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Autore: biatris    28/02/2020    1 recensioni
Il biondo rimase a guardarlo mentre se ne andava con la stessa rapidità con cui era comparso. Rabbrividì. Quel gatto gli suscitava sentimenti contrastanti e, se da un lato riusciva a stimolarlo come poche altre persone, avrebbe quasi potuto dire nessuna, dall’altro ne era intimorito. Sospirò. Non che potesse farci molto, ma gli sarebbe comunque piaciuto capire come comportarsi con lui. Scosse la testa, si aggiustò gli occhiali e raggiunse i compagni...
Erano amici. o no? Compagni di squadra? E allora cos'era quella strana sensazione? Il piccoletto avrebbe potuto giurare i non provare la stessa cosa con nessuno dei suoi amici o compagni di squadra...
E sì, forse le cose erano davvero più complicate di quanto sembrasse. O forse erano innegabilmente semplici.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Shouyou Hinata, Tetsurou Kuroo, Tobio Kageyama
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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TSUKISHIMA POV
La partita si stava rivelando uno scontro all’ultimo sangue. Anche se era solo un’amichevole ognuna delle due squadre stava dando il massimo ed il gioco era ormai ad un livello altissimo. Kei, dalla sua parte, stava facendo del proprio meglio per non sfigurare.
Dopo l’ennesima rotazione della Nekoma si trovò faccia a faccia con Kuroo. Guardandolo dall’altra parte della rete avrebbe giurato di averlo visto ghignare, ma fece di tutto pur di stare concentrato. L’azione ricominciò con una battuta dell’alzatore avversario, la quale fu prontamente ricevuta da Nishinoya. Kageyama alzò la palla proprio verso di lui che schiacciò. Punto. Dopotutto aver imparato a murare gli avversari gli aveva dato anche una marcia in più dal punto di vista dell’attacco. La squadra esultò. Tsukishima si chiese per quanto tempo sarebbe riuscito a sfruttare quel vantaggio.
La partita ricominciò. Le due squadre si inseguivano punto a punto, tallonandosi come in una finale. Kei si trovò di nuovo in prima linea, il suo avversario prediletto di fronte a lui.
  • Sei migliorato, quattrocchi – ghignò Kuroo.
Il biondo fece di tutto per ignorarlo. Sapeva quanto potesse essere provocatore.
  • Beh, forse ora non ti farai rubare il posto dal piccoletto… - continuò quello.
Tsukishima sospirò. No, non avrebbe reagito.  Aspettò che gli avversari battessero. Sawamura ricevette. Erano migliorati molto in ricezione. Kageyama alzò la palla ad Hinata, che schiacciò. Tsukishima fissò la passa scendere verso il terreno. Non fece nemmeno in tempo a chiedersi come il libero della Nekoma fosse arrivato fino a lì. Sapeva quanto fosse un giocatore straordinario e le grida di Nishinoya ogni qualvolta i due si incontravano non facevano altro che ricordarglielo.  Fece appena in tempo a sentire il grido “Nice receive!” pronunciato da uno dei giocatori della Nekoma, prima di vedere Kenma alzare la palla verso il centrale della propria squadra.
La sua mente iniziò a lavorare prima ancora che Kei se ne accorgesse. Prese lo slancio senza nemmeno pensare a quale avrebbe dovuto essere il tempo giusto per saltare. Semplicemente sapeva che quello lo sarebbe stato. E così fu. Mentre Kuroo schiacciava la palla con forza, Tsukishima venne a trovarsi proprio di fronte a lui, fermando la tessa con un granitico muro. Ce l’aveva fatta. Ora poteva anche reagire alle provocazioni di quel gattaccio, pensò mentre scendeva dal muro con un ghigno.
Ghigno che si congelò sul suo viso nel momento stesso in cui il suo piede destro toccò terra. O meglio, toccò qualcosa che si trovava proprio nel punto in cui lui avrebbe dovuto posare il suo piede.  Sentì una fitta alla caviglia che gli mozzò il fiato, facendolo cadere esattamente nel punto in cui si trovava.
 
KUROO POV
Seguì l’azione con attenzione. La Karasuno era migliorata molto sia in attacco che in difesa, ed ora che Tsukishima si trovava proprio di fronte a lui non sarebbe stato così facile fare il prossimo punto. Saltò nell’esatto momento in cui Kenma colpiva la palla, la loro intesa perfetta come sempre, per poi colpire la stessa con forza. Nel momento stesso in cui si accorse che Tukishima era riuscito a murarlo non seppe se prendersela oppure se essere orgoglioso dei progressi del biondo. Sarebbe diventato un ottimo centrale, si disse.  aveva perfino fatto invasione toccando la rete nella foga. La presenza di Tsukishima lo spingeva ad un agonismo sfrenato. Tornò a terra cercando di bilanciare meglio il peso per non invadere totalmente il campo avversario. Non ci riuscì, e di questo si accorse solo quando sentì tutto il peso del metro e novanta del suo avversario sul proprio piede. Cadde a terra.
  • Tsukki!!! – qualcuno aveva urlato, doveva essere il moro che seguiva Tsukishima come un’ombra.
Alzò lo sguardo di fronte a sé e solo allora si rese conto del perché. Il biondo era seduto per terra e si teneva la caviglia destra con una mano. Lo fissò e sospirò. Non era affatto sua intenzione fargli male.
  • Ehi – chiamò – Tsukishima, tutto bene? – chiese.
L’intera Karasuno si era intanto avvicinata. Vide il capitano abbassarsi al livello del compagno, preoccupato. Kuroo si alzò. In quel breve lasso di tempo anche la Nekoma si era radunata lì attorno.
  • Kuro? Stai bene? – aveva chiesto Kenma.
  • -Sì, non preoccupatevi – li tranquillizzò lui prima di rivolgersi di nuovo verso i giocatori della Karasuno.
Il centrale della squadra avversaria era ancora a terra. L’allenatore della Karasuno e il professore che accompagnava la squadra erano entrati in campo con del ghiaccio. Il capitano Sawamura era accosciato insieme all’altro alzatore del terzo anno, Sugawara, accanto a Tsukishima.
  • Credi di riuscire ad alzarti? – sentì che gli chiedeva.
Il biondo sembrò pensarci un attimo.
  • Ci provo – disse solo.
Kuroo lo fissò un secondo. Se il piede fosse stato rotto e Tsukishima ci avesse camminato sopra di sicuro non gli avrebbe fatto bene.
  • Sawamura – chiamò.
Il capitano della Karasuno si voltò verso di lui.
  • Se il vostro quattrocchi ha rotto il piede farlo alzare peggiorerà la situazione – disse – se uno dei tuoi giocatori mi darà una mano, lo porterò io stesso all’infermeria della scuola senza che debba appoggiare quel piede –
Sawamura sembrò considerare l’opzione, fissò l’allenatore Ukai, col quale sembrò avere una conversazione fatta solo di sguardi, mise a tacere il tentativo di proteste del biondo, poi annuì.
  • Suga, vai tu con loro? – chiese poi.
Kuroo non si stupì della scelta del capitano. In fondo era evidente a tutti che Sugawara era un po’ la mamma della squadra, quello che si prendeva cura dei compagni.
  • Certo – sorrise infatti l’alzatore – Non preoccuparti –
Kuroo annuì, poi guardò Sugawara.
  • Aiutami a prenderlo in braccio – disse.
Il palleggiatore annuì prima di obbedire e aiutare Kuroo a caricarsi in spalla un reticente Tsukishima che, tuttavia, non poté far nulla per impedire al moro di prendersi cura di lui.
  
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