sorpresa", Luna spunta da dietro un angolo e Draco fa un passo indietro spaventato, la giovane corvonero lo osserva per qualche minuto poi si toglie gli occhiali colorati. "dovresti controllare la tua costellazione uno di questi giorni, sei più pallido del solito" Draco vorrebbe risponderle, è normale che sia pallido dopo averlo spaventato in quel modo, ma, suo malgrado, le parole non gli escono da bocca.

"c'è un gatto", afferma Luna dopo qualche secondo di silenzio. Draco sposta lo sguardo verso la direzione che indica la ragazza e vede lo stesso gatto che ha incontrato sui vagoni del treno. I suoi occhi verdi sembrano ancora più grandi e luminosi. "sai chi è il padrone?", sussurra, la sua voce si spezza sulla sua ultima parola, non essendo abituato a parlare a lungo. "sarà un vagabondo", Luna si accovaccia all'altezza del gatto, "ciao bel gattone" gli sorride mentre lo accarezza con dolcezza, il gatto inizia a fare le fusa e a strusciarsi su di lei in segno di affetto, Draco quasi ne è geloso.

Il giovane Serpeverde decide di andarsene ma Luna lo ferma prima che possa svoltare l'angolo. "non ho potuto mai ringraziarti per l'ultima volta che ci siamo visti", dice. Draco serra la bocca in una linea piatta. A volte sogna i suoi occhi azzurri nelle segrete del maniero. "eri l'unico a portarci da bere e delle coperte calde in quel posto, hai rischiato molto per noi"

"Ma non vi ho portato in salvo", sussurra Draco, il rammarico per le sue azioni ancora stampato nel profondo del suo animo. Luna smette di accarezzare il gatto e si alza al suo livello. "sei cambiato molto, Draco" dice "o forse hai solo smesso di fingere"



 

.

 





"L'incanto patronus", spiega il professor Pacifer agitando con fare distratto la bacchetta "è un incantesimo di alto livello, pochi maghi sono effettivamente riusciti ad eseguirlo alla perfezione in giovane età e solitamente non è nel programma d'insegnamento di Hogwarts ma credo sia utile per tutti voi imparare come evocarlo" gli occhi chiari perlustrano i suoi studenti con un piccolo sorriso, Draco pensa cosa potrebbe essere il suo patronus, forse un serpente, cattivo, sibilante, una creatura misteriosa e pericolosa. O addirittura una donnola, un animale carnivoro e molto feroce.

Alcune braccia si tendono verso l'alto e il giovane serpeverde si spaventa dai gesti improvvisi, il professore deve aver fatto una domanda. "vi vedo molto interessati", il tono di Pacifer è affettuoso, i suoi occhi sono gentili e ai loro lati ci sono piccole rughette che mostrano quanto spesso sorrida. "Chieda pure signor Finnigan"

Draco solleva lo sguardo sul grifondoro, "è vero che i mangiamorte non sono in grado di evocare un loro patronus?" L'aula diventa silenziosa, Draco abbassa lo sguardo. I mangiamorte non provano alcun tipo di affetto, non hanno persone a loro care di cui ricordare, il loro animo è scuro e deformato.

La mente di Draco si allontana a quando era un bambino, i ricordi sono sfocati, alcune volte pensa che siano solo fantasticherie, ma crede di ricordare la sua infanzia, le estati passate con sua madre in Francia, in riva al mare a piedi scalzi. Le loro mani non si sarebbero mai lasciate e avrebbero camminato per ore lungo la costa ridendo e scherzando. Il suo cuore accelera e l'angolo delle labbra tremola colpito da un tic nervoso. Alza lo sguardo e nota che la classe è ancora silenziosa, alcuni Grifondoro lo guardano con disprezzo, sicuri di non essere visti dal nuovo professore.

Draco rabbrividisce e il viso spensierato di sua madre sparisce e viene sostituito da un volto pallido, ossuto, con gli occhi e il naso scavati. Il serpeverde non ci pensa e si alza di scatto, la sua bocca si apre appena, forse per rispondere a tono, lui prega affinché qualsiasi cosa gli esca dalla bocca invece di questo silenzio assoluto. Ma le sue labbra si serrano e i suoi occhi cadono. Raccoglie le sue cose e scappa dall'aula.

'Un malfoy non oserebbe mai comportarsi in questo modo', si ripete come un mantra nella sua testa. Gli sfuggono le urla arrabbiate del professore.



 

.

 





È passata qualche ora dalla lezione del professor Pacifer, Draco si è rifugiato in un vecchio corridoio quasi sempre deserto. È seduto sul davanzale ad osservare il bracciale magico attorno al suo polso, se solo trovasse un modo per liberarsene, così potrebbe scappare via e non tornare mai più, in modo da non sentirsi così oppresso e claustrofobico.

Un piccolo uccellino gli compare davanti al viso, Draco quasi non ha il tempo di reagire perché l'incantesimo esplode in tante scintille e si trasforma in un biglietto elegante.



~~~

Signor Malfoy,

l'aspetto nel mio ufficio tra mezz'ora per parlare in privato,

Professor Pacifer.

~~~



Draco sospira, appoggia la testa contro il muro contro il quale è seduto e chiude gli occhi. A volta desidera di riaprirli e di trovarsi in un posto dove nessuno conosce il suo aspetto.



 

.

 





L'ufficio del nuovo professore è davvero strambo. Ha una forma ovale, davvero grande, luminoso e confortevole. I banchi sono disseminati in maniera casuale e hanno tutti forme diverse, ci sono alcune mensole con roba che non ha mai visto prima e una strana boccia di vetro con dentro dell'acqua ma alcun pesce. Le pareti sono di un acceso verde limone e vi sono disegnati alcuni animali che si muovono in completa libertà. Il pavimento sembra affondare leggermente quando ci si cammina sopra, come se fosse ricoperto di morbidi cuscini trasparenti in modo da sedersi anche per terra se necessario.

La porta cigola e qualsiasi cosa stia facendo Pacifer viene interrotta. "Signor Malfoy, sono contento di vedere che il mio incantesimo di localizzazione è arrivato al destinatario" osserva mentre fa un leggero movimento con la mano per invitare il giovane ad entrare ulteriormente.

Draco entra nell'aula, confuso. "ti chiederai il motivo di questa riunione, siediti, ti spiegherò tutto presto", Malfoy sceglie un banco ovale e un set da tè compare immediatamente davanti a lui. Una tazzina fluttua davanti ai suoi occhi mentre una più grande gli versa una manciata di tè e la riempe fino all'orlo, un goccio di latte e un cucchiaino di zucchero vengono poi aggiunti. "il signor Finnigan subirà delle conseguenze per le parole di prima, voglio che tu lo sappia Draco"

Draco decide di non dire nulla, nonostante il dolore che sente nel petto e l' improvvisa sensazione di nausea nello stomaco. "lo convinceremo che quello che ha detto è una bugia!" Il professore gli si avvicina e poggia entrambi le mani sul banco dove Draco è seduto, il tè nelle tazzina tremola leggermente. "imparerai a fare un incanto patronus" afferma.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Heismybestfriend