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Autore: _Almach_    29/02/2020    2 recensioni
{WangXian - Au Mulan}
Yueling cade sotto l'attacco dei burattini d'ombra, il cui mandante risulta sconosciuto. L'Imperatore manda a chiamare i figli delle nobili famiglie dei Clan più importanti affinché vengano addestrati per sventare la comune minaccia.
Wei Wuxian è di umili origini, non può prendere parte alla spedizione, ma non può accettare che Jiang Cheng rischi la vita.
Riuscirà ad infiltrarsi al campo d'addestramento per tenere d'occhio il fratello adottivo?
Soprattutto... riuscirà a mantenere la sua identità celata senza farsi scoprire?
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jiang Wanyin/Jiang Cheng, Lan Wangji/Lan Zhan, Lan XiChen/Lan Huan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Baoshan
 
Lasciare Shaxi nell’immediato fu un’impresa alquanto difficoltosa, c’erano molte cose da pianificare e portare a compimento e, decisamente, non potevano partire senza prima dare una mano d’aiuto al gruppo di soldati che ci aveva rimesso di più. Wen Ning si prese il giusto tempo per guardare e curare le ferite, più o meno gravi, dei commilitoni che erano riusciti a sopravvivere in seguito alla devastazione del villaggio. Era vero che avevano a disposizione la propria energia spirituale per guarire più in fretta ma, il parere e l’occhio critico di un medico non poteva che essere utile, medico che aveva deciso di darsi doppiamente da fare in quanto era quello che più pativa le morti tra le fila di Lan Xichen. Non aveva questo grande legame con Wen Chao e Wen Xu, erano più le volte che la coppia di fratelli lo prendeva in giro per la sua timidezza mista a balbuzie che altro, ma rimanevano comunque suoi cugini e parte integrante della sua famiglia. Con un certo dispiacere aveva già comunicato, mediante messaggio di fuoco, la triste notizie alla sorella in modo da lasciare a lei il compito di avvertire il nobile capo clan, anche considerando che era da sempre la sua preferita. Un altro messaggio di fuoco era stato mandato da Lan Wangji all’imperatore avvertendolo che la guerra era ancora lontana dal definirsi conclusa e, e che suo fratello sarebbe tornato a breve con i soldati della sua truppa. Nel momento di rimettersi in cammino, Lan Xichen aveva pure insistito affinché qualcuno dei suoi uomini più forti, come ad esempio Nie Mingjue, si unisse ai soldati della seconda divisione, proposta che venne altamente rifiutata da parte di Lan Wangji, ma non perché considerava incapace l’erede dei Nie, o altri insieme a lui, ma perché allo stato attuale delle cose potevano tornare molto più utili al primo nel caso di ulteriori pericoli lungo il tragitto. Lan Huan aveva accolto la cosa con garbo e con un leggero sorriso cercando di non insistere ulteriormente anche perché, conosceva talmente bene suo fratello minore da sapere che una negazione non sarebbe mai stata capace di trasformarsi in una affermazione a suon di insistenze.

Il tragitto verso la zona di Baoshan risultò essere semplice e senza intoppi di sorta. Si trattava di una zona situata a nord, e a poche ore di cammino, dalla città di Caiyi che solitamente veniva percorsa da coloro risiedevano nei clan settentrionali rispetto alla sede imperiale. Il paesaggio era tipicamente di montagna e, di conseguenza, i percorsi non erano sferrati risultando accidentali in alcuni punti eppure, la mano dell'uomo non era ancora intervenuta come a voler rendere questo grande luogo intonso nonché puro e naturale il più possibile. Guardandosi intorno si potevano intravedere valichi, burroni, parete di roccia e varie montagne più o meno alte, il tutto coperto da un grande manto bianco. L'inverno non aveva ancora ceduto il passo alla stagione successiva, la neve era tanta e faceva un gran freddo ciononostante, nei pochi punti baciati dai timidi raggi solari che riuscivano a filtrare tra le nubi e le vette dei monti si stava decisamente bene.

Un cammino contornato da silenzio il loro, anche considerando il suono dei passi attutiti dalla neve, e un continuo guardarsi intorno in uno stato di rigida allerta. Il nemico poteva essere nei paraggi, sfruttare un eventuale momento di distrazione per portare un attacco a loro danno e, di conseguenza, anche solo un secondo di disattenzione poteva risultare fatale. In mezzo c’era anche il dubbio, il dubbio di non sapere se i burattini d'ombra fossero realmente nei paraggi oppure il loro mandante li avesse condotti in un'altra zona, un percorso che loro non avevano preso in considerazione una volta lasciato il villaggio devastato. Ad eccezione delle loro non c’erano altre orme impresse nella neve e l'aria era insolitamente tranquilla, per nulla pregna di ululati lamentosi da parte di coloro che di umano avevano solo un corpo e niente di più. Lan Wangji era a capo della fila, stava procedendo a piedi considerando che aveva lasciato il suo destriero al fratello per facilitargli il ritorno a casa e, quando Wen Ning gli aveva proposto di prendere il suo, aveva gentilmente rifiutato preferendo che rimanesse a trainare il carretto con lui alla guida e chiudere, così, la fila. Wei Wuxian, per quanto volesse spostarsi avanti per affiancare il capitano come se ormai ci avesse preso l’abitudine, preferì rimanere al fianco del mezzo guidato dal medico anche per aiutarlo nel caso in cui qualche ruota si fosse incastrata nella neve alta, già di suo stava procedendo lentamente per questo ma, per fortuna, non aveva causato alcun tipo di rallentamento nel gruppo che stava procedendo in modo piuttosto spedito nonostante non avessero fretta di raggiungere nessun posto in particolare.

Superando un lungo e stretto valico, si ritrovarono in piena vallata. Da lì non era ancora possibile scorgere la città sede della loro finale destinazione, ma sarebbe bastato scendere ancora di più a valle prima di riuscire a scorgere la prima torre di guardia a segnarne i confini. Eppure, Lan Wangji fino a quel momento instancabile si ritrovò a rallentare il passo fino a fermarsi, tutto questo in concomitanza con un piccolo stormo di uccelli che prese il volo da un punto imprecisato di quel grande spiazzo bianco. Vi era tumulto nell’animo dei soldati anche perché, nei racconti di natura militare, questo genere si accadimenti seguivano situazioni di pericolo non indifferenti. Loro però non erano i protagonisti di un racconto e non era detto sarebbe successa una cosa simile. Una banalità che non era meritevole di pensiero, considerando che dovevano rimanere assolutamente concentrati, eppure nessuno di loro si accorse di una freccia che arrivò a sfiorare, con una velocità, assurda il braccio del capitano Lan prima di cadere e di piantarsi sul terreno ancora vibrando. Nel vedere questo, Wei Wuxian spalancò lo sguardo prima di correre vicino a Lan Wangji, che era indietreggiato di un solo passo, e come lui tutti gli altri rompendo definitivamente la fila che avevano tenuto fino a quel momento.

«Capitano, stai bene?»

La voce di Wei Ying era carica di una certa apprensione, abbassò lo sguardo sul braccio in questione notando uno strappo sulla stoffa bianca della divisa i cui bordi si stavano già colorando di rosso.

«Taglio superficiale.»

Commentò freddamente mentre allungò la mano destra per fermare ogni tentativo di Wen Ning che si stava già preoccupando a tirare fuori qualche attrezzo medico dal carretto per portare un primo soccorso. Non occorreva un simile sforzo in un momento del genere e, sotto la divisa, la ferita stava già guarendo anche grazie all’uso dell'energia spirituale. Quella freccia aveva una traiettoria perfetta, se chiunque l'avesse scoccata l'avrebbe voluto uccidere ci sarebbe riuscito senza alcun problema. Essa, quindi, voleva essere solo un semplice avvertimento. Tenendo in considerazione la possibile direzione, Lan Wangji spostò lo sguardo di giada verso la direzione di un’alta collina situata a una novantina di metri di distanza rispetto a loro.

In cima ad essa comparve la figura di una ragazzo dalla giovane apparenza: capelli scuri erano raccolti in una coda alta mediante un nastro rosso spento, sul volto ricadeva una frangetta di media lunghezza con due ciuffi un po' più lunghi ai lati del volto; sempre parlando del viso, presentava uno sguardo color rosso vivo mentre le labbra erano aperte in un ghigno inquietante da cui si intravedevano dei canini piuttosto appuntiti. Intorno al collo portava una collana con un ciondolo rosso di forma rotonda; le sue vesti erano prevalentemente bianche con un tocco di rosso sulle spalle, come nero era una sorta di fasciatura che portava intorno alla mano sinistra e che, in particolare, copriva le ultime due dita.

«Xue Yang!»

«Lo conosci, capitano?»

«Hm. Era a servizio dell'allora consigliere di mio zio l’imperatore. Non sopportava di essere continuamente guardato dall'alto in basso da lui, così lo rese una sua cavia uccidendolo e facendo di lui il primo esemplare di burattino d'ombra. Venne punito duramente da mio zio e messo a morte, ma riuscì a scappare.»

Una faccenda, questa, che nessuno ad eccezione della famiglia reale era a conoscenza. A Gusu avevano insabbiato la cosa rendendo la morte di quel consigliere come un semplice incidente, altri parlavano di puro e semplice tradimento, motivo che portò Lan Qiren ad affidarsi unicamente al parere dei suoi due nipoti ogni qual volta avesse bisogno di un consiglio per una importante decisione da prendere. Questo Xue Yang aveva covato vendetta per tutto questo tempo, probabilmente era per questo motivo che decise di attaccare Yueling e non qualsiasi altro territorio, perché era il più vicino a Gusu, un chiaro segnale per avvertire del suo ritorno.

Alla destra e alla sinistra di Xue Yang comparvero altre due figure: uno era piuttosto alto con dei lunghi capelli neri che ricadevano completamente sulla schiena e con due ciuffi a contornare i lati del viso; la veste principale era di colore blu scuro con sopra una sorta di mantellina a maniche lunghe e larghe, macchiata in alcuni punti di sangue, aperta sul davanti. L’altro era decisamente la sua controparte solo di statura un po’ più bassa. Anche lui portava dei lunghi capelli neri da cui si intravedeva uno chignon della parte superiore che era legato mediante un nastro di colore bianco, come bianco era il colore predominante delle sue vesti, e posto sopra la cintura vi era il simbolo del tao. Entrambi presentavano uno sguardo spento ma, al tempo stesso vigile, e in più dal collo partivano delle grosse venature nere che andavano a sfiorare la pelle del viso. A giudicare dalla calma che emanavano, dovevano essere i burattini d’ombra meglio riusciti di Xue Yang o quelli di cui andava più fiero a giudicare dalle posizioni che ricoprivano al suo fianco.

Nell’osservare l’uomo di bianco vestito, Wei Ying strinse entrambe le mani a pugno come se avesse avuto un qualche flash che non poteva permettersi di rivelare o di farlo capire ai compagni d’armi che erano insieme a lui. Lui della sua infanzia ricordava pure e niente eppure, quello non poteva essere quello zio che ogni tanto andava a visitarli quando i suoi genitori erano ancora in vita: Xiao Xingchen! Non riusciva a credere fosse stato ridotto in questo stato da una persona che tutto sembrava meno che sana di mente. Da una parte non poteva che ringraziare questa esperienza per avergli dato questo controllo di sé stesso altrimenti, incurante di ogni cosa, si sarebbe messo a correre verso il suo zio marziale per verificare se tutto questa storia fosse vera o frutto di qualche assurdo e triste scherzo del destino. Sicuramente non aveva il tempo di avere la mente troppo impegnata da questo tipo di pensieri perché, il suo grigio sguardo si spalancò non appena vide la quantità esagerata di burattini d’ombra che apparve dietro a quel terzetto. Erano talmente tanti che non si riuscivano nemmeno a contare, nulla a che vedere con loro che erano decisamente pochi di fronte a quel mare di morte che si stava presentando davanti a loro.

«Aaaah… finiti, siamo finiti. Moriremo tutti.»

Piagnucolò Nie Huaisang che stava già cominciando a indietreggiare di qualche passo con buona parte del corpo che stava tremando dalla paura. Sicuramente si stava pentendo di non aver scelto di seguire il fratello quando ne aveva l’occasione. Era una situazione troppo estrema, come speravano di vincerla?

«In posizione. Non vi ho educato a scappare alla prima difficoltà.»

Rispose Lan Wangji nello stesso momento in cui vide Xue Yang alzare il braccio come a voler dare una sorta di segnale e, infatti, non appena lo abbassò tutti i burattini d’ombra, ad eccezione di quelli che stavano al suo fianco, cominciarono a scendere correndo da quella collina. La distanza era tale da permettere ai soldati di pensare a qualche piano d’azione ma, il tempo era quello che era e di certo non giocava a loro favore. Wei Wuxian si morse forte il labbro e abbassando lo sguardo su Suibian notò qualcosa che attirò la sua attenzione: riflessa sulla lama vi era una montagna piuttosto alta e stracolma di neve vicina alla collina da cui stavano scendendo i cadaveri feroci. Era l’unica alternativa che potevano avere in un momento così delicato, non c’era tempo per i ripensamenti. Le sue gambe si mossero da sole cominciando incontro al burattini d'ombra causando uno sconvolgimento generale nel gruppo che aveva lasciato indietro.

«Xuanyu! Torna subito qui!»

«Questo non è eroismo, è pazzia! Cosa ha fatto la vita a tuo fratello, Zixuan-xiong??»

Zixuan che solitamente gli inveiva contro, per la prima volta mostrò una parvenza di preoccupazione nei confronti di suo “fratello” così sconsiderato e dalle apparenti manie suicide. Huaisang riprende a singhiozzare per nulla consolato dalle parole del capitano e, per un attimo, afferrò saldamente la veste gialla dell’erede del nobile clan Jin che era in uno stato di rabbia misto a preoccupazione per occuparsi di mandare via quel Nie alquanto lamentoso. Ma quello che i soldati non si sarebbero mai aspettati fosse che a lasciare il gruppo fosse anche Lan Wangji che, senza dire niente, si era messo a correre dietro a Wei Wuxian forse per cercare di recuperarlo e portarlo indietro o forse per costruire insieme a lui una prima linea d’attacco. Quei due si erano avvicinati di più ultimamente ma era impossibile avessero deciso questa mossa a tavolino.

Wei Wuxian, arrivato al punto desiderato, si fermò. Quello che voleva fare era un azzardo ma aveva tutte le carte in regola per poterci riuscire. Prendendo un lungo respiro cominciò a infondere tanta, molta, energia all’interno della lama di Suibian, non era la prima volta che lo faceva, ma in casi normali si limitava a infonderne poca, ma questo non era un caso normale e anche la quantità di energia finì per essere raddoppiata. Fatto sta, che riuscì a sferzare il fendente contro la cima della montagna nel momento in cui venne raggiunto da Lan Wangji. Un gesto, il suo, che venne osservato con molto stupore da parte dei suoi compagni commilitoni che erano rimasti indietro, i quasi non riuscivano a credere che un semplice soldato, riconosciuto incapace fino a poche settimane prima, fosse capace di una simile impresa. Ma quello che sembrò essere maggiormente sconvolto fu Jiang Cheng che spalancò gli occhi incredulo in quanto quel tipo di gesto e movenze erano tipicamente di Wei Wuxian. Non poteva crederci, eppure…

«Presto! Tutti dietro quella roccia!»

Sbraitò l’erede del Clan Jiang indicando una roccia abbastanza grande e ampia per coprirli tutti, e questo giunse in concomitanza con un rompo piuttosto forte dalla montagna colpita da Wei Wuxian da cui si staccò una grande quantità di neve che cominciò a cadere nello stesso modo impetuoso di una valanga che, a grande velocità, cominciò a travolgere i burattini d’ombra che sicuramente non avevano le giuste capacità mentali per capire cosa stesse accadendo ed evitare quanto possibile. Persino Xue Yang e i due cadaveri accanto a lui furono colti di sorpresa non riuscendo ad evitare quella grossa quantità di neve.

Wei Wuxian si sentì realizzato ma, l’urgenza prese possesso del suo animo in quanto nemmeno loro erano completamente al sicuro in una situazione del genere. Si voltò verso Lan Wangji afferrandogli il polso e, cominciarono a correre per andare verso la parete dove erano riusciti a cercare rifugio tutti gli altri. C’era soltanto un problema: non aveva davvero tenuto in considerazione della velocità di quella valanga e, per quanto anche loro corressero veloci vennero presi in pieno e travolti.
Nonostante la violenza dell’impatto, Wei Ying riuscì comunque a far emergere la testa dalla neve mentre stava venendo trascinato verso la vicina scarpata dove buona parte dei burattini d’ombra era già precipitata. Eppure, si guardò intorno con fare urgente perché non era di sé stesso che si stava preoccupando.

«Lan Zhan?! Lan Zhan, dove sei?»

Gridò con tutto il fiato che aveva riuscendo a notare il capitano a poca distanza di lui, tremendamente vicino a burrone in cui non doveva assolutamente cadere. No, non poteva permettere che a rimetterci fosse proprio lui, non dopo l’idea suicida che aveva avuto e che si era rivelata piuttosto efficace. Si fece forza e riuscì ad utilizzare la restante parte della sua forza spirituale per ergersi su Suibian e riuscire a volare fuori da quella massa bianca e gelida. Mordendosi forte il labbro pregò la sua arma di andare più veloce riuscendo a raggiungere Lan Wangji quando era ormai sul bordo dello strapiombo afferrando la mano che lui era riuscito a tirare fuori non appena lo aveva visto arrivare. Nonostante il peso del capitano, riuscirono a rimanere in aria finchè non cominciarono a perdere quota per via dello sforzo eccessivo che stava facendo Wei Wuxian ma, riuscirono a toccare la neve non appena la valanga si stabilizzò e dei burattini d’ombra non era rimasta neanche una mezza ombra.

«Incosciente! Ma grazie a te siamo tutti salvi.»

Si sentì dire da Lan Wangji mentre Wei Wuxian cadde in ginocchio con un mugolio tremante, poggiandosi per un solo istante la mano sul fianco destro sentendolo umido e caldo, e solo quando tolse la mano notò il palmo completamente rosso. Lan Zhan notò ogni cosa e il suo sguardo ambrato, sempre impassibile, si dipinse di una certa urgenza.

«Xuanyu? Xuanyu… resisti, resta vigile!»

Wei Ying sorrise debolmente a quello slancio di preoccupazione ma poi, il mondo intorno a lui divenne completamente buio.




Angolo Autrice:
Ma salve gente, come va? u.u 
Oggi vi dono un capitolo che è stato un parto da scrivere, nonchè il più lungo della ff fino a questo momento. Ma decisamente si, sono soddsfatta.
La trama ha raggiunto il suo punto focale e da adesso in poi è tutto in discesa, anche se non mancheranno i momenti drama, anche perchè già il prossimo non sarà semplice per il nostro Wei Ying u.u
Sono stata infame mettendo Xiao XingChen e Song Lan come i due burattini d'ombra migliori di quel folle di Xue Yang? Si
Mi merito degli insulti per questo? Anche xD ma spero che il capitolo in toto vi abbia soddisfatto, purtroppo queste esigenze di trama, per quanto fanno male sono necessarie. Si Lilith lo so che adesso mi stai guardando con mooolta disapprovazione *manda bacino*
Ed è proprio Lilith che mi sento di ringraziare, perchè solo confidandomi con lei riesco a riordinare il mio groviglio di idee incasinato o dubbioso e riuscire a donare ai miei capitoli un minimo di senso. 
E niente, vi lasciò qui anche perchè ho scritto un capitolo lunghissimo e non vi voglio ammorbare con un angolo autrice altrettanto lungo. 
Bon, grazie per essere giunti fino a qui <3 al prossimo capitolo <3
   
 
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