Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ahimadala    01/03/2020    1 recensioni
Ricomincia un nuovo anno ad Hogwarts: il sesto anno.
Ma per Draco Malfoy non sarà un anno come gli altri: in una sola estate le sue certezze sono state stravolte e iniziano a crollare una dopo l'altra.
Un compito dal Signore Oscuro ed un unico obiettivo: sopravvivere e far sopravvivere la sua famiglia.
Tra tutti i problemi che appannavano la sua idea di futuro, l'amore per una mezzosangue era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato.
Dal testo:
La osservò mentre le sue dita percorsero il profilo di quel marchio. Era strano. Un tocco così delicato su quel segno così oscuro. Si sentiva in qualche modo guarito.
Lei aveva questo effetto su di lui.
"Perchè vuoi farlo? Perchè vuoi mettere in pericolo la tua vita per aiutare me?"chiese.
"La mia vita è già in pericolo" affermò decisa, continuando a fissare il suo avambraccio.
"Solo per questo?"
[...]
"Lascia che io ti aiuti" furono le parole di Hermione, sussurate sul bordo delle sue labbra.
"Ad una condizione" rispose lui. Non aveva scampo, era debole di fronte a lei.
Le sue resistenze crollavano, la sua volontà vacillava, la sua ragione e il suo buon senso si dissolvevano.
"Devi permetterti di proteggerti"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Lavanda/Ron
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hermione sbuffò frustrata e lei e Draco si scambiarono uno sguardo di comune perplessità quando il professor Lumacorno annunciò, per la terza lezione consecutiva, che la pozione migliore era quella di Harry.


Hermione, per quanto potesse volergli bene, era infastidita, e davvero non capiva come fosse possibile: Harry aveva ripreso il corso a metà dell'anno e in una sola settimana minacciava il suo ruolo di prima della classe, ed aveva dei voti alti tanto quanto i suoi. 

O addirittura più alti, ma questo lei non era disposta ad ammetterlo.


Si morse il labbro e incrociò le braccia sul petto, come una bambina arrabbiata. 

Il biondo serpeverde le passò velocemente accanto, stando ben attento che nessuno lo vedesse, le mormorò qualcosa all'orecchio e si allontanò prima che il ragazzo che è sopravvissuto si avvicinasse di nuovo a lei, lanciandogli un'occhiata sospettosa.


"Harry, come hai fatto?" chiese la grifondoro. Non riusciva più a trattenersi dal porgli quella domanda, la curiosità la divorava da giorni ormai.


Draco, che faceva finta di sistemare degli ingredienti su di uno scaffale per origliare la loro conversazione, non poté fare a meno di sorridere a questa sua sfacciata curiosità. 


"A cosa ti riferisci?" chiese il grifondoro con aria innocente, pur conoscendo benissimo la risposta.

Allo sguardo furioso che la sua amica gli rivolse alzò le mani al petto.


"Ok ok. Hai ragione. Te lo spiego mentre andiamo a pranzo, va bene?" disse, rivolgendo un' occhiata a Malfoy, che era stranamente troppo vicino a loro.

Mise un braccio intorno alla spalla della sua amica con fare protettivo e la trascinò fuori dall'aula. 


" Allora..? " lo incalzò lei mentre camminavano per i corridoi diretti alla sala grande. 


"Si tratta di questo libro" sospirò il giovane, rigirandosi il libro tra le mani e porgendolo a lei. 

Hermione prese a sfogliarlo mentre Harry continuava a spiegare. 

"Contiene un sacco di appunti, e di suggerimenti. E anche incantesimi mai sentiti"


"Tipo questo" proseguì Hermione, facendo scorrere leggermente le dita sull'inchiostro "... da usare contro i nemici. Harry chi sa di questo libro? Sembra roba grossa, magia oscura. Non dovremmo rischiare che finisca nelle mani sbagliate... Non credi?" 


Il moro fece spallucce. "Beh in realtà..." 

Avevano appena raggiunto il tavolo dei grifoni nella sala grande. 


"Oh andiamo, adesso anche tu" Ron alzò la testa dal suo piatto di puré di patate, rivolgendosi ad Hermione e indicando il libro che teneva in mano. 

Lei lo guardò stranita e lui si spiegò. 


"Harry in questi giorni non fa altro che stare incollato a quel libro. Ci dorme praticamente insieme" sbuffò, riportando l'attenzione sul suo piatto. 


Harry si giustificò con Hermione "questo non è vero" disse, in tono poco convinto.


"In ogni caso..." proseguì lei, mettendosi a sedere. "Non credo che dovresti tenerlo, potrebbe essere pericoloso, e poi chi diavolo è il Principe Mezzosangue?" 


"Non ne ho idea... Un vecchio studente di Hogwarts a quanto pare. E poi, proprio perché è pericoloso è un bene che sia finito nelle mia mani e non in quelle di qualcun'altro...". Il suo sguardo saettò tra i tavoli, fino a quello dei serpeverde. 


"Oh ti prego non dirlo" sbuffò Ron alzando gli occhi al cielo. 


Hermione si irrigidì sul posto, improvvisamente incapace di incrociare lo sguardo dei suoi amici. Odiava mentirgli, o nascondergli le cose, ma non poteva fare altrimenti. Non avrebbero capito. 


"Malfoy" proseguì Harry, incurante dello sguardo seccato del suo amico.


Ron effettivamente non ne poteva più: odiava Malfoy anche lui, ma quella di Harry era una vera ossessione, non sentiva parlare d'altro giorno dopo giorno. 


Il moro guardò verso Hermione per studiare la sua reazione a quelle accuse. 

Sospirò, sempre rivolgendosi a lei: "In ogni caso devo tenerlo, mi serve andare bene in pozioni per avvicinarmi a Lumacorno, ordini di Silente"


"Già, certo" lo assecondò lei, abbassando la testa sul suo piatto. Sentiva gli occhi di Harry puntati su di sé, e cercò di cambiare argomento per scrollarsi di dosso quello sguardo inquisitore. Scrutò velocemente il tavolo. "Ragazzi, avete visto Ginny? Non è neanche venuta a lezione oggi" 


Capì di aver toccato un tasto dolonte non appena Ron abbassò lo sguardo sul suo piatto, fingendo di non aver sentito ed Harry cambiò espressione, mollando la forchetta bruscamente. 


"In realtà non ho molta fame, ho voglia di riposare un po". Si alzò e andò via, lasciando tutte le sue cose, libro compreso, sul tavolo. 

Ron lo guardò con aria dispiaciuta ma non provò a trattenerlo. 


Hermione si rivolse al rosso seduto di fronte a lei con aria perplessa ed interrogativa. 

"Hanno discusso, ieri sera, ma non conosco i dettagli" spiegò lui. 

Restarono in un imbarazzante silenzio per qualche secondo. Dall'incidente di Ron non capitava che restassero soli, e il rapporto tra loro due non era mai stato completamente recuperato da quando lui si era messo con Lavanda. 


"Ehi Herm.." chiese. 


"Si dimmi" scattò Hermione. 


"Ti andrebbe di fare una passeggiata?" 


Nonostante l'imbarazzo, accettò quella richiesta. I due si alzarono, Ron raccolse lo zaino di Harry ed Hermione si infilò il misterioso libro nella borsa. Lo avrebbe riportato ad Harry, ovviamente, ma la sua immensa cuorisità da mancata corvonero la spinse a prenderlo per dargli giusto un'occhiata veloce quel pomeriggio. 


Dal tavolo di fronte Draco aveva osservato tutta la scena, come sempre. Non perdeva mai di vista Hermione. 

Quel pomeriggio nessuno dei due aveva lezioni, avrebbero dovuto vedersi al loro solito posto. 

Quando la vide alzarsi da sola con Weasley e dirigersi fuori sentì una strana sensazione capovolgergli lo stomaco e non poté fare a meno di alzarsi e seguirli, stando abbastanza lontano da non essere visto, ma abbastanza vicino da poter sentire cosa si dicessero. 


"È una bella giornata, no?" disse lei, stringendosi le braccia sul petto mentre camminava, visibilmente a disagio in quella situazione. 


"Si... Decisamente" rispose il rosso. 


Camminarono per un altro po', finché Ron non si fermò di scatto dietro un grosso tronco, un posto dove nessuno - o così credeva- potesse sentirli. 

Prese un profondo respiro e poi parlò. 


"Hermione, io volevo scusarmi con te. 

Per tutto quanto. Sono stato un'idiota"

Si avvicinò a lei, che lo guardava senza parole.


"Non dire nulla per favore, lasciami finire" si avvicinò ancora di più e lei fece un passo indietro, andando a urtare con la schiena contro il tronco dell'albero dietro il quale stavano parlando. 


"So che c'è sempre stato un non-detto tra di noi, il nostro rapporto ha sempre avuto quel qualcosa in più" sospirò amareggiato. 

"Finché io non ho rovinato tutto. Quello che c'è stato con Lavander è stato stupido, mi sono fatto trascinare dal fatto che mi si gettava continuamente addosso, ed è stato davvero meschino da parte mia"


Hermione si trovava ormai incastrata tra il petto del rosso, che si era fatto eccessivamente vicino, e il tronco dell'albero. 

Lo stesso tronco dietro al quale Draco Malfoy stava ascoltando ogni singola parola, trattenendosi dall'uscire allo scoperto e schiantare Ron dall'altra parte del lago nero. 


"Ma fare l'idiota con lei mi è servito. Mi ha aperto gli occhi. Perché è grazie a lei che mi sono reso conto di essere innamorato di un'altra..." 

Nel pronunciare le ultime parole allungò una mano sul volto di Hermione, accarezzandole goffamente la guancia. 

Si avvicinò al suo viso. 


"... di te, Hermione". 

Chiuse gli occhi, le sue labbra si avvicinarono a quelle di lei, che scivolò via lateralmente con una tale rapidità che lui non se ne rese contò finché non si ritrovò con il viso sul tronco. 


Prima che potesse dir nulla lei si fece coraggio e decise di parlare, sebbene con molto imbarazzo. 


"Ron... Io..non sono più sicura di volerlo, adesso" la sua voce tremava, ma pronunciò quelle parole con tono apprensivo, come se avesse paura di ferirlo. 


Draco aveva sentito tutto, ma non aveva visto cosa fosse successo. A quelle parole di lei fece due più due e non poté più trattenersi. 

-Stupido Weasley. È da anni che è innamorata di te e non l'hai mai notata. Come hai potuto essere così idiota? - pensava tra sé e sé, mentre stringeva i pugni con così forza da farsi diventare le nocche bianche. 

-non provarci Wealsey, ora è mia-. 


Stava per interrompere i due, senza aver ben in mente cosa dire, quando il rosso prese di nuovo la parola. Decise di ascoltare cosa avesse da dirle ancora. 


"Hermione, so che lo vuoi come lo voglio io. È sempre stato così. Ti chiedo di perdonarmi, so che ho sbagliato negli ultimi mesi...Ma-" 


A quelle parole Draco non ne potè proprio più, ora provava una rabbia così forte e devastante che finalmente la riconobbe: era gelosia. Era geloso. 

Era disperatamente geloso. 


-Sono più fottuto di quanto pensassi- si disse, quando si ritrovò improvvisamente davanti ai due.


 Hermione lo guardava stupita ma allo stesso tempo era sollevata che quella conversazione fosse finita, o almeno rimandata. 


Ron invece era rimasto a bocca aperta, e proprio non si spiegava da dove fosse sbucato fuori. 


Passarono pochi secondi in silenzio. 

Poi Draco recitò la sua solita parte. 


"Oh grandioso, neanche una passeggiata tranquilla si può fare senza farsi venire il voltastomaco" sbottò. Hermione trattenne un sorriso, e quando Ron le diede le spalle pronunciò un - Grazie- con il labiale al serpeverde. 


"Gira a largo allora, Malfoy" sbottò Ron. 


Hermione colse la palla al balzo e parlò. "Lascia stare, Ron. Non dargli corda... Andiamo via". Lo prese per un braccio e inziò a camminare assicurandosi che il rosso la seguisse. 


Quando si furono allontanati Hermione si voltò verso Draco, che era ancora fermo lì, immobile. Gli fece un gesto con la mano. Sette. Settimo piano. Il loro posto segreto. 


Draco aspettò che i due furono usciti dal suo campo visivo e si avviò a passi svelti verso la stanza delle necessità, imprecando mentalmente e sperando che Hermione riuscisse a scollarsi Weasley di dosso il prima possibile. 

In questo momento lo odiava così tanto che Potter, in confronto, gli era quasi simpatico. 


Hermione riuscì a dileguarsi facilmente da Ron, dicendogli di dover finire urgentemente un compito di Trasfigurazione. L'unica cosa che desiderava era stare con Draco: passare del tempo con lui, conoscerlo meglio, scoprire che in fondo era molto di più che ciò che dava a vedere. Silente aveva ragione. 


Diffidate dalle apparenze. 


Si sentiva in colpa per aver trattato Ron con così tanta superficialità. 

-Ma lui lo ha fatto con te in passato, perciò.. - disse una vocina nella sua testa, che lei mise subito a tacere. No. Non era da lei ragionare così. Quello era il modo di ragionare di una serpe. 


Entrò nella stanza e Draco si scagliò contro le sue labbra. Avvolse le braccia con fare possessivo intorno alla sua vita e la sollevò, adagiandola dolcemente sul letto. 

Iniziò a baciarla in modo veloce, frenetico, disperato. 


Poi la guardò negli occhi, con uno sguardo che Hermione non aveva mai visto prima. 


Forse nessuno lo aveva mai visto prima d'ora. 

Forse perché non era mai esistito un tale sentimento nel cuore del ricco, viziato, privilegiato Draco Malfoy. 


"Tu sei mia, Hermione Granger" ansimò contro le sue labbra. 

Un bacio. 

"Io ti voglio" disse. "E voglio che tutti lo sappiano" 





   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ahimadala